Ar.Ma.
Arti marziali del Giappone - Okinawa - Corea => Karate e Kenpo => Topic started by: muteki on December 29, 2010, 12:03:23 pm
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allora, quando si esegue un teisho si colpisce con la parte compresa tra il palmo e il polso. okay. ma parliamo di morote teisho: spesso vedo dei morote teisho con le dita tenute morbide, quasi piegate. a me è stato insegnato a tendere le dita indietro, specie nei kata. se eseguiamo la tecnica su un bersaglio (sacco o persona) ci accorgiamo in effetti che tenere le dita morbide comporta rischi per le dita stesse. voi come lo eseguite?
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Dai miei ricordi: lo eseguivo con le dita aperte, cercando però di fare in modo di non irrigidirmi troppo nello "sforzo" (relativo) di tenerle ben stese.
Insomma: aperte ma non "a Pinocchio".
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Si dice a paletta ;)
Io tengo le dita unite e distese, non troppo rigide, quel che non si piega si spezza, curo soprattutto il punto d'impatto.
Nei kata sono dritte e tese, come fossero una punta di lancia.
Il kata è anche forma, il kumite è efficacia, quindi la forma si adegua all'efficacia nei modi previsti dall'uso.
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Personalmente sento che se porto le dita troppo indietro, la mano mi si irrigidisce; tendenzialmente cerco di eseguirlo come descrive Raven e per prevenire gli infortuni faccio in modo che sia il polso ad essere piegato il più possibile. Inoltre, il fatto che le dita siano rilassate permette un minimo di ammortizzazione anche nel caso che comunque entrassero in contatto col bersaglio.
Gran bella arma il teisho comunque, l'unica che in solidità possa eguagliare (e in certi casi superare) perfino il seiken.
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Il morote teisho è una doppia spinta che arriva su anca e spalla contemporaneamente? A me hanno insegnato che l' "applicazione" era questa.
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Il morote teisho è una doppia spinta che arriva su anca e spalla contemporaneamente? A me hanno insegnato che l' "applicazione" era questa.
Come tutti i Morote, è anche l'arrivo di una sequenza ;)
In ogni caso mi riconosco nella tua descrizione del teisho :)