Sicuramente l' aspetto meno noto della sua vita, ma Bruce Lee era un appassionato studioso di filosofia, ovviamente concepita come "allenamento per la mente": si dice che fosse attratto dall' idealismo tedesco ... Cmq è uscito in lingua italiana un libro dal titolo "Pensieri che colpiscono", ma non l' ho letto ... qualcuno sì ? Impressioni ?
« Risposta #2 inserita:: Agosto 05, 2008, 00:26:39 »
l'ho comprato a luglio... è una raccolta di aforismi per ogni argomento: vita, morte, razzismo, amore, mente, agire...e tantissimi argomenti.. io lo consiglio... almeno io sto traendo tanti benefici dai suoi insegnamenti su come affrontare la vita...
« Risposta #3 inserita:: Agosto 10, 2008, 22:50:38 »
Consiglio anch'io la lettura del libro "Il Tao del Dragone", perchè raccoglie molti scritti ed interviste in modo piuttosto compiuto ed ordinato anche dal punto di vista cronologico: a mio parere una lettura utile e chiarificatrice, che lascia pochi dubbi sulla maniera in cui Lee intendesse il suo jkd.
Ovviamente i piu' acuti si divertiranno anche a notare come molti insegnamenti oggi divulgati dalle odierne scuole di jkd siano spesso apertamente in contrasto con i pensiero di Lee, ma tant'è...
l'ho comprato a luglio... è una raccolta di aforismi per ogni argomento: vita, morte, razzismo, amore, mente, agire...e tantissimi argomenti.. io lo consiglio... almeno io sto traendo tanti benefici dai suoi insegnamenti su come affrontare la vita...
« Risposta #6 inserita:: Agosto 23, 2011, 10:53:33 »
Non l'ho letto, tuttavia mi sembra che Bruce, studiando in America, fosse anche molto influenzato dal Pragmatismo (in particolare William James, che mi sembra citi da qualche parte). Vedi tutti i riferimenti all'azione, all'efficacia, alla volontà di credere, presenti nei suoi libri. Il "Tao del Dragone" invece l'ho letto e mi sembra fatto molto bene, dà un'idea delle differenti personalità e interessi di Lee. Per l'idealismo, soprattutto Hegeliano, ipotizzo che Bruce ne sia interessato soprattutto per i collegamenti concettuali con il Taoismo (coincidenza degli opposti, razionalità del reale), ma è solo una mia ipotesi. Spero di averti aiutato.
« Ultima modifica: Agosto 23, 2011, 11:23:06 da TakuanZen »
« Risposta #10 inserita:: Agosto 24, 2011, 10:51:29 »
"Non c'è niente di nuovo dentro questo libro, non ci sono segreti. Non è niente di speciale" Bruce Lee usava dire di questo libro. Ma ovviamente si sbagliava!!!!
Con oltre 750,000 copie vendute in 9 lingue in tutto il mondo, il Tao del Jeet Kune Do è il libro più venduto nella storia moderna delle arti marziali. Sebbene appaiono nome e foto di Bruce Lee sulla copertina, pochi conoscono che non fu lui a scrivere il Tao del Jeet Kune Do -- o meglio non nella forma che lo conosciamo noi. (Il libro è una raccolta delle note personali di Bruce Lee, organizzati e pubblicati dopo la sua morte da Dan Inosanto, Linda Lee e Gilbert Johnson.) D'altronde bastava leggere la data di prima pubblicazione del libro (1975) per capire che era uscito due anni dopo la sua prematura morte. Anche se nessuno mette in dubbio che nel tao ci sono solo parole di Lee, alcuni obiettano, che Lee scriveva ogni cosa che gli veniva in mente...e nel libro potrebbero esserci note inerenti ai suoi film piuttosto che al jkd, come le tecniche di lotta. Ad esempio, nel tao del jkd, possiamo vedere come Lee spiega accuratamente colpi di ginocchio e di testa, ma tutti i suoi allievi sono d'accordo nel dire che non l'hanno mai visto allenare tali tecniche. Paradossalmente potremmo fare gli stessi discorsi del libro bruce lee fighting method (i famosi 4 volumetti...ma questa è un altra storia).
Una cosa che può balzare subito agli occhi e come nei suoi appunti Lee annota tutti i suoi ispiratori quando appuna le tecniche di combattimento ad esempio: il pugile Edwin Haislet, e gli schermitori Hugo e James Castello, tra gli altri, possiamo notare come non esiste nessun riferimento alle sue disquisizioni filosofiche. Sicuramente non era sua intenzione(il libro non l'ha fatto lui ), comunque si può pensare che le filosofie di Bruce siano tutte di suo pugno, in fondo Bruce Lee aveva frequentato filofosia ll'università. Leggendo un articolo su internet, ho trovato un ragazzo che ha fatto un gran lavoro cercando di risalire alle fonti filosofiche che sono presenti nel Tao del jkd, ecco cosa scrive:
Contrariamente a quanto si crede, il Jeet Kune Do è un espressione ortodossa del Taoismo, Buddismo, e principi metafisici occidentali. Dal poema iniziale della prima pagina, alle passionali espressioni dell'ultimo capitolo, idee nel Tao del JKD possono essere tracciati direttamente in testi antichi. Qui di seguito alcune delle fonti.
In un anima assolutamente priva di pensieri e di emozioni, nemmeno la tigre trova posto per i feroci artigli.
Inspirato al Tao Te Ching, capitolo 50: “C'è da dire che chi sa come vivere non incontrerà tigri o bufali sulla sua strada…su di lui, una tigre non trova spazio per metterci i suoi artigli.”
Pensa ad un pupazzo fatto di legno: egli non ha ego,non pensa niente, non è avido o aderente. lascia il corpo e gli arti lavorare in accordo con le discipline che lui ha coltivato.
Probabilmente inspirato da Chuang Tzu’s classica fiaba combattimento dei galli di legno.
Se nulla dentro di te rimane rigido, le cose esteriori si paleseranno da soli. Muoviti, come l'acqua. Ancora, sii uno specchio. Rispondi come un eco. (pg. 7)
Lao Tzu capitolo 8 usa una analogia sull'acqua per descrivere l'alto livello delle umane virtù. Chuang Tzu capitolo 7 spiega “La mente dell'uomo illuminato funziona come uno specchio. Risponde ma non trattiene.”
Verità non ha sentieri. La verità è viva e, inoltre, muta. Non ha posti dove giacere, nessuna organizzata istituzione, nessuna filosofia.
Nell'Agosto del 1929, il maestro spirituale Jiddu Krishnamurti invio un discorso ai suoi seguaci, formalmente sciogliendo la sua organizzazione. Il suo discorso fu trascritto e il titolo scelto fu: Verità è una terra senza sentieri.
Nel Buddismo, non c'è posto per usare sforzi. Sii ordinario e niente di speciale. mangia il tuo cibo, digerisci,bevi acqua e quando sei stanco vai a coricart. L'ignorante mi prenderà in giro, ma il saggio capirà.
Questa è una diretta citazione Chan (Zen)maestro buddista Linji.
Un asserzione è Zen se è essa stessa un atto e non fa riferimento a tutto ciò che si afferma in essa.
Preso dal componimento di Daisetz Teitaro Suzuki, Metodo pratico dell'istruzione Zen.
Jeet Kune Do favorisce l'assenza di forma così che può assumere tutte le forme Jeet Kune Do non ha stile, così può adattarsi a tutti gli sitli. Come risultato, Jeet Kune Do utilizza tutti i metodi e non è vincolato da nessuno, e, allo stesso modo, usa qualsiasi tecnica o mezzi che servono la sua fine.
La superiorità di assenza di forma è stata espressa nell'Arte della guerra (capitolo 6), scritto duemila anni fa.
Vuota la tua tazza affinchè possa essere riempita; diventa vuoto per guadagnare la totalità.
C'è un riferimento al famoso koan, che può essere trovato nelle collezione di101 Zen Storie.
Così come le foglie gialle possono essere monete d'oro per fermare il pianto dei bambini, così, essi chiamano mosse segrete e contorte posture per placare il sapere dei praticanti di arti marziali.
Presentare foglie gialle, come monete d'oro è un esempio tradizionale di “significato di abilità” utilizzata dagli insegnanti Zen. Tali atti sono da intendere come compassionevoli, piuttosto che ingannevoli o ignornati come qui Lee espone.
La forma di un attacco è generalmente dettata dalla forma di difesa dettata dal nostro avversario. In altre parole,tra avversari dello stesso calibro, un attacco può raramemte avere successo a meno che esso non inganna o batte in astuzia la difesa avversaria.
“La guerra è il Tao dell'inganno”— Una delle citazioni più famose di Sun Tzu.
Prajna immovibile non significa immobilità o insensibilità. Significa che la mente è aperta ad infinite capacità, moto istantaneo che non conosce ostacoli.
Takuan Soho, maestro buddista zendel 17esimo secolo Giappone, diede questa istruzione al suo shogun maestro di scherma. fu riportato fedelmente da D. T. Suzuki nel suo lavoro, Zen e Cultura Giapponese.
Se ti scalfiscano la pelle allora laceragli le sue carni; Lasciagli lacerare la tua carne e tu fratturagli le ossa; Se ti fratturano le ossa , prenditi la sua vita!Non preoccuparti di trovarti una scappatoia sicura–poni la tua vita prima di lui!
Ancora presa dai componimenti di Suzuki’, Buddismo Zen e la sua influienza sulla cultura giapponese.
Inoltre a pagina 205-207(dell'opera originale tutta la pagina dove cita spinosa) è copiato parola per parola dall'opera letteraila di Eric Hoffer: A passionate state of Mind!
« Risposta #11 inserita:: Agosto 25, 2011, 13:10:19 »
Zeroone ha fatto un bellissimo intervento, interessante e che da molti spunti di riflessione. Da sempre siamo abituati ad associare il nome di Lee alla professione di attore o a quella di marzialista, anche perchè forse sono le più conosciute; a mio parere invece prima di essere marzialista ed attore, Lee era un pensatore, anzi, un grande pensatore. Addirittura una volta diventato famoso ed aver fatto carriera nelle sale cinematografiche, vedeva nel cinema solo un modo per far conoscere la sua idea, quell'idea che in campo marziale ha rivoluzionato, non solo l'approccio alle AAMM, ma la concezione stessa dell'arte marziale. (scusate le ripetizioni) Come tutti sappiamo, una volta arrivato negli USA; ha iniziato una carriera universitaria nel campo filosofico e questo ha sempre portato a raffrontare il suo pensiero alle varie correnti filosofiche ed alle influenze che queste hanno avuto nella formazione del suo pensiero, come, ad esempio ha fatto takuan nel suo intervento e come ha fatto il ragazzo citato da zeroone. A mio parere però, questo non è del tutto giusto, perchè ci porta ad interrogarci sul percorso personale di una persona e non sul suo pensiero "finale". All'inizio del post ho detto che considero Lee pensatore prima che marzialista, proprio perchè credo che il JKD sia stato il mezzo per l'attualizzazione del pensiero, la concretezza che nasce dall'astratto, in poche parole l'azione che da vita al pensiero e allo stesso modo, il pensiero che da vita all'azione. E' per questo che considero il JKD un modo di vedere le cose e non solo un modo per farle (e qui non mi riferisco solo al combattimento, ma ad ogni campo della vita). Ora, sbilanciandomi un po', dico che il JKD potrebbe benissimo essere una corrente filosofica, una filosofia in continuo divenire, una filosofia dell'essere in potenza, o meglio, considero il JKD come l'attualizzazione di questa corrente di pensiero. Forse, e dico forse, è proprio per questo che ci sono tante faide all'interno di quest'arte, con troppe persone che credono di avere in mano la verità di cosa sia o non sia il JKD, bé io non credo che si possa giungere a questa conclusione, semplicemente perchè una verità universale non può esistere nel campo del pensiero. Ecco perchè considero Lee prima di tutto un pensatore che un marzialista, perchè non ci ha lasciato solo un metodo di combattere, ma un'opportunità per comprendere le cose, uno spunto per far raggiungere ad ognuno la propria verità, una possibilità di conoscere se stessi, di migliorarsi, una strada per raggiungere una verità in continuo divenire e per usare un termine a lui molto caro, in continuo fluire, proprio come l'acqua. Quindi quando utilizzo la parola maestro, parlando di lui, non lo vedo come un semplice maestro di AM, ma come un maestro di vita, che è stato in grado di lasciarci in eredità una possibilità, come i più grandi filosofi che la storia ricordi.
P.S. queste sono solo mie considerazioni, non dico che sia così, che questa sia la verità, ma quando penso alla "via che intercetta il pugno", questo pugno non lo considero solo in senso figurato.