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Autore Topic: la dittatura dei calci nel TKD  (Letto 837 volte)
antoC
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Re: la dittatura dei calci nel TKD
« Rispondi #30 il: Maggio 18, 2006, 18:55:30 »

...Io ho fatto TKD WTF per circa 8 anni, e non capisco a cosa cavolo serva allenarsi in pigiama e con una cintura scomoda, dato che il dobok in fondo non è altro che una copia di un Karategi, che e a sua volta una copia del Judogi inventato da Kano come abbigliamento dedicato, e come il karategi non aggiunge ASSOLUTAMENTE NULLA alla disciplina, visto che grappling non ce n'è... ci rende solo più brutti e ridicoli nell' allenamento...

Per come intendo io il fatto di indossare il dobok: nella vita di tutti i giorni, spesso la gente si veste in maniera poco pratica ai fini del combattimento (e ci mancherebbe...). Eseguire dei movimenti anche articolati o delle tecniche (a proposito di assenza di grappling: il TKD ITF include anche tecniche di proiezione al suolo) con addosso il dobok può essere un valido sistema per simulare gli stessi movimenti e tecniche con giacca o pantaloni che generalmente s'indossano fuori dal dojang...poi, se uno/a è abituato ad uscire sempre in tuta da ginnastica, tanto meglio. Facoltativamente, il TKD si pratica anche con le scarpette, quindi la simulazione (in tutta sicurezza) è completa. Almeno, questo è il mio modo di vedere/vivere la pratica del TaeKwon-Do.

Dov'è il problema?

TaeKwon!
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kyokushin dave
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Re: la dittatura dei calci nel TKD
« Rispondi #31 il: Luglio 08, 2006, 20:38:46 »

Premetto che sono un karateka e non un ... (come vi chiamate voi che fate TKD?)... ad ogni modo vorrei chiarire una mia curiosità: una volta mi sono allenato un apio di volte con dei ragazzi che facevano Taekwondo e, ad un certo punto, abbiamo fatto sparring: io sono shodan di karate shotokan e ho affrontato un mio coetaneo cintura verde di TKD (quidni abbastanza inesperto): innanzi tutto con quel corpetto e con quei paragomiti non riuscivo a muovermi ma la cosa che mi ha sconvolto di più è che il mio avversario tirava solo di gambe: ammetto di essermi trovato un po' in difficoltà perchè mi tirava calci a raffica e mi chiudeva sugli angoli ma spesso mi sono trovato a distanza ravvicinata ed ero tentato di tirare di braccia: ma appena ho affondato uno gyaku-tsuki sul suo corpetto (non al volto ovviamente) sono stato ripreso dal suo maestro che mi ha invitato a non usare le braccia... non trovate che sia un po' assurdo? O magari è un caso specifico di quei due tizi lì e non ho capito niente io...

Bravo!
Questo è il motivo per qui, io terzo dan, prossimo al quarto, di Taekwondo, mi sono dato al karate kyokushin e allo studio delle tecniche di braccia (boxe, japanese kick boxing, wt)...
Anche se non ho mai lasciato il tkd, che è insuperabile per allenare i calci, la velocità e la scioltezza, mi sono reso conto che è una displina incompleta...poi ognuno fa quello che gli pare...
OSU!
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Re: la dittatura dei calci nel TKD
« Rispondi #32 il: Luglio 08, 2006, 20:43:54 »

beh è ovvio che se si vuole fare un combattimento con uno di tkd devi adottarne il regolamento. Non è un combattimento da strada dove ognuno fà quel che vuole. Il tkd è uno sport e quindi ha delle norme che regolano la competizione. Il tkd non ha lo scopo di confrontarsi con altre arti marziali, ma solo quello di far confrontare due atleti di tkd dello stesso sesso pesoe grado.

Che ipocrisia...eh!
Sono un 3° dan di Taekwondo WTF, e mi sento personalmente offeso da queste parole...
Io ho sempre praticato il Taekwondo come ARTE MARZIALE...e non come una rana in fondo a un pozzo...così facendo non crescerete mai e resterete nel vostro stagno...
Le arti marziali sono un mezzo per evolvere l'individuo...e per farlo crescere, aprirgli la mente...facendolo confrontare con i propri limiti e farli superare...
Se così non fosse, il vostro Taekwondo non sarebbe differente dal calcio, dal basket o dalle bocce...senza nulla togliere a questi bellissimi sport...
Saluti.
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Re: la dittatura dei calci nel TKD
« Rispondi #33 il: Luglio 08, 2006, 20:49:19 »

Il tkd wtf è tuitt'altra cosa, è un'arte marziale sportiva ...

Ah ah ah !!!
E questa da dove è uscita???
Che significa : arte marziale sportiva?Huh
E' una contraddizione in termini!!!
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Leon67
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Re: la dittatura dei calci nel TKD
« Rispondi #34 il: Luglio 10, 2006, 10:30:34 »

questo punto è chiarissimo.
il tkd itf è un'arte marziale vera e propria simile alle altre 100.000 altre arti marziali esistenti.
Il tkd wtf è tuitt'altra cosa, è un'arte marziale sportiva fatta non difendersi dalle invasioni di popoli nemici (eventualità piuttosto remota nel 2006) ma per misurarsi con un avversario di pari grado e peso.
E' un'attività adatta ai ragazzi + che a gente in là con gli anni e lo spirito stesso del tkd è giovane.
E' un'arte marziale innovativa, in rottura con le altre. Ci si allena sui colpitori e sulle corazze. Il divertimento non è considerato un reato, vi è disciplina ma non si respira il clima eccessivamente rigido che c'è in molte altre arti. Gli atleti non credono di essere invincibili o di praticare l'arte che li trasformerà in macchine da guerra perfette. I ragazzi sanno che l'insegnante potrà loro insegnare a tirare bene i calci, a combattere nel modo corretto, ad avere un atteggiamento rispettoso ed a mettere impegno in ciò che fanno, ma non pretenderà mai di poter insegnar a loro come vivere o di poter insegnar loro chissà quale filosofia di vita.


Anche perchè voglio sperare che uno non sia costretto a frequentare un dojang o un dojo per "trovare una filosofia di vita"; quella deve essere trovata per conto proprio, senza nessun maestro che pretenda di spiegartene una.
Personalmente sono contento se un maestro mi corregge se  non giro bene il piede sotto quando tiro un calcio laterale, se comincia a parlare di enrgie sottili e colpi unici e risolutivi mi allarmo un po'. Idem se parla della sua arte marziale come quella unica e invincibile come vuole la tradizione. Non esistono arti marziali invincibili in un mondo dove il nemico non ti rapina con un bastone, ma con una Glock 9x21, o con un'obbligazione bancaria.
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roroarro
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Re: la dittatura dei calci nel TKD
« Rispondi #35 il: Settembre 11, 2006, 16:31:45 »

Scusate se mi intrometto nella discussione - anche data la mia scarsa esperienza ...
pratico TWD ITF da circa 6 mesi, in passato ho praticato capoeira, Viet vo dao, Jujitsu per un totale di circa 8 anni di pratica sportiva.

Frequentando forum, parlando con gente, in bese alla mia personale esperienza, credo che la realtà sia sempre troppo complessa per essere ridotta a facili interpretazioni.

Ciò che è un arte marziale dipende dal bagaglio di tecniche che si porta dietro, da chi la insegna, da dove la si apprende, da chi la impara, da che compagni ha, dal tempo che ci decica, dalla determinazione con cui si applica ecc ecc ecc.

E' impossibile stabilire cosa è meglio e cosa è peggio a priori o in base a discorsi teorici.
E soprattutto, a cosa serve opinare sulle arti marziali altrui?

Certo è giusto essere critici, però io preferisco essere critico rispetto a ciò che faccio io, non rispetto alle arti degli altri...infatti...kemmefrega se nel WTF si usano solo le gambe? io non pratico WTF, pratico ITF,
pertanto mi concetro su quel che faccio io, per migliorare. Piuttosto nella altre arti cercherò di vedere ciò che c'è di positivo, per integrarlo al mio modo di praticare, o per lo meno essere consapevole.

Ad esempio, é vero che nell'ITF si usano i pugni, però nella maggior parte dei casi si usano in modo approssimativo. Se avessi tempo in più da dedicarci farei qualche lezione di pugilato per capire meglio il combattimento a corta distanza, e se avessi ancora un po' di tempo farei un po' di judo per capire che succede quando a cazzotti e calci non si possono usare.
Magari mi allenerei con uno di WTF per capire com'è allenarsi a contatto pieno con uno che usa molto bene le gambe ecc ecc. Insomma, credo sia più produttivo cercare i punti di debolezza della propria arte e i punti di forza delle altre, per crescere e migliorare.

oK...un saluto a tutti

taekwon!





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Leon67
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Re: la dittatura dei calci nel TKD
« Rispondi #36 il: Settembre 11, 2006, 19:10:05 »

Scusate se mi intrometto nella discussione - anche data la mia scarsa esperienza ...
pratico TWD ITF da circa 6 mesi, in passato ho praticato capoeira, Viet vo dao, Jujitsu per un totale di circa 8 anni di pratica sportiva.

Frequentando forum, parlando con gente, in bese alla mia personale esperienza, credo che la realtà sia sempre troppo complessa per essere ridotta a facili interpretazioni.

Ciò che è un arte marziale dipende dal bagaglio di tecniche che si porta dietro, da chi la insegna, da dove la si apprende, da chi la impara, da che compagni ha, dal tempo che ci decica, dalla determinazione con cui si applica ecc ecc ecc.

E' impossibile stabilire cosa è meglio e cosa è peggio a priori o in base a discorsi teorici.
E soprattutto, a cosa serve opinare sulle arti marziali altrui?

Certo è giusto essere critici, però io preferisco essere critico rispetto a ciò che faccio io, non rispetto alle arti degli altri...infatti...kemmefrega se nel WTF si usano solo le gambe? io non pratico WTF, pratico ITF,
pertanto mi concetro su quel che faccio io, per migliorare. Piuttosto nella altre arti cercherò di vedere ciò che c'è di positivo, per integrarlo al mio modo di praticare, o per lo meno essere consapevole.

Ad esempio, é vero che nell'ITF si usano i pugni, però nella maggior parte dei casi si usano in modo approssimativo. Se avessi tempo in più da dedicarci farei qualche lezione di pugilato per capire meglio il combattimento a corta distanza, e se avessi ancora un po' di tempo farei un po' di judo per capire che succede quando a cazzotti e calci non si possono usare.
Magari mi allenerei con uno di WTF per capire com'è allenarsi a contatto pieno con uno che usa molto bene le gambe ecc ecc. Insomma, credo sia più produttivo cercare i punti di debolezza della propria arte e i punti di forza delle altre, per crescere e migliorare.

oK...un saluto a tutti

taekwon!







Parole sante che quoto in pieno!  Wink
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Sean
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Re: la dittatura dei calci nel TKD
« Rispondi #37 il: Settembre 12, 2006, 01:44:50 »

Scusate se mi intrometto nella discussione - anche data la mia scarsa esperienza ...
pratico TWD ITF da circa 6 mesi, in passato ho praticato capoeira, Viet vo dao, Jujitsu per un totale di circa 8 anni di pratica sportiva.

Frequentando forum, parlando con gente, in bese alla mia personale esperienza, credo che la realtà sia sempre troppo complessa per essere ridotta a facili interpretazioni.

Ciò che è un arte marziale dipende dal bagaglio di tecniche che si porta dietro, da chi la insegna, da dove la si apprende, da chi la impara, da che compagni ha, dal tempo che ci decica, dalla determinazione con cui si applica ecc ecc ecc.

E' impossibile stabilire cosa è meglio e cosa è peggio a priori o in base a discorsi teorici.
E soprattutto, a cosa serve opinare sulle arti marziali altrui?

Certo è giusto essere critici, però io preferisco essere critico rispetto a ciò che faccio io, non rispetto alle arti degli altri...infatti...kemmefrega se nel WTF si usano solo le gambe? io non pratico WTF, pratico ITF,
pertanto mi concetro su quel che faccio io, per migliorare. Piuttosto nella altre arti cercherò di vedere ciò che c'è di positivo, per integrarlo al mio modo di praticare, o per lo meno essere consapevole.

Ad esempio, é vero che nell'ITF si usano i pugni, però nella maggior parte dei casi si usano in modo approssimativo. Se avessi tempo in più da dedicarci farei qualche lezione di pugilato per capire meglio il combattimento a corta distanza, e se avessi ancora un po' di tempo farei un po' di judo per capire che succede quando a cazzotti e calci non si possono usare.
Magari mi allenerei con uno di WTF per capire com'è allenarsi a contatto pieno con uno che usa molto bene le gambe ecc ecc. Insomma, credo sia più produttivo cercare i punti di debolezza della propria arte e i punti di forza delle altre, per crescere e migliorare.

oK...un saluto a tutti

taekwon!









sei saggio, bravo
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Re: la dittatura dei calci nel TKD
« Rispondi #38 il: Settembre 12, 2006, 20:39:26 »

Grazie!
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