scrivo per avere informazioni riguardo due maestri baresi, Fabrizio Ruta e Luigi Gargiulo, dato che sono molto intenzionato a cominciare la pratica dell' aikido sotto la guida di uno dei due.
Premetto che non ho ancora visitato i loro rispettivi dojo (cosa che farò al più presto), quindi nemmeno partecipato alla classica lezione di prova, però mi piacerebbe leggere consigli e opinioni da chi pratica quest' arte da diverso tempo, fornendomi anche informazioni difficili da carpire per un neofita, sempre nel pieno rispetto dei due maestri sopra citati. Ad esempio: differenze nel loro aikido, particolari enfatizzati, ecc
« Risposta #2 inserita:: Gennaio 19, 2016, 21:00:29 »
Ciao
non era mia intenzione essere offensivo nei confronti di nessuno, ho tenuto anche a scriverlo nel primo messaggio, ma sicuramente sono stato poco preciso. Rimediamo subito Se stessimo parlando di un' altra arte marziale, magari una che comprende pugni e calci, mi sarei potuto aspettare risposte come: "un maestro pone un accento particolare sulle tecniche di braccia, l'altro predilige quelle di gambe" e via discorrendo. Poichè non conosco l'aikido e non so, effettivamente, in che modo uno può essere diverso da un altro sotto il profilo tecnico, ho scritto qui. Ovvio che non mi interessa minimamente alcun retroscena personale, qualora ci fossero, o cose di questo tipo. In quel caso sarebbe davvero un' enorme mancanza di rispetto.
Ecco, tu scrivi il più "100% Tada", ma cosa significa esattamente? (so che è il nome di un' importante maestro nel mondo dell' aikido, ma in che modo diversifica la loro pratica /insegnamento?)
Ciao non era mia intenzione essere offensivo nei confronti di nessuno, ho tenuto anche a scriverlo nel primo messaggio, ma sicuramente sono stato poco preciso. Rimediamo subito
Ciao,
non sei stato offensivo, non ho inteso che fossi interessato a chissà quale retroscena e il tuo post l'ho trovato chiaro. Ciò premesso, vale la risposta di prima.
Per "100% X" intendevo: ho visto X in azione; c'è un altro insegnante che non conosco e del quale non conosco il percorso; vedo quest'ultimo fare lezione; trovo palese che il riferimento didattico di quest'ultimo è il maestro X.