Posted by: Takuanzen
« on: November 22, 2012, 14:27:36 pm »Domenica mattina è stata dedicata maggiormente all'aspetto marziale.
Si è iniziato con il Jijizhuang o "zhang zhuan (postura) da combattimento", che si pratica in posizione asimmetrica. La posizione è faticosissima come la esige lui, con la schiena dritta e la gamba d'appoggio molto piegata. Il maestro Guo ha ricordato come anche qui sia fondamentale il lavoro sulle 6 forze contrapposte. Per lui non è importante solo la quantità dell'allenamento in zhang zhuan, ma ancora di più la qualità. Quindi non è importante stare delle ore in Jijizhuang, ma, se eseguite correttamente, bastano 30 minuti. Questa postura è fondamentale per chi è interessato al combattimento, all'arte marziale.
Poi è passato ad illustrare il Fali (forza esplosiva), che però non ci ha fatto provare. Bisogna allenarlo meno in proporzione rispetto allo zhang zhuan e allo shili, soprattutto con l'aumentare dell'età, perché più esauriente e stancante. Come per lo shili, non bisogna quasi muovere le braccia, ma tutto il corpo, soprattutto il tronco e le anche.
Dopo siamo passati ad allenare il Mocabu (passi, spostamenti). La versione del maestro è sempre molto esigente, faticosa. E' proprio "Gong Fu", duro lavoro. Un buon spostamento è fondamentale per eseguire calci potenti, in maniera integrata e rapida. Permette anche di abbinare in combinazione più calci assieme. Ma se non ci si sa spostare, non si può calciare.
Vedere un ottantenne che calcia tranquillamente all'altezza mio viso, con una rapidità e scioltezza invidiabili, è un qualcosa di straordinario!!
Domenica pomeriggio è stata dedicata al Tuishou. Questo lo aveva già mostrato altre volte, ma non in maniera così approfondita. Si è iniziato ad eseguire da soli il movimento del tuishou, che non è altro che un particolare shili. A questo si è unito prima il passo avanti e indietro, che si basa sempre sul passo triangolare appreso nel Mocabu, poi il passo circolare, che è una novità per noi.
Abbiamo allenato i due passi in coppia, all'inizio singolarmente, dopo mischiandoli entrambi liberamente. Molto utili per far "disperdere la forza" all'avversario, per farlo stancare. Siamo passati a studiare delle modalità di entrata nello spazio avversario, sia con i passi che con le braccia, preparatori per spingere. La parte finale, con la prova dinamica non collaborativa di queste entrate e spinte, è stata in pratica Tuishou libero (Free Pushing-Hands).
In conclusione, il maestro Guo ha ripercorso gli stessi esercizi fondamentali, aggiungendovi molti utili particolari, che hanno mostrato la profondità del suo metodo e l'interconnessione rigorosa delle sue parti. Bisogna aggiungere, non ultima, la straordinaria forma di questo ottantenne, che è davvero un piacere vedere in movimento. Un bellissimo stage!!
Si è iniziato con il Jijizhuang o "zhang zhuan (postura) da combattimento", che si pratica in posizione asimmetrica. La posizione è faticosissima come la esige lui, con la schiena dritta e la gamba d'appoggio molto piegata. Il maestro Guo ha ricordato come anche qui sia fondamentale il lavoro sulle 6 forze contrapposte. Per lui non è importante solo la quantità dell'allenamento in zhang zhuan, ma ancora di più la qualità. Quindi non è importante stare delle ore in Jijizhuang, ma, se eseguite correttamente, bastano 30 minuti. Questa postura è fondamentale per chi è interessato al combattimento, all'arte marziale.
Poi è passato ad illustrare il Fali (forza esplosiva), che però non ci ha fatto provare. Bisogna allenarlo meno in proporzione rispetto allo zhang zhuan e allo shili, soprattutto con l'aumentare dell'età, perché più esauriente e stancante. Come per lo shili, non bisogna quasi muovere le braccia, ma tutto il corpo, soprattutto il tronco e le anche.
Dopo siamo passati ad allenare il Mocabu (passi, spostamenti). La versione del maestro è sempre molto esigente, faticosa. E' proprio "Gong Fu", duro lavoro. Un buon spostamento è fondamentale per eseguire calci potenti, in maniera integrata e rapida. Permette anche di abbinare in combinazione più calci assieme. Ma se non ci si sa spostare, non si può calciare.
Vedere un ottantenne che calcia tranquillamente all'altezza mio viso, con una rapidità e scioltezza invidiabili, è un qualcosa di straordinario!!
Domenica pomeriggio è stata dedicata al Tuishou. Questo lo aveva già mostrato altre volte, ma non in maniera così approfondita. Si è iniziato ad eseguire da soli il movimento del tuishou, che non è altro che un particolare shili. A questo si è unito prima il passo avanti e indietro, che si basa sempre sul passo triangolare appreso nel Mocabu, poi il passo circolare, che è una novità per noi.
Abbiamo allenato i due passi in coppia, all'inizio singolarmente, dopo mischiandoli entrambi liberamente. Molto utili per far "disperdere la forza" all'avversario, per farlo stancare. Siamo passati a studiare delle modalità di entrata nello spazio avversario, sia con i passi che con le braccia, preparatori per spingere. La parte finale, con la prova dinamica non collaborativa di queste entrate e spinte, è stata in pratica Tuishou libero (Free Pushing-Hands).
In conclusione, il maestro Guo ha ripercorso gli stessi esercizi fondamentali, aggiungendovi molti utili particolari, che hanno mostrato la profondità del suo metodo e l'interconnessione rigorosa delle sue parti. Bisogna aggiungere, non ultima, la straordinaria forma di questo ottantenne, che è davvero un piacere vedere in movimento. Un bellissimo stage!!