ono bambini molto piccoli e, personalmente, considerando l'età, non ci vedo nulla di male. anzi, è positivo se anche nel karate cominciano a svilupparsi programmi ad hoc per i giovanissimi
Ma quali programmi "ad hoc"? Ma se fanno Kumite in tutto e per tutto come due adulti, arbitri e coach compresi? A meno che tu non intenda i caschetti sufficienti per un programma "ad hoc". O le risate di sottofondo, che con gli adulti di solito non si fanno (ma qualcuno le meriterebbe).
Come sarebbe "che devono capire"? ? ? Cribbio, ma rimaniamo negli sport che hai citato: - nel rugby, quando la palla arriva in meta, il bambino lo capisce; - nel judo, quando proietta l'avversario, lo schiena o altro, il bambino lo capisce; - nel nuoto, se arriva primo o ultimo il bambino lo capisce; - nella scherma non so, mi sembra più difficile, ma se la spada tocca il suo avversario il bambino lo capisce. E non parliamo del calcio, del basket, dell'atletica, ma anche del pattinaggio e della ginnastica: dove il bambino capisce se è riuscito a fare il salto, il volteggio e a cadere in piedi. Qui che cosa diavolo capiscono? Io vedo due bimbe che continuano a mulinare gambe e braccia finchè un adulto non le ferma e dice che una ha fatto il punto, o che ha vinto. Gli unici che capiscono quel che succede sono gli adulti che stanno intorno. Non accade lo stesso nei combattimenti dei galli? Non è che la giovane età può essere un alibi per mancare di rispetto all'intelligenza e alle esigenze della persona.
Domandati: se non ci fosse un arbitro, due bambini si metterebbero a competere tra loro in quella maniera? Perché, lasciati da soli, li vedo giocare a calcio, a pallacanestro, lottare, sfidarsi su giochi più o meno inventati, ma di cui hanno in mano le redini; che sanno benissimo come tenere. Mai li vedo far Kumite in quella maniera lì. Un motivo ci sarà?
Sinceramente non ne hai azzeccata una. Mai avuto a che fare con bambini di quell'età? Il lavoro coi bambini è una cosa che non si improvvisa e che non si inventa, ha particolari obiettivi e particolari metodi che devono essere ben strutturati e che l'insegnante deve tenere ben presenti in ogni momento. Ti basterebbe rivolgerti a insegnanti specializzati di qualche sport di quelli menzionati prima per farti spiegare come si dovrebbe tenere un corso per bambini e con quali finalità, che a quell'età non sono di certo capire quando la palla va in meta o quando prendi ippon o quando l'azione del fioretto è parata e risposta anzichè battuta all'incrocio dei ferri e botta dritta. Nulla di trascendentale, realtà quotidiane che esistono da anni.
Sinceramente non ne hai azzeccata una. Mai avuto a che fare con bambini di quell'età? Il lavoro coi bambini è una cosa che non si improvvisa e che non si inventa,
Grazie delle dritte, vedrò di informarmi. Terminato il check sulle mie competenze, hai qualcosa da rispondermi nel merito? Perché forse non ci siamo capiti sull'oggetto della discussione.
Citazione
Io vedo due bimbe che continuano a mulinare gambe e braccia finchè un adulto non le ferma e dice che una ha fatto il punto, o che ha vinto. Gli unici che capiscono quel che succede sono gli adulti che stanno intorno. Non accade lo stesso nei combattimenti dei galli? Non è che la giovane età può essere un alibi per mancare di rispetto all'intelligenza e alle esigenze della persona.
Se non ci fosse un arbitro, due bambini si metterebbero a competere tra loro in quella maniera?
Grazie delle dritte, vedrò di informarmi. Terminato il check sulle mie competenze, hai qualcosa da rispondermi nel merito? Perché forse non ci siamo capiti sull'oggetto della discussione.
Non c'è molto da risponderti. Vai e chiedi di poter guardare il lavoro che si fa sui bambini e, se sono disposti, pure a farti spiegare qualcosa nel dettaglio. Lascia stare i combattimenti tra galli e le altre menate, fatti due competenze in croce se sei interessato all'argomento e amen.
Infatti, ma non li vedo in queste discussioni. E vorrei vederne, anche per imparare qualcosa. Hai qualche esempio?
Ben ritrovato!
Una domanda: secondo te, delle ottocentomillanta tecniche che le bimbe hanno effettuato, quante loro stesse hanno capito essere quelle "riuscite" e quelle no? Intendo indipendentemente dal fatto che l'arbitro interrompesse o meno l'azione, o dalle strilla degli astanti.
ciao caro come stai? ho capito il tuo discorso...io rispondevo in merito al fatto se fosse cosa positiva il fatto che 2 bimbe di 7 anni praticassero kumite (mi pareva che il post di apertura vertesse su questo) e nel merito ho risposto come sopra.
sul resto non mi faccio tirare dentro.. ...qui siamo nell'ambito della disciplina e dei suoi meccanismi (secondo me anche molti adulti "non capiscono quello che fanno") ma ti prego non farmi parlare di una disciplina che ormai ho abbandonato...
nel judo se vai giù hai perso e lo capisce "anche un bambino"...qui siamo in un contesto minato da questo punto di vista..
tuttavia la competizione è fatta così..con determinati meccanismi e, come per gli altri sport, i bimbi dovrebbero avere la possibilità di praticare quella disciplina ...ovviamente con regole su misura, come nei primi calci si riduce il campo e le porte sono più piccole...certo che, al di là del macello che fanno di solito , un gol resta un gol e lo capiscono tutti
Una domanda: secondo te, delle ottocentomillanta tecniche che le bimbe hanno effettuato, quante loro stesse hanno capito essere quelle "riuscite" e quelle no? Intendo indipendentemente dal fatto che l'arbitro interrompesse o meno l'azione, o dalle strilla degli astanti.
è proprio quello a cui ho pensato guardando il video
Ben ritrovato! La pericolosità (e rispondo anche all'utente Kagemusha) per quanto mi riguarda non è il punto in discussione qui. Uno, perché ci mancherebbe che debbano fare una gara che contempli possibili danni fisici. Due, perché al limite non avrei nulla in contrario che si randellassero senza ritegno... ma divertendosi, e con piena coscienza di quello che stanno facendo!
Ma quali programmi "ad hoc"? Ma se fanno Kumite in tutto e per tutto come due adulti, arbitri e coach compresi? A meno che tu non intenda i caschetti sufficienti per un programma "ad hoc". O le risate di sottofondo, che con gli adulti di solito non si fanno (ma qualcuno le meriterebbe).
il fatto che ci posssano essere corsi dedicati specificamente ai giovanissimi non significa che quello che viene fatto non debba essere karate. il kumite, in sè, non è un programma, ma se in un contesto di gioco e apprendimento di schemi motori e tecnici i bambini cominciano a prenderci confidenza lo trovo positivo. a me, quel video in particolare non dispiace affatto. (spiacente di non saper entrare maggiormente nel dettaglio della didattica per i bimbi, ma non sono un pedagogo ) allo stesso modo, i caschetti e le protezioni sono solo un mezzo per far prendere confidenza ai bambini (e ai loro genitori). imho
Ciao Andrea Tutto bene, grazie. Le giunture scricchiolano ma reggono, i neuroni un po' meno ma finché ne restano sette-otto funzionanti è tutto grasso che cola. Mi fa piacere che almeno tu abbia colto quello che intendevo... pensavo di non riuscire più a esprimermi in italiano. Non voglio tirarti in nessuna discussione sui limiti del combattimento nel karate "sportivo", l'ho preso solo come esempio di un concetto più generale.
Da quello che ho sempre visto con i bambini 6-8 anni con cui ("non") ho avuto a che fare, anche se non sanno gestire una competizione in tutti i suoi risvolti tecnico-tattici-regolamentari, sanno però valutare benissimo la riuscita o meno di alcune semplici azioni tecniche o motorie, sanno autocorreggersi e quando si rendono conto autonomamente di avercela fatta la loro soddisfazione è massima. Ovviamente ci riescono SE l'obiettivo è proposto nei contenuti, nei termini e nelle modalità giuste, e proporzionato alle loro possibilità del momento; altrimenti vuol dire che abbiamo messo l'asticella troppo alta e bisognerà regolarsi di conseguenza (non tutti i bimbi/tutti i gruppi sono uguali).
Ora, riconoscere se una tecnica di karate è ippon, waza-ari o niente, non è nelle loro possibilità, lo si vede dal video di queste bambine che sono bravissime, (lo si vede anche da molti arbitri adulti, ma fammi fare il bravo... ) figurati per i bambini normali. E allora, domando: perché farglielo fare? Perché devono cimentarsi in una cosa (il combattimento a punti) la cui finalità è oltre la loro possibilità di percezione/controllo? Ci potrebbero essere moltissime altre modalità di confronto (giochi di abilità, giochi di opposizione), su moltissimi elementi tecnici, o tattici, o motori, che servono da elementi di base per il combattimento, e contemporaneamente siano più "digeribili" ai protagonisti. A chi serve quel tipo di gara da "piccoli adulti"? E' lo sport che dovrebbe essere utile ai bambini o sono i bambini ad essere utili allo sport (leggi: reclute paganti per le federazioni)?
Poi, personalmente, il combattimento a percussione non mi fa impazzire a quella età, preferisco tutte le forme (lotta compresa) che si possano fare in forma di gioco... ma sono fisime mie.
Questa è la mia personale opinione (n.b. sempre e comunque da ultimo dei fessi), e mi rendo conto che probabilmente sono una mosca bianca qui, ma non posso farci niente.
il fatto che ci posssano essere corsi dedicati specificamente ai giovanissimi non significa che quello che viene fatto non debba essere karate.
Da karateka posso solo essere d'accordo, ma andiamo in un terreno minatissimo. Dove finisce il non-karate e dove comincia il karate per un bambino di pochi anni? Fin dove ha senso questa distinzione?
Perché devono cimentarsi in una cosa (il combattimento a punti) la cui finalità è oltre la loro possibilità di percezione/controllo? Ci potrebbero essere moltissime altre modalità di confronto (giochi di abilità, giochi di opposizione), su moltissimi elementi tecnici, o tattici, o motori, che servono da elementi di base per il combattimento, e contemporaneamente siano più "digeribili" ai protagonisti. A chi serve quel tipo di gara da "piccoli adulti"? E' lo sport che dovrebbe essere utile ai bambini o sono i bambini ad essere utili allo sport (leggi: reclute paganti per le federazioni)?
Poi, personalmente, il combattimento a percussione non mi fa impazzire a quella età, preferisco tutte le forme (lotta compresa) che si possano fare in forma di gioco... ma sono fisime mie
ti esprimi benissimo e sembra che tu mi legga nella mente! siamo in due mosche bianche allora
Da karateka posso solo essere d'accordo, ma andiamo in un terreno minatissimo. Dove finisce il non-karate e dove comincia il karate per un bambino di pochi anni? Fin dove ha senso questa distinzione?
eheh, bella domanda ...se fai fare ai bambini troppi kata e kihon si annoiano, però non puoi neanche buttarli in un kumite e trasformarlo in mischia. rimanendo nell'ambito del kumite, potrebbe essere un'idea semplificare i regolamenti, butto lì, eliminando, ad esempio, le differenziazioni dei punti
eheh, bella domanda ...se fai fare ai bambini troppi kata e kihon si annoiano, però non puoi neanche buttarli in un kumite e trasformarlo in mischia. rimanendo nell'ambito del kumite, potrebbe essere un'idea semplificare i regolamenti, butto lì, eliminando, ad esempio, le differenziazioni dei punti
Posso dirti solo che per quanto mi riguarda, il kihon e il kata (ma anche il kumite) tradizionalmente intesi, con i bambini più piccoli - vale a dire quelli del primo anno - si avvicina ormai allo 0%.
Posso dirti solo che per quanto mi riguarda, il kihon e il kata (ma anche il kumite) tradizionalmente intesi, con i bambini più piccoli - vale a dire quelli del primo anno - si avvicina ormai allo 0%.
« Risposta #29 inserita:: Giugno 08, 2015, 10:12:52 »
Guardando il video si possono fare due discorsi diversi:
1) Valutazione del video pubblicato in sé per sé
2) Considerazioni sulla pratica di un certo “kumite” per il bambini piccoli
PUNTO 1
La piccola di 7 anni è la cintura rossa. Viene continuamente battuta dalla blu, che palesemente è più grande (anche in altezza) e ha già degli schemi precisi. Nel suo piccolo, sa come fare punto. Si tratta evidentemente di due eccezioni (come la piccola lo è del resto nella pratica del kata), di due “eccellenze”. La regola, come già ribadito da altri, solitamente è ben lontana da questa performance.
PUNTO 2
I bambini non sono dei “piccoli adulti”, per cui proporre una competizione con questo regolamento ha poco senso. Potrebbe andare bene un regolamento tipo “karate point” (ti tocco, prendo un punto). Oppure si dovrebbe evitare un certo tipo di gara fino ad una età in cui lo schema corporeo è maggiormente sviluppato (tipo i 10-11 anni). Prima si possono fare tantissime cose: circuito, kumite simulato, palloncino, ecc. ecc. Agli istruttori la scelta di proporre il kata, più o meno semplificato. Le varianti possono essere molte ma spesso dipendono da quanto è eterogeneo il gruppo. Senza contare che bambini della stessa età possono differire molto nello sviluppo di talune abilità; non c’è una formula che vada bene per tutti.