Bene! senz'altro migliorati i Kata Nidan e Shodan, Sandan e Yondan devi curarli ancora. Diventerò odioso ma è la prassi...."è solo una questione di anca"! Per la zenkutsu dachi tendi a spostare il peso un pò in avanti, se il filmato non tradisce. Invece per le tecniche alias Renraku Waza che poi confluiscono nel Kumitè la regola è sempre..."l'anca" ..! Anzi chi conosce la Wado dovrebbe (?!) sapere che l'anca usata nello stile assomiglia ad un mulinello questo perchè si concentra meglio l'energia senza appesantire le posizioni, detto fatto questo è in pratica è il Nagashi-Tzuki. Il primo Khion Kumite è un esempio..Tai Sabaki-anca-mulinello- tecnica assorbente-ura tsuki. Nella Wado trovi anche il "pugno a frusta" e il pugno volante ma solo controllando l'anca ne ricavi equilibrio e efficacia. Un pò come l fionda insomma. Spezzare i movimenti per poi unirli di nuovo è un buon metodo ad esempio. Altra cosa che viene col tempo quando porti la tecnica il corpo deve avere tutto la stessa velocità quindi il pugno in avanti e la gamba in ritardo non va bene oppure una parte contratta e l'altra decontratta durante l'esecuzione. Per questo esistono i Kata anche come esercizio personale, tecnica, cultura fisica, respiro, meditazione. La capacità di controllare "finemente" il corpo è uno degli obiettivi del Karatè che richiede il suo tempo. Buon allenamento.
Ok, grazie. L'anca destra mi fa male... specie quando non è calda. Sono bloccato lì ma non so che fare... se forzo troppo poi rischio di danneggiarla di più. Inoltre questo lavoro mi risulta sia controintuitivo che controproducente per quel che interessa a me: unire dei principi del karate con tecniche di altre discipline. Sto utilizzando anche software per la misurazione della velocità dei pugni, del tempo di reazione e via dicendo e ho verificato che i colpi del karate non sono molto efficaci e soprattutto risultano assai prevedibili (un mio cross impiega circa 0.11 s per la fase positiva contro i 0.16-0.17 di un gyakutsuki (vel media più bassa di oltre il 10%). Questo però è un altro topic.
Tornando IT, qui trovi i nuovi filmati col karategi nuovo (woomp!). Sono in polemica con delle persone che mi hanno insultato gratuitamente e non credo siano più bravi di me oltretutto... per farla breve, penso che con kata come questi passerei la verifica "kata" in praticamente tutte le federazioni italiane (come loro). Correggetemi se sbaglio: voi uno che porta i seguenti kata fatti in questo modo (per quanto imperfetti e ampiamente migliorabili) lo boccereste o no? Io non credo... costoro hanno passato un paio di esami federali in 20 anni di pratica e mi insultano senza che io gli avessi detto nulla. La cosa mi ha fatto irritare sul serio (oltretutto durante la vigilia di Natale...):
Ho esasperato un po' le posizioni per questo motivo... personalmente reputo queste esecuzioni spazzatura per quel che interessa fare a me :\
P.S. Nel Kihon Kata ho fatto casini sia per la stanchezza che per motivi di spazio... ho dovuto modificare al volo l'embussen per non dare un pugno al muro e non finire contro dei mobili. Gli altri kata ormai li ho fatti decine di volte e riesco a gestirli meglio come spazi.
« Ultima modifica: Dicembre 28, 2014, 00:15:37 da krt »
« Risposta #31 inserita:: Dicembre 28, 2014, 06:07:40 »
Ciao Marco, non t'arrabbiare per così poco. Sei uno dei pochi che si mette in discussione per così dire pubblicamente e certo non è facile da dietro una tastiera e senza conoscersi di persona "collaborare" on line. Se chiedi dei consigli su una esecuzione "corretta" incappi inconsapevolmente in un vespaio e dipende da chi ti risponde. Nel stile wadoryu ci sono molte correnti, ognuna delle quali ha sviluppato a modo suo le indicazioni tecniche del fondatore, pu mantenendone (almeno in teoria) i principi. Per cui se ti risponde un praticante wadokai, o renmei, o un allievo della scuola di Suzuki avrai consigli e impressioni diverse. Se poi parliamo di kata da gara o esami federali il discorso diventa ancora più complesso. Non so se ti riferivi a me quando dicevi di essere stato insultato il 24 dicembre, nel qual caso non era assolutamente mia intenzione, ci mancherebbe. Io nella mia esperienza ho eseguito i kata in mille modi diversi (quasi sempre per motivi "agonistici") e alla fine sono tornato alla versione più simile a quella del fondatore. Al di là di tutti i consigli che ti sono stati dati e che sono corretti, il gesto tecnico del kata, la traiettoria del movimento qualunque esso sia, è fondamentale (nel wado, come senz'altro sai, va esaltata l'economia del movimento, il minimo sforzo, e va evitato lo spreco di energia).
Ciao Marco, non t'arrabbiare per così poco. Sei uno dei pochi che si mette in discussione per così dire pubblicamente e certo non è facile da dietro una tastiera e senza conoscersi di persona "collaborare" on line. Se chiedi dei consigli su una esecuzione "corretta" incappi inconsapevolmente in un vespaio e dipende da chi ti risponde. Nel stile wadoryu ci sono molte correnti, ognuna delle quali ha sviluppato a modo suo le indicazioni tecniche del fondatore, pu mantenendone (almeno in teoria) i principi. Per cui se ti risponde un praticante wadokai, o renmei, o un allievo della scuola di Suzuki avrai consigli e impressioni diverse. Se poi parliamo di kata da gara o esami federali il discorso diventa ancora più complesso. Non so se ti riferivi a me quando dicevi di essere stato insultato il 24 dicembre, nel qual caso non era assolutamente mia intenzione, ci mancherebbe. Io nella mia esperienza ho eseguito i kata in mille modi diversi (quasi sempre per motivi "agonistici") e alla fine sono tornato alla versione più simile a quella del fondatore. Al di là di tutti i consigli che ti sono stati dati e che sono corretti, il gesto tecnico del kata, la traiettoria del movimento qualunque esso sia, è fondamentale (nel wado, come senz'altro sai, va esaltata l'economia del movimento, il minimo sforzo, e va evitato lo spreco di energia).
Ma ci mancherebbe! Mi stai aiutando tantissimo e ti sono molto grato per tutto... nonostante ti reputi una delle persone più abili e competenti che mi abbiano mai dato consigli, ti sei sempre posto con un'umiltà che mi ha colpito.
Parlavo di persone che, purtroppo, conosco "de visu" ed erano fisicamente presenti al cenone della vigilia e hanno ben pensato di sfoggiare la propria arroganza (non maestri o campioni veri...) per mandarmi di traverso la serata (un atteggiamento talmene "basso" e gratuito che fatico ancora a comprendere!?! Insulti motivati sostanzialmente con argomenti tipo (sintetizzo) "ho una cintura nera federale e faccio gare di kata, ergo tu fai schifo e sei ri-di-co-lo". Avrei potuto anche obiettare "quando ti ho incontrato la prima volta e ti vantavi di aver alzato 110 kg di panca non ti ho riso in faccia, ma ti ho anche fatto i complimenti". Va beh, non sono tutti come te (che oltretutto i titoli da esibire li avresti)... devo imparare a ignorare certe provocazioni inutili e tirare dritto.
IT: nell'ultimo video linkato ho provato a concentrarmi proprio sull'essenzialità del gesto... spero di esserci riuscito, altrimenti temo di non aver ben capito come evitare i movimenti inutili. Nel pugilato e nelle tecniche "di spalla", ho imparato a non utilizzare gesti preparatori... mi ha aiutato pensare che qualcuno mi tirasse il braccio e poi mi sono allenato tantissimo a bucare/strappare fogli liberi di oscillare (questo però è in antesi con i vari tsuki e non ne migliora la tecnica). Ho visto tanti video di esami o anche gare di kata, non di altissimo livello (che non mi piacciono troppo, detto con onestà), in cui mi sembra manchi molto la potenza... i motivi li ignoro (regole che non la premiano abbastanza o carenze nei praticanti?), però quel tipo di cose lì non mi interessano: un pugno per me deve essere un pugno e il peso del corpo lo voglio caricare, anche a discapito delle altre caratteristiche (entro certi limiti). La vedo così.
« Ultima modifica: Dicembre 28, 2014, 07:11:02 da krt »
« Risposta #33 inserita:: Dicembre 28, 2014, 13:20:31 »
Meglio così!!!almeno la vigilia però non bisogna parlare di karate... Non entro del merito dell'efficacia di un pugno o di un calcio eseguito durante un kata perché credo sia fondamentalmente diverso dal kumite e dall'applicazione (anche nel kumite sportivo, come avrei notato, le tecniche sono alquanto approssimative se si pensa allo stile, ma sono senz'altro efficaci). Credo però che un kata sia un kata e vada perciò eseguito secondo i canoni dello stile (altrimenti non avrebbe senso praticare uno stile piuttosto che un altro). Purtroppo è difficilissimo spiegarsi tramite un forum e commentando dei video (anche perché, complimenti a parte, nessuno ha il verbo per giudicare in maniera assoluta), per cui io mi limito a consigliarti aggiustamenti tecnici secondo quello che io so dello stile, per quanto riguarda l'effettiva potenza di un pugno, beh, quello come dicevo è un altro campo e un altro mondo. Negli ultimi video che hai postato ho però notato il ginocchio anteriore che a volte è rivolto verso l'interno (dovrebbe essere invece allineato in avanti, come nello zenkutsudachi) e soprattutto il busto spesso inclinato in avanti (soprattutto nello shomen nekoashi e nello shikodachi).
Meglio così!!!almeno la vigilia però non bisogna parlare di karate... Non entro del merito dell'efficacia di un pugno o di un calcio eseguito durante un kata perché credo sia fondamentalmente diverso dal kumite e dall'applicazione (anche nel kumite sportivo, come avrei notato, le tecniche sono alquanto approssimative se si pensa allo stile, ma sono senz'altro efficaci). Credo però che un kata sia un kata e vada perciò eseguito secondo i canoni dello stile (altrimenti non avrebbe senso praticare uno stile piuttosto che un altro). Purtroppo è difficilissimo spiegarsi tramite un forum e commentando dei video (anche perché, complimenti a parte, nessuno ha il verbo per giudicare in maniera assoluta), per cui io mi limito a consigliarti aggiustamenti tecnici secondo quello che io so dello stile, per quanto riguarda l'effettiva potenza di un pugno, beh, quello come dicevo è un altro campo e un altro mondo. Negli ultimi video che hai postato ho però notato il ginocchio anteriore che a volte è rivolto verso l'interno (dovrebbe essere invece allineato in avanti, come nello zenkutsudachi) e soprattutto il busto spesso inclinato in avanti (soprattutto nello shomen nekoashi e nello shikodachi).
Beh, il pugno del kumite sportivo è velocissimo ma è sempre point karate... l'efficacia reale non mi convince molto. Sostanzialmente, vedendo da dove parte, mi fa più pensare proprio a un cross (con le dovute differenze)... è veloce perché sciolto e orizontale Alla fine ogni disciplina ha pro e contro... il punto forte del kumite sportivo è la ridottissima incidenza di danni in combattimento e la possibilità di renderlo popolare a chi non ama molto il contatto (io mi feci male anche in quel modo, più volte... ma questo è un altro discorso).
Le imprecisioni dei video che citi sono secondo me dovute, nell'ordine: - piedi a papera-->se posiziono correttamente il piede anteriore, devo forzare il ginocchio verso l'esterno, altrimenti si piega un po' in dentro... se mi concentro su altro, la posizione naturale (per me) è quella. - Nello shiko-dachi sono praticamente certo che inclino il busto per due motivi: a) per via di 10 e più anni di squat, goodmorning e stacchi pesanti... tendo spontaneamente a ricreare un po' il "box squat" e ad attivare la catena cinetica posteriore b) se immagino un attacco, mi viene di schivare piegando anche il busto ed entrando sotto... cosa che, secondo me, sarebbe anche più logica (per quanto non in linea con i canoni dello stile)! - Nello shomen nekoashi (esempio pinan sandan), sempre immaginando di ricevere un attacco, tendo ad assumere la postura tipica di quando praticavo boxe e a chiudermi incassando magari anche la testa. Pensando si parare l'attacco mi verrebbe di contrattaccare, ma poi devo avanzare... quindi faccio un po' entrambe le cose e il risultato finale non è certo buono. Già nel secondo shomen del kata mi viene un po' meno, perché il mawatte non l'ho mai praticato diversamente e lì apro solo il cassettino "karate" (un minimo l'atteggiamento rimane sempre).
Ecco perché mischiare karate/kata con altro mi sta creando molti più problemi del previsto. Potrei anche decidere di lasciar perdere; più passa il tempo, più vedo che per progredire in una cosa dovrei sopprimere l'altra.
« Risposta #35 inserita:: Dicembre 28, 2014, 17:58:15 »
Si in effetti è un problema non da poco la mescolanza (non solo nel tuo caso). Dovresti cercare di allenare il kata senza secondi fini, per quello che è e senza pensare troppo alle applicazioni, almeno all'inizio di uno studio più profondo. E' pur sempre un esercizio che offre dei principi e delle idee, non la soluzione "finale".
« Risposta #36 inserita:: Dicembre 28, 2014, 20:53:41 »
Mi ricordo che da ragazzo li facevo controvoglia con il maestro che ce li faceva fare altrettanto controvoglia solo a ridosso degli "esami"... visto che "ci toccava" (perché a nessuno del gruppo di kumite interessavano), cercavo di farli esattamente come veniva chiesto senza domande e senza cercare altro. Da allora ho acquisito altre abilità, tecniche, posture... anche il mio fisico è cambiato parecchio: svuotare un contenitore pieno e iniziare a riempirlo di altro è più complicato che iniziare da zero (almeno arrivati a un certo punto).
Adesso, quei kata del video, sono tutti eseguiti visualizzando degli avversari... a volte vado più veloce proprio perché mi sento "minacciato" e mi avvicino di più alla concitazione di uno scontro. Lo so che questo li snatura e che la spiegazione "combattimento contro avversari immaginari" è più che altro una storiella per i genitori dei bambini che si iscrivono... però boh, intenderli come se fossero un mero esercizio o balletto non mi riesce proprio :\
Meditazione in movimento mi attira, ma allora perché non tenere conto delle mie caratteristiche fisiche e tendere a tutti i costi a posture/posizioni che sento mi danneggiano (esempio i piedi troppo intraruotati per quello che è il mio scheletro)? Un kata come Seishan l'ho scartato a priori anche per questo... semplicemente mi allenterei i legamenti. Altro esempio, il salto del pinan godan mi fa male al ginocchio destro (forse anche per via del pavimento), volendo potrei tenere il busto più eretto e andare più in alto, ma l'idea di sfondarmi l'articolazione mi blocca e ho quasi paura di eseguirlo.
Le mie convinzioni stanno vacillando, devo pensare bene a quello che voglio ottenere e a cosa fare... il rischio di danneggiarmi senza motivo mi sta rendendo perplesso.
So che voglio fare qualcosa di più aerobico... me l'ero ripromesso 10 anni fa che arrivato nei trenta sarebbe stato giusto fare così. I pesi oltretutto ora mi mettono anche a rischio di recidive ed è meglio cambiare... devo trovare motivazioni forti e sposarle con un allenamento sostenibile e quanto possibile salutare
« Ultima modifica: Dicembre 28, 2014, 20:57:43 da krt »
« Risposta #37 inserita:: Dicembre 29, 2014, 08:07:08 »
Allora il problema è diverso. Il nostro corpo cambia e pure il nostro kata cambia. Però l'appartenenza ad una scuola (che comunque non è vincolante come un matrimonio, né è un patto di sangue), ci consiglia di essere coerente con i principi e i dettami in essa contenuti e ciò è un bene: nel nostro stile, ad esempio, non solo ci sono molte correnti ufficiali e ufficializzate (basta cercare su youtube le versioni wadokai, wadoryu renmei, wikf etc. etc.) ma anche le innovazioni (spesso solo invenzioni) dei vari maestri che le applicano per i fini più diversi (più spesso per le gare), tanto che alla fine almeno in Italia non si trovano due palestra in cui si fanno i kata, per dirne una, allo stesso modo e con gli stessi principi. Il problema vero, secondo me, è che nessuno di noi quando inizia si sceglie lo stile, il che è un male perché i fondatori hanno certo pensato al loro fisico quando hanno pensato alle caratteristiche del loro karate, non ai milioni di praticanti che sarebbero venuti dopo di loro.
« Risposta #38 inserita:: Dicembre 30, 2014, 19:15:21 »
Visto che a me non interessa essere un libro di stile e nemmeno essere particolarmente bello, ma solo sferrare pugni che sembrano pugni, combattere contro avversari immaginari entrando in uno stato mentale adeguato e fare anche movimento senza sfasciarmi precocemente le già malandate articolazioni, penso che la scelta più intelligente sia quella di iniziare a fregarmene ancora di più di tutte le correnti, federazioni, posizioni millimetriche e tutto il resto. Sto cercando di confrontare i vari colpi che conosco in maniera quasi scientifica per poi passare a impostare un mio modo di muovermi, esplodere, ecc. L'equilibrio è fondamentale, non ci piove, anche il peso del corpo distribuito opportunamente tra assetto difensivo e offensivo... parate su parate però no... il karate in origine non era neppure questo. Come tu mi insegni, con l'introduzione del karate nel budo giapponese il prodotto si è molto commercializzato, le "ditate" sono state rimpiazzate da gesti equivoci che magari le nascondono.
Oggi ho fatto questa prova: confrontare tre gyaku a freddo in assetto zenkutsu alto (stile Wado) e tre gyaku in assetto basso (tipo shotokan) ma con l'anca totalmente aperta, la gamba posteriore non tesa e il piede arretrato che ruota (tallone che si alza). Risultato: nel primo caso non sono mai andato oltre i 5.2 m/s, nel secondo ero sopra i 6 in tutte le prove, con una punta di 6.31 m/s. Tempi di reazione simili. A questo punto ho cambiato: gyaku alto con gamba tesa ma ruotando il piede posteriore nel finale... ed ero già a 5.6 m/s :\ Qualcosa mi sa che non torna. La bellezza estetica non sempre si sposta con l'efficacia.
Altro esempio: sono assolutamente certo che per avere un assetto stabile, con centro di massa nella pianta del piede, sia necessario scendere con la catena cinetica posteriore attivata sin dall'inizio. Ho fatto squat per una vita, in tutte le salse e letto decine di libri e centinaia di articoli sull'argomento. Se nel karate lo shikodachi, anche in versione "schivata" (come nel Pinan Nidan), dovrebbe prevedere la schiena dritta, l'interrogativo su tale scelta mi sorge spontaneo. L'impostazione generale, con busto bloccato è una prerogativa di quest'arte marziale, ma il dubbio se derivi più da una scelta "estetica" che da considerazioni funzionali mi sovviene.
Al momento io reputo "bello" un qualcosa che, seppur non applicabile direttamente in un contesto marziale, esprime potenza, efficacia, equilibrio... chi, come te, riesce a mettere insieme tutto questo ha raggiunto un risultato ottimale. Spessissimo io vedo altro... vedo colpi portati per modo di dire... lì delle posizioni me ne frego: a me quel tipo di esibizione non piace affatto e non dice nulla.
« Ultima modifica: Dicembre 30, 2014, 19:17:22 da krt »
« Risposta #39 inserita:: Dicembre 31, 2014, 08:51:51 »
credo che molto derivi da una scelta estetica. L'interrogativo che ti poni è quello che già si era posto il maestro Egami dello shotokai (arrivò alla conclusione che il pugno dei karateka non era forte come quello di quelli che tiravano una pugno e basta...). Il kata giapponese, e in una parte molto minore già quelli okinawensi, in linea con la loro cultura, prevedono di aggiustamento estetico minore (okinawa) o maggiore (giappone: in primis lo shitoryu se ci fai caso). Quando poi si va ad applicare (e questo è palese), chiamalo bunkai o kaisetsu, le cose cambiano drasticamente e le posizione della gambe, ad esempio, sono le prime ad adattarsi al contesto. Io credo appunto che l'esecuzione del kata debba rimanere in linea coi principi tecnici dello stile, ma poi nella interpretazione ci deve essere maggiore libertà anche e soprattutto di andare alla ricerca dell'efficacia in relazione alla propria fisicità. Studiare uno stile credo sia sia come studiare una corrente letteraria o un grande filosofo: posso essere innamorato di Dante, ma non parlo in terzine dantesche... o amare Platone ma senza credere che l'iperuranio esista davvero.
credo che molto derivi da una scelta estetica. L'interrogativo che ti poni è quello che già si era posto il maestro Egami dello shotokai (arrivò alla conclusione che il pugno dei karateka non era forte come quello di quelli che tiravano una pugno e basta...). Il kata giapponese, e in una parte molto minore già quelli okinawensi, in linea con la loro cultura, prevedono di aggiustamento estetico minore (okinawa) o maggiore (giappone: in primis lo shitoryu se ci fai caso). Quando poi si va ad applicare (e questo è palese), chiamalo bunkai o kaisetsu, le cose cambiano drasticamente e le posizione della gambe, ad esempio, sono le prime ad adattarsi al contesto. Io credo appunto che l'esecuzione del kata debba rimanere in linea coi principi tecnici dello stile, ma poi nella interpretazione ci deve essere maggiore libertà anche e soprattutto di andare alla ricerca dell'efficacia in relazione alla propria fisicità. Studiare uno stile credo sia sia come studiare una corrente letteraria o un grande filosofo: posso essere innamorato di Dante, ma non parlo in terzine dantesche... o amare Platone ma senza credere che l'iperuranio esista davvero.
Molto bello questo commento, non posso che quotare! Lo shito, per il mio gusto, non lo apprezzo particolarmente... il lavoro di anche esasperato e i vari mulinelli un po' fini a loro stessi mettono sì in risalto i principi del karate, ma li trovo forse ridondanti. La rotazione delle anche poi mi sembra renda i colpi anche prevedibili... c'è una sorta di caricamento che si può notare in anticipo e anche la direzione dei colpi non mi sembra vantaggiosa (visto che partono dal basso rispetto, che so, alla guardia di un pugile o un thai boxer). Nel kumite sportivo poi sono ammessi colpi tirati quasi in ginocchio, che non rispettano lo zenkutsu dello stile e soprattutto esporrebbero a repliche violente qualora tirati in un contesto di contatto più pieno: l'argomento centrale dovrebbe essere l'idea di poter abbattere l'avversario con un solo colpo... mi risulta poco credibile però applicare questo precetto a un pugno chudan sferrato in quel modo e saltellando. Insomma, intendendo il kata e i sui principi come fai tu e da un livello di comprensione del gesto così alto, la ricerca diventa filosofia e arte... applicare fedelmente la forma senza il contenuto mi lascia più perplesso (ed è una situazione che mi sembra abbastanza comune nelle gare di kata di livello non alto).
« Risposta #41 inserita:: Gennaio 02, 2015, 17:39:39 »
Ciao Marco, mi permetto ancora di risponderti. Vedo dai post che hai un maestro di riferimento, bene!. Comunque sei ancora migliorato complimenti. Vedo tuttavia dal filmato come una debolezza strutturale anche-gambe. Non so da cosa dipenda mi sembra però che condizioni piuttosto il busto. Nei Kata senz'altro meglio ancora Pinan Sandan e anche Yondan anche se gli Shuto finali sarebbero Jodan. Nelle parate che alleni dei Kata (non sono sempre parate) come la Soto Uke prendi per regola di dover resistere ad un attacco o di spazzare quindi al termine del movimento tutto il corpo deve essere compatto. Poi hai un pò la tendenza a portare il tronco in avanti nella Zenkutsu Dachi in Jun-Tsuki. Vanno bene le tecniche concatenate che fai mentre il Sokutò (Wado) Yoko Geri (Shotokan) devi controllarlo di più. Nelle combinazioni controlla anche il ritorno della gamba, datti dei riferimenti e in Oshiro Geri abituati a guardare dietro non lanciarlo alla cieca. La premura è nemica della tecnica e lavora come puoi con l'anca. Ti chiederò io qualcosa. Buona anno e buon allenamento.
Ciao Marco, mi permetto ancora di risponderti. Vedo dai post che hai un maestro di riferimento, bene!. Comunque sei ancora migliorato complimenti. Vedo tuttavia dal filmato come una debolezza strutturale anche-gambe. Non so da cosa dipenda mi sembra però che condizioni piuttosto il busto. Nei Kata senz'altro meglio ancora Pinan Sandan e anche Yondan anche se gli Shuto finali sarebbero Jodan. Nelle parate che alleni dei Kata (non sono sempre parate) come la Soto Uke prendi per regola di dover resistere ad un attacco o di spazzare quindi al termine del movimento tutto il corpo deve essere compatto. Poi hai un pò la tendenza a portare il tronco in avanti nella Zenkutsu Dachi in Jun-Tsuki. Vanno bene le tecniche concatenate che fai mentre il Sokutò (Wado) Yoko Geri (Shotokan) devi controllarlo di più. Nelle combinazioni controlla anche il ritorno della gamba, datti dei riferimenti e in Oshiro Geri abituati a guardare dietro non lanciarlo alla cieca. La premura è nemica della tecnica e lavora come puoi con l'anca. Ti chiederò io qualcosa. Buona anno e buon allenamento.
Ciao, ti ringrazio! Il guaio dell'anca è sempre il solito, dipende tutto da quello... non posso spingere forte a terra, ruotare il bacino con decisione e allenare le gambe. La priorità è non peggiorare le cose, la speranza che la situazione migliori allenandomi in modo abbastanza "delicato". I video dei calci e delle combo a cui fai riferimento è abbastanza vecchio, ora li ho proprio tolti perché dopo quella prova avevo l'anca a pezzi e faticavo a camminare - no buono. L'ushiro classico lo eseguivo guardando prima ti tirare, ma era quello tipico da kihon (calcio del somaro)... non mi ci trovo bene. Questo lo allenai per anni contro bersagli veri e sacco pesante; l'idea sarebbe quella di indirizzarlo nel punto in cui guardi mentre sei a 1/3 di rotazione (abbastanza particolare, lo so) e lanciarlo appena raggiunti i 2/3. Per le tecniche "olistiche", vorrei fare una precisazione: credo che sia meglio puntare direttamente con la gamba verso il terreno che richiamarle! Lo facevamo anche nel kumite a contatto più pieno. Da un punto di vista estetico, la perdita è enorme... però non credo sia un male abituarsi a fare l'una e l'altra cosa.
Chiedimi quello che vuoi, basta prendere con le pinze le mie risposte; giacché non sono certo un grande esperto (soprattutto nel karate)
« Risposta #43 inserita:: Gennaio 04, 2015, 19:13:56 »
Mi si è rotta la videocamera e non ci saranno altri video nel breve periodo. Niente kata per un po'.
Sono riuscito a salvare i primi test di velocità a cui facevo riferimento alcuni post addietro e ho aggiunto un test di velocità delle braccia stile boxe. A mio avviso è interessante confrontare impostazioni e modalità antitetiche:
Raggiungo quella che dovrebbe essere la mia vera velocità attuale dopo il secondo 41 del video, il problema è che l'Iphone 5 ha pochi frame e non tutti i colpi vengono registrati. Sono circa 9 al secondo in quella fase, forse 10. Chiaramente l'idea è opposta rispetto a un colpo di karate senza preparazione, tipo un gyaku molto secco... sono sicuro che gli spunti per commentare saranno parecchi