I Kata sono importanti perchè sviluppano diverse componenti anche profonde se vogliamo, ma STUDIAMOLI! Applichiamo e proviamo ciò che sono, non limitiamoci ad una pratica vuota e puramente estetica, per strada un aggressore non si interessa alla nostra vena artistica, ma alla nostra vita, al nostro portafoglio, ai nostri cari e dobbiamo in Dojo praticare si con una mentalità marziale e artistica ma anche con un certo realismo che ci porti ad un'istintività corretta. Non ci sono solo calci e pugni, ci sono tante distanze che prevedono e permettono soluzioni diverse. Ma un karateka a terra che combina sa ritornare in piedi? Certo la lotta non è la prerogativa del karateka ma dovrebbe almeno sapere come fare a tornare nel suo mondo, il combattimento in piedi, così come sapersi liberare da una presa.
Straquoto kitsune, hai spaccato fratello mio, mi è sembrato di leggere un mio post :D
Aggiungo solo che il kata a vuoto va bene pure, quando stai tu solo e ti fai con un po di immaginazione un ripasso veloce di una serie di applicazioni principali, di idee da sfruttare, ma la pratica va fatta a coppie, con esercizi e attacchi realistici e capendo le piccole grandi cose come hikite.
Guagliù a finale il karate è una cosa rude, rozza e potente, questo è il bello.
L'arte poi viene dopo, nel senso che tu prima impari la parte più "bassa" per così dire, poi a furia di cercare di fare meglio, fare meglio, fare meglio lo stesso movimento rozzo infame e stronzo diventa un movimento pulito, infamissimo e stronzissimo, semlicemente perché tu ti sei messo là e hai limato via tutto il non necessario
Personalmente ha molto appeal su di me il metodo di Kuramoto e concordo con Kitsune che non è altro che Karate ben fatto.
Per quanto riguarda l'hikite c'è un topic che vale la pena leggere (https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=9585.0).
Secondo me più che dallo sport (ma sarebbe più corretto dire "competizione sportiva") molta della responsabilità della perdita del bagaglio tecnico deriva dall'irrigidimento metodologico in contemporanea con l'istituzionalizzazione di certe abitudini errate.
Un qualcosa del genere?Visti ora. Concordo con Ragnaz, il secondo offre spunti intetessanti.
(...)
Noi stiamo discutendo fra praticanti (spero) specializzati.... oppure uscire da logiche commerciali e fare in modo che chi è interessato ad altro si allontani da solo. Io piuttosto che insegnare fuffa chiuderei il dojo. Oltretutto i corsi di DP sono pieni di ragazzi, quindi il problema non sono gli allievi ma gli insegnanti secondo me.
Se prendiamo 10 allievi in palestra, se sono tutti giovani e aitanti 9 su 10 vorranno fare "competizione sportiva".
Se li prendiamo di età disomogenea, avremo sempre che i giovani vogliono dedicarsi alle gare, tutti i rimanenti per il 90% vogliono fare fitness senza farsi troppo male e il rimanente 10% lo fa per imparare a difendersi.
Quindi alla fine i desiderosi di karate jutsu risultano molto pochi. Tali percentuali non possono che influenzare la metodologia di insegnamento.
E questo è un problema cui non sono esenti nemmeno discipline più immediate come la kick o il pugilato, visto che per quello che vedo in giro i tecnici ci vanno veramente con i piedi di piombo con l'utente medio.
Via d'uscita? Fare come si è sempre fatto, ovvero la divisione fra uchi-soto deshi... ;)
Il do te lo trovi tu in qualunque cosa che fai, anche nel karate cercando di renderlo sempre più efficace e automaticamente, facendoti il culo quanto è una casa a furia di migliorare in ogni singolo dettaglio impari tante cose su te stesso e affrontandole migliori.
Sui kata una riflessione che volevo già proporre a Ryujin, ma ne approfitto qui: io per anni mi sono scervellato per combattere l'affermazione "una cosa è il kata, un'altra è il kumite", attingendo a tutto pur di svelare questo "lato nascosto del karate" (punti vitali, Ju jutsu, karate di Okinawa e infine stili interni del kung fu cinese). Ora sono paradossalmente arrivato, in uno strano percorso circolare, a condividere quell'affermazione, allenando il Kata per cercare la perfezione del gesto, la rotondità e armonia del movimento, la ricerca dell'equilibrio, insomma tante qualità, che raggruppo sotto il termine generale di "struttura", che magari possono essere utili a migliorare le qualità del praticante in combattimento, ma non sono direttamente collegabili ad esso. Questa consapevolezza mi ha donato una grande libertà e serenità spirituale, facendomi riscoprire il valore di "meditazione in movimento" delle forme, senza scervellarmi come un tempo su miriadi di applicazioni impossibili.
Anch'io sono ad un punto simile e mi riconosco molto nel tuo "delirio" di cui concordo su praticamente tutto.Spoiler: show
oddio, un bel postone quotabile di steno, come non se ne vedevano da tempo!Grazie del complim,ento, ma non avermi detto che hai tutte tope, al fine di permettermi diproporre loro uno stage GRATUITO di kamasutra DO ( :whistle: ), mi porterà, se mi danno le ferie, prima a Roma, poi a riempirti di botte, così impari a non avvisarmi immediatamente :ricktaylor: :ricktaylor: :ricktaylor:
proprio oggi allenavo le mie allieve (ho un gruppo tutto al femminile)
Ebbene, i kata sono i volumi dell'enciclopedia del tuo stile, ogni volume contiene tecniche e tattiche, messe in un combattimento immaginario, che serve a farti eseguire le tecniche dei kihon, una dietro l'altra, con le dovute variazioni di ritmo.
Certo, lavorare a coppie è meglio, ma se sei a pascolare le pecore, o hai gettato le reti a mare, cosa puoi fare in attesa di dover di nuovo lavorare fisicamente?
Le pecore mangiano da sole, basta che ci butti uno sguardo ogni tot per vedere se scapano o se arrivano predatori.
Le reti, dopo la cala, devono stare in acqua in attesa della marea corretta, prima di essere salpate, in entrambi i casi, si parla di ore, in cui se non hai sonno, ti vengono due sfere così.
In quel tempo, puoi fare karate, cioè kata, i movimenti li sai, lo scopo degli stessi li conosci, identifica com reale davanti a te l'avversario, ed ecco che stai preparandoti alla pratica anche da solo.
Si certo, puoi anche fare ginnastica utile a migliorare quelle condizioni fisiche che il karate richiede, ma non è karate, è fittness, ocio.
C'è un problema però, il kata è efficace a quello che ho detto, se gli allievi\praticanti, sanno cos'è quel movimento, se io non spiego ai miei allievi cos'è ogni singolo movimento del kata, loro si, allenano il kata, ma non per le finalità che l'ha fatto nascere, quindi solo fine a se stesso.
Ecco "il balletto" di cui moltissimi (giustamente) si lamentano, se non sai quale o quali interpretazioni hanno quei movimenti, non puoi allenarli al loro scopo, quindi evidente, che li alleni ad altri...
Cioè all'estetica, indispensabile in gara quanto inutile in strada.
Sarà vero che nishiyama, nakayma, kase etc. trasmettevano un karate più "completo", ma poi agli allievi "finali" non glielo ritrasmetteva quasi nessuno :dis:Insegnare/trasmettere a 3,5 allievi è cosa decisamente diversa che insegnare/trasmettere a 30/50 o anche 100 allievi.
Se il vicino di Steno invece utilizzasse diserbanti, concimi chimici, selezionasse solo le specie di verdure economicamente più redditizie e usasse additivi per edulcorare il sapore, accentuare i colori, accelerare il tempo di maturazione, magari con dei gas (si fa), sarebbe efficace, le verdure crescerebbero a ritmi incredibili e sarebbero sì commestibili e vendibili, ma saprebbero di acqua zuccherata come quelle dell'Esselunga.
Se i kata fossero l'enciclopedia delle tecniche io vorrei anche la seconda parte :)
I kata servono a trasmettere le tecniche oralmente ( e già qui si potrebbe dire che il metodo orale di trasmissione di informazioni è quello che provoca più malintesi ) ma chi ha pensato ai kata come metodo di trasmissione non solo ha scelto il modo ( orale) sbagliato ma si è anche dimenticato di codificare il kata di uke , noi abbiamo solo i kata di tori ovvero le risposte agli attacchi di Uke, un lavoro di codifica serio volto a trasmettere davvero le tecniche, sul modello giapponese diciamo, dovrebbe comprendere sia il kata di tori che quello di uke, per il karate non è così il che porta ad inventarsi il kata di uke ( lo può fare il maestro della palestra o il maestro della federazione poco cambia) ed inventando le domande non è detto che le risposte siano corrette, è probabile ma non è sicuro e getta anche una certa luce di invenzione e improvvisazione generale su tutta la faccenda codifica.
Se i kata fossero l'enciclopedia delle tecniche io vorrei anche la seconda parte :)
I kata servono a trasmettere le tecniche oralmente ( e già qui si potrebbe dire che il metodo orale di trasmissione di informazioni è quello che provoca più malintesi ) ma chi ha pensato ai kata come metodo di trasmissione non solo ha scelto il modo ( orale) sbagliato ma si è anche dimenticato di codificare il kata di uke , noi abbiamo solo i kata di tori ovvero le risposte agli attacchi di Uke, un lavoro di codifica serio volto a trasmettere davvero le tecniche, sul modello giapponese diciamo, dovrebbe comprendere sia il kata di tori che quello di uke, per il karate non è così il che porta ad inventarsi il kata di uke ( lo può fare il maestro della palestra o il maestro della federazione poco cambia) ed inventando le domande non è detto che le risposte siano corrette, è probabile ma non è sicuro e getta anche una certa luce di invenzione e improvvisazione generale su tutta la faccenda codifica.
Per es. nel kenpo che ho praticato per diversi anni non esistevano kata da soli ma solo in coppia ;)
(ed erano ben 3, poi aumentati a 6 nel frattempo :P)
Quale kenpo?
Per es. nel kenpo che ho praticato per diversi anni non esistevano kata da soli ma solo in coppia ;)
(ed erano ben 3, poi aumentati a 6 nel frattempo :P)
Quale kenpo?
Per es. nel kenpo che ho praticato per diversi anni non esistevano kata da soli ma solo in coppia ;)
(ed erano ben 3, poi aumentati a 6 nel frattempo :P)
Ad ogni modo anch'io sarei per un metodo più giapponese di intendere i kata, mentre lascerei ai kata a solo quello che Takuan ha descritto come struttura, e preferisco allenarmi sui kihon per il combattimento.
Mi chiedo se, nella Yakuza, ci sia un' arte di preferenza circa il corpo a corpo.
Un pò com pare che il choi li fut fosse/sia abbastanza diffuso tra le triadi.