Ar.Ma.

Sport da combattimento => MMA / Vale tudo => Topic started by: Fabio Spencer on October 03, 2012, 18:36:13 pm

Title: il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 03, 2012, 18:36:13 pm
Come qualche utente già sa l’anno scorso ho deciso di affiancare alla mia pratica del Keysi anche un corso di MMA, tenuto sempre dagli stessi insegnanti.
Il mondo del combattimento, per quanto regolamentato e ritualizzato mi ha sempre affascinato e un po’per curiosità, un po’ perché conosco gli insegnati da un po’ ed il loro metodo mi piace, un po’ per il divertimento che ho dalle Mazzate Tribali mi sono detto “perché no?”.
Inoltre devo dire anche a lezione ogni tanto certe dinamiche viste nel corso di MMA mi vengono fuori, per questo credo che in tal caso l’MMA possa essere una divertente ed utile integrazione, principalmente nella parte a terra pur avendo l’obbiettivo di rialzarsi il prima possibile.
Quest’anno purtroppo, per problemi logistici e organizzativi in sostanza non mi posso permettere più di due serate alla settimana fuori casa per mantenere i miei spazi senza penalizzare troppo la famiglia, il corso viene fatto una domenica si e due no.
Il lato positivo è che facendo un lavoro di 2 ore e mezza.
Mi manca di sicuro la continuità che richiederebbe uno SDC orientato all’agonismo naturalmente, ma 2 ore e ½ di lavoro ogni incontro permette di lavorare comunque uno spettro abbastanza ampio di tematiche ed è come se fosse un “piccolo stage”.
Poiché sono un “amatore” e nulla di più questo è il meglio che riesco a fare e mi va bene così.
A differenza dell’anno scorso, spronato anche dai post di altri utenti voglio provare anche io a “tenere un diario” conscio che in prima battuta la cosa potrà servire a me per mettere in forma organizzata  i pensieri e le considerazioni che questa pratica mi favorirà.
Il tutto, naturalmente, sperando che anche altri utenti possano trovare spunti interessanti e si possano creare dei proficui scambi di opinione.
La prima lezione del nuovo anno si è tenuta domenica scorsa, 29 settembre e si è tenuta nel “bunker” di alcuni amici, sostanzialmente un box doppio con attrezzi e, sacchi e tatami.
Luogo spartano (no bagno, no spogliatoio, no doccia) ma tanto, tanto cuore e spirito.
Arrivo in leggero anticipo e trovo l’insegnate che si dedica al sollevamento, e qui parte la prima considerazione.
Va bene che molti dicono che i pesi legano, va bene che certi usi non funzionali possono essere controproducenti al tipo di performance che si cerca, ma a quanto ho capito il lavoro è sostanzialmente sulla quantità di fibre reclutate sullo sforzo.
Se sono abituato a reclutare il 30% delle fibre muscolari (valore numerico ad esempio) nel massimo della mia esplosività, fare un allenamento con i sovraccarichi che aumenti questa % non può che essere un miglioramento della mia esplosività con ovvi vantaggi sulla mia prestazione.
Mi viene da dire che è quasi un allenamento più sul sistema nervoso che su quello propriamente muscolare, ma forse qui sto già partendo per la tangente…

Riscaldamento: corsa leggera per 5 minuti nei corridoi dei garage,  mezza “vasca” di corsa leggera” la seconda “mezza vasca” a velocità crescente fino al massimo possibile per 4 volte, skip, corsa sul lato, corsa all’indietro, corsa con talloni sui glutei, un po’ di coordinazione correndo mentre ogni passo si tocca la mano con la punta del piede incrociato (mano destra-piede sinistro e viceversa).
Qualche esercizio di riscaldamento preso dalla Greco-Romana: uno di fronte all’altro un amano sul costato dell’altro e l’altra a tenere il braccio, testa su sua spalla e spingere mentre lui fa resistenza.
Sia facendo il passo, sia con lo “step’n’slide”, attenzione a non lasciare spazio al compagno ma spingere rimanendo sempre attaccati
Altra considerazione: al dilà della spinta e del corretto uso del baricentro il lavoro con collo e testa è importantissimo, la testa diventa veramente come una specie di “terzo braccio”.
Saliamo sul tatami dopo che ci è stato risparmiato il giro di “burpees”[1]  ci facciamo un giro di affondi (passo lungo, ginocchio di gamba posteriore per terra) alternando destro e sinistro.
Altro giro di affondi in cui si aggiunge il rolling della gamba avanzata,  poi la gamba dietro va in avanti come un passo dalla posizione in ginocchio.
Studio dell’equilibrio e della guardia durante questo movimento come propedeutico al DL o al girare attorno e risalire alla schiena.
Altra considerazione: specialmente il secondo movimento mi torna molto utile in ottica di “integrazione” relativamente al Keysi, in alcuni esercizi del Keysi infatti questo tipo di movimento per risalire girando alla schiena del compagno viene fuori in maniera spontanea.

Successivamente  “gambero”  (sdraiato sulla schiena, gambe piegate e piedi appoggiati per terra talloni vicino alle natiche: su il bacino e spingere con le gambe, sedere che va in dietro a destra o sinistra), poi gambero in coppia, concettualmente è una uscita prima che mi venga chiusa la 100Kg.
Questo parte però dall’appoggio delle mani su braccio e tempia del compagno, non spingo via lui, ma me ne vado io.
Interessante lo studio del passare tra le sue braccia.

Appoggio sulla testa e “rollare” avanti e in dietro.
Prima appoggiando testa, mani e ginocchia; poi appoggiando testa, mani e piedi, in fine testa e piedi.
L’idea è arrivare a farlo partendo dalla verticale passando dal ponte.  :o
Se.... se pensi che io arrivi a fare una roba del genere.... :dis:
Considerazione: oltre l’abbastanza intuitivo irrobustimento del collo è interessante lavora ein un situazione/posizione per me abbastanza inusuale e sviluppare la sensibilità (e le doti propriocettive direi) per tutti quei giochini di testa e collo della mia seconda considerazione.

Dopo aver abortito l’esercizio di appendersi al compagno e girargli attorno come una scimmia su un albero per l’eccessiva sudorazione dell’albero (nella fattispecie… me  :dis:) siamo passati all’ultimo esercizio: la capriola a partire dal salto (quindi non proprio una vera caduta).
Su questo me la sono cavata meglio di quanto immaginassi, anche se devo ammortizzare meglio con le braccia.

Si passa allo studio tecnico, questa lezione alla fine risulterà molto sbilanciata sulla parte a terra, i colpi li riprenderemo in futuro.
Probabilmente l’insegnante ha voluto risvegliare un po’ la parte che meno si vede a lezione di Keysi e vedere quanto ci eravamo arrugginiti su questo prima della pausa estiva.
 Da posizione in ginocchio si fa un po’ di spingi e tira e quando si sente il buco si cerca la full guard.
Con il mio compagno di allenamento mi viene abbastanza facile spingere, fare in modo che resista sbilanciandomi e sfruttare la cosa per mettermi in guardia.
Lo frego così tre volte, poi glie lo faccio notare e mi diventa tutto più difficile, ottimo!
In partenza quando l'insegnate fa alcune considerazioni sulla guardia lottatoria mi torna in mente una delle cose che mi ha spiegato il buon Wa: doppia presa la braccio, tiro per sbilanciare il compagno e prendere la schiena.  :-*
Ci provo anche da ginocchio, l’insegnante vede ed io vedo che se la ghigna.  XD

Riprendiamo la posizione che mi sembra si chiami “kesagatame” (praticamente le gambe sono tutte e due da una parte, io sono di lato con le costole che schiacciano il petto del compagno, un braccio a bloccare il suo, l’altra mano dietro la sua nuca e possibilmente a bloccare anche il suo braccio,  se ho scritto una castroneria vi prego di correggermi).
Posizione con studio statico, movimento e in fine con tentativi no collaborativi del compagno (più come lotta e strattoni che come colpi).
Spunto importante: detto e ripetuto diverse volte che adesso stavamo studiando la posizione quindi era una situazione statica, ma deve diventare un movimento continuo con un cambio fluido delle posizioni a seconda di come agisce e reagisce il compagno.
Credo che questo tipo di approccio debba essere replicato paro paro allo studio delle posizioni in piedi
.

Da Kesagatame a 100Kg, attenzione particolare allo shift delle gambe (possibilmente facendolo diventare un colpo di ginocchio prima alla testa e poi alle costole) e soprattutto al peso sul compagno.
La seconda mano può andare tranquillamente a incrociare, sopra la pancia del compagno o sotto il sedere.
L’importante è il peso, quando me lo fa l’insegnate sento come se il suo peso mi facesse da perno sul petto, un mix tra un chiodo che mi schiaccia ed un rullo da schiacciasassi che mi gira sulla cassa toracica.
Al dilà del movimento delle gambe e delle braccia credo che il succo sia sostanzialmente tutto qui.
Effettivamente l'aver giocato a rotolare sulle palle mediche e sulle fitness ball come riscaldamento a Kenpo mi aiuta adesso a tenere sempre schiacciato il mio compagno.
Io, da bastardo, quando sento che si alza per muoversi infilo il braccio, provo a fare il gambero o a ribaltarlo, il minimo perché si accorga che mi ha lasciato il buco, non per fare in un esercizio collaborativo a chi ce l’ha più lungo.
E gli chiedo di fare lo stesso con me.
Altro punto d’interesse: il ginocchio vicino alla testa, è li che non devo lasciare spazio per chiuderlo.

Passare da Kesagatame a “nord-sud”.
Il ginocchio che nel 100Kg va verso la testa questa volta gira di più.
La testa va bene sulla pancia del compagno per evitare che abbia spazio e possibilità di “ginocchiarmela” e il peso che schiaccia durante il movimento è sempre importantissimo.
Umiliante trovarsi tutto storto a battere con la faccia a contatto della conchiglia del compagno  :dis:….ma mi consolo pensando che quando riprenderemo il triangolo sarà ancora peggio da questo punto di vista… :-X

Altro studio: Kesagatame-->100Kg-->”ura-kesagatame”-->appoggio del tallone sull’incavo testa del femore-bacino del compagno e discesa del ginocchio per trovarsi in “montada”.
Divertente soprattutto quando n ottica di colpi la discesa del ginocchio può diventare la ginocchiata che nel Keysi è chiamata “rodilla”.
È presentato come possibilità, ma non lo facciamo.

In fine un po’ di giro libero di lotta, studiando i passaggi senza cercare finalizzazioni.
L’obbiettivo deve essere un continuo movimento assecondando e seguendo il compagno e lavorando in scioltezza.
Nota di colore: la colonna sonora deo Bon Jovi, va bene finchè le canzoni sono un po’ ritmate, ma quando partono le “ballads” la situazione diventa veramente gay…  :blue:.
Considerazione finale: alla faccia di chi considera le discipline lottatorie come basate solo sulla forza, mi rendo conto ogni volta di quanto, oltre la forza naturalmente, chi lotta sviluppi una sensibilità ed una esplosività altissima.
Secondo me maggiore di chi pratica striking, ecco perché sempre secondo me, chi ha un buon background lottatorio è più facilitato nell’imparare lo striking che vivecersa.
L’istruttore ci racconta che il lavoro di sollevamento tra i suoi conoscenti, da molti miglioramenti sui suoi conoscenti striker o MMAisti di provenienza striking.
I suoi conoscenti Grecoromanisti o Liberisti ne traggono invece miglioramenti molto più limitati.
Mi viene da pensare che gli striker hanno più margini di miglioramento su quasti aspetti rispetto i lottatori perché i lottatori già allenano queste qualità “normalmente” nella loro disciplina.
Spero che questo papiro possa risultare interessante.

Inizialmente avevo pensato di aprire il post in “interstile” per fare un piacere a Wa… :P
 1. mi è venuta in mente una citazione di R. Pozzetto in Noi uomini duri:” - giù, fammi 50 flessioni. – posso scambiarle con 50 frustate? Preferirei…”
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Barvo Iommi on October 03, 2012, 18:52:54 pm
fantastico


e sì le ballads di bon jovi con il rolling equivalgono a due anni di militanza attiva nell'arcigay  XD

Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 03, 2012, 19:00:59 pm
fantastico


e sì le ballads di bon jovi con il rolling equivalgono a due anni di militanza attiva nell'arcigay  XD
XD
fortunatamente non lo considero un offesa ma sono anche abbastanza sicuro della mia mascolinità da non correre il rischio di mollare moglie e figli per un ragazzone tatuato e muscoloso...
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 03, 2012, 19:04:15 pm
nautlamente l'appellativo "dopolavoristico" è da imputarsi all'impegno che forzatamente posso mettere nella cosa.
Non è da imputarsi all'insegnante che come impegno e passione è impagabile, definibile in tanti modi ma certo non "dopolavoristico".
Grazie Riccardo!
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Andy on October 03, 2012, 22:09:06 pm
XD
fortunatamente non lo considero un offesa ma sono anche abbastanza sicuro della mia mascolinità da non correre il rischio di mollare moglie e figli per un ragazzone tatuato e muscoloso...

Tranquillo, ci possiamo ancora lavorare...
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Wa No Seishin on October 03, 2012, 22:28:42 pm
Inizialmente avevo pensato di aprire il post in “interstile” per fare un piacere a Wa… :P

Da -1 a +1 il passo è breve. XD

Appoggio sia la scelta della sezione corretta che l'avventura.

Risparmio a te e Iommi i pugnazzi per i commenti sui Bon Jovi. :ricktaylor:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 03, 2012, 23:22:19 pm
Inizialmente avevo pensato di aprire il post in “interstile” per fare un piacere a Wa… :P

Da -1 a +1 il passo è breve. XD

Appoggio sia la scelta della sezione corretta che l'avventura.

Risparmio a te e Iommi i pugnazzi per i commenti sui Bon Jovi. :ricktaylor:
Nono, double thumbs up per i Bon Jovi.
è che quando parte la ballad lenta mentre mi sto rotolando con un maschione sudato che la situazion ediventa equivoca.
Cioè quando ero giovane volavano certe limonate con quelle canzoni, ma sempre etero.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Giorgia Moralizzatrice on October 03, 2012, 23:26:34 pm
con l'età si cambiano gusti e passatempi  XD
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Dipper on October 04, 2012, 01:52:50 am
Grande Fabry seguo con interesse ovviamente ;)

Il reclutamento del maggior numero possibile di fibre (coordinazione intramuscolare) e l'ipertrofia sono conseguenze di diversi approcci all'allenamento con i sovraccarichi.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Bellerofönte on October 04, 2012, 09:22:42 am
Bella Fabry   ;)

Spiegami bene  questa:
"L’istruttore ci racconta che il lavoro di sollevamento tra i suoi conoscenti, da molti miglioramenti sui suoi conoscenti striker o MMAisti di provenienza striking."

Che non ci ho capito una mazza  XD
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 04, 2012, 09:34:08 am
Bella Fabry   ;)

Spiegami bene  questa:
"L’istruttore ci racconta che il lavoro di sollevamento tra i suoi conoscenti, da molti miglioramenti sui suoi conoscenti striker o MMAisti di provenienza striking."

Che non ci ho capito una mazza  XD
cercherò di esprimermi meglio.
Il lavoro di solevamento tipo quello olimpico[1] viene usato anche dai fighter per migliorare l'esplosività e la forza.
Quello che mi ha detto l'istruttore è che tra le sue conoscenze gli striker "puri" o i MMAisti che nascevano come striker hanno avuto sensibili miglioramenti dopo aver introdotto questo tipo di allenamento.
MA non è successo con i suoi conoscenti lottatori (Greco-romana e Libera), o meglio i miglioramenti ci sono stati ma non così evidenti come per gli striker.
Da questa osservazione, che mi rendo conto essere comunque statisticamente non significativa, faccio il seguente ragionamento personale (pertanto suscettibile di essere 'na strunzata).
Su questo ambito i lottatori hanno meno margine di miglioramento degli striker puri, pertanto credo che per i lottatori le qualità che si sviluppano con questo lavoro siano già state sviluppate con il loro allenamento "regolare" a differenza degli striker puri.
Torno a dire: è un ragionamento personale, può essere che mi inganni alla grande.
Spero di essere stato più chiaro.
 1. scusa ma non so il nome preciso dell'esercizio
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 04, 2012, 09:34:54 am
con l'età si cambiano gusti e passatempi  XD
effettivamente.... XD
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Bellerofönte on October 04, 2012, 09:39:31 am
Ho capito.
Sintetizzando: mediamente e generellizzando, uno striker anche Pro, tocca nella sua carriera un quantitativo relativo di ghisa, per svariati motivi (in primis probabilmente per una questione di peso/categoria).
Mentre per un lottatore, l'utilizzo del metallo in questione è pane quotidiano.
Da ciò ne derivano le tue conclusioni.
Poi magari dico cazzate astronomiche eh  XD
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Takuanzen on October 04, 2012, 09:52:33 am
Grandioso Fabry!! :ohi:
L'allenamento funzionale è cosa ben diversa dall'allenamento per sviluppare ipertrofia.
Naturalmente un lottatore avrà obiettivi e quindi un lavoro diverso da uno striker. In una condizione "mista" come quella delle MMA bisogna integrare le due metodologie, preferibilmente in maniera chiara e sistematica.
Kesagatame è una posizione che personalmente mi sta dando delle sorprese. Le considerazioni in proposito concordano in pieno con le tue. Non ti preoccupare per lo sviluppo dell'omosessualità latente[1]...
Fra poco passerete anche alla migliore disco- music e allora dance dance anche con i muscolosi tatuati e sudati!! :blue:
 1. In fondo per Freud inconsciamente lo siamo tutti, visto che l'impulso sessuale originariamente è polimorfo e non finalizzato alla riproduzione...
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 04, 2012, 10:47:38 am
Ho capito.
Sintetizzando: mediamente e generellizzando, uno striker anche Pro, tocca nella sua carriera un quantitativo relativo di ghisa, per svariati motivi (in primis probabilmente per una questione di peso/categoria).
Mentre per un lottatore, l'utilizzo del metallo in questione è pane quotidiano.
Da ciò ne derivano le tue conclusioni.
Poi magari dico cazzate astronomiche eh  XD
se m dici tu che gli striker usano poca ghisa mentre per i lottatori è pane quotidiano lo prendo per buono.
Ma non è quello che ho detto.
Io dico che certi allenamenti con ghisa funzionali a certe qualità danno miglioramenti più ampi sugli striker.
Ma non so come i lottatori sviluppino tali qualità, magari neppure loro toccano ghisa ma ottengono queste capacità con altre metodologie.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: xjej on October 04, 2012, 12:38:22 pm
Non dovrebbe esserci lottatore o judoka che voglia competere più sù del torneo del condominio che non sappia fare una girata come si deve.
I lavori generalmente necessari per uno striker o per un lottatore sono differenti perchè il tipo di lavoro fisico è differente.
Insindacabilmente se si parla di ambito mma la preparazione è molto più affine a quella lottatoria che a quella di striker.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 04, 2012, 12:50:21 pm
Non dovrebbe esserci lottatore o judoka che voglia competere più sù del torneo del condominio che non sappia fare una girata come si deve.
I lavori generalmente necessari per uno striker o per un lottatore sono differenti perchè il tipo di lavoro fisico è differente.
Insindacabilmente se si parla di ambito mma la preparazione è molto più affine a quella lottatoria che a quella di striker.
grazie, mi interessava avere un parere da parte di una persona preparata.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Dipper on October 04, 2012, 12:54:10 pm
Grandioso Fabry!! :ohi:
L'allenamento funzionale è cosa ben diversa dall'allenamento per sviluppare ipertrofia.
Non necessariamente :sbav: il secondo, in quanto influisce comunque su Fmax può essere fatto in funzione del primo se con cognizione di causa, ci sono vantaggi e svantaggi nell'utilizzarlo.

Quote
Naturalmente un lottatore avrà obiettivi e quindi un lavoro diverso da uno striker. In una condizione "mista" come quella delle MMA bisogna integrare le due metodologie, preferibilmente in maniera chiara e sistematica.
Kesagatame è una posizione che personalmente mi sta dando delle sorprese. Le considerazioni in proposito concordano in pieno con le tue. Non ti preoccupare per lo sviluppo dell'omosessualità latente[1]...
Fra poco passerete anche alla migliore disco- music e allora dance dance anche con i muscolosi tatuati e sudati!! :blue:
 1. In fondo per Freud inconsciamente lo siamo tutti, visto che l'impulso sessuale originariamente è polimorfo e non finalizzato alla riproduzione...
:vomit:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Bellerofönte on October 04, 2012, 13:37:00 pm
Insindacabilmente se si parla di ambito mma la preparazione è molto più affine a quella lottatoria che a quella di striker.

Anche a livello didattico (sempre in ambito amatoriale), mi pare di aver notato una maggiore enfasi e tempo dedicato alla parte lottatoria.
Anche se penso molto dipendi dal curriculum generale dei praticanti e del Maestro/Istruttore.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: The Spartan on October 04, 2012, 13:59:56 pm
Allenamento funzionale è un termine assolutamente fuorviante che nella accezione comune nn vuol dire un cazzo... :thsit:
Per il resto, daje Fabry... 8)
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 04, 2012, 14:19:23 pm
Anche a livello didattico (sempre in ambito amatoriale), mi pare di aver notato una maggiore enfasi e tempo dedicato alla parte lottatoria.
Anche se penso molto dipendi dal curriculum generale dei praticanti e del Maestro/Istruttore.
:zan:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Barvo Iommi on October 04, 2012, 14:22:18 pm
tre termini utili per i primi tre esercizi che hai descritto  ;)
"push push"
"penetration step"
"fuga d'anca"

Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: xjej on October 04, 2012, 14:31:15 pm
Quote from: Iommi
"push push"
"penetration step"
"fuga d'anca"

e chi vuole fraintendere, fraintenda.  :whistle:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Barvo Iommi on October 04, 2012, 14:31:57 pm
 :D :D :D
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Ebony Girls Lover on October 04, 2012, 14:33:10 pm
Dacci dentro Fabbry.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 04, 2012, 17:10:46 pm
tre termini utili per i primi tre esercizi che hai descritto  ;)
"push push"
"penetration step"
"fuga d'anca"
Grazie.
I primi due mi tornano con le spinte facendo il passo o con lo "step'n'slide", ma la "fuga d'anca" a quale esercizio ti riferisci?
Quello che ho impropriamente chiamato "gambero".
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Andy on October 04, 2012, 17:12:53 pm
Quella.  :thsit: Fuga d'anca, Uscita di bacino, "Quarto ruollamiento"...ognuno ha il suo modo di definirla.  XD
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 04, 2012, 17:48:55 pm
Quella.  :thsit: Fuga d'anca, Uscita di bacino, "Quarto ruollamiento"...ognuno ha il suo modo di definirla.  XD
"Quarto ruollamiento" è bellissimo  :sur:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Bellerofönte on October 05, 2012, 11:18:01 am
Quella.  :thsit: Fuga d'anca, Uscita di bacino, "Quarto ruollamiento"...ognuno ha il suo modo di definirla.  XD
"Quarto ruollamiento" è bellissimo  :sur:

 XD

Manu de vàca...

C' un mondo...

 XD
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 30, 2012, 15:41:55 pm
Seconda lezione in data 20/10/2012.
Oggi siamo andati per la prima volta in quello che sarà il lugo di allenamento fino alla fine del corso (l’anno prossimo…. Chi sa?).
E’ un apalestra scolastica dell’istituto Leone Dehon di Monza, praticamente nel centro storico della città con monastero antico annesso (quando dovremo iniziare ad usare l’altra palestra per problematiche di riscaldamento passeremo per un chiosto del ‘400 se ho capito bene…).
In un parola: SPETTACOLO!
Mi presento un po’ nervoso perché ho l’occasione di fare, prima delle due ore di MMA, un ora di allenamento di Kali Dog Brothers style.
Questo perché un ragazzo di Venezia che ha intenzione di partecipare entro 6 mesi al suo primo gathering viene per allenarsi prima con il kali e poi, sempre in ottica gathering, nelle MMA.
Quindi mi è stato chiesto se mi interessava esserci.
E quindi eccomi qui.
Su questo aspetto però preferisco non scrivere primo perché sarei OT e secondo perché lo devo ancora digerire bene.

Inizio MMA con il riscaldamento: saltelli, affondi e affondi con passo per simulare il DL.
Poi cadute dietro e di lato, fortunatamente abbiamo a disposizione un bel tatami da judo, molto meglio del classico materiale di gomma ad incastro.
Lavoro sul collo (appoggio su testa e avanti e in dietro) prima con mani e ginocchia a terra, poi con mani e piedi, poi solo testa e piedi.
Il lavoro di queste settimane, l’ho fatto a casa in maniera abbastanza regolare, da i suoi frutti.
Passo in più, appoggio, spinta e capovolta ad arrivare al ponte inverso, poi sempre con testa per terra a riprendere la posizione di partenza.

Capriole e alla fine la verticale con appoggio dei talloni sul muro (le mie spalle ringraziano…).

Sempre come preparazione sercizia terra per sensibilità e migliorare la dimestichezza e l’uso del peso.
Gambero, ovvero la “fuga d’anca” che non fa mai male, poi girare sul compagno messo a tartaruga.
Il lavoro è il peso, far sentire al compagno che il mio peso lo inchioda a terra mentre giro.
Poi il compagno si mette a 4 zampe, gli giro comunque pesandogli sopra e cocchio al lavoro delle mani.
Mai a terra a “scaricare” peso ma su di lui, sulla testa, sui fianchi per dirigere il movimento e usarlo come una specie di “manico”.

Lavoro in piedi:
Shadow boxe e poi lavoro ai colpitori.
Colpi singoli: jab, cross, gancio e montante, 10 ogni colpo, poi cambio.
Combinazioni di questi colpi chiamati (1: solo jab, 2: jab+cross, 3: jab+cross+gancio, 4:jab+cross+montante+gancio, poi a fantasia di chi tiene i colpitori).
Piccola nota di autostima: il mio compagno (il ragazzo veneziano del Kali che ha avuto una esperienza precedente nel pugilato mi fa un timido complimento per come riesco a far sentire i colpi…. Lo so, è molto gentile ma mi fa piacere ugualmente).

Altre combinazioni che mi dovrò studiare a vuoto:
1) Jab sinistro, slip esterno sinistro (occhio a tirare su la spalla a copertura), montante sinistro, gancio sinistro e cross destro.
2) Jab sinistro, slip esterno sinistro con cross detsro incrociato, montante sn (idealmente al fegato), gancio sinistro e  diretto destro.
Nota successiva: ho cercato di lavorare le combinazioni nel modo che mi avevano suggerito allo stage di boxe tenuto dal cognato di Ryujin ("uno che ne sa") cioè di lavorare sulle distanze.
Partire fuori distanza, entrare in distanza per colpire con la combinazione (e eventuale modifica delle distanze per i diversi colpi), riuscire appena finita in modo da non "staccare" mentalmente e migliorare la mia mobilità.
Ammetto che quando non ce la facevo più in due occasioni ho provato a piazzare un pensataque  :sbav:.

Iniziamo la parte a terra.
Lavoriamo un po’ la full guard per poi studiare il triangolo.
1) Prendere le braccia all’altezza dei polsi e spostargliene una verso l’inguine per creare lo spazio.
2) Creato lo spazio la gamba sale sulla sua spalla, con l’altro braccio tiro il suo braccio avanzato per farglielo incrociare.
3) La tibia in alto il più perpendicolare possibile rispetto il suo collo, io non riesco a farlo se non spostandomi anche io perpendicolarmente a lui mantenendo la chiusura.
4) Chiudere la seconda gamba incavo del ginocchio su caviglia e chiudere, incrociare il suo braccio sotto il suo collo da origine allo strangolamento. Triangolo chiuso.
Ovviamente la cosa più importante è lavorare per chiudere tutti gli spazi, incrociargli il braccio non gli permette di crearsi lo spazio.

Mettiamo assieme una possibile risposta di chi il triangolo lo subisce.
Sostanzialmente evitare l’ultima chiusura e puntare il gomito del braccio che non è riuscito ad incrociarmi sulla pancia.
Non devo permettergli di chiudermi gli spazi.
Ipotizzando di non essere riusciti a puntargli il gomito lavoriamo cinturandogli con il braccio la coscia fino a portare la mia mano al mio costato.
Evito che il mio braccio mi sia messo sotto il collo e la conseguente strozzatura.
E’ una situazione di stallo, non è una posizione di difesa, poi si vede quello che succede, a volte riesco a d uscire, a volte riesco comunque a girarlo e montare.

Ultimo passaggio: dalla situazione precedente chi sta tentando il triangolo (che comunque da qua non si chiude più) lo apre leggermente, le gambe si raddrizzano e le mani si chiudono dietro l’incavo delle ginocchia e dietro al testa del compagno.
Le gambe si allungano, si tira su il bacino e si strizza con le gambe e si tira con le braccia.
Le caviglie si incrociano e si chiude il collo con le ginocchia.
Si chiude lo strangolamento.

Lavoro libero, ma collaborativo, basato su questo loop.

Sparring libero.
Con il primo compagno ci rotoliamo bene, nessuno prevale ma riusciamo a mantenere bene lo spirito dell’allenamento, studiamo le posizioni, giriamo e riusciamo in maniera fluida a passare in diverse posizioni.
Con il secondo al cosa è meno fluida e più “competitiva” da subito.
Riesco a passare sotto il suo braccio destro per andare a prendere la schiena, mi fermo per un attimo a dirmi “eh… vè che bravo il Fabri che è riuscito a passare sotto”, “dimentico” la testa in basso e prima di chiudere mi chiude in una mezza ghigliottina.
Andiamo avanti un po’ ma alla fine riesce a chiuderla.
Riprendiamo e dopo un po’ di giro riesco a piazzare un armbar.
Non sono soddisfatto perché avrei dovuto giocare di più sulle posizioni e sulla fluidità e mi sono fatto tirare dentro nel cercare la finalizzazione.


Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: muteki on October 30, 2012, 15:58:54 pm
grandioso... come ti capisco!
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 30, 2012, 16:01:30 pm
grandioso... come ti capisco!
grazie.... ma su cosa in specifico?
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: muteki on October 30, 2012, 16:02:34 pm
grandioso... come ti capisco!
grazie.... ma su cosa in specifico?

sull'entusiasmo che trasuda da quel che dici  :-*
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 30, 2012, 16:17:24 pm
grandioso... come ti capisco!
grazie.... ma su cosa in specifico?

sull'entusiasmo che trasuda da quel che dici  :-*
ah, grazie.  :thsit:
il merito è per la maggior parte imputabile agli istruttori e alla passione che ci mettono nel corso.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Takuanzen on October 31, 2012, 12:59:35 pm
Seconda lezione in data 20/10/2012.
Oggi siamo andati per la prima volta in quello che sarà il lugo di allenamento fino alla fine del corso (l’anno prossimo…. Chi sa?).
E’ un apalestra scolastica dell’istituto Leone Dehon di Monza, praticamente nel centro storico della città con monastero antico annesso (quando dovremo iniziare ad usare l’altra palestra per problematiche di riscaldamento passeremo per un chiosto del ‘400 se ho capito bene…).
In un parola: SPETTACOLO!

Che storia!! L'ambientazione "old style" è sempre suggestiva per un allenamento. :)

Mi presento un po’ nervoso perché ho l’occasione di fare, prima delle due ore di MMA, un ora di allenamento di Kali Dog Brothers style.
Questo perché un ragazzo di Venezia che ha intenzione di partecipare entro 6 mesi al suo primo gathering viene per allenarsi prima con il kali e poi, sempre in ottica gathering, nelle MMA.
Quindi mi è stato chiesto se mi interessava esserci.
E quindi eccomi qui.
Su questo aspetto però preferisco non scrivere primo perché sarei OT e secondo perché lo devo ancora digerire bene.


Aspetto allora una tua prossima, quando te la sentirai, rielaborazione e meditazione su questa esperienza. ;)

Inizio MMA con il riscaldamento: saltelli, affondi e affondi con passo per simulare il DL.
Poi cadute dietro e di lato, fortunatamente abbiamo a disposizione un bel tatami da judo, molto meglio del classico materiale di gomma ad incastro.
Lavoro sul collo (appoggio su testa e avanti e in dietro) prima con mani e ginocchia a terra, poi con mani e piedi, poi solo testa e piedi.
Il lavoro di queste settimane, l’ho fatto a casa in maniera abbastanza regolare, da i suoi frutti.
Passo in più, appoggio, spinta e capovolta ad arrivare al ponte inverso, poi sempre con testa per terra a riprendere la posizione di partenza.

Capriole e alla fine la verticale con appoggio dei talloni sul muro (le mie spalle ringraziano…).

Sempre come preparazione sercizia terra per sensibilità e migliorare la dimestichezza e l’uso del peso.
Gambero, ovvero la “fuga d’anca” che non fa mai male, poi girare sul compagno messo a tartaruga.
Il lavoro è il peso, far sentire al compagno che il mio peso lo inchioda a terra mentre giro.
Poi il compagno si mette a 4 zampe, gli giro comunque pesandogli sopra e cocchio al lavoro delle mani.
Mai a terra a “scaricare” peso ma su di lui, sulla testa, sui fianchi per dirigere il movimento e usarlo come una specie di “manico”.

Tutti esercizi da allenare con costanza e dedizione. ( :-X) "Danno i loro frutti", come dici tu.
E' fondamentale imparare a mettere il peso, a gestire il corpo a terra nelle differenti situazioni/posizioni. Spesso noto che molti se lo dimenticano, pensando solo alla tecnica.

Lavoro in piedi:
Shadow boxe e poi lavoro ai colpitori.
Colpi singoli: jab, cross, gancio e montante, 10 ogni colpo, poi cambio.
Combinazioni di questi colpi chiamati (1: solo jab, 2: jab+cross, 3: jab+cross+gancio, 4:jab+cross+montante+gancio, poi a fantasia di chi tiene i colpitori).
Piccola nota di autostima: il mio compagno (il ragazzo veneziano del Kali che ha avuto una esperienza precedente nel pugilato mi fa un timido complimento per come riesco a far sentire i colpi…. Lo so, è molto gentile ma mi fa piacere ugualmente).

Altre combinazioni che mi dovrò studiare a vuoto:
1) Jab sinistro, slip esterno sinistro (occhio a tirare su la spalla a copertura), montante sinistro, gancio sinistro e cross destro.
2) Jab sinistro, slip esterno sinistro con cross detsro incrociato, montante sn (idealmente al fegato), gancio sinistro e  diretto destro.
Nota successiva: ho cercato di lavorare le combinazioni nel modo che mi avevano suggerito allo stage di boxe tenuto dal cognato di Ryujin ("uno che ne sa") cioè di lavorare sulle distanze.
Partire fuori distanza, entrare in distanza per colpire con la combinazione (e eventuale modifica delle distanze per i diversi colpi), riuscire appena finita in modo da non "staccare" mentalmente e migliorare la mia mobilità.
Ammetto che quando non ce la facevo più in due occasioni ho provato a piazzare un pensataque  :sbav:.


Rubo gentilmente e ci rifletto anch'io sui tuoi commenti, soprattutto per quello che riguarda il "lavorare sulle distanze". 8)

Iniziamo la parte a terra.
Lavoriamo un po’ la full guard per poi studiare il triangolo.
1) Prendere le braccia all’altezza dei polsi e spostargliene una verso l’inguine per creare lo spazio.
2) Creato lo spazio la gamba sale sulla sua spalla, con l’altro braccio tiro il suo braccio avanzato per farglielo incrociare.
3) La tibia in alto il più perpendicolare possibile rispetto il suo collo, io non riesco a farlo se non spostandomi anche io perpendicolarmente a lui mantenendo la chiusura.
4) Chiudere la seconda gamba incavo del ginocchio su caviglia e chiudere, incrociare il suo braccio sotto il suo collo da origine allo strangolamento. Triangolo chiuso.
Ovviamente la cosa più importante è lavorare per chiudere tutti gli spazi, incrociargli il braccio non gli permette di crearsi lo spazio.
Come ti capisco. Anch'io ho delle difficoltà nel chiudere bene le gambe con il triangolo. Devo acquisire mobilità articolare soprattutto per il movimento delle anche e delle gambe.
Mettiamo assieme una possibile risposta di chi il triangolo lo subisce.
Sostanzialmente evitare l’ultima chiusura e puntare il gomito del braccio che non è riuscito ad incrociarmi sulla pancia.
Non devo permettergli di chiudermi gli spazi.
Ipotizzando di non essere riusciti a puntargli il gomito lavoriamo cinturandogli con il braccio la coscia fino a portare la mia mano al mio costato.
Evito che il mio braccio mi sia messo sotto il collo e la conseguente strozzatura.
E’ una situazione di stallo, non è una posizione di difesa, poi si vede quello che succede, a volte riesco a d uscire, a volte riesco comunque a girarlo e montare.

Ultimo passaggio: dalla situazione precedente chi sta tentando il triangolo (che comunque da qua non si chiude più) lo apre leggermente, le gambe si raddrizzano e le mani si chiudono dietro l’incavo delle ginocchia e dietro al testa del compagno.
Le gambe si allungano, si tira su il bacino e si strizza con le gambe e si tira con le braccia.
Le caviglie si incrociano e si chiude il collo con le ginocchia.
Si chiude lo strangolamento.

Lavoro libero, ma collaborativo, basato su questo loop.

Sparring libero.
Con il primo compagno ci rotoliamo bene, nessuno prevale ma riusciamo a mantenere bene lo spirito dell’allenamento, studiamo le posizioni, giriamo e riusciamo in maniera fluida a passare in diverse posizioni.
Con il secondo al cosa è meno fluida e più “competitiva” da subito.
Riesco a passare sotto il suo braccio destro per andare a prendere la schiena, mi fermo per un attimo a dirmi “eh… vè che bravo il Fabri che è riuscito a passare sotto”, “dimentico” la testa in basso e prima di chiudere mi chiude in una mezza ghigliottina.
Andiamo avanti un po’ ma alla fine riesce a chiuderla.
Riprendiamo e dopo un po’ di giro riesco a piazzare un armbar.
Non sono soddisfatto perché avrei dovuto giocare di più sulle posizioni e sulla fluidità e mi sono fatto tirare dentro nel cercare la finalizzazione.
Condivido soprattutto il discorso finale. "Giocare sulle posizioni e sulla fluidità" mi pare si riallacci a quello che dicevamo prima sul peso e sulla tecnica.
I miei commenti prendili semplicemente per quelli di un principiante, che confronta quello che scrivi con la propria contemporanea esperienza, in qualche modo simile. Mi è piaciuto molto il tuo resoconto, al tempo stesso ricco sia di partecipazione umana, sensazioni individuali e analisi di aspetti tecnici.
Posso farti una domanda: ma il tuo corso è  solo"pure" MMA o è parte del programma DEKEM REKEM del KFM?
Un abbraccio a te e alla tua famiglia!! Continua così, a presto!! :sur:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 31, 2012, 14:31:13 pm

Aspetto allora una tua prossima, quando te la sentirai, rielaborazione e meditazione su questa esperienza. ;)
Mi sto tenendo un diario simile a questo semmai ti posso mandare le mie considerazioni in PM.

Rubo gentilmente e ci rifletto anch'io sui tuoi commenti, soprattutto per quello che riguarda il "lavorare sulle distanze". 8)
Qui c'è un collegamento diretto con l'ora di Kali precedente.

Condivido soprattutto il discorso finale. "Giocare sulle posizioni e sulla fluidità" mi pare si riallacci a quello che dicevamo prima sul peso e sulla tecnica.
I miei commenti prendili semplicemente per quelli di un principiante, che confronta quello che scrivi con la propria contemporanea esperienza, in qualche modo simile. Mi è piaciuto molto il tuo resoconto, al tempo stesso ricco sia di partecipazione umana, sensazioni individuali e analisi di aspetti tecnici.
Posso farti una domanda: ma il tuo corso è  solo"pure" MMA o è parte del programma DEKEM REKEM del KFM?
Un abbraccio a te e alla tua famiglia!! Continua così, a presto!! :sur:
figurati, commenti di un principiante ad un altro principiante.
Se non en volessi non avrei aperto il 3d.
Il mio corso è quello che si chiamava Rekem & Dekem che sarebbe il corso in ottica sportiva (considera che le gomitate classiche del KFM in realtà in un contesto di MMA non sarebbero permesse).
Adesso, dopo la "separazione" dei due fondatori sono cambiati i nomi e i programmi.
Considera comunque che Riccardo e Roberto già allenano alle MMA da anni, da prima di diventare istruttori di MMA quindi la loro esperienza ce l'hanno.
Poi mi risulta difficile il concetto di "MMA pure"  :sbav:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Dipper on October 31, 2012, 15:24:54 pm
Il mio corso è quello che si chiamava Rekem & Dekem che sarebbe il corso in ottica sportiva (considera che le gomitate classiche del KFM in realtà in un contesto di MMA non sarebbero permesse).
Discendenti?

Quote
Adesso, dopo la "separazione" dei due fondatori sono cambiati i nomi e i programmi.
Considera comunque che Riccardo e Roberto già allenano alle MMA da anni, da prima di diventare istruttori di MMA quindi la loro esperienza ce l'hanno.
... e dovrebbe essere sempre così... invece... :=)
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 31, 2012, 15:57:20 pm
Discendenti?
si, discendeti e soprattutto se impatti con la punta del gomito.
Se invece impatti con la zona tra gomito e metà avambraccio dovrebbero essere permesse.
Ma sui regolamenti ci sono utenti, come Orsobruno, molto più preparati di me che possono confermare o smentire.

Quote
Adesso, dopo la "separazione" dei due fondatori sono cambiati i nomi e i programmi.
Considera comunque che Riccardo e Roberto già allenano alle MMA da anni, da prima di diventare istruttori di MMA quindi la loro esperienza ce l'hanno.
... e dovrebbe essere sempre così... invece... :=)
[/quote]
Beh, considera che nei loro gatherings spesso finiscono a lottare quindi considerano una formazione da MMA come parte integrante del loro lavoro con i DB.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Takuanzen on October 31, 2012, 17:51:35 pm

Aspetto allora una tua prossima, quando te la sentirai, rielaborazione e meditazione su questa esperienza. ;)
Mi sto tenendo un diario simile a questo semmai ti posso mandare le mie considerazioni in PM.


Ottima idea il diario. Se ti va, mi piacerebbe molto leggere le tue considerazioni. Grazie.;)

Poi mi risulta difficile il concetto di "MMA pure"  :sbav:
Io non credo proprio alla "purezza" come concetto.
Ma infatti c'erano le virgolette...  :whistle::gh:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on October 31, 2012, 18:08:09 pm
Aspetto allora una tua prossima, quando te la sentirai, rielaborazione e meditazione su questa esperienza. ;)
hai un PM.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Takuanzen on November 05, 2012, 13:40:52 pm
Aspetto allora una tua prossima, quando te la sentirai, rielaborazione e meditazione su questa esperienza. ;)
hai un PM.
Ricevuto con sommo piacere. :ohi:
 :-* :-*
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on November 12, 2012, 19:40:18 pm
Terza lezione, in data 11/11/2012.
Dopo due settimane di scarso allenamento per qualche problemino personale e fisico (nulla di grave, ma comunque dei contrattempi che mi hanno abbassato tempo e voglia di allenarmi) la domanica mattina mi ripresento al posto dell’altra volta.
Anche in questo caso la prima ora è dedicato al Kali, oggi sono da solo, praticamente una lezione privata.
Come da programma arrivati i ragazzi del corso MMA si comincia.
Iniziamo il riscaldamento correndo.
Poi si passa a fare questo esercizio con i coni:
corsa all’indietro su un lato lungo della palestra, corsa “del coniglio” (anche se a me sembrava più una rana) sull’altro lato lungo della palestra, spostamenti a 45° stando assestati in guardia lottatoria sfruttando dei coni da segnalazione.
Le gambe già stancate dall’ora precedente dedicata ai triangoli del Kali mi fanno sentire subito la fatica.
Penso che sarà pesante…  :dis:
Poi, sempre per fare riscaldamento/preparazione dando anche un occhio alla tecnica e alla propriocettività (mi piace questo approccio del cercare di ottimizzare al meglio i tempi) passiamo al “pummeling” dalla posizione di lotta in piedi.
Il primo giro è sostanzialmente di sole braccia, piedi allo stesso livello e peso sul compagno ma cercando comunque di mantenere radicamento ed equilibrio.
Poi si passa a fare lo stesso esercizio con una gamba avanzata e l’altra arretrata, con il cambio delle braccia si scambiano anche le gambe.
Aggiunta ulteriore: in accordo con il compagno, a turno mentre si fa lo stesso esercizio di prima si scende di DL.

Nota mentale  :om: : importante lo studio del momento, quando lui stacca e in quell’attimo smette di spingere.
Inoltre noto che quando me lo fa Riccardo quello che sento è la sua spalla che praticamente dalla base dello sterno scende giù spingendo come se strisciasse su di me, la sua testa è alta e contribuisce a premere sul costato per togliermi equilibrio.
Io non sempre riesco a ricordare di lavorare con la testa in questo modo.
Devo ricominciare a lavorare gli esercizi sul collo per migliorare la dimestichezza nell’usare la testa in questa maniera.

Lavoro sempre “propriocettivo” sulla palla medica, partiamo sempre a schiacciarla con il petto, cercando di tenerla sempre schiacciata senza sbilanciarsi in avanti.
Da li si passa in kesagatame, poi in 100Kg, quindi in kesagatame dall’altra parte per poi passare in mount.
Poi aggiungiamo dalla mount chiudere la palla con le coscie e rotolare avanti o dietro per tornare in mount o in una posizione similare alla full guard.
Poi capriole da terra per abituare la testa in questa situazione.
Aggiungiamo un lavoro di rotolamento su compagno sdraiato.
Lui sdraiato a pancia in su, io anche ma ortogonalmente a lui con testa a contatto con la vita, capriola all’in dietro di fatto rotolandogli sopra ad arrivare con un ginocchio sulla sua pancia/petto e l’altra sul tatami.

Lavoro di braccia in piedi, riprendiamo con il lavoro di combinazioni dell’altra volta.
1)   Jab sinistro, slip esterno sinistro (occhio a tirare su la spalla a copertura), montante sinistro, gancio sinistro e cross destro.
2)   Gancio corto e subito dopo gancio lungo con stesso braccio mentre mi allontano.
3)   Jab sinistro, slip esterno sinistro con cross destro incrociato, montante sn (idealmente al fegato), gancio sinistro e  diretto destro.

Passiamo a lavorare con il compagno su tempi e ritmo.
Ambedue con i guantoni la sequenza è un semplicissimo jab-jab.
L’idea è interrompere tra il primo ed il secondo jab con il mio jab e piazzarne poi un altro.
Il passaggio successivo è interrompere sempre in suo jab-jab (che tira liberamente , muovendosi come vuole e con il tempo che preferisce) jab-jab slip esterno sinistro e di nuovo jab.
Questo per mettere un terzo colpo cambiando il ritmo mettendoci un “vuoto” per cercare di destabilizzare il compagno.
Da ora in poi ce lo indicheranno come “1, 2 e 3” per indicare la “pausa” tra i colpi dovuta allo slip.

Stesso gioco ma mettendo jab-cross, in questo caso chi interrompe mette jab-cross e cross, il movimento di “vuoto” è fatto con il busto in dietro verso destra.

Poi a turno combinazioni chiamate (esempio: “1 e 3” sta per jab, slip, jab-cross-gancio; “3 e 2” sta per jab-cross-gancio, slip, jab-cross).

Iniziamo a mettere anche i calci nelle combinazioni.
1)   Jab e jab + low kick.
2)   Jab-cross e jab-cross + low kick.
3)   Jab-cross-gancio e jab-cross-gancio + low kick.
Queste tre combinazioni sono da inserire sempre nell’idea di interrompere il suo jab-jab muovendosi liberamente.
Effettivamente quando mi riesce entrare nel momento mi crea lo spazio per il resto.
Naturalmente non è facile riuscirci, anche se il compagno pur cercando di non darmi un ritmo troppo prevedibile, comunque è limitato nel suo “jab-jab”.

Alla fine i miei polpacci sono belli induriti, mi spiace solo di non avere un compagno con cui allenare questo aspetto di ritmo e tempo, ma credo di avere comunque tanto la voro da fare solo a ivello di combinazioni a vuoto.

Cambio maglietta e lotta a terra.
Riprendiamo il ripasso della scorsa lezione: triangolo, blocco del triangolo con braccio che “cintura” la gamba del compagno, gambe che si aprono, mani dietro l’incavo delle ginocchia ad incrociarsi e strozzare con mani e ginocchia.

Oggi invece ci viene proposta come “contro-contro”-triangolo il passaggio in omoplata.
La mia difficoltà nel muovermi per terra e la mia scarsa mobilità articolare da sdraiato mi rendono difficilotto questo passaggio.
Posso aiutarmi prendendo una sua gamba  e tirando con il braccio per girarmi nella direzione del braccio con cui mi ha “cinturato” la gamba per evitare il triangolo, ma comunque la difficoltà è nel lasciare le gambe.
Non mi sento sicuro e ho sempre impressione di perdere il controllo.
Lavorando meglio con la gamba che gira, cercando di passargliela sotto la faccia o il mento effettivamente lui è molto più bloccato ed il passaggio mi sembra decisamente più fluido.  :sur:
[aggiunta successiva]: come "contro-omoplata" ci viene proposto questa possibilità, di rotolare addosso al compagno prima che la sua omolpata venga chiusa.
Effettivamente tra vederlo fare e provare a farlo ci passa il mondo, mi sembrava difficilissimo, ma in fase comunque collaborativa mi viene molto fluido, e  la sensazione è proprio quella si dieguire la linea di forza che applica.
Nella prossima lezione vedremo come completare un asequenza basata su questi passaggi e costruirci un drill.
Mi sorprende sempre come il concetto di far fluire e seguire con fluidità e continuità mi risulti così lampante ed illuminante quando ci si allena nella lotta.
La tecnica in se non vale nulla, importa come portarsi nella situazione di poterla fare e come potrela concatenare con altre azioni a seconda di come si muova il compagno.
Da un significato vero al concetto di "wuwei", tanto caro al WC e alle AM cinesi di ispirazione taoista, che però facendo chi sau mi è sempre parso fondamentalmente un concetto astruso e slegato dalla pratica.
Ricordo sempre il post di Gibi che dice in sostanza "il chi sau non è altro che pummeling di lotta"   :-\  :o  :sur: .......  :-*

Finisce l’ora, purtroppo oggi non c’è tempo per lo sparring.
Per quanto mi piaccia la lotta ho comunque apprezzato il lavoro in piedi, forse per i miei problemi di mobilità che sento iniziano a ridursi (e anche i calci mi sono venuti nettamente meglio di quando ce li ha fatti tirare la prime volte l’anno scorso).
Se devo descrivere in due parole il lavoro odierno: tempo e ritmo.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Andy on November 12, 2012, 23:49:17 pm
Lavoro a terra a parte, quanto ti invidio.  :-*

Anche e sopratutto per l'ora iniziale di Kali. Conoscendo i soggetti che ti insegnano.  ;)
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Barvo Iommi on November 13, 2012, 08:46:47 am
Io invece lascerei perdere il kali almeno per un po'  :)
Per la lotta, la testa è un'arma importantissima, l'idea che ti verrà a breve è quella di tenere sempre  comunque una pressione costante  :)
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Bellerofönte on November 13, 2012, 09:59:26 am
Io invece lascerei perdere il kali almeno per un po'  :)
Per la lotta, la testa è un'arma importantissima, l'idea che ti verrà a breve è quella di tenere sempre  comunque una pressione costante  :)

Io sono di coccio e ci ho messo un bel pò a capirlo, ma quando il tuo corpo accetta l'idea che collo e testa, tra le altre cose, sono anche l'oro utilizzabili come un arto..., scopri un mondo.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on November 13, 2012, 10:15:35 am
Io invece lascerei perdere il kali almeno per un po'  :)
Perchè mi dici così, a me piace un casino per quanto sia una pratica dura, diretta e che per me rappresenta la sintesi della pragmaticità.

Per la lotta, la testa è un'arma importantissima, l'idea che ti verrà a breve è quella di tenere sempre  comunque una pressione costante  :)

Io sono di coccio e ci ho messo un bel pò a capirlo, ma quando il tuo corpo accetta l'idea che collo e testa, tra le altre cose, sono anche l'oro utilizzabili come un arto..., scopri un mondo.

Grazie della conferma ragazzi, temo solo di non avere occasione di allenare in maniera questo aspetto specifico se sono da solo.
L'unico esercizio che mi viene da ipotizzare e che posso fare da solo è quello già descritto del ponte appoggiato sui piedi e sulla testa.
Se avete suggerimenti mi fareste un grosso favore.

P.S.
Bellero:  :zan:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on November 13, 2012, 10:17:39 am
Lavoro a terra a parte, quanto ti invidio.  :-*

Anche e sopratutto per l'ora iniziale di Kali. Conoscendo i soggetti che ti insegnano.  ;)
si, è il solito dilemma specializzazione vs ampiezza del programma.
avrei bisogno di una seconda vita (o almeno una corposa vincita al superenalotto, potrei allenarmi di più e metterci anche lezioni specifiche di bjj mentre i bimbi sono a scuola).... :spruzz:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Bellerofönte on November 13, 2012, 10:33:44 am
Lavoro a terra a parte, quanto ti invidio.  :-*

Anche e sopratutto per l'ora iniziale di Kali. Conoscendo i soggetti che ti insegnano.  ;)
si, è il solito dilemma specializzazione vs ampiezza del programma.
avrei bisogno di una seconda vita (o almeno una corposa vincita al superenalotto, potrei allenarmi di più e metterci anche lezioni specifiche di bjj mentre i bimbi sono a scuola).... :spruzz:

E la moglie a fare la spesa

 :spruzz: :spruzz: :spruzz:

Fabry:

... sono anche l'oro utilizzabili come un arto..., scopri un mondo.

 :o

 :zan:

Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Andy on November 13, 2012, 11:43:26 am
Per la testa, più che questione di allenamento, per me è stata questione di pratica. :)

Illuminazione, più che altro. Io ero in piedi lui seduto, era riuscito a prendermi le braccia e a tirarmi verso di lui per rovesciarmi...
Che fo'? Non ho le braccia, non ho niente...cos'ho da perdere? Gli pianto il cranio sullo sterno, e lo uso come perno per ruotargli di fianco in 100 kg. Funzionò.  XD  La seconda volta fu con il mio maestro, che in una situazione simile tenta di rovesciarmi di fianco ed, avendo finito le mani...pianto la testa in terra e la uso come base.
Ricordo ancora le sue parole...

Spoiler: show
Urlò "LA TESTA! Figlio di puXXana, fa base con la testa!!" Che è il suo modo di dire "Bravo ragazzo, stai crescendo!"  XD


Col tempo ho scoperto che il bello della lotta, sopratutto a terra, è che per quanta roba possano insegnarti, spiegarti, passarti, un buon 40% è sempre istinto (ovviamente alimentato e inputtato da ciò che ti passano).
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on November 13, 2012, 12:17:57 pm
Per la testa, più che questione di allenamento, per me è stata questione di pratica. :)

Illuminazione, più che altro. Io ero in piedi lui seduto, era riuscito a prendermi le braccia e a tirarmi verso di lui per rovesciarmi...
Che fo'? Non ho le braccia, non ho niente...cos'ho da perdere? Gli pianto il cranio sullo sterno, e lo uso come perno per ruotargli di fianco in 100 kg. Funzionò.  XD  La seconda volta fu con il mio maestro, che in una situazione simile tenta di rovesciarmi di fianco ed, avendo finito le mani...pianto la testa in terra e la uso come base.
Ricordo ancora le sue parole...

Spoiler: show
Urlò "LA TESTA! Figlio di puXXana, fa base con la testa!!" Che è il suo modo di dire "Bravo ragazzo, stai crescendo!"  XD


Col tempo ho scoperto che il bello della lotta, sopratutto a terra, è che per quanta roba possano insegnarti, spiegarti, passarti, un buon 40% è sempre istinto (ovviamente alimentato e inputtato da ciò che ti passano).
grande  XD !
Quindi non hai nulla da consigliami che possa fare da solo neanche per prendere confidenza e dimestichezza all'usare la testa come perno?
Qualcosa che potrei definire "propriocettivo" (anche se mi rendo conto che un concetto del genere applicato alla testa è quasi un paradosso)?
Proverò a sentire se zio Celso ha voglia ogni tanto di vedersi con me domenica mattina per fare qualcosa sulla base degli allenamenti che faccio (meno male che ho preso l'abitudine di prendere appunti).
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Andy on November 13, 2012, 12:39:38 pm
Quindi non hai nulla da consigliami che possa fare da solo neanche per prendere confidenza e dimestichezza all'usare la testa come perno?
Qualcosa che potrei definire "propriocettivo" (anche se mi rendo conto che un concetto del genere applicato alla testa è quasi un paradosso)?
Proverò a sentire se zio Celso ha voglia ogni tanto di vedersi con me domenica mattina per fare qualcosa sulla base degli allenamenti che faccio (meno male che ho preso l'abitudine di prendere appunti).

Io personalmente, più dei ponti non ho mai fatto...
Forse l'unica cosa che mi sento di consigliarti è, quando fai sparring, di cercare di usarla. Pensala come un quinto arto, come scriveva Bellero.
Ho le braccia occupate, cerca di fare qualcosa? Lo tengo giù con la testa. (occhio sempre alle ghigliottine)
Tenta di girarmi, ed ho finito i punti d'appoggio? Pianti in terra la testa.
Sono sotto, cerca di farmi un tecnica, o di spostare il suo braccio in una posizione più vantaggiosa? Glielo impedisco con la capoccia.

Capisco che le prime due, se non si è abituati, comportino un po' di timore di spezzarsi il collo :) Personalmente, a livello fisico, consiglio di tenere il collo leggermente teso (non troppo), e...boh.

Cristo, io non ho nessun titolo per spiegare queste cose, dovrebbe esserci gente molto più preparata qui, AIUTATEMI!.  XD

P.S. Ma sparring lottatorio potresti farlo solo alle lezioni di MMA e se ti trovi con Celso, vero..?
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Takuanzen on November 13, 2012, 12:52:21 pm

Col tempo ho scoperto che il bello della lotta, sopratutto a terra, è che per quanta roba possano insegnarti, spiegarti, passarti, un buon 40% è sempre istinto (ovviamente alimentato e inputtato da ciò che ti passano).

Anche un amico lottatore mi ha detto la stessa cosa. Ho sottolineato questo punto, ma apprezzo molto pure il resto del tuo discorso. :thsit:
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on November 13, 2012, 12:57:11 pm
Quindi non hai nulla da consigliami che possa fare da solo neanche per prendere confidenza e dimestichezza all'usare la testa come perno?
Qualcosa che potrei definire "propriocettivo" (anche se mi rendo conto che un concetto del genere applicato alla testa è quasi un paradosso)?
Proverò a sentire se zio Celso ha voglia ogni tanto di vedersi con me domenica mattina per fare qualcosa sulla base degli allenamenti che faccio (meno male che ho preso l'abitudine di prendere appunti).

Io personalmente, più dei ponti non ho mai fatto...
Forse l'unica cosa che mi sento di consigliarti è, quando fai sparring, di cercare di usarla. Pensala come un quinto arto, come scriveva Bellero.
Ho le braccia occupate, cerca di fare qualcosa? Lo tengo giù con la testa. (occhio sempre alle ghigliottine)
Tenta di girarmi, ed ho finito i punti d'appoggio? Pianti in terra la testa.
Sono sotto, cerca di farmi un tecnica, o di spostare il suo braccio in una posizione più vantaggiosa? Glielo impedisco con la capoccia.

Capisco che le prime due, se non si è abituati, comportino un po' di timore di spezzarsi il collo :) Personalmente, a livello fisico, consiglio di tenere il collo leggermente teso (non troppo), e...boh.

Cristo, io non ho nessun titolo per spiegare queste cose, dovrebbe esserci gente molto più preparata qui, AIUTATEMI!.  XD

P.S. Ma sparring lottatorio potresti farlo solo alle lezioni di MMA e se ti trovi con Celso, vero..?
Grazie, tranquillo che al mio basso livello queste indicazioni bastano già e avanzano.
Si, per sperring lottatorio o la lezione di MMA oppure se riesco a tirare dentro lo zio.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Barvo Iommi on November 13, 2012, 14:17:47 pm
Io invece lascerei perdere il kali almeno per un po'  :)
Perchè mi dici così, a me piace un casino per quanto sia una pratica dura, diretta e che per me rappresenta la sintesi della pragmaticità.

troppa roba nello stesso giorno, già l mma sono a loro modo una sintesi di arti differenti e l'allenamento è provante  :)
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on November 13, 2012, 14:49:52 pm
Io invece lascerei perdere il kali almeno per un po'  :)
Perchè mi dici così, a me piace un casino per quanto sia una pratica dura, diretta e che per me rappresenta la sintesi della pragmaticità.

troppa roba nello stesso giorno, già l mma sono a loro modo una sintesi di arti differenti e l'allenamento è provante  :)
ah, ok.
Effettivamente è una obbiezione logica.
Ma purtroppo per problemi logistici e di tempo o così o nulla, considera poi che non ho in programma di fare competizioni o altro, se ne avessi un allenamento come questo sarebbe effettivamente scorretto .
Se non facessi il kali prima potrei avere una maggiore intensità nella parte di MMA, ma considera che i miei obbiettivi sono di tipo "hobbistico" nel senso che non ho in programma competizioni o altro.
Se così fosse un regime di studio di questo tipo sarebbe inadeguato.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Barvo Iommi on November 13, 2012, 19:06:51 pm
Effettivamente è una obbiezione logica.
Ma purtroppo per problemi logistici e di tempo o così o nulla, considera poi che non ho in programma di fare competizioni o altro, se ne avessi un allenamento come questo sarebbe effettivamente scorretto .
Se non facessi il kali prima potrei avere una maggiore intensità nella parte di MMA, ma considera che i miei obbiettivi sono di tipo "hobbistico" nel senso che non ho in programma competizioni o altro.
Se così fosse un regime di studio di questo tipo sarebbe inadeguato.
hai ragione, alla fin fine bisogna fare quello che ci piace, siamo amatori  :)
Solo che sacrificare l'intensità nell'allenamento di mma è un peccato grosso, fare due attività al 50% d'intensità, non porta ad avere il 50% di miglioramenti e benefici da entrambe ma il 5% se va bene, IMHO  :)
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on November 13, 2012, 21:10:00 pm
Effettivamente è una obbiezione logica.
Ma purtroppo per problemi logistici e di tempo o così o nulla, considera poi che non ho in programma di fare competizioni o altro, se ne avessi un allenamento come questo sarebbe effettivamente scorretto .
Se non facessi il kali prima potrei avere una maggiore intensità nella parte di MMA, ma considera che i miei obbiettivi sono di tipo "hobbistico" nel senso che non ho in programma competizioni o altro.
Se così fosse un regime di studio di questo tipo sarebbe inadeguato.
hai ragione, alla fin fine bisogna fare quello che ci piace, siamo amatori  :)
Solo che sacrificare l'intensità nell'allenamento di mma è un peccato grosso, fare due attività al 50% d'intensità, non porta ad avere il 50% di miglioramenti e benefici da entrambe ma il 5% se va bene, IMHO  :)
ok, avevo capito bene allora.
Concordo che ad avere altre disponibilità di tempo e risorse una organizzazione diversa, come quella che suggerisci, è sicuramente meglio.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Takuanzen on November 14, 2012, 13:08:28 pm
Quindi non hai nulla da consigliami che possa fare da solo neanche per prendere confidenza e dimestichezza all'usare la testa come perno?
Qualcosa che potrei definire "propriocettivo" (anche se mi rendo conto che un concetto del genere applicato alla testa è quasi un paradosso)?
Proverò a sentire se zio Celso ha voglia ogni tanto di vedersi con me domenica mattina per fare qualcosa sulla base degli allenamenti che faccio (meno male che ho preso l'abitudine di prendere appunti).

Io personalmente, più dei ponti non ho mai fatto...
Forse l'unica cosa che mi sento di consigliarti è, quando fai sparring, di cercare di usarla. Pensala come un quinto arto, come scriveva Bellero.
Ho le braccia occupate, cerca di fare qualcosa? Lo tengo giù con la testa. (occhio sempre alle ghigliottine)
Tenta di girarmi, ed ho finito i punti d'appoggio? Pianti in terra la testa.
Sono sotto, cerca di farmi un tecnica, o di spostare il suo braccio in una posizione più vantaggiosa? Glielo impedisco con la capoccia.

Capisco che le prime due, se non si è abituati, comportino un po' di timore di spezzarsi il collo :) Personalmente, a livello fisico, consiglio di tenere il collo leggermente teso (non troppo), e...boh.


Venerdì provo le indicazioni di Andy...la questione della testa come quinto arto me l'hanno spiegata fin da subito ed effettivamente è un totale "rivolgimento di prospettiva". Solo che quando l'ho usata con persone più esperte di me nelle proiezioni, arrivato a terra, sono finito per ben due volte in ghigliottina. Un'altra volta anche in piedi. Come si fa a non finire in ghigliottina quando si usa la testa in quel modo, sia a terra che in piedi? Da principiante mi capita spesso. :dis:

Mi scuso con Fabry per aver approfittato del suo topic.
Title: Re:il mio viaggio nel rutilante mondo delle MMA dopolavoristiche.
Post by: Fabio Spencer on November 14, 2012, 14:09:52 pm
[Mi scuso con Fabry per aver approfittato del suo topic.
figurati, nulla di cui scusarti.