The Forum of Martial Arts

Risorse & Utilità => Letteratura Marziale => Discussione aperta da: Genji Minamoto - Febbraio 14, 2016, 01:25:12



Titolo: Lo zen e le arti marziali
Inserito da: Genji Minamoto - Febbraio 14, 2016, 01:25:12
Ho appena letto questo libro di Taisen Deshimaru e volevo sapere le vostre opinioni sull'autore e/o sull'argomento di cui tratta.
Grazie per il vostro tempo


Titolo: Re: Lo zen e le arti marziali
Inserito da: Epaminondas - Febbraio 14, 2016, 14:13:45
Lo lessi nel periodo della mia vita in cui leggevo qualsiasi cosa potesse minimamente essere legata al mondo marziale (e in cui vedevo qualsiasi VHS sullo stesso tema)  :)

Che dire... interessante introduzione a molti concetti:  il legame tra Budo e Buddismo, gli aspetti mentali e psicologici del Budo, il nesso tra posizione, respirazione e mente.

Il concetto di "Suki" (opportunità, errore) l'ho ritrovato nei "6 punti" del Ving Tsun del mio maestro Philipp Bayer (sei punti focali su cui si basa tutta la pratica del VT)

"Nello sport c'è il tempo, nelle arti marziali non c'è che l'istante" (Kodo Sawaki)

"Zen e arti marziali non fanno parte di un metodo per la salute. Gli europei vogliono sempre utilizzare le cose. lo spirito dello zen non può essere racchiuso in un sistema così ristretto. Non ha nulla a che vedere con un "massaggio spirituale" ... lo  zazen non è un massaggio che genera rilassamento o benessere, e le arti marziali non sono un gioco-sport" (pag. 76)

"Cos'è la Via?

Osservare la propria coscienza, qui ed ora... e un Koan zen dice: la Via è sotto i vostri piedi

Come seguirla correttamente?

Allenando il proprio corpo, meditando attraverso zazen ed ugualmente esercitandosi. Ma non bisogna diventare troppo intellettuali, si sciupa il KI... "
(pag. 106)



Titolo: Re: Lo zen e le arti marziali
Inserito da: mishima69 - Febbraio 24, 2016, 12:19:15
La sintesi e le citazioni di Enrico Ferretti sono ottime e lasciano poco spazio per altri commenti.
Ritengo che rileggerlo a distanza di anni (visto che il libro non è un tomo da 1000 pagine)  sia un modo per tenere il timone a dritta ed evitare derive varie ed, ovviamente, motivo di riflessione.
Io posso solo segnalare che la versione italiana con molta probabilità e per motivi a me sconosciuti non è esattamente la traduzione completa dell'opera originale, visto che in alcune versioni risultano alcune pagine in più.
Io possiedo due edizioni che si differenziano per la presenza di due pagine, ma un caro amico più grande di me sosteneva che mancavano altre pagine all'appello. Purtroppo non posso darti altri riferimenti bibliografici perché la mia biblioteca personale è "parcheggiata" lontano da dove vivo.
... Buona lettura