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Allenamento, recupero e cultura fisica => Performance/Preparazione atletica/Recupero => Topic started by: MachineGunYogin on June 03, 2015, 11:29:48 am

Title: Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 03, 2015, 11:29:48 am
http://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/high-blood-pressure/expert-answers/weightlifting/faq-20058451 (http://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/high-blood-pressure/expert-answers/weightlifting/faq-20058451)

Questo è il report della Mayo Clinic, che nel mondo accademico è considerata una piattaforma affidabile.

Ci sono una serie di studi che mostrano una relazione diretta tra il sollevamento pesi (allenamento per la forza, non pump con pesi leggeri) ed effetti negativi seri sul cuore.

Sembrerebbe che trattenere il respiro durante l'esecuzione, tipo manovra di valsava, sia molto pericoloso nello short-term e dannoso pure nel long-term.

Sembrerebbe che usare pesi pesanti con poche ripetizioni, tipo usando 80-85% 1RM o più sia pericoloso. Meglio stare su pesi bassi (tipo 70% 1RM), aumentando il numero di ripetizioni.

Il sollevamento di pesi leggeri nel long-term invece sembrerebbe essere salutare per il cuore e per la salute in generale.

Cosa ne pensate?

Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: nicola on June 03, 2015, 18:26:39 pm
dammi il tempo di leggere, ma dalle info che hai scritto mi sembra ci siano cose condivisibili.

La questione del trattenere il respiro sono anni che viene dibattuto, ma da che sapevo io non c'è ancora una posizione definitiva in merito.

Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 06, 2015, 16:33:48 pm
Vero, ho letto diverse opinioni mediche a riguardo, soprattutto sul come sforzi pari o superiori al 80%1RM e manovra di valsava, dove si trattiene il respiro prima dello sforzo (tipico degli allenamenti da PL) alla lunga danneggi il cuore.

Ora, visto che molti qua dentro seguono questo tipo di tecnica, manovra di valsava (trattenimento respiro), con carichi pure importanti, seguendo protocolli PL e promotori di allenamenti forza tipo Gruzza, mi chiedo cosa ne pensate, se e' una cosa che vi ha messo dubbi anche a voi, se secondo voi i danni sono minimi, ecc

I medici suggeriscono un respiro continuo e regolare, senza trattenimenti, e senza esasperazioni. Suggeriscono ripetizioni alte con carichi piu bassi, tipo 70% 1RM ..

Avete qualche opinione a riguardo?
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ragnaz on June 06, 2015, 16:59:01 pm
Il "problema" in ambito PL non credo sia stato posto seriamente, o almeno, non mi risulta, ma vedrò di informarmi meglio appena torno a Ferrara.
Non ho ancora letto l'articolo, ma diffido un po' di questi test per come spesso sono realizzati.
Mi riservo però chiaramente un giudizio serio dopo la lettura.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 06, 2015, 17:08:33 pm
A livello logico, lo sforzo elevato con carichi alti, e il tratenimento respiro, innalzano la pressione per un picco che dura pochi secondi, ma un picco parecchio elevato.

Non conosco bene la medicina, soprattutto in ambito cardiologia. Ma provo comunque a dare la mia interpretazione usando buon senso e principi fisici:

L'innalzamento della pressione del sangue ha un effetto deletrio per la valvola del cuore che riceve il flusso dall'arteria di ritorno. Da come l'ho capita io, il flusso con pressione troppo alta spinge sulla valvola in modo violento, allargandola. Alla lunga la valvola costantemente allargata, si danneggia e perde. A me pare un principio idraulico molto semplice in realta'.

Ora la mia domanda sta nel capire se il picco di innalzamento pressione regolare (per chi si allena regolarmente in palestra in questo modo) puo alla lunga danneggiare la valvola.

Le persone che soffrondo di pressione alta, in realta, hanno sta spinta tutti i giorni, in modo meno violento ma costante e ripetuto. Chi si allena con programmi forza invece, ha una spinta superiore (perche la pressione si innalza molto di piu) ma meno costante, nel senso che dura pochi secondi e poi ritorna normale.   

Puo alla lunga questo tipo di lavoro avere un effetto simile all'ipertensione, o anche peggiore?
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ragnaz on June 06, 2015, 17:19:58 pm
Bisogna anche vedere se magari affiancando anche solo un minimo di attività aerobica a basso impatto possa "compensare" il problema (come avviene per l'ipertensione)
Inoltre il ns corpo non è una macchina, per cui cosa accade sul lungo periodo imho lo si può sapere solo effettuando test, appunto, che durino decine di anni e seguano il praticante/atleta da giovane a vecchio.
Cmq che l'ipertrofia concentrica cardiaca data da allenamenti di forza non sia particolarmente benefica è risaputo, ma non mi risulta (ma non sono un esperto) sia considerata dannosa in persone in salute.
Anche qui, chiaramente, però dipende anche dalla quantità. Lo sport agonistico "fa male", c'è poco da fare (salvo starci un po' attenti, nei limiti del possibile).
C'è da aggiungere che ormai anche nel PL la gran parte del lavoro viene svolta con carichi tra il 70 e il 75% del 1RM. Raramente si lavora tra 80 e 85, e rarissimevolmente ( :P ) attorno al 90...
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Prototype 0 on June 06, 2015, 17:34:47 pm
Va più semplicemente considerato che nessuno qua si trucida di pesistica dall' alba al tramonto, come non vi è nessun runner che si trucida di maratone ipertrofizzando eccentricamente ai limiti dello sguarramento ventricolare.
Per ovvie ragioni, tanti degli infarti in tarda età avvengono sulla tazza del cesso, non per questo mi viene l' ansia a cagare.
E nemmeno evito di spostare carichi >10kg convinto di contrarre un aneurisma aortico addominale con la stessa facilità di uno schiavo ingaggiato co.co.co.pro per finire entro fine mese la piramide di Cheope.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 06, 2015, 17:41:32 pm
 XD
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 06, 2015, 17:50:16 pm
Bisogna anche vedere se magari affiancando anche solo un minimo di attività aerobica a basso impatto possa "compensare" il problema (come avviene per l'ipertensione)

Quindi secondo te attivita aerobica un paio di volte a settimana, dopo la sala pesi per esempio, potrebbe attenuare il probolema?


Inoltre il ns corpo non è una macchina, per cui cosa accade sul lungo periodo imho lo si può sapere solo effettuando test, appunto, che durino decine di anni e seguano il praticante/atleta da giovane a vecchio.
Cmq che l'ipertrofia concentrica cardiaca data da allenamenti di forza non sia particolarmente benefica è risaputo, ma non mi risulta (ma non sono un esperto) sia considerata dannosa in persone in salute.

Qua ci sono appunto opioni discordanti. In generale i cardiologi sconsigliano un lavoro da PL, dove si trattiene il respiro, e dove lo sforzo supera il 70-75%. la linea guida e' pesi leggeri, ripetizioni elevate, e respiro continuo e graduale. 

Mentre gli "esperti" dell'allenamento non sembrano condividere questa opinione.

Anche qui, chiaramente, però dipende anche dalla quantità. Lo sport agonistico "fa male", c'è poco da fare (salvo starci un po' attenti, nei limiti del possibile).
C'è da aggiungere che ormai anche nel PL la gran parte del lavoro viene svolta con carichi tra il 70 e il 75% del 1RM. Raramente si lavora tra 80 e 85, e rarissimevolmente ( :P ) attorno al 90...
Si chiaro che all 85-90% ci arrivi una volta ogni 2-3 mesi, se ci arrivi, e ci fai una o due ripetute, non di piu.
Ma anche se lavori al 70-75%1RM comunque non dovresti trattenere il respiro in esecuzione (a sentire i cardiologi), proprio per evitare di alzare la pressione di picco, ogni volta che ti alleni.

Purtroppo non conosco bene il sistema cardiovascolare, e la fisiologia del cuore. A rigor di logica ha molto senso, considerando le leggi della fisica in un circuito idraulico, il fatto che pressioni di picco elevate possano deformare le valvole se costantemente esercitate (con allenamenti setimanali di questo genere). 
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Prototype 0 on June 06, 2015, 17:51:05 pm
Dimenticavo bhastrika, fantastica per creare ipossia+ipocapnia+emoalcalosi: evitate come la peste ashram sprovvisti di camera iperbarica.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 06, 2015, 17:52:54 pm
Per ovvie ragioni, tanti degli infarti in tarda età avvengono sulla tazza del cesso, non per questo mi viene l' ansia a cagare.
Se smettessi di mangiare cioccolata, tutti questi sforzi in bagno non li faresti  XD
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 06, 2015, 17:54:25 pm
Dimenticavo bhastrika, fantastica per creare ipossia+ipocapnia+emoalcalosi: evitate come la peste ashram sprovvisti di camera iperbarica.
Hai colto nel segno, con pranayama estremi ho sentito di gente ha avuto piccoli ictus  :-X
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ragnaz on June 06, 2015, 18:26:24 pm
Bisogna anche vedere se magari affiancando anche solo un minimo di attività aerobica a basso impatto possa "compensare" il problema (come avviene per l'ipertensione)

Quindi secondo te attivita aerobica un paio di volte a settimana, dopo la sala pesi per esempio, potrebbe attenuare il probolema?


A "logica" sì. Ed è MOLTO consigliata dai vertici del PL.



Inoltre il ns corpo non è una macchina, per cui cosa accade sul lungo periodo imho lo si può sapere solo effettuando test, appunto, che durino decine di anni e seguano il praticante/atleta da giovane a vecchio.
Cmq che l'ipertrofia concentrica cardiaca data da allenamenti di forza non sia particolarmente benefica è risaputo, ma non mi risulta (ma non sono un esperto) sia considerata dannosa in persone in salute.

Qua ci sono appunto opioni discordanti. In generale i cardiologi sconsigliano un lavoro da PL, dove si trattiene il respiro, e dove lo sforzo supera il 70-75%. la linea guida e' pesi leggeri, ripetizioni elevate, e respiro continuo e graduale. 


Chiaro. Ma come dice 0, anche correre "troppo" fa male.. il "troppo" tende sempre ad avere effetti collaterali.


Mentre gli "esperti" dell'allenamento non sembrano condividere questa opinione.


Più che altro la contestualizzano.


Anche qui, chiaramente, però dipende anche dalla quantità. Lo sport agonistico "fa male", c'è poco da fare (salvo starci un po' attenti, nei limiti del possibile).
C'è da aggiungere che ormai anche nel PL la gran parte del lavoro viene svolta con carichi tra il 70 e il 75% del 1RM. Raramente si lavora tra 80 e 85, e rarissimevolmente ( :P ) attorno al 90...
Si chiaro che all 85-90% ci arrivi una volta ogni 2-3 mesi, se ci arrivi, e ci fai una o due ripetute, non di piu.
Ma anche se lavori al 70-75%1RM comunque non dovresti trattenere il respiro in esecuzione (a sentire i cardiologi), proprio per evitare di alzare la pressione di picco, ogni volta che ti alleni.

Purtroppo non conosco bene il sistema cardiovascolare, e la fisiologia del cuore. A rigor di logica ha molto senso, considerando le leggi della fisica in un circuito idraulico, il fatto che pressioni di picco elevate possano deformare le valvole se costantemente esercitate (con allenamenti setimanali di questo genere).

Conta che è molto "fisiologico" trattenere il respiro durante sforzi intensi.. magari il non farlo ha più controindicazione del farlo :P
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Prototype 0 on June 06, 2015, 18:50:10 pm
Ho già detto che i pesi legano?
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 06, 2015, 19:27:12 pm
Non mi pare una cosa proprio cosi banale  :dis:

A sentire alcuni l'allenamento per la forza promuove salute, per altri invece sembrerebbe dannoso per il cuore.

Soprattutto il trattenimento del respiro in uno squat con l'80-85%1RM sulle spalle (che poco a che fare con quello che avviene sulla tazza del cesso) sembrerebbe pericoloso alla lunga. Altri dicono che questi sforzi hanno un effetto "mungitrice" sul sistema cardio che addirittura farebbero bene nel long-term. Ci sono opinioni parecchio discortanti, soprattuto tra MediciDelloSport Vs. Cardiologi.

Quindi a me personalmente incuriosisce avere l'opinione di chi si allena cosi, visto che si parla di salute, e visto che vi ritengo persone molto intelligenti qui in ArMa .. 
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Prototype 0 on June 06, 2015, 19:43:19 pm
Tutto ciò non esclude che, specie lontano dagli estremi, il corpo si adatta alla grande senza danni.
Tipo, con allenamento di resistenza alla potenza non avrai forse stessa angiogenesi di pura aerobica, ma puoi migliorare la pressione arteriosa in quanto il corpo si ricalibra partendo dal presupposto che la resistenza idrodinamica periferica deve rimanere il minimo sindacale.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Davide.c on June 07, 2015, 02:24:28 am
Discorso molto interessante. Io uso abitualmente la manovra di Valsava quanto faccio pesi e la considero utile, sento nettamente la differenza di solidità tra quando la uso e non la uso e avendo studiato molto la respirazione nel goju ryu e nelle am cinesi (brevemente) mi rendo bene conto anche degli effetti che ha sulla pressione. Infatti, a volte, quando eseguo la manovra di Valsava ed esagero con la tensione sento un po' di fastidio alla testa. Ovviamente roba che sparisce entro un paio di secondi, il classico fastidio che tutti bbiamo quando "schiattiamo3 trattenendo il respiro e poi espiriamo di botto. Quando invece la eseguo in maniera corretta (grazie a Dio la maggior parte delle volte) non sento alcun fastidio. In questo l'utilizzo della cintura mi ha aiutato molto, perché ti insegna a capire fino a quanto è necessario spingere, in più è importante gestire bene l'uscita dall'apnea. Ovviamente questo non è backuppato da studi medici ma è solo frutto della mia scarsissima esperienza, mi affido a gente più esperta presente sul forum per confermare o smentire le mie affermazioni :)

Side note: il mio maestro di scherma è (quasi) medico chirurgo e, per ovvi motivi, è appassionato anche di medicina sportiva (o almeno credo, dato che risponde ai miei dubbi in maniera sempre competente). Quando siamo in sala pesi lui non utilizza la manovra, ma non me l'ha né sconsigliata né vietata, quindi credo che non la consideri pericolosa. Cercherò di invitarlo da queste parti, magari l'argomento gli piace e si unisce a noi! =D
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Dipper on June 07, 2015, 13:09:27 pm
Ho approfondito un po' in giro e, come dice Nicola, la questione è controversa. Non ho dati obiettivi e non avrei nemmeno gli strumenti per interpretarli, quindi quello che segue sono solo mie supposizioni.

Parlando di "risk management", mi sembra, semplificando al massimo, che ci siano due problemi contrapposti. Utilizzare la manovra di Valsalva (consigliata dagli addetti ai lavori) mette in sicurezza la colonna vertebrale ma comporta ipotetici rischi (ictus, distacco della retina e altre cose belle). Non utilizzare la manovra di Valsalva (consigliato da parecchi medici, ma non tutti comunque) in luogo di una più continua ovviamente azzera i rischi di cui sopra, ma, presupponendo un lavoro di forza un minimo intenso (quindi sicuramente oltre la soglia del BB), rende parecchio più complesso evitare di sovraccaricare la colonna durante gli esercizi.

Ora, statistiche in mano non ne ho, ma mi sembrerebbe che ernie e schiene sdrumate durante la pratica del WL / PL abbiano una probabilità di verificarsi decisamente più alta rispetto a un ictus.
Per questo personalmente ritengo pericolosa la respirazione continua (inspirazione eccentrica, espirazione concentrica) quando si fanno lavori oltre il 65 / 70% con i multiarticolari seri (per non parlare delle olimpiche poi) e sinceramente uno stacco così non posso nemmeno immaginarmelo.

Tutto bene e quindi via libera a Valsalva senza pensieri quindi?

No.

Non credo che tutti i dottori che la sconsigliano stiano inventandosi le cose.

C'è un tipo su YT che fa il paragone, secondo me molto calzante, con un'acquedotto cittadino. Dice più o meno così: che succede se tipo quadruplichiamo la pressione dell'acqua? Se le tubature sono nuove di zecca probabilmente nulla, perchè saranno costruite con dei margini di sicurezza per i quali questo aumento non è un problema. Se le tubature non sono così nuove invece... nessuno ci assicura che qualche giunto non salti.

Quindi?

Quindi quello che faccio io:

1) lavorare con il metodo distribuito (al solito) e in particolare con l'approccio sovietico, quindi pochi lavori oltre il 70% e tanto volume a carichi più moderati (con tutti gli altri crismi e vantaggi di cui si è parlato altrove). Carichi pesanti intorno all'80 / 85% sì (ci vogliono) ma razionati.

2) tolti i complementari BB oriented, con carichi un minimo importanti a me comunque non piace la repirazione continua e non la uso.
Ma non so se quello che faccio si possa definire ancora Valsalva oppure no.
In pratica, invece di prendere la grande boccata come fanno molti e poi premere l'aria contro l'epiglottide, io faccio una cosa più moderata: inspiro con il naso diciamo un 80% del massimo possibile e trattengo l'aria tenendo più basso possibile il diaframma, attivo consciamente l'addome e la bassa schiena. L'aria è ferma nel torace, "risucchiata" dal diaframma, in modo da avere quel famoso cuscinetto, ma non è spinta "in alto" quindi evito di sentire in gola quella pressione che fa diventare la faccia viola e sentire la testa che scoppia.
Non lo consiglio a nessuno e non mi è stato insegnato da nessuno in FIPL, semplicemente a me viene più naturale così, riesco a tenere la schiena (almeno finora) e alla fine della serie non sento quelle sgradevoli sensazioni che associo a un forte innalzamento di pressione (che non vuol dire necessariamente che non ci sia, non ho misurato... la sensazione è sicuramente più "tranquilla", magari la pressione si alza lo stesso, ma meno).

Penso comunque che la manovra di Valsalva sia naturale e necessaria quando ci si trova vicini all'esaurimento o si fa un massimale, e ogni tanto, mi capita di switchare automaticamente. Forse, percentuali a parte, quando si va oltre certi carichi in assoluto diventa comunque imprescindibile, ma qui si tratta di numeri da gente che gareggia di PL ed è un mondo a parte.

Secondo me comunque a utilizzare la manovra di Valsalva un rischio c'è, ma è il solito discorso che qualunque cosa fai se le cose vanno male rischi di rimanerci secco, si tratta di minimizzarlo. Ricorrervi quando non è necessaria (qualunque altra cosa che non sia maneggiare un carico importante rispetto alle proprie possibilità) significa senz'altro accollarsi un rischio maggiore.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 07, 2015, 14:00:21 pm
Forse allora il distribuito di Gruzza e' proprio il piu indicato x abituare il corpo in modo dolce e graduale.

 :-X Quello che mi fa paura e' questo:

"Se le tubature sono nuove di zecca probabilmente nulla, perchè saranno costruite con dei margini di sicurezza per i quali questo aumento non è un problema. Se le tubature non sono così nuove invece... nessuno ci assicura che qualche giunto non salti."

Quindi x un vent'enne magari i rischi sono molto ma molto bassi. Man mano che si sale con l'eta il tutto diventa molto piu pericoloso.

Qua non si parla di evitare tutti gli sforzi durante la giornata per paura di fare un infarto, come ironicamente faceva notare Zero. Si parla di andare a "spingere pressione nelle tubature" giorno dopo giorno, costantemente in una vita di weightlifting.

E se e' vero che il corpo si adatta innescando meccanismi di difesa, allora a questo punto il lavoro gradulare, moderato, quotidiano del distribuito ha ancora piu senso, per non andare a sovvraccaricare il sistema saltuariamente (2-3 volte a settimana) con carichi elevati.

Quindi meglio allenarsi 6 giorni su 7 con carichi al 65-70%1RM che non fa 3 volte a settimana con carichi al 80-85%. La magnitudine della manovra di valsava probabilmente e' proporzionale al carico sollevato. Quindi se uso un cairco al 70% o meno, diventa un gesto naturale, e sopportabile. Di una magnitudine paragonabile, se vogliamo, all' andare a cagare nella tazza del cesso, o al sellevare un oggetto medio-pesante in casa. Ma se si sale di peso, probabilmente, il sistema viene sollecitato in modo poco salutare che alla lunga, con l'eta, puo diventare molto pericoloso.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Dipper on June 07, 2015, 14:25:03 pm
Forse allora il distribuito di Gruzza e' proprio il piu indicato x abituare il corpo in modo dolce e graduale.
Ne sono più che convinto :thsit: In particolare l'approccio sovietico, a cui AG si ispira molto, che fa della moderazione del carico un principio cardine.


 :-X Quello che mi fa paura e' questo:

"Se le tubature sono nuove di zecca probabilmente nulla, perchè saranno costruite con dei margini di sicurezza per i quali questo aumento non è un problema. Se le tubature non sono così nuove invece... nessuno ci assicura che qualche giunto non salti."

Quindi x un vent'enne magari i rischi sono molto ma molto bassi. Man mano che si sale con l'eta il tutto diventa molto piu pericoloso.
Già, fa paura anche a me :pla: e ho idea che il rischio di distacco della retina a 20 anni abbia tutt'altra incidenza rispetto che a 50 o 60.

Qua non si parla di evitare tutti gli sforzi durante la giornata per paura di fare un infarto, come ironicamente faceva notare Zero. Si parla di andare a "spingere pressione nelle tubature" giorno dopo giorno, costantemente in una vita di weightlifting.

E se e' vero che il corpo si adatta innescando meccanismi di difesa, allora a questo punto il lavoro gradulare, moderato, quotidiano del distribuito ha ancora piu senso, per non andare a sovvraccaricare il sistema saltuariamente (2-3 volte a settimana) con carichi elevati.

Quindi meglio allenarsi 6 giorni su 7 con carichi al 65-70%1RM che non fa 3 volte a settimana con carichi al 80-85%. La magnitudine della manovra di valsava probabilmente e' proporzionale al carico sollevato. Quindi se uso un cairco al 70% o meno, diventa un gesto naturale, e sopportabile. Di una magnitudine paragonabile, se vogliamo, all' andare a cagare nella tazza del cesso, o al sellevare un oggetto medio-pesante in casa. Ma se si sale di peso, probabilmente, il sistema viene sollecitato in modo poco salutare che alla lunga, con l'eta, puo diventare molto pericoloso.
Completamente d'accordo :thsit:
Se diamo retta ai medici un dubbio viene... Ma visto che c'è chi ci dice che, presupposta una cura tecnica maniacale e un controllo assoluto del gesto, si può diventare forti tramite un lavoro basato principalmente su percentuali moderate, sparandole su solo al momento giusto, possiamo scegliere un approccio obiettivamente più sicuro per la salute, come hai scritto tu, e nel contempo avere risultati 8)
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Prototype 0 on June 07, 2015, 16:58:45 pm
Giusto, anche perchè scusate ma, senza manco pigliare ghisa, l' isometria è l' apoteosi della resistenza periferica e Yuri Chechi sarebbe dovuto morire una dozzina di volte all' anno.
Piuttosto, chi è di quel settore ha la rogna degli psoas resi ancora più stronzi da l-sit e front level, con le conseguenze posturali del caso.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ragnaz on June 07, 2015, 17:01:39 pm
Porto la mia (piccola) esperienza su due fatti.
Uno: pur utilizzando l'apnea e il "blocco" del core ad ogni alzata, non ho mai sentito il "groppo in gola" o "la testa che sembra stia per scoppiare" o altro che sento e leggo associato alla manovra di valsalva. In effetti però faccio "come Ryu", e come insegnano in FIPL, e cioè "gonfio la pancia" (ovvero spingo coscientemente il diaframma verso il basso, "sentendo" quindi "come se" la pancia fosse "piena d'aria")
Due: sull'uso dei carichi medi per lo sviluppo della forza: non ho fatto tanti "massimali" in vita mia, ma la volta che me li sono sentiti meglio fu quando seguii un programma "classico" russian style, e feci una bella settimana piena di scarico. Veniamo al risultato:
Squat: in allenamento mai usati più di 80kg, massimale a 110 molto comodo (non volevo esagerare visto che ho un'età :P e non vinco niente, ma almeno 115 li avevo sicuramente tutti)
Panca: mai usati carichi oltre i 75kg, massimale a 92,5 (ma stavolta proprio massimale puro)
(sottolineo che gli 80 e i 75 kg li usai cmq molto di rado, il grosso del lavoro fu fatto con carichi più bassi).

Sottolineo anch'io l'importanza poi di come si "esce" dall'apnea, cercando di evitare lo "sbuffo" violento, ma espirando cmq in modo un minimo controllato.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 07, 2015, 17:22:10 pm
Porto la mia (piccola) esperienza su due fatti.
Uno: pur utilizzando l'apnea e il "blocco" del core ad ogni alzata, non ho mai sentito il "groppo in gola" o "la testa che sembra stia per scoppiare" o altro che sento e leggo associato alla manovra di valsalva. In effetti però faccio "come Ryu", e come insegnano in FIPL, e cioè "gonfio la pancia" (ovvero spingo coscientemente il diaframma verso il basso, "sentendo" quindi "come se" la pancia fosse "piena d'aria")

Credo sia anche un discorso di rilassamento. Se faccio la manovra in tensione, anch'io mi trovo con sintomi strani. Se la faccio rilassando i muscoli che non servono, ma comunque bloccando il core, allora le sensazioni spariscono.

In piu, riallacciandomi al lavoro del diaframma di cui parli, respirare "alto" spesso porta giramenti di testa anche senza trattenere il respiro. E' proprio fisiologico, se si blocca il diaframma senza prima espanderlo, la respirazione va a puttane in se. Figuriamoci quando si va a fare la monovra di valsava. Altro che giramenti di testa.   

Due: sull'uso dei carichi medi per lo sviluppo della forza: non ho fatto tanti "massimali" in vita mia, ma la volta che me li sono sentiti meglio fu quando seguii un programma "classico" russian style, e feci una bella settimana piena di scarico. Veniamo al risultato:
Squat: in allenamento mai usati più di 80kg, massimale a 110 molto comodo (non volevo esagerare visto che ho un'età :P e non vinco niente, ma almeno 115 li avevo sicuramente tutti)
Panca: mai usati carichi oltre i 75kg, massimale a 92,5 (ma stavolta proprio massimale puro)
(sottolineo che gli 80 e i 75 kg li usai cmq molto di rado, il grosso del lavoro fu fatto con carichi più bassi).

Qua mi lasci di stucco. I tuoi 80kg di squat sono esattamente il 70% del tuo massimale di 115kg. Quindi, se dici che con questi 80kg ci lavori di rado, vuol dire che il grosso del lavoro lo fai con 60-65% 1RM. E saltuairmanete usi il 70% ???

Io cosi leggero non ci lavoro quasi mai invece. Mi pare di non far nulla. Sbaglio qualcosa?

Sottolineo anch'io l'importanza poi di come si "esce" dall'apnea, cercando di evitare lo "sbuffo" violento, ma espirando cmq in modo un minimo controllato.
Anche qua il principio e' il medesimo di cui sopra, segue il discorso della respirazione diaframmatica profonda. Se si rilascia di botto il diaframma si rilassa troppo, e si perde la contrazzione core. Ogni volta che contraggo e rilascio, sara piu facile rilassare il muscolo in questione, e il rilassamento sara' sempre piu profondo. Nel pranayama ste tecniche si usano proprio per rilassare totalemte un diaframma contratto. Cosa che con un quintale sulle spalle (o piu) non credo sia il massimo. 
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ragnaz on June 07, 2015, 17:48:40 pm
Porto la mia (piccola) esperienza su due fatti.
Uno: pur utilizzando l'apnea e il "blocco" del core ad ogni alzata, non ho mai sentito il "groppo in gola" o "la testa che sembra stia per scoppiare" o altro che sento e leggo associato alla manovra di valsalva. In effetti però faccio "come Ryu", e come insegnano in FIPL, e cioè "gonfio la pancia" (ovvero spingo coscientemente il diaframma verso il basso, "sentendo" quindi "come se" la pancia fosse "piena d'aria")

Credo sia anche un discorso di rilassamento. Se faccio la manovra in tensione, anch'io mi trovo con sintomi strani. Se la faccio rilassando i muscoli che non servono, ma comunque bloccando il core, allora le sensazioni spariscono.


concordo


In piu, riallacciandomi al lavoro del diaframma di cui parli, respirare "alto" spesso porta giramenti di testa anche senza trattenere il respiro. E' proprio fisiologico, se si blocca il diaframma senza prima espanderlo, la respirazione va a puttane in se. Figuriamoci quando si va a fare la monovra di valsava. Altro che giramenti di testa.   


Esatto


Due: sull'uso dei carichi medi per lo sviluppo della forza: non ho fatto tanti "massimali" in vita mia, ma la volta che me li sono sentiti meglio fu quando seguii un programma "classico" russian style, e feci una bella settimana piena di scarico. Veniamo al risultato:
Squat: in allenamento mai usati più di 80kg, massimale a 110 molto comodo (non volevo esagerare visto che ho un'età :P e non vinco niente, ma almeno 115 li avevo sicuramente tutti)
Panca: mai usati carichi oltre i 75kg, massimale a 92,5 (ma stavolta proprio massimale puro)
(sottolineo che gli 80 e i 75 kg li usai cmq molto di rado, il grosso del lavoro fu fatto con carichi più bassi).

Qua mi lasci di stucco. I tuoi 80kg di squat sono esattamente il 70% del tuo massimale di 115kg. Quindi, se dici che con questi 80kg ci lavori di rado, vuol dire che il grosso del lavoro lo fai con 60-65% 1RM. E saltuairmanete usi il 70% ???


Non proprio. Nel senso che stavo lavorando con % sul vecchio massimale (che tra l'altro era un massimale compensatissimo, mentre i 110 li feci benino).
Era però giusto per fare notare che, alla fine dei conti, ho ottenuto un cospicuo aumento del massimale lavorando con carichi cmq assai gestibili.


Io cosi leggero non ci lavoro quasi mai invece. Mi pare di non far nulla. Sbaglio qualcosa?


Io di lavoro tra il 60 e il 70% cmq ne faccio un bel po'.. ovvio che poi si va anche oltre.
E' anche il vantaggio di fare al max un paio di prove massimali l'anno.. lavori molto tempo in realtà con % ben più basse.
Tra l'altro, in un programma "base" di 12 settimane, il lavoro sopra il 75% inizia non prima della 5/6a settimana, e già li non è più un 75% ma magari è già sceso a un 72 o 70 a seconda dei casi.
Per non contare poi i lavori dove ci si autoregola come i MAV e simili. Li trovo utilissimi, ma solo per chi ha molto buon senso e non vuole "spingere a tutti i costi".


Sottolineo anch'io l'importanza poi di come si "esce" dall'apnea, cercando di evitare lo "sbuffo" violento, ma espirando cmq in modo un minimo controllato.
Anche qua il principio e' il medesimo di cui sopra, segue il discorso della respirazione diaframmatica profonda. Se si rilascia di botto il diaframma si rilassa troppo, e si perde la contrazzione core. Ogni volta che contraggo e rilascio, sara piu facile rilassare il muscolo in questione, e il rilassamento sara' sempre piu profondo. Nel pranayama ste tecniche si usano proprio per rilassare totalemte un diaframma contratto. Cosa che con un quintale sulle spalle (o piu) non credo sia il massimo.

Ma infatti a me viene spontaneo anche grazie all'abitudine presa facendo yoga anni fa :)
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: The Spartan on June 07, 2015, 19:06:05 pm
R knows!!!
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Prototype 0 on June 07, 2015, 20:10:05 pm
R ha citato una cosa sacrosanta: riempendo solo parzialmente i polmoni, la pressione intratoracica è decisamente meno sincopante che gonfiandosi come un gommone.


Ragnaz, mi spieghi come precisamente lavori in termini di set*rep*rec con 60/70%rm?
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ragnaz on June 07, 2015, 20:28:56 pm
R ha citato una cosa sacrosanta: riempendo solo parzialmente i polmoni, la pressione intratoracica è decisamente meno sincopante che gonfiandosi come un gommone.


Ragnaz, mi spieghi come precisamente lavori in termini di set*rep*rec con 60/70%rm?

In genere si seguono i principi della tabella Prilepin.
A occhio col 60% stai sulle 6/7 rep (* 4/5 set) e col 70% stai sulle 5/6 rep (anche qui con circa 4/5 set).
Ovviamente se stiamo parlando di set di lavoro.
Se è una tappa di un ramping ovviamente il discorso cambia (cambiano i set ma non tanto le rep).
E poi dipende anche da cosa vuoi fare... se è l'inizio di una fase di accumulo i set possono anche essere di più.
Se poi è un lavoro in variante (fermi vari, isocinetiche, etc.) si modifica di conseguenza (un 60% è un lavoro leggero, mentre un 60% con fermo è molto più pesante e quindi va trattato come tale, per es.)
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Prototype 0 on June 07, 2015, 21:15:58 pm
Ho chiesto perchè il bb tradizionale usa sti carichi per set mooooooolto lunghi a cedimento, e già sapevo ciò fosse inconcepibile per te.
E che recuperi usi?
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ragnaz on June 07, 2015, 23:10:50 pm
Ho chiesto perchè il bb tradizionale usa sti carichi per set mooooooolto lunghi a cedimento, e già sapevo ciò fosse inconcepibile per te.
E che recuperi usi?

In genere, se è un "vero" 60% stai sui 2 min max per squat e stacco e 1 min o poco più per la panca.
Però nessuno uso il cronometro... si va tendenzialmente a sensazione :)
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Prototype 0 on June 08, 2015, 02:55:44 am
Immagino che le rep per ogni set siano poche anche per via del fatto che si tronca tutto appena l' esplosività viene meno.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ragnaz on June 08, 2015, 03:13:51 am
Immagino che le rep per ogni set siano poche anche per via del fatto che si tronca tutto appena l' esplosività viene meno.

Il buffer in genere è tenuto molto alto, anche fino al 100%. Non è tanto l'esplosività, quando proprio la qualità tecnica dell'alzata (da salvaguardare) e la volontà di ridurre al minimo il lavoro in cui si crei acidosi.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: The Spartan on June 08, 2015, 11:12:04 am
Difficile aggiungere di più...
Personalmente ritengo che la disamina di R sia esaustiva e che cmq le ricerche di un certo tipo vadano calate poi nel contesto "ottimale" di riferimento.
Esempio per me è il football americano...le ultime ricerche in materia di conseguenze dei traumi da impatto sul cervello sono devastanti ma un conto è il giocatore di football pro o semipro americano e un conto è il giocatore amatoriale italiano.
Per quanto riguarda la respirazione io il solo accorgimento banale che uso è uno che mi porto da tempo appresso: spingi via col respiro il carico da te quando è sopra, spingi via il pavimento quando è sotto...
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 08, 2015, 11:57:32 am
R ha citato una cosa sacrosanta: riempendo solo parzialmente i polmoni, la pressione intratoracica è decisamente meno sincopante che gonfiandosi come un gommone.


Ragnaz, mi spieghi come precisamente lavori in termini di set*rep*rec con 60/70%rm?

In genere si seguono i principi della tabella Prilepin.
A occhio col 60% stai sulle 6/7 rep (* 4/5 set) e col 70% stai sulle 5/6 rep (anche qui con circa 4/5 set).

Con le tabelle da BB con un carico al 60% fai 10 rep o piu mentre con un carico al 70% ne fai 8 o piu.
Credo proprio che il concetto di base nel distribuito sia quello di evitare il cedimento muscolare a tutti i costi. Quindi se con un 60% si fan 6 rep, si riesce ad arrivare a fare 4-5 set senza andare a cedimento, e cosi facendo si riesce a concentrasi di piu su precisione tecnica e velocita, sena necessariamnete andare a ridurre i volumi, che in questo caso sono dati dal numero di serie piuttostoc he da serie lunghe con 8 o piu rep. Sbaglio?

E poi dipende anche da cosa vuoi fare... se è l'inizio di una fase di accumulo i set possono anche essere di più.
I set ma non le rep, o sbaglio? Comunque non si va mai in nessun caso a cedimento, da quel che ho capito io.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 08, 2015, 12:09:17 pm
Difficile aggiungere di più...
Personalmente ritengo che la disamina di R sia esaustiva e che cmq le ricerche di un certo tipo vadano calate poi nel contesto "ottimale" di riferimento.
Esempio per me è il football americano...le ultime ricerche in materia di conseguenze dei traumi da impatto sul cervello sono devastanti ma un conto è il giocatore di football pro o semipro americano e un conto è il giocatore amatoriale italiano.

Vero, ma mi sorgono delle considerazioni su sto discorso. Magari mi sbaglio, ma lo sport agonistico pro ha anche la funzione selettiva. Parlando del WL e PL, se ho una genetica dimmerda col cavolo che entro a fare il pro. Ma comunque posso allenarti da amatore, anche molto intensamente. Quindi se ho la genetica dimmerda e faccio l'amatore e mi sparo allenamenti intensi, credo che posso rischiare danni comparabili a chi ha una genetica eccellente e fa il pro.

E' come dire che con la panda non vado via ai 250 km/orari quindi non rischio di ammazzarmi come con una ferrari. Ma se vado via ai 160 rischio quasi come se andassi via ai 200 con una ferrari, proprio perche una panda ai 160 e' al limite della tenuta. Non so se ho reso l'idea.

Per quanto riguarda la respirazione io il solo accorgimento banale che uso è uno che mi porto da tempo appresso: spingi via col respiro il carico da te quando è sopra, spingi via il pavimento quando è sotto...
Concordo.
Questo che usi tu e' un modo molti diverso di lavorare da quello che insegna Gruzza e compagnia. Loro stanno in apnea e usano la manovra di valsava, proprio per aumentare la pressione nel core.
Per esempio per lo squat:
Da in piedi prendi un respiro profondo, scendi in buca trattenendo il respiro, risali in apnea ed inizi ad espirare solo a 2/3 della rislaita. Quindi in apnea ci stai tutto la discesa, in buca, e 1/3 della salita.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: The Spartan on June 08, 2015, 12:41:04 pm
Io do per scontato che un amatore non si alleni come un pro...è chiaro che se ti alleni come un pro in tutto e per tutto allora i rischi siano i medesimi, ma non credo sia il caso di alcuni di noi.
Dopodichè, nel football particolarmente, conta anche il discorso del "da quanto" e "per quanto"...e lì il fattore usura ha il suo peso.
Sulla respirazione io ho visto che con altri sistemi il carico lo gestisco meno, soprattutto in discesa.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 08, 2015, 12:56:00 pm
Ma quello che volevo chidere e' siamo sicuri che, anche se non mi alleno come un pro, ma mi alleno al limite x quelle che sono le mie capacita, allora non vado ad aumentare i rischi che puo avere il pro?

Esempio stupido: se un pro con genetica da russo si fa i massimali una volta ogni 4 settimane, magari io con la genetica da tortellini posso avere gli stessi rischi/danni nel long-term anche solo facendo i massimali na volta ogni 4 mesi.   

Questo per dire che in genere noi seguiamo protocolli dati da professionisti, ma magari ci dimentichiamo del fatto che questi sono stati selezionati per arrivare li. E che la genetica e il make-up fisico strutturale con sui siamo nati, e' molto ma molto variabile e puo inflenzare infortuni, danni interni o esterni, malattie ecc non solo performance.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 08, 2015, 13:08:42 pm
X la respirazione io ho sempre usato il metodo classico, inspiro in discesa  butto fuori in salita. Ma recentemente ho provato il metodo di Gruzza e devo dire che compatta bene, soprattutto x stacchi e squat. Il mio dubbio è sorto quando ho iniziato a leggere cosa ne pensano i medici a riguardo.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: The Spartan on June 08, 2015, 13:10:27 pm
Che siano stati selezionati sa molto di fantascienza....per come la si presenta e di sicuro oggi...
E' chiaro che il campione è figlio di un lungo processo che parte dal dna fortunato.
Ma il discorso è banale...con questa logica anche una semplice uscita in bicicletta o scatto in salita può essere fatale se il nostro organismo, in generale o in quel dato momento, ha delle debolezze.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 08, 2015, 13:20:06 pm
Questi sono estremi pero', che si allontanano dalla realta'. Io non parlo di semplici gesti fisici, parlo proprio di allenamenti intensi di un certo tipo protratti nel tempo.

Il discorso genetica invece puo non essere condiviso, e non escludo che tanto dipenda dal metodo non dalla genetica. E' bello pensare pero che tutti ce la possano fare, che nessuno si ammalera' mai, che nessuno si potra far male. Ma le statistiche mostrano un gran range di variabilita. Quindi prima o poi qualcuno si fara' male, qualcuno si ammalera', e qualcuno ci restera' secco. Lo scopo tendenzialmente e' quello di cercare di non essere quel qualcuno, ma comunque di allenarsi e divertirsi. 
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: The Spartan on June 08, 2015, 13:22:37 pm
Si...
Ma tu come fai a sapere quale sia il tuo limite in quel senso?
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 08, 2015, 13:40:04 pm
Non e' facile saperlo
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ragnaz on June 08, 2015, 15:17:05 pm
R ha citato una cosa sacrosanta: riempendo solo parzialmente i polmoni, la pressione intratoracica è decisamente meno sincopante che gonfiandosi come un gommone.


Ragnaz, mi spieghi come precisamente lavori in termini di set*rep*rec con 60/70%rm?

In genere si seguono i principi della tabella Prilepin.
A occhio col 60% stai sulle 6/7 rep (* 4/5 set) e col 70% stai sulle 5/6 rep (anche qui con circa 4/5 set).

Con le tabelle da BB con un carico al 60% fai 10 rep o piu mentre con un carico al 70% ne fai 8 o piu.
Credo proprio che il concetto di base nel distribuito sia quello di evitare il cedimento muscolare a tutti i costi. Quindi se con un 60% si fan 6 rep, si riesce ad arrivare a fare 4-5 set senza andare a cedimento, e cosi facendo si riesce a concentrasi di piu su precisione tecnica e velocita, senza necessariamnete andare a ridurre i volumi, che in questo caso sono dati dal numero di serie piuttosto che da serie lunghe con 8 o piu rep. Sbaglio?


No, tutto corretto :) C'è cmq anche una piccola componente di ipertrofia "sarcoplasmatica" data dai recuperi non completi tra i set con carichi mediobassi.
Ma è un effetto collaterale :)


E poi dipende anche da cosa vuoi fare... se è l'inizio di una fase di accumulo i set possono anche essere di più.
I set ma non le rep, o sbaglio? Comunque non si va mai in nessun caso a cedimento, da quel che ho capito io.

Esatto, aumentano i set mentre le rep restano piuttosto costanti. E non si va MAI a cedimento muscolare.. solo in pochissimi casi si può andare a cedimento tecnico.

Riguardo il cuore, imho, chi si allena 3/4 volte a settimana (6/8 ore a sett.) basta che aggiunga un po' di cardio e può stare tranquillo.
Poi oh, la sfiga è sempre dietro l'angolo, ma questo vale anche solo quando ci si alza dal letto :P
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: MachineGunYogin on June 08, 2015, 16:58:09 pm
R ha citato una cosa sacrosanta: riempendo solo parzialmente i polmoni, la pressione intratoracica è decisamente meno sincopante che gonfiandosi come un gommone.


Ragnaz, mi spieghi come precisamente lavori in termini di set*rep*rec con 60/70%rm?

In genere si seguono i principi della tabella Prilepin.
A occhio col 60% stai sulle 6/7 rep (* 4/5 set) e col 70% stai sulle 5/6 rep (anche qui con circa 4/5 set).

Con le tabelle da BB con un carico al 60% fai 10 rep o piu mentre con un carico al 70% ne fai 8 o piu.
Credo proprio che il concetto di base nel distribuito sia quello di evitare il cedimento muscolare a tutti i costi. Quindi se con un 60% si fan 6 rep, si riesce ad arrivare a fare 4-5 set senza andare a cedimento, e cosi facendo si riesce a concentrasi di piu su precisione tecnica e velocita, senza necessariamnete andare a ridurre i volumi, che in questo caso sono dati dal numero di serie piuttosto che da serie lunghe con 8 o piu rep. Sbaglio?


No, tutto corretto :) C'è cmq anche una piccola componente di ipertrofia "sarcoplasmatica" data dai recuperi non completi tra i set con carichi mediobassi.
Ma è un effetto collaterale :)

Puo essere che questo principio dei recuperi ridotti deriva dal medesimo principio ipertrofico che usano anche quelli del CanadianBear?
Secondo te, qual'e' il senso del non adare a recupero completo se non quello di arrivare a cedimento (o allenare il sistema cardiovascolare)?




E poi dipende anche da cosa vuoi fare... se è l'inizio di una fase di accumulo i set possono anche essere di più.
I set ma non le rep, o sbaglio? Comunque non si va mai in nessun caso a cedimento, da quel che ho capito io.

Esatto, aumentano i set mentre le rep restano piuttosto costanti. E non si va MAI a cedimento muscolare.. solo in pochissimi casi si può andare a cedimento tecnico.

Riguardo il cuore, imho, chi si allena 3/4 volte a settimana (6/8 ore a sett.) basta che aggiunga un po' di cardio e può stare tranquillo.
Poi oh, la sfiga è sempre dietro l'angolo, ma questo vale anche solo quando ci si alza dal letto :P
Non discuto sulla figa, e su episodi tipo quelli descritti da Zero dove uno fa un infarto sulla tazza del cesso, o quelli descritii da John dove puo avvenire facendo semplicemente uno scatto.

Parlo proprio di un allenamento deleterio che protratto nel tempo esercita una pressione sulle valvole che le deforma, col tempo.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ragnaz on June 08, 2015, 20:42:03 pm

No, tutto corretto :) C'è cmq anche una piccola componente di ipertrofia "sarcoplasmatica" data dai recuperi non completi tra i set con carichi mediobassi.
Ma è un effetto collaterale :)

Puo essere che questo principio dei recuperi ridotti deriva dal medesimo principio ipertrofico che usano anche quelli del CanadianBear?


Puo essere si

Secondo te, qual'e' il senso del non adare a recupero completo se non quello di arrivare a cedimento (o allenare il sistema cardiovascolare)?


Secondo me, partendo dal presupposto che non si ricerca il cedimento e che l'allenamento cardio lo farei diversamente, un recupero medio permette di stringere un po' i tempi della seduta, di indurre un minimo di ipertrofia "da acidosi", e, soprattutto, permette di rievocare le sensazioni di un carico alto, usando però un carico medio.
In genere nel PL le serie lunghe e/o i lavori ad alto volume e carico medio, servono soprattutto perchè alla n-esima ripetizione sei sufficientemente "stanco" da percepire il 60% come fosse un 90% e quindi allenare la tecnica del 90% senza però avere i rischi di un 90% vero sul groppone (spero si sia capito...)





E poi dipende anche da cosa vuoi fare... se è l'inizio di una fase di accumulo i set possono anche essere di più.
I set ma non le rep, o sbaglio? Comunque non si va mai in nessun caso a cedimento, da quel che ho capito io.

Esatto, aumentano i set mentre le rep restano piuttosto costanti. E non si va MAI a cedimento muscolare.. solo in pochissimi casi si può andare a cedimento tecnico.

Riguardo il cuore, imho, chi si allena 3/4 volte a settimana (6/8 ore a sett.) basta che aggiunga un po' di cardio e può stare tranquillo.
Poi oh, la sfiga è sempre dietro l'angolo, ma questo vale anche solo quando ci si alza dal letto :P
Non discuto sulla figa, e su episodi tipo quelli descritti da Zero dove uno fa un infarto sulla tazza del cesso, o quelli descritii da John dove puo avvenire facendo semplicemente uno scatto.

Parlo proprio di un allenamento deleterio che protratto nel tempo esercita una pressione sulle valvole che le deforma, col tempo.

Non essendoci ancora certezze, io lavoro "tranquillo" e mi faccio un po' di cardio. Se poi ci saranno sviluppi si vedrà :)
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Ebony Girls Lover on June 09, 2015, 15:54:02 pm
Provo a dire la mia quando si fanno sforzi elevati si trattiene istintivamente il respiro,senza manovra di valsava o almeno a me non pare mai di avere visto nessun farla tipo muratori/mobilieri o altre categorie di lavoratori che fanno lavori pesanti.
La medicina qui é controversa perché spesso la maggior parte dei medici non conosce l'attività fisica,infatti di solito prescrivono solo attività aerobica e nuoto.
Per me la verità sta nel mezzo,nel senso che trattenere il respiro per certi carichi secondo me ci sta,ma non bisogna lavorare spesso con carichi massimale.
Diciamo che sono in linea con Ragnaz e Ryu.
Personalmente trattengo il respiro ma non faccio la manovra di valsava nello squat,mentre nella panca respiro normalmente,trattengo il respiro solo verso le ultime ripetizioni che sono stanco per terminarle.
Title: Re:Weightlifting e danni al cuore ?
Post by: Davide.c on June 13, 2015, 00:22:50 am
Ho parlato col mio maestro di scherma: in breve ha detto che discorsi del genere sono un po' senza capo né coda. nel senso che la discriminante vera è la predisposizione genetica, ed anche se quella aumenta comunque il rischio non c'è un modo vero e proprio per prevenire i problemi al cuore. Automaticamente diciamo che starsi a fare il problema per i danni al cuore causati dalla pesistica è un po' una pippa mentale, in quanto le variabili in gioco sono troppe. Posto questo assunto, imho, basta come già stato detto allenarsi con buon senso e tenersi sotto controllo per stare relativamente sereni =)