Ar.Ma.

Arti marziali del Giappone - Okinawa - Corea => Karate e Kenpo => Topic started by: Pedagogista on April 09, 2012, 19:18:40 pm

Title: La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Pedagogista on April 09, 2012, 19:18:40 pm
premetto che ritengo le cinturine colorate solo una mera pratica commerciale volta ai bambini ed ai ragazzini di modo che possano poi dire agli amichetti che hanno la cintura gialloverdancionbleu di karate, ma detto ciò...essendo poco pratico delle logiche delle federazioni...con che logica stabiliscono i gradi? Io avendo praticato judo una vita conoscevo solo bianca, gialla, arancio, verde, blu, marrone, nera, bianco-rosso, rossa. Ora, praticando anche karate via via che conosco persone sento di tutto: scuole dove tengono gli allievi un anno con la bianca, poi gli danno una cintura bianca con la punta gialla (???) e parlano di "cintura bianca superiore" (a me pare una putt...anata della madonna!), altri che hanno la bianca, poi la gialla, poi gialla superiore (giallo con punta arancio), poi arancio, poi arancio con punta verde e poi continuano normali con verde, blu marrone ecc. ancora, altri che hanno tante mezze cinture, ma possibile non ci sia una logica univoca? E poi, alcuni fanno un solo esame all'anno, altri due all'anno, altri ogni tre mesi...come dire...il tutto mi pare così poco serio...
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Shashka on April 09, 2012, 19:55:41 pm
Fino a marrone il tutto è lasciato a chi dirige la palestra quindi ci sono varie realtà non comparabili tra loro.
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 09, 2012, 20:57:53 pm
Confermo.
Ogni tecnico ha facoltà di impostare autonomamente il suo programma, le sue progressioni e i suoi momenti di verifica.
Ma come al solito, come in mille altre discusioni, vedo che ci si focalizza sul gingillo colorato e non ci si interroga mai sulla pianificazione dell'insegnamento che sta o dovrebbe stare dietro questi indicatori.
A me interessa fino a un certo punto (prossimo allo zero) se un istruttore conferisce cinture-bollini-bretelle, ogni anno oppure ogni mese, ma a che cosa li fa corrispondere.
Ed è proprio qui che si manifesta la desolazione che tutti questi gadget variopinti cercano di mascherare...
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Pedagogista on April 09, 2012, 22:36:32 pm

Ma come al solito, come in mille altre discusioni, vedo che ci si focalizza sul gingillo colorato e non ci si interroga mai sulla pianificazione dell'insegnamento che sta o dovrebbe stare dietro questi indicatori.
A me interessa fino a un certo punto (prossimo allo zero) se un istruttore conferisce cinture-bollini-bretelle, ogni anno oppure ogni mese, ma a che cosa li fa corrispondere.
Ed è proprio qui che si manifesta la desolazione che tutti questi gadget variopinti cercano di mascherare...

Idem. La mia era proprio curiosità in merito alla logica della cosa.
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Paguro49 on April 10, 2012, 08:40:08 am
Bianca come la purezza......marrone perchè si sporca lungo la via....nera quando la via è compiuta, fino a che torni bianca una volta raggiunta l'illuminazione e una nuova purezza.

Tutto il resto nasce per limitare la sete di risultati visibili ed esibibili tipicamente occidentali.
Il moltiplicarsi dei colori e mezzi colori, credo sia un modo per fidelizzare ulteriormente e per portare in tasca qualche soldino, visto che esami e diplomini hanno sempre un costo.
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: metal storm on April 10, 2012, 09:28:21 am
 :+1: per Pagurone
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 10, 2012, 10:05:39 am
Tutto il resto nasce per limitare la sete di risultati visibili ed esibibili tipicamente occidentali.
Il moltiplicarsi dei colori e mezzi colori, credo sia un modo per fidelizzare ulteriormente e per portare in tasca qualche soldino, visto che esami e diplomini hanno sempre un costo.

Un salutone al paparone!  :)

Diciamo che personalmente non ho nulla contro l'esigenza di risultati tangibili a breve e medio termine: dopo tutto ogni lungo viaggio consta di tante tappe intermedie, ognuna composta da un certo numero di singoli passi.
Quello che non funziona, in questo sistema, non è che l'allievo chieda risultati, ma che riceva in cambio strisce di stoffa e pezzi di carta! Una volta che consegno un bel diploma colorato e una cintura sgargiante, una cerimonia solenne e un caloroso applauso, non sono più obbligato a rendere conto di che cosa ti ho insegnato, di che cosa ti ho reso capace di fare. Peggio ancora, non devo nemmeno rendere conto a me stesso di che cosa io devo insegnare, del perchè di una certa "progressione didattica". Mi basta un elenco di programmini preconfezionati e sono a posto...
Potremmo anche uniformare per legge la distribuzione delle cinture colorate. Ad esempio: 1° kata = gialla / 2° = arancione / etc.; molti di voi risolverebbero i loro mal di pancia, ma il problema non mi si sposterebbe di una virgola.

La cosa più grave, in questa vendita truffaldina (vendere feticci spacciandoli per risultati) è che l'allievo stesso viene educato a crederci, e si identifica con il suo grado. Poi ci si chiede come nascano le diatribe sui Dan...
Ma è la maledizione del karate: si studia la forma per padroneggiare i contenuti e si finisce per venerare la forma fine a se' stessa (kata docet); si introducono le gare per mettersi alla prova e si venerano le medaglie, anche quelle delle patatine purchè luccichino.
Sto ancora rimuginando su che cosa distingua il karate da altre discipline, ma direi che il costante travisamento dei mezzi con gli obiettivi è un buon candidato per il nostro "marchio di fabbrica".

PS: per cominciare a tagliare la testa al toro, da me ho abolito ogni tassa di esame, cintura o diploma. Il resto è più difficile, ma ci sto lavorando.  ;)
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Paguro49 on April 10, 2012, 10:23:19 am
Rimane il fatto che, i colori, siano una invenzione promozionale.
Eliminare i costi degli esami intermedi (fra la bianca e la nera) che peraltro possono essere sostenuti presso il proprio dojo, è una ottima cosa, anche se io eliminerei proprio gli esami, anche perchè il maestro dovrebbe ben sapere se l'allievo è o meno a quel livello.
Riguardo i diplomi, fatti salvi i bambini, non ne capisco proprio la ragion d'essere, figuriamoci eventuali costi.
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Dipper on April 10, 2012, 10:56:48 am
(...)
PS: per cominciare a tagliare la testa al toro, da me ho abolito ogni tassa di esame, cintura o diploma. Il resto è più difficile, ma ci sto lavorando.  ;)
Ecco, a me interesserebbe proprio questo resto :whistle:
Se proprio queste cinture bisogna tenerle (non sono ancora riuscito a farmi un'idea precisa al riguardo) concordo con la totale abolizione di costi e balzelli vari.
Però rimane il problema del contenuto corrispondente alle pezze colorate...
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Paguro49 on April 10, 2012, 11:13:17 am
Personalmente ritengo che, le cinture colorate siano momenti totalmente discrezionali del maestro.
In quanto tali, non richiedono assolutamente nulla, se non il gesto di conferire il colore.
Non credo abbia senso l'esame interno, perchè presupporrebbe una non adeguata conoscenza del livello di preparazione da parte dell'esaminatore, ma in quel caso, sarebbe meglio se il maestro (l'esaminatore) facesse un esame di coscienza su come insegna.
Altro discorso faccio per il 1° Dan, esame importante, una specie di giro di boa, che vede il maestro più esaminato dell'esaminando, perchè sta al maestro decidere se sia o meno il momento di portare l'allievo a quell'esame presso una commissione esterna e superiore.
Il 1° Dan dovrebbe segnare il momento in cui si spoglia l'allievo di ogni alibi di preparazione, poichè sarà nera come tutte le altre.
Da li in poi vari criteri a seconda dello step (1°-3°, 3°-5°......) con relativi criteri di valutazione che si sposteranno dal tecnico a cose più ampie e profonde.
Li ci stanno i diplomi e tutto il resto, ma prima del 1° Dan credo sia solo un succhiare soldi agli allievi e riempirgli la testa con cose di nessun conto.
Poi  ci si ritrova con il ragazzo che chiede se, a Tokyo gli riconoscono i 5° Kyu......
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 10, 2012, 11:23:15 am
Se proprio queste cinture bisogna tenerle (non sono ancora riuscito a farmi un'idea precisa al riguardo) concordo con la totale abolizione di costi e balzelli vari.
Però rimane il problema del contenuto corrispondente alle pezze colorate...

Visto che stai fondando la tua arte marziale, hai ampia facoltà di decidere se tenerle o meno, le cinture colorate.   :D

Quello non è un gran problema: come dice paPaguro, sono un artificio promozionale. A me non danno fastidio, e nello specifico le tengo perchè sono previste dalla mia federazione di appartenenza (per la partecipazione a gare e garette, ad esempio).
Ciò che conta è la qualità del prodotto che si va a promuovere, non il gadget promozionale in sè.

Per risponderti, credo che si potrebbe/dovrebbe partire da un punto di vista differente, chiedendosi:
1 - in quanto tempo-palestra posso formare un praticante dotato di tutte le competenze "di base" principali richieste dalla disciplina (e già qui bisognerebbe chiedersi quali sono e quale l'obiettivo della pratica)?
2 - c'è un ordine nel quale vanno apprese? ci sono delle "propedeuticità", cose che servono per imparare altre cose? (altro argomentone, soprattutto considerando se si può iniziare l'attività in età differenti che hanno modi di lavorare, requisiti ed esigenze differenti)
3 - si possono definire dei percorsi di massima perchè l'allievo consegua nel tempo queste "competenze"?
Bisognerebbe definire tutto questo abolendo da ogni ragionamento qualsiasi minimo accenno a esami, livelli o altro, creando così un sistema che sia definito assolutamente senza cinture o gradi, ma solo per metodi e contenuti.
A questo punto, potrei individuare dei modi e dei momenti di verifica delle capacità acquisite, e solo a questo punto, SE voglio, posso appiccicare dei nastrini colorati a questi marker.
Allora il sistema secondo me funziona.
Sai bene che poco o nulla su questo argomento viene dai corsi istruttori organizzati da molte realtà, e che spesso si ragiona al contrario. Si parte dalle cinture e dai relativi elenchi di tecniche, modellando su questi ogni pianificazione dell'insegnamento. In diverse discussioni passate non ci si è schiodati da questo livello di approfondimento.

Insomma, un lavorone; ma da un Maestro Fondatore non ci si può accontentare di niente di meno!  :sur:
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Paguro49 on April 10, 2012, 11:36:47 am
Se proprio queste cinture bisogna tenerle (non sono ancora riuscito a farmi un'idea precisa al riguardo) concordo con la totale abolizione di costi e balzelli vari.
Però rimane il problema del contenuto corrispondente alle pezze colorate...

Visto che stai fondando la tua arte marziale, hai ampia facoltà di decidere se tenerle o meno, le cinture colorate.   :D


Io posso dare una anteprima, anzi una vera e propria indiscrezione 8) 8) 8)
Lo scoop marziale :nin: :nin:
Riuggin ha intenzione di Fondare il Carate (inizialmente Brianza e poi Mondo) in cui non ci saranno cinture 8) 8)
In onore delle antiche scuole di Roncola e Cazzuola, Riuggin Sensei userà..............

LE BRETELLE :sur: :sur:
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 10, 2012, 11:45:37 am
Se posso propormi come fornitore...  :gh:

(http://shop.amerio-costumi.com/images/large/WD/WD-8149N-W.JPG)
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Dipper on April 10, 2012, 11:46:51 am
Se proprio queste cinture bisogna tenerle (non sono ancora riuscito a farmi un'idea precisa al riguardo) concordo con la totale abolizione di costi e balzelli vari.
Però rimane il problema del contenuto corrispondente alle pezze colorate...

Visto che stai fondando la tua arte marziale, hai ampia facoltà di decidere se tenerle o meno, le cinture colorate.   :D
La vogliamo finire?? [kill]

Quello non è un gran problema: come dice paPaguro, sono un artificio promozionale. A me non danno fastidio, e nello specifico le tengo perchè sono previste dalla mia federazione di appartenenza (per la partecipazione a gare e garette, ad esempio).
Ciò che conta è la qualità del prodotto che si va a promuovere, non il gadget promozionale in sè.
Pienamente d'accordo :thsit:

Per risponderti, credo che si potrebbe/dovrebbe partire da un punto di vista differente, chiedendosi:
1 - in quanto tempo-palestra posso formare un praticante dotato di tutte le competenze "di base" principali richieste dalla disciplina (e già qui bisognerebbe chiedersi quali sono e quale l'obiettivo della pratica)?
Domande molto pertinenti.
Allora inizialmente io direi che si può iniziare a scremare ciò che secondo me NON va bene.
In particolare per il punto 1 i tempi biblici per la formazione delle competenze di base. Io credo che 2 massimo 3 anni siano già un più che sufficiente lasso di tempo contando che in altre discipline questo è già più che sufficiente per salire su di un ring. Fermo restando l'eterno perfezionamento di lì in avanti.
Obiettivo penso sia acquisire capacità atletiche e tecniche per il kumite o per eventuali altre situazioni di test non collaborativo.

2 - c'è un ordine nel quale vanno apprese? ci sono delle "propedeuticità", cose che servono per imparare altre cose? (altro argomentone, soprattutto considerando se si può iniziare l'attività in età differenti che hanno modi di lavorare, requisiti ed esigenze differenti)
Credo (no, non credo, ne sono certo) che intanto bisogna assolutamente differenziare il percorso bambini / adulti.
Per i primi, posto il fatto di averne le competenze (cosa che io ad esempio non ho) il percorso dovrebbe essere assolutamente formativo a 360°, ma questo è scontato anche se ce lo diciamo ;)
Per tutti io metterei un livello basilare, diciamo cintura bianca (uso le cinture per comodità espositiva). Per un bambino le succesive gialla, arancio e verde potrebbero costituire la progressione di alfabetizzazione motoria. Per un adulto ad esempio blu e marrone.
Ci sarebbero dei problemi però:
- Se uno inizia diciamo a cavallo tra le due età che percorso gli proponiamo? E' una domanda che varrebbe anche senza "cinturine".
- Come conciliare il fatto che magari per un bambino arrivare diciamo alla blu servono tot anni mentre per un adulto basterebbe un solo passaggio (eliminiamo la parola "esame" per ora)?
Inoltre una certa persona che forse conosci (manco fossimo in Harry Potter XD diciamo per tutti che è uno che sa) mi ha smontato il fatto di dilazionare troppo le conoscenze base (mae geri oggi, yoko geri fra 6 mesi, mawashi tra un anno), quindi il percorso dovrebbe essere prima di tutto qualitativo dato un bagaglio base da iniziare subito.

3 - si possono definire dei percorsi di massima perchè l'allievo consegua nel tempo queste "competenze"?
Purtroppo secondo me dovrebbero essere flessibili, mamma natura è zoccola e non da a tutti le stesse possibilità. Dunque per un cavallo di razza, diciamo adulto, infangarsi sul programma di blu quando magari mena già molte marroni sarebbe castrante e appiattirebbe le sue qualità. per converso uno meno dotato dovrebbe aver bisogno di più tempo...

Bisognerebbe definire tutto questo abolendo da ogni ragionamento qualsiasi minimo accenno a esami, livelli o altro, creando così un sistema che funzioni assolutamente senza cinture o gradi.
A questo punto, potrei individuare dei modi e dei momenti di verifica delle capacità acquisite, e solo a questo punto, SE voglio, posso appiccicare dei nastrini colorati a questi marker.
Allora il sistema secondo me funziona.
Sai bene che poco o nulla su questo argomento viene dai corsi istruttori organizzati da molte realtà, e che spesso si ragiona al contrario. Si parte dalle cinture e dai relativi elenchi di tecniche, modellando su questi ogni pianificazione dell'insegnamento. In diverse discussioni passate non ci si è schiodati da questo livello di approfondimento.
Purtroppo sì :(


Insomma, un lavorone; ma da un Maestro Fondatore non ci si può accontentare di niente di meno!  :sur:
Il Maestro Fondatore lasciamolo stare :nono: ho buttato giù due idee di massima ma è più un brainstorming che altro. Mi paicerebbe sapere come la pensi tu e chiunque altro fosse interessato.
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 10, 2012, 12:09:02 pm
La penso che le poche osservazioni che hai appena formulato ti suggeriscono già in quale ginepraio ci andiamo cacciando!  :D
Vedi che l'imprinting ricevuto ti condiziona inesorabilmente, e che parli già di cinture ai punti 2 e 3, dove suggerivo che fosse prematuro?
Vedi che, se mai le cinture hanno un senso - sia quelle colorate che quelle "nere" - lo possono avere solo parziale, cioè riferito ad alcuni aspetti strettamente "tecnici" che non esauriscono il lavoro di formazione?
Vedi che già solo il pensare di schematizzare la formazione di un allievo lungo una linea è di per sè una premessa teorica pesantissima?
Non parliamo dei contenuti tecnici delle singole "cinture", e del fatto di insegnare due calci all'anno... pure io, che sono diligente seguace del Do tradizionale, ho "abolito" l'ordine prefissato di apprendimento dei kata, soprattutto quelli di base, altro dogma che non ha ragione di esistere.
Tiè, buttiamo anche questo sassolino nello stagno...
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Dipper on April 10, 2012, 12:19:12 pm
Ho volutamente usato le cinture per comodità espositiva.
Non c'è problema, sostituiamo i due programmi a colori con percorso B (ambini) e A (dulti).

Riusciamo a definire un programma per B e A date le premesse di non esaustività?

Non sono domande retoriche, se uscisse che non si può non avrei problemi ad abolire davvero le cinturine...
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 10, 2012, 12:31:26 pm
Riusciamo a definire un programma per B e A date le premesse di non esaustività?

Penso di sì, con le dovute cautele... bisognerebbe aver chiaro il punto di arrivo ("modello di prestazione" fa troppo sportivo?). Dubito che sia fattibile via forum, però: c'è da buttar sudore sui libri e in palestra (a insegnare, non a massacrarsi di kihon), meglio se sotto la guida di uno che sa - ma c'è "uno che sa" in questo campo?  :(
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Paguro49 on April 10, 2012, 12:39:18 pm
Già se ci fosse, da parte delle organizzazioni, la facoltà (è la messa in pratica) di revoca dei gradi, si potrebbe affidare, come sarebbe giusto fosse, la responsabilità di stabilire se e per cosa sia pronto un praticante, al suo maestro, mettendo così, sotto la lente di osservazione e valutazione, tanto l'allievo quanto il maestro.
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 10, 2012, 14:12:10 pm
Già se ci fosse, da parte delle organizzazioni, la facoltà (è la messa in pratica) di revoca dei gradi, si potrebbe affidare, come sarebbe giusto fosse, la responsabilità di stabilire se e per cosa sia pronto un praticante, al suo maestro, mettendo così, sotto la lente di osservazione e valutazione, tanto l'allievo quanto il maestro.

Io lo farei pure per le lauree, i diplomi delle superiori e la licenza media!!
Sai la carneficina??  :D
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 10, 2012, 14:41:27 pm
io non capisco più con chi cavolo sto discutendo, un giorno avevi un nick, ieri ti chiamavi kravmaganonsobenechecosa, oggi ti chiami con un altro nick ancora...ma come cavolo funziona questo forum? E' impossibile ricordare con chi stavi parlando in questo modo, questa cosa mi sembra una grande presa per il c... ed io non ho alcuna voglia di stare a giocare.

Andato, anche lui come Muteki.
Peccato, ci avrebbe fatto comodo un pedagogista su questo forum.  :(
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: steno on April 10, 2012, 15:39:38 pm
premetto che ritengo le cinturine colorate solo una mera pratica commerciale volta ai bambini ed ai ragazzini di modo che possano poi dire agli amichetti che hanno la cintura gialloverdancionbleu di karate,
Diciamo che dopo papaguro hai poco da aggiungere :D

Le cinture che consegnano sono bianche, poi con il sudore, il sangue e le botte diventano via via più scure, un bel dì si rompono ed il maestro te ne dà un'altra, ma poichè l'uso di quella vecchia ti ha reso nel tempo un valido karateka, ti autorizzava a dipingerla di nero.
Questa è la storia delle cinture, poi venne 'O sensei Jigoro Kano, che introdusse il judo.
Per far si che i judoka potessero gareggiare "ad armi pari", creò il programma e lo divise in settori, ogni settore sempre più difficile del precedente, seguendo però la logica della cintura sempre più scura nel tempo.
Quindi si cominciava con la cintura bianca, poi: gialla, arancione, verde, blu, marrone, nera, ecco che quindi, ogni judoka in gara, non importava la provenienza, se aveva una certa cintura ne aveva anche la perizia, quindi poteva "giocarsi la vittoria" contro i pari grado, ma, come diceva la mia bis-nonna, i schei fa balare i putei...
Ad ogni cintura corrisponde un esame, che però guarda caso non è mai gratis, c'è chi si accontenta di coprire il costo e chi ti spara 20€ per una cintura da 3.5€ + un diplomino da 0.20€.
Ovvio che quel che avanza...
Poi ci sono le vere e proprie truffe, le mezze cinture, i quarti di grado, insoimma quelle cose in più che servono solo a dare il contentino, a creare feticci, a far soldi attirando i bambini.
Anche il quando fare l'esame hai suoi perchè, se fai le mezze cinture o i quarti, gli esami arrivano almeno due volte l'anno, quindi puoi pianificare le entrate economiche, perchè a quel punto di quello si tratta, solo di denaro legato al feticcio, nulla più.

Personalmente, un esame lo faccio pagare 5€ tutto compreso, dato che quel che avanza finisce in cassa sociale, ma le cinture ed i budopass, li devo pur comprare... :)
Il quando è molto semplice, io sò cosa deve sapere il mio allievo per sostenere l'esame, sia a livello tecnico che pratico, quando vedo che le cose le sà fare e le ha capite, lo informo che dalla lezione dopo è sotto esame fino a nuovo ordine.
Quindi dalla lezione successiva, non gli stacco gli occhi di dosso, gli pongo le domande inerenti al suo programma anche mentre fà kumite, la risposta sia come congruenza che come presenza di spirito, è il mio metro di giudizio.
Gli chiedo anche qualcosa di inerente essenzialmente alla DP, a qualche kiusho, del tipo tal colpo dove agisce meglio, ed altre cose cui dovrebbe saper rispondere.
In genere dopo due settimane d'inferno gli dò la cintura, però nessuno mi vieta di arrivare a tre, se non mi pare pronto :gh:
Una cosa è certa, non avendo mezze cinture ed essendo di manica stretta, i miei hanno livelli decisamente elevati rispetto agli altri.
Quando feci l'esame di istruttore difesa, c'erano anche quelli che facevano l'esame di dan, più di un maestro mi chiese perchè il mio allievo\uke avesse solo la cintura gialla, visto che da loro avrebbero avuto almeno la verde...
Risposi che se le loro cinture verdi valgono come le mie cinture gialle, è per via del maestro scadente... qualcuno di loro si arrabbiò, ma non ho mai capito perchè... ??? ??? ??? :(


P.S.
Il pre-esame per cintura nera, che ancora non ho indetto, (non ho cinture marroni, almeno per un annetto buono ancora) sarà totalmente gratis, al termine dell'esame, riceverà in prestito dalla scuola la cintura marrone-nera, che restituirà dopo l'esame per nera.
Ciò serve a dare la giusta soddisfazione all'impegno ed al sapere dell'allievo, perchè gli esami di cintura nera ASI sono come quelli fijlkam, sostanzialmente li supera qualsiasi mia cintura arancione. :nono:
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 10, 2012, 15:54:18 pm
Diciamo che dopo papaguro hai poco da aggiungere :D

E difatti, poco hai aggiunto...  :halo:
Se non che esiste un programma, "da facile a difficile".

Una curiosità, su questa vecchia storia:

Quote
Le cinture che consegnano sono bianche, poi con il sudore, il sangue e le botte diventano via via più scure,

Ma ai tempi non usava lavarle?  ???
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: steno on April 10, 2012, 16:01:24 pm
ludf, ho solo spiegato più nel dettaglio, nulla più :)

Le cinture forse le lavavano, ma non c'era il "bianco che più bianco non si può", quindi alla lunga, terra, sangue e sudore facevano un pastone che hai voglia "quello bianco che smacchia 100 macchie e più" ;)
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: nameganai on April 10, 2012, 16:05:53 pm
mah..qui si va un pò a sentimento mi sa...

si vuole aprire un corso di karate? le cinture servono...

ma io sono serio,oltre questi mezzi commerciali...

ci credo,ma la gente ormai riconosce le cinture come metro e l'affitto per la sala lo devi pagare anche se hai solo due allievi....per tener su il corso ed avere la possibilità di formare quell'un per cento che ti darà soddisfazione,devi avere anche semplici clienti (brutto ma vero)

quindi,tanto vale,provare a sfruttare questo modus operandi in maniera che possa risultare più seria possibile.

io ci provo così:

ogni esame,anche di kyu,viene tenuto da una commissione (o un maestro) esterno,io non ci metto lingua.

verte sul programma tecnico e su circuiti tipo "pressure test"

chi fa l'esame paga solo il materiale (cintura e diploma) oppure si compra lui la cintura e se non vuole il diploma gli si timbra solo il budopass.

eventuali mezze cinture per casi particolari,non vengono esaaminate,ma dimostrano solo un'anzianità maggiore dei pari grado,in attesa dell'esame.

non limito il programma in base alla cintura,tutti fanno tutto durante la lezione a meno che non richieda competenze specifiche (tipo maggiore abilità nel cadere ecc...)

gli esami spesso vengono fatti a sorpresa,o al massimo viene data una data indicativa,tipo il mese in cui si terranno.

il programma tecnico da portare all'esame ha un determinato tempo di esecuzione,ad esempio,bianco/gialla sono 30 tecniche (per dire) e so che ogni tecnica di quel livello si può fare in 3 secondi,sto largo e ti dò 3 minuti per fare tutto il programma a busso,che richiede preparazione atletica,poi lo riguardo con calma.

più o meno facciamo così.

Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 10, 2012, 16:09:54 pm
ludf, ho solo spiegato più nel dettaglio, nulla più :)

Si scherza, eh, eh!  :)

Era per dire che personalmente mi interessa (ci interessa, se tiro in mezzo anche Ryujin) ciò che sta dietro le cinture in termini di insegnamento strutturato, piuttosto che il se/quando/come/perchè/a quanto le conferisco.
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: nameganai on April 10, 2012, 16:14:50 pm
dimenticavo,nel diploma metto anche il voto(da 1 a 10,perchè è giusto che chi si è impegnato di più ne abbia il riconoscimento.
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Paguro49 on April 10, 2012, 16:24:07 pm

Ma ai tempi non usava lavarle?  ???
Pare proprio di no :)
Anzi, lavare la Obi era una roba da babbei 8)

Gente singolare i Giappi :gh:
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: fdul on April 10, 2012, 16:33:03 pm
Ma ai tempi non usava lavarle?  ???
Pare proprio di no :)
Anzi, lavare la Obi era una roba da babbei 8)
Gente singolare i Giappi :gh:

Ma tu guarda le convenzioni assurde... paese che vai...  :sur:
Va bè, adesso non è il caso di prenderli in giro per questo, teniamo un minimo di apertura mentale!  :D
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Dipper on April 10, 2012, 19:33:45 pm
 
"modello di prestazione" fa troppo sportivo?
Secondo me questa è la primissima roba da definire.
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: steno on April 11, 2012, 17:04:29 pm
ludf, ho solo spiegato più nel dettaglio, nulla più :)

Si scherza, eh, eh!  :)

Era per dire che personalmente mi interessa (ci interessa, se tiro in mezzo anche Ryujin) ciò che sta dietro le cinture in termini di insegnamento strutturato, piuttosto che il se/quando/come/perchè/a quanto le conferisco.
Immaginavo, infatti mi sono dilungato cercando di andare in tal senso.

Rimane però sempre valido il nodo gordiano... per quale fine insegni karate?
Solo dopo la risposta a questa domanda puoi decidere cosa c'è dietro.

Io insegno per far raggiungere un determinato obiettivo ai miei allievi, quindi applico determinate metodologie, ma se un'altro insegnante ha obiettivi diversi, naturale che applicherà metodologie differenti.

Io seguo la logica di 'O Sensei Miyagi, come la si evince dai kata di stile goju ryu.
I kata partono da quei 3 elementari (taikioku) che vennero introdotti poichè il M° riteneva i primi due kata (gekisai) un pò troppo complicati, per chi manco aveva coordinazione motoria.
I due gekisai a loro volta, erano stati creati sempre da lui, perchè partire da sanchin e saifa così di brutto, era impossibile.
A ben vedere la lista dei kata inoltre, si nota che la complessità e le abilità tecniche richieste, siano a salire di kata in kata, di più, determinaqti passaggi dei kata, sono difficilmente assimilabili, se non si hanno chiari i kata precedenti, a volte per cose che ci sembrano banali, ma secondo me non lo sono.
Esempio banale... lo prendo dai taikioku, che sono il "minimo sindacale" del goju ryu.
Il jodan ha, come maggior difficoltà, il coordinare braccia e gambe, in maniera fino a quel momento forse sconosciuta, oltre al dover imparare l'embusen.
Il jodan-chudan, ed il gedan, hanno lo stesso embusen, quindi imparato il primo, sei a posto per tutti e tre, ma non è tutto li...
il jodan-chudan, mescola due differenti posizioni di base, zenkutsudachi e sanchin dachi, più due shiko dachi, già questo per i neofita è un pò un problema.
Poi le parate, la prima jodan, la seconda chudan e la terza gedan, il tutto si ripete due volte, infine l'attacco, sempre sambon zuki (joidan-chudan-chudan).
Infine il gedan, che usa gedan arai otoshi e chudan zuki ma la posizione è shiko dachi a 45°, questo rende l'embussen anche se uguale "un casino inestricabile", anche se alla fine il kata in se è una mezza ç@22@t@, ma non per chi lo sta imparando.
Ovvio che salendo di kata è sempre peggio, ma avendo voi già capito è inutile proseguire.
Questa logica quindi, mi ha portato ad inserire i kihon, in maniera complementare ai kata di esame, cher detto tra noi, al 95% erano già fatti da un bel pezzo (fitak).

PERO' io ho un'obiettivo chiaro, quindi ho dovuto necessariamente integrare il programma del karate che avevo, altrimenti sarei stato inefficace all'obiettivo.
Ecco quindi che ho aggiunto al programma acune tecniche, come sokutei geri cioè calcio con il taglio interno del piede.
Ma anche le tre cadute basilari di tutte le AM, cioè la caduta avanti, indietro e laterale, che però non essendo judo, ho dovuto spezzettare per rendere più assimilabil, in due passaggi la laterale e quella indietro ed in tre quella avanti, per comodità ne spiego una.

Prima si impara a rotolare in avanti come si deve, controllando la spinta senza sbattere gomiti, schiena e piedi.
Poi si impara la stessa cosa da in piedi, facendo un passo avanti, variando l'altezza di partenza, diventa necesario capire soprattutto la parte iniziale della rotolata.
Infine si esegue camminando velocemente, un passo mentre ci si piega e viaaa.... qui è fondamentale capire bene la parte finale, infatti i judoka riusolvono l'eccesso di energia con possenti manate sul tatami, io però una possente manata sull'asfalto, francamente farei a meno... :-X


Però sapete tutti che io non faccio nulla di agonistico a nessun livello, me lo posso permettere tranquillamente, ma gli altri valutando i loro obiettivi, devono fare delle scelte.

Secondo me, ognuno deve mettersi in discussione almeno ogni anno sportivo, considerando l'anno di attività dai 9 ai 10 mesi.
Io personalmente, mi metto in discussione dalle 2 alle 3 volte l'anno, mi chiedo se i miei allievi stanno progredendo, come ed in che modo, e se ciò rispecchia l'obiettivo della scuola.
Nei primi tre anni, sono sincero, ho cambiato impostazione almeno 5 volte, poi però ho cominciato a capirmi, a vedere degli obiettivi, che sono riuscito a scomporre in tappe chiare, lampanti.
Ho continuato a studiare per cercare sostegni storici chiari a quello che mi pareva il mio obiettivo, che avevo già intuito e che, cercando e studiando, ho trovato.
Per capire certe cose ho dovuto studiarne altre, le quali però, mi hanno confermato che l'obiettivo era giusto, ora vedo che le tappe sono a portata di mano, essendo l'obiettivo ben definito e supportato.

La parte più difficile, è stato capire se e quanto un'arte Giapponese dell'800, potesse vivere nell'Italia di oggi, grazie al cielo, lo scopo che l'ha portata a nascere è attualissimo ovunque e sempre, quindi approfondii le mie conoscenze legislative (avvoltoi con la toga....  >:( >:( >:( >:(  :grrr: )
Per attualizzare il dojo kun, dopo la consulenza ed il ragionamento, ho capito che non avevo da fare nulla, essendo buon senso, non ha epoca...

Però ci ho messo molto tempo a capire queste cose, ed ancora di più a farle.
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: Davide.c on April 11, 2012, 17:10:36 pm
Steno ti prego, sai quanto ti stimo e ti voglio bene ma informati bene sulla storia di quello che fai. Miyagi non li cagava proprio i takyoku e mai lo ha fatto. Creò solo i due gekisai e quelli utilizzò per i principianti, o ancor meglio per le scuole. I takyoku son una cosa del goju giapponese che tu pratichi, che col goju ryu di Miyagi c'azzecca poco e  niente. Scusa la schiettezza, ma dato che ti considero un amico (benché solo virtuale) mi sembra giusto dire le cose in maniera schietta e sincera. Leggere le tue nozioni storiche errate mi urta, anche se so che dici ciò che dici in buona fede ;)

se hai bisogno di consigli per qualche libro te li indico volentieri (se fossi di Napoli te li presterei pure volentierissimo! ;) )

dav
Title: Re:La logica delle cinturine colorate nel karate
Post by: steno on April 12, 2012, 11:34:26 am
Davide ha ragione, i taikioku sono stati codificati più tardi, in Giappone :-[ :P
Solo che ho confuso un  attimino, vabbè dai capita... :gh:
Facendo mente locale, mi sembra che sia stato Yamaguchi a codificarli, per rendere il karate più approcciabile anche da allievi più giovani.

Comunque se Davide vuole condividere i titoli dei libri sul goju, penso che saranno in molti i lettori del forum ad esserne contenti, un pò di cultura non guasta mai.

Spoiler: show
soprattutto se ci posta anche il PDF :halo: