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Allenamento, recupero e cultura fisica => Performance/Preparazione atletica/Recupero => Topic started by: Darth Dorgius on July 20, 2015, 07:29:04 am

Title: La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 20, 2015, 07:29:04 am
Ok, dopo più di un mese da questo post:

Bene, questo potrebbe essere l'ultimo aggiornamento del thread. In attesa di un titolo più interessante, tipo "La mia battaglia per diventare atletico", o robe del genere. XD

Ordunque, dati di ieri.

Peso: 78kg
Vita: 85cm
Grasso: 16,1% (non so perché mi dia sempre lo stesso dato dell'altra volta... Ma considero che questo sia comunque un dato più veritiero, per chi vuole c'è anche il confronto visivo).



Continuando con gli allenamenti (e dieta a più o meno 3Mcal al giorno), sono giunto a:

Peso: 80kg (+2kg)
Vita: 84cm (-1cm)

Quindi diciamo che qualcosina nel verso giusto si sta muovendo. :gh:

Però, secondo quanto dice questa tabella:

http://www.my-personaltrainer.it/proporzioni.htm (http://www.my-personaltrainer.it/proporzioni.htm)

In pratica, o stringo il girovita di altri 6cm, oppure metto su 10kg di muscoli. XD

Ora, considerando che tuttora non posso accedere all'allenamento standard coi pesi, ma ho la possibilità di sovraccaricarmi (per ora un giubbetto da +10kg), che per quanto riguarda le trazioni ho comunque tantissimo margine di lavoro ancora, che non sono ancora riuscito a fare un pistol squat completo, ... Come mi conviene portare avanti l'allenamento?

Intendo dire, proprio a livello di protocolli da utilizzare, come stabilire un punto di partenza e un "percorso" ben definito.

Nel thread "training" ho visto tantissima roba, mi servirebbe solo qualche suggerimento. :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on July 20, 2015, 08:59:09 am
Se il tuo scopo non è forza ma solo, in qualche modo, aumentare la massa muscolare puoi fare trazioni, parallele, rematore con un manubrio (se ce l'hai), push up, shoulder press a testa in giù contro il muro, e squat con qualcuno sulle spalle. Anche gli scatti, brevi ma intensi e con tanto recupero tra l'uno e l'altro.

Per addominali e lombari puoi fare tutti gli esercizi a terra che conosci già.

Per la programmazione io mi allenare tutti i giorni alternando schiena/petto con gambe/spalle. E visto la scarsa qualità degli esercizi a disposizione che non consentono si caricare farei almeno 3 set per ogni esercizio, le ripetizioni che ci stanno. Per esempio credo che nelle trazioni arrivi a 10-15 colpi mentre nel push up magari ne fai na trentina. Se hai modo di aumentare l'intensità con pesi (sassi, mattoni ecc) I'm modo da stare basso con le rep (5-8) tanto meglio. In quel caso puoi aumentare le serie da 3 a 5-6.

In pratica fai un pump che ti rende volume ma poca forza. E la muscolazione senza forza è come leccare la fica con le mutande, e questo volume non servirà a nulla. Senza i bilancieri farai un lavoro poco stimolante per diversi motivi:
1. Raggiungerai a breve un plateau in termini di massa e forza (resistenza muscolare)
2.La muscolatura acquisita durerà fin tanto che fai sto pump. Una volta smesso a breve sparirà. In pratica sono guadagni non duraturi.
3. Un corpo funzionale e performante secondo me necessità forza esplosiva sviluppata con multi articolari. Senza di questo resti in un corpo gonfio ma finto, dove al primo scontro fisico verrai schiacciato da gente magari meno voluminosa ma più forte (e magari pure tecnicamente inferiore).
4. L'allenamento di forza bruta con bilancieri ti consente di sviluppare anche la mente. É uno yoga. Se diventi forte fisicamente ti senti più forte mentalmente, piu sicuro, e hai meno paura ad affrontare la vita (almeno questo vale x me).

Il mio consiglio è di buttare sti 50-60 euri mensili ed iscriverti in un centro con attrezzatura valida. O prenditi L occorrente x lavorare seriamente.


Il buon giorno lo si vede dal mattino
Spoiler: show
zio cane, torno x far le ferie, dormire e rilassarmi, visto che a manchester nom riesco a dormine nulla, e guarda un po.. la famiglia che mi abita di sopra decide guarda caso di fare ristrutturazione proprio adesso, merda puttana troia lurida impestata  ... e iniziano con trapani e martellate alle 7.30 del mattino zio cane porco bastardo
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 20, 2015, 09:23:06 am
Se il tuo scopo non è forza ma solo, in qualche modo, aumentare la massa muscolare puoi fare trazioni, parallele, rematore con un manubrio (se ce l'hai), push up, shoulder press a testa in giù contro il muro, e squat con qualcuno sulle spalle. Anche gli scatti, brevi ma intensi e con tanto recupero tra l'uno e l'altro.

A dire il vero il mio scopo è la forza, non mi curo troppo dell'ipertrofia conseguente.  XD

Non so se è nelle mie potenzialità "natural" mettere su i 10kg che mi propone la tabella, più che altro immagino che - con l'allenamento giusto - aumenterò ancora un po' la massa e dimagrirò ancora un po', quindi ci sarà un punto d'incontro. :)

Per la programmazione io mi allenare tutti i giorni alternando schiena/petto con gambe/spalle. E visto la scarsa qualità degli esercizi a disposizione che non consentono si caricare farei almeno 3 set per ogni esercizio, le ripetizioni che ci stanno. Per esempio credo che nelle trazioni arrivi a 10-15 colpi mentre nel push up magari ne fai na trentina. Se hai modo di aumentare l'intensità con pesi (sassi, mattoni ecc) I'm modo da stare basso con le rep (5-8) tanto meglio. In quel caso puoi aumentare le serie da 3 a 5-6.

Per tutti i giorni intendi 6 su 7 con uno di rest, oppure proprio 7 su 7?

Senza i bilancieri farai un lavoro poco stimolante per diversi motivi:
1. Raggiungerai a breve un plateau in termini di massa e forza (resistenza muscolare)
2.La muscolatura acquisita durerà fin tanto che fai sto pump. Una volta smesso a breve sparirà. In pratica sono guadagni non duraturi.
3. Un corpo funzionale e performante secondo me necessità forza esplosiva sviluppata con multi articolari. Senza di questo resti in un corpo gonfio ma finto, dove al primo scontro fisico verrai schiacciato da gente magari meno voluminosa ma più forte (e magari pure tecnicamente inferiore).
4. L'allenamento di forza bruta con bilancieri ti consente di sviluppare anche la mente. É uno yoga. Se diventi forte fisicamente ti senti più forte mentalmente, piu sicuro, e hai meno paura ad affrontare la vita (almeno questo vale x me).

Il mio consiglio è di buttare sti 50-60 euri mensili ed iscriverti in un centro con attrezzatura valida. O prenditi L occorrente x lavorare seriamente.

Il problema non è tanto trovare i dindini, quanto una palestra che apra alle 5 del mattino. Ne ho una sotto casa che apre alle 6.30, ma è troppo tardi per com'è organizzata la mia vita attualmente. :(



Il buon giorno lo si vede dal mattino
Spoiler: show
zio cane, torno x far le ferie, dormire e rilassarmi, visto che a manchester nom riesco a dormine nulla, e guarda un po.. la famiglia che mi abita di sopra decide guarda caso di fare ristrutturazione proprio adesso, merda puttana troia lurida impestata  ... e iniziano con trapani e martellate alle 7.30 del mattino zio cane porco bastardo


Buongiorno! XD
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on July 20, 2015, 10:02:56 am
Beh allora se i soldi non ti mancano e il problema è solo l'orario, comprati un power rack, un bilanciere con piastre e una panca.

L'allenamento con i bilancieri è il top x la forza bruta. A corpo libero puoi sviluppate altre cose come controllo propriocezione, forza isometrica, resistenza, pump muscolare ecc che possono aiutare ma non sono adatte a quello che vuoi fare nello specifico.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on July 20, 2015, 11:24:41 am
Intanto dovresti scegliere che esercizi usare.
Tra i BW migliori per fare anche forza io metterei: trazioni con presa prona (soprattutto), pushup alternati, pushup a una mano (quando riuscirai a farli), handstand (con appoggio) pushup, pistol squat (fin dove arrivi), affondi/bulgarian, plank vari, hollow. Le trazioni puoi anche farle in L-sit (gambe a squadra).
Inoltre potresti aggiungere esercizi pliometrici tipo i pushup saltati, i balzi in lungo e in alto, gli affondi saltati (non a esaurimento, ma di qualità, come diceva machine per gli scatti).
Ora con calma prova e poi dicci un po' quante rep ca riesci a fare in quegli esercizi e vediamo.. :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 20, 2015, 12:06:40 pm
Beh allora se i soldi non ti mancano e il problema è solo l'orario, comprati un power rack, un bilanciere con piastre e una panca.

L'allenamento con i bilancieri è il top x la forza bruta. A corpo libero puoi sviluppate altre cose come controllo propriocezione, forza isometrica, resistenza, pump muscolare ecc che possono aiutare ma non sono adatte a quello che vuoi fare nello specifico.

Non esageriamo, i soldi mancano sempre. XD

Ma - a parte quello - power rack e altro sono offlimits per questioni di spazio (dovrei riuscire a cambiar casa -> altro tasto dolente XD ).

Intanto dovresti scegliere che esercizi usare.
Tra i BW migliori per fare anche forza io metterei: trazioni con presa prona (soprattutto), pushup alternati, pushup a una mano (quando riuscirai a farli), handstand (con appoggio) pushup, pistol squat (fin dove arrivi), affondi/bulgarian, plank vari, hollow. Le trazioni puoi anche farle in L-sit (gambe a squadra).
Inoltre potresti aggiungere esercizi pliometrici tipo i pushup saltati, i balzi in lungo e in alto, gli affondi saltati (non a esaurimento, ma di qualità, come diceva machine per gli scatti).
Ora con calma prova e poi dicci un po' quante rep ca riesci a fare in quegli esercizi e vediamo.. :)

Grazie, vi faccio sapere! :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on July 20, 2015, 12:57:41 pm
Che vita Dorje. No tempo. No soldi. No spazio. Sei messo quasi come ero io un paio di anni fa  :'(

Tra l'altro con il "problemino" agli occhi che ti ritrovi, sforzi troppo alti potrebbero essere controindicati. Hai chiesto ad un medico serio che tipo di attività è più indicata x la tua situazione?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 20, 2015, 13:02:26 pm
Che vita Dorje. No tempo. No soldi. No spazio. Sei messo quasi come ero io un paio di anni fa  :'(

 :'(


Tra l'altro con il "problemino" agli occhi che ti ritrovi, sforzi troppo alti potrebbero essere controindicati. Hai chiesto ad un medico serio che tipo di attività è più indicata x la tua situazione?

Praticamente posso fare tutto quello che non comprende "botte"! XD
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on July 20, 2015, 22:46:57 pm
Ti sono stati dati consigli decisamente sensati.
Non sono uno strumento che prediligo, ma nel tuo caso, se hai un budget minimo minimo, valuterei anche l'acquisto di qualche kettlebell.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Davide.c on July 21, 2015, 00:13:32 am
Il kettlbell anche a me sembra un'otima idea.

Se riesci a trovare qualche buon affare sull'usato di piatre con foro d 50MM io mi farei dei manubri fatbar con i tubi da idraulica e fanculo tutto =D
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 21, 2015, 08:30:47 am
Yep, il kettlebell però fa sempre parte dell'equipaggiamento di quando avrò a disposizione più spazio (non lascerei attrezzatura in parchetto e correre con 'sta roba appresso potrebbe non essere un allenamento completamente ergonomico XD ).

Stavo valutando un circuitino fullbody di questo tipo:

Dips ( 8 )
Jackknives (addominali, no trazioni) ( 15 )
Pullups ( 6 )
Pistol squats ( 14 per gamba, assistiti )
declined pushups ( 10 )
Pike Presses Elevated Feet ( 8 )
Close Grip Chin Ups ( 8 )

Ripetuto per 4 volte... Fatto stamattina, fra parentesi il numero di reps che ho fatto.

Avete suggerimenti sul fatto di adattarlo/modificarlo (eventualmente), o va bene così? Con che frequenza lo faccio? Come imposto i recuperi?

Pensavo di adottarlo per 3 settimane e poi tirare le somme sui miglioramenti.

Attualmente per poterlo completare (bene) ho usato un elastico come aiutino nei pullups e nei chinups.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on July 21, 2015, 12:55:15 pm
Le ripetizioni erano a cedimento o no?
In ogni caso, se vuoi fare forza, i circuiti non sono il modello ideale.
Se vuoi fare un lavoro globale dove lavori un po' la forza (soprattutto resistente) e fai anche lavoro metabolico, allora il circuito ci può stare.
I KB sono un'idea buona, ma chiaro che portarseli in giro di corsa è scomodo... ci avrai già pensato ma... usarli a casa prima di partire per la corsa?
(tra l'altro, il circuito o simili, quando lo faresti? perchè farlo dopo la corsa è deleterio, salvo che si tratti di una corsetta breve giusto di riscaldamento)
Volendolo attuare io lo farei 3 x week con recuperi buoni volendo massimizzare il lavoro sulla forza e minimizzare quello metabolico.
Un solo esercizio per le gambe è decisamente poco, dovresti aggiungere almeno degli affondi, magari saltati (dopo che hai preso un po' confidenza)
Toglierei i declined pushup e inserirei i pushup alternati (dove un braccio lavora più dell'altro, per arrivare poco a poco a farli con 1 sola mano).
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 21, 2015, 13:03:14 pm
Le ripetizioni erano a cedimento o no?

Solo nei dips, pullups, pistols e chinups.

In ogni caso, se vuoi fare forza, i circuiti non sono il modello ideale.
Se vuoi fare un lavoro globale dove lavori un po' la forza (soprattutto resistente) e fai anche lavoro metabolico, allora il circuito ci può stare.

Quindi tu cosa suggerisci? Vado comunque con questo circuito per qualche settimana, considerando comunque buoni recuperi (va bene 30sec fra una serie e l'altra e 2 minuti fra cicli?)?

I KB sono un'idea buona, ma chiaro che portarseli in giro di corsa è scomodo... ci avrai già pensato ma... usarli a casa prima di partire per la corsa?

Si, ma a casa persiste il problema spazio (40m^2 x 4 persone....).

(tra l'altro, il circuito o simili, quando lo faresti? perchè farlo dopo la corsa è deleterio, salvo che si tratti di una corsetta breve giusto di riscaldamento)

Quando faccio questo lavoro qui è proprio una corsetta, sono 10 minuti. :)

Volendolo attuare io lo farei 3 x week con recuperi buoni volendo massimizzare il lavoro sulla forza e minimizzare quello metabolico.
Un solo esercizio per le gambe è decisamente poco, dovresti aggiungere almeno degli affondi, magari saltati (dopo che hai preso un po' confidenza)

Ok.

Toglierei i declined pushup e inserirei i pushup alternati (dove un braccio lavora più dell'altro, per arrivare poco a poco a farli con 1 sola mano).

Forse allora non ho capito quali sono. Intendi quelli asimmetrici?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on July 21, 2015, 13:11:38 pm
Considerato che l'allenamento che vuoi fare è comunque poco indicato x sviluppare forza, io cercherei di crearmi attrezzature con quello che trovo in natura. Tipo fare il lento con un tronco. Fare sumo deadlift con un copertone di un trattore. Fare u push up con una persona seduta sulla schiena... tipo roba da strongman!

Il tutto x ridurre le ripetizioni, non andare a cedimento e allenarsi tutti i giorni.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on July 21, 2015, 13:49:07 pm
Le ripetizioni erano a cedimento o no?

Solo nei dips, pullups, pistols e chinups.


Per la forza, meglio evitare... tieniti almeno un paio di ripet di buffer.


In ogni caso, se vuoi fare forza, i circuiti non sono il modello ideale.
Se vuoi fare un lavoro globale dove lavori un po' la forza (soprattutto resistente) e fai anche lavoro metabolico, allora il circuito ci può stare.

Quindi tu cosa suggerisci? Vado comunque con questo circuito per qualche settimana, considerando comunque buoni recuperi (va bene 30sec fra una serie e l'altra e 2 minuti fra cicli?)?


Come adattamento ci sta, per 3/4 settimane. I recuperi che dici ci possono stare ;) (se usi il buffer puoi anche tenere 15/20 sec tra una serie e l'altra)


I KB sono un'idea buona, ma chiaro che portarseli in giro di corsa è scomodo... ci avrai già pensato ma... usarli a casa prima di partire per la corsa?

Si, ma a casa persiste il problema spazio (40m^2 x 4 persone....).


Uno spazio dove semplicemente riesci a stare in piedi ? :P


(tra l'altro, il circuito o simili, quando lo faresti? perchè farlo dopo la corsa è deleterio, salvo che si tratti di una corsetta breve giusto di riscaldamento)

Quando faccio questo lavoro qui è proprio una corsetta, sono 10 minuti. :)


OKs


Volendolo attuare io lo farei 3 x week con recuperi buoni volendo massimizzare il lavoro sulla forza e minimizzare quello metabolico.
Un solo esercizio per le gambe è decisamente poco, dovresti aggiungere almeno degli affondi, magari saltati (dopo che hai preso un po' confidenza)

Ok.

Toglierei i declined pushup e inserirei i pushup alternati (dove un braccio lavora più dell'altro, per arrivare poco a poco a farli con 1 sola mano).

Forse allora non ho capito quali sono. Intendi quelli asimmetrici?

Si esatto, con un braccio più "largo" dell'altro, ne fai 4/5 e poi cambi braccio ;)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: The Spartan on July 21, 2015, 15:24:01 pm
Io valuterei pure l'acquisto di un giubbotto zavorrato serio.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on July 21, 2015, 15:52:58 pm
E magari predi pure na sand-bag o bulgarian-bag belle pesanti, pneumatici, corde per arrampicarti, tronchi ecc ... ne hai di roba che puoi prendere (o farti) per i tuoi allenamenti.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on July 21, 2015, 15:54:14 pm
Mi viene in mente un carrello dalla spesa, con dei sassi dentro, da spingere su per una salita  XD
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: The Spartan on July 21, 2015, 15:56:59 pm
Se insegna l'A-B-C al figlio basta la macchina... 8)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 21, 2015, 16:14:27 pm
Grazie Ragnaz, dopodomani provvedo con le modifiche da te suggerite (e magari ri-posto, per eventuali feedback aggiuntivi).

Per quanto riguarda la programmazione, ovvero 3x settimana: se faccio il lavoro ogni secondo giorno, il resto dei giorni alterno altri tipi di allenamento (corsetta, hiit coi burpees, ...), mi faccio 6 giorni di allenamento e 1 di rest totale? Faccio solo i 3 giorni e lascio completamente perdere altri allenamenti? Aggiungo solo 2 giorni extra e metto 2 di rest? Consecutivi o meglio separarli?

Io valuterei pure l'acquisto di un giubbotto zavorrato serio.

Quello me lo sono già procurato: 10kg. :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 21, 2015, 16:15:21 pm
Se insegna l'A-B-C al figlio basta la macchina... 8)

La mia pesa quasi 1,8 tonnellate. XD
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: The Spartan on July 21, 2015, 18:02:53 pm
Bona.
Comincia in piano...
Per il giubbotto io pensavo ad altri carichi.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on July 21, 2015, 20:52:21 pm
Grazie Ragnaz, dopodomani provvedo con le modifiche da te suggerite (e magari ri-posto, per eventuali feedback aggiuntivi).


OK!


Per quanto riguarda la programmazione, ovvero 3x settimana: se faccio il lavoro ogni secondo giorno, il resto dei giorni alterno altri tipi di allenamento (corsetta, hiit coi burpees, ...), mi faccio 6 giorni di allenamento e 1 di rest totale? Faccio solo i 3 giorni e lascio completamente perdere altri allenamenti? Aggiungo solo 2 giorni extra e metto 2 di rest? Consecutivi o meglio separarli?


Fai il circuito 3 x week e hiit 2 x week mettendo possibilmente i due riposi non consecutivi (tipo lun-mar WO merc rest giov-ven-sab WO dom rest o simili)
Oppure puoi anche fare 1 hiit e 1 corsa.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 22, 2015, 08:41:32 am
Perfetto grazie! :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 28, 2015, 09:31:45 am
Ecco qui la versione modificata tirata fuori in questi giorni... Commenti?

Diamond Full Body
Diamond Full Body
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on July 28, 2015, 10:13:31 am
Perché i 2 sprint non li spalmi una sessione da 3 allinizio, una sessione da 3 a metà (come hai fatto), e una sessione da 4 alla fine?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 28, 2015, 10:45:20 am
Perché i 2 sprint non li spalmi una sessione da 3 allinizio, una sessione da 3 a metà (come hai fatto), e una sessione da 4 alla fine?

Devo andare comunque a ripetizioni pari (devo tornare al punto dove ho la struttura dove faccio gli esercizi). XD

Ho messo comunque solo 2 sprint perché nelle altre giornate faccio comunque corsa e ripetute. Ora non so: se ha senso mettere comunque tutti gli scatti anche nella routine e tolgo dagli allenamenti di corsa gli scatti, lasciando solo le ripetute da 200, 400 e 800m?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on July 28, 2015, 10:53:33 am
Allora io farei 1 1 1 a sto punto distribuiti durante là sessione
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on July 28, 2015, 11:07:19 am
Certo che 20 secondi sono tanti. Non è meglio fare 10 sec e dare il 100x100 in quei 10 sec ?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on July 28, 2015, 11:56:32 am
Anch'io farei sprint più corti, magari in salita ;)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Darth Dorgius on July 28, 2015, 12:49:13 pm
Perfetto, ho giusto una salitona dove mi alleno!  :sur:

Ma quindi tutto il resto... Ok così?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on July 28, 2015, 13:30:51 pm
Perfetto, ho giusto una salitona dove mi alleno!  :sur:


Ottimo, usala! (attento che è bella tosta come cosa eh!)


Ma quindi tutto il resto... Ok così?

Mi pare buono sì, per un po' provalo e vedi come va :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: xjej on July 29, 2015, 09:44:06 am
Oddio, m' avete ricordato le ripetute da 25 e 10 metri in salita.
Vi odio fortissimo.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: The Spartan on July 29, 2015, 09:55:09 am
Scale e salite.... 8) :-* :-X
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: nicola on July 30, 2015, 11:18:06 am
scale e salite eh....

ce n'erano due dove andavamo spesso quando facevo atletica.


C'abbiamo concimato la scala col vomito.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: The Spartan on July 30, 2015, 11:24:09 am
Qui s'è fatta la mia storia...

(http://www.italiainfoto.com/gallery/data/581/civilta_del_lavoro_giorgio_clementi1.jpg)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 02, 2015, 16:14:54 pm

Per la forza, meglio evitare... tieniti almeno un paio di ripet di buffer.



Che é  ripet di buffer ?
Che é hiit  ?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 02, 2015, 17:39:33 pm

Per la forza, meglio evitare... tieniti almeno un paio di ripet di buffer.



Che é  ripet di buffer ?


Buffer significa non andare a cedimento. Cioè tenersi (nel caso citato) 2/3 ripetizioni "in canna". Esempio: se con quel peso posso fare 10 rip a cedimento (cioè quello è il mio 10RM), ne farò "solo" 7 o massimo 8.
In generale il concetto di buffer risiede proprio nel significato della parola in inglese, quello di "cuscinetto". Mi tengo X ripetizioni che potrei fare, ma non faccio, per evitare il cedimento e mantenere alta la qualità e la tecnica. In genere, nel PL, viene consigliato addirittura un buffer fino al 50% (faccio 5 ripet quando potrei farne 10).


Che é hiit  ?

High Intensity Interval Training: allenamento intervallato (a circuito, quasi sempre per non dire sempre) ad alta intensità.
Praticamente quello che si fa in più o meno tutti gli allenamenti di tipo funzionale (crossfit, cross training, bootcamp, etc.)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 02, 2015, 19:22:10 pm
Andare a cedimento tecnico (appena inizio a sporcare l'esecuzione mi fermo) può essere equiparato al concetto di buffer (nel senso che quelle 2-3 rep che potrei fare in più, sporcando, non le faccio).

A me sta cosa a livello teorico piace di più che non fa andare a fermarmi quando potrei in realtà andare avanti.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 02, 2015, 20:25:06 pm
Andare a cedimento tecnico (appena inizio a sporcare l'esecuzione mi fermo) può essere equiparato al concetto di buffer (nel senso che quelle 2-3 rep che potrei fare in più, sporcando, non le faccio).


Non proprio. Sono cmq due cose diverse. Spesso nel PL non si va nemmeno a cedimento tecnico. Per es., nel famoso MAV, ci si "ferma" già quando l'esecuzione è poco dinamica.


A me sta cosa a livello teorico piace di più che non fa andare a fermarmi quando potrei in realtà andare avanti.

Lo capisco, ma ne abbiamo anche già parlato. Conta cmq molto di più un'esecuzione perfetta e bella dinamica per X rep, che fare x+2/3 rep rallentando e/o sporcando.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 02, 2015, 20:55:02 pm
Andare a cedimento tecnico (appena inizio a sporcare l'esecuzione mi fermo) può essere equiparato al concetto di buffer (nel senso che quelle 2-3 rep che potrei fare in più, sporcando, non le faccio).


Non proprio. Sono cmq due cose diverse. Spesso nel PL non si va nemmeno a cedimento tecnico. Per es., nel famoso MAV, ci si "ferma" già quando l'esecuzione è poco dinamica.

Fermarsi nonappena l'esecuzione rallenta ha degli scopi diversi. Tanti protocolli per PL nemmeno usano il buffer tecnico (e.g. Wendler, Rippetoe, Simmons ecc). Figuriamoci il discorso velocita'.
Mi pare che il metodo di lavorare  cosi come lo hai descritto lo si trova nei metodi distribuiti di derivazione russa, ma da quel che ho capito ha senso solo se i volumi sono molto alti o se la frequenza e' molto alta. Per uno che si allena 3-4 volte a settimana, e non vuole stare in palestra piu di 3 ore, e quindi non riesce ad accumlurare volumi settimanali elevati, non ha senso giusto?



A me sta cosa a livello teorico piace di più che non fa andare a fermarmi quando potrei in realtà andare avanti.

Lo capisco, ma ne abbiamo anche già parlato. Conta cmq molto di più un'esecuzione perfetta e bella dinamica per X rep, che fare x+2/3 rep rallentando e/o sporcando.
Si infatti era quello che dicevo su, quando inizio a sporcare smetto. Questo io lo vedo simile al concetto buffer. Ma come fai a quantificare la velocita? Come la misuri? Poi facendo finta che si possa misurare (e.g. in metri al secondo) con un apparecchio (che tra l'altro esiste), mi fermo quando sono a 2 m/s? A 1.5 m/s? Quando mi fermo? E perche?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 02, 2015, 21:21:59 pm
Andare a cedimento tecnico (appena inizio a sporcare l'esecuzione mi fermo) può essere equiparato al concetto di buffer (nel senso che quelle 2-3 rep che potrei fare in più, sporcando, non le faccio).


Non proprio. Sono cmq due cose diverse. Spesso nel PL non si va nemmeno a cedimento tecnico. Per es., nel famoso MAV, ci si "ferma" già quando l'esecuzione è poco dinamica.

Fermarsi nonappena l'esecuzione rallenta ha degli scopi diversi. Tanti protocolli per PL nemmeno usano il buffer tecnico (e.g. Wendler, Rippetoe, Simmons ecc).



Scusa... chi? :P

Figuriamoci il discorso velocita'.
Mi pare che il metodo di lavorare  cosi come lo hai descritto lo si trova nei metodi distribuiti di derivazione russa, ma da quel che ho capito ha senso solo se i volumi sono molto alti o se la frequenza e' molto alta. Per uno che si allena 3-4 volte a settimana, e non vuole stare in palestra piu di 3 ore, e quindi non riesce ad accumlurare volumi settimanali elevati, non ha senso giusto?


3/4 volte a settimana per 2,5h ogni volta sono ben più che sufficienti per fare un lavoro di PL come si deve.




A me sta cosa a livello teorico piace di più che non fa andare a fermarmi quando potrei in realtà andare avanti.

Lo capisco, ma ne abbiamo anche già parlato. Conta cmq molto di più un'esecuzione perfetta e bella dinamica per X rep, che fare x+2/3 rep rallentando e/o sporcando.
Si infatti era quello che dicevo su, quando inizio a sporcare smetto. Questo io lo vedo simile al concetto buffer.


Simile ma non uguale :)

Ma come fai a quantificare la velocita? Come la misuri? Poi facendo finta che si possa misurare (e.g. in metri al secondo) con un apparecchio (che tra l'altro esiste), mi fermo quando sono a 2 m/s? A 1.5 m/s? Quando mi fermo? E perche?

Chiaro che sono metodi cosiddetti ad "autoregolazione", quindi si va a "sentimento". Son metodi che si applicano chiaramente meglio a persone con già un po' d'esperienza.
Non è cmq poi così difficile. Quanto il carico che stai usando non va più "su" veloce come all'inizio, sai che non sei più al massimo della dinamicità ;)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 02, 2015, 21:37:10 pm
continua non a non piacermi  XD
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 02, 2015, 21:45:24 pm
continua non a non piacermi  XD

Eh ohi, capita :P
Imho però se lo provi per bene potresti cambiare "gusto"
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 02, 2015, 22:35:32 pm
Puo essere, non so. Ma trovo impossible aumentare la forza senza un allenarmi facendo uno sforzo vigoroso. E ovviamente se si fa uno sforzo vigoroso la velocita' di esecuzione cambia.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 02, 2015, 23:27:40 pm
Puo essere, non so. Ma trovo impossible aumentare la forza senza un allenarmi facendo uno sforzo vigoroso. E ovviamente se si fa uno sforzo vigoroso la velocita' di esecuzione cambia.

Non farti "frenare" dalle tue idee basate sulle tue sensazioni :P
Solo l'esperienza e i numeri sono affidabili per sapere cosa funziona meglio e cosa peggio :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 03, 2015, 10:21:47 am

Per la forza, meglio evitare... tieniti almeno un paio di ripet di buffer.



Che é  ripet di buffer ?


Buffer significa non andare a cedimento. Cioè tenersi (nel caso citato) 2/3 ripetizioni "in canna". Esempio: se con quel peso posso fare 10 rip a cedimento (cioè quello è il mio 10RM), ne farò "solo" 7 o massimo 8.
In generale il concetto di buffer risiede proprio nel significato della parola in inglese, quello di "cuscinetto". Mi tengo X ripetizioni che potrei fare, ma non faccio, per evitare il cedimento e mantenere alta la qualità e la tecnica. In genere, nel PL, viene consigliato addirittura un buffer fino al 50% (faccio 5 ripet quando potrei farne 10).


Che vorrebbe dire 10RM  ? (Giuro non lo mai capito e manco quando lo chiesto e lo chiesto diverse volte ma non lo mai capito ho solo capito che vuol dire 1RM).


A me sta cosa a livello teorico piace di più che non fa andare a fermarmi quando potrei in realtà andare avanti.

Lo capisco, ma ne abbiamo anche già parlato. Conta cmq molto di più un'esecuzione perfetta e bella dinamica per X rep, che fare x+2/3 rep rallentando e/o sporcando.


Scusa ma senza arrivare a cedimento ma fare anche solo una o due ripetizioni in più che si fanno magari si sente arrivare l'affaticamento muscolare non fanno anche aumentare la forza?




A me sta cosa a livello teorico piace di più che non fa andare a fermarmi quando potrei in realtà andare avanti.

Lo capisco, ma ne abbiamo anche già parlato. Conta cmq molto di più un'esecuzione perfetta e bella dinamica per X rep, che fare x+2/3 rep rallentando e/o sporcando.
Si infatti era quello che dicevo su, quando inizio a sporcare smetto. Questo io lo vedo simile al concetto buffer.


Simile ma non uguale :)


Why?


Ma come fai a quantificare la velocita? Come la misuri? Poi facendo finta che si possa misurare (e.g. in metri al secondo) con un apparecchio (che tra l'altro esiste), mi fermo quando sono a 2 m/s? A 1.5 m/s? Quando mi fermo? E perche?

Chiaro che sono metodi cosiddetti ad "autoregolazione", quindi si va a "sentimento". Son metodi che si applicano chiaramente meglio a persone con già un po' d'esperienza.
Non è cmq poi così difficile. Quanto il carico che stai usando non va più "su" veloce come all'inizio, sai che non sei più al massimo della dinamicità ;)   


Si chiaro
Ma questo solo per la forza generale?

P.S.
Grazie a te e agli altri che avete l'immensa pazienza di spiegarmi le cose in maniera semplice e che grazie a voi riesco a capire ed a colmare la mia immensa ignoranza.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 03, 2015, 11:02:18 am
Puo essere, non so. Ma trovo impossible aumentare la forza senza un allenarmi facendo uno sforzo vigoroso. E ovviamente se si fa uno sforzo vigoroso la velocita' di esecuzione cambia.

Non farti "frenare" dalle tue idee basate sulle tue sensazioni :P
Solo l'esperienza e i numeri sono affidabili per sapere cosa funziona meglio e cosa peggio :)
Guarda il metodo di Abadjiev, i numeri e l'esperienza mostrano che funziona. È un allenamento fattibile e consigliabile ? Forse no
Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85% (quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare. Quello che infatti mi ha fottuto in questi anni. Quindi il buffer ci sta tutto. Un bel grazie a chi lo ha introdotto e s voi del forum che lo divulgate con pasdione. Ma comunque l'allenamento senza intensità ma solo di velocità mi puzza un po'
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 03, 2015, 11:16:40 am

Che vorrebbe dire 10RM  ? (Giuro non lo mai capito e manco quando lo chiesto e lo chiesto diverse volte ma non lo mai capito ho solo capito che vuol dire 1RM).


E' uguale. 1RM vuole dire che con quel carico fai solo 1 ripetiz. e se provassi a farne un'altra, falliresti. Idem, 10RM significa che con quel carico fai 10 ripetiz, ma se provi a fare l'11esima fallisci.



A me sta cosa a livello teorico piace di più che non fa andare a fermarmi quando potrei in realtà andare avanti.

Lo capisco, ma ne abbiamo anche già parlato. Conta cmq molto di più un'esecuzione perfetta e bella dinamica per X rep, che fare x+2/3 rep rallentando e/o sporcando.


Scusa ma senza arrivare a cedimento ma fare anche solo una o due ripetizioni in più che si fanno magari si sente arrivare l'affaticamento muscolare non fanno anche aumentare la forza?


Dipende da come stai lavorando, dal periodo dell'allenamento, etc.etc. In ogni caso la tecnica esecutiva è sempre primaria e, in allenamento, lo è anche se fai massimali :P





A me sta cosa a livello teorico piace di più che non fa andare a fermarmi quando potrei in realtà andare avanti.

Lo capisco, ma ne abbiamo anche già parlato. Conta cmq molto di più un'esecuzione perfetta e bella dinamica per X rep, che fare x+2/3 rep rallentando e/o sporcando.
Si infatti era quello che dicevo su, quando inizio a sporcare smetto. Questo io lo vedo simile al concetto buffer.


Simile ma non uguale :)


Why?


Perchè son due cose diverse.
Cedimento tecnico = smetto quando la tecnica non è più ottimale.
Buffer: sto molto lontano dal cedimento muscolare (e, anche se meno, dal cedimento tecnico), tenendomi un po' di ripetiz in canna.



Ma come fai a quantificare la velocita? Come la misuri? Poi facendo finta che si possa misurare (e.g. in metri al secondo) con un apparecchio (che tra l'altro esiste), mi fermo quando sono a 2 m/s? A 1.5 m/s? Quando mi fermo? E perche?

Chiaro che sono metodi cosiddetti ad "autoregolazione", quindi si va a "sentimento". Son metodi che si applicano chiaramente meglio a persone con già un po' d'esperienza.
Non è cmq poi così difficile. Quanto il carico che stai usando non va più "su" veloce come all'inizio, sai che non sei più al massimo della dinamicità ;)   


Si chiaro
Ma questo solo per la forza generale?


Cos'è la forza generale?
Di forza io ne conosco due tipi, massimale e resistente. E la seconda ha senso allenarla solo se la prima è a un livello discreto, sennò alleni il nulla.
Anche per la potenza cmq la base è la forza (massimale).


P.S.
Grazie a te e agli altri che avete l'immensa pazienza di spiegarmi le cose in maniera semplice e che grazie a voi riesco a capire ed a colmare la mia immensa ignoranza.

Il bello è che il laureato sei tu :P



Guarda il metodo di Abadjiev, i numeri e l'esperienza mostrano che funziona. È un allenamento fattibile e consigliabile ? Forse no


Qui parliamo di efficacia contro "sicurezza" e "fattibilità per il comune mortale".. son cose diverse :)

Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85%


Questo non è così sicuro.. le ricerche spesso sono fallaci. Anche perchè se ti alleni SEMPRE così, cmq non funzionerebbe :P
Gli atleti russi e anche norvegesi, facendo la media su tutta la programmazione, si allenano col 70% circa del massimale.
E questo è un grave difetto delle "ricerche": studiano solo una modalità per tempi brevi.
Il lavoro che funziona è:
1- personalizzato
2- ciclizzato/periodizzato
Senza uno dei due, soprattutto del 2o, i risultati sono scarsi.


(quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare. Quello che infatti mi ha fottuto in questi anni. Quindi il buffer ci sta tutto. Un bel grazie a chi lo ha introdotto e s voi del forum che lo divulgate con pasdione. Ma comunque l'allenamento senza intensità ma solo di velocità mi puzza un po'

Come dicevo prima, si fanno entrambi, ma con volumi e tempi differenti: periodizzazione :P
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 03, 2015, 11:35:57 am
Mah allora non ho nulla da obiettare. Io faccio entrambi i lavori. Le alzate veloci sono il piatto forte del ramping e dei giorni di alzate leggere, scarico ecc. Ma in una settimana faccio anche il lavoro intenso. Uso entrambi. Per la periodizzaziobe so che tu fai fare interi mesocicli di velocità. È questo consigliabile anche x gente che tecnicamente non ha problemi?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 03, 2015, 17:33:15 pm
Mah allora non ho nulla da obiettare. Io faccio entrambi i lavori. Le alzate veloci sono il piatto forte del ramping e dei giorni di alzate leggere, scarico ecc. Ma in una settimana faccio anche il lavoro intenso. Uso entrambi. Per la periodizzaziobe so che tu fai fare interi mesocicli di velocità. È questo consigliabile anche x gente che tecnicamente non ha problemi?

La periodizzazione è utile per tutti ma indispensabile per chi non è più un principiante :)
Oggi come oggi nel PL tutta la "ricerca" (e anche tutta la concorrenza fra nazioni e squadre) gira attorno alla miglior periodizzazione (tanto nel micro come nel macro).
E cmq non riguarda solo il carico globale, ma anche tanti altri particolari.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 03, 2015, 19:33:20 pm
Ma qua parliamo di cose diverse. La periodizzazzione la si fa senza necessariamente usare robe tipo il MAV. Si puo giocare con i carichi, i volumi, l'intensita, il tipo di esercizi ecc in altro modo.

Il mio era un dubbio sul come un allenamento a carichi cosi leggeri possa a lungo termine migliorare la forza dell'atleta che gia tecnicamente e' a posto.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 03, 2015, 21:05:52 pm
Ma qua parliamo di cose diverse. La periodizzazzione la si fa senza necessariamente usare robe tipo il MAV. Si puo giocare con i carichi, i volumi, l'intensita, il tipo di esercizi ecc in altro modo.

Il mio era un dubbio sul come un allenamento a carichi cosi leggeri possa a lungo termine migliorare la forza dell'atleta che gia tecnicamente e' a posto.

Nessuna atleta si considera mai tecnicamente "a posto". Tutto è migliorabile. Anche negli atleti d'elite se si trova un qualche piccolo cambiamento/aggiustamento si può rompere un plateau o cmq incrementare un massimale. La ricerca della tecnica "perfetta" e della perfetta attivazione, non finisce mai ;)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 03, 2015, 21:46:31 pm
Vero, ma non si puo far tecnica e poi allenarsi pesanti in un unico ciclo senza fare interi mesocicli di tecnica e basta?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 03, 2015, 23:59:15 pm
Vero, ma non si puo far tecnica e poi allenarsi pesanti in un unico ciclo senza fare interi mesocicli di tecnica e basta?

Dipende dai gusti e dalle persone. In genere almeno le prime 3/4 settimane si fanno di volume. Ma un allenamento "di volume" non è mica leggero eh.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 04, 2015, 01:22:09 am
Ma è noioso   :dis:
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 04, 2015, 11:23:07 am
Ma è noioso   :dis:

Se poni massima attenzione e concentrazione nell'essere tecnico ed esplosivo, imho, no... :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 04, 2015, 11:28:45 am

Che vorrebbe dire 10RM  ? (Giuro non lo mai capito e manco quando lo chiesto e lo chiesto diverse volte ma non lo mai capito ho solo capito che vuol dire 1RM).


E' uguale. 1RM vuole dire che con quel carico fai solo 1 ripetiz. e se provassi a farne un'altra, falliresti. Idem, 10RM significa che con quel carico fai 10 ripetiz, ma se provi a fare l'11esima fallisci.


Ok chiaro grazie!
Mo speriamo di ricordarmelo :)




A me sta cosa a livello teorico piace di più che non fa andare a fermarmi quando potrei in realtà andare avanti.

Lo capisco, ma ne abbiamo anche già parlato. Conta cmq molto di più un'esecuzione perfetta e bella dinamica per X rep, che fare x+2/3 rep rallentando e/o sporcando.


Scusa ma senza arrivare a cedimento ma fare anche solo una o due ripetizioni in più che si fanno magari si sente arrivare l'affaticamento muscolare non fanno anche aumentare la forza?


Dipende da come stai lavorando, dal periodo dell'allenamento, etc.etc. In ogni caso la tecnica esecutiva è sempre primaria e, in allenamento, lo è anche se fai massimali :P





A me sta cosa a livello teorico piace di più che non fa andare a fermarmi quando potrei in realtà andare avanti.

Lo capisco, ma ne abbiamo anche già parlato. Conta cmq molto di più un'esecuzione perfetta e bella dinamica per X rep, che fare x+2/3 rep rallentando e/o sporcando.
Si infatti era quello che dicevo su, quando inizio a sporcare smetto. Questo io lo vedo simile al concetto buffer.


Simile ma non uguale :)


Why?


Perchè son due cose diverse.
Cedimento tecnico = smetto quando la tecnica non è più ottimale.


Ok chiaro.

Buffer: sto molto lontano dal cedimento muscolare (e, anche se meno, dal cedimento tecnico), tenendomi un po' di ripetiz in canna.


Allora pensavo di aver capito ma alla fine no non ho capito un cazzo.




Ma come fai a quantificare la velocita? Come la misuri? Poi facendo finta che si possa misurare (e.g. in metri al secondo) con un apparecchio (che tra l'altro esiste), mi fermo quando sono a 2 m/s? A 1.5 m/s? Quando mi fermo? E perche?

Chiaro che sono metodi cosiddetti ad "autoregolazione", quindi si va a "sentimento". Son metodi che si applicano chiaramente meglio a persone con già un po' d'esperienza.
Non è cmq poi così difficile. Quanto il carico che stai usando non va più "su" veloce come all'inizio, sai che non sei più al massimo della dinamicità ;)   


Si chiaro
Ma questo solo per la forza generale?


Cos'è la forza generale?


Bu e che ne so XD
No scherzi a parte il professore ci aveva detto che per trasformare i vari tipi di forza é prima meglio fare della forza in generale????
Mai capito...........tanto per cambiare.
Pero' se non ricordo male forza generale é la forza di tutti i distretti muscolari.

Di forza io ne conosco due tipi, massimale e resistente. E la seconda ha senso allenarla solo se la prima è a un livello discreto, sennò alleni il nulla.


Ecco allora magari si é questo che dici tu.

Anche per la potenza cmq la base è la forza (massimale).






P.S.
Grazie a te e agli altri che avete l'immensa pazienza di spiegarmi le cose in maniera semplice e che grazie a voi riesco a capire ed a colmare la mia immensa ignoranza.

Il bello è che il laureato sei tu :P


 ??? :dis:
No ancora non sono laureato spero per il prossimo anno.
Poi o seriamente molte cose non le capisco che sono scritte e spiegate in maniera per me troppo difficile il mio cervello di merda non ci arriva,poi per quanto riguarda l'allenamento sto imparando più da voi,project invictus ecc... che dalla scuola (sai il mio topic in Martial Pub).




Guarda il metodo di Abadjiev, i numeri e l'esperienza mostrano che funziona. È un allenamento fattibile e consigliabile ? Forse no


Qui parliamo di efficacia contro "sicurezza" e "fattibilità per il comune mortale".. son cose diverse :)

Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85%


Questo non è così sicuro.. le ricerche spesso sono fallaci. Anche perchè se ti alleni SEMPRE così, cmq non funzionerebbe :P
Gli atleti russi e anche norvegesi, facendo la media su tutta la programmazione, si allenano col 70% circa del massimale.
E questo è un grave difetto delle "ricerche": studiano solo una modalità per tempi brevi.
Il lavoro che funziona è:
1- personalizzato
2- ciclizzato/periodizzato
Senza uno dei due, soprattutto del 2o, i risultati sono scarsi.


(quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare.


Intendi di crescita muscolare?

Quello che infatti mi ha fottuto in questi anni. Quindi il buffer ci sta tutto. Un bel grazie a chi lo ha introdotto e s voi del forum che lo divulgate con pasdione. Ma comunque l'allenamento senza intensità ma solo di velocità mi puzza un po'

Come dicevo prima, si fanno entrambi, ma con volumi e tempi differenti: periodizzazione :P
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 04, 2015, 11:34:58 am
Ma è noioso   :dis:

Se poni massima attenzione e concentrazione nell'essere tecnico ed esplosivo, imho, no... :)

Pero' ad esempio come nel mio caso in questo modo farei solo due massimo tre ripetizioni specie di panca e buona notte al secchio specialmente con il peso da portare all'esame.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 04, 2015, 13:09:47 pm
Vediamo se riesco a sintetizzare.


Quando sollevi prima o poi succedono tre cose:

A) non riesci più a esprimere il gesto con esplosività
B) non riesci più a tenere la tecnica corretta
C) non riesci più a sollevare

C è normalmente l'ultimo ad arrivare ed è il cedimento muscolare come viene inteso comunemente. Usarlo come parametro significa pensare i pesi in termini solamente quantitativi, senza minima attenzione alla qualità.
Avviene sempre dopo A o B, di solito A e B. Il cedimento muscolare innesca sì degli effetti metabolici, ma che sono sicuramente meno che ottimali e comunque poi si pagano in termini di prestazione (qui magari non si pagano se si usano "aiutini") e spesso di incolumità. Non ci interessa.

B è il cosiddetto cedimento tecnico, il movimento è compromesso, se si va oltre si sfruttano inevitabilmente compensi che NON comportano aumenti di forza, sebbene questa modalità abbia senso in termini di ipertrofia sarcoplasmatica, ovvero non funzionale.
Mantenere la velocità di esecuzione in presenza di B è possibile ma è semplicemente l'esasperazione dei suddetti compensi. Questa cosa può anche accadere quando si è freschi e si cerca di sparare il bilanciere senza avere interiorizzato lo schema motorio corretto, classico esempio la partenza dello stacco troppo repentina.
Sebbene faccia scena, in ogni caso non serve o serve molto a poco.

A è il cedimento "dinamico" di cui parla Ragnaz, il rallentamento dell'esecuzione pur magari conservando ancora il gesto corretto. E' o dovrebbe essere il primo a presentarsi.
Se ci si allena secondo i dettami del distribuito in ottica sovietica, questo è il segnale che ci interessa per mantenere sempre altissimo lo standard qualitativo delle alzate.


Quelli bravi, bravi davvero, riescono a spostare in avanti A e B fino a farli tendenzialmente coincidere con C.
Ovvero sollevano carichi con tecnica perfetta ed esplosività fino a tendenzialmente l'ultima ripetizione possibile.
Intuitive le ripercussioni sui gesti specifici in prospettiva prestazionale: avrà più transfer uno che solleva carichi lento e impacciato o uno che solleva carichi con pulizia ed esplosività?

Anche i discorsi che sollevare puliti porta a sollevare meno, oltre a essere potenzialmente fuorvianti (non sempre più kg sul bilanciere significano più forza) in realtà hanno poco fondamento come ben visibile da questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U (https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U)
presente nell'articolo famoso di Gruzza sull'ESD (http://www.accademiaitalianaforza.it/explosive-strength-deficit-enhanced/). Tecnica perfetta, discesa controllatissima, fermo da manuale e bilanciere sparato in su. Da notare l'incitamento durante l'alzata.

Per ottenere tutto questo tipo di risultato (anche senza la pretesa dei 247 kg di panca) è necessario tanto lavoro tecnico e qualitativo, come spiegato da Ragnaz. Lo schema motorio va interiorizzato così profondamente che non è possibile sollevare in modo diverso nemmeno vicini al cedimento muscolare.


Alla fine non sono riuscito a sintetizzare più di così XD
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 04, 2015, 15:32:22 pm

Buffer: sto molto lontano dal cedimento muscolare (e, anche se meno, dal cedimento tecnico), tenendomi un po' di ripetiz in canna.


Allora pensavo di aver capito ma alla fine no non ho capito un cazzo.


cosa non è chiaro? :P





Ma come fai a quantificare la velocita? Come la misuri? Poi facendo finta che si possa misurare (e.g. in metri al secondo) con un apparecchio (che tra l'altro esiste), mi fermo quando sono a 2 m/s? A 1.5 m/s? Quando mi fermo? E perche?

Chiaro che sono metodi cosiddetti ad "autoregolazione", quindi si va a "sentimento". Son metodi che si applicano chiaramente meglio a persone con già un po' d'esperienza.
Non è cmq poi così difficile. Quanto il carico che stai usando non va più "su" veloce come all'inizio, sai che non sei più al massimo della dinamicità ;)   


Si chiaro
Ma questo solo per la forza generale?


Cos'è la forza generale?


Bu e che ne so XD


 :P

No scherzi a parte il professore ci aveva detto che per trasformare i vari tipi di forza é prima meglio fare della forza in generale????
Mai capito...........tanto per cambiare.
Pero' se non ricordo male forza generale é la forza di tutti i distretti muscolari.


Stavo "facendo la punta ai chiodi" :P
Quando si parla di forza "in generale", si parla di forza massimale, e cioè il campo del powerlifting.
Poi c'è l'eventuale trasformazione in forza resistente, in potenza, in velocità (ebbene sì, per quanto poco, qualcosa si può sempre fare), etc.


Di forza io ne conosco due tipi, massimale e resistente. E la seconda ha senso allenarla solo se la prima è a un livello discreto, sennò alleni il nulla.


Ecco allora magari si é questo che dici tu.

Anche per la potenza cmq la base è la forza (massimale).






P.S.
Grazie a te e agli altri che avete l'immensa pazienza di spiegarmi le cose in maniera semplice e che grazie a voi riesco a capire ed a colmare la mia immensa ignoranza.

Il bello è che il laureato sei tu :P


 ??? :dis:
No ancora non sono laureato spero per il prossimo anno.


Scherzavo  eh ;)

Poi o seriamente molte cose non le capisco che sono scritte e spiegate in maniera per me troppo difficile il mio cervello di merda non ci arriva,poi per quanto riguarda l'allenamento sto imparando più da voi,project invictus ecc... che dalla scuola (sai il mio topic in Martial Pub).


Appunto. Mi riferivo proprio a quello. Nel senso che in una laurea ci dovrebbe essere più "contenuto" di quello che apparentemente c'è....
Lo scherzo/critica non era rivolto a te ma proprio al percorso di studi.





Guarda il metodo di Abadjiev, i numeri e l'esperienza mostrano che funziona. È un allenamento fattibile e consigliabile ? Forse no


Qui parliamo di efficacia contro "sicurezza" e "fattibilità per il comune mortale".. son cose diverse :)

Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85%


Questo non è così sicuro.. le ricerche spesso sono fallaci. Anche perchè se ti alleni SEMPRE così, cmq non funzionerebbe :P
Gli atleti russi e anche norvegesi, facendo la media su tutta la programmazione, si allenano col 70% circa del massimale.
E questo è un grave difetto delle "ricerche": studiano solo una modalità per tempi brevi.
Il lavoro che funziona è:
1- personalizzato
2- ciclizzato/periodizzato
Senza uno dei due, soprattutto del 2o, i risultati sono scarsi.


(quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare.


Intendi di crescita muscolare?


In tutti i sensi, sia forza che massa (funzionale).

Ma è noioso   :dis:

Se poni massima attenzione e concentrazione nell'essere tecnico ed esplosivo, imho, no... :)

Pero' ad esempio come nel mio caso in questo modo farei solo due massimo tre ripetizioni specie di panca e buona notte al secchio specialmente con il peso da portare all'esame.

Stai semplificando troppo. Ci sono troppe variabili da considerare parlando di allenamento.
(ha già risposto con dovizia di dettagli il buon ryugino!)

Vediamo se riesco a sintetizzare.


Quando sollevi prima o poi succedono tre cose:

A) non riesci più a esprimere il gesto con esplosività
B) non riesci più a tenere la tecnica corretta
C) non riesci più a sollevare

C è normalmente l'ultimo ad arrivare ed è il cedimento muscolare come viene inteso comunemente. Usarlo come parametro significa pensare i pesi in termini solamente quantitativi, senza minima attenzione alla qualità.
Avviene sempre dopo A o B, di solito A e B. Il cedimento muscolare innesca sì degli effetti metabolici, ma che sono sicuramente meno che ottimali e comunque poi si pagano in termini di prestazione (qui magari non si pagano se si usano "aiutini") e spesso di incolumità. Non ci interessa.

B è il cosiddetto cedimento tecnico, il movimento è compromesso, se si va oltre si sfruttano inevitabilmente compensi che NON comportano aumenti di forza, sebbene questa modalità abbia senso in termini di ipertrofia sarcoplasmatica, ovvero non funzionale.
Mantenere la velocità di esecuzione in presenza di B è possibile ma è semplicemente l'esasperazione dei suddetti compensi. Questa cosa può anche accadere quando si è freschi e si cerca di sparare il bilanciere senza avere interiorizzato lo schema motorio corretto, classico esempio la partenza dello stacco troppo repentina.
Sebbene faccia scena, in ogni caso non serve o serve molto a poco.

A è il cedimento "dinamico" di cui parla Ragnaz, il rallentamento dell'esecuzione pur magari conservando ancora il gesto corretto. E' o dovrebbe essere il primo a presentarsi.
Se ci si allena secondo i dettami del distribuito in ottica sovietica, questo è il segnale che ci interessa per mantenere sempre altissimo lo standard qualitativo delle alzate.


Quelli bravi, bravi davvero, riescono a spostare in avanti A e B fino a farli tendenzialmente coincidere con C.
Ovvero sollevano carichi con tecnica perfetta ed esplosività fino a tendenzialmente l'ultima ripetizione possibile.
Intuitive le ripercussioni sui gesti specifici in prospettiva prestazionale: avrà più transfer uno che solleva carichi lento e impacciato o uno che solleva carichi con pulizia ed esplosività?

Anche i discorsi che sollevare puliti porta a sollevare meno, oltre a essere potenzialmente fuorvianti (non sempre più kg sul bilanciere significano più forza) in realtà hanno poco fondamento come ben visibile da questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U (https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U)
presente nell'articolo famoso di Gruzza sull'ESD (http://www.accademiaitalianaforza.it/explosive-strength-deficit-enhanced/). Tecnica perfetta, discesa controllatissima, fermo da manuale e bilanciere sparato in su. Da notare l'incitamento durante l'alzata.

Per ottenere tutto questo tipo di risultato (anche senza la pretesa dei 247 kg di panca) è necessario tanto lavoro tecnico e qualitativo, come spiegato da Ragnaz. Lo schema motorio va interiorizzato così profondamente che non è possibile sollevare in modo diverso nemmeno vicini al cedimento muscolare.


Alla fine non sono riuscito a sintetizzare più di così XD

Prima o poi dovresti scrivere un libro ;)  :thsit:
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 04, 2015, 15:57:53 pm
Ti ringrazio ma in questo campo non credo che potrei aggiungere nulla, in sostanza sono un banale replicatore XD.
Mi accontenterei magari di aprire una palestra :gh:
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Zick on August 04, 2015, 17:01:30 pm
Vediamo se riesco a sintetizzare.


Quando sollevi prima o poi succedono tre cose:

A) non riesci più a esprimere il gesto con esplosività
B) non riesci più a tenere la tecnica corretta
C) non riesci più a sollevare

C è normalmente l'ultimo ad arrivare ed è il cedimento muscolare come viene inteso comunemente. Usarlo come parametro significa pensare i pesi in termini solamente quantitativi, senza minima attenzione alla qualità.
Avviene sempre dopo A o B, di solito A e B. Il cedimento muscolare innesca sì degli effetti metabolici, ma che sono sicuramente meno che ottimali e comunque poi si pagano in termini di prestazione (qui magari non si pagano se si usano "aiutini") e spesso di incolumità. Non ci interessa.

B è il cosiddetto cedimento tecnico, il movimento è compromesso, se si va oltre si sfruttano inevitabilmente compensi che NON comportano aumenti di forza, sebbene questa modalità abbia senso in termini di ipertrofia sarcoplasmatica, ovvero non funzionale.
Mantenere la velocità di esecuzione in presenza di B è possibile ma è semplicemente l'esasperazione dei suddetti compensi. Questa cosa può anche accadere quando si è freschi e si cerca di sparare il bilanciere senza avere interiorizzato lo schema motorio corretto, classico esempio la partenza dello stacco troppo repentina.
Sebbene faccia scena, in ogni caso non serve o serve molto a poco.

A è il cedimento "dinamico" di cui parla Ragnaz, il rallentamento dell'esecuzione pur magari conservando ancora il gesto corretto. E' o dovrebbe essere il primo a presentarsi.
Se ci si allena secondo i dettami del distribuito in ottica sovietica, questo è il segnale che ci interessa per mantenere sempre altissimo lo standard qualitativo delle alzate.


Quelli bravi, bravi davvero, riescono a spostare in avanti A e B fino a farli tendenzialmente coincidere con C.
Ovvero sollevano carichi con tecnica perfetta ed esplosività fino a tendenzialmente l'ultima ripetizione possibile.
Intuitive le ripercussioni sui gesti specifici in prospettiva prestazionale: avrà più transfer uno che solleva carichi lento e impacciato o uno che solleva carichi con pulizia ed esplosività?

Anche i discorsi che sollevare puliti porta a sollevare meno, oltre a essere potenzialmente fuorvianti (non sempre più kg sul bilanciere significano più forza) in realtà hanno poco fondamento come ben visibile da questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U (https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U)
presente nell'articolo famoso di Gruzza sull'ESD (http://www.accademiaitalianaforza.it/explosive-strength-deficit-enhanced/). Tecnica perfetta, discesa controllatissima, fermo da manuale e bilanciere sparato in su. Da notare l'incitamento durante l'alzata.

Per ottenere tutto questo tipo di risultato (anche senza la pretesa dei 247 kg di panca) è necessario tanto lavoro tecnico e qualitativo, come spiegato da Ragnaz. Lo schema motorio va interiorizzato così profondamente che non è possibile sollevare in modo diverso nemmeno vicini al cedimento muscolare.


Alla fine non sono riuscito a sintetizzare più di così XD
Gran bel post!
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 04, 2015, 17:41:07 pm
Ti ringrazio ma in questo campo non credo che potrei aggiungere nulla, in sostanza sono un banale replicatore XD.


Replicare qualcosa ma rendendolo chiaro e diretto "per i più" è altrettanto se non più importante di aver "inventato" o "scoperto" quel qualcosa.

Mi accontenterei magari di aprire una palestra :gh:

Ah quando vuoi io ci sono  :thsit:
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: nicola on August 04, 2015, 19:27:28 pm
bravi... autonomi soprattutto  XD

aggiungo solo una cosina ina.

Quando si è intorno ai massimali è quasi impossibile non attuare meccanismi di compenso e scomodare magari gruppi muscolari non direttamente e massivamente interessati da un dato movimento.
Tutto sta nel capire quanto. Non è che esista un "troppo" in termini misurabili quantitativamente (es.: non va bene se il movimento, pur portandoti a sollevare quel dato peso, sfrutta compensazioni oltre il 30%, tanto per dire un numero).
 E' però una cosa intuibile visivamente, se si ha conoscenza della biomeccanica del gesto.
Inoltre anche l'esplosività è più una sensazione visiva. Come quando si spiega, per il medesimo movimento, cosa è pliometrico e cosa non lo è. Un limite quantificabile netto non c'è, ma la sensazione visiva è fondamentale (l'avevo spiegata al gathering l'anno scorso, se non ricordo male, con l'esempio del salto in alto dopo caduta).

Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 04, 2015, 20:52:39 pm
Verissimo.
La "battaglia" è proprio rendere il più tecnico possibile il movimento anche con i carichi più alti.
Teoricamente (e non è poi così impossibile eh) l'ideale sarebbe arrivare a fare BENE il carico X e poi non riuscire a sollevare il carico X+3/5kg.
Esperienza mia diretta degli "scorsi" massimali di panca.
90kg con tecnica corretta e nemmeno troppo lenti.
95kg bloccato allo sticking point (2 prove) senza "se e ma".
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: nicola on August 04, 2015, 22:01:02 pm
a me è successa la stessa cosa con lo stacco (a 135 son rimasto a metà movimento), e con la panca (80 fatto bene, 85 fermo 1/3 del movimento totale).

Io poi essendo spesso solo in palestra, non mi arrischio per ovvi motivi.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 04, 2015, 22:17:45 pm
Vero io son rimasto fermo a 108 x un bel po. I 108 li facevo belli lisci. Fin che ho detto "se li faccio così bene e così dinamici c'è ne sta ancora! " Cazzate! I 110 non riuscivo a farli manco sporcando. Son solo 2 kili in più ma nulla. Nada.

Ora a forza di lavorare tutti i giorni (o quasi) la panca, con 110 faccio 2 colpi lisci lisci.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 04, 2015, 23:56:30 pm
Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.
È esattamente il concetto espresso nell'articolo riportato da Ragnaz di là.

Ti ringrazio ma in questo campo non credo che potrei aggiungere nulla, in sostanza sono un banale replicatore XD.
Replicare qualcosa ma rendendolo chiaro e diretto "per i più" è altrettanto se non più importante di aver "inventato" o "scoperto" quel qualcosa.
Mi candido come esegeta di AG magari :P

Mi accontenterei magari di aprire una palestra :gh:
Ah quando vuoi io ci sono  :thsit:
Per quanto mi riguarda più che volentieri, è palese.
Salvo sponsor generosi ci vorrà ancora parecchio tempo ma l'idea gira fissa nella testa mia e quella di un certo judoka  :whistle:
Every success starts with a dream :om:
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 05, 2015, 01:41:28 am
Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.
È esattamente il concetto espresso nell'articolo riportato da Ragnaz di là.


Oh yes!!


Ti ringrazio ma in questo campo non credo che potrei aggiungere nulla, in sostanza sono un banale replicatore XD.
Replicare qualcosa ma rendendolo chiaro e diretto "per i più" è altrettanto se non più importante di aver "inventato" o "scoperto" quel qualcosa.
Mi candido come esegeta di AG magari :P


Che gli servirebbe assai come tramite verso il "mondo normale", visto che parla un linguaggio molto/troppo PL-oriented ;)

Mi accontenterei magari di aprire una palestra :gh:
Ah quando vuoi io ci sono  :thsit:
Per quanto mi riguarda più che volentieri, è palese.
Salvo sponsor generosi ci vorrà ancora parecchio tempo ma l'idea gira fissa nella testa mia e quella di un certo judoka  :whistle:
Every success starts with a dream :om:

Vabeh dai io qualcosa da parte ce l'ho... poi un po' qui e un po' li si tira su qualcosa....  8)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 05, 2015, 11:03:30 am

Buffer: sto molto lontano dal cedimento muscolare (e, anche se meno, dal cedimento tecnico), tenendomi un po' di ripetiz in canna.


Allora pensavo di aver capito ma alla fine no non ho capito un cazzo.


cosa non è chiaro? :P



Che avevo inteso sto Buffer anche come cedimento tecnico dell'esecuzione dell'esercizio,invece se adesso non ho capito male il cedimento tecnico puo' avvenire anche prima o anche dopo,nel senso che dopo un potrebbe fare 15 alzate ma si ferma alla 12 ed il cedimento tecnico ancora non é avvenuto giusto?






Ma come fai a quantificare la velocita? Come la misuri? Poi facendo finta che si possa misurare (e.g. in metri al secondo) con un apparecchio (che tra l'altro esiste), mi fermo quando sono a 2 m/s? A 1.5 m/s? Quando mi fermo? E perche?

Chiaro che sono metodi cosiddetti ad "autoregolazione", quindi si va a "sentimento". Son metodi che si applicano chiaramente meglio a persone con già un po' d'esperienza.
Non è cmq poi così difficile. Quanto il carico che stai usando non va più "su" veloce come all'inizio, sai che non sei più al massimo della dinamicità ;)   


Si chiaro
Ma questo solo per la forza generale?


Cos'è la forza generale?


Bu e che ne so XD


 :P

No scherzi a parte il professore ci aveva detto che per trasformare i vari tipi di forza é prima meglio fare della forza in generale????
Mai capito...........tanto per cambiare.
Pero' se non ricordo male forza generale é la forza di tutti i distretti muscolari.


Stavo "facendo la punta ai chiodi" :P
Quando si parla di forza "in generale", si parla di forza massimale, e cioè il campo del powerlifting.
Poi c'è l'eventuale trasformazione in forza resistente, in potenza, in velocità (ebbene sì, per quanto poco, qualcosa si può sempre fare), etc.


In che senso poco?



P.S.
Grazie a te e agli altri che avete l'immensa pazienza di spiegarmi le cose in maniera semplice e che grazie a voi riesco a capire ed a colmare la mia immensa ignoranza.

Il bello è che il laureato sei tu :P


 ??? :dis:
No ancora non sono laureato spero per il prossimo anno.[/quote]
[/quote]


Scherzavo  eh ;)
[/quote]

Figurati se me la prendo per ste cose mi ci piglio per il culo anche da solo  :)
Poi o seriamente molte cose non le capisco che sono scritte e spiegate in maniera per me troppo difficile il mio cervello di merda non ci arriva,poi per quanto riguarda l'allenamento sto imparando più da voi,project invictus ecc... che dalla scuola (sai il mio topic in Martial Pub).


Appunto. Mi riferivo proprio a quello. Nel senso che in una laurea ci dovrebbe essere più "contenuto" di quello che apparentemente c'è....
Lo scherzo/critica non era rivolto a te ma proprio al percorso di studi.
[/quote]
Capito.






Guarda il metodo di Abadjiev, i numeri e l'esperienza mostrano che funziona. È un allenamento fattibile e consigliabile ? Forse no


Qui parliamo di efficacia contro "sicurezza" e "fattibilità per il comune mortale".. son cose diverse :)

Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85%


Questo non è così sicuro.. le ricerche spesso sono fallaci. Anche perchè se ti alleni SEMPRE così, cmq non funzionerebbe :P
Gli atleti russi e anche norvegesi, facendo la media su tutta la programmazione, si allenano col 70% circa del massimale.
E questo è un grave difetto delle "ricerche": studiano solo una modalità per tempi brevi.
Il lavoro che funziona è:
1- personalizzato
2- ciclizzato/periodizzato
Senza uno dei due, soprattutto del 2o, i risultati sono scarsi.


(quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare.


Intendi di crescita muscolare?


In tutti i sensi, sia forza che massa (funzionale).
[/quote]
Che é un'altra cosa rispetto a chi fà solo ipertrofia giusto?




Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 05, 2015, 11:46:07 am
Vediamo se riesco a sintetizzare.


Quando sollevi prima o poi succedono tre cose:

A) non riesci più a esprimere il gesto con esplosività
B) non riesci più a tenere la tecnica corretta
C) non riesci più a sollevare

C è normalmente l'ultimo ad arrivare ed è il cedimento muscolare come viene inteso comunemente. Usarlo come parametro significa pensare i pesi in termini solamente quantitativi, senza minima attenzione alla qualità.
Avviene sempre dopo A o B, di solito A e B.


Si ok su questo ci sono ed é l'unica cosa che mi é stata sempre chiara  :)


Il cedimento muscolare innesca sì degli effetti metabolici, ma che sono sicuramente meno che ottimali e comunque poi si pagano in termini di prestazione


???????
Ma intendi sempre per allenamenti per la forza o é anche per solo l'ipertrofia?

(qui magari non si pagano se si usano "aiutini") e spesso di incolumità. Non ci interessa.

Stra concordo.




B è il cosiddetto cedimento tecnico, il movimento è compromesso, se si va oltre si sfruttano inevitabilmente compensi che NON comportano aumenti di forza, sebbene questa modalità abbia senso in termini di ipertrofia sarcoplasmatica, ovvero non funzionale.


Intendi in questo caso lavori di ipertrofia giusto?

Mantenere la velocità di esecuzione in presenza di B è possibile ma è semplicemente l'esasperazione dei suddetti compensi.


Esempio se uno fa panca e per fare l'ultima ripetizione inarca la schiena ed alza il culo dalla panca,li non ce anche un lavoro di forza,o che potrebbe fare aumentare la forza anche se di poco?

Questa cosa può anche accadere quando si è freschi e si cerca di sparare il bilanciere senza avere interiorizzato lo schema motorio corretto, classico esempio la partenza dello stacco troppo repentina.
Sebbene faccia scena, in ogni caso non serve o serve molto a poco.


Cioé intendi fare da freddo un movimento scorretto?


A è il cedimento "dinamico" di cui parla Ragnaz, il rallentamento dell'esecuzione pur magari conservando ancora il gesto corretto. E' o dovrebbe essere il primo a presentarsi.


Si ad esempio nel mio caso si.


Se ci si allena secondo i dettami del distribuito in ottica sovietica, questo è il segnale che ci interessa per mantenere sempre altissimo lo standard qualitativo delle alzate.


Capito,devo andare a vedere sto metodo distribuito.



Quelli bravi, bravi davvero, riescono a spostare in avanti A e B fino a farli tendenzialmente coincidere con C.
Ovvero sollevano carichi con tecnica perfetta ed esplosività fino a tendenzialmente l'ultima ripetizione possibile.
Intuitive le ripercussioni sui gesti specifici in prospettiva prestazionale: avrà più transfer uno che solleva carichi lento e impacciato o uno che solleva carichi con pulizia ed esplosività?


Il secondo.


Anche i discorsi che sollevare puliti porta a sollevare meno, oltre a essere potenzialmente fuorvianti (non sempre più kg sul bilanciere significano più forza) in realtà hanno poco fondamento come ben visibile da questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U (https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U)
presente nell'articolo famoso di Gruzza sull'ESD (http://www.accademiaitalianaforza.it/explosive-strength-deficit-enhanced/). Tecnica perfetta, discesa controllatissima, fermo da manuale e bilanciere sparato in su. Da notare l'incitamento durante l'alzata.

Per ottenere tutto questo tipo di risultato (anche senza la pretesa dei 247 kg di panca) è necessario tanto lavoro tecnico e qualitativo, come spiegato da Ragnaz. Lo schema motorio va interiorizzato così profondamente che non è possibile sollevare in modo diverso nemmeno vicini al cedimento muscolare.


Si concordo in pieno e penso che lo/gli schemi motori siano le cose più importanti soprattutto per non farsi male.



Alla fine non sono riuscito a sintetizzare più di così XD

Stra complimentoni.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 05, 2015, 12:09:48 pm
Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.

Questo è difficile da credere, che se lavoro sempre fermandosi quando la velocità diminuisce un bel giorno la velocità diminuisce quando anche muscolarmente non c'è la farei più ad ad andare avanti, neanche con tecnica lenta o sporca.

Non riesco proprio a capire quali meccanismi fisiologici si innescherebbero durante questa trasformazione.

Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Barvo Iommi on August 05, 2015, 12:17:12 pm
Sulla tecnica, credo perchè Pulito diventa sinonimo di Performante
e non so, forse anche la velocità, che poi a certi pesi sarà velocità percepita dall'atleta più che velocità reale

Ipotesi le mie  :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 05, 2015, 12:49:45 pm
Verissimo.
La "battaglia" è proprio rendere il più tecnico possibile il movimento anche con i carichi più alti.
Teoricamente (e non è poi così impossibile eh) l'ideale sarebbe arrivare a fare BENE il carico X e poi non riuscire a sollevare il carico X+3/5kg.


Cioé?

Esperienza mia diretta degli "scorsi" massimali di panca.
90kg con tecnica corretta e nemmeno troppo lenti.
95kg bloccato allo sticking point (2 prove) senza "se e ma".

Che sarebbe sticking point?

Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.

Questo è difficile da credere, che se lavoro sempre fermandosi quando la velocità diminuisce un bel giorno la velocità diminuisce quando anche muscolarmente non c'è la farei più ad ad andare avanti, neanche con tecnica lenta o sporca.     

Non riesco proprio a capire quali meccanismi fisiologici si innescherebbero durante questa trasformazione.



Concordo sulla parte grassettata.



Ma poi più un peso é pesante più l'alzata diventa lenta almeno da quello che vedo in giro,specialmente per le persone normali.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 05, 2015, 12:53:44 pm

Che avevo inteso sto Buffer anche come cedimento tecnico dell'esecuzione dell'esercizio,invece se adesso non ho capito male il cedimento tecnico puo' avvenire anche prima o anche dopo,nel senso che dopo un potrebbe fare 15 alzate ma si ferma alla 12 ed il cedimento tecnico ancora non é avvenuto giusto?


Giusto. Lo "schema" scritto da ryu è perfetto ;)


In che senso poco?


Che la velocità è una qualità che deriva massimamente dal DNA e con l'allenamento si riesce sì a migliorare ma non tantissimo (diversamente da forza, potenza, resistenza...)




P.S.
Grazie a te e agli altri che avete l'immensa pazienza di spiegarmi le cose in maniera semplice e che grazie a voi riesco a capire ed a colmare la mia immensa ignoranza.

Il bello è che il laureato sei tu :P


 ??? :dis:
No ancora non sono laureato spero per il prossimo anno.
[/quote]


Scherzavo  eh ;)
[/quote]

Figurati se me la prendo per ste cose mi ci piglio per il culo anche da solo  :)
Poi o seriamente molte cose non le capisco che sono scritte e spiegate in maniera per me troppo difficile il mio cervello di merda non ci arriva,poi per quanto riguarda l'allenamento sto imparando più da voi,project invictus ecc... che dalla scuola (sai il mio topic in Martial Pub).


Appunto. Mi riferivo proprio a quello. Nel senso che in una laurea ci dovrebbe essere più "contenuto" di quello che apparentemente c'è....
Lo scherzo/critica non era rivolto a te ma proprio al percorso di studi.
[/quote]
Capito.






Guarda il metodo di Abadjiev, i numeri e l'esperienza mostrano che funziona. È un allenamento fattibile e consigliabile ? Forse no


Qui parliamo di efficacia contro "sicurezza" e "fattibilità per il comune mortale".. son cose diverse :)

Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85%


Questo non è così sicuro.. le ricerche spesso sono fallaci. Anche perchè se ti alleni SEMPRE così, cmq non funzionerebbe :P
Gli atleti russi e anche norvegesi, facendo la media su tutta la programmazione, si allenano col 70% circa del massimale.
E questo è un grave difetto delle "ricerche": studiano solo una modalità per tempi brevi.
Il lavoro che funziona è:
1- personalizzato
2- ciclizzato/periodizzato
Senza uno dei due, soprattutto del 2o, i risultati sono scarsi.


(quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare.


Intendi di crescita muscolare?


In tutti i sensi, sia forza che massa (funzionale).
[/quote]
Che é un'altra cosa rispetto a chi fà solo ipertrofia giusto?
[/quote]

Il discorso è complesso. Intanto ipertrofia (sia sarcoplasmatica che miofibrillare - o funzionale) e forza anche se non sono direttamente proporzionali, crescono cmq insieme.
Quindi non posso allenare solo una o solo l'altra.
Soprattutto per chi non si aiuta con doping e compa (o non è geneticamente molto predisposto) la massa muscolare cresce in modo importante SOLO con un buon lavoro di forza.
(questo l'avevamo già sviscerato poco tempo fa parlandone soprattutto con machine).

Sulla tecnica, credo perchè Pulito diventa sinonimo di Performante


Efficiente ed efficace, sì.

e non so, forse anche la velocità, che poi a certi pesi sarà velocità percepita dall'atleta più che velocità reale

Ipotesi le mie  :)

Velocità significa ricerca della massima contrazione, attivazione, reclutamento inter e intramuscolare, massima sincronizzazione.
Tutto questo avviene se uso una tecnica perfetta e non sporco niente.
Negli intermedi/avanzati avviene anche se l'alzata è "lenta", mentre i principianti se rallentano poi inseriscono i famosi compensi.
C'è anche da dire che c'è una differenza abissale tra un 3x3 @80% "secco" e un 5x5@70% + 4x4@75% + 3x3@80%.
Molto meglio usare carichi "medi" o massimo "medioalti" con un buon volume e una bella tecnica che "sforzarsi" tirando alla più o meno carichi alti.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 05, 2015, 13:00:53 pm
Verissimo.
La "battaglia" è proprio rendere il più tecnico possibile il movimento anche con i carichi più alti.
Teoricamente (e non è poi così impossibile eh) l'ideale sarebbe arrivare a fare BENE il carico X e poi non riuscire a sollevare il carico X+3/5kg.


Cioé?


Lo spiego sotto con l'esempio.


Esperienza mia diretta degli "scorsi" massimali di panca.
90kg con tecnica corretta e nemmeno troppo lenti.
95kg bloccato allo sticking point (2 prove) senza "se e ma".

Che sarebbe sticking point?


Il punto dell'alzata in cui fisiologicamente l'apparato muscolo-scheletrico ha la leva peggiore e quindi facciamo più fatica.


Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.

Questo è difficile da credere, che se lavoro sempre fermandosi quando la velocità diminuisce un bel giorno la velocità diminuisce quando anche muscolarmente non c'è la farei più ad ad andare avanti, neanche con tecnica lenta o sporca.     

Non riesco proprio a capire quali meccanismi fisiologici si innescherebbero durante questa trasformazione.



Concordo sulla parte grassettata.


Non è che sia proprio così. Semplicemente quando lo schema motorio diventa davvero automatico, allora o l'alzata riesce o non riesce, stop :)
Un pistone idraulico che ha un certo carico di lavoro, 100kg li spinge su, se ne metti 110, non si muove, non è che lo spinge lo stesso ma "compensando" in qualche maniera o rallentando ma salendo lo stesso..etc...




Ma poi più un peso é pesante più l'alzata diventa lenta almeno da quello che vedo in giro,specialmente per le persone normali.

Intanto il 90% di chi fa pesi, ha una tecnica orribile.
Poi è normale che rallenti, ma non dovrebbe "sporcarsi" o simili.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 05, 2015, 13:13:51 pm

In che senso poco?


Che la velocità è una qualità che deriva massimamente dal DNA e con l'allenamento si riesce sì a migliorare ma non tantissimo (diversamente da forza, potenza, resistenza...)

A si ok questo lo  :) solo che come l'avevi scritto non avevo capito.
Anche se anche qui dubbi...............




P.S.






Guarda il metodo di Abadjiev, i numeri e l'esperienza mostrano che funziona. È un allenamento fattibile e consigliabile ? Forse no


Qui parliamo di efficacia contro "sicurezza" e "fattibilità per il comune mortale".. son cose diverse :)

Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85%


Questo non è così sicuro.. le ricerche spesso sono fallaci. Anche perchè se ti alleni SEMPRE così, cmq non funzionerebbe :P
Gli atleti russi e anche norvegesi, facendo la media su tutta la programmazione, si allenano col 70% circa del massimale.
E questo è un grave difetto delle "ricerche": studiano solo una modalità per tempi brevi.
Il lavoro che funziona è:
1- personalizzato
2- ciclizzato/periodizzato
Senza uno dei due, soprattutto del 2o, i risultati sono scarsi.


(quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare.


Intendi di crescita muscolare?


In tutti i sensi, sia forza che massa (funzionale).
Che é un'altra cosa rispetto a chi fà solo ipertrofia giusto?

Il discorso è complesso. Intanto ipertrofia (sia sarcoplasmatica che miofibrillare - o funzionale) e forza anche se non sono direttamente proporzionali, crescono cmq insieme.
Quindi non posso allenare solo una o solo l'altra.
Soprattutto per chi non si aiuta con doping e compa (o non è geneticamente molto predisposto) la massa muscolare cresce in modo importante SOLO con un buon lavoro di forza.
(questo l'avevamo già sviscerato poco tempo fa parlandone soprattutto con machine).


Però ho trovato gente grossa che alzava anche 100 kg di panca ma che la loro muscolatura,comunque non era "dura" ed a parità se tiravano un cazzottone era molto meno forte rispetto ad uno che non aveva mai fatto niente se non il muratore,per questo trovo delle incongruenze su lavori puramente votati all'ipertrofia rispetto ad altri lavori.


Sulla tecnica, credo perchè Pulito diventa sinonimo di Performante


Efficiente ed efficace, sì.

e non so, forse anche la velocità, che poi a certi pesi sarà velocità percepita dall'atleta più che velocità reale

Ipotesi le mie  :)

Velocità significa ricerca della massima contrazione, attivazione, reclutamento inter e intramuscolare, massima sincronizzazione.
Tutto questo avviene se uso una tecnica perfetta e non sporco niente.
Negli intermedi/avanzati avviene anche se l'alzata è "lenta", mentre i principianti se rallentano poi inseriscono i famosi compensi.
C'è anche da dire che c'è una differenza abissale tra un 3x3 @80% "secco" e un 5x5@70% + 4x4@75% + 3x3@80%.
Molto meglio usare carichi "medi" o massimo "medioalti" con un buon volume e una bella tecnica che "sforzarsi" tirando alla più o meno carichi alti.


Un po più chiaro.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 05, 2015, 13:18:21 pm

In che senso poco?


Che la velocità è una qualità che deriva massimamente dal DNA e con l'allenamento si riesce sì a migliorare ma non tantissimo (diversamente da forza, potenza, resistenza...)

A si ok questo lo  :) solo che come l'avevi scritto non avevo capito.
Anche se anche qui dubbi...............

I miei dubbi sono sulla trasformazione delle fibre ancora non specializzate in magari fibre veloci,e se nel caso queste poi fanno accrescere la velocità anche se di poco.
Mai capito.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 05, 2015, 13:21:11 pm

Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.

Questo è difficile da credere, che se lavoro sempre fermandosi quando la velocità diminuisce un bel giorno la velocità diminuisce quando anche muscolarmente non c'è la farei più ad ad andare avanti, neanche con tecnica lenta o sporca.     

Non riesco proprio a capire quali meccanismi fisiologici si innescherebbero durante questa trasformazione.



Concordo sulla parte grassettata.


Non è che sia proprio così. Semplicemente quando lo schema motorio diventa davvero automatico, allora o l'alzata riesce o non riesce, stop :)
Un pistone idraulico che ha un certo carico di lavoro, 100kg li spinge su, se ne metti 110, non si muove, non è che lo spinge lo stesso ma "compensando" in qualche maniera o rallentando ma salendo lo stesso..etc...

Piano, se un pistone e' al limite di lavoro rallenta eccome. Cioe' non e' che alza velocemente 100 kg e poi a 101kg si blocca. Probabilmente ne alza velocemente 80kg, poi a 90 rallenta un po, e poi a 100 va parecchio lento perche e' al limite.

Lo stesso accade per la connessione broadbend. Se la navigazione e' scarsa la connessione e' veloce. Quando il traffico aumenta la connessione rallenta. E in fine quando il traffico e' troppo la connessione si ferma. Non e' che si passa da una navigazione veloce ad un blocco di navigazione tutto d'un tratto (a meno che non ci sia un guasto).

A me questo passaggio da A (rallentamento dinamico), B (cedimento tecnico) fino ad arrivare a C (cedimento muscolare) pare in linea con i principi fisici universali. Far coincidere le 3 fasi in un unico punto lo trovo molto difficile e non ne conepisco i mecchinsmi fisiologici per cui il corpo umano, a differenza delle macchine, possa eseguire questa trasformazione.   
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 05, 2015, 13:25:17 pm
E ora un bello shaker di proteine vegan (pea+brownrice)  :vomit:
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 05, 2015, 13:31:46 pm
Poi una cosa che a me pare assurda e' come uno possa crescere (in termini di forza ma anche di massa) facendo un lavoro con alti volumi al 60-65% del 1RM (in linea con il MAV e compagnia). Cioe' non e' troppo poco il peso?

Io per avere un minimo di crescita ho sempre lavorato all'80-85% minimo. Capisco fasi di scarico, o perfezionamento tecnico a 70-75%. Ma addirittura lavorare x tutta la sessione (non solo durante il ramping) al 60-65% mi pare assurdo.

A sto punto uno fa shodow boxing e diventa grosso  XD
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 05, 2015, 13:48:04 pm
Però ho trovato gente grossa che alzava anche 100 kg di panca ma che la loro muscolatura,comunque non era "dura" ed a parità se tiravano un cazzottone era molto meno forte rispetto ad uno che non aveva mai fatto niente se non il muratore,per questo trovo delle incongruenze su lavori puramente votati all'ipertrofia rispetto ad altri lavori.


E' raro ma capita che persone geneticamente portate facciano dei kg "discreti" anche facendo solo i classici allenamenti da BB.
in quei casi c'è molto ipertrofia sarcoplasmatica (pompaggio, effetto palloncino) e relativamente poca ipetrofia miofibrillare.
Ma, soprattutto, è scarsissimo il miglioramento a livello neurale e di coordinazione, che è quello che poi ha il massimo transfer in altri gesti come tirare un pugno.
Inoltre è verissimo che i pesi "legano" se son fatti male... :P


I miei dubbi sono sulla trasformazione delle fibre ancora non specializzate in magari fibre veloci,e se nel caso queste poi fanno accrescere la velocità anche se di poco.
Mai capito.

Non so se ci siano studi attendibili a tal proposito....
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 05, 2015, 13:52:03 pm

A me questo passaggio da A (rallentamento dinamico), B (cedimento tecnico) fino ad arrivare a C (cedimento muscolare) pare in linea con i principi fisici universali. Far coincidere le 3 fasi in un unico punto lo trovo molto difficile e non ne conepisco i mecchinsmi fisiologici per cui il corpo umano, a differenza delle macchine, possa eseguire questa trasformazione.   

Si tratta di "tendere a", non che sia normale arrivarci.
E se ci arrivi, come dicevo, è legato all'interiorizzazione della tecnica.

Poi una cosa che a me pare assurda e' come uno possa crescere (in termini di forza ma anche di massa) facendo un lavoro con alti volumi al 60-65% del 1RM (in linea con il MAV e compagnia). Cioe' non e' troppo poco il peso?


Non lavori SEMPRE con quei kg li. Lavori IN MEDIA col 70%, quindi lavori, non spesso e con volumi non alti, anche tra 80 e 90%.


Io per avere un minimo di crescita ho sempre lavorato all'80-85% minimo. Capisco fasi di scarico, o perfezionamento tecnico a 70-75%. Ma addirittura lavorare x tutta la sessione (non solo durante il ramping) al 60-65% mi pare assurdo.


La singola sessione è solo una goccia nel mare. Conta quello che fai nel macrociclo !


A sto punto uno fa shodow boxing e diventa grosso  XD

Magari! :P
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 05, 2015, 14:01:57 pm
Un lavoro di media al 70% mi pare comunque poco. Cioè probabilmente al 80-85 ci lavori forse un 30% del tempo in un marcociclo, forse meno.
Il 70% del lavoro è tra il 60 e il 75%. Boh a me pare impossibile pensare di crescere così, andato tra l'altro a cedimento dinamico, neanche tecnico.
Già da quando non vado a cedimento muscolare, x dare priorità all'aumento forza, mi son sgonfiato di brutto. Se lavoro così come dici tu mi ritrovo uno stecchino.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 05, 2015, 15:26:39 pm
Stai usando questo "nuovo" approccio da troppo poco tempo.
Devi dargli almeno 1 annetto per capirci qualcosa.
E cmq l'esperienza di tutto il mondo del PL direi che vale abbastanza :P
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 18:30:07 pm
Che gli servirebbe assai come tramite verso il "mondo normale", visto che parla un linguaggio molto/troppo PL-oriented ;)
E boh... ci farò un pensierino XD In realtà qualcosa del genere l'ho fatta già per la UIPASC.

Vabeh dai io qualcosa da parte ce l'ho... poi un po' qui e un po' li si tira su qualcosa....  8)
E' un discorso che sicuramente dovremo riprendere a tempo debito magari davanti a una birra :om:
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 18:39:51 pm
Vediamo se riesco a sintetizzare.


Quando sollevi prima o poi succedono tre cose:

A) non riesci più a esprimere il gesto con esplosività
B) non riesci più a tenere la tecnica corretta
C) non riesci più a sollevare

C è normalmente l'ultimo ad arrivare ed è il cedimento muscolare come viene inteso comunemente. Usarlo come parametro significa pensare i pesi in termini solamente quantitativi, senza minima attenzione alla qualità.
Avviene sempre dopo A o B, di solito A e B.
Si ok su questo ci sono ed é l'unica cosa che mi é stata sempre chiara  :)
;)

Il cedimento muscolare innesca sì degli effetti metabolici, ma che sono sicuramente meno che ottimali e comunque poi si pagano in termini di prestazione
???????
Ma intendi sempre per allenamenti per la forza o é anche per solo l'ipertrofia?
Ipertrofia funzionale e ipertrofia sarcoplasmatica come ha specificato Ragnaz non sono mai completamente distinte ma è chiaro che un allenamento orientato in quel modo lavora molto più sulla prima. Certo che il BBer esperto non è una mezza sega, ma molta energia spesa in termini di tempo e fatica va in direzione diversa rispetto alla prestazione.

B è il cosiddetto cedimento tecnico, il movimento è compromesso, se si va oltre si sfruttano inevitabilmente compensi che NON comportano aumenti di forza, sebbene questa modalità abbia senso in termini di ipertrofia sarcoplasmatica, ovvero non funzionale.
Intendi in questo caso lavori di ipertrofia giusto?
Ipertrofia "estetica", ferma restando comunque le influenze che può avere sulla forza (lontano dall'ottimale, ribadisco).

Mantenere la velocità di esecuzione in presenza di B è possibile ma è semplicemente l'esasperazione dei suddetti compensi.
Esempio se uno fa panca e per fare l'ultima ripetizione inarca la schiena ed alza il culo dalla panca,li non ce anche un lavoro di forza,o che potrebbe fare aumentare la forza anche se di poco?
Sebbene sia controintuitivo no, fa aumentare solo la capacità del corpo a usare "trucchi" per compensare la mancanza di forza, togliendo risorse a quello che dovrebbe essere invece il lavoro in direzione opposta, eliminare i compensi e fare forza pura.

Questa cosa può anche accadere quando si è freschi e si cerca di sparare il bilanciere senza avere interiorizzato lo schema motorio corretto, classico esempio la partenza dello stacco troppo repentina.
Sebbene faccia scena, in ogni caso non serve o serve molto a poco.
Cioé intendi fare da freddo un movimento scorretto?
Non necessariamente a freddo. Semplicemente con un tempo non corretto per il reclutamento totale intra e intermuscolare. Partire a tutta birra non è allenante. Spingere al massimo nello stickinkg point anche se visivamente si riscontra un rallentamento, è allenante. I cinesi (quelli del PL intendo) dicono che la fretta è uguale a nascondersi. Ogni fase deve essere propedeutica alla successiva.

A è il cedimento "dinamico" di cui parla Ragnaz, il rallentamento dell'esecuzione pur magari conservando ancora il gesto corretto. E' o dovrebbe essere il primo a presentarsi.
Si ad esempio nel mio caso si.
E' un buon segno :thsit:


Se ci si allena secondo i dettami del distribuito in ottica sovietica, questo è il segnale che ci interessa per mantenere sempre altissimo lo standard qualitativo delle alzate.
Capito,devo andare a vedere sto metodo distribuito.
Consigliatissimo, è un ottimo investimento per chi si interessa di pesistica.

Quelli bravi, bravi davvero, riescono a spostare in avanti A e B fino a farli tendenzialmente coincidere con C.
Ovvero sollevano carichi con tecnica perfetta ed esplosività fino a tendenzialmente l'ultima ripetizione possibile.
Intuitive le ripercussioni sui gesti specifici in prospettiva prestazionale: avrà più transfer uno che solleva carichi lento e impacciato o uno che solleva carichi con pulizia ed esplosività?
Il secondo.
:thsit:



Anche i discorsi che sollevare puliti porta a sollevare meno, oltre a essere potenzialmente fuorvianti (non sempre più kg sul bilanciere significano più forza) in realtà hanno poco fondamento come ben visibile da questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U (https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U)
presente nell'articolo famoso di Gruzza sull'ESD (http://www.accademiaitalianaforza.it/explosive-strength-deficit-enhanced/). Tecnica perfetta, discesa controllatissima, fermo da manuale e bilanciere sparato in su. Da notare l'incitamento durante l'alzata.

Per ottenere tutto questo tipo di risultato (anche senza la pretesa dei 247 kg di panca) è necessario tanto lavoro tecnico e qualitativo, come spiegato da Ragnaz. Lo schema motorio va interiorizzato così profondamente che non è possibile sollevare in modo diverso nemmeno vicini al cedimento muscolare.
Si concordo in pieno e penso che lo/gli schemi motori siano le cose più importanti soprattutto per non farsi male.
... e sul medio periodo, anche per alzare meglio e infine di più.

Alla fine non sono riuscito a sintetizzare più di così XD
Stra complimentoni.
Grazie bro.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 18:48:54 pm
Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.

Questo è difficile da credere, che se lavoro sempre fermandosi quando la velocità diminuisce un bel giorno la velocità diminuisce quando anche muscolarmente non c'è la farei più ad ad andare avanti, neanche con tecnica lenta o sporca.

Non riesco proprio a capire quali meccanismi fisiologici si innescherebbero durante questa trasformazione.
Possiamo parlare di attivazione nervosa, di coordinazione intra e intermuscolare, di schema motorio. Detto in parole terra terra, prima si deve vedere come sollevi, poi si parla di quanto, mentre quasi sempre si parla di quanto e basta.
L'ho già scritto ma tengo a sottolineare che solo i campioni arrivano a far coincidere A, B e C. Per noi può essere già un successo spostare ad esempio A dall'75 all'85% (cifre a caso) di C.

E' chiaro che più di un tot io non sono in grado di approfondire perchè non ho sufficienti nozioni di fisiologia e sono l'equivalente di un basso manovale della PA, non certo un ingegnere.

Però i sovietici (molto interessante Rodionov citato da AG), AIF e UIPASC mi dicono che funziona così e sinceramente io tendo a crederci. E posso anche dirti che pur nella miseria dei carichi di uno che inizia con già dei capelli bianchi in testa, avendo sfuttato questo approccio ora sono riuscito a riprendere quasi tutti i valori di prima, ma con tutt'altra qualità e la differenza si vede e si sente.

Sicuro comunque è che ci vuole un po' di tempo per vedere i risultati di questo metodo.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 18:51:25 pm
Sulla tecnica, credo perchè Pulito diventa sinonimo di Performante
e non so, forse anche la velocità, che poi a certi pesi sarà velocità percepita dall'atleta più che velocità reale

Ipotesi le mie  :)
L'intuizione è giusta, si parla di potenza e watt espressi piuttosto che di velocità pura (la quale viene però influenzata dal primo fattore con il giusto approccio).
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 18:55:54 pm
Ma poi più un peso é pesante più l'alzata diventa lenta almeno da quello che vedo in giro,specialmente per le persone normali.
Intanto il 90% di chi fa pesi, ha una tecnica orribile.
Compresi tantissimi tutorial che si vedono sul tubo.

Poi è normale che rallenti, ma non dovrebbe "sporcarsi" o simili.
Il filmato di Pellizza è infatti un estremo, ma fatte le ovvie proporzioni il discorso sul metodo può valere per chiunque (chiunque abbia la voglia e la pazienza di gettare le basi prima per sollevare di più e meglio dopo piuttosto che sollevare di più prima possibile).
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 18:59:28 pm

In che senso poco?


Che la velocità è una qualità che deriva massimamente dal DNA e con l'allenamento si riesce sì a migliorare ma non tantissimo (diversamente da forza, potenza, resistenza...)

A si ok questo lo  :) solo che come l'avevi scritto non avevo capito.
Anche se anche qui dubbi...............

I miei dubbi sono sulla trasformazione delle fibre ancora non specializzate in magari fibre veloci,e se nel caso queste poi fanno accrescere la velocità anche se di poco.
Mai capito.
Partiamo dal presupposto che alcuni di noi hanno un corredo genetico più portato rispetto ad altri.
Le fibre veloci FT per essere allenate vanno stimolate in un certo modo. Diversamente anche chi è portato resterà sempre paurosamente sotto il proprio potenziale. In ogni caso il metodo può comunque essere usato per accendere e sviluppare quelle fibre veloci presenti comunque in ognuno di noi, anche se in misura minore.
La velocità / rapidità può crescere un po', molto o moltissimo, ma sempre se la si stimola correttamente.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 19:03:41 pm
Chiudo 'sta serie di pistolotti raccomandando la massima attenzione a fare paragoni con cose che sono diverse rispetto al corpo umano. Il corpo umano funziona in maniera differente, e se vogliamo molto più complessa, di qualsiasi macchina.

Se camminiamo, trotterelliamo, corriamo o sprintiamo da un punto X a un punto Y il dispendio calorico è il medesimo.
Se facciamo una cosa simile con una macchina il consumo di carburante invece cambia eccome (almeno così mi dicono).
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 05, 2015, 19:47:58 pm
No Ryu  :P

Se faccio uno sprint dal punto A al punto B nella stessa quantità di tempo (o inferiore) in cui ci cammino (impossibile) il dispendio calorico è il medesimo, ma se ci metto 10 volte tanto non è il medesimo.

Questo è il motivo per cui camminare velocemente a 5.5 consuma (quasi) come correre a 5 (miles x hour).

Dal punto di vista fisico/meccanico sta cosa di condensare a-b-c in un unico treshold fa acqua da tutte le parti. Mi posso fidare solo perché è un metodo dimostratosi valido su centinaia di atleti che han vinto competizioni mondiali.

Forse quello che più ci differenzia dalle macchine è il sistema nervoso. E forse questa risposta al training di vui parli la si ottiene appunto xche neurologicamente si innescano dei meccanismi ben precisi.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 20:28:39 pm
No Ryu  :P

Se faccio uno sprint dal punto A al punto B nella stessa quantità di tempo (o inferiore) in cui ci cammino (impossibile) il dispendio calorico è il medesimo, ma se ci metto 10 volte tanto non è il medesimo.

Questo è il motivo per cui camminare velocemente a 5.5 consuma (quasi) come correre a 5 (miles x hour).
Rispettosamente dissento :gh:
Non mi risulta che la variabile tempo sia influente.
L'unica cosa che conta a livello di dispendio calorico (immaginando ovviamente un percorso dritto e sempre uguale e a parità di peso) è la distanza. Al limite possono variare i substrati utilizzati in base alla velocità, ma le calorie sono le medesime.
http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/ (http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/)
Filmato da 1:20 in poi.

Dal punto di vista fisico/meccanico sta cosa di condensare a-b-c in un unico treshold fa acqua da tutte le parti. Mi posso fidare solo perché è un metodo dimostratosi valido su centinaia di atleti che han vinto competizioni mondiali.
Possiamo quindi dire che forse non fa così acqua, no? :P

Forse quello che più ci differenzia dalle macchine è il sistema nervoso. E forse questa risposta al training di vui parli la si ottiene appunto xche neurologicamente si innescano dei meccanismi ben precisi.
Non so se questo può spiegare tutto, ma è sicuramente un ingrediente molto importante della ricetta.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 05, 2015, 20:52:04 pm
Ryu per favore, non spariamo minchiate  :nono:

No Ryu  :P

Se faccio uno sprint dal punto A al punto B nella stessa quantità di tempo (o inferiore) in cui ci cammino (impossibile) il dispendio calorico è il medesimo, ma se ci metto 10 volte tanto non è il medesimo.

Questo è il motivo per cui camminare velocemente a 5.5 consuma (quasi) come correre a 5 (miles x hour).
Rispettosamente dissento :gh:
Non mi risulta che la variabile tempo sia influente.
L'unica cosa che conta a livello di dispendio calorico (immaginando ovviamente un percorso dritto e sempre uguale e a parità di peso) è la distanza. Al limite possono variare i substrati utilizzati in base alla velocità, ma le calorie sono le medesime.
http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/ (http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/)
Filmato da 1:20 in poi.

Ti cito ricerche scientifiche:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15570150 (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15570150)

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23190592 (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23190592)

" ...people expend 2.5 times more energy running than walking, whether that's on the track or treadmill"

A parita' di sistanza percorsa quindi "...running 8 mph would burn over 800 calories per hour compared to about 300 calories walking at 3.5 mph"

Insomma quello che dice sto personaggio nel filmato e' una gran cazzata. Ma credo che chiunque (a buon senso) ci arriverebbe. Come fa a dire che il tempo e' ininfluente ma solo la distanza conta?

Le calorie (o joule) sono l'unita di misura del lavoro. Il lavoro e' uguale alla potenza moltiplicata per il tempo (roba di fisica delle superiori).


Dal punto di vista fisico/meccanico sta cosa di condensare a-b-c in un unico treshold fa acqua da tutte le parti. Mi posso fidare solo perché è un metodo dimostratosi valido su centinaia di atleti che han vinto competizioni mondiali.
Possiamo quindi dire che forse non fa così acqua, no? :P

No infatti, sembrerebbe possibile visto l'accumolo di esperienza di Sheiko e i suoi trainee. I meccanismi restano comunque molto dubbi IMO.


Forse quello che più ci differenzia dalle macchine è il sistema nervoso. E forse questa risposta al training di vui parli la si ottiene appunto xche neurologicamente si innescano dei meccanismi ben precisi.
Non so se questo può spiegare tutto, ma è sicuramente un ingrediente molto importante della ricetta.

Se il recrutamento fibre e' la chiave della forza, allora e' (quasi)tutta responsabilita del sistema nervoso. E' per questo che i muscoli van giu (almeno a me). Non sono quelli, o almeno non in questa fase iniziale, che mi fanno alzare carichi piu alti. Ma semplicmente una risposta migliore del CNS. 
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 05, 2015, 20:58:24 pm
Quello che mi spaventa di sto discorso (se e' vero) e' che forse fino a che il CNS non ha calibrato per bene sto recutamento fibre continuero a sgonfiarmi. Fino al punto in cui la capacita di alzare di piu venga data dalla quantita di muscolo in piu e non da una risposta migliore del sistema nervoso.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 22:20:56 pm
Ryu per favore, non spariamo minchiate  :nono:
Biasci che mi sembra tutto ma non uno che dice minchiate così sulla fiducia.
Poi c'è pure Albanesi  (http://www.albanesi.it/english/sport/running_energy_expenditure.htm)che sarà pure un estremista, ma di corsa pare piuttosto esperto.
Ma prendiamo anche un punto di riferimento mondiale nella formazione accademica a tutti i livelli:
Quote
For a simplified procedure, you may calculate the approximate
caloric expenditure for running a given distance by either one of
the following formulas:
Caloric cost = 1 C/kg body weight/kilometer[1]
 1. Qui la pubblicazione (https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&cad=rja&uact=8&ved=0CDwQFjADahUKEwiYzqSf3ZLHAhWiqXIKHT9sCqU&url=http%3A%2F%2Fhighered.mheducation.com%2Fsites%2Fdl%2Ffree%2F0072441704%2F152842%2Fsample_ch03.pdf&ei=6mrCVZixIKLTygO_2KmoCg&usg=AFQjCNF9P9I0qeOBbOij1gSUCtF50sTzSQ&bvm=bv.99556055,d.bGQ) della McGraw Hill (http://www.mcgraw-hill.it/)
OK, si parla di approssimazioni, ma se la formula è valida, utilizzabile e utilizzata, vuol dire che le differenze, se pur presenti non sono rilevanti.

No Ryu  :P

Se faccio uno sprint dal punto A al punto B nella stessa quantità di tempo (o inferiore) in cui ci cammino (impossibile) il dispendio calorico è il medesimo, ma se ci metto 10 volte tanto non è il medesimo.

Questo è il motivo per cui camminare velocemente a 5.5 consuma (quasi) come correre a 5 (miles x hour).
Rispettosamente dissento :gh:
Non mi risulta che la variabile tempo sia influente.
L'unica cosa che conta a livello di dispendio calorico (immaginando ovviamente un percorso dritto e sempre uguale e a parità di peso) è la distanza. Al limite possono variare i substrati utilizzati in base alla velocità, ma le calorie sono le medesime.
http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/ (http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/)
Filmato da 1:20 in poi.

Ti cito ricerche scientifiche:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15570150 (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15570150)

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23190592 (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23190592)

" ...people expend 2.5 times more energy running than walking, whether that's on the track or treadmill"

A parita' di sistanza percorsa quindi "...running 8 mph would burn over 800 calories per hour compared to about 300 calories walking at 3.5 mph"
OK, sono ricerche pubblicate su Pubmed e quindi non posso considerarle minchiate a priori.
I casi sono 3. O le ricerche sono errate. O McGraw Hill, Biasci e Albanesi dicono effettivamente minchiate. O le ricerche vanno lette e approfondite meglio perchè magari stiamo male interpretando (non le ho lette tutte, ci vuole tempo).
La formula che ti ho riportato sul dispendio calorico è universalmente utilizzata comunque.

Insomma quello che dice sto personaggio nel filmato e' una gran cazzata. Ma credo che chiunque (a buon senso) ci arriverebbe. Come fa a dire che il tempo e' ininfluente ma solo la distanza conta?

Le calorie (o joule) sono l'unita di misura del lavoro. Il lavoro e' uguale alla potenza moltiplicata per il tempo (roba di fisica delle superiori).
Non sono così sicuro...
Quote
Energy has been defined as the ability to do work. According to
the physicist’s definition, work is simply the product of force
times vertical distance, or in formula format, Work = Force × Distance.
When we speak of how fast work is done, the term power is
used. Power is simply work divided by time, or Power =
Work/Time.[2]
 2. Stesso.
Quindi a livello teorico quello che dice Biasci è corretto, il lavoro è diverso dalla potenza (dove conta il tempo).
Comunque ammetto che sono anni che non mastico queste formule quindi mi faccio volentieri correggere se ho male interpretato lo scritto.

Dal punto di vista fisico/meccanico sta cosa di condensare a-b-c in un unico treshold fa acqua da tutte le parti. Mi posso fidare solo perché è un metodo dimostratosi valido su centinaia di atleti che han vinto competizioni mondiali.
Possiamo quindi dire che forse non fa così acqua, no? :P

No infatti, sembrerebbe possibile visto l'accumolo di esperienza di Sheiko e i suoi trainee. I meccanismi restano comunque molto dubbi IMO.
A me paiono perfettamente sensati invece ma comunque, a parte le impressioni, come dici anche tu quello che conta sono i risultati e in termini di risultati russi e cinesi direi che non hanno rivali nel campo.

Forse quello che più ci differenzia dalle macchine è il sistema nervoso. E forse questa risposta al training di vui parli la si ottiene appunto xche neurologicamente si innescano dei meccanismi ben precisi.
Non so se questo può spiegare tutto, ma è sicuramente un ingrediente molto importante della ricetta.
Se il recrutamento fibre e' la chiave della forza, allora e' (quasi)tutta responsabilita del sistema nervoso. E' per questo che i muscoli van giu (almeno a me). Non sono quelli, o almeno non in questa fase iniziale, che mi fanno alzare carichi piu alti. Ma semplicmente una risposta migliore del CNS.
Io credo che tu allenandoti con certe logiche hai accumulato sì un certo bagaglio di forza ma anche tanta ipertrofia non funzionale. E' normale che allenandoti con altre logiche non finalizzate a questo, la massa non funzionale cali. Non vedo nessun problema in questo. Sei piuttosto forte, vai avanti e aumenterai di nuovo la massa, stavolta in prevalenza funzionale.
Se poi i tuoi progressi attuali sono dati da adattamenti solo nervosi è possibilissimo, ma è solo il primo step.
(http://www.albyfit.com/wp-content/uploads/2012/11/neural-adaptation-to-exercise1.jpg)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 05, 2015, 22:54:01 pm
Ryu per favore, non spariamo minchiate  :nono:
Biasci che mi sembra tutto ma non uno che dice minchiate così sulla fiducia.
Poi c'è pure Albanesi  (http://www.albanesi.it/english/sport/running_energy_expenditure.htm)che sarà pure un estremista, ma di corsa pare piuttosto esperto.
Ma prendiamo anche un punto di riferimento mondiale nella formazione accademica a tutti i livelli:
Quote
For a simplified procedure, you may calculate the approximate
caloric expenditure for running a given distance by either one of
the following formulas:
Caloric cost = 1 C/kg body weight/kilometer[1]
 1. Qui la pubblicazione (https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&cad=rja&uact=8&ved=0CDwQFjADahUKEwiYzqSf3ZLHAhWiqXIKHT9sCqU&url=http%3A%2F%2Fhighered.mheducation.com%2Fsites%2Fdl%2Ffree%2F0072441704%2F152842%2Fsample_ch03.pdf&ei=6mrCVZixIKLTygO_2KmoCg&usg=AFQjCNF9P9I0qeOBbOij1gSUCtF50sTzSQ&bvm=bv.99556055,d.bGQ) della McGraw Hill (http://www.mcgraw-hill.it/)
OK, si parla di approssimazioni, ma se la formula è valida, utilizzabile e utilizzata, vuol dire che le differenze, se pur presenti non sono rilevanti.

No Ryu  :P

Se faccio uno sprint dal punto A al punto B nella stessa quantità di tempo (o inferiore) in cui ci cammino (impossibile) il dispendio calorico è il medesimo, ma se ci metto 10 volte tanto non è il medesimo.

Questo è il motivo per cui camminare velocemente a 5.5 consuma (quasi) come correre a 5 (miles x hour).
Rispettosamente dissento :gh:
Non mi risulta che la variabile tempo sia influente.
L'unica cosa che conta a livello di dispendio calorico (immaginando ovviamente un percorso dritto e sempre uguale e a parità di peso) è la distanza. Al limite possono variare i substrati utilizzati in base alla velocità, ma le calorie sono le medesime.
http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/ (http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/)
Filmato da 1:20 in poi.

Ti cito ricerche scientifiche:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15570150 (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15570150)

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23190592 (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23190592)

" ...people expend 2.5 times more energy running than walking, whether that's on the track or treadmill"

A parita' di sistanza percorsa quindi "...running 8 mph would burn over 800 calories per hour compared to about 300 calories walking at 3.5 mph"
OK, sono ricerche pubblicate su Pubmed e quindi non posso considerarle minchiate a priori.
I casi sono 3. O le ricerche sono errate. O McGraw Hill, Biasci e Albanesi dicono effettivamente minchiate. O le ricerche vanno lette e approfondite meglio perchè magari stiamo male interpretando (non le ho lette tutte, ci vuole tempo).
La formula che ti ho riportato sul dispendio calorico è universalmente utilizzata comunque.

Insomma quello che dice sto personaggio nel filmato e' una gran cazzata. Ma credo che chiunque (a buon senso) ci arriverebbe. Come fa a dire che il tempo e' ininfluente ma solo la distanza conta?

Le calorie (o joule) sono l'unita di misura del lavoro. Il lavoro e' uguale alla potenza moltiplicata per il tempo (roba di fisica delle superiori).
Non sono così sicuro...
Quote
Energy has been defined as the ability to do work. According to
the physicist’s definition, work is simply the product of force
times vertical distance, or in formula format, Work = Force × Distance.
When we speak of how fast work is done, the term power is
used. Power is simply work divided by time, or Power =
Work/Time.[2]
 2. Stesso.
Quindi a livello teorico quello che dice Biasci è corretto, il lavoro è diverso dalla potenza (dove conta il tempo).
Comunque ammetto che sono anni che non mastico queste formule quindi mi faccio volentieri correggere se ho male interpretato lo scritto.

Invece no Ryu. Ci sono due formule (anzi molte) per definire il lavoro ed ovviamente (la matematica non e' un opinione) le due formule sono equivalenti.

Usando la tua formula invece che la mia:

Lavoro = Forza x Distanza

E tu ti chiederai: "ma il tempo dov'e'?"

L'unita della forza e' il newton.
E il newton non e' altro che (kg*m)/s^2, dove s sono i secondi. Quindi piu il tempo si riduce (essendo al denominatore) piu la forza aumenta.

Quello che dice Biasci e' infatti una cazzata!

Comunque magari e' un buon preparatore atletico. Dico solo che prima di sparar minchiate forse e' meglio che ci pensi due volte o che dia una ripassata alla fisica delle superiori.

Ma ripeto, anche senza fisica, e' logico che se percorro un tratto di strada in un tempo inferiore devo per forza aver lavorato di piu. L'automobile funziona esattamente allo stesso modo. Tutto funziona cosi.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 05, 2015, 23:06:17 pm
Dal punto di vista fisico/meccanico sta cosa di condensare a-b-c in un unico treshold fa acqua da tutte le parti. Mi posso fidare solo perché è un metodo dimostratosi valido su centinaia di atleti che han vinto competizioni mondiali.
Possiamo quindi dire che forse non fa così acqua, no? :P

No infatti, sembrerebbe possibile visto l'accumolo di esperienza di Sheiko e i suoi trainee. I meccanismi restano comunque molto dubbi IMO.
A me paiono perfettamente sensati invece ma comunque, a parte le impressioni, come dici anche tu quello che conta sono i risultati e in termini di risultati russi e cinesi direi che non hanno rivali nel campo.

I norvegesi e i bulgari   :sbav:



Forse quello che più ci differenzia dalle macchine è il sistema nervoso. E forse questa risposta al training di vui parli la si ottiene appunto xche neurologicamente si innescano dei meccanismi ben precisi.
Non so se questo può spiegare tutto, ma è sicuramente un ingrediente molto importante della ricetta.
Se il recrutamento fibre e' la chiave della forza, allora e' (quasi)tutta responsabilita del sistema nervoso. E' per questo che i muscoli van giu (almeno a me). Non sono quelli, o almeno non in questa fase iniziale, che mi fanno alzare carichi piu alti. Ma semplicmente una risposta migliore del CNS.
Io credo che tu allenandoti con certe logiche hai accumulato sì un certo bagaglio di forza ma anche tanta ipertrofia non funzionale. E' normale che allenandoti con altre logiche non finalizzate a questo, la massa non funzionale cali. Non vedo nessun problema in questo. Sei piuttosto forte, vai avanti e aumenterai di nuovo la massa, stavolta in prevalenza funzionale.
Se poi i tuoi progressi attuali sono dati da adattamenti solo nervosi è possibilissimo, ma è solo il primo step.
(http://www.albyfit.com/wp-content/uploads/2012/11/neural-adaptation-to-exercise1.jpg)
Mentre sto grafico e' interesante, dove infatti si vede che i muscoli iniziano a svilupparsi dopo (probabilmente molto dopo nel mio caso) l'incremento di forza. Proprio quando la curva del sistema nervoso sta per andare in appiattimento. Esattamente quello che si diceva prima. Ottimo. Quindi basta aspettare  :sur:
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 23:50:09 pm
Ryu per favore, non spariamo minchiate  :nono:
Biasci che mi sembra tutto ma non uno che dice minchiate così sulla fiducia.
Poi c'è pure Albanesi  (http://www.albanesi.it/english/sport/running_energy_expenditure.htm)che sarà pure un estremista, ma di corsa pare piuttosto esperto.
Ma prendiamo anche un punto di riferimento mondiale nella formazione accademica a tutti i livelli:
Quote
For a simplified procedure, you may calculate the approximate
caloric expenditure for running a given distance by either one of
the following formulas:
Caloric cost = 1 C/kg body weight/kilometer[1]
 1. Qui la pubblicazione (https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&cad=rja&uact=8&ved=0CDwQFjADahUKEwiYzqSf3ZLHAhWiqXIKHT9sCqU&url=http%3A%2F%2Fhighered.mheducation.com%2Fsites%2Fdl%2Ffree%2F0072441704%2F152842%2Fsample_ch03.pdf&ei=6mrCVZixIKLTygO_2KmoCg&usg=AFQjCNF9P9I0qeOBbOij1gSUCtF50sTzSQ&bvm=bv.99556055,d.bGQ) della McGraw Hill (http://www.mcgraw-hill.it/)
OK, si parla di approssimazioni, ma se la formula è valida, utilizzabile e utilizzata, vuol dire che le differenze, se pur presenti non sono rilevanti.

No Ryu  :P

Se faccio uno sprint dal punto A al punto B nella stessa quantità di tempo (o inferiore) in cui ci cammino (impossibile) il dispendio calorico è il medesimo, ma se ci metto 10 volte tanto non è il medesimo.

Questo è il motivo per cui camminare velocemente a 5.5 consuma (quasi) come correre a 5 (miles x hour).
Rispettosamente dissento :gh:
Non mi risulta che la variabile tempo sia influente.
L'unica cosa che conta a livello di dispendio calorico (immaginando ovviamente un percorso dritto e sempre uguale e a parità di peso) è la distanza. Al limite possono variare i substrati utilizzati in base alla velocità, ma le calorie sono le medesime.
http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/ (http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/)
Filmato da 1:20 in poi.

Ti cito ricerche scientifiche:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15570150 (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15570150)

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23190592 (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23190592)

" ...people expend 2.5 times more energy running than walking, whether that's on the track or treadmill"

A parita' di sistanza percorsa quindi "...running 8 mph would burn over 800 calories per hour compared to about 300 calories walking at 3.5 mph"
OK, sono ricerche pubblicate su Pubmed e quindi non posso considerarle minchiate a priori.
I casi sono 3. O le ricerche sono errate. O McGraw Hill, Biasci e Albanesi dicono effettivamente minchiate. O le ricerche vanno lette e approfondite meglio perchè magari stiamo male interpretando (non le ho lette tutte, ci vuole tempo).
La formula che ti ho riportato sul dispendio calorico è universalmente utilizzata comunque.

Insomma quello che dice sto personaggio nel filmato e' una gran cazzata. Ma credo che chiunque (a buon senso) ci arriverebbe. Come fa a dire che il tempo e' ininfluente ma solo la distanza conta?

Le calorie (o joule) sono l'unita di misura del lavoro. Il lavoro e' uguale alla potenza moltiplicata per il tempo (roba di fisica delle superiori).
Non sono così sicuro...
Quote
Energy has been defined as the ability to do work. According to
the physicist’s definition, work is simply the product of force
times vertical distance, or in formula format, Work = Force × Distance.
When we speak of how fast work is done, the term power is
used. Power is simply work divided by time, or Power =
Work/Time.[2]
 2. Stesso.
Quindi a livello teorico quello che dice Biasci è corretto, il lavoro è diverso dalla potenza (dove conta il tempo).
Comunque ammetto che sono anni che non mastico queste formule quindi mi faccio volentieri correggere se ho male interpretato lo scritto.

Invece no Ryu. Ci sono due formule (anzi molte) per definire il lavoro ed ovviamente (la matematica non e' un opinione) le due formule sono equivalenti.

Usando la tua formula invece che la mia:

Lavoro = Forza x Distanza

E tu ti chiederai: "ma il tempo dov'e'?"

L'unita della forza e' il newton.
E il newton non e' altro che (kg*m)/s^2, dove s sono i secondi. Quindi piu il tempo si riduce (essendo al denominatore) piu la forza aumenta.

Quello che dice Biasci e' infatti una cazzata!
Su questo punto, che non avevo considerato, mi metti più di un dubbio.

Bene, ora abbiamo un punto X e un punto Y. Abbiamo un oggetto Z con una certa massa.
Se sposto Z da X a Y in 2 secondi e se lo sposto in 4 secondi il lavoro (non la potenza) cambia o è lo stesso?
Aspetto che qualcun altro intervenga (Nicola? Zixuè?).
Se cambia, hai ragione tu.

Comunque magari e' un buon preparatore atletico. Dico solo che prima di sparar minchiate forse e' meglio che ci pensi due volte o che dia una ripassata alla fisica delle superiori.

Ma ripeto, anche senza fisica, e' logico che se percorro un tratto di strada in un tempo inferiore devo per forza aver lavorato di piu. L'automobile funziona esattamente allo stesso modo. Tutto funziona cosi.
Beh, stando alla formula che ti ho mostrato essere estensivamente utilizzata, anche a livello accademico, dove ciò che conta è solo la distanza (con buona approssimazione) no.
A mio avviso due ricerche possono senz'altro servire a farsi venire qualche dubbio, ma di qui a bollare definitivamente come minchiata un fondamento della fisiologia (che come ti ho mostrato è condiviso e non è una cosa che Biasci si è sognato la notte) ce ne passa.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 05, 2015, 23:57:34 pm
I norvegesi e i bulgari   :sbav:
Se non ricordo male pure loro citati e studiati nel Metodo Distribuito :thsit:
Bulgari quasi sicuro.

Mentre sto grafico e' interesante, dove infatti si vede che i muscoli iniziano a svilupparsi dopo (probabilmente molto dopo nel mio caso) l'incremento di forza. Proprio quando la curva del sistema nervoso sta per andare in appiattimento. Esattamente quello che si diceva prima. Ottimo. Quindi basta aspettare  :sur:
Exactly :thsit: Come ti dicevo, non sempre ciò che è intuitivo è corretto.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 06, 2015, 00:08:15 am
Ehm...vi siete persi in un bicchier d'acqua :P
Quel che dice Biasci è mediamente vero perchè si riferisce (così come gli altri studi linkati) alla sola CORSA e non alla camminata.
Correre, essendo fisiologicamente diverso (e molto) dal camminare, fa consumare DI SUO molte più energie.
Ma, a patto di stare correndo, il dispendio calorico dipende massimamente dalla distanza e minimamente dal tempo.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: nicola on August 06, 2015, 00:10:00 am
basta darsi una letta all'articolo di Albanesi sul dispendio della corsa e, dato che tra l'altro Albanesi è ingegnere, io sarei abbastanza tranquillo sulla correttezza dei suoi calcoli.

Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 06, 2015, 00:16:52 am
Ryu per favore, non spariamo minchiate  :nono:
Biasci che mi sembra tutto ma non uno che dice minchiate così sulla fiducia.
Poi c'è pure Albanesi  (http://www.albanesi.it/english/sport/running_energy_expenditure.htm)che sarà pure un estremista, ma di corsa pare piuttosto esperto.
Ma prendiamo anche un punto di riferimento mondiale nella formazione accademica a tutti i livelli:
Quote
For a simplified procedure, you may calculate the approximate
caloric expenditure for running a given distance by either one of
the following formulas:
Caloric cost = 1 C/kg body weight/kilometer[1]
 1. Qui la pubblicazione (https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&cad=rja&uact=8&ved=0CDwQFjADahUKEwiYzqSf3ZLHAhWiqXIKHT9sCqU&url=http%3A%2F%2Fhighered.mheducation.com%2Fsites%2Fdl%2Ffree%2F0072441704%2F152842%2Fsample_ch03.pdf&ei=6mrCVZixIKLTygO_2KmoCg&usg=AFQjCNF9P9I0qeOBbOij1gSUCtF50sTzSQ&bvm=bv.99556055,d.bGQ) della McGraw Hill (http://www.mcgraw-hill.it/)
OK, si parla di approssimazioni, ma se la formula è valida, utilizzabile e utilizzata, vuol dire che le differenze, se pur presenti non sono rilevanti.

No Ryu  :P

Se faccio uno sprint dal punto A al punto B nella stessa quantità di tempo (o inferiore) in cui ci cammino (impossibile) il dispendio calorico è il medesimo, ma se ci metto 10 volte tanto non è il medesimo.

Questo è il motivo per cui camminare velocemente a 5.5 consuma (quasi) come correre a 5 (miles x hour).
Rispettosamente dissento :gh:
Non mi risulta che la variabile tempo sia influente.
L'unica cosa che conta a livello di dispendio calorico (immaginando ovviamente un percorso dritto e sempre uguale e a parità di peso) è la distanza. Al limite possono variare i substrati utilizzati in base alla velocità, ma le calorie sono le medesime.
http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/ (http://www.projectinvictus.it/quanti-grassi-si-consumano-durante-la-corsa/)
Filmato da 1:20 in poi.

Ti cito ricerche scientifiche:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15570150 (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15570150)

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23190592 (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23190592)

" ...people expend 2.5 times more energy running than walking, whether that's on the track or treadmill"

A parita' di sistanza percorsa quindi "...running 8 mph would burn over 800 calories per hour compared to about 300 calories walking at 3.5 mph"
OK, sono ricerche pubblicate su Pubmed e quindi non posso considerarle minchiate a priori.
I casi sono 3. O le ricerche sono errate. O McGraw Hill, Biasci e Albanesi dicono effettivamente minchiate. O le ricerche vanno lette e approfondite meglio perchè magari stiamo male interpretando (non le ho lette tutte, ci vuole tempo).
La formula che ti ho riportato sul dispendio calorico è universalmente utilizzata comunque.

Insomma quello che dice sto personaggio nel filmato e' una gran cazzata. Ma credo che chiunque (a buon senso) ci arriverebbe. Come fa a dire che il tempo e' ininfluente ma solo la distanza conta?

Le calorie (o joule) sono l'unita di misura del lavoro. Il lavoro e' uguale alla potenza moltiplicata per il tempo (roba di fisica delle superiori).
Non sono così sicuro...
Quote
Energy has been defined as the ability to do work. According to
the physicist’s definition, work is simply the product of force
times vertical distance, or in formula format, Work = Force × Distance.
When we speak of how fast work is done, the term power is
used. Power is simply work divided by time, or Power =
Work/Time.[2]
 2. Stesso.
Quindi a livello teorico quello che dice Biasci è corretto, il lavoro è diverso dalla potenza (dove conta il tempo).
Comunque ammetto che sono anni che non mastico queste formule quindi mi faccio volentieri correggere se ho male interpretato lo scritto.

Invece no Ryu. Ci sono due formule (anzi molte) per definire il lavoro ed ovviamente (la matematica non e' un opinione) le due formule sono equivalenti.

Usando la tua formula invece che la mia:

Lavoro = Forza x Distanza

E tu ti chiederai: "ma il tempo dov'e'?"

L'unita della forza e' il newton.
E il newton non e' altro che (kg*m)/s^2, dove s sono i secondi. Quindi piu il tempo si riduce (essendo al denominatore) piu la forza aumenta.

Quello che dice Biasci e' infatti una cazzata!
Su questo punto, che non avevo considerato, mi metti più di un dubbio.

Bene, ora abbiamo un punto X e un punto Y. Abbiamo un oggetto Z con una certa massa.
Se sposto Z da X a Y in 2 secondi e se lo sposto in 4 secondi il lavoro (non la potenza) cambia o è lo stesso?
Aspetto che qualcun altro intervenga (Nicola? Zixuè?).
Se cambia, hai ragione tu.

Ma scusa, la formula che mi hai dato tu e' questa:

Lavoro (joule) = Forza (N) x Distanza (m)

Il newton e' la moltiplicazione della massa per la distanza diviso il tempo. Se vui piu forza, sposti piu velocemente un oggetto di peso x (lasciamolo costante) per una distanza z (lasciamola costante). La froza e' in funzione del tempo, a parita di distanza e di massa. Quindi il lavoro aumenta se la forza aumenta. E la forza aumenta se il tempo diminuisce.

Voglio dire non credo che serva chiamare un premio nobel della fisica per capire, e non ti voglio convincere, semplicemente guarda la formula tu stesso.



Comunque magari e' un buon preparatore atletico. Dico solo che prima di sparar minchiate forse e' meglio che ci pensi due volte o che dia una ripassata alla fisica delle superiori.

Ma ripeto, anche senza fisica, e' logico che se percorro un tratto di strada in un tempo inferiore devo per forza aver lavorato di piu. L'automobile funziona esattamente allo stesso modo. Tutto funziona cosi.
Beh, stando alla formula che ti ho mostrato essere estensivamente utilizzata, anche a livello accademico, dove ciò che conta è solo la distanza (con buona approssimazione) no.

Come no?
la formula che mi hai dato e':

Lavoro = Forza x Distanza

E la forza ha il tempo come parametro.


A mio avviso due ricerche possono senz'altro servire a farsi venire qualche dubbio, ma di qui a bollare definitivamente come minchiata un fondamento della fisiologia (che come ti ho mostrato è condiviso e non è una cosa che Biasci si è sognato la notte) ce ne passa.
Un fondamento della fisiologia? Ascolta, si parla di fisica elementare completamente cannata. Io non ho nulla contro sto tizio ma ha sparato una cazzata. Magari il resto e' valido ma non puo venirmi a dire che per modificare il lavoro (calorie, joule) il tempo non centra ma solo la distanza. E' una minchiata. Il tempo e' un parametro nella formula del lavoro. Punto. 

Quindi se fai uno scatto dal punto A al punto B in 3 secondi, o cammini dal punto A al punto B in due ore, non usi le stesse calorie. E il lavoro non e' uguale. Proprio per nulla.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 06, 2015, 00:25:16 am
I norvegesi e i bulgari   :sbav:
Se non ricordo male pure loro citati e studiati nel Metodo Distribuito :thsit:
Bulgari quasi sicuro.

Ma il concetto di velocita e' solo di sheiko mi pare. Comunque le scuole hanno la distribuzione in comune, vero.



Mentre sto grafico e' interesante, dove infatti si vede che i muscoli iniziano a svilupparsi dopo (probabilmente molto dopo nel mio caso) l'incremento di forza. Proprio quando la curva del sistema nervoso sta per andare in appiattimento. Esattamente quello che si diceva prima. Ottimo. Quindi basta aspettare  :sur:
Exactly :thsit: Come ti dicevo, non sempre ciò che è intuitivo è corretto.

Si, ste curve sono probabilmente matematicamente azzeccate. Interessante notare come ad un certo punto la massa non cresca piu. Ma la forza sia una qualita che continua, teoricamente all'infinito. Ecco perche a volte vedo secchi che alzano case. Loro hanno raggiunto la loro saturazione di massa ben prima di tanta altra gente (costituzione genetica probabilmente), ma di forza hanno continuato a crescere.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 06, 2015, 01:20:04 am
Sto leggendo il PdF che hai linkato Ryu.

Allora, che correre brucia di piu di camminare lo dice anche McGraw Hill, non solo io:

 .. walking is more
economical than running, and hence you generally expend fewer
Calories for a given distance walking than you do running. A good
rule of thumb is that you expend about 1 Calorie per kilogram/body
weight per mile walking at a speed for 2–4 miles per hour. Walking
uses fewer Calories per mile as compared to running...

Pero' diche che e' per la corsa che il discorso cambia:

In some activities the increase in
energy expenditure is not directly proportional to speed, for the
efficiency of movement will affect caloric expenditure...
...As a general rule, the caloric cost of running a given distance
does not depend on the speed. It will take you a longer time to
cover the distance at a slower speed, but the total caloric cost will be
similar to that expended at a faster speed.

Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 06, 2015, 02:01:05 am
E dal link di albanesi ho caputo pure dove ho cannato. La formula non era sbagliata anzi, il tempo e' na variabile del lavoro. 
Il lavoro in calorie in funzione della velocita e' uno snapshot del lavoro, non il lavoro in un arco di tempo. Quindi se misuro il mio lavoro all'istante X lo devo poi moltiplicare per una quantita di tempo Z. Ecco che la velocita si azzera perche il tempo al denominatore moltiplicato per il tempo al numeratore si annulla. Quindi rimane solo Kg x m perche il tempo se ne' andato.  :-[

Lavoro = kg x (m / sec)
Lavoro x tempo = kg x (m / sec) x sec = kg x m

Ritiro gli insulti a Biasci e mi do le zanichellate da solo:


 :zan:   :zan: :zan: :zan: :zan: :zan: :zan: :zan: :zan: :zan:

Se camminare consuma meno di correre, e' per altri motivi dovuti al gesto in se non alla velocta . E probabilmente la macchina consuma di piu se corri, perche lavora in un range di lavoro non ottimale, non tanto perche la velocita e' aumentata. Anzi paradossalmente se corri troppo veloce consumi dimmerda pure!
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 06, 2015, 11:08:58 am

Se camminare consuma meno di correre, e' per altri motivi dovuti al gesto in se non alla velocta . E probabilmente la macchina consuma di piu se corri, perche lavora in un range di lavoro non ottimale, non tanto perche la velocita e' aumentata. Anzi paradossalmente se corri troppo veloce consumi dimmerda pure!

Ehm.. e io cosa avevo scritto nella pagina precedente? :P :P
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: nicola on August 06, 2015, 11:20:15 am
MGY sei stato uno spasso..  XD
Te le sei dette e ricorrette tutte da te.

Se vuoi qui in sezione c'è anche l'uso cucina abitabile.  XD
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 06, 2015, 11:31:05 am
Non posso che essere contento dello sviluppo dell'argomento, questo è il tipo di discussione che mi piace di più.
Ho trovato molto utili sia le contestazioni che le precisazioni e mi sono sicuramente servite per approfondire la cosa e aggiungere un mattoncino in più.

Ma il concetto di velocita e' solo di sheiko mi pare. Comunque le scuole hanno la distribuzione in comune, vero.
A me pare di ricordare che il concetto di qualità dell'alzata sia comunque molto condiviso in tutta la scuola societica.
In generale, credo comunque che per distribuire l'allenamento sia necessario lavorare con enfasi sulla qualità, altrimenti ci si cuoce molto velocemente e non è possibile accumulare quei volumi.



Si, ste curve sono probabilmente matematicamente azzeccate. Interessante notare come ad un certo punto la massa non cresca piu. Ma la forza sia una qualita che continua, teoricamente all'infinito. Ecco perche a volte vedo secchi che alzano case. Loro hanno raggiunto la loro saturazione di massa ben prima di tanta altra gente (costituzione genetica probabilmente), ma di forza hanno continuato a crescere.
Se non ricordo male, salvo gli steroidi simpaticamente aggiunti da altri autori (a scopo didattico ovviamente), poi possono entrare in gioco nuovamente in maniera preponderante altri fattori nervosi ancora più complessi. In particolare ricordo abbastanza chiaramente che una delle caratteristiche che accomunano l'elite è la frequenza di scarica molto alta.
Poi, penso di poter aggiungere con sicurezza, il perenne raffinamento della tecnica citato da Ragnaz nei giorni scorsi, cosa comunque non quantificabile in una tabella, porta a un boost dell'efficienza del gesto. Certamente anche questo fattore è correlato all'efficienza del sistema nervoso, addestrato a un sempre migliore reclutamento.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Barvo Iommi on August 06, 2015, 11:32:29 am
se non sbaglio la velocità è anche uno dei caposaldi della scuola cinese
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 06, 2015, 11:46:46 am
C'è da dire che il PL prende tanto dal WL (coach inclusi), per cui ritengo abbastanza normale che si enfatizzino velocità e tecnica.
E si è visto che paga molto, molto più che altri approcci.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Fabio Spencer on August 06, 2015, 11:57:41 am
E dal link di albanesi ho caputo pure dove ho cannato. La formula non era sbagliata anzi, il tempo e' na variabile del lavoro. 
Il lavoro in calorie in funzione della velocita e' uno snapshot del lavoro, non il lavoro in un arco di tempo. Quindi se misuro il mio lavoro all'istante X lo devo poi moltiplicare per una quantita di tempo Z. Ecco che la velocita si azzera perche il tempo al denominatore moltiplicato per il tempo al numeratore si annulla. Quindi rimane solo Kg x m perche il tempo se ne' andato.  :-[

Lavoro = kg x (m / sec)
Lavoro x tempo = kg x (m / sec) x sec = kg x m

mi sono perso.
L= F x s  dove la forza è una massa*accelerazione quindi dovrebbe essere Kg*m/sec2 x m.
Kg x (m/sec) mi sembra essere più quantità di moto ("integrale" della forza).
scusate ma essendo tanto che non riprendo in mano la fisica mi confondo.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: nicola on August 06, 2015, 13:05:10 pm
Infatti il lavoro di una forza è uguale alla variazione della quantità di moto.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 06, 2015, 13:13:28 pm
E dal link di albanesi ho caputo pure dove ho cannato. La formula non era sbagliata anzi, il tempo e' na variabile del lavoro. 
Il lavoro in calorie in funzione della velocita e' uno snapshot del lavoro, non il lavoro in un arco di tempo. Quindi se misuro il mio lavoro all'istante X lo devo poi moltiplicare per una quantita di tempo Z. Ecco che la velocita si azzera perche il tempo al denominatore moltiplicato per il tempo al numeratore si annulla. Quindi rimane solo Kg x m perche il tempo se ne' andato.  :-[

Lavoro = kg x (m / sec)
Lavoro x tempo = kg x (m / sec) x sec = kg x m

mi sono perso.
L= F x s  dove la forza è una massa*accelerazione quindi dovrebbe essere Kg*m/sec2 x m.
Kg x (m/sec) mi sembra essere più quantità di moto ("integrale" della forza).
scusate ma essendo tanto che non riprendo in mano la fisica mi confondo.
Si in effetti e' una semplificazione non spiegata. Inizialmente la formula che hai postato e' quella corretta (per i primi decimi di secondo) ma poi no.

L'accelerazione che hai messo nella tua formula (in m/s2) se ne va dopo i primi secondi: quando raggiungo la velocita desiderata non accelero piu. Quindi rimane solo la velocita di crociera in m/s.

Perche la forza N ha l'accelerazioen come parametro, che una volta raggiunta una velocita costante svanisce. E' uno snapshot, una forza che rappresenta uno sforzo dal punto in cui l'altleta e' fermo al punto in cui inizia a muoversi. Insomma se prediamo un tempo infinitesimo di corsa, un limite di tempo che tende a zero, allora la corsa veloce consuma di piu di quella lenta, ma quando l'accelerazione e' finita (ben presto) e siamo arrivati ad una velocita costante, allora la l'accelerazione se ne va. E l'unita di lavoro va moltiplicata per il tempo in cui la si esercita che ovviamente se corro lento aumenta.

A conti fatti se lavoro a 10 joule x 10 minuti o lavoro a 5 joule x 20 minuti alla fine fa sempre 100. Poco intuitivo a dire il vero, e capisco come mai c'e' sempre stata la tendenza a credere che correre veloce (a parita di distanza) bruci di piu di correre lento. La camminata e' un gesto diverso invece, e il fatto che non faccia bruciare tanto quanto la corsa non dipende dalla velocita di movimento.     
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 06, 2015, 13:25:04 pm
Io ho capito la cosa che piu mi interessava, e che mi motivera' nel continuare la corsa verso miglioramente tecnico e sviluppo forza anche perdendo inizialmente tutta la massa.

Nelle curve del grafico si vede chiaramente che forza e miglioramento risposta nervosa iniziano a pari passo, crescono molto velocemente. Mentre la massa non cresce proprio. E' solo dopo che la risposta nervosa sta per raggiungere uno stallo che si inizia a muscolare come si deve cazzo. Il sistema nervoso arriva ad un picco molto presto, e probabilmente il perfezionamento tecnico arriva ad un picco pure quello perche e' dato da una gestione migliore del sistema nervoso (propocezione, recrutamento fibre ecc). Ed e' allora che si inizia a muscolarsi come si deve. In poche parole fin che la risposta nervosa, e quindi la tecnica, non sono quasi perfette, non si cresce neanche un pochino di muscoli porca merda.

A meno che non si faccia il pump farlocco  :sbav: 
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: nicola on August 06, 2015, 13:32:26 pm
la differenza tra camminata e corsa in termini di dispendio calorico sta principalmente nel fatto che la corsa ha la fase di volo, e che il dinamismo generale del corpo è maggiore nella corsa rispetto alla camminata.

La fase di volo comporta praticamente tutta una serie di micropliometrici, che a loro volta determinano un grado di tensione puntuale molto maggiore su diversi gruppi muscolari (addominali e lombari, muscoli di gambe e coscia, principalmente).
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: nicola on August 06, 2015, 13:35:46 pm
Io ho capito la cosa che piu mi interessava, e che mi motivera' nel continuare la corsa verso miglioramente tecnico e sviluppo forza anche perdendo inizialmente tutta la massa.

Nelle curve del grafico si vede chiaramente che forza e miglioramento risposta nervosa iniziano a pari passo, crescono molto velocemente. Mentre la massa non cresce proprio. E' solo dopo che la risposta nervosa sta per raggiungere uno stallo che si inizia a muscolare come si deve cazzo. Il sistema nervoso arriva ad un picco molto presto, e probabilmente il perfezionamento tecnico arriva ad un picco pure quello perche e' dato da una gestione migliore del sistema nervoso (propocezione, recrutamento fibre ecc). Ed e' allora che si inizia a muscolarsi come si deve. In poche parole fin che la risposta nervosa, e quindi la tecnica, non sono quasi perfette, non si cresce neanche un pochino di muscoli porca merda.

e se ci pensi il discorso ha una sua logica anche solo spicciola: finché il sistema neuromuscolare è impegnato nella gestione ed innalzamento di più capacità differenti tra loro e contemporaneamente (coordinazione, tensione muscolare, propriocettività, etc.), non riesce a dare il meglio, a "concentrarsi" per una resa ottimale sulle singole qualità in fase di sviluppo.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 06, 2015, 15:59:04 pm
C'è da dire che il PL prende tanto dal WL (coach inclusi), per cui ritengo abbastanza normale che si enfatizzino velocità e tecnica.
E si è visto che paga molto, molto più che altri approcci.
Pero' WL e PL non sono la stessa cosa. Le dinamiche sono molto diverse, nel senso che nel PL le alzate sono meno dinamiche e piu muscolari che non fa nel WL (dove la velocita e' veramente il piatto forte). Nel PL il range e la dinamica sono ridotte dovute alla natura del gesto. Una panca piana che dinamica vuoi che abbia se confrontata con slancio e strappo?

Ecco che secondo questa logica l'allenamento per il PL non dovrebbe essere basato solo sui principi del WL. E forse forse procolli come il MAV, per il PL, non hanno cosi tanto senso quanto lo hanno per il WL.

E questo secondo me e' vero pure per il metodo bulgaro. Nel senso che fare singole di panca al 1RM e' un modo per attivare il trasfer da sforzo muscolare a sforzo neurale. Quindi muscolarmente le singole da 1RM non allenano nulla, sono solo un modo per migliorare il transfer e per testare i progressi (il test non e' l'allenamento). Ed ecco perche se il bulgaro funziona cosi bene nel WL (senza contare il discorso sicurezza) magari non funziona proprio cosi bene nel PL.

Per ora mi piace tanto il sistema norvegese dove ibridano questi concetti e fanno anche tanto cambiamento di esercizi (panca inclinata, panca piana, dip ecc).
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 06, 2015, 17:02:42 pm
C'è da dire che il PL prende tanto dal WL (coach inclusi), per cui ritengo abbastanza normale che si enfatizzino velocità e tecnica.
E si è visto che paga molto, molto più che altri approcci.
Pero' WL e PL non sono la stessa cosa. Le dinamiche sono molto diverse, nel senso che nel PL le alzate sono meno dinamiche e piu muscolari che non fa nel WL (dove la velocita e' veramente il piatto forte). Nel PL il range e la dinamica sono ridotte dovute alla natura del gesto. Una panca piana che dinamica vuoi che abbia se confrontata con slancio e strappo?


Verissimo. Infatti nel PL per anni si sono allenati (in europa e anche se meno, in america) in stile più BB che WL.
Poi quando hanno "adottato" lo stile russo, preso dal WL, i risultati sono decollati :P
Chiaro che non ci si allena in modo identico al WL, ma si è preso tantissimo spunto.


Ecco che secondo questa logica l'allenamento per il PL non dovrebbe essere basato solo sui principi del WL. E forse forse procolli come il MAV, per il PL, non hanno cosi tanto senso quanto lo hanno per il WL.


Il MAV nasce per il PL :)


E questo secondo me e' vero pure per il metodo bulgaro. Nel senso che fare singole di panca al 1RM e' un modo per attivare il trasfer da sforzo muscolare a sforzo neurale. Quindi muscolarmente le singole da 1RM non allenano nulla, sono solo un modo per migliorare il transfer e per testare i progressi (il test non e' l'allenamento). Ed ecco perche se il bulgaro funziona cosi bene nel WL (senza contare il discorso sicurezza) magari non funziona proprio cosi bene nel PL.


Su questo son daccordo!


Per ora mi piace tanto il sistema norvegese dove ibridano questi concetti e fanno anche tanto cambiamento di esercizi (panca inclinata, panca piana, dip ecc).

Piace molto anche a me, mischiato un po' col russo :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 06, 2015, 17:16:32 pm
Il MAV ricalca i principi del WL però. Alzare tutti i giorni, carichi bassi, cedimento dinamico, volumi alti ecc ..

.. insomma abbassando il carico x aumentare i volumi (a prescindere dalla frequenza).
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 06, 2015, 20:36:51 pm
Il MAV ricalca i principi del WL però. Alzare tutti i giorni, carichi bassi, cedimento dinamico, volumi alti ecc ..

.. insomma abbassando il carico x aumentare i volumi (a prescindere dalla frequenza).

Esatto ricalca i principi adattandoli al PL :)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 06, 2015, 21:56:26 pm
Allora ok, quindi è specificamente stato riadattato x il PL. Cosa cambia tra la versione PL e quella WL ?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 07, 2015, 00:20:54 am
Allora ok, quindi è specificamente stato riadattato x il PL. Cosa cambia tra la versione PL e quella WL ?

Non ne ho idea, nel senso che il MAV è una invenzione di Gruzza apposta per i principianti/intermedi del PL :)
Non mi risulta ne esista una "versione WL".
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 07, 2015, 22:53:41 pm
Comunque ci sono teorie discordanti sui principi su cui si fonda il MAV e sul lavoro sulla velocità in generale (nel PL). E tutto sommato non hanno nemmeno torto:

http://www.jtsstrength.com/articles/2013/03/25/why-speed-work-doesnt-work/ (http://www.jtsstrength.com/articles/2013/03/25/why-speed-work-doesnt-work/)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 08, 2015, 19:18:37 pm
CNS.

Che é sto CNS?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 08, 2015, 19:21:26 pm
(http://www.albyfit.com/wp-content/uploads/2012/11/neural-adaptation-to-exercise1.jpg)

Che vorrebbe dire sto grafico?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 08, 2015, 19:27:09 pm
Mentre sto grafico e' interesante, dove infatti si vede che i muscoli iniziano a svilupparsi dopo (probabilmente molto dopo nel mio caso) l'incremento di forza. Proprio quando la curva del sistema nervoso sta per andare in appiattimento. Esattamente quello che si diceva prima. Ottimo. Quindi basta aspettare  :sur:
Exactly :thsit: Come ti dicevo, non sempre ciò che è intuitivo è corretto.

Si, ste curve sono probabilmente matematicamente azzeccate. Interessante notare come ad un certo punto la massa non cresca piu. Ma la forza sia una qualita che continua, teoricamente all'infinito. Ecco perche a volte vedo secchi che alzano case. Loro hanno raggiunto la loro saturazione di massa ben prima di tanta altra gente (costituzione genetica probabilmente), ma di forza hanno continuato a crescere.



Mi chiedo e voi lo sapete che sono un asino e duro di comprendonio:
Allora che la massa ad un certo punto si fermi ok,ma come farebbe la forza ad andare in teoria all'infinito?
Anche li ci dovrà essere una saturazione,cioé se uno geneticamente é predisposto ad arrivare a sollevare es:300 kg,ovvio che senza allenamento non ci arriverà mai,invece allenandosi ci arriva,ma oltre non ce la farà,non riuscirà mai a sollevare 301kg o no o mi sfugge qualcosa?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 08, 2015, 19:33:51 pm
Mentre sto grafico e' interesante, dove infatti si vede che i muscoli iniziano a svilupparsi dopo (probabilmente molto dopo nel mio caso) l'incremento di forza. Proprio quando la curva del sistema nervoso sta per andare in appiattimento. Esattamente quello che si diceva prima. Ottimo. Quindi basta aspettare  :sur:
Exactly :thsit: Come ti dicevo, non sempre ciò che è intuitivo è corretto.

Si, ste curve sono probabilmente matematicamente azzeccate. Interessante notare come ad un certo punto la massa non cresca piu. Ma la forza sia una qualita che continua, teoricamente all'infinito. Ecco perche a volte vedo secchi che alzano case. Loro hanno raggiunto la loro saturazione di massa ben prima di tanta altra gente (costituzione genetica probabilmente), ma di forza hanno continuato a crescere.



Mi chiedo e voi lo sapete che sono un asino e duro di comprendonio:
Allora che la massa ad un certo punto si fermi ok,ma come farebbe la forza ad andare in teoria all'infinito?
Anche li ci dovrà essere una saturazione,cioé se uno geneticamente é predisposto ad arrivare a sollevare es:300 kg,ovvio che senza allenamento non ci arriverà mai,invece allenandosi ci arriva,ma oltre non ce la farà,non riuscirà mai a sollevare 301kg o no o mi sfugge qualcosa?

La forza, per quanto poco, continua ad aumentare anche dopo anni di allenamento. Mentre la massa muscolare si ferma ben prima (presupponendo allenamenti corretti).
Ovvio che non aumenta all'infinito, magari :P
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 08, 2015, 19:39:39 pm
Comunque ci sono teorie discordanti sui principi su cui si fonda il MAV e sul lavoro sulla velocità in generale (nel PL). E tutto sommato non hanno nemmeno torto:

http://www.jtsstrength.com/articles/2013/03/25/why-speed-work-doesnt-work/ (http://www.jtsstrength.com/articles/2013/03/25/why-speed-work-doesnt-work/)

Ha ragione quando dice che la componente di accelerazione non crea forza visto che con pesi massimi influisce poco o nulla.
Sbaglia quando dice che il lavoro con pesi bassi non sia utile alla tecnica. Se fatto bene è utilissimo.
E, soprattutto, manca completamente il bersaglio dell'articolo, visto che il lavoro "di velocità" serve a livello neurale, cosa di cui lui proprio non parla.
Poi per carità, ognuno è libero di allenarsi come vuole (anche avendo ottimi risultati).
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 08, 2015, 20:31:47 pm
CNS.

Che é sto CNS?
Sistema Nervoso Centrale.
(http://www.albyfit.com/wp-content/uploads/2012/11/neural-adaptation-to-exercise1.jpg)

Che vorrebbe dire sto grafico?
La linea azzurra (forza) è la somma di quella verde (ipertrofia, funzionale ovviamente) e quella rossa (apporto del sistema nervoso).

Mentre sto grafico e' interesante, dove infatti si vede che i muscoli iniziano a svilupparsi dopo (probabilmente molto dopo nel mio caso) l'incremento di forza. Proprio quando la curva del sistema nervoso sta per andare in appiattimento. Esattamente quello che si diceva prima. Ottimo. Quindi basta aspettare  :sur:
Exactly :thsit: Come ti dicevo, non sempre ciò che è intuitivo è corretto.

Si, ste curve sono probabilmente matematicamente azzeccate. Interessante notare come ad un certo punto la massa non cresca piu. Ma la forza sia una qualita che continua, teoricamente all'infinito. Ecco perche a volte vedo secchi che alzano case. Loro hanno raggiunto la loro saturazione di massa ben prima di tanta altra gente (costituzione genetica probabilmente), ma di forza hanno continuato a crescere.



Mi chiedo e voi lo sapete che sono un asino e duro di comprendonio:
Allora che la massa ad un certo punto si fermi ok,ma come farebbe la forza ad andare in teoria all'infinito?
Anche li ci dovrà essere una saturazione,cioé se uno geneticamente é predisposto ad arrivare a sollevare es:300 kg,ovvio che senza allenamento non ci arriverà mai,invece allenandosi ci arriva,ma oltre non ce la farà,non riuscirà mai a sollevare 301kg o no o mi sfugge qualcosa?

La forza, per quanto poco, continua ad aumentare anche dopo anni di allenamento. Mentre la massa muscolare si ferma ben prima (presupponendo allenamenti corretti).
Ovvio che non aumenta all'infinito, magari :P
Infatti, il grafico è una schematizzazione. Come in tutte le cose, man mano che il livello sale, il rapporto tra sforzo e incremento della performance diventa sempre più sfavorevole. Diciamo che la curva tende ad appiattirsi man mano che l'atleta cresce.

Comunque ci sono teorie discordanti sui principi su cui si fonda il MAV e sul lavoro sulla velocità in generale (nel PL). E tutto sommato non hanno nemmeno torto:

http://www.jtsstrength.com/articles/2013/03/25/why-speed-work-doesnt-work/ (http://www.jtsstrength.com/articles/2013/03/25/why-speed-work-doesnt-work/)

Ha ragione quando dice che la componente di accelerazione non crea forza visto che con pesi massimi influisce poco o nulla.
Sbaglia quando dice che il lavoro con pesi bassi non sia utile alla tecnica. Se fatto bene è utilissimo.
E, soprattutto, manca completamente il bersaglio dell'articolo, visto che il lavoro "di velocità" serve a livello neurale, cosa di cui lui proprio non parla.
Poi per carità, ognuno è libero di allenarsi come vuole (anche avendo ottimi risultati).
Altro articolo in cui dovrebbe essere approfondito il concetto di ESD più di quanto non si è fatto.

Secondo me il termine POWERlifting è molto più appropriato di quello che si pensa perchè, a parte la forza, la differenza la fa la potenza espressa più che la velocità del bilanciere. Ovvio che nel filmato dei giorni scorsi il bilanciere non è schizzato via sopra Pellizza, ma l'accelerazione espressa era ben visibile rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare da un massimale da record.

Onestamente sono stupito di questa posizione di Tuchscherer, visto che collabora con AIF oltretutto ???
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 08, 2015, 21:14:45 pm
Però in realtà l' ESD, se non ricordo male, è un principio che viene appunto dagli sport esplosivi  (thai, baseball, boxing, ecc). Non è che Zatsiorsky allenava powerlifter applicando questi concetti. Ok, anche nel WL e nel PL ci vuole esplosivita. Ma ha senso fermarsi appena questa rallenta, o andarla a ricercare a tutti i costi anche in movimenti poco dinamici? X esempio, quando faccio il rematore col manubrio (o KB che sia) devo x forza farle solo rep leggere e esplosive e fermarmi appena rallento un po? Dove il carico alto non conta più ?

A me pare che sto concetto (tipo nel MAV) sia stato portato all'esasperazione.

E gli estremi mi sanno tanto di taroccatura se non fosse che gli stati sovietici hanno investito una montagna di soldi e tempo nello studio anilitico delle scienze sportive. Ma ho comunque seri dubbi sull'applicazione estremizzata di questi principi (al PL). E a quanto pare non sono il solo.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 08, 2015, 22:08:09 pm
Però in realtà l' ESD, se non ricordo male, è un principio che viene appunto dagli sport esplosivi  (thai, baseball, boxing, ecc). Non è che Zatsiorsky allenava powerlifter applicando questi concetti. Ok, anche nel WL e nel PL ci vuole esplosivita. Ma ha senso fermarsi appena questa rallenta, o andarla a ricercare a tutti i costi anche in movimenti poco dinamici? X esempio, quando faccio il rematore col manubrio (o KB che sia) devo x forza farle solo rep leggere e esplosive e fermarmi appena rallento un po? Dove il carico alto non conta più ?

A me pare che sto concetto (tipo nel MAV) sia stato portato all'esasperazione.

E gli estremi mi sanno tanto di taroccatura se non fosse che gli stati sovietici hanno investito una montagna di soldi e tempo nello studio anilitico delle scienze sportive. Ma ho comunque seri dubbi sull'applicazione estremizzata di questi principi (al PL). E a quanto pare non sono il solo.

Il MAV è UN programma di allenamento in mezzo a MIGLIAIA. Nel MAV ci si focalizza sulla tecnica e quindi sull'esecuzione molto "dinamica" e sul volume. Il 3x3 finale, dopo un bel po' (in genere 6 o 7 minimo escluso riscaldamento) di serie da 5 rep, non è una passeggiata, visto appunto il carico di lavoro che si ha addosso.
Inoltre nessuno ha mai detto o scritto che bisogna SEMPRE allenarsi così. Il macrociclo ha comunque 3 fasi, che ciclicamente si ripropongono (normalmente). Per cui il modo di allenarsi cambia, ovviamente.
Nessuno ha mai detto nè che bisogna sempre fermarsi appena si rallenta nè che il carico (alto) non conti. Anzi.
Noi qui spesso abbiamo sottolineato come conti DI PIU un'esecuzione tecnicamente corretta e dinamica rispetto a una forzata a tutti i costi, in particolare per i principianti (quali tutti, qui, siamo).
Ovvio che le cose cambiano sia in rapporto al momento del ciclo allenante sia al livello tecnico dell'atleta.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 08, 2015, 22:17:51 pm
CNS.

Che é sto CNS?
Sistema Nervoso Centrale.


Allora SNC,perché avete invertito le lettere?

(http://www.albyfit.com/wp-content/uploads/2012/11/neural-adaptation-to-exercise1.jpg)

Che vorrebbe dire sto grafico?
La linea azzurra (forza) è la somma di quella verde (ipertrofia, funzionale ovviamente) e quella rossa (apporto del sistema nervoso).


Ok grazie.
Ma ancora non ho capito che minchia é sta ipertrofia funzionale(lo so asino scusate).


Mentre sto grafico e' interesante, dove infatti si vede che i muscoli iniziano a svilupparsi dopo (probabilmente molto dopo nel mio caso) l'incremento di forza. Proprio quando la curva del sistema nervoso sta per andare in appiattimento. Esattamente quello che si diceva prima. Ottimo. Quindi basta aspettare  :sur:
Exactly :thsit: Come ti dicevo, non sempre ciò che è intuitivo è corretto.

Si, ste curve sono probabilmente matematicamente azzeccate. Interessante notare come ad un certo punto la massa non cresca piu. Ma la forza sia una qualita che continua, teoricamente all'infinito. Ecco perche a volte vedo secchi che alzano case. Loro hanno raggiunto la loro saturazione di massa ben prima di tanta altra gente (costituzione genetica probabilmente), ma di forza hanno continuato a crescere.



Mi chiedo e voi lo sapete che sono un asino e duro di comprendonio:
Allora che la massa ad un certo punto si fermi ok,ma come farebbe la forza ad andare in teoria all'infinito?
Anche li ci dovrà essere una saturazione,cioé se uno geneticamente é predisposto ad arrivare a sollevare es:300 kg,ovvio che senza allenamento non ci arriverà mai,invece allenandosi ci arriva,ma oltre non ce la farà,non riuscirà mai a sollevare 301kg o no o mi sfugge qualcosa?

La forza, per quanto poco, continua ad aumentare anche dopo anni di allenamento. Mentre la massa muscolare si ferma ben prima (presupponendo allenamenti corretti).
Ovvio che non aumenta all'infinito, magari :P
Infatti, il grafico è una schematizzazione. Come in tutte le cose, man mano che il livello sale, il rapporto tra sforzo e incremento della performance diventa sempre più sfavorevole. Diciamo che la curva tende ad appiattirsi man mano che l'atleta cresce.

Comunque ci sono teorie discordanti sui principi su cui si fonda il MAV e sul lavoro sulla velocità in generale (nel PL). E tutto sommato non hanno nemmeno torto:

http://www.jtsstrength.com/articles/2013/03/25/why-speed-work-doesnt-work/ (http://www.jtsstrength.com/articles/2013/03/25/why-speed-work-doesnt-work/)

Ha ragione quando dice che la componente di accelerazione non crea forza visto che con pesi massimi influisce poco o nulla.
Sbaglia quando dice che il lavoro con pesi bassi non sia utile alla tecnica. Se fatto bene è utilissimo.
E, soprattutto, manca completamente il bersaglio dell'articolo, visto che il lavoro "di velocità" serve a livello neurale, cosa di cui lui proprio non parla.
Poi per carità, ognuno è libero di allenarsi come vuole (anche avendo ottimi risultati).
Altro articolo in cui dovrebbe essere approfondito il concetto di ESD più di quanto non si è fatto.

Secondo me il termine POWERlifting è molto più appropriato di quello che si pensa perchè, a parte la forza, la differenza la fa la potenza espressa più che la velocità del bilanciere. Ovvio che nel filmato dei giorni scorsi il bilanciere non è schizzato via sopra Pellizza, ma l'accelerazione espressa era ben visibile rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare da un massimale da record.

Onestamente sono stupito di questa posizione di Tuchscherer, visto che collabora con AIF oltretutto ???

che é sto ESD?
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 08, 2015, 23:14:11 pm

Ok grazie.
Ma ancora non ho capito che minchia é sta ipertrofia funzionale(lo so asino scusate).


Ipertrofia funzionale alla forza. Cioè quella massa muscolare che effettivamente "funziona", contribuendo all'aumento della forza massimale.
In contrapposizione all'ipertrofia tipica del BB che invece non corrisponde anche ad un aumento di forza.
Le "due" ipertrofie non sono separate, non c'è una senza l'altra, ma la % di una rispetto all'altra fa la differenza.
Anche fisiologicamente, l'ipertrofia funzionale è maggiormente aumento del volume delle fibre muscolari, mentre quella da BB è maggiormente aumento del sarcoplasma.

che é sto ESD?

Explosive Strength Deficit = deficit di forza esplosiva.

https://www.facebook.com/bodysciencemagazine/posts/736704896416389 (https://www.facebook.com/bodysciencemagazine/posts/736704896416389)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 09, 2015, 11:42:38 am

Ok grazie.
Ma ancora non ho capito che minchia é sta ipertrofia funzionale(lo so asino scusate).


Ipertrofia funzionale alla forza. Cioè quella massa muscolare che effettivamente "funziona", contribuendo all'aumento della forza massimale.


Giuro che non riesco a comprendere soprattutto sto pezzo:
Cioè quella massa muscolare che effettivamente "funziona", contribuendo all'aumento della forza massimale.






In contrapposizione all'ipertrofia tipica del BB che invece non corrisponde anche ad un aumento di forza.


Ed ecco che qui come dicevo qualche post fà che trovo molto più forte in pugile,un lottatore,un muratore,che un BodyBuilder medio.
Cioé molta moltissima massa ma alla luce dei fatti poca forza,anche se non riesco  a capire il come mai di questo,eppure anche un BB accresce la sua forza altrimenti non riuscirebbe ad alzare ad esempio 250 kg di squat.
Eppure a me e ne sono sicuro continua a sfuggirmi qualcosa.

Le "due" ipertrofie non sono separate, non c'è una senza l'altra,


Ok questo mi é chiaro.

ma la % di una rispetto all'altra fa la differenza.
Anche fisiologicamente, l'ipertrofia funzionale è maggiormente aumento del volume delle fibre muscolari, mentre quella da BB è maggiormente aumento del sarcoplasma.

Allora qui se non ho capito male vorrebbe dire che se ad esempio uno ha 10 fibre muscolari con con sta ipertrofia funzionale diventano 11,12 ecc... ,mentre nel caso dell'ipertrofia da BB le fibre sono e rimangono 10,solo che si gonfiano e non aumentano di numero right?
Però anche un BBuilder puro gli aumentano le fibre o no altrimenti come farebbe ad alzare sempre di più?


Poi sta cosa dell'ipertrofia funzionale da dove salta fuori?
Nei libri che ho si parla sempre e solo di ipertrofia e basta.


che é sto ESD?

Explosive Strength Deficit = deficit di forza esplosiva.

https://www.facebook.com/bodysciencemagazine/posts/736704896416389 (https://www.facebook.com/bodysciencemagazine/posts/736704896416389)





Ok questo chiaro o quasi.




Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 09, 2015, 11:54:43 am
Attenzione, non è che i bodibuilder non siano forti. Tutt'altro. Gente cone Mentzer, Cisco e Little della scuola di pensiero Heavy Duty alzavano case.

É che il loro metodo non è un metodo che funziona sui natural. Poi diciamo che con 4 bombe in corpo la forza sale anche se ti alleni non proprio in modo perfetto.

Io ho fatto da spotter ad un bb bombato che faceva 300 kg x 6 in squat. E il ragazzo faceva il classico Pump spinto, non protocolli russi o norvegesi.

E credo che nessun muratore (senza un allenamento specifico x la forza) avesse 1 decimo della forza di sti personaggi.
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 09, 2015, 13:19:53 pm
Sull'ipertrofia funzionale:

http://www.projectinvictus.it/il-segreto-dellipertrofia-funzionale/ (http://www.projectinvictus.it/il-segreto-dellipertrofia-funzionale/)

http://www.projectinvictus.it/ipertrofia-muscolare-conosciamola-meglio/ (http://www.projectinvictus.it/ipertrofia-muscolare-conosciamola-meglio/)

c'è pure wiki:

https://it.wikipedia.org/wiki/Ipertrofia_muscolare#I_diversi_tipi_di_ipertrofia_muscolare (https://it.wikipedia.org/wiki/Ipertrofia_muscolare#I_diversi_tipi_di_ipertrofia_muscolare)

(il link wiki per il resto è un po', come al solito, semplicistico, ma mi interessavano giusto le due definizioni di ipertrofia)
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 09, 2015, 18:59:40 pm
Allora SNC,perché avete invertito le lettere?
In inglese è Central Nervous System.

Poi sta cosa dell'ipertrofia funzionale da dove salta fuori?
Nei libri che ho si parla sempre e solo di ipertrofia e basta.
Estremissima sintesi per scopi didattici a complemento di quanto scritto da Ragnaz.

Il muscolo allenato cresce di volume per due motivi:
1) Aumento del sarcoplasma (il sacchetto che avvolge le proteine contrattili del muscolo, tenendole immerse in lipidi, glicogeno e altro)
2) Aumento delle suddette proteine contrattili

Il primo tipo di ipertrofia non è funzionale, il secondo sì.

In realtà un allenamento non è mai indirizzato unicamente a una delle due perchè sono comunque correlate.
In base al tipo di sforzo si lavora con enfasi sull'una o sull'altra.

Allenandosi in stile BB si da' più importanza alla prima, attraverso uno stimolo orientato alla resistenza.
Allenandosi in stile PL alla seconda, attraverso uno stimolo orientato all'esplosività (a sua volta strettamente collegata a fattori nervosi).

Il BBer non è una pippa gonfiata come un palloncino come a molti secchi piace pensare, ha sicuramente forza pure lui (anche se non sarà allenato a esercitare output di potenza interessanti, ecco che torna il discorso sull'ESD). Ma gli sforzi sono indirizzati all'estetica e l'aumento di forza è un effetto collaterale.

Viceversa il PLer.

Ma i due mondi non sono così distinti come molti pensano. Una periodizzazione opportunamente programmata permette al PLer di beneficiare per i suoi scopi anche di sessioni o esercizi più vicini all'ottica del BB e viceversa.


Un libro che non distingue i due tipi di ipertrofia è comunque decisamente antiquato :thsit:
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 09, 2015, 19:01:40 pm
Però in realtà l' ESD, se non ricordo male, è un principio che viene appunto dagli sport esplosivi  (thai, baseball, boxing, ecc). Non è che Zatsiorsky allenava powerlifter applicando questi concetti. Ok, anche nel WL e nel PL ci vuole esplosivita. Ma ha senso fermarsi appena questa rallenta, o andarla a ricercare a tutti i costi anche in movimenti poco dinamici? X esempio, quando faccio il rematore col manubrio (o KB che sia) devo x forza farle solo rep leggere e esplosive e fermarmi appena rallento un po? Dove il carico alto non conta più ?

A me pare che sto concetto (tipo nel MAV) sia stato portato all'esasperazione.

E gli estremi mi sanno tanto di taroccatura se non fosse che gli stati sovietici hanno investito una montagna di soldi e tempo nello studio anilitico delle scienze sportive. Ma ho comunque seri dubbi sull'applicazione estremizzata di questi principi (al PL). E a quanto pare non sono il solo.

Il MAV è UN programma di allenamento in mezzo a MIGLIAIA. Nel MAV ci si focalizza sulla tecnica e quindi sull'esecuzione molto "dinamica" e sul volume. Il 3x3 finale, dopo un bel po' (in genere 6 o 7 minimo escluso riscaldamento) di serie da 5 rep, non è una passeggiata, visto appunto il carico di lavoro che si ha addosso.
Inoltre nessuno ha mai detto o scritto che bisogna SEMPRE allenarsi così. Il macrociclo ha comunque 3 fasi, che ciclicamente si ripropongono (normalmente). Per cui il modo di allenarsi cambia, ovviamente.
Nessuno ha mai detto nè che bisogna sempre fermarsi appena si rallenta nè che il carico (alto) non conti. Anzi.
Noi qui spesso abbiamo sottolineato come conti DI PIU un'esecuzione tecnicamente corretta e dinamica rispetto a una forzata a tutti i costi, in particolare per i principianti (quali tutti, qui, siamo).
Ovvio che le cose cambiano sia in rapporto al momento del ciclo allenante sia al livello tecnico dell'atleta.
Quotissimo :+1:
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ebony Girls Lover on August 10, 2015, 18:14:39 pm
Letti  tutti gli articoletti ok adesso la cosa é un pochetto più chiara,sono andato in tilt che ha noi ci hanno sempre detto ipertrofia dal 65% al 85%,oltre si lavora di sub massimali e massimali,senza nessuna distinzione.
E poi sti termini nuovi :grrr:.................. non potevate dire subito che l'ipertrofia funzionale non é altro che l'iperplasia :grrr: mortacci vostra :) mi avete fatto diventare matto :'(
Poi mi pare di ricordare di aver letto o sentito da qualche parte che un allenamento per la forza non fà ingrossare, o forse si intende che non fà ingrossare quanto un lavoro più portato all'ipertrofia classica?

Allora SNC,perché avete invertito le lettere?
In inglese è Central Nervous System.


Ma perché perché mi volete fare impazzire voi e l'inglese  :'(

Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 10, 2015, 21:13:28 pm
Letti  tutti gli articoletti ok adesso la cosa é un pochetto più chiara,sono andato in tilt che ha noi ci hanno sempre detto ipertrofia dal 65% al 85%,oltre si lavora di sub massimali e massimali,senza nessuna distinzione.


L'ignoranza anche in ambito universitario è una brutta bestia... ed è molto diffusa!! (non solo in questo campo)

E poi sti termini nuovi :grrr:.................. non potevate dire subito che l'ipertrofia funzionale non é altro che l'iperplasia :grrr: mortacci vostra :) mi avete fatto diventare matto :'(
Poi mi pare di ricordare di aver letto o sentito da qualche parte che un allenamento per la forza non fà ingrossare, o forse si intende che non fà ingrossare quanto un lavoro più portato all'ipertrofia classica?


Ci vorrebbero un bel po' di "dipende". Il natural senza allenamento di forza, tecnico, non cresce granchè. Infatti il trend attuale dei BB natural è fare PL (spesso fanno anche gare sia di BB che di PL).


Allora SNC,perché avete invertito le lettere?
In inglese è Central Nervous System.


Ma perché perché mi volete fare impazzire voi e l'inglese  :'(

Mi spiace ma ormai senza inglese non si va molto lontano :/
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 10, 2015, 21:58:14 pm
Ci vorrebbero un bel po' di "dipende". Il natural senza allenamento di forza, tecnico, non cresce granchè. Infatti il trend attuale dei BB natural è fare PL (spesso fanno anche gare sia di BB che di PL).
Di forza non molto, vero, ma di massa si che si cresce col BB. Basta fare tanto pump e mangiare whey, BCAA e creatina .. e si diventa dinosauri  XD
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Ragnaz on August 11, 2015, 00:21:39 am
Ci vorrebbero un bel po' di "dipende". Il natural senza allenamento di forza, tecnico, non cresce granchè. Infatti il trend attuale dei BB natural è fare PL (spesso fanno anche gare sia di BB che di PL).
Di forza non molto, vero, ma di massa si che si cresce col BB. Basta fare tanto pump e mangiare whey, BCAA e creatina .. e si diventa dinosauri  XD

Non è detto. C'è tanta gente che, con quei metodi, cresce molto poco. E quasi tutti, cmq, crescono di più (ovviamente sul lungo periodo) con allenamenti "di forza".
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: MachineGunYogin on August 11, 2015, 00:41:23 am
Da quel che leggo, la cosa che veramente fa la differenza è che la massa VERA dura nel tempo. Il pump muscolare no, appena smetti se ne va nel giro di poche settimane.

E poi esser grossi senza prestazioni non mi interessa. Non ha più senso per me. Il motivo x cui seguivo l heavy duty era perché era l'unico protocollo da bb dove gli esponenti erano veramente forti oltre che grossi (Mentzer faceva pure slancio e strappo). Peccato che poi sui natural è tutta un'altra storia. 
Title: Re:La mia battaglia per diventare atletico.
Post by: Dipper on August 11, 2015, 01:13:42 am
Io non uso il termine iperplasia perché si presta a interpretazioni ambigue.
Un conto è l'aumento delle miofibrille all'interno della fibra; questo è un effetto noto.
Un conto è l'aumento delle fibre; a questo ci si riferisce generalmente quando si parla di iperplasia muscolare e le ricerche in tal senso mi risulta che non danno risultati univoci ad oggi.
(https://andreagiacalone2001.files.wordpress.com/2013/11/formazione-muscolo.jpg?w=900&h=588)