Per rispondere a mhiamoto, essere 5 dan nn corrisponde ad essere maestro, e questo in qualsiasi arte, essere bravo nell'arte nn significa anche saperla insegnare, ma questo discorso è da estendersi anche agli altri quinti dan di arti che nn fanno gare.
Poi scusate, io ho sempe sentito dire dai marzialisti tradizionali che i gradi nn hanno importanza, com'è che mo invece gli state dando tutta questa importanza? é come chi professa un karate nn sportivo e poi si lamenta del karate alle olimpiadi.
KitsuneWind, naturalmente il discorso può essere esteso a chi le competizioni non le fa. Soprattutto a quei non agonisti che saltando da una federazione ad un'altra guadagnano dan "aggratis". Ma il topic è sui gradi per meriti sportivi. Chi si allena per 365 giorni all'anno sicuramente avrà dei tempi molto accorciati per certi passaggi, però deve allenarsi a 360°. Chi si allena in maniera sportiva, senza nulla togliere all'impegno e alla dedizione assoluta che credo nessuno credo voglia disconoscere o denigrare, si allena per vincere una "gara" con un regolamento. Lo so, suona sempre come il solito discorso, però non riesco ad esprimerlo per ora in maniera diversa.
« Risposta #16 inserita:: Agosto 27, 2007, 20:28:02 »
e che significa? perchè tu in palestra ti alleni per uccidere una persona? anche in palestra vige un regolamento di buon comportamento, anche in guerra ci sono le regole di ingaggio, quasiq ausi int utti i campi della vita esistono regole.
Poi nn pensare che l'allenamento di uno che deve fare una gara sia un allenamento diretto solo a quello, è anzi un allenamento a 360° se no si hanno lacune tecncihe appunto. Se io faccio gare di kumite ( perchè voi solo a quello pensate, mai che pensate essitano anche le gare di kata e che alcuni dei nostri campioni mondiali ES. Maurino sono stati campioni nazionali sia di kumite che di kata) e poi nn holo stile perfetto di uno che fa kata il punto probabilmente nn me lo danno.
Purtoppo chi nn ha mai fatto gare nn può capire chi fa le gare il contrario però è sempre possibile.
e che significa? perchè tu in palestra ti alleni per uccidere una persona? anche in palestra vige un regolamento di buon comportamento, anche in guerra ci sono le regole di ingaggio, quasiq ausi int utti i campi della vita esistono regole.
KitsuneWind, non mi sembra di aver affermato che i miei allenamenti sono votati a togliere la vita a chicchessia. Sono convinto che in quasi tutti i campi della vita esistono regolamenti ai quali attenersi. Infatti nel Budo esistono regolamenti che non sono quelli di una competizione sportiva. Perché l'assunzione che si faceva nei post precedenti è il fatto che nel Budo il Dan è l'acquisizione di livello di competenza tecnica, non la gratifica per aver vinto una gara che invece può essere benissimo una medaglia. Questa è la stortura che si evince dai topic precedenti, non un attacco a chi a suo pieno diritto partecipa a delle gare.
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Poi nn pensare che l'allenamento di uno che deve fare una gara sia un allenamento diretto solo a quello, è anzi un allenamento a 360° se no si hanno lacune tecncihe appunto. Se io faccio gare di kumite ( perchè voi solo a quello pensate, mai che pensate essitano anche le gare di kata e che alcuni dei nostri campioni mondiali ES. Maurino sono stati campioni nazionali sia di kumite che di kata) e poi nn holo stile perfetto di uno che fa kata il punto probabilmente nn me lo danno.
Tra i miei amici annovero diversi agonisti di tutti i livelli, anche se personalmente non faccio gare. L'allenamento ha molti aspetti, ma insisto nell'affermare che l'allenamento per una gara ha il giusto obiettivo di far vincere chi li fa, non di acquisire competenze tecniche.
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Purtoppo chi nn ha mai fatto gare nn può capire chi fa le gare il contrario però è sempre possibile.
Scusami la franchezza, ma l'assolutismo con cui affermi ciò mi fa pensare che sei un po' prevenuto in questo senso. Magari avrai le tue ragioni, ma io non concordo con te. Ma ripeto, il topic verteva secondo me sull'attribuzione di Dan come una medaglia sportiva, non sulla diatriba agonisti/non-agonisti.
« Risposta #18 inserita:: Agosto 27, 2007, 23:35:46 »
e allora come fai a dire che un campione del mondo nn ha competenze tecniche? ti ripeto molti campioni di oggi a livello nazionale sono stati sia campioni di kata che di kumitè, quindi sono persone complete, certo che puoi uno si specializza.
nn lo so per competenze tecniche cosa intendi a questo punto, nel karate otlre il kihon, kata e kumitè, di ambiti in cui esprimere il gesto tecncio nn c'è molto.
.... nn lo so per competenze tecniche cosa intendi a questo punto, nel karate otlre il kihon, kata e kumitè, di ambiti in cui esprimere il gesto tecncio nn c'è molto.
e allora come fai a dire che un campione del mondo nn ha competenze tecniche? ti ripeto molti campioni di oggi a livello nazionale sono stati sia campioni di kata che di kumitè, quindi sono persone complete, certo che puoi uno si specializza.
nn lo so per competenze tecniche cosa intendi a questo punto, nel karate otlre il kihon, kata e kumitè, di ambiti in cui esprimere il gesto tecncio nn c'è molto.
forse oggi le cose sono cambiate.....ma quando facevo io l'agonista nel Judo, ma con molti amici e colleghi nel Karate, vi erano innumerevoli 3/4 dan agonistici che vincevano sempre con una o forse due tecniche. Per non parlare di quelli che si vantavano di aver vinto con un Giapponese per un koka concludendo tutto il combattimento in difesa per non perdere il vantaggio....qualcuno la chiamava strategia.... Agli stage poi la capacità di comunicazione e insegnamento era praticamente nulla, se non nel far vedere il loro "speciale" in tutte le salse. Kata, storia, tradizione o tecnica in generale non venivano neanche considerate....qualcuno rispondeva che era + che sufficiente quello da imparare nella parte agonistica.. per non parlare di chi ancora lo chiamava iudo (con la "i" non è uno scherzo) pur avendo una CN e un terzo dan.... per il karate la situazione non era diversa, i nostri vicini (stanza a fianco) avevano ragazzine anche terzi dan......stesso metodo del Judo....
dal mio punto di vista si è voluto "scimmiottare" quello che succede in Giappone, dove i Dan hanno un peso completamente diverso dal nostro, e dove comunque quando si fa RAndori si vuole vincere per Ippon fino all'ultimo secondo.....provare per credere! E dove comunque si cura la preparazione tecnica generale con cura maniacale....e il passaggio da agonista a tecnico è praticamente indolore...
Se oggi le cose sono cambiate sono solo contento...anche se da quello che sento in giro non è proprio così....
« Risposta #22 inserita:: Agosto 28, 2007, 11:02:46 »
La situazione è effettivamente drammatica. Cinture nere a 12 anni, ora sò che a 23 anni ci sono dei 5° dan... Ormai son anni che i gradi nn significano più nulla: vengono regalati per motivi politici, a volte nelle discipline poco diffuse per garantirne un'espanzione si distribuiscono titoli di maestro O__O Ma il vero problema del budo, da attribuirsi in special modo al karate, è che se oggi fai am ti prendono per il culo. Non è ammissibile che una cintura nera di karate, magari 3° dan sia completamente incapace di combattere. Cosa racconti poi? ma io faccio kata! Dato che sul tatami ( apparte il judo) nn si combatte ( il kumite dello shotokan nn è combattimento) e quindi nn si può mostrare la vera forza, che siano i gradi a identificare la conoscenza di un praticante. Altrimenti vi levate le cinture ed è più bravo chi butta ko l'avversario. Avete perfino tolto il prestigio che una cintura nera possedeva. Adesso ci son più cinture nere che bianche. Cmq detto questo, faccio una riflessione. Se nel budo si facessero finalmente delle competizioni serie e si imparasse veramente a combattere ( cosa che è rimasta solo nel judo) i gradi sarebbero finalmente adatti solo a legarsi i pantaloni. Allora il famoso discorso " il karateka vero si vede sul tatami " avrebbe senso.
forse oggi le cose sono cambiate.....ma quando facevo io l'agonista nel Judo, ma con molti amici e colleghi nel Karate, vi erano innumerevoli 3/4 dan agonistici che vincevano sempre con una o forse due tecniche. Per non parlare di quelli che si vantavano di aver vinto con un Giapponese per un koka concludendo tutto il combattimento in difesa per non perdere il vantaggio....qualcuno la chiamava strategia.... Agli stage poi la capacità di comunicazione e insegnamento era praticamente nulla, se non nel far vedere il loro "speciale" in tutte le salse. Kata, storia, tradizione o tecnica in generale non venivano neanche considerate....qualcuno rispondeva che era + che sufficiente quello da imparare nella parte agonistica.. per non parlare di chi ancora lo chiamava iudo (con la "i" non è uno scherzo) pur avendo una CN e un terzo dan.... per il karate la situazione non era diversa, i nostri vicini (stanza a fianco) avevano ragazzine anche terzi dan......stesso metodo del Judo....
dal mio punto di vista si è voluto "scimmiottare" quello che succede in Giappone, dove i Dan hanno un peso completamente diverso dal nostro, e dove comunque quando si fa RAndori si vuole vincere per Ippon fino all'ultimo secondo.....provare per credere! E dove comunque si cura la preparazione tecnica generale con cura maniacale....e il passaggio da agonista a tecnico è praticamente indolore...
Se oggi le cose sono cambiate sono solo contento...anche se da quello che sento in giro non è proprio così....
« Risposta #25 inserita:: Agosto 28, 2007, 13:47:06 »
questa è un vecchio discorso purtroppo...io sono della mia idea: i Dan oggi come oggi non valgono una cippa!!! e questo anche a fronte di altre discussioni su questo forum. Conta l'insegnante e una persona che bazzica da un pò l'ambiente lo sa bene e non si lascia impressionare da dan o compagnia bella...il discorso cambia in presenza dei neofiti, di chi non sa o non conosce e come metro di valutazione delle sue scelte (ad es. trovare un istruttore) ha i dan. egli penserà che allenarsi con Cabrini sarà lo stesso che farlo con Shirai!!! ma poi guarda, il problema non sarebbe poi neanche tanto quello ma bensì, come qualcuno prima ha affermato, il pensare che risultati agonistici possano conferirti gradi come i dan. volete un esempio: io ho un amico agonista di kumite che non conosce nemmeno un kata!!! ha dovuto imparare di fretta e furia bassai dai per gli esami e me lo ha mostrato (c'era da mettersi le mani nei capelli), anche lui ne rideva tutt'avia ora è 2° dan per meriti sportivi.... tutto chiaro?
ma poi guarda, il problema non sarebbe poi neanche tanto quello ma bensì, come qualcuno prima ha affermato, il pensare che risultati agonistici possano conferirti gradi come i dan. volete un esempio: io ho un amico agonista di kumite che non conosce nemmeno un kata!!! ha dovuto imparare di fretta e furia bassai dai per gli esami e me lo ha mostrato (c'era da mettersi le mani nei capelli), anche lui ne rideva tutt'avia ora è 2° dan per meriti sportivi.... tutto chiaro?
E come vorresti premiare i risultati agonistici se non con dan "sportivi"?? Se pratichi un'arte marziale che fa anche competizioni non c'e' altro modo. Ben diverso il discorso tecnico.....ci puo' essere un grande agonista che e' un disastro come insegnante, ed il contrario. E comunque, come ben sai, le carriere agonistiche, arbitrali e tecniche nelle federazioni serie sono ben distinte.....non puoi insegnare in una palestra se non hai il diploma min da istruttore, anche se sei un agonista 5 dan campione del mondo.
E' un discorso vecchio che abbiamo affrontato tante volte, con ragione tutti al 50 %: c'e' lo sport e c'e' l'arte marziale; si avvicinano, si toccano, ma non sono la stessa cosa , piaccia o non piaccia sentirlo dire...
ma poi guarda, il problema non sarebbe poi neanche tanto quello ma bensì, come qualcuno prima ha affermato, il pensare che risultati agonistici possano conferirti gradi come i dan. volete un esempio: io ho un amico agonista di kumite che non conosce nemmeno un kata!!! ha dovuto imparare di fretta e furia bassai dai per gli esami e me lo ha mostrato (c'era da mettersi le mani nei capelli), anche lui ne rideva tutt'avia ora è 2° dan per meriti sportivi.... tutto chiaro?
E come vorresti premiare i risultati agonistici se non con dan "sportivi"?? Se pratichi un'arte marziale che fa anche competizioni non c'e' altro modo.
Quindi le competizioni nelle arti marziali si fanno per acquisire i dan? bel messaggio Franco...ma pensa, ed io che ero tanto scemo da pensare che, a partire da Kano Jigoro Sensei in poi le gare nelle arti marziali fossero state pensate per educare. Proprio strano come cambiano le cose. Forse è venuto il momento di aggiornarci anche nella nomencaltura...che ne dite di "Sport marziali"? o suona meglio "Arti sportive"...io a questo punto al posto del nome Budo suggerirei la nuova denominazione "busport"...non suona male, vero? mi sa che ci conviene registrarne il nome altrimenti va a ruba... Signore Gesù!