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Discussione: Nell'Okkio: ROBERTO DE LUCA (Letto 8703 volte)
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RobyDe
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Egregio Maestro,
avrei per ora un paio di domande; la prima - il fatto che nei Carabinieri vi sia un solo atleta che porta kata e' un caso o una scelta? Lei poi che ne pensa degli atleti ambivalenti? la seconda - le ragazze "non entrano" per ora per un fatto di costi? Saluti ed auguri alla squadra!
Rispondo alla prima: il fatto che non ci siano altri atleti per i kata è una scelta, credo, per gli atleti ambivalenti, che sia buono curare le due specialità per crescere, ma il momento per specializzarsi arriva sempre se poi si vuole eccellere in una delle 2. Per le ragazze le cose si stanno muovendo, solo questione di tempo
Toro
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RobyDe
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Maestro, volevo farle una domanda: "Quanto secondo lei è merito di un atleta la sua convocazione in Nazionale e quanto invece risulta da fantasiosi progetti infantili mai realizzati di qualcuno ben più potente? Non crede forse che il merito agonistico dovrebbe essere l'unico parametro per una più che degna convocazione azzurra?" Grazie infinite per la sua attenzione e le faccio i miei più sentiti complimenti per la sua strepitosa carriera, agonistica e non!!!
Il fatto che non esista una regolamentazione univoca sull'accesso in nazionale è uno stato di fatto. Attenersi al solo merito agonistico sarebbe troppo riduttivo, anche se importante primo passo per attuare una selezione degli atleti papabili azzurri. Lo stato di forma ottimale di chi aspiri a partire dovrebbe essere il principale elemento valutativo, oltre ai meriti agonistici che dell'atleta in nazionale hanno favorito l'accesso.
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RobyDe
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Grazie infinite per la sua attenzione e le faccio i miei più sentiti complimenti per la sua strepitosa carriera, agonistica e non!!! Stefano[/quote]
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RobyDe
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Che compito ha un componente dello staff tecnico come te?? es. suggerisce metodologie, stabilisce convocazioni, individua papabili azzurri ....
Dal 1996 ad oggi cosa/quanto/chi ...
Posso dare il mio apporto personale di esperienze agonistiche e tecniche, e lavoro come tecnico e coach quando i ragazzi arrivano in nazionale.
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RobyDe
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Si che son troppi; ma dai 8 allenatori! Cosa giustifica 8 allenatori??
D
Come sopra: e se si dividessero i campionati in serie, con tanto di promozioni e retrocessioni?? Non sarebbe più equo nonchè spettacolare, nonchè stimolante, nonchè professionale??
Amichevolmente.
Non credo che sarebbe una buona idea creare dei campionati in serie: pensa a quanto suona meno bene essere un campione italiano di serie B anzichè assoluto.....
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R.B.
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Non credo che sarebbe una buona idea creare dei campionati in serie: pensa a quanto suona meno bene essere un campione italiano di serie B anzichè assoluto.....
Pensa però a quanto potrebbe essere stimolante per gli atleti, sapere di poter accedere ad una categoria superiore. Pensa però a quanto orgoglio: essere un atleta di serie A. Pensa ad atleti meno esperienti, che si sono qualificati per cu ... fortuna, uscire al primo turno di una finale nazionale, possibilmente con un bel 8-0. Un pò umiliante. Lati positivi e lati negativi. Da ponderare.
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Spesso si sente parlare, difficilmente si trova qualcuno che abbia qualcosa da dire.
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RobyDe
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Per me un atleta che si dedica anima e corpo allo sport che pratica è già di serie A, poi può arrivare o meno sul podio, ma intanto l'opportunità di competere nelle gare più difficili a contatto con i migliori atleti in circolazione non gli viene negata dall'essere di serie B o C. La vedrei più umiliante in tal caso francamente. Per uno che è consapevole di non poter arrivare a vincere gli italiani, o i mondiali, già non prenderle da certi atleti plurimedagliati in giro, è un buon risultato, e dal confronto con loro si può ricavare un riferimento tecnico molto valido e preciso, possibile solo col confronto
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R.B.
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La vedrei più umiliante in tal caso francamente. Per uno che è consapevole di non poter arrivare a vincere gli italiani, o i mondiali, già non prenderle da certi atleti plurimedagliati in giro, è un buon risultato, e dal confronto con loro si può ricavare un riferimento tecnico molto valido e preciso, possibile solo col confronto
Io non penso che sia così umiliante. Nella maggior parte degli sport esistono le categorie, e non penso che gli atleti delle categorie minori si sentano umiliati, semmai stimolati a far meglio per poter accedere alle categorie superiori . Semmai credo umiliante sapere che dovrò affrontare un campionato senza possibilità di vittoria. I confronti impari, a mio avviso sono poco utili. Immagina il Campionato di Serie A di calcio, dove il Milan faccia un campionato con tutte squdre di 3° o 2° categoria: dov'è l'utilità del Milan?? Si, sarà stimolante per le altre squadre ... ma per il Milan sarebbe stagnazione, non avrebbe motivazioni a migliorare. Il Milan sarebbe maggiormente stimolato se dovesse affrontare la Juve o la Roma tutte le domeniche ... o no?? Comunque ... questioni di punti di vista.
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R.B.
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Come mai in Italia, non c'è mai stato un Campione ... Campione. Mi spiego: Ricciardi, Benetello, Di Domenico. Come mai sono Campioni di una sola stagione (tra l'altro Benetello ... mica l'ha vinto lui il titolo). Come mai non riescono a riconfermarsi, come succede a molti Campioni di altra Nazionalità ( a parte Ricciardi che ormai è in pensione)?? Spero che Dido mi smentisca, ma sarebbe l'eccezione che conferma la regola!
Come mai??
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« Ultima modifica: Giugno 09, 2004, 17:39:03 da R.B. »
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RobyDe
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Ciao RB, il problema grosso del campione che diventa tale non è tanto riuscire a vincere, ma riaffermarsi nel tempo.
Le cose cambiano completamente dopo i primi titoli per almeno due motivi:
1) L'atleta comincia a sentirsi addosso delle responsabilità che prima non aveva, come ad esempio, mantenere il posto in nazionale, riconfermarsi sempre all'altezza delle aspettative delle persone che lo circondano e che cominciano a nutrire nei suoi confronti volendolo, se mai fosse possibile, sempre al top, e sempre vincitore di quella competizione che ha dimostrato di poter dominare.
Quindi innanzitutto l'approccio ad una gara di rilievo che si è vinta già una volta non è lo stesso per fattori personali e sociali in cui l'atleta vive e si allena. Poi...
2) E' necessario che l'atleta abbia la capacità di mettersi in discussione e non essere mai prevedibile dagli avversari che iniziano a studiarne le caratteristiche per opporvi le relative contromosse.Cosa non semplicissima tralaltro.
In genere queste motivazioni fanno si che anche i campioni che sembrano inamovibili sul podio qualche volta scendano.... e non solo in Italia.
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ippolito1
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Sono d'accordo che 8 sono troppi..... nella vecchia Fik c'era Basile dt e Yoshoka allenatore.....non sono come si coridinavano ma Basile aveva una grossa esperienza internazionale conosceva tutti i presidenti delle varie federazioni e gli arbitri intenrazionali quindi la sua figura aveva piu' un aspetto diplomatico e da negoziatore....mentre Yoshoka curava il lato prettamente agonistico. Nulla e' pefetto ma arrivare ad 8 allenatori mi sembra troppo....forse il generale Aschieri vuole avere molti sergenti e caporali sotto il suo comando. Ma non si rendono conto che hanno affondato la federazione come il Titanic... Una marea di ottimi tecnici sono migrati in altre federazioni e la Federazione "ufficiale" Coni si preoccupa solamente ed esclusivamente dei grupppi sportivi delle varie armi. Una cosa che mi e' stata detta sui kata di stile, ma con quale autorita' lo staff tecnico cambia i kata? Molti maestri italiani con incarico federale si mettono a fare modifiche. Io ho praticato il Wado...ho le cassette video di Otsuka Sensei e non vedo perche' si debbano modificare in continuzione. Posso capire il kumite' che tende a premiare prettamente lo gyaku....che non condivido....ma e' una realta' e gli allenatori adattano il modo di fare kumite' dei loro atleti in base ai nuovi regolamenti e o aggiornamenti. Ma i kata lasciamoli come erano...sono il testamento storico dei grandi Maestri defunti....poi fare un jodan tsuki invece di un uraken.....cosa porta? confusione o partecipazione agli stage a pagamento....ed in sede d'esame dovro' dimostrare di aver imparato il kata "modificato" dal Maestro Piripicchio o Piripocchio, altrimenti non supero l'esame? Un po' di serieta' hanno gia' fatto troppi danni al karate italiano....ma forse la mia concezione e' diversa per me il karate non sono solo i gruppi sportivi delle varie armi che rispetto.ed ammiro.....ma anche quelle palestre in quei paesetti con molti ragazzi ragazze e bambini che vogliono praticare.....con il loro maestro....perche' si sono dimenticati di loro? Questa ex grande Federazione sta' demolendo il karate e credo che Ceracchini si stia rivoltando nella tomba nel vedere questo scenario patetico. Poltrone dan onoris causa, mi ritrovo ex allievi con tanti di quei dan (a volte presi senza esami) da far paura.Questi sono gli obiettivi primari....di alcuni personaggi. Abbiate un minimo di pudore e cercate di ricostrure un edificio che avete fatto crollare. Ippolito
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Ippolito
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RobyDe
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Caro Ippolito,
rispetto la tua opinione, ma quando dici "nella vecchia Fik" in parte ti rispondi da solo....
A quei tempi c'erano solamente 3 categorie di peso per il kumite maschile, non esisteva il kata agonistico, non gareggiavano donne, juniores o cadetti maschili e femminili, ed è comprensibile come 2 persone nello staff tecnico della nazionale fossero più che sufficienti. Rispetto a quel periodo di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e anche il karate è assai cambiato. Basta che pensi a quanto sono diversi i kata, per espressività e potenza, al diverso dinamismo raggiunto nei kumite. Allora per parlarmi mi avresti scritto con la penna bic, foglio e francobolli, oggi lo fai dal computer che hai di fronte in 2 secondi..... E' diverso!
Mi dici che la federazione ufficiale Coni si occupa "solamente ed esclusivamente dei gruppi sportivi delle varie armi". Scusa ma credo non sia proprio così. Sono molte le attività federali rivolte ad esordienti, cadetti, juniores,o studenti non praticanti, pensando ai progetti scuola ad esempio. Le gare e le iniziative ci sono.
Le palestre dei paesetti con molti ragazzi all'attivo, come scrivi tu, sono una realtà parallela a quella agonistica professionistica dei vari gruppi militari, rispettabilissima come la prima. L'una è complementare all'altra, perchè come ho già detto, i ragazzi dei gruppi militari non ci nascono dentro, e da qualche palestra devono pur provenire. La pratica di club per fortuna è liberissima e scevra da controlli, interventi federali o vincoli di sorta. I ragazzi che vogliono praticare con il maestro lo possono fare tranquillamente e serenamente. La federazione qui non c'entra credo.
Riguardo all'obbligo di imparare il kata modificato dove sta scritto? Nessuno boccia all'esame se non si conosce quella o quell'altra modifica, e i programmi federali non riportano alcun obbligo di conoscenza in tal senso. L'importante è eseguire il kata con l'embusen corretto, anche quelli dei maestri defunti.
Dan onoris causa e altri riconoscimenti vogliono premiare persone che in qualche modo si sono impegnate nella pratica, e anche lì i paramentri per l'assegnazione sono stati stabiliti e regolamentati. Gli errori sono poi possibili in qualsiasi ambito, questo incluso.
Un saluto
R. D. L
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Igor!
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PER IPPOLITO:
Tu fai riferimento con chiarezza ad un tecnico interno alla Fijlkam che ha trasformato i kata di questo stile per renderli più fruibili e comprensibili in gara. A mio parere sbagli a denigrare il lavoro portato avanti da parte di questo tecnico che, anzi, ha saputo intelligentemente integrare uno stile poco portato alla competizione kata, con quelle migliorie necessarie a renderlo più efficace, soprattutto per quel che riguarda la pulizia nelle posizioni, pescando a piene mani nello Shotokan, affinche uno shiko dachi sia diverso da un kiba dachi e che un kokutsu dachi abbia una sua identità diversa da un kokutsu Shoto o Shito.......facciamo un esempio concreto: chi proprio in questi giorni sta seguendo il lavoro del Maestro Toyama in turnee in Italia, si sara' infatti accorto di come vi sia ancora oggi una fondamentale pressapochezza nella definizione delle posizioni di base che si evidenzia nel comportamento degli allievi Italiani che spesso mischiano i vari livelli di nekoashi dachi ( soprattutto hami ) con lo shiko dachi, accompagnati da passi e passettini e da gambe troppo morbide e ballerine, oltre ad un eccessivo carico di volta in volta su una sola gamba......posizioni forse buone per il kumite, ma decisamente improprie per il kata in generale, ma soprattutto dannose all'apprendimento dei ragazzi piu' giovani che non fissano le ginocchia nelle posizioni, forzando ora in avanti ora indietro.....Quindi a mio parere da una parte facciamo attenzione a denigrare il lavoro altrui senza averlo ben analizzato e messo a confronto, dall'altra parte pretendiamo spiegazioni del perche' di una certa evoluzione o apparentamento verso uno stile od un'altro.....altrimenti poi non lamentiamoci se qualche tecnico getta la spugna del "Wado" per passare ad altro stile......onori ed oneri insomma!
Van
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« Ultima modifica: Agosto 16, 2004, 19:58:19 da Jumanji »
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Solo uno scopo... vivere!
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Maestro... avrei una domanda da porle...
Insegnando nei Carabinieri... sa pr caso quale e' statoil destino di Michele Roiatti?
Sono solo curioso... Un grazie in anticipo... ed OSU!
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Kakatte KOI!!
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RobyDe
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Scusa il ritardo col quale rispondo, ma come ben saprai, gli impegni nazionali ed internazionali sono molti, e trovare un pò di tempo libero non è sempre facile. Comunque, se è vero il detto che è meglio tardi che mai ti rispondo. Michele Roiatti a dire il vero l'ho perso di vista da quando non è più un mio atleta dei carabinieri. So che è impegnato nei nostri servizi di istituto presumibilmente nella sua regione di origine, ma come e dove non saprei proprio.
Un saluto
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