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Arti marziali Cinesi => Taiji quan, Xingyi quan, Yi Quan e Bagua zhang => Topic started by: 笨笨 on July 13, 2012, 22:28:12 pm
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Una delle cose che, come ho scritto altrove, mi han sempre lasciato più perplesso, è che, mentre nelle scuole in "oriente" si passano anni a fare vasche di fondamentali, e hai voglia fare sparring - nelle scuole nostrane si richiede di fare sparring fin dal primo giorno.
Di seguito un articolo interessante, scritto da una persona che reputo interessante, proprio su questo - e altri - argomenti.
http://internalstyle.com/index.php?option=com_content&view=article&id=82:-learning-applications-vs-training-for-real-skill&catid=10:articles (http://internalstyle.com/index.php?option=com_content&view=article&id=82:-learning-applications-vs-training-for-real-skill&catid=10:articles)
Che ne pensate?
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l'articolo mi lascia un po' cosi' cosi': spiega i motivi per cui un metodo e' sbagliato ma non spiega adeguatamente i motivi per cui c'e' un metodo preciso da seguire
fin dal 1° gg non lo fanno nemmeno nella muaythai, ci sarebbe proprio gente che non sa da che parte cominciare
esistono fasi specifiche, non un tempo specifico, un allievo capace potrebbe bruciarle in pochi mesi ed essere pronto al combattimento
comunque la prova del 9 e' questa: stai sicuro che se ti annacquano il brodo tanto da annoiarti le lezioni significa che stai perdendo tempo
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A me sembrava che il metodo fosse chiaro, dall'articolo... :(
Il problema mi sembra sia quello di fare diventare spontaneo un modo di muoversi - di "essere" e "reagire" - che non è spontaneo; e insieme di gettare le basi di una tecnica che altrimenti non funzionerebbe a dovere, a prescindere dal livello di preparazione termica del praticante (come dire: puoi essere un powerlifter, ma se non hai svolto un accurato lavoro di base specifico dello stile di xingyi che pratichi, le tue tecniche non avranno la forza che altrimenti avrebbero).
comunque la prova del 9 e' questa: stai sicuro che se ti annacquano il brodo tanto da annoiarti le lezioni significa che stai perdendo tempo
Che cosa intendi?
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A me sembrava che il metodo fosse chiaro, dall'articolo... :(
l'articolo e' chiaro, spiega il motivo per cui non va bene combattere subito, dice che bisogna avere tanta pazienza, concentrarsi sui dettagli dei fondamentali e allenarli "endlessly"[1]
ma non spiega quando l'allievo e' pronto, come ci si accorge che ha raggiunto il livello per confrontarsi
Il problema mi sembra sia quello di fare diventare spontaneo un modo di muoversi - di "essere" e "reagire" - che non è spontaneo; e insieme di gettare le basi di una tecnica che altrimenti non funzionerebbe a dovere, a prescindere dal livello di preparazione termica del praticante (come dire: puoi essere un powerlifter, ma se non hai svolto un accurato lavoro di base specifico dello stile di xingyi che pratichi, le tue tecniche non avranno la forza che altrimenti avrebbero).
si, mostrare al cervello come il corpo e' in grado di muoversi per raggiungere certi risultati, beh non ci vuole un tempo "endless"
comunque la prova del 9 e' questa: stai sicuro che se ti annacquano il brodo tanto da annoiarti le lezioni significa che stai perdendo tempo
Che cosa intendi?
intendo che se non ti diverti in cio' che fai significa che non stai imparando nulla, intendo che se ti mettono a mescolare la polenta per decadi significa che ti stanno manipolando, intendo che se durante la forma ti correggono la pozizione del dito significa che stai diventando vecchio
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Penso ci sia una differenza tra linguaggio figurato e significato letterale. E penso che nell'apprendimento di qualsiasi cosa la noia sia una componente fondamentale. Questo è il motivo per cui quelli imparano alcunché sono davvero pochi.
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Penso ci sia una differenza tra linguaggio figurato e significato letterale. E penso che nell'apprendimento di qualsiasi cosa la noia sia una componente fondamentale. Questo è il motivo per cui quelli imparano alcunché sono davvero pochi.
Ma anche no...
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Vero che qualche volta la noia subentra penso dipenda anche molto dalla lezione del giorno.
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Penso ci sia una differenza tra linguaggio figurato e significato letterale. E penso che nell'apprendimento di qualsiasi cosa la noia sia una componente fondamentale. Questo è il motivo per cui quelli imparano alcunché sono davvero pochi.
Ma anche no...
Hai mai provato a insegnare?
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Vero che qualche volta la noia subentra penso dipenda anche molto dalla lezione del giorno.
Vero.
E' anche vero che quando mi annoio (per i motivi più disparati) non me ne riesce una giusta e mi viene voglia di smettere. Anzi, la maggior parte delle volte in cui mi annoio smetto... :nono:
Non sarà che
...nelle scuole nostrane si richiede di fare sparring fin dal primo giorno.
"anche" per questo motivo?
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Penso ci sia una differenza tra linguaggio figurato e significato letterale. E penso che nell'apprendimento di qualsiasi cosa la noia sia una componente fondamentale. Questo è il motivo per cui quelli imparano alcunché sono davvero pochi.
Ma anche no...
Hai mai provato a insegnare?
Tutti i giorni da 3 anni.
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Penso ci sia una differenza tra linguaggio figurato e significato letterale. E penso che nell'apprendimento di qualsiasi cosa la noia sia una componente fondamentale. Questo è il motivo per cui quelli imparano alcunché sono davvero pochi.
Ma anche no...
Hai mai provato a insegnare?
Tutti i giorni da 3 anni.
che cosa insegni?
Pensa, io insegno tutti i giorni, otto ore al giorno, dal fu 1997, e se ho capito un cosa è questa: spiegare cose nuove e renderle appassionanti, affascinanti, intriganti... così da non fare annoiare tutti gli studenti (tra i sedici e i venticinque per classe)... fare appassionare tutti gli studenti alle cose che, di volta in volta, insegni è spaventosamente facile - basta metterci un po' di voglia.
Quando però arrivano i "drills", lo studio applicativo della tecnica a infiniti casi, studiati uno a uno, con attenzione e precisione, ad nauseam e in modo ripetitivo... Lì subentra la noia, e il mio compito di aiutare a superarla. Ma solo lo studente che, da solo, riesce a trovare motivazioni quel andare oltre la noia, riuscirà davvero a ottenere buoni risultati.
Chi non la sente, invece, è come chi non abbia mai perso un combattimento.
EDIT: dimenticavo: poi c'è il lavoro personale, durissimo, che lo studente deve compiere fuori dalla classe, da solo, autodiretto e autogestito, se vuole davvero riuscire a imparare.
ri-EDIT: ho corretto degli strafalcioni di battitura da iPad. Sorry - mi ci sto ancora abituando, alla tastiera virtuale ;)
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Penso ci sia una differenza tra linguaggio figurato e significato letterale. E penso che nell'apprendimento di qualsiasi cosa la noia sia una componente fondamentale. Questo è il motivo per cui quelli imparano alcunché sono davvero pochi.
Ma anche no...
Hai mai provato a insegnare?
Tutti i giorni da 3 anni.
che cosa insegni?
Pensa, io insegno tutti i giorni, otto ore al giorno, dal fu 1997, e se ho capito un cosa è questa: spiegare cose nuove e renderle appassionanti, affascinanti, intriganti... così da non fare annoiare tutti gli studenti (tra i sedici e i venticinque per classe)... fare appassionare quatti gli studenti alle cose che, di volta in volta, insegni è spaventosamente facile - basta metterci un po' di voglia.
Quando però arrivano i "drills", lo studio applicativo della tecnica a infiniti casi, studiati uno a uno, con attenzione e precisione, ad nauseam e in modo ripetitivo... Lì subentra la noia, e il mio compito di aiutare a superarla. Ma solo lo studente che, da solo, riesce a trovare motivazioni quel andare oltre la noia, riuscirà davvero a ottenere uni risultati.
Chi non la sente, invece, è come chi non abbia mai perso un combattimento.
EDIT: dimenticavo: poi c'è il lavoro personale, durissimo, che lo studente deve compiere fuori dalla classe, da solo, autodiretto e autogestito, se vuole davvero riuscire a imparare.
Scherma olimpionica moderna.
Quindi, dopo tutto il discorso, cosa c'entra che la noia sia una componente fondamentale di qualche cosa?
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Vero che qualche volta la noia subentra penso dipenda anche molto dalla lezione del giorno.
Vero.
E' anche vero che quando mi annoio (per i motivi più disparati) non me ne riesce una giusta e mi viene voglia di smettere. Anzi, la maggior parte delle volte in cui mi annoio smetto... :nono:
Non sarà che
...nelle scuole nostrane si richiede di fare sparring fin dal primo giorno.
"anche" per questo motivo?
Vedi la cosa da fare é quella di non farsi battere dalla noia ma di continuare e vedrai che la noia ti passa almeno in parte o del tutto,dipende da quanto ti fai coinvolgere tu stesso.
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Vero che qualche volta la noia subentra penso dipenda anche molto dalla lezione del giorno.
Vero.
E' anche vero che quando mi annoio (per i motivi più disparati) non me ne riesce una giusta e mi viene voglia di smettere. Anzi, la maggior parte delle volte in cui mi annoio smetto... :nono:
Non sarà che
...nelle scuole nostrane si richiede di fare sparring fin dal primo giorno.
"anche" per questo motivo?
Vedi la cosa da fare é quella di non farsi battere dalla noia ma di continuare e vedrai che la noia ti passa almeno in parte o del tutto,dipende da quanto ti fai coinvolgere tu stesso.
Il punto è proprio questo - riguardo la noia, almeno: per farmela passare, troerò qualcosa che mi faccia andare avanti, che dia uno sprone in più alla mia pratica (credo, o spero) e questo mi permetterà migliorare, o quanto meno di crescere nell'apprendimento.
La domanda iniziale però rimane: stante, come afferma Kufu, che neppure nella MT si combatte fin dall'inizio, a che punto è opportuno iniziare a fare sparring?
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Quindi, dopo tutto il discorso, cosa c'entra che la noia sia una componente fondamentale di qualche cosa?
Mi sembrava fosse chiaro dalla mia risposta (da te citata qui sopra). Che cosa intendi con la tua domanda?
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Senza che ti scaldi come ieri però...
Intendo questo:
Hai detto che la noia è una componente fondamentale di qualunque cosa, come a dire che la pratica è buona solo quando è ridondante, poi hai detto che bisogna cercare di combattere la noia negli allievi che è giustissimo. Quindi volevi forse dire che la noia è una parte purtroppo imprescindibile che bisogna eliminare? Che è parecchio diverso da dire che è una componente fondamentale (che sarebbe una cosa di cui non si può fare a meno).
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forse si intedeva " la noia è una componente imprescindibile/massicciamente presente nella pratica "
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forse si intedeva " la noia è una componente imprescindibile nella pratica "
credo che quello che chiedeva Shashka fosse se l'istruttore deve trovare il modo per superarla o se è utile per fare una specie di "selezione" degli allievi
Io sono per la prima :)
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forse si intedeva " la noia è una componente imprescindibile nella pratica "
credo che quello che chiedeva Shashka fosse se l'istruttore deve trovare il modo per superarla o se è utile per fare una specie di "selezione" degli allievi
Io sono per la prima :)
Centro pieno.
Ed anche io, sia da istruttore che da allievo, sono per la prima.
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Fermo restando che: se una pratica non è di base noiosa difficilmente è valida :)
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Fermo restando che: se una pratica non è di base noiosa difficilmente è valida :)
Sono convinto (ed ormai abituato ad usarlo come metodo) che conoscendo i principi di base in maniera approfondita e professionale vi si possa ricamare e costruire attorno talmente tanto che la pratica atta a trasmettere al prossimo tali principi non diverrà mai noiosa o scontata. ;)
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Senza che ti scaldi come ieri però...
Penso che si possa chiacchierare tranquillamente, se le risposte sono chiare e non monosillabiche :)
Intendo questo:
Hai detto che la noia è una componente fondamentale di qualunque cosa, come a dire che la pratica è buona solo quando è ridondante, poi hai detto che bisogna cercare di combattere la noia negli allievi che è giustissimo. Quindi volevi forse dire che la noia è una parte purtroppo imprescindibile che bisogna eliminare? Che è parecchio diverso da dire che è una componente fondamentale (che sarebbe una cosa di cui non si può fare a meno).
Riprendo quel che ho detto sopra, per punti, e per chiarirlo:
1. La noia interviene in qualunque pratica, e sta poi all'insegnante-istruttore-allenatore variare la pratica a tal punto da renderla meno "noiosa".
2. La pratica in palestra, purtroppo, è solo una parte limitatissima (per quanto necessaria) dello studio. E nella pratica solitaria, quella senza istruttore, volta a padroneggiare i fondamentali, per quanto si possano ideare infinite variazioni sullo stesso tema, prima o poi si incontrerà la noia.
3. Sono d'accordo con Iommi, quando afferma che:
Fermo restando che: se una pratica non è di base noiosa difficilmente è valida :)
dove però qui non intendo la pratica dell'insegnamento, ma quella dell'approfondimento personale (non so se sia lo stesso nella scherma olimpionica, nel full contact karate si trattava delle classiche ore e ore solitarie dedicate al sacco, o al roadwork
OT
(dio quanto odiavo correre :) all'epoca esistevano solo gli walkman con le cassette, che erano quell'attimo più ingombranti degli mp3 e avevi il marsupio che rimbalzava a ogni passo :| ).
fine OT
Considero la noia "fondamentale" perché la trovo l'ostacolo, il muro con cui prima o poi ti devi scontrare - ed è quel muro che ti permette di crescere - sempre IMHO, naturalmente :) Ho come l'impressione che, non abbattendo quel muro, volta dopo volta, io mi ritrovi a girare nel comodo, senza crescere.
IMHO, appunto - magari è un limite mio, e gli altri crescono tranquillamente senza sentirla. Forse sono io ad aver bisogno di sentire la noia, nel mio lavoro di base :)
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Mmmmmh.
I cinesi.
Mah,io dopo anni di appassionata pratica mi sono riconvertito alla lotta proprio perchè entrare nel loro mondo è troppo difficile.
gli stili interni mi hanno dato molto,ho avuto anche soddisfazioni nello sparring,ma manca sempre quel nonsochè di definito che proviene da una pratica ed insegnamento completi.
E lo sparring l'ho sempre fatto in scuole italiane.
Torniamo ai cinesi.
In alcune scuole si fanno infiniti test di radicamento,connessione,gravità,tuei shou,applicazioni
Non sei mai pronto per combattere,perchè qualunque impegno ci metti,non sei mai perfaettamente accordato quanto dovresti....la cosa un po mi puzza,ma così è.
In altre scuole c'è l'insegnamento differenziato fra allievi interni-esterni.
In Cina ho incontrato gente notevole(che non ho mai visto combattere,ma colpire o dare dimostrazioni di varie capacità,appunto notevoli)che ti insegnava.
Era però un insegnamento da turisti.
Non falso,intendiamoci,ma da turisti.
In pochi giorni eravamo "bravi",solo che poi arrivava lo studente che stava in Cina da due anni e gli dicevano che il suo livello non era buono;ovvio che il nostro essere bravi era di tutt'altro genere(leggi:in due settimene imparavamo bene quel che potevano insegnarci,che era giusto base della base).Inoltre ho scoperto che alle lezioni private(chi pagava)riceveva istruzioni mooolto più approfondite,varie e concrete delle nostre.
E le classi dei loro studenti locali fissi,beh,facevano altro ancora.
Amen.
La questione è che la concezione del corpo e del suo allenamento nelle AM cinesi è complessa,e per passare tutto si richiede tempo e dedizione(e lo sanno anche i maestri,che per questo insegnano quel che possono/vogliono),due cose che forse hai se stai in Cina per anni e riesci a farti accettare in certi ambienti.
Perchè anche in Cina è pieno di gente che è il contrario dei dragoni combattenti,quindi o fai l'incontro giusto o bruci anni e soldi per aria fritta.
Il signore dell'articolo riporta la sua verità.
Spero che visto parla di combattimento,ne abbia fatto esperienza perchè tutti sappiamo ormai quanti parlano e quanti pochi lo praticano.
I tempi di formazione del corpo richiedono effettivamente graduali trasformazioni,ma l'assenza di sparring per lunghi anni è una cosa che ho sentito contestare anche da qualche maestro che mi diceva che anticamente NON era così.
Ma io nell'antica Cina non c'ero,di tecniche di lavoro sul corpo ormai ne ho un buon bagaglio che comunque mantengo,il turismo marziale e i bocconcini via stage mi hanno dato quel che potevano darmi,e la lotta è "vera",vastissima e divertente sia in piedi che a terra.
Quindi mi tengo il dubbio e vado ad annodarmi :)
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Considero la noia "fondamentale" perché la trovo l'ostacolo, il muro con cui prima o poi ti devi scontrare - ed è quel muro che ti permette di crescere ...
...Ho come l'impressione che, non abbattendo quel muro, volta dopo volta, io mi ritrovi a girare nel comodo, senza crescere.
Per me la noia non è un muro, un ostacolo da superare, ma una pozza di fango che attraversi: esercitarsi per ore non ti prepara nè allevia la sessione successiva; non c'è sollievo, si ripresenta puntuale, ogni volta profonda. La motiviazione cresce molto lentamente, sembra a volte fare scatti in avanti, ma poi è continuamente detratta dalle distrazioni più svariate o dalla stanchezza. Cerco allora di convincermi che la noia non è l'effetto collaterale di una pratica, ma una sua componente fondamentale. La sua presenza arricchisce l'esercizo inducendo alla meditazione su di sè da cui trovo stimolo a continuare.
...yahhwn... ^_^
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Ma voi cosa praticate per annoiarvi così tanto?
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Ma voi cosa praticate per annoiarvi così tanto?
XD
un po' come quando il prete diceva "beato chi non si fa corrompere dai piaceri della carne perche' godra' in paradiso" ora e' "beato l'annoiato perche' formera' il corpo taiji"
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La sua presenza arricchisce l'esercizo inducendo alla meditazione su di sè da cui trovo stimolo a continuare.
Oddio, io non sarei mai arrivato a questo! Ma voi cosa praticate per annoiarvi così tanto?
Beh, da agonista avrai dovuto anche tu fare roadwork per "fare fiato", no? O ripetizioni (che al momento sembravano infinite) della stessa combinazione?
Ringrazio il Cielo che, da quando faccio taiccì, 'ste cose non le faccio più. Ho messo la pancetta, ma almeno attraverso l'ascolto interiore non m'annoio :P ;)
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Ma voi cosa praticate per annoiarvi così tanto?
Beh, da agonista avrai dovuto anche tu fare roadwork per "fare fiato", no? O ripetizioni (che al momento sembravano infinite) della stessa combinazione?
Per la parte della preparazione atletica non capisco come si possa trovarla noiosa, un'ora e 50' di esercizi ripetuti allo sfinimento, corsa, potenziamento muscolare ed altro potrà essere atroce ma il tempo di trovarla noiosa non dovresti nemmeno averlo.
Per ripetere le sequenze non capisco bene che intendi, gli esercizi a coppie (o in gruppo) hanno talmente tante variabili che ci si può giocare come si vuole.
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Per la parte della preparazione atletica non capisco come si possa trovarla noiosa, un'ora e 50' di esercizi ripetuti allo sfinimento, corsa, potenziamento muscolare ed altro potrà essere atroce ma il tempo di trovarla noiosa non dovresti nemmeno averlo.
Per ripetere le sequenze non capisco bene che intendi, gli esercizi a coppie (o in gruppo) hanno talmente tante variabili che ci si può giocare come si vuole.
Può darsi che, cambiando con il tempo le metodiche di allenamento, si siano potuti eliminare gli esericizi che ti facevano venire la morte solo a pensarci - per esempio, nel karate, oltre all'ora e rotti di preparazione atletica (dalle scale al potenziamento ai pesi eccetera), due volte a settimana, oltre a 1-3 ore d'allenamento quotidiano, 5 gg a settimana, si inseriva una "corsetta per fare fondo" di 5-10 km. Che era LUNGA ed estenuante. Le combinazioni (p.e. jab-jab-diretto-gancio-front kick, nel FC; nel tradizionale il kihon) si praticavano, e c'era la possibilità di una certa variazione in palestra, ma poi, nell'allenamento individuale, si trattava di ritornare sulle basi, ripetere le combinazioni viste a lezione per vedere se e come farle proprie - o impadronirsene in vista dell'esame di grado, nel tradizionale appunto.
Nel TJQ oggi ci sono pur sempre gli esercizi di zhan zhuang, i movimenti singoli, le combinazioni, le ripetizioni della forma... che alla fine ti conducono allo scopo, ma il percorso per arrivarci è quel tantino... :=)
...ma forse non ci intendiamo sulla definizione del termine "noia" - per me non è "l'avere sonno" (lo sbadiglio di empty cup), ma il sentirmi occupato in una cosa monotona, cioè sempre identica a se stessa. O forse lo scontrarsi con la monotonia dell'allenamento è tipico delle arti "tradizionali"/"orientali", mentre non si trova in quelle "occidentali"/"moderne" (p.e. scherma, o mma o pugilato o...)?
...per questo, infatti, avevo postato in questa sezione, e non in "interstile"...
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La sua presenza arricchisce l'esercizo inducendo alla meditazione su di sè da cui trovo stimolo a continuare.
Oddio, io non sarei mai arrivato a questo!
hahaha... il sonno della ragione genera mostri! ^_^
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Una delle cose che, come ho scritto altrove, mi han sempre lasciato più perplesso, è che, mentre nelle scuole in "oriente" si passano anni a fare vasche di fondamentali, e hai voglia fare sparring - nelle scuole nostrane si richiede di fare sparring fin dal primo giorno.
Di seguito un articolo interessante, scritto da una persona che reputo interessante, proprio su questo - e altri - argomenti.
http://internalstyle.com/index.php?option=com_content&view=article&id=82:-learning-applications-vs-training-for-real-skill&catid=10:articles (http://internalstyle.com/index.php?option=com_content&view=article&id=82:-learning-applications-vs-training-for-real-skill&catid=10:articles)
Che ne pensate?
"Teaching kung fu is hard. It is not easy to find good students with the physical and mental attributes it takes to learn these complex, demanding skills, yet modern egalitarian culture tells us that anybody can become good at anything. While I believe that although anyone can attain a degree of skill at any endeavor, there are some limiting factors - innate talent, the amount of work invested, and competent instruction.
Contrast learning traditional Chinese martial arts with learning, say, ballet or piano. If a student were to complain, after a month or two of instruction, that they can't yet leap like Nureyev or improvise like Coltrane, they would be thought of as delusional. If the student slacked in practice, and complained that they were getting nowhere, there would be no question as to where the fault lay. Yet weekend martial arts students, or students who invest perhaps an hour a day in martial arts practice expect to reach levels of skill comparable to the teachers of generations past. It simply cannot happen."
Grazie per aver condiviso quest'articolo. :)
Kenneth Fish aveva scritto delle cose interessanti anche riguardo al Jibengong, a cui questa discussione mi sembra collegata.
Dal punto di vista teorico, capisco e condivido l'idea che l'importante sia il lavoro fondamentale (jibengong appunto), il lavoro di base, in cui s'impara l'uso del corpo specifico dello stile e se ne interiorizzano i principi basilari.
Il medesimo discorso potrebbe essere fatto non solo per le applicazioni (su cui mi sembra centrata l'attenzione dell'articolo) e sullo sparring, ma anche sulle miriadi di forme che vengono insegnate nelle scuole tradizionali, di kung fu e non solo. Le forme non sono lavoro fondamentale, di base: i fondamentali sono un'altra cosa.
Dal punto di vista pratico, invece trovo che lo Sparring vada fatto, a diversi livelli, con protezioni e intensità graduale, fin da subito.
Secondo me anche nell'allenamento marziale ci sono determinate Stagioni della vita (di cui parlano anche i Taoisti) e che l'allenamento adeguato per un'età non va bene per un'altra e non può essere sempre uguale. E poi vi è da considerare il contesto culturale in cui si trasmette una determinata pratica. Nella cultura occidentale, soprattutto se si vogliono avvicinare i giovani, è indispensabile, come sostenevi anche tu, variare l'allenamento ("varietà è saggezza"- Leibniz), introducendo, oltre al lavoro fondamentale, anche le applicazioni e il lavoro in coppia fin da subito, quindi lo sparring, sia libero che condizionato.
E poi vi è tutto il lavoro di condizionamento/preparazione atletica e anche l'abitudine al contatto con sacco, focus gloves, colpitori ecc..Altrimenti i giovani scappano.
Il lavoro fondamentale di base è un metodo di coltivazione, quindi si tratta di uno studio personale e quotidiano, che va fatto da soli, per conto proprio e quotidianamente. Non ha senso allenarsi solo nelle posture o negli esercizi di base, quando poi uno non li allena tutti giorni, come sosteneva anche Kenneth. Quando si con gli altri - e qui mi differenzio da lui- bisogna sfruttare la possibilità di allenarsi con gli altri, di poter giocare con loro e instaurare relazioni di tipo comunicativo (tra cui lo sparring, ma anche il Tuishou e tutti gli allenamenti sopracitati...). ;)
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Quando si con gli altri - e qui mi differenzio da lui- bisogna sfruttare la possibilità di allenarsi con gli altri, di poter giocare con loro e instaurare relazioni di tipo comunicativo (tra cui lo sparring, ma anche il Tuishou e tutti gli allenamenti sopracitati...). ;)
Yuki Nagai ti dev'essere piaciuto un sacco ;)
Anche a me e condivido appieno :)
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Scusate se mi intrometto in questa discussione.
Mi risulta difficile applicare il concetto di "noia" alla pratica sportiva. Davvero ci si puó annoiare quando si fa un'attivitá fisica?
Forse non sarebbe piú corretto parlare di ció che provoca la noia, ossia, le preferenze?
Se pratico un arte sicuramente ci saranno degli aspetti che mi risultano molesti, perché non mi interessano o non li considero utili, o preferirei lavorare in altro modo o non rappresentano il mio concetto di pratica. Nel nostro allenamento, per dire, ci sará un 5% di lavori che eviterei. So che é cosí e li accetto.
Ma se questi lavori sono tanti e tali da arrivare a demotivare, non sarebbe piuttosto il caso di cambiare arte?
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Forse sarebbe meglio usare, al posto di "noia", quello che i cinesi chiamano "mangiare amaro".
Il che si traduce, come disse il saggio con un raffinato e metafisico francesismo, con "farsi il culo". :whistle:
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Ma voi cosa praticate per annoiarvi così tanto?
Nel mio caso non è tanto "cosa" pratico, quanto piuttosto "come", cioè solo-soletto. Sempre.
Qualche volta può anche capitare che... :yawn:
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Domanda generale a "tutti quelli che si annoiano":ma i risultati vi hanno ripagato di tanta noia?