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1140039 Messaggi in 46564 Discussioni da 34340 utenti
Ultimo utente: Aktarusq79
Non conoscendola noi puoi saperlo, poi dai sono brave ma mo non è che fanno chi sa che, fanno una tecnica a testa come fai a dire che si allenano in quel modo con 2 minuti di video?
Arrivo a casa e posto che qui vedo confusione a palette..
Ti prego sommo maestro illuminaci con le tue smisurate conoscenze!!! Per favore posta entro stasera, altrimenti potrei non dormire stanotte senza sapere le tue verità ASSOLUTE e INCONTESTABILI su questo argomento.
Ti prego sommo maestro illuminaci con le tue smisurate conoscenze!!! Per favore posta entro stasera, altrimenti potrei non dormire stanotte senza sapere le tue verità ASSOLUTE e INCONTESTABILI su questo argomento.
Premesso che nell' ordine:
- rientra nell' educazione minima forumistica leggersi quello che è stato scritto in precedenza prima di postare. - rientra nella logica minima valutare che chi scrive da nove anni e ha cento volte i tuoi post in un forum, larga parte su metodica ed allenamento, forse potrebbe meritare un po' meno ironia e spocchia.
La faccio breve perchè come già puntualizzato se uno volesse farsi almeno un' infarinatura, c'è a disposizione una marea di materiale invece di prender per il culo gli altri in un forum.
Premessa importante, si parla di media. Le eccezioni sono da considerarsi per l' appunto tali e vanno valutate caso per caso. Possiamo affrontare il discorso in due step principali. Il primo è la definizione della costruzione di un atleta come un processo piramidale nel quale il vertice è ovviamente il livello assoluto dell' atleta. A base più ampia corrisponde, potenzialmente, un vertice più alto. Che cosa debba comporre ogni "piano" della piramide è materia di teoria dell' allenamento e non è il topic per discuterne. In età giovanile è frequente che una specializzazione precoce porti a risultati anche di rilievo. Piramidi "alte" dove l' elevazione a volte è dovuta a vantaggi rispetto ai coetanei di tipo fisico ( sviluppo muscolare o di forza sopra la media ) o tecnico/tattico (scelte, decisamente opinabili, di specializzare tecnicamente o tatticamente i giovani ). Nel caso dei gap fisici solitamente l' alteta si scontra, con la crescita, ad un appiattimento delle differenze con i coetanei e di una conseguente sparizione del "punto di forza" che avvantaggiava e trovandosi di fatto in svantaggio rispetto a chi in precedenza ha lavorato in maniera più oculata. (caso simile sono i ragazzi che esprimono elevate doti di aggressività e grinta che fanno "presa" sui coetanei ma hanno poco o nullo effetto nelle classi adulte ). Discorso similare per la specializzazione tecnico/tattica che in avanzamento di età si scontra con un bagaglio tecnico e di soluzioni più ampio a disposizione degli avversari. Come secondo step possiamo valutare qualità e modalità dell' apprendimento e dell' allenamento. Premesso che il video fà riferimento ad una situazione culturale distante anni luce dalla nostra (e del sistema scolastico nipponico sono tutto tranne che un sostenitore ) bisogna in primis puntualizzare che l' età fino ai sei anni dovrebbe esser dedicata esclusivamente all' alfabetizzazione motoria. Specializzazioni precoci possoni portare ai problemi elencati nel mattone di cui sopra. Bisogna considerare che gli sdc in quanto pratica situazionale hanno bisogno di contare su un bagaglio quanto più vario e completo possibile. Una pratica specializzata può essere a detrimento della proiezione futura della pratica e a detrimento di eventuali altre pratiche. Tra i sei ed i nove anni ci si dovrebbe dedicare all' apprendimento tecnico dei fondamentali con stress sulla parte ludico motoria. (variabilità minime a seconda del sesso) a seguire un' introduzione di una formazione di base in ragione di un trenta percento del volume di lavoro totale. Saltando step intermedi solitamente la specializzazione viene consigliata dai quindici anni in avanti (ovviamente poggiando su di una solidissima base ). Da questo punto di vista l' agonismo dovrebbe avere la finalità di misura del lavoro svolto e non di fine ultimo della pratica. Quasi superfluo puntualizzare a proposito di capacità organico muscolari e percettivo cinetiche e relative finestre "sensibili" di maggior rendimento ma anche finestre dove il rendimento è nullo. A seguire ci sarebbe il discorso motivazionale-psicologico, l' abbandono relazionato all' età e quant' altro. Non ho le capacità per discutere di psicologia e tantomeno di psicologia infantile ma per raggiungere il livello mostrato nel video quante ore di lavoro sono necessarie ? Queste ore sono state sottratte a quale altra attività ? Se lo scopo è costruire un atleta forte ed adulto le conseguenze sono piuttosto logiche, se invece si vuole creare un pupazzetto da baraccone, altro discorso. Per altro è cosa abbastanza intuitiva prendere la classifiche di sport ad alto livello tecnico/atletico/di diffusione e mettere in parallelo le classifiche delle età giovanili con quelle olimpiche otto anni più tardi. Giova puntualizzare che per costruire atleti di un certo livello si mettono in conto una decina di migliaia di ore di livello avanzato e specializzazione che devono impiantarsi su una base solida. Se non si ottimizza qualità e metodo di lavoro, si arr4iva probabilmente corti.
« Risposta #95 inserita:: Settembre 02, 2015, 19:40:28 »
Buongiorno
L'allenamento infantile è un argomento più ampio dell'evitare di forzarlo e fare in modo che si diverta. Sono solo due piccoli ingredienti di una ricetta decisamente più complessa.
L'allenamento infantile non può e non deve essere semplicemente una versione ridotta e ammorbidita dell'allenamento per adulti.
Sono proprio due animali completamente diversi.
Un buon corso della disciplina X per bambini lo riconosci perchè X si fa riconoscibilmente al 20% massimo e il resto è tutta roba generale finalizzata all'alfabetizzazione (NB: alfabetizzazione non è sparring, kumite o fondamentali, quelli vanno nel 20% opportunamente rivisti non solo in chiave di volume e intensità ma anche di schemi motori e finalità). Importante anche che l'80% non sia semplicemente un gioco, magari con plinti, cerchi birilli messi così e colì, ma sia tutto frutto di una pianificazione razionale (perchè 4 birilli? perchè a distanza di 2 e non 1 o 3 mt? Perchè 8 cerchi e non 10? Perchè recupero 30" e non 60" o 120"?).
Banalmente, con estrema semplificazione e per dare un piccolo esempio, un'attività orientata a calci e pugni, dovrebbe essere accompagnata da esercizi per stimolare le catene muscolari posteriori (trazione verticale e orizzontale, spinta di gambe hip dominant). Anche e soprattutto per i bambini in pieno sviluppo.
Da non dimenticare che lo stesso bambino, di anno in anno o per lo meno nelle diverse fasi dello sviluppo (meno bene) già, dovrebbe avere stimoli molto diversi.
Tutto ciò è possibile tranquillamente, anche logisticamente e anche nell'ambito dello stesso corso per bambini , purchè se ne abbiano gli strumenti e, prima di tutto, la voglia (visto con i miei occhi e mi sa non solo io qui dentro ).
Mi sembra di ricordare che abbiamo già citato, forse qui, un certo Lefevre, se il filmato del quale fosse oggi in questa sede, nessuno avrebbe detto "avercelo uno così". Quale miglior prova.
Consiglio infine di evitare sarcasmi su utenti storici con un bel carico di messaggi alle spalle. Xjej in particolare è uno che proprio non gli si può dire niente sulla sua preparazione.
« Risposta #97 inserita:: Settembre 02, 2015, 19:47:49 »
Grazie a Xjej per avere sintetizzato in un singolo post le linee guida fondamentali della formazione sportiva dei giovanissimi. Che - mi permetto un'ovvietà - non sono opinioni/invenzioni, ma conoscenze/competenze, almeno per i "semplici" operatori (se si fa scienza o teoria dello sport è un altro discorso). Me lo tengo da parte come riepilogo da leggere e ripassare... proprio come un kata.
- rientra nell' educazione minima forumistica leggersi quello che è stato scritto in precedenza prima di postare. - rientra nella logica minima valutare che chi scrive da nove anni e ha cento volte i tuoi post in un forum, larga parte su metodica ed allenamento, forse potrebbe meritare un po' meno ironia e spocchia.
La faccio breve perchè come già puntualizzato se uno volesse farsi almeno un' infarinatura, c'è a disposizione una marea di materiale invece di prender per il culo gli altri in un forum.
Premessa importante, si parla di media. Le eccezioni sono da considerarsi per l' appunto tali e vanno valutate caso per caso. Possiamo affrontare il discorso in due step principali. Il primo è la definizione della costruzione di un atleta come un processo piramidale nel quale il vertice è ovviamente il livello assoluto dell' atleta. A base più ampia corrisponde, potenzialmente, un vertice più alto. Che cosa debba comporre ogni "piano" della piramide è materia di teoria dell' allenamento e non è il topic per discuterne. In età giovanile è frequente che una specializzazione precoce porti a risultati anche di rilievo. Piramidi "alte" dove l' elevazione a volte è dovuta a vantaggi rispetto ai coetanei di tipo fisico ( sviluppo muscolare o di forza sopra la media ) o tecnico/tattico (scelte, decisamente opinabili, di specializzare tecnicamente o tatticamente i giovani ). Nel caso dei gap fisici solitamente l' alteta si scontra, con la crescita, ad un appiattimento delle differenze con i coetanei e di una conseguente sparizione del "punto di forza" che avvantaggiava e trovandosi di fatto in svantaggio rispetto a chi in precedenza ha lavorato in maniera più oculata. (caso simile sono i ragazzi che esprimono elevate doti di aggressività e grinta che fanno "presa" sui coetanei ma hanno poco o nullo effetto nelle classi adulte ). Discorso similare per la specializzazione tecnico/tattica che in avanzamento di età si scontra con un bagaglio tecnico e di soluzioni più ampio a disposizione degli avversari. Come secondo step possiamo valutare qualità e modalità dell' apprendimento e dell' allenamento. Premesso che il video fà riferimento ad una situazione culturale distante anni luce dalla nostra (e del sistema scolastico nipponico sono tutto tranne che un sostenitore ) bisogna in primis puntualizzare che l' età fino ai sei anni dovrebbe esser dedicata esclusivamente all' alfabetizzazione motoria. Specializzazioni precoci possoni portare ai problemi elencati nel mattone di cui sopra. Bisogna considerare che gli sdc in quanto pratica situazionale hanno bisogno di contare su un bagaglio quanto più vario e completo possibile. Una pratica specializzata può essere a detrimento della proiezione futura della pratica e a detrimento di eventuali altre pratiche. Tra i sei ed i nove anni ci si dovrebbe dedicare all' apprendimento tecnico dei fondamentali con stress sulla parte ludico motoria. (variabilità minime a seconda del sesso) a seguire un' introduzione di una formazione di base in ragione di un trenta percento del volume di lavoro totale. Saltando step intermedi solitamente la specializzazione viene consigliata dai quindici anni in avanti (ovviamente poggiando su di una solidissima base ). Da questo punto di vista l' agonismo dovrebbe avere la finalità di misura del lavoro svolto e non di fine ultimo della pratica. Quasi superfluo puntualizzare a proposito di capacità organico muscolari e percettivo cinetiche e relative finestre "sensibili" di maggior rendimento ma anche finestre dove il rendimento è nullo. A seguire ci sarebbe il discorso motivazionale-psicologico, l' abbandono relazionato all' età e quant' altro. Non ho le capacità per discutere di psicologia e tantomeno di psicologia infantile ma per raggiungere il livello mostrato nel video quante ore di lavoro sono necessarie ? Queste ore sono state sottratte a quale altra attività ? Se lo scopo è costruire un atleta forte ed adulto le conseguenze sono piuttosto logiche, se invece si vuole creare un pupazzetto da baraccone, altro discorso. Per altro è cosa abbastanza intuitiva prendere la classifiche di sport ad alto livello tecnico/atletico/di diffusione e mettere in parallelo le classifiche delle età giovanili con quelle olimpiche otto anni più tardi. Giova puntualizzare che per costruire atleti di un certo livello si mettono in conto una decina di migliaia di ore di livello avanzato e specializzazione che devono impiantarsi su una base solida. Se non si ottimizza qualità e metodo di lavoro, si arr4iva probabilmente corti.
Per prima cosa non ho criticato te dicendo che non sai quello che dici, ma il tuo modo di porti con una persona che non conosci minimamente. Seconda cosa vai a vedere il mio post dove dico come si allenano i bambini della mia palestra...non li facciamo allenare come rocky ma li facciamo crescere gradualmente per farli progredire sia come persone sia come sportivi...in pratica il loro allenamento è come l'hai descritto tu. Tutta questa baraonda è scoppiata per il mio commento "magari tutti tirassero come loro", non so che disciplina tu faccia o se frequenti abitualmente gare di kumite, ma ti posso assicurare che se un bambino (se è portato) con un anno/un anno e mezzo di allenamento, anche non distruttivo come dici tu, può arrivare benissimo a quel livello, che poi ripeto, sono bravine si ma non fanno l'onda energetica, tirano una tecnica ciascuna.
E grazie e ciao anche a te, Ryu. Pian piano si comincia a vedere qualcosa!!! Interventi salvati!
Addirittura Comunque con gli adulti posso dire di essermi fatto un'idea, mentre sui bimbi io so giusto quelle cosette, se (o quando... ) dovessi trovarmene da gestire credo che ci vorrà di più per fare un lavoro fatto bene. Fa piacere avere persone che parlano la stessa lingua.
... vai a vedere il mio post dove dico come si allenano i bambini della mia palestra...non li facciamo allenare come rocky ma li facciamo crescere gradualmente per farli progredire sia come persone sia come sportivi...in pratica il loro allenamento è come l'hai descritto tu. Tutta questa baraonda è scoppiata per il mio commento "magari tutti tirassero come loro", non so che disciplina tu faccia o se frequenti abitualmente gare di kumite, ma ti posso assicurare che se un bambino (se è portato) con un anno/un anno e mezzo di allenamento, anche non distruttivo come dici tu, può arrivare benissimo a quel livello, che poi ripeto, sono bravine si ma non fanno l'onda energetica, tirano una tecnica ciascuna.
Shito, se nella tua palestra un bambino di sette anni, dopo un anno e mezzo (!) di allenamento, è al "livello" di quella bimba lì, vuol dire che non si allena come descrive Xjej. La bimba è una "forzata del karate", come l'altro disperato che hai postato tu, il minifunambolo. Lo capisci guadando gli altri suoi video, guardando come si atteggia lei/lui e gli adulti che le/gli stanno intorno. Sulle dinamiche che si instaurano intorno a questi bambini aveva già capito e detto tutto un Genio del cinema più di sessant'anni fa (beccatevi la citazione dotta):
Shito, se nella tua palestra un bambino di sette anni, dopo un anno e mezzo (!) di allenamento, è al "livello" di quella bimba lì, vuol dire che non si allena come descrive Xjej. La bimba è una "forzata del karate", come l'altro disperato che hai postato tu, il minifunambolo. Lo capisci guadando gli altri suoi video, guardando come si atteggia lei/lui e gli adulti che le/gli stanno intorno. Sulle dinamiche che si instaurano intorno a questi bambini aveva già capito e detto tutto un Genio del cinema più di sessant'anni fa (beccatevi la citazione dotta):
Esagero, ma su queste cose tendo a diventare abbastanza estremista. Poi chiudo, perché le cose serie le hanno già dette i miei due amici qui sopra.
Senti io rispetto la tua opinione ma io ti assicuro che non è inusuale vedere bambini di quell'eta che tirano cosi(che poi ripeto fanno una tecnica ciascuna) con un anno e poco piu di allenamento. Tutto sta dal tipo di allenamento, è normale che se uno comincia a 6 anni, si allena una o due volte a settimana, poi una lezione fa solo kihon, un altra fa il primo kata, un altra fa giochetti e un altra fa kumite, è impossibile che tira cosi, sarebbe impossibile con una o 2 lezioni di kumite al mese è ovvio! Ma ci sono palestre (che poi può piacere o non piacere) che fanno SOLO kumite sportivo e con 2 lezioni a settimana di kumite ce li fanno arrivare a quel livello, senza per forza fare un allenamento alla ken shiro...poi è possibile che le due bambine siano veramente pressate, questo non posso saperlo, ma nemmeno voi. Comunque spero che tu sia al prossimo campionato italiano, che mi sembra si terra in umbria ma non sono sicuro, cosi ne riparleremo, e vedrai come tirano i bambini gia a quell'età,sicuramente qualche maestro (o genitore) fissato ci sarà sicuro, ma non penso che lo siano tutti.