Ar.Ma.
Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: nicola on June 30, 2011, 13:30:13 pm
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No, fermi tutti, non cominciate con "Eccolo Nicola, cheppalle ora parte con la storia dei testicoli, gola, occhi, fava, padiglione auricolare, cistifellea...".
Niente di tutto questo. La riflessione mi è venuta in mente in seguito a un post di Clode sul bersaglio principale del middle kick.
Ieri sera in palestra abbiamo fatto una sessione di sparring con tutte le protezioni al completo. Durante uno scambio mi son preso un sonoro calcio a gancio (chiamatelo come vi pare, calcio circolare, mawashi, etc.) e la punta della scarpa dle mio avversario ha preso pieno il mio avambraccio destro, 5-6 cm al di sotto del gomito (proprio sui flessori della mano).
Alla sera non riuscivo a guidare dal male. Oggi non ho tumefazione, ma mi affatico presto a usare la tastiera.
Ho pensato al fatto che molto spesso bersagli come l'avambraccio, il braccio (a metà tra tricipite e bicipite), la coscia, etc. non vengono quasi considerati in uno sparring, mentre di fatto invece possono anche essere risolutivi, nel senso che per me il braccio dx è l'arma principale, e se sono impossibilitato a usarla, gran parte della mia strategia decade, oltre che sentirmi fisicamente e psicologicamente "nei guai".
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Bersagli inusuali perchè generalmente certi colpi non hanno una efficacia immediata ma debilitano,
su due piedi altri bersagli inusuali sono i polpacci -da noi usati per dar fastidio nel clinch, ma se prendi una tallonata fatta bene inibiscono il movimento- e l'attaccatura del femorale zona natica attaccabile sia con low kick che ginocchia.
Per non parlare poi del classico blocco di tibia o di gomito (sui diretti) che sono attacchi indiretti
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guarda io faccio fatica a considerare il braccio come bersaglio non convenzionale....certo ci sono punti più sensibili che causano più danni....ma un colpo forte come un circolare medio che colpisce una parte difficilmente difendibile come un braccio diventa poi una scelta di "prima categoria".
Certo non è un destro in faccia...
In ogni caso colpire forte il braccio è una strategia da ring che si evolve nella demolizione della parte nel corso delle riprese (poi basta magari un calcio ma su un atleta preparato nella thai è difficile)
Diverso ma simile è cioncare la gamba che comporta sempre demolizione ma anche atterramenti su una postura scorretta delle gambe...e meglio di una spazzata....
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Giorgio Petrosyan vs Shemsi Beqiri (https://www.youtube.com/watch?v=RaAtXa57A54#)
esempio di ko sul braccio con un calcio solo...
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Certi bersagli hanno solo la difficoltà nell'essere raggiunti validamente in alcuni contesti.
Ma caxxo se fan male.
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Certi bersagli hanno solo la difficoltà nell'essere raggiunti validamente in alcuni contesti.
Ma caxxo se fan male.
Per quello che vale, quoto e confermo.
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già...ginocchiate sulle cosce, tallonate sui polpacci, calci sulle braccia...
tutte cose che fanno male e fanno anche incazzare...
effettivamente, basta un calcio ed il braccio diventa un arto senza vita...
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Da questo punto di vista, credo che l' arnis de mano ci abbia sempre visto più che giusto.
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C'era pure il proverbio:
Arnis de mano, colpo da villano....
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Non che sia un bersaglio papabile, ma una volta ho preso un montante secco nel nervo della bestemmia, risultante in un'immediata paralisi flaccida dell'arto in questione :'(
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Non che sia un bersaglio papabile, ma una volta ho preso un montante secco nel nervo della bestemmia, risultante in un'immediata paralisi flaccida dell'arto in questione :'(
Appoggio per il nervo della bestemmia,da quanto non lo sentivo XD
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Sarebbe?
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dai lotus....lo sanno tutti!!!
quello nel gomito!
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Non considero braccia e gambe,bersagli inusuali.Anzi,se si considera che la maggior parte delle persone,concentra la propria difesa su testa e tronco,diventano quelli i bersagli più difficili da colpire.Il braccio o la gamba dell avversario,spesso vengono"volontariamente"verso di te.A mio avviso,sono più facili da colpire.Per esperienza:pugno di nocche su falangi o dorso della mano dell avversario che avanza per colpire.Pugno sul bicipite.Nocche in zona ascella(fa un pò schifo).Lo stesso vale per le gambe.Praticando un pò di systema,mi sono dolorosamente convinto ancora di più di questo modo di fare. :-X
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Qualche giorno fa ho fatto delle "prove" con un signore che pratica una roba strana...
Lui ha gli avambracci pesantemente condizionati e ha una gestione del corpo eccellente.
la morale è che giocando mi ha colpito l'avambraccio nella parte dei muscoli vicino al gomito, di lato, con un pugno a martello.
ho detto ciao ciao al mio braccino...
Non mi era mai venuto in mente che le braccia potessero essere bersagli.
Quando mi ha colpito la mia faccia ha fatto questa espressione: :o
la cosa che mi è piaciuta di più è che per la maggior parte delle volte mi colpiva PARANDO i miei attacchi.
In poche parole lui colpiva l'arto che usavo per attaccarlo.
Appena vedeva che mi muovevo tuk! amputazione...
Un vero è proprio massacro... :ricktaylor:
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Per caso ho colpito un nervo della patella del ginocchio di un mio compagno di sala durante uno sparring di riscaldamento prima di una gara e gli ho quasi paralizzato la gamba! In gara e' stato eliminato subito, penso sia ancora convinto che l'ho fatto apposta bah! >:(
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Praticando un pò di systema,mi sono dolorosamente convinto ancora di più di questo modo di fare. :-X
XD
Qualche giorno fa ho fatto delle "prove" con un signore che pratica una roba strana...
Lui ha gli avambracci pesantemente condizionati e ha una gestione del corpo eccellente.
la morale è che giocando mi ha colpito l'avambraccio nella parte dei muscoli vicino al gomito, di lato, con un pugno a martello.
ho detto ciao ciao al mio braccino...
Non mi era mai venuto in mente che le braccia potessero essere bersagli.
Quando mi ha colpito la mia faccia ha fatto questa espressione: :o
la cosa che mi è piaciuta di più è che per la maggior parte delle volte mi colpiva PARANDO i miei attacchi.
In poche parole lui colpiva l'arto che usavo per attaccarlo.
Appena vedeva che mi muovevo tuk! amputazione...
Un vero è proprio massacro... :ricktaylor:
Chi è questo signore? E che è questa roba strana?
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sto signore è un cinquantenne che pratica... non saprei dire... ha praticato molte arti marziali.
Per ora posso dire che pratica "cazzotti".
Lui lo chiama "struttura"...
è un utente del FAM...
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giusto per portare un esempio fresco fresco....sabato sera match di kick a contatto pieno midle kick sul braccio e frattura dell'ulna.
Fra l'altro chi tirava indossava i paratibie di pelle...
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Qualche giorno fa ho fatto delle "prove" con un signore che pratica una roba strana...
Lui ha gli avambracci pesantemente condizionati e ha una gestione del corpo eccellente.
la morale è che giocando mi ha colpito l'avambraccio nella parte dei muscoli vicino al gomito, di lato, con un pugno a martello.
ho detto ciao ciao al mio braccino...
Non mi era mai venuto in mente che le braccia potessero essere bersagli.
Quando mi ha colpito la mia faccia ha fatto questa espressione: :o
la cosa che mi è piaciuta di più è che per la maggior parte delle volte mi colpiva PARANDO i miei attacchi.
In poche parole lui colpiva l'arto che usavo per attaccarlo.
Appena vedeva che mi muovevo tuk! amputazione...
Un vero è proprio massacro... :ricktaylor:
Giusto per questioni di franchezza....non è roba strana, sono cose che esistono da sempre nelle arti marziali, vedi il jujutsu, le "parate" di alcuni stili di karate, vedi alcuni stili cinesi tradizionali.
Il problema è, e non me ne volete, che finché si pensa che combattimento sia solo guantoni e fedor nella gabbia, si sta perdendo di vista un bel pezzo del panorama.
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Giusto per questioni di franchezza....non è roba strana, sono cose che esistono da sempre nelle arti marziali, vedi il jujutsu, le "parate" di alcuni stili di karate, vedi alcuni stili cinesi tradizionali.
Il problema è, e non me ne volete, che finché si pensa che combattimento sia solo guantoni e fedor nella gabbia, si sta perdendo di vista un bel pezzo del panorama.
In genere per affinare un discorso, si perde di vista il restante.
Comunque, in linea generale, sono d'accordo.
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sto signore è un cinquantenne che pratica... non saprei dire... ha praticato molte arti marziali.
Per ora posso dire che pratica "cazzotti".
Lui lo chiama "struttura"...
è un utente del FAM...
Mi dici chi è? Anche in pm, se preferisci.
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Qualche giorno fa ho fatto delle "prove" con un signore che pratica una roba strana...
Lui ha gli avambracci pesantemente condizionati e ha una gestione del corpo eccellente.
la morale è che giocando mi ha colpito l'avambraccio nella parte dei muscoli vicino al gomito, di lato, con un pugno a martello.
ho detto ciao ciao al mio braccino...
Non mi era mai venuto in mente che le braccia potessero essere bersagli.
Quando mi ha colpito la mia faccia ha fatto questa espressione: :o
la cosa che mi è piaciuta di più è che per la maggior parte delle volte mi colpiva PARANDO i miei attacchi.
In poche parole lui colpiva l'arto che usavo per attaccarlo.
Appena vedeva che mi muovevo tuk! amputazione...
Un vero è proprio massacro... :ricktaylor:
Giusto per questioni di franchezza....non è roba strana, sono cose che esistono da sempre nelle arti marziali, vedi il jujutsu, le "parate" di alcuni stili di karate, vedi alcuni stili cinesi tradizionali.
Il problema è, e non me ne volete, che finché si pensa che combattimento sia solo guantoni e fedor nella gabbia, si sta perdendo di vista un bel pezzo del panorama.
Oddio....
Nn vorrei dire una castroneria ma nn mi risultano parate fuori legge.... :(
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Non ho certo detto che lui ha l'esclusiva su quel tipo di tecniche o che le ha inventate lui.
Nel karate si usano un sacco, e pure nella muhay thai...
Ripeto, è una cosa un pò diversa.
Non erano parate mirate a bloccare dolorosamente il colpo e basta.
Quando attaccava sul mio attacco colpiva si il braccio attaccante, ma mirava alla faccia.
Infatti dopo aver "rotto" il mio attacco il suo colpo proseguiva e colpiva ancora.
I movimenti erano istintivi, non avevano forme specifiche.
Poi magari lui sa perfettamente cosa pratica, solo non l'ha specificato.
Il punto è che io non ho le braccia condizionate.
Chissà se questo genere di colpi funzionano anche su chi ha le braccia condizionate.
Cioè se i muscoli delle braccia sono dei punti deboli veri e propri e "non allenabili" o col condizionamento uno poi non li sente più...
Nel secondo caso la strategia "parata dura" perde di efficacia (parreresti il colpo e basta senza causare danno all'avversario) e tanto valeva usare una difesa qualsiasi...
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Oddio....
Nn vorrei dire una castroneria ma nn mi risultano parate fuori legge.... :(
Non è quello il punto....per avere il tutto subito si sono perse finezze che si possono solo coltivare sapendo che non le ottiene in due mesi di pratica....
EDIT: specifico, non ci vogliono 43462865835 anni di allenamento. Basta organizzarsi. Ogni volta alleni sia ciò che deve riuscire subito, sia le finezze. Quello che dico io con un due tre anni di pratica seria riesce. A quel punto passi ad altre finezze ancora e via. Se invece si praticano solo le cose che devono riuscire immediatamente dopo averle provate, si resta nel grezzo. IMHO
Non ho certo detto che lui ha l'esclusiva su quel tipo di tecniche o che le ha inventate lui.
Nel karate si usano un sacco, e pure nella muhay thai...
Ripeto, è una cosa un pò diversa.
Non erano parate mirate a bloccare dolorosamente il colpo e basta.
Quando attaccava sul mio attacco colpiva si il braccio attaccante, ma mirava alla faccia.
Infatti dopo aver "rotto" il mio attacco il suo colpo proseguiva e colpiva ancora.
I movimenti erano istintivi, non avevano forme specifiche.
Poi magari lui sa perfettamente cosa pratica, solo non l'ha specificato.
Il punto è che io non ho le braccia condizionate.
Chissà se questo genere di colpi funzionano anche su chi ha le braccia condizionate.
Cioè se i muscoli delle braccia sono dei punti deboli veri e propri e "non allenabili" o col condizionamento uno poi non li sente più...
Nel secondo caso la strategia "parata dura" perde di efficacia (parreresti il colpo e basta senza causare danno all'avversario) e tanto valeva usare una difesa qualsiasi...
Nel Wado Ryu li chiamiamo nagashi tsuki. Sono contrattacchi in cui tu spezzi la linea di attacco dell'avversario e contemporaneamente procedi verso di lui e lo colpisci. Altre volte in un movimento rapido colpisci il suo arto e subito il corpo. Basta avere appunto una solida struttura (non vi dico come si acquisisce altrimenti è flame) e fluidità.
In tutta onestà mi fa sorridere quello che scrivi in questo post, esprimi lo stesso stupore di un mio amico kick boxer che ha provato quello che dico.
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Anducar, cosa pratica questo signore?
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Ciò che mi ha stupito è stato quanto fa male. :-X
Poi ripeto, non ne sto parlando come se fosse una cosa mai vista e mai sentita, ma come di una cosa mai provata sulla mia pelle.
Dal momento che si parlava di bersagli non convenzionali ho pensato di poter raccontare la mia storia...
Comunque, dato che lo pratichi, l'efficacia di tali colpi è a prescindere del condizionamento degli arti dell'avversario o se l'avversario è più condizionato di te non gli fai nulla? E magari ti fai male tu?
In ogni caso non ho parlato di colpi consecutivi.
Cioè non mi ha prima colpito/bloccato l'arto e poi ha colpito il corpo. L'attacco era direttamente al corpo, ed ha falciato nel movimento il mio braccio che si trovava in mezzo. Non ci sono state nè deviazioni di traiettoria nel colpo ne due colpi consecutivi.
Non si è neppure mosso verso di me per raggiungere il corpo.
Eravamo a distanza ravvicinata fin dall'inizio...
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Ciò che mi ha stupito è stato quanto fa male. :-X
Poi ripeto, non ne sto parlando come se fosse una cosa mai vista e mai sentita, ma come di una cosa mai provata sulla mia pelle.
Dal momento che si parlava di bersagli non convenzionali ho pensato di poter raccontare la mia storia...
Comunque, dato che lo pratichi, l'efficacia di tali colpi è a prescindere del condizionamento degli arti dell'avversario o se l'avversario è più condizionato di te non gli fai nulla? E magari ti fai male tu?
In ogni caso non ho parlato di colpi consecutivi.
Cioè non mi ha prima colpito/bloccato l'arto e poi ha colpito il corpo. L'attacco era direttamente al corpo, ed ha falciato nel movimento il mio braccio che si trovava in mezzo. Non ci sono state nè deviazioni di traiettoria nel colpo ne due colpi consecutivi.
Non si è neppure mosso verso di me per raggiungere il corpo.
Eravamo a distanza ravvicinata fin dall'inizio...
Allora adesso non so cosa pratica quindi non so se è lo stesso. per quanto riguarda ciò che faccio io il condizionamento non conta molto. Certo se uno è condizionato sente di meno ma l'effetto c'è.
Non ho molto tempo per trovare qualcosa di meglio (il video non mi piace) ma più o meno dici una cosa (a livello concettuale) come quella che avviene al secondo 0:11 più o meno?
Kumite Gata Tony Heap 10 (https://www.youtube.com/watch?v=4FnfaPgjJXI#noexternalembed)
Cioè tu attacchi, il tuo colpo viene deviato e contemporaneamente il suo va a segno e tu ti fai male al braccio e al corpo...più o meno eh, ti ripeto il video non mi piace....ma l'idea è più o meno quella...
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Oddio....
Nn vorrei dire una castroneria ma nn mi risultano parate fuori legge.... :(
Non è quello il punto....per avere il tutto subito si sono perse finezze che si possono solo coltivare sapendo che non le ottiene in due mesi di pratica....
EDIT: specifico, non ci vogliono 43462865835 anni di allenamento. Basta organizzarsi. Ogni volta alleni sia ciò che deve riuscire subito, sia le finezze. Quello che dico io con un due tre anni di pratica seria riesce. A quel punto passi ad altre finezze ancora e via. Se invece si praticano solo le cose che devono riuscire immediatamente dopo averle provate, si resta nel grezzo. IMHO
Non ho certo detto che lui ha l'esclusiva su quel tipo di tecniche o che le ha inventate lui.
Nel karate si usano un sacco, e pure nella muhay thai...
Ripeto, è una cosa un pò diversa.
Non erano parate mirate a bloccare dolorosamente il colpo e basta.
Quando attaccava sul mio attacco colpiva si il braccio attaccante, ma mirava alla faccia.
Infatti dopo aver "rotto" il mio attacco il suo colpo proseguiva e colpiva ancora.
I movimenti erano istintivi, non avevano forme specifiche.
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Nel Wado Ryu li chiamiamo nagashi tsuki. Sono contrattacchi in cui tu spezzi la linea di attacco dell'avversario e contemporaneamente procedi verso di lui e lo colpisci. Altre volte in un movimento rapido colpisci il suo arto e subito il corpo. Basta avere appunto una solida struttura (non vi dico come si acquisisce altrimenti è flame) e fluidità.
In tutta onestà mi fa sorridere quello che scrivi in questo post, esprimi lo stesso stupore di un mio amico kick boxer che ha provato quello che dico.
Quotone totale alla Tigre. Il perché, conoscendomi, si capisce.
Riguardo il condizionamento ai colpi, vorrei distinguere quello osseo da quello muscolare, notoriamente e dolorosamente fattibile il primo, paradossalmente e facilmente ottenibile il secondo.
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Interessante. Buona parte dell'allenamento hung gar prevede il condizionamento dell'avambraccia. Lo scopo è comprensibile...Uno degli obbiettivi più simpatici delle nostre parate(che naturalmente solo parate non sono) è il bicipite, un muscolo che si può avere allenato quanto si vuole , ma che ,se colpito, provoca grandi dolori e l'impossibilità, almeno momentanea , di continuare ad utilizzare il braccio.
Naturalmente per azioni del genere ci vuole una buona tempistica e un coraggio notevole visto che il rischio di mancare il bersaglo e prendersi la tecnica dell'avversario è abbastanza alto.
Io come bersaglio non convezionake vorrei aggiungere i capelli. So che per molti di voi questo è considerato scorretto (SdC) o inutile(pelati :sbav:) , ma l'afferrare i capelli può essere un punto di inizio per tante interessanti tecniche ,più o meno brutali. Inoltre, solitamente, l'avversario non se lo aspetta e quindi l'applicazione risulta ancora più efficace grazie all'effetto sorpresa.
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Se entriamo in quel campo.... XD
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Molto tempo fa, dissi che che la parata media soto chudan uke e la parata bassa gedan barai, NON sono parate.
Ora altri arrivano alla conclusione che parare in maniera adeguata, non solo ad evitare doi essere colpiti, ma anche a causare dolore a chi attacca, è cosa: interessante \ già fatta \ normale.
Sono dell'opinione che la parata non attiva sia sbaglaita in partenza a prescindere, l'avversario altrimenti ottiene un vantaggio tattico assoluto, cioè può attaccare all'infinito, dato che vi limitate a parare, sperando al massimo in una rimessa.
Diverso è invece la logica di parata attiva, chi venne allo stage a Parma e subì la lezione di Claudio, rammenterà come le parate fossero indirizzate e focalizzate, due o tre parate messe bene e l'avversario non ha più arti validi per attaccare efficacemente.
Questo concetto è molto usato anche nel karate tradizionale, ovviamente ci sono delle differenze tra stile e stile, ma non strategicamente, dato che impedire all'avversario di proseguire l'attacco, è "conditio sine qua non" per vincere.
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Sono perfettamente d'accordo. Una base della tecnica hung gar si basa sul parare "avanzando". Ciò non significa che bisogna avanzare per forza con la posizione ma che si deve crecare di spezzare l'azione dell'avversraio affinchè questo non incalzi troppo assumendo un notevole vantaggio su di noi.
Dobbiamo pur riconoscere che tutto ciò non è sempre facilmente applicabile e la parata passiva in alcuni casi è inevitabile. Inoltre bisogna dire che schivare dovrebbe essere sempre il primo obbiettivo. Spesso non si conosce l'avversario con cui si combatte( soprattutto in una situazione di difesa personale) e non possiamo sapere a priori quanto il suo colpo è buono, veloce , potente ,o penetrante.
Per questo la prima cosa da fare sarebbe schivare ed evitare l'impatto anche per saggiare la potenza dell'avversario.
Quindi la parata passiva non è inutile, ma solo l'ultima spiaggia( anzi l'ultima spiaggia è la rimessa). Ma nel caso si è impossibilitati a fare altro, o per inesperienza o perchè la situazione non permette diversamente e meglio interporre un braccio tra il volto e la tecnica dell'avversario che lasciare passare il colpo.
Spero di essere stato chiaro.
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ma io non credo che in nessuno stile la parata sia fine a se stessa...nella Muay Thai ci sono fondamentalmente 4 tipi di difesa su un attacco...
Blocco dove oppongo una parte resistente all'attacco (ulna-gomito ginocchio-tibia) che ha come obbiettivo difendere ma spaccare l'arma a chi tira
Deviazione dove devio il colpo e causo a volte uno squilibrio ma cmq prendo un angolo buono
Schivata dove tolgoil bersaglio e rientro e qui l'effetto squilibrio è più evidente
infine l'anticipo...
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seguo
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ma io non credo che in nessuno stile la parata sia fine a se stessa...nella Muay Thai ci sono fondamentalmente 4 tipi di difesa su un attacco...
Blocco dove oppongo una parte resistente all'attacco (ulna-gomito ginocchio-tibia) che ha come obbiettivo difendere ma spaccare l'arma a chi tira
Deviazione dove devio il colpo e causo a volte uno squilibrio ma cmq prendo un angolo buono
Schivata dove tolgoil bersaglio e rientro e qui l'effetto squilibrio è più evidente
infine l'anticipo...
Clode, statisticamente (mi è sufficiente la tua esperienza personale, non occorrono sondaggi da internet) quali di queste 4 "strategie" è quella che più viene fuori durante i match?
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dipende molto dall'atleta e dall'atleta con cui si confronta...ricordando che anche a seconda del tipo di attacco può essere più o meno facile o utile una difesa piusstosto che un altra.
Poi ancora a seconda della visione del maestor di turno cambia anche l'importanza che si da ad una difesa rispetto ad un altra...
insomma potrei dirti le mie preferenze ma in linea generale è difficile dirlo
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dipende molto dall'atleta e dall'atleta con cui si confronta...ricordando che anche a seconda del tipo di attacco può essere più o meno facile o utile una difesa piusstosto che un altra.
Poi ancora a seconda della visione del maestor di turno cambia anche l'importanza che si da ad una difesa rispetto ad un altra...
insomma potrei dirti le mie preferenze ma in linea generale è difficile dirlo
Buff..sei il solito complicato... :dis:
Facciamo così: quale delle quattro opzioni tu insegneresti come base ad un neofita? E quale reputi più difficile da apprendere?
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Io direi che le opzioni di difesa sono di loro le tra le basi...poi ognuno le sfrutta come meglio gli viene.
...poi, va beh, anticipare (tipo tallonata sul quadricipite mentre uno parte di low kick) è più difficile che riesca[1]... però è questione di timing più che difficoltà di apprendimento.
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Io direi che le opzioni di difesa sono di loro le tra le basi...poi ognuno le sfrutta come meglio gli viene.
...poi, va beh, anticipare (tipo tallonata sul quadricipite mentre uno parte di low kick) è più difficile che riesca[1]... però è questione di timing più che difficoltà di apprendimento.
IMHO il timing come abilità generale è si fondamentale, ma anche il saper fare bene tecnicamente quello e solo quello che serve di più in un certo contasto di attacco è importante. Per intenderci, se sbagliamo il tempo di un'anticipo a una certa distanza (diciamo di braccio) dobbiamo (dovremmo) essere automaticamente in grado di rimediare all'errore a una distanza ovviamente minore (diciamo di gomito). Questo dovrebbe valere per ogni tipo di attacco, semprechè non stiamo "difendendo l'aria".
seguo
Pure io, ma strombetto col clacson.
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Io direi che le opzioni di difesa sono di loro le tra le basi...poi ognuno le sfrutta come meglio gli viene.
...poi, va beh, anticipare (tipo tallonata sul quadricipite mentre uno parte di low kick) è più difficile che riesca[1]... però è questione di timing più che difficoltà di apprendimento.
IMHO il timing come abilità generale è si fondamentale, ma anche il saper fare bene tecnicamente quello e solo quello che serve di più in un certo contasto di attacco è importante. Per intenderci, se sbagliamo il tempo di un'anticipo a una certa distanza (diciamo di braccio) dobbiamo (dovremmo) essere automaticamente in grado di rimediare all'errore a una distanza ovviamente minore (diciamo di gomito). Questo dovrebbe valere per ogni tipo di attacco, semprechè non stiamo "difendendo l'aria".
Ma infatti, se non riesci ad anticipare schivi, se non riesci a schivare devii e se non riesci a deviare blocchi...questo non perché succeda per forza così ma per dire che non c'è un "ordine cronologico e di importanza" secondo cui imparare,imho.
Ed il timing è comunque legato strettamente ad ogni reazione.
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(Sempre per quello che vale)
:thsit:
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dipende molto dall'atleta e dall'atleta con cui si confronta...ricordando che anche a seconda del tipo di attacco può essere più o meno facile o utile una difesa piusstosto che un altra.
Poi ancora a seconda della visione del maestor di turno cambia anche l'importanza che si da ad una difesa rispetto ad un altra...
insomma potrei dirti le mie preferenze ma in linea generale è difficile dirlo
Buff..sei il solito complicato... :dis:
Facciamo così: quale delle quattro opzioni tu insegneresti come base ad un neofita? E quale reputi più difficile da apprendere?
i blocchi. Spesso si tende a scappare sui colpi e magari in sparring viene pure bene vista la minor velocità dei colpi stessi...e si rischia che il ragazzo impari a "saltare indietro tutte le volte che l'altro vuole tirare qualcosa"
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Thanks, Clode :)
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Ma infatti, se non riesci ad anticipare schivi, se non riesci a schivare devii e se non riesci a deviare blocchi...questo non perché succeda per forza così ma per dire che non c'è un "ordine cronologico e di importanza" secondo cui imparare,imho.
Ed il timing è comunque legato strettamente ad ogni reazione.
[/quote]
Condivido molto questo modo di vedere :)
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sorry dimenticavo quella più difficile....
non dipende dal "gruppo di tecniche" ma dalla tecnica stessa...
un anticipo fatto con un frontale in panza è certamente meno complesso di una schivata certo che un anticipo come quello descritto da Aliena è molto difficile
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sorry dimenticavo quella più difficile....
non dipende dal "gruppo di tecniche" ma dalla tecnica stessa...
un anticipo fatto con un frontale in panza è certamente meno complesso di una schivata certo che un anticipo come quello descritto da Aliena è molto difficile
:)
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Ma infatti, se non riesci ad anticipare schivi, se non riesci a schivare devii e se non riesci a deviare blocchi...questo non perché succeda per forza così ma per dire che non c'è un "ordine cronologico e di importanza" secondo cui imparare,imho.
Ed il timing è comunque legato strettamente ad ogni reazione.
Condivido molto questo modo di vedere :)
[/quote]Io proprio no.
Anticipare, schivare, deviare, bloccare.
Sembra di vedere una scaletta preordinata, dove più blocchi e meno schivi, meglio è.
Personalmente io dico che quelle quatto, sono sempre giuste, ma non hanno una priorità assoluta, forse prò dipende anche dall'arte e dalle convenzioni sportive, io mi riferò al karate per semplice conoscenza più approfondita in materia.
Il karate è essenzialmente situazionale, devi fare quel che serve nel momento in cui serve, quindi delle quattro proposte sopra, devi fare quella più giusta nell'istante ove ti trovi, bloccare potrebbe eliminare un bracciio avversario.
Ma deviare potrebbe permetterti un contrattacco istantaneo, schivare potrebbe permettere lo sbilanciamento per il KO, anticipare potrebbe ridurre i danni di un colpo sostanzialmente a zero.
MA SOLO NELL'ISTANTE GIUSTO.
Stoppare un low kick di petrosyan senza essere iper allenati e condizionati come lui, significa farsi spezzare tibia e perone subito.
Deviare un pugno di un ottimo pugile, potrebbe risultare inutile, portando allo squilibrio me.
Schivare un judoka potrebbe risolversi in una sua proiezione devastante.
Anticipare uno più veloce o reattivo, potrebbeessere un suicidio.
Si deve fare ciò che serve, nell'istante in cui serve, quindi BISOGNA imparare tutte e quattro le forme basilari di comportamento, allenandole tutte, in modo da poterle usare al momento giusto.
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Anticipare, schivare, deviare, bloccare.
Sembra di vedere una scaletta preordinata, dove più blocchi e meno schivi, meglio è.
Temo ti sia sfuggita la parte in cui scrivevo che questo non perché succeda per forza così ma per dire che non c'è un "ordine cronologico e di importanza" secondo cui imparare,imho.
:)
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come ho detto sopra...dipende dalla situazione, e dai contendenti in gioco...ho risposto alla domanda successiva che mi chiedeva direttamente qualse sia a livello didattico laprima cosa che insegno. Non significa che sia quella più o meno usata o "preferibile"....
di base cmq direi che certamente bloccare un low di giorgio non è facile...certamente anticiparlo o mandarlo a vuoto non mi pare più semplice anzi...
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Ieri sera in palestra s'è lavorato tirando ad avambraccia, braccia, tibia, coscia.
Anche tirando piano, molto piano, molto sciolto, se le nocche colpiscono bene, fa un male della madonna.
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Ieri sera in palestra s'è lavorato tirando ad avambraccia, braccia, tibia, coscia.
Anche tirando piano, molto piano, molto sciolto, se le nocche colpiscono bene, fa un male della madonna.
che storia i pugni sulle tibie?
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Anticipare, schivare, deviare, bloccare.
Sembra di vedere una scaletta preordinata, dove più blocchi e meno schivi, meglio è.
Temo ti sia sfuggita la parte in cui scrivevo che questo non perché succeda per forza così ma per dire che non c'è un "ordine cronologico e di importanza" secondo cui imparare,imho.
:)
E si, mi era sfuggita del tutto. :(
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Ieri sera in palestra s'è lavorato tirando ad avambraccia, braccia, tibia, coscia.
Anche tirando piano, molto piano, molto sciolto, se le nocche colpiscono bene, fa un male della madonna.
che storia i pugni sulle tibie?
Ascolta, me lo fece vedere ted wong al suo ultimo seminario nel 2009. Lui aveva le 3 ultime nocche che dire condizionate è poco. Mi colpiva tra la tibia e la parte esterna della gamba, prendendo i flessori della caviglia e del piede. Un male atroce anche con poca forza nel pugno, che lui tirava come una specie di backfist.
Ora, ovviamente le probabilità di colpire quel bersaglio sono ben basse, è troppo piccolo e in movimento diventa pressoché impossibile inquadrarlo, però con lui provai anche in movimento tipo sparring e ogni tanto mi beccava.
Ah, ovviamente lui colpiva lì quando alzavo la gamba per calciare.
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Ieri sera in palestra s'è lavorato tirando ad avambraccia, braccia, tibia, coscia.
Anche tirando piano, molto piano, molto sciolto, se le nocche colpiscono bene, fa un male della madonna.
che storia i pugni sulle tibie?
Ascolta, me lo fece vedere ted wong al suo ultimo seminario nel 2009. Lui aveva le 3 ultime nocche che dire condizionate è poco. Mi colpiva tra la tibia e la parte esterna della gamba, prendendo i flessori della caviglia e del piede. Un male atroce anche con poca forza nel pugno, che lui tirava come una specie di backfist.
Ora, ovviamente le probabilità di colpire quel bersaglio sono ben basse, è troppo piccolo e in movimento diventa pressoché impossibile inquadrarlo, però con lui provai anche in movimento tipo sparring e ogni tanto mi beccava.
Ah, ovviamente lui colpiva lì quando alzavo la gamba per calciare.
Tecnica interessante, anche se non da tutti.
Tornando alla questione parare e/o schivare, io mi associo a chi sostiene che dipende dalla preferenza e dallo stile personale. Al novizio và insegnata l base, sia parate che schivate. Nel dopo sarà lui a scegliere cosa usare quando.
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Ieri sera in palestra s'è lavorato tirando ad avambraccia, braccia, tibia, coscia.
Anche tirando piano, molto piano, molto sciolto, se le nocche colpiscono bene, fa un male della madonna.
che storia i pugni sulle tibie?
Ascolta, me lo fece vedere ted wong al suo ultimo seminario nel 2009. Lui aveva le 3 ultime nocche che dire condizionate è poco. Mi colpiva tra la tibia e la parte esterna della gamba, prendendo i flessori della caviglia e del piede. Un male atroce anche con poca forza nel pugno, che lui tirava come una specie di backfist.
Ora, ovviamente le probabilità di colpire quel bersaglio sono ben basse, è troppo piccolo e in movimento diventa pressoché impossibile inquadrarlo, però con lui provai anche in movimento tipo sparring e ogni tanto mi beccava.
Ah, ovviamente lui colpiva lì quando alzavo la gamba per calciare.
Questo modo di colpire è molto debilitante per chi lo subisce. Vi sono molti bersagli su cui un colpo di nocche risulta efficace. Noi lo usiamo sull'avambraccio in vari punti, sul tricipite, bicipite, interno-coscia ecc. Anche se non si riesce a prendere proprio il punto voluto comunque un effetto lo sortisce e consente una replica rapida e incisiva. IMHO
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Ieri sera in palestra s'è lavorato tirando ad avambraccia, braccia, tibia, coscia.
Anche tirando piano, molto piano, molto sciolto, se le nocche colpiscono bene, fa un male della madonna.
che storia i pugni sulle tibie?
Ascolta, me lo fece vedere ted wong al suo ultimo seminario nel 2009. Lui aveva le 3 ultime nocche che dire condizionate è poco. Mi colpiva tra la tibia e la parte esterna della gamba, prendendo i flessori della caviglia e del piede. Un male atroce anche con poca forza nel pugno, che lui tirava come una specie di backfist.
Ora, ovviamente le probabilità di colpire quel bersaglio sono ben basse, è troppo piccolo e in movimento diventa pressoché impossibile inquadrarlo, però con lui provai anche in movimento tipo sparring e ogni tanto mi beccava.
Ah, ovviamente lui colpiva lì quando alzavo la gamba per calciare.
OK capito...certo è che io mi chiedo da sempre non solo nel tuo caso..se alcuni determinati colpi possano poi in una situazione"adrenalitica" essere davvero efficaci....nel senso certamente una botta sulla tibia è dolorosa e in un momenti di non tensione tale dolore si sente e si può utilizzare ma sarebbe davvero efficace nella realtà?
Ora io non mi doppo ma in più di una occasione ho portato aventi incontri anche con danni "importanti" come mandibola fuori posto, frattura del setto,frattura dle carpo e frattura del piede pure 2 costole incrinate....(non tutte insieme fortunatamente ;D).
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Capisco cosa intendi.
Mio padre anni fa durante una corsa in montagna si ruppe una caviglia da solo nel bosco, era sera. Tornò in albergo da solo, correndo sulla caviglia rotta per 4 chilometri.
Io credo che quel che dici sia vero a metà. Se un colpo mi inabilita davvero, posso anche avere per vari motivi una soglia di sopportazione del dolore elevata, ma di fatto certi movimenti non riuscirò a farli, o ci riuscirò a patto di stringere i denti, perdere concentrazione, spendere più energie, fare più fatica, e prima o poi quell'inabilità la pago.
Le cose cambiano in relazione al contesto, certo. In uno scontro che si debba risolvere non con 45 minuti di sparring in strada, il tempo di "aspettare" che l'avversario patisca l'inabilità di un arto e mi permetta un vantaggio non ce l'ho, quindi i colpi come questo devono essere comunque visti per quello che sono, vale a dire applicabili ed efficaci in ben determinate e limitate situazioni.
Se vedo una mandibola libera o uno stomaco in bella vista e non ho chance di essere da un'altra parte, direi che preferisco un destro al viso o al corpo a un carpiato avvitato sui 2 centimetriquadri liberi tra tibia e polpaccio. XD
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Ma infatti certi bersagli li "cerchi" solo se sei davvero più in gamba di quello che ti sta davanti, e se pertanto ti fai qualche scrupolo e ti basta fargli male in modo da farlo desistere. Per gli altri casi, l'imperativo è colpire bersagli più facili (che poi sono quelli che ti capitano meglio a tiro in quel dato istante). Ad ogni modo, IMHO, uno studio più o meno accurato dei punti critici della struttura umana non dovrebbe essere escluso, a prescindere dalla disciplina praticata.
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Ieri sera in palestra s'è lavorato tirando ad avambraccia, braccia, tibia, coscia.
Anche tirando piano, molto piano, molto sciolto, se le nocche colpiscono bene, fa un male della madonna.
che storia i pugni sulle tibie?
Ascolta, me lo fece vedere ted wong al suo ultimo seminario nel 2009. Lui aveva le 3 ultime nocche che dire condizionate è poco. Mi colpiva tra la tibia e la parte esterna della gamba, prendendo i flessori della caviglia e del piede. Un male atroce anche con poca forza nel pugno, che lui tirava come una specie di backfist.
Ora, ovviamente le probabilità di colpire quel bersaglio sono ben basse, è troppo piccolo e in movimento diventa pressoché impossibile inquadrarlo, però con lui provai anche in movimento tipo sparring e ogni tanto mi beccava.
Ah, ovviamente lui colpiva lì quando alzavo la gamba per calciare.
Su frontale?
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Capisco cosa intendi.
Mio padre anni fa durante una corsa in montagna si ruppe una caviglia da solo nel bosco, era sera. Tornò in albergo da solo, correndo sulla caviglia rotta per 4 chilometri.
Io credo che quel che dici sia vero a metà. Se un colpo mi inabilita davvero, posso anche avere per vari motivi una soglia di sopportazione del dolore elevata, ma di fatto certi movimenti non riuscirò a farli, o ci riuscirò a patto di stringere i denti, perdere concentrazione, spendere più energie, fare più fatica, e prima o poi quell'inabilità la pago.
Le cose cambiano in relazione al contesto, certo. In uno scontro che si debba risolvere non con 45 minuti di sparring in strada, il tempo di "aspettare" che l'avversario patisca l'inabilità di un arto e mi permetta un vantaggio non ce l'ho, quindi i colpi come questo devono essere comunque visti per quello che sono, vale a dire applicabili ed efficaci in ben determinate e limitate situazioni.
Se vedo una mandibola libera o uno stomaco in bella vista e non ho chance di essere da un'altra parte, direi che preferisco un destro al viso o al corpo a un carpiato avvitato sui 2 centimetriquadri liberi tra tibia e polpaccio. XD
certamente quoto tutto. Un calcione sulla gamba se anche l'altro non lo patisce nel senso del dolore...ma crea cmq una demolizione.
Certamente se il grugno è libero facilmente punterò su quello...
mi chiedevo però appunto quale applicazione abbiano tecniche che non creano cmq demolizione ma solo un lieve danno reale seguito dal dolore se poi questo dolore in determinati contesti non lo si avverte.
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non ho letto
uno bastardo è il pomo d'adamo
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non ho letto
uno bastardo è il pomo d'adamo
Uno normale e istituzionalizzato, vorrai dire... XD
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Capisco cosa intendi.
Mio padre anni fa durante una corsa in montagna si ruppe una caviglia da solo nel bosco, era sera. Tornò in albergo da solo, correndo sulla caviglia rotta per 4 chilometri.
Io credo che quel che dici sia vero a metà. Se un colpo mi inabilita davvero, posso anche avere per vari motivi una soglia di sopportazione del dolore elevata, ma di fatto certi movimenti non riuscirò a farli, o ci riuscirò a patto di stringere i denti, perdere concentrazione, spendere più energie, fare più fatica, e prima o poi quell'inabilità la pago.
Le cose cambiano in relazione al contesto, certo. In uno scontro che si debba risolvere non con 45 minuti di sparring in strada, il tempo di "aspettare" che l'avversario patisca l'inabilità di un arto e mi permetta un vantaggio non ce l'ho, quindi i colpi come questo devono essere comunque visti per quello che sono, vale a dire applicabili ed efficaci in ben determinate e limitate situazioni.
Se vedo una mandibola libera o uno stomaco in bella vista e non ho chance di essere da un'altra parte, direi che preferisco un destro al viso o al corpo a un carpiato avvitato sui 2 centimetriquadri liberi tra tibia e polpaccio. XD
certamente quoto tutto. Un calcione sulla gamba se anche l'altro non lo patisce nel senso del dolore...ma crea cmq una demolizione.
Certamente se il grugno è libero facilmente punterò su quello...
mi chiedevo però appunto quale applicazione abbiano tecniche che non creano cmq demolizione ma solo un lieve danno reale seguito dal dolore se poi questo dolore in determinati contesti non lo si avverte.
Per come la penso io possono essere utili a distrarre e scioccare un attimo in vista di colpi più importanti. Inoltre laddove i colpi "risolutori" non abbattano appieno, comunque l'avversario sarà debilitato. Insomma hanno senso nel contesto. Poi ti dirò certi colpi indolenziscono a prescindere dal dolore che provocano. Il danno è proprio a livello neuromuscolare sito-specifico.
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non ho letto
uno bastardo è il pomo d'adamo
Uno normale e istituzionalizzato, vorrai dire... XD
pur sempre bastardo :D
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Capisco cosa intendi.
Mio padre anni fa durante una corsa in montagna si ruppe una caviglia da solo nel bosco, era sera. Tornò in albergo da solo, correndo sulla caviglia rotta per 4 chilometri.
Io credo che quel che dici sia vero a metà. Se un colpo mi inabilita davvero, posso anche avere per vari motivi una soglia di sopportazione del dolore elevata, ma di fatto certi movimenti non riuscirò a farli, o ci riuscirò a patto di stringere i denti, perdere concentrazione, spendere più energie, fare più fatica, e prima o poi quell'inabilità la pago.
Le cose cambiano in relazione al contesto, certo. In uno scontro che si debba risolvere non con 45 minuti di sparring in strada, il tempo di "aspettare" che l'avversario patisca l'inabilità di un arto e mi permetta un vantaggio non ce l'ho, quindi i colpi come questo devono essere comunque visti per quello che sono, vale a dire applicabili ed efficaci in ben determinate e limitate situazioni.
Se vedo una mandibola libera o uno stomaco in bella vista e non ho chance di essere da un'altra parte, direi che preferisco un destro al viso o al corpo a un carpiato avvitato sui 2 centimetriquadri liberi tra tibia e polpaccio. XD
certamente quoto tutto. Un calcione sulla gamba se anche l'altro non lo patisce nel senso del dolore...ma crea cmq una demolizione.
Certamente se il grugno è libero facilmente punterò su quello...
mi chiedevo però appunto quale applicazione abbiano tecniche che non creano cmq demolizione ma solo un lieve danno reale seguito dal dolore se poi questo dolore in determinati contesti non lo si avverte.
La mia risposta è: boh, non lo so. Non ho idea di cosa possa succedere a vari soggetti colpiti da colpi del genere.
Ti posso solo parlare di quello che mi è capitato. Quando ho preso uno di sti pugni sul bordo tibia, mentre alzavo il calcio, il pugno me lo ha stoppato, ho sentito un dolore acuto nel punto colpito, e di istinto ho ritratto il calcio. Appena ho appoggiato il piede e ho caricato il peso sulla gamba, avevo un male della madonna e istintivamente per qualche minuto ho dovuto tenere un po' di più il peso sulla gamba arretrata.
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forse dipende anche dalla "stategia" che cerchiamo di seguire durante lo scontro e dalle abitudini combattive che abbiamo
ad esempio io difficilmente cerco il colpo definitivo da ko, preferisco puntare su molti colpi veloci anche se non potentissimi ma mirati a punti sensibili, che distraggano, confondano e destabilizzino l'avversario
in quest'ottica un buon colpo alla gamba (in genere caviglia o quadricipite femorale) anche se non definitivo, può essere vantaggioso da un punto di vista tattico. magari l'arto non sarà del tutto invalidato, ma indebolito si, e anche se piccolo è pur sempre un vantaggio, le gambe sono le fondamenta della nostra struttura
vantaggio che può anche essere psicologico per noi e demotivante per l'avversario
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magari l'arto non sarà del tutto invalidato, ma indebolito si, e anche se piccolo è pur sempre un vantaggio, le gambe sono le fondamenta della nostra struttura
vantaggio che può anche essere psicologico per noi e demotivante per l'avversario
Ecco, per esempio potrebbe essere una buona soluzione in casi in cui si voglia fermare una persona che ci attacca, senza per forza spappolargli il fegato o sbriciolargli la mandibola. Si piglia una castagna su una gamba o su un braccio, fa male, e magari (ripeto "magari", "si spera) pensa: "cavolo se fa male, sarà il caso che una sportellata del genere io non la prenda sul muso". E foooorse la cosa si conclude così.
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magari l'arto non sarà del tutto invalidato, ma indebolito si, e anche se piccolo è pur sempre un vantaggio, le gambe sono le fondamenta della nostra struttura
vantaggio che può anche essere psicologico per noi e demotivante per l'avversario
Ecco, per esempio potrebbe essere una buona soluzione in casi in cui si voglia fermare una persona che ci attacca, senza per forza spappolargli il fegato o sbriciolargli la mandibola. Si piglia una castagna su una gamba o su un braccio, fa male, e magari (ripeto "magari", "si spera) pensa: "cavolo se fa male, sarà il caso che una sportellata del genere io non la prenda sul muso". E foooorse la cosa si conclude così.
concordo. ci sono colpi che anche se fanno danno sono visti e subiti in maniera meno provocatoria e lesiva. Tipo un calcione nella gamba che magari lo fa cadere o che fa sentire la botta può subito far sbollire gli animi (ma vale anche per uno apintone a piena potenza facendo sentire le nostre potenzialità) d'altra parte uno schiaffo o un pugno anche se non determinate accendono spesso gli animi ulteriormente
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ah non saprei...
difficilmente credo e ripongo molta fiducia nel colpo singolo a bersagli "non pericolosi"
specialmente in un contesto di DP, l'adrenalina del momento può non far sentire subito il dolore
ma credo che in modo appena più lieve, si possa dire la stessa cosa in ambito sportivo
magari sarebbe interessante a questo punto considerare l'aspetto "paura del dolore"; io porto un calcio e mi viene bloccato con una parata così aggressiva da farmi sentire una gran bella botta (anche se non strutturalmente invalidante)
ma poi me la sentirò di rischiare di portare ancora calci simili ricordandomi il male che mi ha fatto prima?
per paura, rischio di ritrovarmi con un'arma importante del mio arsenale in meno
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magari l'arto non sarà del tutto invalidato, ma indebolito si, e anche se piccolo è pur sempre un vantaggio, le gambe sono le fondamenta della nostra struttura
vantaggio che può anche essere psicologico per noi e demotivante per l'avversario
Ecco, per esempio potrebbe essere una buona soluzione in casi in cui si voglia fermare una persona che ci attacca, senza per forza spappolargli il fegato o sbriciolargli la mandibola. Si piglia una castagna su una gamba o su un braccio, fa male, e magari (ripeto "magari", "si spera) pensa: "cavolo se fa male, sarà il caso che una sportellata del genere io non la prenda sul muso". E foooorse la cosa si conclude così.
concordo. ci sono colpi che anche se fanno danno sono visti e subiti in maniera meno provocatoria e lesiva. Tipo un calcione nella gamba che magari lo fa cadere o che fa sentire la botta può subito far sbollire gli animi (ma vale anche per uno apintone a piena potenza facendo sentire le nostre potenzialità) d'altra parte uno schiaffo o un pugno anche se non determinate accendono spesso gli animi ulteriormente
in quest'ottica, per far capire che non è il caso di continuare e di "riportare a più miti consigli", preferisco altri "sporchi" trucchi :gh:
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io so solo che più di qualche volta mi sono fatto male, e anche abbastanza seriamente, e non me ne sono preoccupato fino anche al giorno dopo...
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Gargo: tipo?
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(http://eduspace.free.fr/vs_pages/heart_dissection_fichiers/trachea_oesop.jpg)
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pure beccare le orecchie è un simpatico bonus
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(http://eduspace.free.fr/vs_pages/heart_dissection_fichiers/trachea_oesop.jpg)
uh... mi è venuta fame! :sur:
Gargo: tipo?
mah... nulla di mistico, i soliti trucchetti.
che però se parliamo di DP, vanno agevolati tramite una bella recita che ci faccia credere, in un modo o nell'altro, non pericolosi (spaventati, mortificati, amiconi...)
poi da li c'è l'imbarazzo della scelta
la classica spinta con la punta della dita nell'incavo soprasternale (a 45° dall'alto verso il basso) per conservare la distanza. non è certo un colpo da ko, ma è una sensazione assolutamente spiacevole che può far capire all'altro che non vale la pena continuare
anche il semplice posare una mano sulla spalla dell'altro (se possibile) per tranquillizzare o chiedere scusa, ci permette di avvicinarci molto al trapezio, al collo, alla nuca, all'orecchio... e una cosa simile si può fare con la "zampa dell'orso" sotto l'orecchio dietro la mascella
spesso quando gli animi si scaldano e i toni si alzano, prima di arrivare alle mani è facile vedere qualcuno gesticolare , avere la possibilità di afferrare e torcere un dito, per quanto sembri una cosa stupida, causa un bel dolore senza per forza dover arrivare a provocare danni seri....
eeeh.. ce ne sono :=)
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grazie :)
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:ohi: