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Autore Discussione: jkd e stretching  (Letto 309 volte)
Zeroone
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jkd e stretching
« inserita:: Luglio 26, 2017, 09:37:25 »

Avevo notato che un noto sifu, aveva cancellato la sua discussione, dopo che l'argomento del thread non è stato incanalato secondo le sue aspettative...

Ieri sera, leggo che sulla sua pagina fb, posta un libro sullo stretching professionista, noto subito il rimando, e intuisco il concetto:
io leggo un libro fatto bene, quindi so quel che dico...

Lungi da me fare un attacco personale ad un sifu che stimo...quindi la prenderò lunga e parlerò in generale del jkd e lo stretching:

Nel 1992, la comunità scientifica(mi riferisco a quella medica) ha deciso che affidarsi solo a pareri di esperti e presunti tali è fuorviante, si intuiva, che molte volte il parere anche di un esperto era sempre parziale, vuoi per un motivo o per un altro. Si decise per ovviare a ciò di istituire una nuova metodologia, basata su prove di efficacia.
Quindi se tu dicevi ad esempio che se salti venti volte ti passa il singhiozzo, è un metodo certo perchè tutti i tuoi pazienti lo hanno fatto e funziona, parte subito un equip di tale metodologia che prende un cmapione sparso di persone col signhiozzo e inizia a fare esperimenti per evincere se l'affermazione era corretta, si è passati da una medicina basata su prove e non su opinioni.

Detto ciò dire lo stretching cura gli infortuni o da benefici, è una opinione di un libro...non certo fatti....specialmente se parliamo di un libro mooolto datato (e che quindi il mondo si è evoluto e sono nati comitati per verificare)
dal 1992 ad oggi sullo stretching sono stati fatti molto test...una piccola parte di tali test vanno in controtendenza, ma la maggior parte va nella direzione che non ci sono benefici...anzi l'analisi di simic evidenzia che c'è una perdita lieve di prestazioni in termini di velocità e forza ed esplosività se si esegue lo stretching prima del gesto atletico.

Non è un caso che molti professionisti scansano lo strectching una settimana prima delle gare.....

E lo studio si riferiva sullo strecthing statico....non a caso quello dinamico è ancora utilizzato dai professionisti....e tutti gli studi di settore, dicono che se vuoi evitare infortuni devi evitare lo strecthing e fare tanto riscaldamneto....

Cosa si evince da questi studi in modo certo? che i muscoli non si allungano durante lo stretching, come molti maestri dicono durante le lezioni.
Se il muscolo/tendine si allungasse veramente questo migliorerebbe anche la forza....ma non avvenendo ciò, possiamo dedurre che il beneficio di allungamento che abbiamo è solo a livello nervoso, non certo muscolare...

Che impatti hanno questi studi sul jkd?
Sono certo che se bruce lee fosse vivo, rivedrebbe drasticamente le sue teorie sullo strectching...da fan accanito quale era di tale pratica, sarebbe tornato indietro, perchè il jkd un arte basata sull'esplosività non può peremttersi di perdere anche l'1% in temrini di velocità forza ed esplosività....non a caso io ho sempre ridotto ai minimi termini lo stretching nel jkd....

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Re: jkd e stretching
« Risposta #1 inserita:: Luglio 26, 2017, 16:31:30 »

questo è un po' più recente del 92

http://www.projectinvictus.it/punti-fondamentali-stretching/
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Re: jkd e stretching
« Risposta #2 inserita:: Luglio 26, 2017, 16:39:29 »


Si ma non capisce nulla è laureato in scienze motorie....
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πάθει μάθος


Re: jkd e stretching
« Risposta #3 inserita:: Luglio 27, 2017, 15:55:50 »

Avevo notato che un noto sifu, aveva cancellato la sua discussione, dopo che l'argomento del thread non è stato incanalato secondo le sue aspettative...

Ieri sera, leggo che sulla sua pagina fb, posta un libro sullo stretching professionista, noto subito il rimando, e intuisco il concetto:
io leggo un libro fatto bene, quindi so quel che dico...

Lungi da me fare un attacco personale ad un sifu che stimo...quindi la prenderò lunga e parlerò in generale del jkd e lo stretching:

Nel 1992, la comunità scientifica(mi riferisco a quella medica) ha deciso che affidarsi solo a pareri di esperti e presunti tali è fuorviante, si intuiva, che molte volte il parere anche di un esperto era sempre parziale, vuoi per un motivo o per un altro. Si decise per ovviare a ciò di istituire una nuova metodologia, basata su prove di efficacia.
Quindi se tu dicevi ad esempio che se salti venti volte ti passa il singhiozzo, è un metodo certo perchè tutti i tuoi pazienti lo hanno fatto e funziona, parte subito un equip di tale metodologia che prende un cmapione sparso di persone col signhiozzo e inizia a fare esperimenti per evincere se l'affermazione era corretta, si è passati da una medicina basata su prove e non su opinioni.

Detto ciò dire lo stretching cura gli infortuni o da benefici, è una opinione di un libro...non certo fatti....specialmente se parliamo di un libro mooolto datato (e che quindi il mondo si è evoluto e sono nati comitati per verificare)
dal 1992 ad oggi sullo stretching sono stati fatti molto test...una piccola parte di tali test vanno in controtendenza, ma la maggior parte va nella direzione che non ci sono benefici...anzi l'analisi di simic evidenzia che c'è una perdita lieve di prestazioni in termini di velocità e forza ed esplosività se si esegue lo stretching prima del gesto atletico.

Non è un caso che molti professionisti scansano lo strectching una settimana prima delle gare.....

E lo studio si riferiva sullo strecthing statico....non a caso quello dinamico è ancora utilizzato dai professionisti....e tutti gli studi di settore, dicono che se vuoi evitare infortuni devi evitare lo strecthing e fare tanto riscaldamneto....

Cosa si evince da questi studi in modo certo? che i muscoli non si allungano durante lo stretching, come molti maestri dicono durante le lezioni.
Se il muscolo/tendine si allungasse veramente questo migliorerebbe anche la forza....ma non avvenendo ciò, possiamo dedurre che il beneficio di allungamento che abbiamo è solo a livello nervoso, non certo muscolare...

Che impatti hanno questi studi sul jkd?
Sono certo che se bruce lee fosse vivo, rivedrebbe drasticamente le sue teorie sullo strectching...da fan accanito quale era di tale pratica, sarebbe tornato indietro, perchè il jkd un arte basata sull'esplosività non può peremttersi di perdere anche l'1% in temrini di velocità forza ed esplosività....non a caso io ho sempre ridotto ai minimi termini lo stretching nel jkd....



Rispondo prima alla parte che ho evidenziato in grassetto. Dire che inficia la performance è cosa ben diversa dal dire che non ci sono benefici. Come saprai, la evidence based medicine (perché è di questo alla fine che si sta parlando) si basa appunto sulle prove di efficacia. Il che, in generale, è una manna dal cielo per chi fa una pratica, sia questa atletica, medica o fisioterapica (è il mio caso).
Ora, il punto è che la EBM negli ultimi anni è un po' sfuggita di mano ai suoi stessi fruitori. Le prove di efficacia, in teoria, riguardano 1) la propria pratica clinica, 2) la pratica clinica degli altri, 3) i valori e le credenze del paziente/cliente. Però, nella maggior parte dei casi, EBM diventa sinonimo di ricerca su PubMed. Ergo: se non c'è su PubMed, allora non funziona; oppure, se su PubMed dice che non funziona, anche se io nella mia pratica ho ottenuto dei risultati, allora smetto di usarlo. Questo è un fraintendimento abbastanza comune anche fra gli addetti ai lavori, che comporta che io non tengo minimamente conto della mia pratica (1) per seguire pedissequamente i risultati della pratica altrui (2).
Il fatto che le ricerche negano l'efficacia di ciò che invece nella mia pratica funziona (non perché sembri a me, ma magari perché risponde positivamente a test e scale di valutazione) non implica affatto che io debba smettere di fare quello che faccio; semmai, deve indurmi a riflettere su quello che faccio, sulla possibilità che possa essere fatto ancora meglio, o che magari qualcosa che faccio mi rende efficace una data pratica laddove ad altri non funziona. Vale anche al contrario: non certo perché ad altri funziona allora io sono costretto a usare un dato metodo se con me non dà risultati (anche qui comunque una riflessione me la devo fare). Tieni anche presente - apro una parentesi - che anche quando si fa uno studio con gruppo di controllo, per testare ad esempio l'efficacia di un farmaco, anche quando questa efficacia viene dimostrata rispetto al placebo ci saranno persone nel gruppo di studio a cui il farmaco non ha giovato... si parla di probabilità, perché la medicina non è una scienza esatta e quindi nel caso specifico è normale che possano esserci oscillazioni.

Mi scuso per il lungo preambolo ma spero di essere stato chiaro.
Per quanto riguarda la pratica, marziale in genere perché non pratico JKD...

Quello che sappiamo ad oggi è che lo stretching prima di una competizione danneggia la performance e non sembra ridurre gli infortuni. Questo non significa che non vada usato in altri casi o che non possa prevenire gli infortuni in altre circostanze, men che mai che non abbia nessun vantaggio in generale. Considera che ci sono infortuni determinati da una eccessiva rigidità muscolare, e lo stretching può essere utilizzato per ridurre questa rigidità. Logico che se uno è sempre stato rigido e non ha mai fatto stretching, non è che facendolo prima della gara migliorerà qualcosa, anzi, si è visto che peggiora e aumenta pure il rischio infortuni.
Nella mia pratica personale a volte faccio stretching selettivo di alcuni muscoli di proposito, prima ad esempio di una sessione di pesi, proprio perché voglio che questi muscoli lavorino meno. In genere combino stretching e mobilità proprio per inibire i muscoli che tendono ad attivarsi troppo facilmente (nel mio caso, il trapezio superiore) e facilitare quelli che coinvolgo con maggiore difficoltà (trapezio inferiore nel caso di specie).

Ultima cosa, mi sembra, ma non ricordo bene e devo riaggiornarmi sulla cosa, che esistano conclusioni discordanti quanto all'allungabilità muscolare. Alcuni studi la negano, altri invece sostengono che ci sia un'apposizione di sarcomeri in serie. Sinceramente non lo so, ma ti do ragione quando dici che la flessibilità è un discorso di natura prevalentemente neurofisiologica. Però non è automatico che un muscolo lungo sia anche forte. Nelle persone sedentarie o che fanno attività fisica moderata pare sia vero il contrario, e cioè che il muscolo sia lungo e debole. Negli sportivi di alto livello sembrerebbero coesistere lunghezza e forza, anche oltre il range articolare fisiologico.
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Re: jkd e stretching
« Risposta #4 inserita:: Luglio 27, 2017, 16:36:51 »

innanzitutto ti ringrazio per il tuo bel post.
Vediamo da dove iniziare...
Inizierei dal fatto che io non dico che tale pratica vada eliminata....anzi ho scritto molto ridotta.
In fondo si parla di arti marziali...allungarsi è ormai insito in tale contesto, che credo sia impossibilie eliminarlo.
Si sono d'accordo sull'EBM e molto abusato...magari la verità come sempre è nel mezzo....

e come bere latte....tutti dicono che fa bene che da tanti benefici...che meglio del latte non c'è nulla...eppure ci sono tanti intolleranti al latte, in Italia circa il 40% delle persone è intollerante al lattosio.
ORA se per te bere latte fa bene...perchè devi smetterlo di berlo...ma se devi predisporre la colazione a a cento persone...metteresti il latte?

cmq il discorso di partenza non era stretching si o stretching no....era lo stretching statico previene gli infortuni?
L'avessi chiesto a me quando leggevo i libri sullo stretching ti avrei risposto senza ombra di dubbio si...
ma ora che ho letto qualcosa di più di un libro di anderson o derivati....sono convinto che non li prevenga ed in un corso eseguirei più esercizi di riscaldamento (come corda etc etc) e magari stretching dinamico... perchè questo sembra più performante inoltre mi leva tempi mortialla lezione...

addirittura ci sono studi che ipotizzano che il beneficio che si ha sugli infortuni dello strecthing sia dovuta ad una "sorta" di addormentamento del muscolo che fa si che si crei una sorta di effetto morfina...

ma il jkd è un arte che richiede alte performance....se ad oggi sappiamo che tale pratica non ti fa avere mai il massimale delle tue performance e non previene gli infortuni, non la leveresti?
un esercizio tipico del jkd è l'interval speed....tiri più colpi che puoi in dieci secondi e poi riposi un minuto....e così via per tutta l'ora...
In molte delle palestre vedo fare tanto stretching prima di tale pratica....ti chiedo secondo te, è giusto fare dieci /quindici minuti di strecthing prima di un interval sac visto che non riduce gli infortuni e non ti farà mai fare la tua performance migliore?
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πάθει μάθος


Re: jkd e stretching
« Risposta #5 inserita:: Luglio 27, 2017, 18:06:11 »

innanzitutto ti ringrazio per il tuo bel post.
Vediamo da dove iniziare...
Inizierei dal fatto che io non dico che tale pratica vada eliminata....anzi ho scritto molto ridotta.
In fondo si parla di arti marziali...allungarsi è ormai insito in tale contesto, che credo sia impossibilie eliminarlo.
Si sono d'accordo sull'EBM e molto abusato...magari la verità come sempre è nel mezzo....

Diciamo che stretching e allungamento non sono sinonimi. Posso migliorare la mia flessibilità con mezzi diversi: lo stretching è uno di questi. Poi bisogna scegliere lo strumento più adatto in base a qual è il mio punto di partenza e qual è il punto dove voglio arrivare.
Più che abusate, le EBM sono state spesso male interpretate. Talvolta, il confine tra fraintendimento e abuso è molto breve. Mi vengono in mente quegli articoli che spopolano tanto su Facebook, i famosi "lo DICE la Scienza". Ecco, se uno ragiona nel termini del "lo dice la Scienza" probabilmente non ha capito cos'è la scienza. La scienza è piena di dubbi, e anzi fa del dubbio un metodo. La scienza è irta di "sembra che", "pare che", "possiamo supporre che", "ipotizziamo che", "i dati finora in nostro possesso ci permettono di affermare che". Questo non vuol dire che la scienza non ci permette di vivere con un certo margine di sicurezza sulle nostre conoscenze, ma solo che dobbiamo essere pronti a metterle in discussione se le circostanze lo impongono. Altrimenti è una religione.

ma il jkd è un arte che richiede alte performance....se ad oggi sappiamo che tale pratica non ti fa avere mai il massimale delle tue performance e non previene gli infortuni, non la leveresti?
un esercizio tipico del jkd è l'interval speed....tiri più colpi che puoi in dieci secondi e poi riposi un minuto....e così via per tutta l'ora...
In molte delle palestre vedo fare tanto stretching prima di tale pratica....ti chiedo secondo te, è giusto fare dieci /quindici minuti di strecthing prima di un interval sac visto che non riduce gli infortuni e non ti farà mai fare la tua performance migliore?

Non conosco l'esercizio in questione se non per la tua descrizione e qualche rapida occhiata su Youtube, comunque mi verrebbe da dire di no. Io lo stretching lo uso cum grano salis. Se ho una limitazione nel movimento data dalla rigidità di un muscolo, lo stretching è un'opzione. Ma ci sono casi in cui, anche in presenza di una limitazione, lo stretching da solo è deleterio. Per esempio in presenza di un trigger point o di un problema a carattere neurodinamico. Per non parlare di quelli che fanno stretching indiscriminatamente su muscoli già lunghi, e magari dolenti (ne vedo tanti).
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Re: jkd e stretching
« Risposta #6 inserita:: Luglio 28, 2017, 10:54:46 »

Diciamo che stretching e allungamento non sono sinonimi. Posso migliorare la mia flessibilità con mezzi diversi: lo stretching è uno di questi. Poi bisogna scegliere lo strumento più adatto in base a qual è il mio punto di partenza e qual è il punto dove voglio arrivare.
Più che abusate, le EBM sono state spesso male interpretate. Talvolta, il confine tra fraintendimento e abuso è molto breve. Mi vengono in mente quegli articoli che spopolano tanto su Facebook, i famosi "lo DICE la Scienza". Ecco, se uno ragiona nel termini del "lo dice la Scienza" probabilmente non ha capito cos'è la scienza. La scienza è piena di dubbi, e anzi fa del dubbio un metodo. La scienza è irta di "sembra che", "pare che", "possiamo supporre che", "ipotizziamo che", "i dati finora in nostro possesso ci permettono di affermare che". Questo non vuol dire che la scienza non ci permette di vivere con un certo margine di sicurezza sulle nostre conoscenze, ma solo che dobbiamo essere pronti a metterle in discussione se le circostanze lo impongono. Altrimenti è una religione.
onestamente se FB o wiki sono diventate fonte di informazioni tra gli addetti ai lavori...sono contento di non passarci tanto tempo tra i social...e bazzicare ancora tra i forum...
a Me più che dubbi sembra paraculaggine....
quando si inizia con dubitativi....non è probabilità... vuol dire non padroneggiare la materia...
Nessuna scienza ormai lavora per certezze....la stessa matematica che si professava scienza esatta...si è evoluta, quando hanno inizato a ragionare per probabilità e non più per certezze....se così non fosse oggi staremo ancora ad usare la geometria euclidiana....e non potevamo certo con essa andare sulla luna...usare il gps etc etc...

Sicuramente non ci sono certezze ma dire con buona probabilità....e visto i pareri di molti esperti, possiamo affermare che non ci sono tutti sti benefici decantati nello stretching

Detto tra me e te, io non sono un addetto ai lavori dello stretching, l'ho subito di riflesso e quel che so, l'ho letto sui libri, o confrontandomi con gente brava....

Ti vedo molto preparato sull'argomento, ma corregimi se sbaglio, ad oggi non esiste una motivazione cristallina e chiara degli effetti dello stretching...è tutto un potrebbe essere che succeda questo, la teoria più accreditata...e cmq quando si entra nello specifico le risposte sono un pò nebulose.
Ma non c'è una idea chiara...

in questo caso, non essendo ancora la teoria dello strecthing ad un livello chiamiamolo elevato, ma ancora poco evoluto....secondo me è giusto basarsi su studi...confrontare ...sperimentare etc etc...

è un pò quello che si faceva col bodybuilng negli anni 60, che ognuno diceva la sua e faceva come gli pareva...mentre oggi sono arrivati ad un elevato livello di conoscenza, grazie a studi...sperimentazione e etc etc..
Citazione
Non conosco l'esercizio in questione se non per la tua descrizione e qualche rapida occhiata su Youtube, comunque mi verrebbe da dire di no. Io lo stretching lo uso cum grano salis. Se ho una limitazione nel movimento data dalla rigidità di un muscolo, lo stretching è un'opzione. Ma ci sono casi in cui, anche in presenza di una limitazione, lo stretching da solo è deleterio. Per esempio in presenza di un trigger point o di un problema a carattere neurodinamico. Per non parlare di quelli che fanno stretching indiscriminatamente su muscoli già lunghi, e magari dolenti (ne vedo tanti).
su questo concordo....lo stretching non è il male....dico solo che andrebbe rivisto...qualche benefizio lo ha e su alcuni individui è molto utile.....ma come dici giustamente tu, è cmq una cosa mirata...non mi affiderei allo stretching per essere più performante in generale...diciamoci la verità ad oggi se ne abusa, senza capirne il motivo...
« Ultima modifica: Luglio 28, 2017, 10:57:48 da Zeroone » Registrato
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πάθει μάθος


Re: jkd e stretching
« Risposta #7 inserita:: Luglio 29, 2017, 15:15:01 »

a Me più che dubbi sembra paraculaggine....
quando si inizia con dubitativi....non è probabilità... vuol dire non padroneggiare la materia...

No, forse non mi sono espresso bene. Quando dico che il dubbio è il fondamento della scienza, intendo dire che le certezze della scienza ci sono ma non sono assolute, proprio perché possono modificarsi in seguito a nuove scoperte. Di fatto, uno dei modi che si hanno per distinguere un'affermazione scientifica da un'affermazione non scientifica è la sua falsificabilità: posso pensare un esperimento che neghi o confermi quell'affermazione? Se sì, l'affermazione è scientifica. Altrimenti no.

Nessuna scienza ormai lavora per certezze....la stessa matematica che si professava scienza esatta...si è evoluta, quando hanno inizato a ragionare per probabilità e non più per certezze....se così non fosse oggi staremo ancora ad usare la geometria euclidiana....e non potevamo certo con essa andare sulla luna...usare il gps etc etc...

Be', tecnicamente la matematica era ed è la scienza esatta per eccellenza, e la geometria euclidea è ancora validissima, almeno finché non ci rapportiamo a ordini di grandezza siderali. Su scala planetaria o astronomica possono esistere triangoli la cui somma degli angoli dà più di 180° a causa della curvatura dello spazio, ma se devo costruire case e strade, o appunto triangolare una posizione con il GPS, applico la geometria e la matematica di sempre.

Ti vedo molto preparato sull'argomento, ma corregimi se sbaglio, ad oggi non esiste una motivazione cristallina e chiara degli effetti dello stretching...è tutto un potrebbe essere che succeda questo, la teoria più accreditata...e cmq quando si entra nello specifico le risposte sono un pò nebulose.
Ma non c'è una idea chiara...

Gli effetti in realtà si conoscono abbastanza bene. Si sa ad esempio che aumenta il ROM articolare, ma che fatto prima di una gara peggiora la performance (effetto dimostrato tramite prove di forza) e probabilmente aumenta il rischio di infortuni. Le spiegazioni del perché questo avviene sono diverse. Si sono chiamate in causa le proprietà visco-elastiche del tessuto muscolare, come il rapporto fra actina e miosina a livello del sarcomero, giusto per fare due esempi.

in questo caso, non essendo ancora la teoria dello strecthing ad un livello chiamiamolo elevato, ma ancora poco evoluto....secondo me è giusto basarsi su studi...confrontare ...sperimentare etc etc...

Conta comunque che lo stretching come concepito oggi, almeno nel mio ambito, è molto diverso da quello di Anderson. Mi pare che il suo libro sia degli anni '70. Lui, se non ricordo male, parla di posizioni mantenute e basta, con lo scopo di allungare determinati muscoli. Oggi sappiamo che lunghezza e flessibilità non sono sinonimi. E molte tecniche pongono enfasi, più che sull'allungamento del muscolo, sulla capacità da parte del paziente o dell'atleta di rilassarlo a comando. Mi riferisco al PNF, al CRAC, ma anche a pratiche ben più vetuste come lo yoga (almeno quello fatto in un certo modo).

è un pò quello che si faceva col bodybuilng negli anni 60, che ognuno diceva la sua e faceva come gli pareva...mentre oggi sono arrivati ad un elevato livello di conoscenza, grazie a studi...sperimentazione e etc etc..su questo concordo....lo stretching non è il male....dico solo che andrebbe rivisto...qualche benefizio lo ha e su alcuni individui è molto utile.....ma come dici giustamente tu, è cmq una cosa mirata...non mi affiderei allo stretching per essere più performante in generale...diciamoci la verità ad oggi se ne abusa, senza capirne il motivo...

Se ne abusa IMHO perché è uno strumento alla portata di tutti, dato che viene insegnato a scuola, e perché per lungo tempo è stato presentato come una panacea contro i dolori muscolari. Il fitness ha le sue mode e le sue bolle. Prima è stata la volta dello stretching, e giù tutti a fare le spaccate, poi è stata la volta della core stability, adesso mi pare che l'hype sia tutto a favore della joint mobility.
Domani chissà. Il fatto è che essere un personal trainer, o un fisioterapista, o anche un atleta che si fa le schede da solo, è come essere un cuoco. Devi avere chiaro in testa il risultato che vuoi ottenere, il sapore, il profumo e la consistenza del piatto che vuoi preparare. Hai bisogno di una ricetta fatta di passaggi precisi e dosi da rispettare. Ora, per dirla alla Cracco, se vuoi fare il figo usi lo scalogno, ma c'è differenza tra chi sa usarlo e chi lo usa per moda. Ecco, il mondo del fitness è costellato di individui che siccome adesso va lo scalogno allora ti propinano la pizza allo scalogno, il gelato allo scalogno, il purè di scalogno, il caffelatte allo scalogno, ecc. Così fa schifo e basta.
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Re: jkd e stretching
« Risposta #8 inserita:: Agosto 01, 2017, 15:15:05 »


Segno.  Smiley
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Re: jkd e stretching
« Risposta #9 inserita:: Agosto 02, 2017, 14:54:07 »

Segno.  Smiley

Che pratichiate attività sportive, o non, fatelo lo stretching, fatelo in maniera coscienziosa e naturale, i benefici sono notevoli e non solo in termini di elasticità. Se non sapete come farlo, fatevi seguire da qualcuno preparato.
Ho quasi 50 anni, sono in perfetta salute, pratico attività fisica praticamente ogni giorno e ho una flessibilità e mobilità da far invidia a un 20 enne.
Quando si raggiungono dei risultati, si possono intavolare tutte le teorie che si vogliono.
Buona pratica!
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Re: jkd e stretching
« Risposta #10 inserita:: Agosto 02, 2017, 16:04:51 »

Molto in generale, le esperienze personali contano ben poco, perché non fanno statistica e questo vale sia per il panettiere di provincia e sia per il dottorone che pensa di aver capito tutto. Per stabilire se una cosa funziona o meno (fermo restando che su alcuni argomenti la parola fine non c'è!) si devono seguire degli iter ben specifici, attraverso sperimentazioni fatte su un grosso numero di persone e con un'impostazione standardizzata, in modo da non lasciare spazio ad interpretazioni. Molta gente usa l'omeopatia oggi, convita che gli faccia bene eppure è una stupidaggine senza fondamento scientifico e senza molecole attive, tanto che tutte le sperimentazioni fatte nel corso degli anni hanno messo in chiaro che "cura" come un placebo. In altre parole, l'esperienza personale è semplicemente sbagliata, frutto di una percezione distorta. Lo streeting serve? Se si, quando? E fatto come? Con quali modalità? Io non lo so, ma siccome ci sono articoli contrastanti direi che, invece di credere all'espertone di turno, sarebbe il caso di leggere molto e tenersi aggiornati, senza prendere posizioni assolutiste.
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Re: jkd e stretching
« Risposta #11 inserita:: Agosto 04, 2017, 18:50:51 »

No, forse non mi sono espresso bene. Quando dico che il dubbio è il fondamento della scienza, intendo dire che le certezze della scienza ci sono ma non sono assolute, proprio perché possono modificarsi in seguito a nuove scoperte. Di fatto, uno dei modi che si hanno per distinguere un'affermazione scientifica da un'affermazione non scientifica è la sua falsificabilità: posso pensare un esperimento che neghi o confermi quell'affermazione? Se sì, l'affermazione è scientifica. Altrimenti no.

Be', tecnicamente la matematica era ed è la scienza esatta per eccellenza, e la geometria euclidea è ancora validissima, almeno finché non ci rapportiamo a ordini di grandezza siderali. Su scala planetaria o astronomica possono esistere triangoli la cui somma degli angoli dà più di 180° a causa della curvatura dello spazio, ma se devo costruire case e strade, o appunto triangolare una posizione con il GPS, applico la geometria e la matematica di sempre.

Gli effetti in realtà si conoscono abbastanza bene. Si sa ad esempio che aumenta il ROM articolare, ma che fatto prima di una gara peggiora la performance (effetto dimostrato tramite prove di forza) e probabilmente aumenta il rischio di infortuni. Le spiegazioni del perché questo avviene sono diverse. Si sono chiamate in causa le proprietà visco-elastiche del tessuto muscolare, come il rapporto fra actina e miosina a livello del sarcomero, giusto per fare due esempi.

Conta comunque che lo stretching come concepito oggi, almeno nel mio ambito, è molto diverso da quello di Anderson. Mi pare che il suo libro sia degli anni '70. Lui, se non ricordo male, parla di posizioni mantenute e basta, con lo scopo di allungare determinati muscoli. Oggi sappiamo che lunghezza e flessibilità non sono sinonimi. E molte tecniche pongono enfasi, più che sull'allungamento del muscolo, sulla capacità da parte del paziente o dell'atleta di rilassarlo a comando. Mi riferisco al PNF, al CRAC, ma anche a pratiche ben più vetuste come lo yoga (almeno quello fatto in un certo modo).

Se ne abusa IMHO perché è uno strumento alla portata di tutti, dato che viene insegnato a scuola, e perché per lungo tempo è stato presentato come una panacea contro i dolori muscolari. Il fitness ha le sue mode e le sue bolle. Prima è stata la volta dello stretching, e giù tutti a fare le spaccate, poi è stata la volta della core stability, adesso mi pare che l'hype sia tutto a favore della joint mobility.
Domani chissà. Il fatto è che essere un personal trainer, o un fisioterapista, o anche un atleta che si fa le schede da solo, è come essere un cuoco. Devi avere chiaro in testa il risultato che vuoi ottenere, il sapore, il profumo e la consistenza del piatto che vuoi preparare. Hai bisogno di una ricetta fatta di passaggi precisi e dosi da rispettare. Ora, per dirla alla Cracco, se vuoi fare il figo usi lo scalogno, ma c'è differenza tra chi sa usarlo e chi lo usa per moda. Ecco, il mondo del fitness è costellato di individui che siccome adesso va lo scalogno allora ti propinano la pizza allo scalogno, il gelato allo scalogno, il purè di scalogno, il caffelatte allo scalogno, ecc. Così fa schifo e basta.


No, forse non mi sono espresso bene. Quando dico che il dubbio è il fondamento della scienza, intendo dire che le certezze della scienza ci sono ma non sono assolute, proprio perché possono modificarsi in seguito a nuove scoperte. Di fatto, uno dei modi che si hanno per distinguere un'affermazione scientifica da un'affermazione non scientifica è la sua falsificabilità: posso pensare un esperimento che neghi o confermi quell'affermazione? Se sì, l'affermazione è scientifica. Altrimenti no.

Be', tecnicamente la matematica era ed è la scienza esatta per eccellenza, e la geometria euclidea è ancora validissima, almeno finché non ci rapportiamo a ordini di grandezza siderali. Su scala planetaria o astronomica possono esistere triangoli la cui somma degli angoli dà più di 180° a causa della curvatura dello spazio, ma se devo costruire case e strade, o appunto triangolare una posizione con il GPS, applico la geometria e la matematica di sempre.

Gli effetti in realtà si conoscono abbastanza bene. Si sa ad esempio che aumenta il ROM articolare, ma che fatto prima di una gara peggiora la performance (effetto dimostrato tramite prove di forza) e probabilmente aumenta il rischio di infortuni. Le spiegazioni del perché questo avviene sono diverse. Si sono chiamate in causa le proprietà visco-elastiche del tessuto muscolare, com
e il rapporto fra actina e miosina a livello del sarcomero, giusto per fare due esempi.

Conta comunque che lo stretching come concepito oggi, almeno nel mio ambito, è molto diverso da quello di Anderson. Mi pare che il suo libro sia degli anni '70. Lui, se non ricordo male, parla di posizioni mantenute e basta, con lo scopo di allungare determinati muscoli. Oggi sappiamo che lunghezza e flessibilità non sono sinonimi. E molte tecniche pongono enfasi, più che sull'allungamento del muscolo, sulla capacità da parte del paziente o dell'atleta di rilassarlo a comando. Mi riferisco al PNF, al CRAC, ma anche a pratiche ben più vetuste come lo yoga (almeno quello fatto in un certo modo).

Se ne abusa IMHO perché è uno strumento alla portata di tutti, dato che viene insegnato a scuola, e perché per lungo tempo è stato presentato come una panacea contro i dolori muscolari. Il fitness ha le sue mode e le sue bolle. Prima è stata la volta dello stretching, e giù tutti a fare le spaccate, poi è stata la volta della core stability, adesso mi pare che l'hype sia tutto a favore della joint mobility.
Domani chissà. Il fatto è che essere un personal trainer, o un fisioterapista, o anche un atleta che si fa le schede da solo, è come essere un cuoco. Devi avere chiaro in testa il risultato che vuoi ottenere, il sapore, il profumo e la consistenza del piatto che vuoi preparare. Hai bisogno di una ricetta fatta di passaggi precisi e dosi da rispettare. Ora, per dirla alla Cracco, se vuoi fare il figo usi lo scalogno, ma c'è differenza tra chi sa usarlo e chi lo usa per moda. Ecco, il mondo del fitness è costellato di individui che siccome adesso va lo scalogno allora ti propinano la pizza allo scalogno, il gelato allo scalogno, il purè di scalogno, il caffelatte allo scalogno, ecc. Così fa schifo e basta.


vedo che hai molta fiducia nella scienza, ma visto che parliamo di Euclide, lasciati che ti racconti un pò delle sue opere.
Con un pò di esagerazione potrei affermare che la sua opera è il libro più venduto al mondo, perchè la rivisitazione moderna di  ELEMENTI sono in pratica i libri di geometria che si studia alle scuola media/superiore da sempre...
In realtà in questa opera c'è un enunciato che si è sempre preso per buono e non si è mai riuscito a dimostrare...ma siccome non c'era prova del contrario...allora tutti lo davano per vero!!!
La versione moderna del V postulato oggi direbbe: se ho una retta e un punto , esiste una e una sola retta che passa per il punto e non l'interseca mai...
oppure una altra versione sarebbe: due rette parallele non si incontrano mai...
Nessuno ha mai potuto dimostrare il contrario quindi è sempre stata ritenuta valida....

Ma un italiano un giorno di qualche centinaia di anni fa disse: ma perchè proprio questo punto non si riesce a dimostrare? se ipotizzo che sia falso cosa succede?  una volta messo in dubbio questo punto....si aprì un vaso di pandora: nacque la geometria ipebolica...la geometria ellittica...etc etc... gli aeri quando percorrono le tratte non fanno i percorsi rettilini perchè non è la distanza più breve, ma percorrono parabole, perchè è la distanza più corta  (ha un nome tecnico in aviazione ma non mi viene in mente ora)....

dire che la geometria euclidea è sbagliata è un errore...in effetti in certi contesti funziona...e per avere le basi sicuramente è la migliore...ma la geometria euclidea non funziona sempre....e l'aver fatto pensare che fosse SEMPRE corretta, ha per millenni fatto prendere abbagli al mondo della matematica...

in effetti per vedere con questa storia in parallelismo con lo stretching, si deve aver bevuto tanto....spero che riesci a vederlo e intuisci il messaggio che voglio mandarti...visto che col bere mi sono portato abbastanza avanti....

vorrei continuare a portarti esempi culinari...magari sarà una altra volta...
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