Salve a tutti, avrei delle domande da farvi riguarda l'applicazione reale nel combattimento libero, ma anche e sopratutto nella difesa personale, di alcune posizioni del karatè.Chiedo scusa se ho sbagliato sezione, ma visto che le domande riguardano l'applicazione in combattimento Ho deciso di postare quà.
KOKUTSU DACHI: Qualcuno l'ha mai usato in un contesto di combattimento libero da gara o da strada al di fuori del kion o kata? Potreste farmi degli esempi sul suo utilizzo?
HANGETSU E SANCHIN DACHI: Anche queste posizioni mi sembrano di difficile applicazione in un contesto reale, o da gara.
KIBA-SHIKO DACHI Sembrano ottime posizioni, in un contesto di lotta e come transizioni, anche se in un contesto da gara non sono molto usate, i lottatori di sumo sono sempre in kiba dachi e simile. Queste insieme alla ZENKUTSU DACHI mi sembrano le più realistiche, sulle altre non so.........Saluti POST SCRITTUM: QUANDO È' POSSIBILE RISPONDETE CON DEGLI ESEMPI PRATICI
« Risposta #1 inserita:: Novembre 04, 2015, 10:21:09 »
Ho praticato Karate Shotokan per diversi anni e, seppur in misura minore, mi sono dedicato anche ad altri stili, tra cui alcuni spin off del Kyokushinkai a contatto pieno. Nella mia esperienza certe posizioni estreme ed esasperate, molto serenamente, non si possono applicare in un contensto di combattimento libero.
kiba dachi è utile a seguito di un calcio laterale: resta comunque una posizione di transizione
Si, ma non è che quando hai tirato il calcio laterale (basta co sti giapponismi! ) finisci nella classica posizione che si vede nei kata, in stile bagno pubblico senza tazza. Al contraio, ci si trova molto più alti:
Si, ma non è che quando hai tirato il calcio laterale (basta co sti giapponismi! ) finisci nella classica posizione che si vede nei kata, in stile bagno pubblico senza tazza. Al contraio, ci si trova molto più alti:
calcio laterale è italianissimo scherzi a parte, per come la vedo io, se è un problema di quanto la posizione sia schiacciata, è un falso problema. mi spiego: il karate, come è arrivato a noi, nella sua forma (non intesa come kata) prevederebbe posizioni molto basse...che inevitabilmente si alzano durante gli scambi liberi... per come la vedo io, questa scelta non è essenziale, perchè in realtà le posizioni mantengono comunque le loro caratteristiche princiapali: zenkutsu dachi peso avanti, kokutsu dachi dietro, e kiba dachi bilanciato coi piedi paralleli e ginocchia flesse. imho, le posizioni sono queste e la scelta dell'abbassarle così tanto, è una questione successiva, e che non aggiunge nulla alla forma (sempre non intesa come kata) della posizione stessa. infatti se dobbiamo prendere un kiba dachi dopo il calcio laterale senza esasperare tanto la posizione verso il basso, il risultato è esattamente quello che si può vedere all'inizio del video di Cung Le. la questione, in conclusione, non riguarda la posizione in sè, ma la scelta del karate di abbassarla
« Risposta #6 inserita:: Novembre 04, 2015, 16:36:01 »
Premesso che le posizioni sono a mio avviso sempre di transizione, nel senso che non mi metto come una statua in una certa posizione e pretendo di combattere così.
Nemmeno nel Kumite Shotokan la gente si piazza in Zenkutsu Dachi, ma ci finisce ne momento in cui scarica il colpo, ad esempio un diretto destro (gyaku tsuki).
Secondo me sia Hangetsu Dachi che Sanchin Dachi difficilmente le vedrai in un contesto Shotokan sportivo, dove si prediligono tecniche lunghe in linea retta. Inoltre la dinamica del kumite sportivo falsa molto l'andamento dello scontro, pensa all'arbitro che interrompe costantemente l'azione in casi di colpo debole, colpo fuori distanza, colpo in contemporanea, ...
Se si continuasse e si potesse fare un po' tutto il repertorio, tornerebbero comode per tirare un colpo circolare con il braccio avanzato (gancio ampio: mawashi tsuki, gancio corto: kage tsuki, gomito circolare: mawashi hiji ate).
Per me, per vedere come dovrebbero essere intese le posizioni butta l'occhio ai match di mma. Se cerchi delle immagini dei match riconoscerai le tue posizioni, ma non le devi pensare in modo statico, devono essere naturalie e dinamiche, altrimenti viene fuori uno Shotokan rigido e ingessato (purtroppo molto frequente).
« Risposta #11 inserita:: Novembre 04, 2015, 20:54:18 »
Dopo un po' di riflessione se intervenire o non intervenire ho deciso di dire la mia... Non sono esperto di karate ma....
kiba dachi è praticamente la mabu degli stili cinesi kokutsu dachi mi pare la classica posizione in cui il peso SEMBRA sulla gamba posteriore.
Andiamo per gradi. Del karate sento sempre contestare le posizioni basse e scomode che non servono in combattimento. Cosa vera. E che spaccano le articolazioni, cosa vera SE tenute male.
Le posizioni basse , specie la mabu, tanto le statiche quanto le dinamiche servono ad una cosa importante (almeno considerata tale negli stili tradizionali), capire la gravità. Che non significa, come alcuni possono credere, abbassa il centro di gravità per essere stabile. E' pure vero, ma se la posizione è rigida e scomoda la stabilità è illusione. Il centro di gravità lo puoi abbassare pure da dritto in piedi. Queste posizioni vengono praticate per imparare a gestire la forza di gravità senza sforzo. Ne muscolare ne TANTOMENO articolare. Questo insegna a sfruttare determinati meccanismi e connessioni e rende il muoversi nello spazio simile al "galleggiarci" (cosa che di per se non significa nulla e non va cercata ma se capita e basta perchè si sono capiti i meccanisimi di cui parlo ha effetti pratici evidenti poi nell'esecuzione delle tecniche) Tenerle sforzando iniquamente muscoli e articolazioni (e/o bloccandole invece di tenerle "aperte", ossia pronte a muoversi al minimo stimolo) è ciò che crea i danni di cui sopra. Come pure tenere posizioni statiche (specie basse) troppo a lungo è controproducente tanto per la salute (prima o poi sforzi iniquamente un fisico che magari non è abituato o non è ADATTO a tenere tali posizioni) quanto per ciò che si prefigge , in quanto si rischia invece di rimanere "intrappolati dalla posizione", ossia dagli schemi (sensoriali, mentali, corporei) che si usano per tenerla.
Non è facile tenere queste posizioni in modo ideale e corretto se nessuno te le spiega. Ho visto gente partire da una posizione tipo kokutsu dachi ma anche più bassa, apparentemente "seduti" sulle anche e con tutto il peso sulla gamba dietro slanciare la gamba posteriore in avanti MORBIDAMENTE e LENTAMENTE senza passare per il cambio del peso e della posizione e senza sforzare. Il che per far capire che ciò che si sembra esternamente non è ciò che succede davvero, spesso e volentieri.
Tutto questo comunque è nell'ottica di apprendere e allenare. Applicare richiede il NATURALIZZARE, il che esclude il legarsi totalmente alla forma.
Sto parlando riferendomi ad altre arti marziali, ma dubito che nel karate sia molto differente la questione. Semplicemente nelle arti tradizionali , tutte, si paga lo scotto di aver avuto ad insegnare cani e porci, senza offesa per nessuno.
« Ultima modifica: Novembre 04, 2015, 21:15:10 da Alkampfer81 »
Le posizioni basse , specie la mabu, tanto le statiche quanto le dinamiche servono ad una cosa importante (almeno considerata tale negli stili tradizionali), capire la gravità... ...Queste posizioni vengono praticate per imparare a gestire la forza di gravità senza sforzo. Ne muscolare ne TANTOMENO articolare. Questo insegna a sfruttare determinati meccanismi e connessioni e rende il muoversi nello spazio simile al "galleggiarci" (cosa che di per se non significa nulla e non va cercata ma se capita e basta perchè si sono capiti i meccanisimi di cui parlo ha effetti pratici evidenti poi nell'esecuzione delle tecniche)
Ovvero? Puoi spiegare tecnicamente cosa intendi? E al di là di ciò, che valore aggiunto darebbero certe posizioni nel combattimento libero?
« Risposta #13 inserita:: Novembre 05, 2015, 01:41:50 »
Ciao giuseppe. Come è stato già scritto le posizioni adottate nel karate sono delle forme stilizzate. Non ha senso fossilizzarsi e pensare di applicarle al combattimento in quanto tali; la didattica generale del karate prevederebbe (in teoria) l'applicazione nel combattimento del principio interiorizzato con la pratica della forma. L'estremizzazione delle posizioni in alcuni stili di karate è fine a sé stessa, dettata da norme estetiche più che "pratiche". Chiaramente non sto dicendo che basta praticare le forme per imparare a combattere (specifico, non si sa mai).
Ovvero? Puoi spiegare tecnicamente cosa intendi? E al di là di ciò, che valore aggiunto darebbero certe posizioni nel combattimento libero?
Purtroppo non so se sono in grado di spiegarlo chiaramente, e mi rendo conto che è un limite mio.
Posso partire da un mezzo esempio spostandolo nel pilates o nella pesistica. Lo squat. Nello squat , che sia a corpo libero o con sovraccarico, ti viene insegnato a sprofondare nel bacino quando scendi e a sentire la molla dai talloni al pavimento pelvico quando risali. Cosa che non solo preserva le ginocchia, ma rende più facile utilizzare le gambe come "ammortizzatore" senza sforzarle iniquamente utilizzando la giusta muscolatura per ogni lavoro. Questo, unito alla giusta apertura delle articolazioni (specie del bacino, che è lo snodo principale perchè la forza passi dalla parte alta del corpo a quella bassa e viceversa) e unione del resto del corpo nei movimenti facilita tanto la discesa di forza verso il terreno quanto la risalita della stessa verso l'alto (meccanismi usati poi anche nello squat con sovraccarico, per quel che ho potuto vedere).
Dal punto di vista pratico ci son diverse cose.... questi meccanismi vengono usati (lavorando sulle posizioni statiche , su quelle dinamiche e adattandoli un poco) per integrare tutto il corpo in ogni singolo movimento, rendere la "colonna" (l'asse centrale) tanto flessibile quanto pesante e nascondere la forza. Una delle cose più importanti nelle arti tradizionali è la forza nascosta. La forza in grado di esplodere in movimenti piccolissimi e all'ultimo istante senza che venga capita e gestita prima che si manifesti. E questo vale tanto per i colpi che per tutto il movimento del corpo. Ad esempio se pugilisticamente la catena cinetica di un colpo va dal piede alla mano utilizzando la spinta delle gambe che si trasmette all'anca e la scarica sopra, negli stili interni il peso dei colpi così quanto l'espansione del corpo e quindi l'esplosività è dato invece dal riuscire a scaricare ENORMEMENTE il peso del corpo a terra lasciandolo rimbalzare. Questo (oltre a rendere tanto il corpo quanto i colpi pesanti ma molto flessibili e dinamici in quanto il peso scarica il più possibile a terra mantenendoti al contempo libero di muoverti senza sforzo) porta la catena cinetica molto più all'interno e muove l'anca in maniera diversa e pur mantenendo quindi lo stesso principio del "prendi forza da terra" rende meno evidenti i vettori di forza.