Ar.Ma.

Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: Hung-gio on September 06, 2012, 09:56:53 am

Title: Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Hung-gio on September 06, 2012, 09:56:53 am
Ieri riflettevo su una differenza notata vivendo nel mondo delle arti marziali.
In occidente( salvo eccezioni) c'è quasi comune accordo sul fatto che se ci fosse uno scontro per strada il più iroso e aggressivo avrebbe certamente un vantaggio(naturalmente parliamo di un caso i cui le abilità tecniche sono ininfluenti). Poniamo quindi la rabbia come reazione utile al superamento dello scontro.

Questa concezione è ben mostrata anche nella maggior parte dei nostri film( specchio della società?) dove il buono della situazione vince quasi sempre il suo avversario preso da un estasi di furore.

Al contrario in oriente viene sempre mostrato superiore il controllo di se stessi. I più forti sono coloro che rimangono impassibili e che , anche se provano forti emozioni, riescono a nasconderle mantenendo un atteggiamento di fondo molto calmo e rilassato. Massima espressione la vediamo con i samurai che creano il vuoto prima della battaglia.

Sun-tzu nelllo scritto "L'arte della guerra"  annuncia che il miglior guerriero è quello che si crede già morto, poichè i morti non provano emozioni, in primis la paura.

Secondo voi, nella realtà dei fatti qual'è al verità? Quale status mentale è il migliore per affrontare uno scontro? Si può veramente mantenere il controllo in situazioni di pericolo reale ? Dareste più importanza alla famosa" cattiveria"  alla lucidità mentale o addirittura al vuoto totale?

Curioso di leggere le vostre opinioni.

P.S. Titolo rivisitato
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Saburo Sakai on September 06, 2012, 10:14:56 am
Aspetto pareri di utenti con le idee più chiare delle mie al riguardo, prima di esprimermi.

Intanto +1 per l'interessante argomento di riflessione.
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Fabio Spencer on September 06, 2012, 10:31:02 am
Ieri riflettevo su una differenza notata vivendo nel mondo delle arti marziali.
In occidente( salvo eccezioni) c'è quasi comune accordo sul fatto che se ci fosse uno scontro per strada il più iroso e aggressivo avrebbe certamente un vantaggio(naturalmente parliamo di un caso i cui le abilità tecniche sono ininfluenti). Poniamo quindi la rabbia come reazione utile al superamento dello scontro.

Questa concezione è ben mostrata anche nella maggior parte dei nostri film( specchio della società?) dove il buono della situazione vince quasi sempre il suo avversario preso da un estasi di furore.

Al contrario in oriente viene sempre mostrato superiore il controllo di se stessi. I più forti sono coloro che rimangono impassibili e che , anche se provano forti emozioni, riescono a nasconderle mantenendo un atteggiamento di fondo molto calmo e rilassato. Massima espressione la vediamo con i samurai che creano il vuoto prima della battaglia.

Sun-tzu nelllo scritto "L'arte della guerra"  annuncia che il miglior guerriero è quello che si crede già morto, poichè i morti non provano emozioni, in primis la paura.

Secondo voi, nella realtà dei fatti qual'è al verità? Quale status mentale è il migliore per affrontare uno scontro? Si può veramente mantenere il controllo in situazioni di pericolo reale ? Dareste più importanza alla famosa" cattiveria"  alla lucidità mentale o addirittura al vuoto totale?

Curioso di leggere le vostre opinioni.
Non saprei, non mi sono mai trovato in tali situazioni fortunatamente.
L'unica cosa che mi viene da dire a livello di logica (quindi tralasciando tutta la parte psicologica ed emozionale che però reputo importantissima) è che paragonare il guerriero dello scritto che citi ad una persona coinvolta in un eventaccio come quello messo nel titolo è fuorviante.
Il soldato inquadrato nei ranghi di una formazione è importante che segua la disciplina per la quale è addestrato in modo che si possano attuare le strategie e le "manovre".
L'ottica è sempre di descrivere il soldato come uno strumento nelle mani del generale.
E la caratteristica che citi è funzionale ad un buon strumento.
Ma se parli si scontro mi viene dapensare che in questa domanda il significato vuoi dare è qualcosa tipo" quali sono le caratteristiche che dovrei sviluppare per essere un buon combattente" non " quali caratteristiche dovrei sviluppare per essere un buono strumento per il mio generale", giusto?
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: sanchin on September 06, 2012, 10:31:56 am
Credo che solo chi ha avuto modo di confrontarsi in maniera "stradale2 o comunque sia realistica possa dire qualcosa l'empirismo in questo caso non è utile e le opinioni personali senza fatti valgono poco, di conseguenza mi complimento per il topic interessante e attendo risposte dagli esperti.
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Max on September 06, 2012, 10:47:06 am
Mantenere la calma interiore permette di governare la rabbia/furia/paura meglio del caos mentale.
Non posso parlare da rissaiolo in quanto non ne ho, fortunatamente, fatte. Le volte che mi è capitato di avvicinarmi al farle sono sempre riuscito a soffocare la mia rabbia e non far trascendere la cosa.
Diciamo che a mio avviso è meglio un freddo picchiatore che un incontrollabile furia.
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Saburo Sakai on September 06, 2012, 11:39:38 am
Pensavo di attendere altri contributi ma visto che la discussione langue, e l'argomento mi pare interessante, provo a buttare giù qualche considerazione.

La cinematografia esalta uno stereotipo considerato "ideale" di approccio allo scontro da parte di una determinata cultura.
Diciamo che forse mentre in oriente molti film hanno anche una volontà "educativa", ovvero di proporre un modello sociale ritenuto vincente, in occidente si tende a proporre ciò che il pubblico vuole al fine di fare incassi. Quindi se la gente vuole vedere scoppiare tutto e budella che saltano, si propone quello punto e basta.
Ricordo di aver visto "tango e cash" accanto a una donnetta che ogni volta che un cattivo moriva tra esplosioni e fiamme diceva "bene !!". :D
A me quel film faceva cagare, tanto per capirsi.

In linea generale non è così automatico che se sei "iroso" sbaragli tutti, come se sei "glaciale" cotrolli tutto ciò che accade attorno a te.

Certo che una eccessiva impassibilità non porta a nulla, così come una eccessiva aggressività può causare più guai che altro, sia per reazioni sporopositate a danno altrui, sia per macroscopici errori di valutazione a tutto danno dell' aggressivo di turno.

Forse la vera forza sta proprio nell'incanalare l'aggressività a comando, sapendo gestire la situazione in maniera lucida prima e durante lo scontro, ma sapendo anche liberare il proprio istinto nel momento in cui si ritiene opportuno non andare più tanto per il sottile.



Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Giorgia Moralizzatrice on September 06, 2012, 11:41:27 am
Scusate ma non ho capito il contesto del 3d.. si parla di film o di realtà?
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Wa No Seishin on September 06, 2012, 12:13:42 pm
Ma soprattutto, si parla di "strada"?
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Max on September 06, 2012, 12:16:18 pm
Beh strada o ring comunque saper gestire la strizza/rabbia/furore ha la sua utilità.
Per quanto mi riguarda io parlavo del reale e non dei film ... poi nin so :)
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Darth Dorgius on September 06, 2012, 12:16:50 pm
Hung gio: se il thread verte sulla paura della morte e di come essa possa influire negativamente sulle prestazioni in combattimento, l'argomento è sicuramente interessante... Ma le premesse del thread sono abbastanza sbagliata. Non vi è in fatti una vera differenza fra modello occidentale e orientale, nel considerare tale fardello.

A parte che il cinema poi mostra una cosa che non c'entra comunque con la realtà. :)
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Saburo Sakai on September 06, 2012, 12:18:49 pm
Secondo me il tema è sul modello di riferimento di approccio allo scontro.
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Wa No Seishin on September 06, 2012, 12:21:29 pm
A sentire chi è intervenuto, quindi, è l'oggetto del Topic a essere sbagliato.

Perché parlate di scontro in generale e citate il ring, ma lassù leggo solo "strada".
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Clode on September 06, 2012, 12:50:59 pm
mantenere la lucidità senza ombra di dubbio...non è una cosa difficile da comprendere
ms
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Takuanzen on September 06, 2012, 12:52:00 pm
Attenti alle facili dicotomie Oriente/Occidente, anche in questi casi.
La "strada" oggi è un qualcosa di diverso da mille anni fa: bisogna conoscere contesto specifico di quell'ambiente e le dinamiche psicologiche o comportamenti prevalenti nelle varie situazioni, prima di chiedersi se sia possibile o no applicare determinati atteggiamenti generali, desunti da altre fonti. Il salto dal generale al particolare non è così semplice, soprattutto in un campo così imprevedibile e dalle molteplici variabili come l'aggressione in strada. ;)
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Dipper on September 06, 2012, 13:13:08 pm
Lucidità e freddezza, senza ombra di dubbio.
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: The Spartan on September 06, 2012, 13:45:37 pm
Credo che ci sia un pò di confusione nel momento in cui si mettono in contrapposizione aggressività e lucidità o rabbia e freddezza...
Soprattutto nel primo caso le due cose nn sono assolutamente antitetiche.
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Tenchu on September 06, 2012, 13:55:12 pm
premetto che in età non da bambino mi sarà capitato 3 volte, comunque attaccando con rabbia e controllandomi poi, è andata bene la prima volta, l'ultima invece ho rischiato perché mi sono controllato troppo, la volta in cui sono rimasto calmo, lo sono rimasto più del necessario quindi direi che ci sono situazioni e situazioni, avversari e avversari, spesso anche la fortuna
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Rev. Madhatter on September 06, 2012, 14:02:09 pm
Dice bene lo spartano, non e' assolutamente modo di porre la questione, e' come quando ci si chiede "meglio forti o meglio agili"....


Cmq dovessi spendere due parole sul modello cinematografico direi che quello occidentale e' figlio di una mentalita' deterministica dove la volonta' dell'uomo compie la differenza ed e' proprio nell'avversita' che essa splende maggiormente,mentre nei modelli orientali si preferisce dare risalto all'armonia dell'universo tale che la "vittoria" non spetta a chi compie una azione estrema ma a chi riesce ad assecondare il fluire degli eventi,dove calma e accettazione vanno a bracetto.
-pero' anche qui e' una divisione un po' farlocca perche' nel nostro "rissoso" occidente non mancano gli ammonimenti ai giovani guerrieri e cavalieri,pieni d'ardore ma accecati da esso...

Insomma non credo che il problema esista a nessun livello  :P
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Il Tano on September 06, 2012, 15:22:03 pm
Secondo me stai toccando aspetti molto diversi... Vediamo se riesco a "riassumere"

Se sei tu l'aggressore, nel caso di una situazione da "rissa da stada", essere lucidi e molto bastardi fa la differenza... Come nel caso di questi "simpatici" ragazzi russi... 
crazy russian fight (https://www.youtube.com/watch?v=TKlPnvlEevg#)
Chi riceve l'aggressione inaspettatamente non ha il tempo neppure di incazzarsi o essere furioso.

Se subisci l'aggressione, anche in questo caso é meglio ovviamente essere il piú lucidi e freddi possibile  o avere il piú possibile la situazione sotto controllo... in caso contario si potrebbe essere sopraffatti dalle emozioni ed é piú probabile che siano emozioni "invalidanti", come la paura... piuttosto che emozioni "motivanti", come la rabbia.

C'é da dire peró che l'uomo ha dei limiti... Anche la persona piú controllata, lucida, preparata, ha un punto di rottura con le emozioni che prendono il sopravvento. In quel caso, come dicevo sopra, le emozioni ti possono congelare e annullare o ti possono dare una "forza" e determinazione che neppure immaginavi di avere.

Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Hung-gio on September 06, 2012, 16:02:34 pm
Forse ho posto la domanda in maniera troppo spigolosa.  Cerchiamo di arrotondarla un po'.
Ho presentato i due modi di affrontare uno scontro con più estremizzazione possibile. Probabilmente non esiste chi viene colto da furia completamente incontrollata o chi veramente riesce a creare il vuoto, ma come in tutte le cose la realtà si avvicina  alle numerose scale di grigio che si trovano tra i due opposti.

Inoltre ponendo solo il discorso "strada" si confondono un po' le idee, anche perchè pochi hanno vissuto sulla pelle l'esperienza( per fortuna.)

Quindi ripropongo così la domanda...

Quando dovete combattere(anche sul ring) come vi ponete con l'avversario? Vi lasciate provocare facilmente( se capita qualche tipo poco sportivo ad esempio)? Cercate di decontestualizzare il tutto e concentravi solo su voi e l'avversario? Cercate di mantenere il massimo controllo o vi fate "montare" dall'adrenalina che scorre nel vostro corpo?

Più che idee generali sarebbe bello parlare di esperienze e sensazioni personali...

P.S. Riguardo alla dicotomia Oriente / Occidente so che la differenza non è così marcata ed evidente. Ho notato però che in tutte le arti marziali orientali c'è sempre questa ricerca del controllo totale di se, vuoi per motivi religiosi (shaolin), vuoi per etica , vuoi per filosofie di vita adattate dai primi maestri. Ho trovato qualcosa del genere anche in qualche praticante di Muay Thai per esempio, quindi non si tratta del solito confronto sdc/amt.


Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: The Spartan on September 06, 2012, 16:06:57 pm
Personalmente sono una versione bonzescofrancescana di Bruce Banner....con tutto quello che comporta...
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Max on September 06, 2012, 16:51:20 pm
Nel senso che non riesci a trasformarti in Hulk ?
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Il Tano on September 06, 2012, 17:15:40 pm
Ummm secondo me si trasforma in Hulk peró anziché rimanere con i jeans stracciati, ha indosso il saio e i sandali e benedice a mazzate i cattivi
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: The Spartan on September 06, 2012, 17:45:59 pm
Nel senso che nn ho voglia di lasciare spazio a certe emozioni per quel che comporterebbero quindi ho ed esercito una pazienza e un menefreghismo oltre il normale...quasi sovrumano... XD
Title: Re:La disputa in strada- Oriente /Occidente
Post by: Rev. Madhatter on September 06, 2012, 18:13:58 pm
P.S. Riguardo alla dicotomia Oriente / Occidente so che la differenza non è così marcata ed evidente. Ho notato però che in tutte le arti marziali orientali c'è sempre questa ricerca del controllo totale di se, vuoi per motivi religiosi (shaolin), vuoi per etica , vuoi per filosofie di vita adattate dai primi maestri. Ho trovato qualcosa del genere anche in qualche praticante di Muay Thai per esempio, quindi non si tratta del solito confronto sdc/amt.


Io invece sostengo che l'autocontrollo sia uno dei fondamenti della nostra civilta' occidentale.
Da noi la rabbia puo' avere diverse valenze, c'e' l'ira funesta,ma anche la rabbia che porta alla rivalsa e al cambiamento.

Supersintetico prendendo le tre radici in grecia,roma e cristianesimo:

Platone che nel Fedro descrive la biga alata,metafora dell'anima umana, in cui il cavallo del Thymos, "l'anima irascibile" viene presentata come neutra e la sua funzione e' positiva solo quando si allea all'auriga logos,la ragione.[1]

Il mos maiorum,che prima ancora della filosofia romana esaltera' la gravitas, la compostezza,fisica e morale, come uno dei valori fondanti.

La rigida disciplina della cristianita', l'ira e' addirittura un peccato mortale.
 1. prendo platone perche' lo scrive proprio nero su bianco,ma in credo TUTTI i pensatori di cui abbiamo qualche traccia si puo' trovare un pezzo in cui si scagliano contro gli eccessi.
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Max on September 06, 2012, 18:58:47 pm
Nel senso che nn ho voglia di lasciare spazio a certe emozioni per quel che comporterebbero quindi ho ed esercito una pazienza e un menefreghismo oltre il normale...quasi sovrumano... XD
Beh solo per poter circolare in scooter per Roma si deve essere dei santi altrimenti c'è da commettere almeno un omicidio al giorno ;)
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Hung-gio on September 06, 2012, 19:05:05 pm
Per Mad :

Veramente interessante, bella risposta. :)

Hai iniziato un percorso troppo lungo e complesso da intraprendere su un forum.  Il mio pensiero era rivolto più al combattimento che ad altro, ma a me piace questo tipo di impostazione del pensiero che cerca la risposta in un campo più grande per ritornare al caso particolare.

Mi hai dato diversi spunti su cui riflettere. Grazie. :)
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Dottor Wolvie Killmister on September 06, 2012, 19:46:37 pm
In riferimento all'inizio del 3d...beh, un certo grado di "accettazione" dei rischi dello scontro[1] predispone un pò meglio verso lo stesso, ovviamente a diversi livelli e condizioni..ci si libera dalla paura accettandola. Ma questa è una cosa che dipende dalla maniera in cui si è coltivato il proprio spirito, sia essa religione, filosofia o ideologia più o meno "pragmatica" (e quindi in grado di influenzare effettivamente anche questo aspetto "estremo" del comportamento umano).

Nello specifico, però, leggendo un libro sull'etica del guerriero antico di area greco-romana, ho notato che periodicamente[2] fasi storiche in cui l'impeto coraggioso era ritenuto la massima espressione delle virtù guerriere si sono susseguite ad altre che prediligevano il calcolo, la freddezza e il "contegno" marziale..cito a memoria "quando la pelle di leone non basta, ci si copre con quella di volpe". Credo che simili ricorsi siano naturali e radicati (si parlava anche di rappresentazione "culturale" dell'aspetto bellico-marziale) nella visione del mondo occidentale.

Bel 3d.
 1. In senso generale, dalla guerra alla politica, dall'incontro sportivo alla competizione commerciale
 2. Come attestano svariate fonti dirette
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Aliena on September 07, 2012, 00:01:57 am
Io non ho ancora capito di cosa parla questo thread. :-[
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Gelo - Killer Whale is back! on September 07, 2012, 08:44:25 am
Io non ho ancora capito di cosa parla questo thread. :-[

Da quanto ho capito io, Hung Gio vuole discutere dei due approcci differenti al combattimento tra oriente ed occidente.

Personalmente, quando affronto uno scontro (ad es. una gara), spengo il cervello e lascio che il mio corpo si muova da solo.
Tuttavia sono cosciente che per farlo, devo dominare una marea di sensazioni: paura, dolore, stress, voglia di vincere, ecc. e farli convivere con tutta la tecnica che ho imparato.

Volendo, immagino che il giusto come al solito sia nel mezzo: chi si lascia accecare dalle sensazioni non sarà mai abbastanza lucido da eseguire al meglio la propria tecnica, mentre chi non lascia almeno una porticina per le sue sensazioni, affidandosi completamente alla mera tecnica, non sarà mai in grado di seguire correttamente l'andamento dello scontro.
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Fabio Spencer on September 07, 2012, 09:31:46 am
Nello specifico, però, leggendo un libro sull'etica del guerriero antico di area greco-romana, ho notato che periodicamente[1] fasi storiche in cui l'impeto coraggioso era ritenuto la massima espressione delle virtù guerriere si sono susseguite ad altre che prediligevano il calcolo, la freddezza e il "contegno" marziale..cito a memoria "quando la pelle di leone non basta, ci si copre con quella di volpe". Credo che simili ricorsi siano naturali e radicati (si parlava anche di rappresentazione "culturale" dell'aspetto bellico-marziale) nella visione del mondo occidentale.

Bel 3d.
 1. Come attestano svariate fonti dirette
torno a dire che secondo me cercare dei paralleli tra il soldato ed il combattimento uno vs uno, dal ring al duello allo "streetfighting" è comunque improprio.
Ricordo anche io che per esempio tra gli spartani durante il periodo della guerra con formazioni oplitiche il gesto "coraggioso" di impeto era considerato in maniera estremamente negativa perchè metteva a rischio tutta la struttura della falange.
O più tardi l'invasione della Gallia da parte di Giulio Cesare, i galli erano combattenti forti, furiosi e temibili ma disorganizzati, l'organizzazione delle formazioni legionarie infatti ne è uscita vincitrice.
In periodo precedenti in cui l'organizzazione delle formazioni non c'era o era agli albori[2] le battagli erano sostanzialmente una grossa somma di "duelli" uno vs uno l'atto eroico soiltario del campione invece era la "summa" della virtù marziale.
In società fondamentalmente "militari" come era quella romana almeno agli inizi i valori delle persone erano intimamente connaturati all'impostazione "militare", normale che ne fossero influenzati.
Quindi i due paragoni di comportamento secondo me applicati qui risultano fuori dal corretto contesto.
Naturalmente se ho scritto idiozie, visto che sono considerazioni che ho maturato tramite una formazione da autodidatta, chiedo a chi ne sa di più di corregermi.
 :)

 
 2. si pensi alle figure degli eroi omerici dell'Iliade
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Crux on September 07, 2012, 09:43:05 am
sono d'accordo con te Fabry pero' oltre alle legioni ed alla loro organizzazione logistico/tattica prima di tutto Giulio Cesare ha spianato la strada della sua vittoria con la politica, il famoso dividi et impera, mettendo una contro l'altra le tribu' celtiche e stringendo allenanze anche con i teutoni (loro acerrimi nemici), cioe' ha applicato alla lettera anche il principio di Sun Tzu di non accettare il combattimento se non si e' sicuri di vincerlo (ed avendo agito in modo opportuno prima che si verifichi materialmente), tutto questo e' in antitesi col furor germanicus dove invece la vittoria viene cercata in tempo reale sul campo, sommando il valore personale dei guerrieri un una unica potente carica (a volte funzionava a volte no). :)
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Fabio Spencer on September 07, 2012, 09:57:24 am
sono d'accordo con te Fabry pero' oltre alle legioni ed alla loro organizzazione logistico/tattica prima di tutto Giulio Cesare ha spianato la strada della sua vittoria con la politica, il famoso dividi et impera, mettendo una contro l'altra le tribu' celtiche e stringendo allenanze anche con i teutoni (loro acerrimi nemici), cioe' ha applicato alla lettera anche il principio di Sun Tzu di non accettare il combattimento se non si e' sicuri di vincerlo (ed avendo agito in modo opportuno prima che si verifichi materialmente), tutto questo e' in antitesi col furor germanicus dove invece la vittoria viene cercata in tempo reale sul campo, sommando il valore personale dei guerrieri un una unica potente carica (a volte funzionava a volte no). :)
Grazie della precisazione, avevo sottoivalutato questi aspetti.
 :)
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Dottor Wolvie Killmister on September 07, 2012, 12:28:55 pm
sono d'accordo con te Fabry pero' oltre alle legioni ed alla loro organizzazione logistico/tattica prima di tutto Giulio Cesare ha spianato la strada della sua vittoria con la politica, il famoso dividi et impera, mettendo una contro l'altra le tribu' celtiche e stringendo allenanze anche con i teutoni (loro acerrimi nemici), cioe' ha applicato alla lettera anche il principio di Sun Tzu di non accettare il combattimento se non si e' sicuri di vincerlo (ed avendo agito in modo opportuno prima che si verifichi materialmente), tutto questo e' in antitesi col furor germanicus dove invece la vittoria viene cercata in tempo reale sul campo, sommando il valore personale dei guerrieri un una unica potente carica (a volte funzionava a volte no). :)
Grazie della precisazione, avevo sottoivalutato questi aspetti.
 :)

Anch'io sottovalutai, e anch'io ti ringrazio  :)
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Crux on September 07, 2012, 13:28:10 pm
che diamine! e' un piacere disquisire di fatti d'armi con lor'signori  :D
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Takuanzen on September 07, 2012, 13:56:31 pm

Nello specifico, però, leggendo un libro sull'etica del guerriero antico di area greco-romana, ho notato che periodicamente[1] fasi storiche in cui l'impeto coraggioso era ritenuto la massima espressione delle virtù guerriere si sono susseguite ad altre che prediligevano il calcolo, la freddezza e il "contegno" marziale..cito a memoria "quando la pelle di leone non basta, ci si copre con quella di volpe". Credo che simili ricorsi siano naturali e radicati (si parlava anche di rappresentazione "culturale" dell'aspetto bellico-marziale) nella visione del mondo occidentale.

Bel 3d.
 1. Come attestano svariate fonti dirette

Wolvie, posso chiederti come si chiamava il libro? :gh:

Secondo Francois Jullien[2] alla base della concezione cinese dell'efficacia vi è il concetto di trasformazione, mentre invece la concezione occidentale si basa sull'azione, quindi su di un intervento che tende ad intervenire pesantemente sulla realtà, invece di assecondarne il potenziale di sviluppo. Premetto che questa dicotomia è come tutte facilmente criticabile (vedi Eraclito o Cesare, come giustamente sottolineava il buon Crux), tuttavia lui faceva l'esempio secondo me calzante della guerra del Vietnam: gli americani cercavano la battaglia in campo aperto (come i Germani citati da Crux), mentre invece i vietcong, che avevano assorbito per osmosi storica tale concezione dell'efficacia dai cinesi, prediligevano la guerriglia nella boscaglia.
Ma non so assolutamente se tale distinzione nelle concezioni dell'efficacia possa influenzare la psicologia individuale e quindi il modo in cui gli individui affrontano uno scontro in strada o sul ring (realtà completamente differenti). Per il resto concordo con Mad e gli altri.

Ci sono stati degli ottimi interventi da parte di tutti, è un piacere per me leggere discussioni di questo tipo. :thsit:
 2. sicuramente ne avrò scritto anche da altre parti qui sui forums: "L'efficacia in Cina e in Occidente" oppure il più esteso "Trattato sull'efficacia".
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Bellerofönte on September 07, 2012, 14:07:29 pm

Nello specifico, però, leggendo un libro sull'etica del guerriero antico di area greco-romana, ho notato che periodicamente[1] fasi storiche in cui l'impeto coraggioso era ritenuto la massima espressione delle virtù guerriere si sono susseguite ad altre che prediligevano il calcolo, la freddezza e il "contegno" marziale..cito a memoria "quando la pelle di leone non basta, ci si copre con quella di volpe". Credo che simili ricorsi siano naturali e radicati (si parlava anche di rappresentazione "culturale" dell'aspetto bellico-marziale) nella visione del mondo occidentale.

Bel 3d.
 1. Come attestano svariate fonti dirette

Wolvie, posso chiederti come si chiamava il libro? :gh:


Mi associo alla richiesta.
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Dottor Wolvie Killmister on September 07, 2012, 18:55:36 pm

Nello specifico, però, leggendo un libro sull'etica del guerriero antico di area greco-romana, ho notato che periodicamente[1] fasi storiche in cui l'impeto coraggioso era ritenuto la massima espressione delle virtù guerriere si sono susseguite ad altre che prediligevano il calcolo, la freddezza e il "contegno" marziale..cito a memoria "quando la pelle di leone non basta, ci si copre con quella di volpe". Credo che simili ricorsi siano naturali e radicati (si parlava anche di rappresentazione "culturale" dell'aspetto bellico-marziale) nella visione del mondo occidentale.

Bel 3d.
 1. Come attestano svariate fonti dirette

Wolvie, posso chiederti come si chiamava il libro? :gh:


Mi associo alla richiesta.

Il libro si intitola "Il guerriero, l'oplita, il legionario. Gli eserciti nel mondo classico".

Copioincollo dalla pagina web:

Descrizione
La figura del legionario romano, il fante cittadino che domina i campi di battaglia dell'antichità, traduce valori che sono espressione di un profondo senso del dovere nei confronti dello Stato. A partire dagli archetipi omerici del guerriero e dall'analisi delle battaglie e degli armamenti politici, il libro segue l'evoluzione di questa figura, nel contesto degli ordinamenti militari prima greci, poi romani, cogliendo le trasformazioni di età monarchica, repubblicana e imperiale. Sono così descritti tattiche, armi ed equipaggiamenti dei legionari, nonché il loro universo culturale, politico e sociale, in un ampio quadro dell'evoluzione storica degli eserciti nel mondo classico.


http://www.ibs.it/code/9788815125675/brizzi-giovanni/guerriero-oplita-legionari.html (http://www.ibs.it/code/9788815125675/brizzi-giovanni/guerriero-oplita-legionari.html)

Lo presi alla Feltrinelli di Bologna, quindi credo che sia abbastanza disponibile anche senza ordinarlo on line..
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Win 45-60 on September 11, 2012, 18:09:15 pm
Ieri riflettevo su una differenza notata vivendo nel mondo delle arti marziali.
In occidente( salvo eccezioni) c'è quasi comune accordo sul fatto che se ci fosse uno scontro per strada il più iroso e aggressivo avrebbe certamente un vantaggio(naturalmente parliamo di un caso i cui le abilità tecniche sono ininfluenti). Poniamo quindi la rabbia come reazione utile al superamento dello scontro.

Questa concezione è ben mostrata anche nella maggior parte dei nostri film( specchio della società?) dove il buono della situazione vince quasi sempre il suo avversario preso da un estasi di furore.

Al contrario in oriente viene sempre mostrato superiore il controllo di se stessi. I più forti sono coloro che rimangono impassibili e che , anche se provano forti emozioni, riescono a nasconderle mantenendo un atteggiamento di fondo molto calmo e rilassato. Massima espressione la vediamo con i samurai che creano il vuoto prima della battaglia.

Sun-tzu nelllo scritto "L'arte della guerra"  annuncia che il miglior guerriero è quello che si crede già morto, poichè i morti non provano emozioni, in primis la paura.

Secondo voi, nella realtà dei fatti qual'è al verità? Quale status mentale è il migliore per affrontare uno scontro? Si può veramente mantenere il controllo in situazioni di pericolo reale ? Dareste più importanza alla famosa" cattiveria"  alla lucidità mentale o addirittura al vuoto totale?

Curioso di leggere le vostre opinioni.

P.S. Titolo rivisitato

Non sono utili né la rabbia né la calma.

Per me vale una terza possibilità, che bene o male definisco "cattiveria".
Che poi sarebbe una miscela di chiarezza di obiettivi, determinazione e.. piacere per l'azione in sé.

Quel che ne viene fuori è qualcosa di fatto nel modo giusto al momento giusto.



Sul paragone cinematografico sono d'accordo fino a un certo punto.
Mica dici cose sbagliate, ma devi tener conto che le cose cambiano a seconda del pubblico a cui viene destinato il film.

In oriente parecchie volte si scimmiotta il modello Bruce Lee: occhi che mandano lampi, bocca contorta e urlacci da bestia assetata di sangue.
In occidente tanta volte è in voga il modello Clint Eastwood: ne ammazzo dieci per volta senza neanche levarmi il sigaro di bocca.
 
 
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Dottor Wolvie Killmister on September 11, 2012, 18:38:57 pm

Non sono utili né la rabbia né la calma.

Per me vale una terza possibilità, che bene o male definisco "cattiveria".
Che poi sarebbe una miscela di chiarezza di obiettivi, determinazione e.. piacere per l'azione in sé.

Quel che ne viene fuori è qualcosa di fatto nel modo giusto al momento giusto.



Sul paragone cinematografico sono d'accordo fino a un certo punto.
Mica dici cose sbagliate, ma devi tener conto che le cose cambiano a seconda del pubblico a cui viene destinato il film.

In oriente parecchie volte si scimmiotta il modello Bruce Lee: occhi che mandano lampi, bocca contorta e urlacci da bestia assetata di sangue.
In occidente tanta volte è in voga il modello Clint Eastwood: ne ammazzo dieci per volta senza neanche levarmi il sigaro di bocca.
 


Riddick come lo vedi, in tal senso?  ;)


Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Ebony Girls Lover on September 11, 2012, 19:51:41 pm
Riddick  8)
Title: Re:Emozioni e combattimento- Oriente /Occidente
Post by: Win 45-60 on September 12, 2012, 17:56:20 pm

Non sono utili né la rabbia né la calma.

Per me vale una terza possibilità, che bene o male definisco "cattiveria".
Che poi sarebbe una miscela di chiarezza di obiettivi, determinazione e.. piacere per l'azione in sé.

Quel che ne viene fuori è qualcosa di fatto nel modo giusto al momento giusto.



Sul paragone cinematografico sono d'accordo fino a un certo punto.
Mica dici cose sbagliate, ma devi tener conto che le cose cambiano a seconda del pubblico a cui viene destinato il film.

In oriente parecchie volte si scimmiotta il modello Bruce Lee: occhi che mandano lampi, bocca contorta e urlacci da bestia assetata di sangue.
In occidente tanta volte è in voga il modello Clint Eastwood: ne ammazzo dieci per volta senza neanche levarmi il sigaro di bocca.
 


Riddick come lo vedi, in tal senso?  ;)
XD

il Riddick prima versione era fuori da ogni categoria

quello seconda versione un pallone gonfiato

Meglio la fighetta punk