Siamo impossibilitati a riportare anche le risposte senza creare caos, vedremo di linkare i thread relativi
Citazione di: Carletto
Recensione: Scherma di Bastone Arte e Scienza d'Armi , Graziano Galvani, Nova Scrimia, 2001
Il testo è ben strutturato, con tecniche suddivise per generi e opportune illustrazioni. Vengono trattati, in modo esauriente, posture, passeggio, colpi, difese ed altre azioni specificatamente schermistiche come i legamenti, oltre al gioco stretto.
Punto importante del metodo trattato è l'assimilazione di tradizione ed innovazione, con lo scopo di avere un sistema unitario di uso pratico, ergo non si tratta di rievocazione quanto di reimpiego di tecniche tradizionali.
Altro punto chiave è l'individuazione dei bersagli validi per l'arma, aspetto altrove sottovalutato per via delle finalità più ludiche di altri sistemi.
Come si è detto, l'ordine espositivo è un punto di forza dell'opera, che appare di facile consultazione e impiego.
Punto migliorabile è invece la terminologia, mantenere la terminologia tradizionale può essere un bene, ma semplificare le cose in certi casi è meglio, faccio degli esempi tratti dalla sezione Arte delle mani libere p.99:
"Azione di parata risposta con pugno al petto pel viso"
"Sfiatata con azione di puntello alla carotide"
Le foto chiariscono di cosa si tratta, ma ad un totale neofita, senza appropriata illustrazione, potrebbero sembrare ricette di nouvelle cuisine
Utili le tavole disegnate a mano, credo dall'autore in persona.
Veniamo ora al maneggio vero e proprio.
Ci pare che il sistema proposto sia aggressivo e dinamico, non esclude tecniche che richiedono prestanza e anche un certo ardore, mi riferisco in particolare agli sbassi. Nel complesso il metodo è piuttosto vasto e articolato.
Il testo è ben strutturato, con tecniche suddivise per generi e opportune illustrazioni. Vengono trattati, in modo esauriente, posture, passeggio, colpi, difese ed altre azioni specificatamente schermistiche come i legamenti, oltre al gioco stretto.
Punto importante del metodo trattato è l'assimilazione di tradizione ed innovazione, con lo scopo di avere un sistema unitario di uso pratico, ergo non si tratta di rievocazione quanto di reimpiego di tecniche tradizionali.
Altro punto chiave è l'individuazione dei bersagli validi per l'arma, aspetto altrove sottovalutato per via delle finalità più ludiche di altri sistemi.
Come si è detto, l'ordine espositivo è un punto di forza dell'opera, che appare di facile consultazione e impiego.
Punto migliorabile è invece la terminologia, mantenere la terminologia tradizionale può essere un bene, ma semplificare le cose in certi casi è meglio, faccio degli esempi tratti dalla sezione Arte delle mani libere p.99:
"Azione di parata risposta con pugno al petto pel viso"
"Sfiatata con azione di puntello alla carotide"
Le foto chiariscono di cosa si tratta, ma ad un totale neofita, senza appropriata illustrazione, potrebbero sembrare ricette di nouvelle cuisine
Utili le tavole disegnate a mano, credo dall'autore in persona.
Veniamo ora al maneggio vero e proprio.
Ci pare che il sistema proposto sia aggressivo e dinamico, non esclude tecniche che richiedono prestanza e anche un certo ardore, mi riferisco in particolare agli sbassi. Nel complesso il metodo è piuttosto vasto e articolato.
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Citazione di: Carletto
Fiore dei Liberi 1409
A step by step book for learning the dagger and wrestling techniques following the original martial arts manuscript of the italian master Fiore dei Liberi from A.D. 1409
Colin Richards
Arts from Mars Books
2007
Grafica e Design Sandra Schneider
Libri sulla lotta e la daga in Fiore dei Liberi se ne sono già visti, ma come questo mai.
Il libro è scritto in Inglese e Tedesco contemporaneamente, comprende un esaustivo glossario con la traduzione, nelle due lingue, dei termini italiani.
Ogni tecnica è descritta minuziosamente in tutte le sue componenti e fasi, fotografie a colori di ottima qualità, spesso riguardanti la stessa presa da più angolazioni, accompagnano la descrizione, rendendo la mancata comprensione dell'argomento impresa ostica anche per un cerebroleso. Per semplificare le cose ulteriormente, i due dimostranti vestono sempre l'uno di rosso e l'altro di nero.
Laddove necessario, l'autore richiama l'attenzione del lettore su un particolare dettaglio tecnico, dedicando ad esso una foto ingrandita ed una spiegazione in entrambe le lingue, che occupano una pagina intera. Il lettore troverà difficile non notare la spiegazione, poichè essa reca la dicitura "Technical Detail" bella grossa, e la pagina ha uno sfondo grigio, diverso dalle altre.
La veste grafica è di prima qualità e piuttosto accattivante.
Un suggerimento che ci sentiamo di dare all'autore è di realizzare anche un'edizione "pocket" con copertina flessibile e scritte più piccole
A step by step book for learning the dagger and wrestling techniques following the original martial arts manuscript of the italian master Fiore dei Liberi from A.D. 1409
Colin Richards
Arts from Mars Books
2007
Grafica e Design Sandra Schneider
Libri sulla lotta e la daga in Fiore dei Liberi se ne sono già visti, ma come questo mai.
Il libro è scritto in Inglese e Tedesco contemporaneamente, comprende un esaustivo glossario con la traduzione, nelle due lingue, dei termini italiani.
Ogni tecnica è descritta minuziosamente in tutte le sue componenti e fasi, fotografie a colori di ottima qualità, spesso riguardanti la stessa presa da più angolazioni, accompagnano la descrizione, rendendo la mancata comprensione dell'argomento impresa ostica anche per un cerebroleso. Per semplificare le cose ulteriormente, i due dimostranti vestono sempre l'uno di rosso e l'altro di nero.
Laddove necessario, l'autore richiama l'attenzione del lettore su un particolare dettaglio tecnico, dedicando ad esso una foto ingrandita ed una spiegazione in entrambe le lingue, che occupano una pagina intera. Il lettore troverà difficile non notare la spiegazione, poichè essa reca la dicitura "Technical Detail" bella grossa, e la pagina ha uno sfondo grigio, diverso dalle altre.
La veste grafica è di prima qualità e piuttosto accattivante.
Un suggerimento che ci sentiamo di dare all'autore è di realizzare anche un'edizione "pocket" con copertina flessibile e scritte più piccole
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Citazione di: Rodomonte
Il Fior di battaglia di Fiore dei Liberi da Cividale
Il Codice Ludwig XV 13 del Paul Getty Museum
Massimo Malipiero
Novembre 2006
Editrice Ribis in associazione con il P.Getty museum, Los Angeles
Tutti gli appassionati di scherma storica lo stavano aspettando da tempo, e finalmente è uscita la riproduzione del famigerato "codice Getty", la versione più completa dell'opera del Magistro "Furlan".
Il manoscritto che da tempo gli studiosi stavano consultando nella versione digitale in bianco e nero, finalmente ha trovato la luce nella sua originale bellezza.
Non possiamo che essere fieri e orgogliosi che questa opera, da qualche secolo scomparsa dagli elenchi della bibioteche italiane per ricomparire nel dopoguerra negli stati uniti, venga "riesumata" per mano di un ricercatore italiano.
Il lavoro di Massimo Malipiero, ricercatore e docente di scherma storica, è senza alcun dubbio ed esagerazione, un impresa di proporzioni bibliche.
Oltre alla riproduzione a colori su carta pregiata e ad alta definizione, e la relativa trascrizione diplomatica del manoscritto, la ricerca che la precede è sicuramente lo studio più completo ed esauriente sull'opera del Magistro Fiore dei liberi. I recenti sviluppi nel campo della ricerca linguistica, storico-filologica, e degli studi di scherma storica che si sono susseguiti dopo la prima comparsa del manoscritto ad opera del Novati e successivamente del Nostini nei primi del novecento, hanno trovato la loro piena maturità in questa opera, che dal punto di vista filologico rimarrà insuperata per molto tempo ancora.
La chiave di lettura del "Fior di Battaglia" come un opera scritta sul "duello", nel senso di "singular battaglia" e non "da battaglia" o "guerresca", è il filone conduttore della prima parte del libro, che si dilunga sull'evoluzione del duello da medioevale giudiziario al rinascimentale "d'onore".
Questo getta una luce un pò diversa sul Magistro friulano, che appare più un uomo d'arme Maestro di
duello, che allontanandosi un pò dai "Magistri scarmitori" del suo tempo, regala i segreti della sua arte solo ai famosi Condottieri e Cavalieri di ventura del suo tempo.
Segue una certosina analisi delle fonti iconografiche: dalle spade agli armamenti difensivi, dagli abiti alle acconciature che compaiono nel tavole del trattato, anche molto spesso con riferimenti e accostamenti a molte opere d'arte contemporanee sia pittoriche che scultoree.
Immagini riprodotte da statuti e archivi arricchiscono di molte informazioni la vita del Fiore Furlan, di cui non ci è dato sapere molto, ma tutto il materiale accumulato si presta a coinvolgenti ipotesi e teorie.
In ultimo ma non perchè meno importante, la teoria del numero dei codici che acquista sempre più rilevanza storica e porta l'autore ad individuarne almeno 5, di cui il "codice Getty" potrebbe essere clamorosamente un versione più recente, e la più antica in un periodo che si colloca approssimativamente intorno al 1385.
L'unica parte debole del libro, che si può ben dire povera al cospetto di uno studio così vasto che la precede e la segue, è aimè quella tecnica, che vanta alcune "scoperte" tecniche che sembrano banali ed evidenti anche al ricercatore più ingenuo, e dove mancano intere parti del sistema marziale del Magistro, come l'abracar, la daga.
L'opera infine è corredata da un imponente elenco di fonti bibliografiche.
L'opera vale bene i suoi 32€, e li varrebbe anche solo per la riproduzione
a colori delle glosse e delle tavole.
Un'opera che non può mancare nella libreria di ogni appassionato ricercatore di arti marziali italiane.
Per chi invece cerca un manuale squisitamente tecnico, dove sperimentare e studiare la materia da un punto di vista più marziale e schermistico, suggeriamo vivamente di cercare altrove nelle opere di altri autori e ricercatori, che già da tempo sono disponibili nelle librerie italiane.
Collegamenti:http://www.hoepli.it/libro.asp?ib=9788874450350&pc=000018017000000
Il Codice Ludwig XV 13 del Paul Getty Museum
Massimo Malipiero
Novembre 2006
Editrice Ribis in associazione con il P.Getty museum, Los Angeles
Tutti gli appassionati di scherma storica lo stavano aspettando da tempo, e finalmente è uscita la riproduzione del famigerato "codice Getty", la versione più completa dell'opera del Magistro "Furlan".
Il manoscritto che da tempo gli studiosi stavano consultando nella versione digitale in bianco e nero, finalmente ha trovato la luce nella sua originale bellezza.
Non possiamo che essere fieri e orgogliosi che questa opera, da qualche secolo scomparsa dagli elenchi della bibioteche italiane per ricomparire nel dopoguerra negli stati uniti, venga "riesumata" per mano di un ricercatore italiano.
Il lavoro di Massimo Malipiero, ricercatore e docente di scherma storica, è senza alcun dubbio ed esagerazione, un impresa di proporzioni bibliche.
Oltre alla riproduzione a colori su carta pregiata e ad alta definizione, e la relativa trascrizione diplomatica del manoscritto, la ricerca che la precede è sicuramente lo studio più completo ed esauriente sull'opera del Magistro Fiore dei liberi. I recenti sviluppi nel campo della ricerca linguistica, storico-filologica, e degli studi di scherma storica che si sono susseguiti dopo la prima comparsa del manoscritto ad opera del Novati e successivamente del Nostini nei primi del novecento, hanno trovato la loro piena maturità in questa opera, che dal punto di vista filologico rimarrà insuperata per molto tempo ancora.
La chiave di lettura del "Fior di Battaglia" come un opera scritta sul "duello", nel senso di "singular battaglia" e non "da battaglia" o "guerresca", è il filone conduttore della prima parte del libro, che si dilunga sull'evoluzione del duello da medioevale giudiziario al rinascimentale "d'onore".
Questo getta una luce un pò diversa sul Magistro friulano, che appare più un uomo d'arme Maestro di
duello, che allontanandosi un pò dai "Magistri scarmitori" del suo tempo, regala i segreti della sua arte solo ai famosi Condottieri e Cavalieri di ventura del suo tempo.
Segue una certosina analisi delle fonti iconografiche: dalle spade agli armamenti difensivi, dagli abiti alle acconciature che compaiono nel tavole del trattato, anche molto spesso con riferimenti e accostamenti a molte opere d'arte contemporanee sia pittoriche che scultoree.
Immagini riprodotte da statuti e archivi arricchiscono di molte informazioni la vita del Fiore Furlan, di cui non ci è dato sapere molto, ma tutto il materiale accumulato si presta a coinvolgenti ipotesi e teorie.
In ultimo ma non perchè meno importante, la teoria del numero dei codici che acquista sempre più rilevanza storica e porta l'autore ad individuarne almeno 5, di cui il "codice Getty" potrebbe essere clamorosamente un versione più recente, e la più antica in un periodo che si colloca approssimativamente intorno al 1385.
L'unica parte debole del libro, che si può ben dire povera al cospetto di uno studio così vasto che la precede e la segue, è aimè quella tecnica, che vanta alcune "scoperte" tecniche che sembrano banali ed evidenti anche al ricercatore più ingenuo, e dove mancano intere parti del sistema marziale del Magistro, come l'abracar, la daga.
L'opera infine è corredata da un imponente elenco di fonti bibliografiche.
L'opera vale bene i suoi 32€, e li varrebbe anche solo per la riproduzione
a colori delle glosse e delle tavole.
Un'opera che non può mancare nella libreria di ogni appassionato ricercatore di arti marziali italiane.
Per chi invece cerca un manuale squisitamente tecnico, dove sperimentare e studiare la materia da un punto di vista più marziale e schermistico, suggeriamo vivamente di cercare altrove nelle opere di altri autori e ricercatori, che già da tempo sono disponibili nelle librerie italiane.
Collegamenti:http://www.hoepli.it/libro.asp?ib=9788874450350&pc=000018017000000
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