Certo è situazionale, sicuramente dipende da mille fattori ma studiando una tecnica posso vedere quanto sia "sensata", ad esempio se una tecnica (ad esempio uno strangolamento) la provo su 100 persone diverse e non ha l'effetto desiderato con il partner collaborativo (o meglio non oppositivo) non ho molta speranza che funzioni in altro contesto, no? Poi magari io non riesco a farla funzionare al 100% ma chi mi insegna dovrebbe riuscire ad ottenere nella situazione di studio l'effetto voluto. E' questo che io intendo per efficacia ;)Da http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/E/efficacia.shtml (http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/E/efficacia.shtml)
"Capacità di produrre l'effetto voluto" ;)
Qui la discussione uscirebbe un po' dai binari ed andrebbe su argomenti già trattati in passato.
"Produrre l'effetto voluto" è una cosa estremamente situazionale, particolar modo nel contesto del confronto fisico.
Tu ti prepari a"stendere" una persona, ma di qui a stenderla ci corre un oceano.
Dipende chi hai davanti, dipende da infiniti fattori contingenti, e la stessa azione in due situazioni simili potrà produrre un differente effetto.
Io posso essere efficacissimo contro un tizio ed inefficace contro un'altro, oppure con lo stesso tizio posso esserlo una volta sì ed un'altra no... non trarrò nessuna considerazione generale di valore assoluto mio o della disciplina. Al limite potrò trarre delle indicazioni per provare a migliorare.
Quindi preferisco non usare il termine "efficacia", o comunque farlo con molta prudenza, perché lo ritengo illusorio.
Capisco quello che vuoi dire.
Riguardo alla "sensatezza" personalmente ho scoperto che (lasciando da parte la roba fantascientifica che poi induce a trovare scuse tipo "il sistema neurologico inveritio") praticamente tutte le tecniche ereditate da una tradizione hanno un loro perché.
Il problema sta nel capire come, quando e dove vadano utilizzate. Queso non è immediato, anche perché spesso nemmeno coloro che le insegnano hanno una idea chiara di questo. Però con pazienza, logica e pratica si può risalire alla funzione delle tecniche.
Quindi dal mio punto di vista una tecnica può risultare "inefficace" non in sé, ma perché portata dalla persona sbagliata nel momento sbagliato contro il bersaglio sbagliato.
E questo, purtroppo, è l'errore più ricorrente di qualsiasi praticante.
D'altro canto, anche per i motivi citati, non ritengo che il discorso dell'efficacia si possa trasporre ad una disciplina in sé. :)
1. | Ovvero con la maggior probabilità di successo rispetto all'obiettivo posto. |
E' indubbio, state proprio pariando. :dis:
Levate la funzione spin off a Giorgia..... XD
E' indubbio, state proprio pariando. :dis:
Penso abbia senso considerare l'efficacia in senso statistico:Concordo in pieno, in più cerco anche di capire quali sono le discriminanti che mi "invalidano" una tecnica
Per capire, prendo un insieme molto numeroso di situazioni, persone, tecniche (e altri parametri) e "cerco" quale cosa risulta statisticamente la "più efficace"[1].
1. Ovvero con la maggior probabilità di successo rispetto all'obiettivo posto.
1. | Non è detto per esempio che l'avversario voglia tirare un pugno, ma lo faccio comunque |
La statistica imho è molto importante se parliamo di arti marziali. Permette di setacciare per bene le cose, in modo da addestrarsi a fare la cosa "statisticamente" più "utile".infatti lo spostarsi come descritto da te è piu riconducibile ad un'azione di valore tattico che al valore di un gesto tecnico, il passo di per se non ha nessun valore di efficacia se non fatto nel momento giusto,
Mi viene in mente il passo che si fa prima dei calci nella muay thai: lo spostamento rientra in un discorso statistico[1], ovvero è stato introdotto perché "statisticamente" era un movimento conveniente da fare, visto ciò che mi poteva arrivare dall'avversario.
1. Non è detto per esempio che l'avversario voglia tirare un pugno, ma lo faccio comunque
E' indubbio, state proprio pariando. :dis:
In che senso? Dici che siamo talmente anticonformisti che cerchiamo forzatamente di uscire dagli schemi coi discorsi? ???
La statistica imho è molto importante se parliamo di arti marziali. Permette di setacciare per bene le cose, in modo da addestrarsi a fare la cosa "statisticamente" più "utile".
La statistica imho è molto importante se parliamo di arti marziali. Permette di setacciare per bene le cose, in modo da addestrarsi a fare la cosa "statisticamente" più "utile".
Sbagli, se sei tradizionalista, questi metodi scientifici non puoi nemmeno citarli. :nono:
Condivisibile ma difficile. Per l'arte ci vuole predisposizione, applicazione e tempo.
Un metodo ti garantisce un risultato a patto che si percorrano determinate tappe obligate.
Tempo.
Un sistema è una cosa diversa.
Ti garantisce un risultato, senza conoscerti e in poco tempo.
Uhm... cazzari. LOL
Scherzi a parte, spesso si mistifica il cazzaro con l'inefficace. Occhio. LOL
E' una vita che lo sostengo, ma ogni volta vengo sepolto di critiche ! Stavolta tocca a te ! :D
La statistica è indubbiamente un metodo su cui basarsi per fare delle considerazioni generali. Siamo d'accordo. Qalcuno giustamente chiede "su cos'altro, altrimenti" ?
Però il discirso originariamente era partito da considerazioni che trascendevano la statistica.
Una tecnica che statisticamente potrà servire il 2 % delle volte sarebbe ritenuta inefficace, se ho ben capito.
Ma se si tratta di qualcosa che può salvalrti la buccia, trascurare quel 2 % può risultare fatale, e nel caso che ci capiti di doverla usare, potrebbe risultare efficacissima.
Io per ora resto del parere ce sia un termine da usare con molta cautela perché apre scenari troppo ampi e variabili, e quindi non sia un termine affidabile per giudicare o meno la validità di qualcosa in questo ambito. :)
Però ascolto volentieri altri pareri...
Molte di quelle tecniche sono tecniche che notoriamente hanno un grado di fallibilità elevata...in sicurezza si direbbe che nn sono attendibili...eppure le continuano a insegnare e c'è gente che continua a credere di poterle realizzare...ora nn è detto che nn funzionino mai ma scoprirlo è un pò rischioso e in alcuni casi, come dicono alla NASA, il fallimento non è un'opzione.
La statistica imho è molto importante se parliamo di arti marziali. Permette di setacciare per bene le cose, in modo da addestrarsi a fare la cosa "statisticamente" più "utile".
Sbagli, se sei tradizionalista, questi metodi scientifici non puoi nemmeno citarli. :nono:
Veramente le arti marziali tradizionali (intendo quelle antiche) si sono evolute tutte seguendo proprio questo approccio. :)
Molte di quelle tecniche sono tecniche che notoriamente hanno un grado di fallibilità elevata...in sicurezza si direbbe che nn sono attendibili...eppure le continuano a insegnare e c'è gente che continua a credere di poterle realizzare...ora nn è detto che nn funzionino mai ma scoprirlo è un pò rischioso e in alcuni casi, come dicono alla NASA, il fallimento non è un'opzione.
E' vero.
Però, non mi par di leggere la parola inefficace nel tuo messaggio.
Semmai grado di fallibilità.
Ora mi chiedo... ma se l'avessi applicate tu contro un tentativo di strangolamento effettuato dalla ragazza, avrebbero avuto lo stesso gradi di insuccesso ? O magari avevi 5 frecce in più nel tuo arco ?
Io tendenzialmente studio tecniche che mi permetterebero di avere chance anche contro uno più grosso e basta.
Sfruttare la mia energumenica stazza per avere successo non m'interessa. XD
La statistica è indubbiamente un metodo su cui basarsi per fare delle considerazioni generali. Siamo d'accordo. Qalcuno giustamente chiede "su cos'altro, altrimenti" ?Il problema è che tutto non si può imparare e può sempre capitare una situazione imprevista.
Però il discirso originariamente era partito da considerazioni che trascendevano la statistica.
Una tecnica che statisticamente potrà servire il 2 % delle volte sarebbe ritenuta inefficace, se ho ben capito.
Ma se si tratta di qualcosa che può salvalrti la buccia, trascurare quel 2 % può risultare fatale, e nel caso che ci capiti di doverla usare, potrebbe risultare efficacissima.
Io per ora resto del parere ce sia un termine da usare con molta cautela perché apre scenari troppo ampi e variabili, e quindi non sia un termine affidabile per giudicare o meno la validità di qualcosa in questo ambito. :)
Però ascolto volentieri altri pareri...
Condividissimo!La statistica imho è molto importante se parliamo di arti marziali. Permette di setacciare per bene le cose, in modo da addestrarsi a fare la cosa "statisticamente" più "utile".
Sbagli, se sei tradizionalista, questi metodi scientifici non puoi nemmeno citarli. :nono:
Veramente le arti marziali tradizionali (intendo quelle antiche) si sono evolute tutte seguendo proprio questo approccio. :)
Molte di quelle tecniche sono tecniche che notoriamente hanno un grado di fallibilità elevata...in sicurezza si direbbe che nn sono attendibili...eppure le continuano a insegnare e c'è gente che continua a credere di poterle realizzare...ora nn è detto che nn funzionino mai ma scoprirlo è un pò rischioso e in alcuni casi, come dicono alla NASA, il fallimento non è un'opzione.
E' vero.
Però, non mi par di leggere la parola inefficace nel tuo messaggio.
Semmai grado di fallibilità.
Ora mi chiedo... ma se l'avessi applicate tu contro un tentativo di strangolamento effettuato dalla ragazza, avrebbero avuto lo stesso gradi di insuccesso ? O magari avevi 5 frecce in più nel tuo arco ?
[Poi se tizia nn la fa, caia nn la fa, sempronia nn la fa...qualcosa deve farmi pensare.
Chi mi da dati statistici di incidenza del rischio di scontri 1:1 disarmati che portano a decesso rispetto alle altre opzioni?
[Poi se tizia nn la fa, caia nn la fa, sempronia nn la fa...qualcosa deve farmi pensare.
Beh, i bagni saranno sporchi..... :whistle:
Ragazzi, vi cito una frase del libro "Il Maestro di Scherma" di Perez Reverte:
La stoccata perfetta non esiste, o meglio, ce ne sono tante. Ogni colpo che raggiunga il suo scopo è perfetto, ma con la mossa opportuna lo si potrebbe parare. Quindi un assalto fra spadaccini esperti in teoria potrebbe durare in eterno. Ma il Destino, che spesso si serve dell'imprevisto, pone fine all'incontro, inducendo in errore uno degli avversari. Perciò il segreto è questo:occorre concentrarsi e tenere a bada il Destino, anche solo il tempo necessario perchè l'errore lo commetta l'altro. Tutto il resto è illusione
Detto ciò, a mio avviso, tutti i colpi possono essere efficaci se servono al nostro scopo.
Ma il discorso dell'efficacia nell'ambito di cose collegate alla sicurezza nn lo puoi far prescindere da un discorso di efficienza...e qui la musica cambia.
Io posso pure salire le scale a quattro zampe e sarò efficace perchè al piano ci arrivo...ma nn posso andare a dire che è uguale a farle con le gambe. :thsit:
Nello specifico io potrei rendere alcune di quelle tecniche più efficaci rispetto a quella ragazza, io...., ma resterebbe cmq un margine di fallibilità che a me nn piacerebbe gestire e nulla le trasformerebbe in tecniche più efficienti.
Poi se tizia nn la fa, caia nn la fa, sempronia nn la fa...qualcosa deve farmi pensare.
Non ho capito la domanda. :pla:
Non ho capito la domanda. :pla:
Mi sono spiegato male.
Intendo affermare che l'aproccio statitisco scientifico sacrosanto è spesso una visione parziale. Ed è classico dei sistemi moderni (non lo dico con disprezzo per carità). Tu fai A lui fà B, allora io faccio C.
Al 90% lui fà A, allora io anticipo facendo B perchè mi va bene così.
Io vedo l'efficacia molto connessa al rischio. Ed il rischio connesso all'incidenza. Ovviamente.
Parlare di efficacia tout court di una tecnica mi sembra difficile se è non contestualizzata.
Melgio così?
Ok, questo l'ho capito: ma allora... La domanda precedente, quella sul trovare non ho capito ben cosa, cosa significa?
Ma il discorso dell'efficacia nell'ambito di cose collegate alla sicurezza nn lo puoi far prescindere da un discorso di efficienza...e qui la musica cambia.
Io posso pure salire le scale a quattro zampe e sarò efficace perchè al piano ci arrivo...ma nn posso andare a dire che è uguale a farle con le gambe. :thsit:
Nello specifico io potrei rendere alcune di quelle tecniche più efficaci rispetto a quella ragazza, io...., ma resterebbe cmq un margine di fallibilità che a me nn piacerebbe gestire e nulla le trasformerebbe in tecniche più efficienti.
Poi se tizia nn la fa, caia nn la fa, sempronia nn la fa...qualcosa deve farmi pensare.
E qui hai introdotto il termine efficienza, che il tuo esempio mostra bene.
Ma torniamo al concetto di efficacia.
L'andare a 4 zampe su per le scale è certamente meno efficiente che farlo in piedi (o in ascensore), ma raggiunge comunque lo scopo voluto (raggiungere un luogo posto in alto).
Inoltre l'adare a 4 zampe per introdursi in un cunicolo, ad esempio, risulta efficace mentre farlo in piedi no (in piedi non ci passiamo).
Quindi l'efficacia mi pare ancora un termine quantomeno situazionale.
Ok, questo l'ho capito: ma allora... La domanda precedente, quella sul trovare non ho capito ben cosa, cosa significa?
quella di trovare dei dati sull'incidenza di morte in uno scontro 1:1 ambedue disarmati contro la totalità dei casi restanti?
Certo che è situazionale ma la situazionalità è abbastanza empirica in contesti come il combattimento, più o meno regolamentato che sia...idem per altro come può essere il campo di battaglia o eventi catastrofici o un crimine...
In alcuni casi può essere preziosa una capacità di leggere la situazione ma, lo ripeto, questo in genere nn si traduce in cambi di prospettiva.
Come mai nelle discipline definite AM (andiamo per definizioni comuni, ci siamo capiti) si propongono e studiano tante tecniche che ad una analisi di tipo statistico possono apparire inefficienti ed in alcuni casi persino inefficaci ?
Si ma non ho capito la morte di chi. Di chi aggredisce? Di chi difende? Di entrambi? Di chi aggredisce nel caso la vittima faccia arti marziali? Di chi aggredisce nel caso la vittima faccia boxe? Di chi aggredisce nel caso la vittima sia semplicemente "fintamente tisica"?
Forse ho capito cosa intendi... Ma allora in quel caso l'efficienza massima consiste nel non uscire di casa. :gh:Si ma non ho capito la morte di chi. Di chi aggredisce? Di chi difende? Di entrambi? Di chi aggredisce nel caso la vittima faccia arti marziali? Di chi aggredisce nel caso la vittima faccia boxe? Di chi aggredisce nel caso la vittima sia semplicemente "fintamente tisica"?
Se fai un discorso statistico non puoi essere così di palato fine, Dò.
Nel mucchio ci capitano tutti, quelli che mangiano due polli e quelli che non ne mangiano. Come dice il buon trilussa.
L'aggressione 1:1 disarmata "purtroppo" è una bella realtà, ma è anacronistica.
Fricchettoni che non sono altro. LOL
Le associazioni dedite all'uso di metodi non leciti lo sanno bene. LOL
E sono la faccia brutta della realtà che i corsi efficaci si dimenticano di censire. LOL
Saburo, IMHO per due motivi, il primo è perchè si è generata confusione fra cosa è "studio" e cosa sia "realtà"...il secondo per un motivo ben più semplice ossia quello di tramandare una serie di cose che andavano bene in un universo fisicamente quasi monodimensionale.Credo che molte derivino anche dalla necessità di giustificare dei movimenti presenti nel programma, tramandati chissà da dove e da quando.
Forse ho capito cosa intendi... Ma allora in quel caso l'efficienza massima consiste nel non uscire di casa. :gh:
Io preferisco sempre contestualizzare: non penso sia utile divagare troppo. :)
[Poi se tizia nn la fa, caia nn la fa, sempronia nn la fa...qualcosa deve farmi pensare.
Beh, i bagni saranno sporchi..... :whistle:
Ragazzi, vi cito una frase del libro "Il Maestro di Scherma" di Perez Reverte:
La stoccata perfetta non esiste, o meglio, ce ne sono tante. Ogni colpo che raggiunga il suo scopo è perfetto, ma con la mossa opportuna lo si potrebbe parare. Quindi un assalto fra spadaccini esperti in teoria potrebbe durare in eterno. Ma il Destino, che spesso si serve dell'imprevisto, pone fine all'incontro, inducendo in errore uno degli avversari. Perciò il segreto è questo:occorre concentrarsi e tenere a bada il Destino, anche solo il tempo necessario perchè l'errore lo commetta l'altro. Tutto il resto è illusione
Detto ciò, a mio avviso, tutti i colpi possono essere efficaci se servono al nostro scopo.
Quindi sei d'accordo con l'importanza della statistica, giusto? :)
Ripeto la domanda che forse non ho colto la risposta... se non sulla percentuale statistica di fallibilità di una tecnica, su cos'altro ci si basa per scartare ciò che è inutile e fare proprio ciò che è utile (cit.)?
Saburo, IMHO per due motivi, il primo è perchè si è generata confusione fra cosa è "studio" e cosa sia "realtà"...il secondo per un motivo ben più semplice ossia quello di tramandare una serie di cose che andavano bene in un universo fisicamente quasi monodimensionale.
Credo che molte derivino anche dalla necessità di giustificare dei movimenti presenti nel programma, tramandati chissà da dove e da quando.
Per ampliare ed aggiornare non è un buon modo informarsi presso altri praticanti, confrontarsi direttamente, guardare i match dei grandi, informarsi presso chi fa della DP la sua professione, magari con dei trascorsi nel settore?Ripeto la domanda che forse non ho colto la risposta... se non sulla percentuale statistica di fallibilità di una tecnica, su cos'altro ci si basa per scartare ciò che è inutile e fare proprio ciò che è utile (cit.)?
non ci sono altre strade...IMHO
teoricamente sceglierei una cosa che ha una statistica AMPIA ed AGGIORNATA... non una delle due. Esiste? LOL
Ma sono scelte personali, no?
Sinceramente in passato sì... ma da quando non riesco a dare per assunto il postulato secondo cui "se esiste serve a qualcosa", tale entusiasmo si è molto ridimensionato.Credo che molte derivino anche dalla necessità di giustificare dei movimenti presenti nel programma, tramandati chissà da dove e da quando.
E non ti affascina capire PERCHE' certe cose sono state inserite nei programmi ? :sur:
Per ampliare ed aggiornare non è un buon modo informarsi presso altri praticanti, confrontarsi direttamente, guardare i match dei grandi, informarsi presso chi fa della DP la sua professione, magari con dei trascorsi nel settore?
Per ampliare ed aggiornare non è un buon modo informarsi presso altri praticanti, confrontarsi direttamente, guardare i match dei grandi, informarsi presso chi fa della DP la sua professione, magari con dei trascorsi nel settore?
[Poi se tizia nn la fa, caia nn la fa, sempronia nn la fa...qualcosa deve farmi pensare.
Beh, i bagni saranno sporchi..... :whistle:
Ragazzi, vi cito una frase del libro "Il Maestro di Scherma" di Perez Reverte:
La stoccata perfetta non esiste, o meglio, ce ne sono tante. Ogni colpo che raggiunga il suo scopo è perfetto, ma con la mossa opportuna lo si potrebbe parare. Quindi un assalto fra spadaccini esperti in teoria potrebbe durare in eterno. Ma il Destino, che spesso si serve dell'imprevisto, pone fine all'incontro, inducendo in errore uno degli avversari. Perciò il segreto è questo:occorre concentrarsi e tenere a bada il Destino, anche solo il tempo necessario perchè l'errore lo commetta l'altro. Tutto il resto è illusione
Detto ciò, a mio avviso, tutti i colpi possono essere efficaci se servono al nostro scopo.
Semplice Sabù...
Per quanto possa affascinare il discorso del ju e simili, che piaccia o meno il riferimento di molti maestri giapponesi era quello di un mondo di gente a grandi linee alta 1 metro e 70 per 70 kg di peso...questo ha portato a un parco tecnico settato su quella dimensione.
Oggi il mondo è lievemente diverso e anche alcuni principi rischiano di essere ormai superati o difficilmente attuabili.
Mi credereste se vi dico che l'adattabilità deve essere un fattore chiave della tradizione ?
Non è questione di partire da zero, è solo questione di osservare la realtà.Per ampliare ed aggiornare non è un buon modo informarsi presso altri praticanti, confrontarsi direttamente, guardare i match dei grandi, informarsi presso chi fa della DP la sua professione, magari con dei trascorsi nel settore?
Una bona disciplina ed una buona struttura (ad esempio federazione) ha nelle sue competenze queste esperienze e le mette a disposizione dei suoi praticanti.
Se io tutte le volte che cerco una risposta devo andare a cercarla a giro partendo da zero, capisco quello che dite voi.
E capisco anche che ci si ponga un sacco di domande ed emergano dubbi legittimi.
Questo non significa saper fare bene tutto, per carità, ma il proprio allenamento risentirà dei benefici sia di una valutazione di quanto c'è in giro, sia dell'esperienza diretta e storica di altri praticanti, senza tralasciare le peculiarità della propria disciplina.
Visto che giustamente si parla spesso di "scienza" ed "evoluzione", queste prevedono che ci si possa basare di studi fatti da altri per progredire.
Se ogni scienzato dovesse ripartire da zero e non potesse beneiciare di quanto studiato da altri, staremmo freschi ! :-X
Una cosa è sbagliata se non funziona, non si esclude a priori nulla, si prova... e se si fallisce, ci si aspetta che qualcuno sia in grado di mostrare come si fa.Per ampliare ed aggiornare non è un buon modo informarsi presso altri praticanti, confrontarsi direttamente, guardare i match dei grandi, informarsi presso chi fa della DP la sua professione, magari con dei trascorsi nel settore?
si certo, basta non frequentare la mattina uno che spinge le auto ed il pomeriggio uno che le tira e voler mettere le cose insieme o tagliarne una apriori perchè *sbagliata*, altrimenti quanto rimani a terra sò cazzi :D
Una bona disciplina ed una buona struttura (ad esempio federazione) ha nelle sue competenze queste esperienze e le mette a disposizione dei suoi praticanti.No infatti non parti da zero ma ripercorri le basi (e senza le deviazioni inutili mica inizi a studiare ad esempio subito fisica quantistica) e verifichi anche tu che i modelli "funzionano" poi se e quando trovi qualcosa che non quadra li metti in dubbio
Se io tutte le volte che cerco una risposta devo andare a cercarla a giro partendo da zero, capisco quello che dite voi.
E capisco anche che ci si ponga un sacco di domande ed emergano dubbi legittimi.
Questo non significa saper fare bene tutto, per carità, ma il proprio allenamento risentirà dei benefici sia di una valutazione di quanto c'è in giro, sia dell'esperienza diretta e storica di altri praticanti, senza tralasciare le peculiarità della propria disciplina.
Visto che giustamente si parla spesso di "scienza" ed "evoluzione", queste prevedono che ci si possa basare di studi fatti da altri per progredire.
Se ogni scienzato dovesse ripartire da zero e non potesse beneiciare di quanto studiato da altri, staremmo freschi ! :-X
Una cosa è sbagliata se non funziona, non si esclude a priori nulla, si prova... e se si fallisce, ci si aspetta che qualcuno sia in grado di mostrare come si fa.
Per me ci sta ma se volessi una scarpa antinfortunistica e mi propongono un paio di infradito, io direi che ho dubbi sul suo funzionamento indipendentemente dalla misura ;)Una cosa è sbagliata se non funziona, non si esclude a priori nulla, si prova... e se si fallisce, ci si aspetta che qualcuno sia in grado di mostrare come si fa.
La sistemiamo così? Se statisticamente non funziona nel contesto che mi interessa.
Una cosa è sbagliata se non è adatta. Come la vedi?
Una scarpa del quaranta funziona, ma non per me.
Per me ci sta ma se volessi una scarpa antinfortunistica e mi propongono un paio di infradito, io direi che ho dubbi sul suo funzionamento indipendentemente dalla misura ;)
La sistemiamo così? Se statisticamente non funziona nel contesto che mi interessa.Per quanto, mi ripeto, non penso che siano compartimenti stagni, è naturale che ci sono delle differenze.
Una cosa è sbagliata se non è adatta. Come la vedi?
Una scarpa del quaranta funziona, ma non per me.
Non è questione di partire da zero, è solo questione di osservare la realtà.
Il problema è accorgersi che certe cose non funzionano. O accorgersi che ci sono un sacco di cose buone che non sono contemplate nel tuo sistema.
La stoccata perfetta non esiste, o meglio, ce ne sono tante. Ogni colpo che raggiunga il suo scopo è perfetto, ma con la mossa opportuna lo si potrebbe parare. Quindi un assalto fra spadaccini esperti in teoria potrebbe durare in eterno. Ma il Destino, che spesso si serve dell'imprevisto, pone fine all'incontro, inducendo in errore uno degli avversari. Perciò il segreto è questo:occorre concentrarsi e tenere a bada il Destino, anche solo il tempo necessario perchè l'errore lo commetta l'altro. Tutto il resto è illusione:)
la verfica sistematica nel contesto che ti interessa, la puoi avere quasi solo ed esclusivamente se contesto = sport.
A meno che ...
No.
Perchè il discorso nn è la verifica sulla base dell'esito quanto la verifica sulla base della plausibilità della risposta.
la verfica sistematica nel contesto che ti interessa, la puoi avere quasi solo ed esclusivamente se contesto = sport.... e allora non rimane che la fiducia incondizionata e sistematica in quello che viene proposto. Per chi ha fiducia, ovviamente.
A meno che ...
Questa capacità di trasmettere principi... andrebbe anche lei dimostrata!Non è questione di partire da zero, è solo questione di osservare la realtà.
Il problema è accorgersi che certe cose non funzionano. O accorgersi che ci sono un sacco di cose buone che non sono contemplate nel tuo sistema.
Che ci siano cose che "funzionano" anche esternamente alla disciplina mi pare logico e normale.
La disciplina ti propone un'ottica di approccio, mica ti da un pacchetto "all-inclusive" !
Semmai bisognerebbe vedere se, al di là della singola tecnica (un tempo le chiamavano "mosse"), la disciplina ti trasmette i giusti principi per poterne metabolizzare e fare proprie tante altre.
Riguardo alle cose che "non funzionano"... su questo mi pare di aver già detto, sbaglio ?Sì, banalmente.
Prendiamo il Karate... Se tu mi fai un contrattacco in "nukite" standard portandolo alla bocca dello stomaco per fermare la massa di uno che ti viene incontro... e ci credo che non ti funziona !!!!!! :D
Con questo si può dire che un colpo portato con le dita in generale "non funziona" ? :=)
... e allora non rimane che la fiducia incondizionata e sistematica in quello che viene proposto. Per chi ha fiducia, ovviamente.
Se io tiro nukite sbagliando, tu mi dici "No guarda, allo sterno non serve a niente, prova ad attaccarmi". Io ti attacco con l'intenzione di colpirti e tu con tai sabaki mi devii il pugno, ti metti in posizione favorevole e mi piazzi nukite alla gola. Quindi è naturale che si deve contemplare l'ipotesi che se non funziona possa essere colpa mia. Ma se nessuno mi mostra come si porta la tecnica X al di fuori della collaboratività dell'esercizio, mancando una verifica concreta, inizio a sospettare che il problema non sia mio.
Non credo eistano video su youtbe relativi all'utilizzo di nukite alla gola in ambito non collaborativo... :-X
Il problema è che in alcuni casi è sottile il confine fra assioma ed altamente probabile.
Tu nn puoi essere certo dell'esito in alcuni casi ma puoi essere certo che la tua risposta sia la più plausibile ed efficiente possibile.
Scusa ma non ho capito... :pla:
Prima di tutto rimane la risposta su te stesso di quello che viene proposto, rispetto a quanto viene proposto.
Che dovrebbe essere il primo campanello per cercare altro o per cercare di capire dove se e dove c'è un problema.
Ed in genere questo avviene, prima o poi a meno che non ci sia una bella fortuna alla prima. Almeno per mia esperienza.
Per chi ha trovato questa corrispondenza, poi magari nota che altri hanno trovato uguale corrispendenza, magari per altre vie.
Ed è bello quando si converge pur arrivando da strade diverse. Altrimenti che senso avrebbe un forum?
Il problema è che in alcuni casi è sottile il confine fra assioma ed altamente probabile.
Tu nn puoi essere certo dell'esito in alcuni casi ma puoi essere certo che la tua risposta sia la più plausibile ed efficiente possibile.
Già passiamo da plausibile ad altamente probabile.
In teoria plausibile e probabile non sono sinonimi.
La risposta è più plausibile, quanto più è possibile che sia adatta alla domanda.
E la domanda non dipende da chi risponde (a meno che non sia un concorso truccato).
Che ore sono? Bene grazie.
Comunque il discorso potrebbe continuare in eterno.
L'efficacia preventiva l'ho sempre considerata un rischio, ma capisco che possa dare una certa sicurezza personale.Scusa ma non ho capito... :pla:
Intendo dire:Prima di tutto rimane la risposta su te stesso di quello che viene proposto, rispetto a quanto viene proposto.
Hai una risposta da quello che fai.
Sei felice di praticare? Ti diverti? Bene.Che dovrebbe essere il primo campanello per cercare altro o per cercare di capire dove se e dove c'è un problema.
Non ti diverti? Non sei a tuo agio? Cambia.
Difficilmente sarà duratura la tua pratica se non ti piace.
Ti piace è non sei efficace? E che vuoi che sia.
La vecchietta del piano di sopra fà cagare il cane sullo zerbino in segno di sfida e si vorrebbe sbatterla giù dalle scale, ma è troppo tosta?
Cambia casa.Ed in genere questo avviene, prima o poi a meno che non ci sia una bella fortuna alla prima. Almeno per mia esperienza.
Per mia esperienza, le vaccate si dimostrano per quello che sono in un tempo relativamente breve.
Con l'aumentare delle occasioni di possibilità di "perdere la fiducia". Spesso hanno incidenza altissima su chi non pratica, perchè rimangono la prima ed ultima esperienza.
Questo per un discorso puramente statistico.
Il tempo è breve anche quando una cosa non è adatta o non dà quelle risposte sperate.Per chi ha trovato questa corrispondenza, poi magari nota che altri hanno trovato uguale corrispendenza, magari per altre vie.
Ed è bello quando si converge pur arrivando da strade diverse. Altrimenti che senso avrebbe un forum?
Credo che non ci sia una strada unica, una via guidata, una singola esperienza giusta.
Ma credo che tutte (quasi) le strade portino a Roma. Poi a Roma c'è chi ci và a lavorare, chi a mangiare.
Che fatica a scrivere tutta sta roba. Ma come fate?
Nel brainstorming per definizione non si può deviare, in quanto non esistono vincoli al flusso del discorso :gh:
Il brainstorming (letteralmente tempesta cerebrale, semanticamente tempesta di idee) è una tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Sinteticamente consiste, dato un problema, nel proporre ciascuno liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate o con poco senso apparente) senza che nessuna di esse venga minimamente censurata.http://it.wikipedia.org/wiki/Brainstorming (http://it.wikipedia.org/wiki/Brainstorming)
Grazie XD
Secondo me la cosa più piacevole nelle AM è proprio la ricerca. Il termine "ricerca" può essere inteso in due modi, o quella retrogrado, che riporta alla presunta perfezione di qualche figura emblematica, oppure quello che guarda avanti.
Storicamente tutti i più illustri personaggi storici delle AM hanno portato stravolgimenti piccoli e grandi rispetto a quello che è stato loro insegnato (Funakoshi, Kano, Bruce Lee...), e difficilmente si ricorda un grande che abbia smeplicemente ricalcato ciò che ha proposto il suo predecessore.
Non conosco il Kung Fu, ma considerando le centinaia di scuole che si sviluppano al suo interno credo che tale tendenza sia forse ancora più accentuata che non in quelle nipponiche.
Dunque bisogna capire se tradizione siginifica fare quello che facevano i maestri oppure cercare quello che cercavano i maestri....
Dunque non si tratta, almeno per me, una questione di non divertirsi, io col Karate mi diverto un sacco (diciamo da circa 22 anni) e ci ho trovato molte cose buone (testate con la pratica ;)) anche in controcorrente rispetto al luogo comune. Non si butta nulla alle ortiche a priori.
Il semplice divertimento, tuttavia è fine a se' stesso se non c'è una sincera ricerca. Allo stesso modo dire che tutto va bene, secondo me, è molto democratico, ma boh... mi pare un po' troppo qualunquistico. In tutti i campi sello sciibile umano ci sono cose che funzionano di più, altre meno, altre che non funzionano. Se così non fosse per le AM sarebbe una bizzarra eccezione.
Io nn so a quali categorie tu faccia riferimento, io mi limito a quello che è stato il mio lavoro per anni...l'universo sicurezza.
In questo mondo il concetto di plausibile ed altamente probabile (e si parla di percentuali che, a tenerci bassi, sono superiori al 95%) sono sovrapponibili e inutilizzabili a scopi di sollazzo dialettico.
Per cui, per fare un esempio, se prendono fuoco i motori di destra di un 747, in caso di evacuazione si una solo il lato sinistro...e questa è una soluzione plausibile fondata in virtù di valutazioni altamente probabili.
E le due categorie nn sono scindibili, di sicuro nn quando c'è in gioco qualche vita.
Allora in termini diversi la pensiamo allo stesso modo, anche se secondo me la ripetizione a pappagallo purtroppo non è l'eccezione, ma spesso la regola.
Io ad esempio credo che per interiorizzare e rendere efficace il gesto, la ripetizione reiterata e continua del gesto sia importantissima... solo non a pappagallo.
Forse dovevo aggiungere che ai passeggeri si dice anche come abbandonare l'aereo...sempre in ragione dell'uniformarsi al plausibile su base altamente probabile.