Ar.Ma.
Martial Sharing => Interstile - discussioni in comune => Topic started by: Giorgia Moralizzatrice on November 29, 2011, 10:06:54 am
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Io mi permetterei di aggiungere che il tipo di approccio combia radicalmente l'impostazione di una disciplina per quanto riguarda le posture, le metodologie di allenamento, gli aspetti strategici e tattici.
Questo però meriterebbe un thread a parte. :)
Per esempio un'opinione ampiamente condivisa sia che "arte marziale" non sia automaticamente anche "difesa personale". Anche questo coincide col discorso che fai...
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SPINOFFO IO 8)
La questione potrebbe essere complessa, ma non di certo campata in aria.
Se vediamo la postura dei garateki, li vediamo in una guardia esageratamente sagittale, tanto non puoi colpire dietro, il regolamento lo vieta...
Peccato che i miei mawashi non conoscano il regolamento XD e potri continuare, ma ci siamo capiti.
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Piu che dire che sono d'accordo non saprei che aggiungere..
Quello che che faccio io ad es. non e' nato assolutamente per la DP nel senso odierno del termine..a me personalmente non e' un discorso che interessa ma suppondo che possa "anche essere usato per" pur non essendo sicuramente ottimizzato in tal senso.
D'altra parte anche un martello pio' "anche essere usato per" la difesa personale pur non essendo nato per quello...
Jack
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Quello che che faccio io ad es. non e' nato assolutamente per la DP nel senso odierno del termine..a me personalmente non e' un discorso che interessa ma suppondo che possa "anche essere usato per" pur non essendo sicuramente ottimizzato in tal senso.
Si... Pure quello che faccio io non è nato per la DP - e pure a me è un discorso che non interessa più di tanto (almeno per il momento).
Quindi non saprei esattamente cosa modificare per entrare in quest'ottica. :)
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Perchè ossessionarsi con l'autodifesa quando esiste l'eteroaggressione?
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Io credo che si debba dare a cesare quel che è di cesare: leggendo la sezione DP e gli interventi di alcuni (John in primis), ritengo che tanto del lavoro di difesa personale stia in aspetti che nelle AM non sono contemplati (o non hanno grossa importanza), vale a dire cose come la prevenzione, l'analisi di situazioni reali, la presenza di ostacoli allo svilupparsi di un certo tipo di combattimento, la gestione dello stress, le tecniche per evitare il degenerare di una situazione potenzialmente molto pericolosa, etc.
E questo lo dice una persona che per sua stessa ammissione ha sempre detto che non "crede" nella dp (io). E che molto probabilmente dice questo perché (me lo fece notare proprio John quando descrissi tempo fa una situazione che mi capitò) naturalmente è portato a fare un certo tipo di analisi e inconsciamente sapere già più o meno come fare (si spera).
Ma un conto è dire di aver alcune qualità, un conto è una persona che le studia costantemente.
Però ci tenevo a dire un'altra cosa, che mi è capitato di dire anche sabato scorso durante la consueta lezione di jkd (era presente anche Happosai, che può confermare).
Vale a dire l'importanza dello sparring, che è (o dovrebbe) essere un elemento importante dell'arte marziale.
A che serve fare sparring ai fini della dp? In fondo in strada mica ci si affronta tipo duello o ring, no? Mica si combatte per 10 minuti?
E' vero, però lo sparring ha una caratteristica: proprio perché di norma dura un tot di tempo notevolmente più lungo rispetto a uno scontro reale, e vede 2 opponenti che cercano in tutti i modi di prevalere e si ostacolano a vicenda, ricrea una casistica molto ampia di situazioni differenti, alcune delle quali potrebbero capitare, sia per distanza, che per posizione, che per uso dei colpi, che per difficoltà, che per impatti.
Ci mancherebbe, è sempre una simulazione non esaustiva e limitata a 2 persone che si fronteggiano (non ci sono tavolini, muri, persone, impedimenti fisici, anche se sono elementi che comunque si potrebbero simulare), però se suddividiamo idealmente uno sparring di 7-8 minuti in micro-momenti, tanti di questi potrebbero rappresentare una situazione di attacco o difesa che potrebbero capitare.
Di sicuro, aldilà delle caratteristiche intrinseche della mia arte, preferisco questo al praticare e vedere le solite scenette in cui c'è un ipotetico aggressore che parte da lontano, da fermo, con gesti caricatissimi ed eclatanti, con già preconfezionata l'idea di stopparsi e rimanere in balia del contrattacco non appena viene portato.
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Però ci tenevo a dire un'altra cosa, che mi è capitato di dire anche sabato scorso durante la consueta lezione di jkd (era presente anche Happosai, che può confermare).
Vale a dire l'importanza dello sparring, che è (o dovrebbe) essere un elemento importante dell'arte marziale.
A che serve fare sparring ai fini della dp? In fondo in strada mica ci si affronta tipo duello o ring, no? Mica si combatte per 10 minuti?
E' vero, però lo sparring ha una caratteristica: proprio perché di norma dura un tot di tempo notevolmente più lungo rispetto a uno scontro reale, e vede 2 opponenti che cercano in tutti i modi di prevalere e si ostacolano a vicenda, ricrea una casistica molto ampia di situazioni differenti, alcune delle quali potrebbero capitare, sia per distanza, che per posizione, che per uso dei colpi, che per difficoltà, che per impatti.
Ci mancherebbe, è sempre una simulazione non esaustiva e limitata a 2 persone che si fronteggiano (non ci sono tavolini, muri, persone, impedimenti fisici, anche se sono elementi che comunque si potrebbero simulare), però se suddividiamo idealmente uno sparring di 7-8 minuti in micro-momenti, tanti di questi potrebbero rappresentare una situazione di attacco o difesa che potrebbero capitare.
Di sicuro, aldilà delle caratteristiche intrinseche della mia arte, preferisco questo al praticare e vedere le solite scenette in cui c'è un ipotetico aggressore che parte da lontano, da fermo, con gesti caricatissimi ed eclatanti, con già preconfezionata l'idea di stopparsi e rimanere in balia del contrattacco non appena viene portato.
Bella Nicola soprattutto quest'ultima parte.
Io ci tengo a dire che le am non per forza insegnano la dp.
Parto da un mio modo personale di vedere la dp,cioè per me la dp non é solo contro una o più persone,ma dato che difesa personale vuol dire difendere se stessi per come la vedo io rispettare la segnaletica stradale é dp,rispettarele norme antinfortunistiche é dp,ecc...sò bene che il mio pensiero non é condiviso da tutti ma per me é così.
Preferirei dire in questo caso difasa personale da attacchi/aggressioni da parte di terzi(persone).
Altra questione non tutte le discipline sono nate per la dp,alcune sono nate da contesti ritualizzati quali il duello,altre sono nate per un contesto militare ecc...
Che poi una persona ha metabolizzato così bene delle movenze ecc...che in caso di aggressione gli escono fuori bene buon per lui.
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Io ci tengo a dire che le am non per forza insegnano la dp.
Qualcuno mi fa il nome di una AM in cui si studiano "le situazioni" della DP?
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Io ci tengo a dire che le am non per forza insegnano la dp.
Qualcuno mi fa il nome di una AM in cui si studiano "le situazioni" della DP?
Ci sono maestri che ingannano persone dicendo che con l'arte dei cincillà coreani e dei conigli saltellanti insegnano la super vera dp in 5 lezioni.
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Si, ok.
La domanda rimane.
(P.S. ho tolto il tuo nick dalla citazione proprio perché non ce l'avevo con te. E' una curiosità che spero qualche "tradizionalista" possa togliermi).
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Nelle AM "tradizionali" non mi risulta che si studino delle specifiche situazioni di DP... di sicuro non nel karate (shotokan), non nella maggior parte degli stili di kungfu... non credo manco nel teakwondo o simili... noi ai tempi del kenpo le studiavamo, ma il "nostro" stile si era già comunque "modernizzato" per adattarsi ai tempi odierni e alle odierne esigenze, anche se per certi aspetti era rimasto "tradizionale".
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Un grosso fattore di confusione soprattutto tra praticanti di am è a mio parere la programmazione tecnica. Come normalmente fa un'azienda in ottica di dp è necessario avere in mente i risultati a breve, medio e lungo periodo.
Calcolando le 2-3 misere sessioni settimanali che di norma hanno i corsi , approssimando in eccesso intendo per breve periodo dalle prime settimane fino ai 9-12 mesi, per lungo periodo sopra i 4-5 anni, medio il periodo intermedio su ipotetico allievo tabula rasa, senza precedenti in altre discipline.
Per i miei compagni e per me era chiaro, perchè esplicitamente dichiarato, di praticare un'am, il cui corso aveva una didattica orientata prevalentemente su risultati a medio-lungo termine. Le applicazioni mostrate erano quasi solo un pretesto per allenare movimenti semplici e flessibili, con l'obiettivo di imparare a metabolizzarli, adattarli e in base a concetti piuttosto universali abituarsi a improvvisare con criterio.
Negli ultimi 8 gg in cui ho ricominciato a bazzicare una palestra con un corso focalizzato sulla dp in 9 ore di pratica (compreso un seminario di 4 ore dove quindi c'era una maggiore variazione di applicazioni, in questo caso era intese come letterali e non come un modo per allenare altro) in onestà ho visto solo una posizione transitoria a terra che mi era nuova, l'avevo vista probabilmente su yt ma non avendola mai allenata non posso considerare di averla vista. Per il resto era tutto repertorio già visto con differenzepoco percettibili.
Provando pure un paio di volte un esercizio che chiamano girello (mi pare di aver letto in passato il nome anche da Gargoyle e non ho capito se corrisponde ai pressure tests del CKM) dopo un po' di disorientamento e piegamenti non ho trovato grosse differenze. Per onestà nel kali me lo facevano fare un po' diversamente, nel senso che più che attacchi da strangolamenti e prese varie (sono cmq all'inizio io per la disciplina quindi il repertorio presumo sia limitato per quello) glli attacchi erano prevalentemente colpi (mani nude, olisi, coltello o misto a seconda dello studio precedente della lezione), la reazione non era codificata e rimaneva sempre il cercare di mantenere l'ottica della gestione dello spazio e degli altri, come se gli attacchi a ripetizione simulassero l'arrivo del amico/rinforzo/palo del primo.
A parte la frustrazione della perdita di forma fisica e abitudine/attitudine, la quintalata di ruggine data dall'inattività che giudico io su me stesso, quel che per carattere e per mia personale anarchia marziale, è la schematizzazione rigida che sopporto poco io. Mi pesa l'impostazione letterale delle applicazioni, proprio la sequenza e la combinazione da seguire ma capisco che è un problema mio di forma mentis anomala.
Per onestà intellettuale devo ammettere che per i risultati in termini brevi, ma non necessariamente solo quelli, bene o male la schematizzazione è preferibile. Su larga scala funziona meglio che le indicazioni generiche che preferisco io (cerco di sforzarmi in funzione del baricentro mio e altrui, di far un quadro d'insieme, di far partire i movimenti dai piedi, su una liberazione mi interessa l'angolo per avere una leva meccanica favorevole, etc più che obbligarmi a una sceneggiatura precisa), è colpa mia se sono una testa di casco e sono solo l'eccezione che conferma la regola.
Poi in questo momento, ho la priorità più che la disciplina di riprendere ad allenarmi, un ambiente amichevole senza invasati, ho l'astinenza da squilibrato di giocare in sicurezza con gente che mi mette le mani addosso e mi faccio andar bene le cose così!
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Partiamo da una delle perle più belle che la frequentazione del forum ci ha regalato...ovviamente absit iniuria verbis.
"Il karate è come la thai perchè anche nel karate ci sono le gomitate".
Dall'essere d'accordo o meno con questa frase dovrebbero discendere conseguenze ineluttabili relative al thread.
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Io ci tengo a dire che le am non per forza insegnano la dp.
Qualcuno mi fa il nome di una AM in cui si studiano "le situazioni" della DP?
Nelle AM "tradizionali" non mi risulta che si studino delle specifiche situazioni di DP... di sicuro non nel karate (shotokan), non nella maggior parte degli stili di kungfu... non credo manco nel teakwondo o simili... noi ai tempi del kenpo le studiavamo, ma il "nostro" stile si era già comunque "modernizzato" per adattarsi ai tempi odierni e alle odierne esigenze, anche se per certi aspetti era rimasto "tradizionale".
Venerdi sera, ho imbastito una lezione sul controllo emozionale, propedeutica al controllo del panico, insegno karate GOJU, quindi come vedi, non è l'arte, bensì il maestro, millesima volta che lo dico.
Venerdì prossimo, faremo anche difesa DAL suolo contro aggressore, anche questa è DP, eppure insegno (come sempre) karate goju.
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Anch'io a fine lezione ho messo i pressure test, e da prima che iniziassi con la lotta libera e col BJJ organizzo tornei di submission coi miei allievi.
Ma non mi sogno di dire che l'Aikido è DP...
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Nelle AM "tradizionali" non mi risulta che si studino delle specifiche situazioni di DP... di sicuro non nel karate (shotokan), non nella maggior parte degli stili di kungfu... non credo manco nel teakwondo o simili... noi ai tempi del kenpo le studiavamo, ma il "nostro" stile si era già comunque "modernizzato" per adattarsi ai tempi odierni e alle odierne esigenze, anche se per certi aspetti era rimasto "tradizionale".
Venerdi sera, ho imbastito una lezione sul controllo emozionale, propedeutica al controllo del panico, insegno karate GOJU, quindi come vedi, non è l'arte, bensì il maestro, millesima volta che lo dico.
Venerdì prossimo, faremo anche difesa DAL suolo contro aggressore, anche questa è DP, eppure insegno (come sempre) karate goju.
[/quote]
Errore mio nel non essermi spiegato fino in fondo..
son d'accordo con te che chi ha un serio background in una seria AM può utilizzare le sue conoscenze per fare anche DP e situazioni da DP.
Io intendevo dire che tali situazioni però non sono già presenti "tout court" nel bagaglio tecnico delle AMT (ma nemmeno negli SdC) ma vanno estrapolate, modificando, adattando ecc.ecc. ;)
alla fin fine queste situazioni esistono solo nei corsi specifici di DP, volti esclusivamente alla stessa.
Che poi a me mediamente non piacciano è un altro discorso :P
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Secondo me la DP dipende molto dal contesto nel quale viene applicata. Lo scenario di una città nel 2011 è diverso da quello di due secoli fa, quindi è obbligatorio adattare il tipo di allenamento e studio delle AM tradizionali, tanto più se hanno preso un taglio sportivo, modernizzandolo.
In più adesso abbiamo a disposizione elementi nuovi come la prevenzione, la gestione dello stress che devono essere inseriti nella pratica.
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Dire "io insegno anche..." è diverso da "nella mia AM c'è...".
Farsi una cultura, partecipare a seminari diversi da quelli abituali, imparare e poi magari importare - per quanto possibile - ciò che di utile vediamo altrove, lo trovo intelligente.
Dire "questo è il Pressure Test, l'ho visto proporre nel CKM, non c'entra con quello che facciamo noi ma è utile perché..." è intellettualmente onesto.
Dire "facciamo il Pressure Test perché è un'eredità di O Sensei" è una forma di demenza.
Bisogna scegliere semplicemente da quale parte stare...
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Wa, la tua domanda è molto chiara e la risposta credo sia: nessuna aa.mm.
Poi è ovvio che, come dice steno, la differenza la fa l'istruttore nel non restare inchiodato a vecchi dettami ma evolvere (l'essenza della d.p.) adattando la propria arte alle dinamiche della d.p. (quindi aspetto psicologico, metodiche di allenamento prese dsa sistemi che ste cose le fanno da anni, etc.).
L'onestà intellettuale è rara, il rischio è di mantenere in locandina o nel logo della palestra il nome dell'arte che si pratica e fare tutt'altro per amor di d.p. spacciando per judo, karate, jkd, kali, aikido, thai etc. roba rubacchiata dai sistemi di d.p. puri shakerandoli con roba tradizional marziale.
Come mai infatti, pur praticando discipline diverse, spesso chi applica la d.p. al proprio sistema si trova d'accordo sulle medesime modalità di: disarmo, difesa, attacco, disingaggio, etc?
Forse perchè di modi corretti (sotto tanti aspetti non solo tecnici) di affrontare realisticamente una soluzione, non ce ne sono millemila, ma al massimo due o tre.
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Vero ma fino a un certo punto...
Però per tornare alla mia affermazione precedente, adattare qualcosa vuol dire o dovrebbe voler dire fare un passo in una direzione e nn tornare più indietro...l'adattamento prevede la selezione, la scelta, l'abbandono di una cosa a vantaggio di un'altra.
Il trascinamento indefesso che spesso vediamo nn è adattamento, che piaccia o meno.
Poi ricordo sempre che in certe discipline si parla anche di "innovazione" tecnica.
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Si può certo discutere su questo tema che considero comunque un tema "moderno". Faccio una piccola deviazione al 3d
Lo considero un tema moderno perché mi è venuto in mente Wild Bill Hickok pistolero "buono" del west al quale si ritengono imputati almeno 37 uccisioni. Si narra avesse dato una dimostrazione scaricando 10 colpi delle sue pistole al centro di una "O" di una insegna posta a circa 40 metri. Nel 1870 era a capo della guardie del generale Hancok nelle guerre contro gli indiani. E' storicamente considerato uno dei più grandi pistoleri della storia. Perché questa è storia documentata.
Morì ucciso alle spalle. E l'assassino, successivamente interrogato, disse che affrontare Hancok a viso aperto sarebbe stato un suicidio.
Ora, mi sentirei un pò in imbarazzo a disquisire su quali tecniche di DP allenasse.
“Se devi affrontare un uomo, diceva Hickok, colpiscilo allo stomaco; forse non lo ucciderai subito, ma gli avrai dato un colpo tale da renderlo del tutto inoffensivo”.
:)
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Beh ma noi qui mica parliamo di DP con revolverate :P
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Beh ma noi qui mica parliamo di DP con revolverate :P
Però disarmo da pistola si! :)
Volevo solo dire quanto il contesto culturale e storico influiscano sul concetto di DP e AM e sulle tecniche adottate.
E poi i grandi pistoleri come i grandi maestri di AM hanno sempre un certo fascino
:)
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Beh ma noi qui mica parliamo di DP con revolverate :P
Però disarmo da pistola si! :)
Volevo solo dire quanto il contesto culturale e storico influiscano sul concetto di DP e AM e sulle tecniche adottate.
E poi i grandi pistoleri come i grandi maestri di AM hanno sempre un certo fascino
:)
vero, anche la veridicità delle loro storie è simile
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Beh ma noi qui mica parliamo di DP con revolverate :P
Però disarmo da pistola si! :)
Volevo solo dire quanto il contesto culturale e storico influiscano sul concetto di DP e AM e sulle tecniche adottate.
E poi i grandi pistoleri come i grandi maestri di AM hanno sempre un certo fascino
:)
vero, anche la veridicità delle loro storie è simile
Effettivamente su storie o leggende di Arti Marziali con più di "4000 anni" avrei difficoltà a separare il vero dal falso, ma forse non è neanche così tanto importante.
Di certo la storia e la leggenda sono entrambi importanti per capire il contesto e danno indizi riguardo la DP nelle AM e soprattutto a contestualizzare. Diciamo che per restringere il campo dovremmo dire "Spin off: Approccio alla DP nelle AM oggi".
Anche se il non intenderlo sottinteso potrebbe essere una mia "voluta" forzatura...
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Teoricamente quando ti sparano alle spalle è difficile parlare di DP....
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Seguo.
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Teoricamente quando ti sparano alle spalle è difficile parlare di DP....
Effettivamente col senno di poi qualche domanda me la faccio: per esempio immagino che uno che ha ammazzato più uomini di quanti non ucciderà mai un poliziotto moderno in tutta la sua carriera forse il sospetto di essersi fatto qualche nemico avrebbe dovuto averlo. Mi chiedo coma mai non avesse le spalle coperte dal suo vice e come mai non avesse valutato l'ambiente per evitare di essere un bersaglio. Però dovrei chiederlo a lui e lo dovrei fare in quel contesto. Nonostante tutti i dubbi ritengo che qualche dritta su come muoversi in un ambiente dove l'uso delle armi era questione quotidiana avrebbe potuto darmelo.
Per il resto l'1% di imponderabilità della vita ha sempre la meglio nel bene o nel male. E non c'è DP, SdC o AM che tenga.
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Si può certo discutere su questo tema che considero comunque un tema "moderno". Faccio una piccola deviazione al 3d
Lo considero un tema moderno perché mi è venuto in mente Wild Bill Hickok pistolero "buono" del west al quale si ritengono imputati almeno 37 uccisioni. Si narra avesse dato una dimostrazione scaricando 10 colpi delle sue pistole al centro di una "O" di una insegna posta a circa 40 metri. Nel 1870 era a capo della guardie del generale Hancok nelle guerre contro gli indiani. E' storicamente considerato uno dei più grandi pistoleri della storia. Perché questa è storia documentata.
Morì ucciso alle spalle. E l'assassino, successivamente interrogato, disse che affrontare Hancok a viso aperto sarebbe stato un suicidio.
Ora, mi sentirei un pò in imbarazzo a disquisire su quali tecniche di DP allenasse.
“Se devi affrontare un uomo, diceva Hickok, colpiscilo allo stomaco; forse non lo ucciderai subito, ma gli avrai dato un colpo tale da renderlo del tutto inoffensivo”.
:)
Su questi aspetti, il Far West somiglia parecchio al medioevo Giapponese, con similitudini fra la figura del pistolero o del bounty killer con quella del Samurai o del Ronin.
Ad esempio l'idea che “Se devi affrontare un uomo, diceva Hickok, colpiscilo allo stomaco; forse non lo ucciderai subito, ma gli avrai dato un colpo tale da renderlo del tutto inoffensivo”, in linea di principio, coincide con il taglio ascellare che portavano parecchi Samurai, per non uccidere ma invalidare, per non riversare in strada interiora umane.
Hickok ebbe una sorte simile a quella di molti altri, come Jesse James ucciso da Ford a tradimento, o Billy the Kid ammazzato alle spalle da Pat Garret eccetera.
Era un destino abbastanza comune, vuoi perchè i "leggendari" non si affrontavano a viso aperto proprio in quanto leggendari, vuoi perchè era un modo per farsi un nome costruendoci sopra storie di duelli.
L'agguato è sempre stato una caratteristica nella vita del pistolero o del samurai di particolare fama e abilità, venivano pagati scagnozzi (spesso ammazzati in seguito per non raccontarlo) per farsi un nome alle spalle del pistolero o del samurai famoso.
Hickok nello specifico fù tradito più dall'alcool e dal gioco (c'è una serie TV ben fatta su quel periodo "Deadwood") ma sarebbe potuta andare allo stesso modo in una camera d'albergo o in un vicolo, avere troppa protezione, guardaspalle e prudenze varie, non si sposava con l'immagine che doveva mantenere un personaggio così noto, il guerriero invincibile è invincibile, non si fa difendere da nessuno, perchè nessuno lo può affrontare o sorprendere.
Poi rimangono le leggende romantiche, i duelli al tramonto, ma parliamo di epoche in cui il colpo a tradimento la faceva da padrone, su quello non c'è troppo da fare in termini di DP, se hai un certo nome, una certa fama e non vuoi contraddire quell'immagine, finisce che non puoi nemmeno essere sempre coperto e protetto.
L'idea stessa di 1 vs molti è mutuata dalla consapevolezza di doversi preoccupare più dell'agguato che della sfida.
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Modo alto di mandare in vacca i thread.... XD
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Modo alto di mandare in vacca i thread.... XD
Allora provo a tornare IT! :)
Possiamo dire che l'approccio alla DP nelle AM è proporzionale all'adattabilità delle tecniche in contesti diversi rispetto a quelli in cui l'arte viene abitualmente allenata.
Es. Sciopero dei mezzi pubblici e quindi strapieni di gente. Volente o nolente devo stare in piedi con poche possibilità di movimento. E' agosto e il caldo si sa che può dare alla testa. Un elegante colletto bianco si gira e quello che può fare nella ristretta mobilità e cercare di strangolarmi. Ora, supponiamo che faccio shotokan e il più tradizionale possibile.
Lo stile mi fornisce soluzioni "native" per risolvere questo problema?
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Soluzioni tecniche o "tattiche" (comportamentali)?
Jack
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Soluzioni tecniche o "tattiche" (comportamentali)?
Jack
Tutto quello che vuoi l'importante è che siano metodologie native che non vuol dire necessariamente studiate in palestra, ma che ti abbiano dato gli strumenti per la DP in quel contesto anche se è un contesto "nuovo".
Se poi le hai studiate nello specifico meglio ancora, ma sono native della tua AM? O sono una scelta del maestro?
Parliamo sempre dell'approccio alla DP nelle AM nella formalizzazione del fondatore dell'AM stessa quindi senza aggiunte o modifiche. Che non vuol dire che sia sacrilegio fare la lotta a terra in fluidità dall'Aikido. Però questo è un altro 3D
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Soluzioni tecniche o "tattiche" (comportamentali)?
Jack
Tutto quello che vuoi l'importante è che siano metodologie native che non vuol dire necessariamente studiate in palestra, ma che ti abbiano dato gli strumenti per la DP in quel contesto anche se è un contesto "nuovo".
no e' che , riferendomi all'esempio da te proposto, immagino un praticante di un qualche stile armato che tira fuori una lama e lo infilza senza troppi complimenti.
metodo sicuramente nativo della sua disciplina..ma non so quanto configurabile come "difesa personale".....
Jack
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Come switch mentale potrebbe anche andare bene, ma nel concreto è un'osservazione sensatissima.
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Topic: DP nelle AM.
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Siamo tutti d'accordo che la metodologia delle AM Tradizionali non prevede nativamente allenamenti finalizzati alla DP in contesti contemporanei (cioè in ambienti che durante il periodo di nascita della AM praticata non esistevano) studiati invece in modo specifico nella DP moderna? Se si ci sono 2 strade: l'approccio diventa integrazione, a discrezione del maestro, di metodologie di DP moderne oppure l'approccio diventa applicazione dei principi (visto che non ci sono tecniche native per un contesto moderno) dell'AM praticata. Ora, è o non è possibile applicare i principi in contesti non allenati e non specifici? Le AM tradizionali insegnano (esplicitamente o implicitamente) questa adattabilità oppure al di fuori dello schema di combattimento non ci fornisce soluzioni adeguate per la DP? Se non ce li fornisce la soluzione è solo l'integrazione. Altrimenti sono graditi gli esempi :)
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avvo messo un post, ma non lo vedo più, lo ripropongo.
ritorno sull'esempio dell'autobus pieno, guardo chi ho attorno, magari dò le spalle alla vecchietta rachitica e tengo controllato il punkabbestia, al di là delle tecniche che pratico, questa per me è DP.
poi magari la vecchietta mi fà un neckcrank.
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Tecniche "native" moderne ci sono...
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Tecniche "native" moderne ci sono...
Quindi ritieni che l'approccio alla DP nelle AM Tradizionali consiste nell'integrazione di tecniche di DP moderne, giusto?
avvo messo un post, ma non lo vedo più, lo ripropongo.
ritorno sull'esempio dell'autobus pieno, guardo chi ho attorno, magari dò le spalle alla vecchietta rachitica e tengo controllato il punkabbestia, al di là delle tecniche che pratico, questa per me è DP.
poi magari la vecchietta mi fà un neckcrank.
Si, lo avevo letto anche prima. Probabilmente era stato eliminato per riportare l'attenzione sull'approccio alla DP nelle AM.
Quindi ti chiedo se il tuo modo di approcciarti a una situazione come nell'esempio è frutto dell'allenamento nella tua AM, è una scelta personale o applichi i principi della tua AM pur non avendo nel suo bagaglio soluzioni predefinite per un problema del genere.
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Si, lo avevo letto anche prima. Probabilmente era stato eliminato per riportare l'attenzione sull'approccio alla DP nelle AM.
:thsit:
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Poi ricordo sempre che in certe discipline si parla anche di "innovazione" tecnica.
Tecniche "native" moderne ci sono...
queste sono a mio avviso le uniche 2 opzioni (innovazione ed integrazione) per rendere applicabile alla DP una AM tradizionale
i cambiamenti (fisici, diffusione di conoscenze, società, ecc) che si notano anche solo negli ultimi 60 anni rendono certi approcci "inadeguati"
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no e' che , riferendomi all'esempio da te proposto, immagino un praticante di un qualche stile armato che tira fuori una lama e lo infilza senza troppi complimenti.
metodo sicuramente nativo della sua disciplina..ma non so quanto configurabile come "difesa personale".....
Jack
Infatti é così per noi perché devo perdere tempo a fare leve o ancora a colpire per liberarmi ecc...
Noi estraiamo il nostro bel oggetto e colpiamo.
Naturalmente l'estrazione é una cosa che va allenata da prima in tranquillita e via via sempre più stressando chi deve estrarre l'arma in modo da vedere se ha metabolizzato bene il tutto che non é solo l'estrazione,ma anche sapere dove é l'arma,il controllo della propria arma,fare attenzione a non ferire le persone vicine ecc...insomma tutta un insieme di valutazioni da fare.
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resta la domanda ..la possiamo ancora considerare difesa personale (secondo i parametri della nostra societa')?
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resta la domanda ..la possiamo ancora considerare difesa personale (secondo i parametri della nostra societa')?
Secondo la legge italiana e le consuetudini giudiziarie direi di si se l'aggressore è armato di bazooka o lanciafiamme. Resta l'antico motto "meglio un brutto processo che un bel funerale".
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Tecniche "native" moderne ci sono...
Quindi ritieni che l'approccio alla DP nelle AM Tradizionali consiste nell'integrazione di tecniche di DP moderne, giusto?
Assolutamente no.
Quando si domanda se le AM siano DP il mio punto di vista che, fatte salve alcune innovazioni, in molte arti marziali ci sono sicuramente cose utili ai fini della dp.
Il punto cruciale è quando si crede che sia possibile o intelligente portarsi appresso anche un carrozzone di cose inutili e saper tirare fuori dal cilindro il coniglio ogni volta che lo si vuole.
Mi rendo conto che questo per qualcuno è un boccone amaro da mandare giù ma è la realtà.
Credere che passeggiare al parco o fare il trekking sull' Himalaya è la stessa cosa perchè in fondo si usano sempre le gambe è ri-di-co-lo!
Poi, switch mentale alla base a parte, io sostengo che un sistema di combattimento volto alla difesa personale ha come pilastro di base insostituibile un parco tecnico ridotto all'osso...chiamatelo abbandono, evoluzione, cernita, selezione...quel che caxxo vi pare ma se nn c'è questo siamo già nell'ambito del fantasioso.
E questo dato è vero già se si pensa al singolo praticante e diventa ancor più drammaticamente vero se si pensa di poter elaborare un metodo che si adatti a ogni praticante.
E questa è una cosa empirica, verificata e verificabile ogni qualvolta si adottano determinate modalità addestrative, modalità che, ovviamente, rappresentano un ulteriore elemento di netta e chiara distinzione delle AM da certi sistemi.
Per riallacciarmi alla frase glissata da qualcuno, il punto nn è che si usano le gomitate...è come le si usa.
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resta la domanda ..la possiamo ancora considerare difesa personale (secondo i parametri della nostra societa')?
Secondo la legge italiana e le consuetudini giudiziarie direi di si se l'aggressore è armato di bazooka o lanciafiamme. Resta l'antico motto "meglio un brutto processo che un bel funerale".
Io vado al lavoro con i mezzi pubblici...ma di bazooka ne vedo pochini.
Jack
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Circondato da donne... Solito fortunato... :spruzz:
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Tecniche "native" moderne ci sono...
Quindi ritieni che l'approccio alla DP nelle AM Tradizionali consiste nell'integrazione di tecniche di DP moderne, giusto?
Assolutamente no.
Quando si domanda se le AM siano DP il mio punto di vista che, fatte salve alcune innovazioni, in molte arti marziali ci sono sicuramente cose utili ai fini della dp.
Il punto cruciale è quando si crede che sia possibile o intelligente portarsi appresso anche un carrozzone di cose inutili e saper tirare fuori dal cilindro il coniglio ogni volta che lo si vuole.
Mi rendo conto che questo per qualcuno è un boccone amaro da mandare giù ma è la realtà.
Credere che passeggiare al parco o fare il trekking sull' Himalaya è la stessa cosa perchè in fondo si usano sempre le gambe è ri-di-co-lo!
Poi, switch mentale alla base a parte, io sostengo che un sistema di combattimento volto alla difesa personale ha come pilastro di base insostituibile un parco tecnico ridotto all'osso...chiamatelo abbandono, evoluzione, cernita, selezione...quel che caxxo vi pare ma se nn c'è questo siamo già nell'ambito del fantasioso.
E questo dato è vero già se si pensa al singolo praticante e diventa ancor più drammaticamente vero se si pensa di poter elaborare un metodo che si adatti a ogni praticante.
E questa è una cosa empirica, verificata e verificabile ogni qualvolta si adottano determinate modalità addestrative, modalità che, ovviamente, rappresentano un ulteriore elemento di netta e chiara distinzione delle AM da certi sistemi.
Per riallacciarmi alla frase glissata da qualcuno, il punto nn è che si usano le gomitate...è come le si usa.
Infatti secondo me fare un' AM con fine DP ha poco senso.
e' una questione di fine e di contestualizzazione.
Se viaggio esclusivamene da solo un'auto a 7 posti e' ovviamente un "carrozzone inutile" ma lo sbaglio non sono i sedili, e' il non aver scelto una smart.
Jack
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Tecniche "native" moderne ci sono...
Quindi ritieni che l'approccio alla DP nelle AM Tradizionali consiste nell'integrazione di tecniche di DP moderne, giusto?
Assolutamente no.
Quando si domanda se le AM siano DP il mio punto di vista che, fatte salve alcune innovazioni, in molte arti marziali ci sono sicuramente cose utili ai fini della dp.
Il punto cruciale è quando si crede che sia possibile o intelligente portarsi appresso anche un carrozzone di cose inutili e saper tirare fuori dal cilindro il coniglio ogni volta che lo si vuole.
Sono d'accordo. Tanto più che credo che sia impossibile portarsi dietro un carrozzone di cose fossero anche utili.
Però credo che si possa portare dietro un grimaldello.
A breve, dalla AM Tradizionali, un topic interstile su questi schermi :)
Mi rendo conto che questo per qualcuno è un boccone amaro da mandare giù ma è la realtà.
Esperienza. Ci sentiamo sicuri all'interno della nostra area di protezione che ci siamo creati fin dall'infanzia dove mettiamo le nostre abitudini, la musica che ci piace, le letture, i film, gli amici, gli allenamenti...
In palestra i ragazzi sembrano grandi combattenti. Poi magari non sono in grado di raccontare un film al proprio padre senza impappinarsi perché sono bloccati da un padre dalla personalità e il carattere forte.
Il primo passo per non rischiare di ingoiare un boccone amaro al momento sbagliato? Uscire dalla sfera protettiva. Cercare il disagio per guadagnare sicurezza.
Credere che passeggiare al parco o fare il trekking sull' Himalaya è la stessa cosa perchè in fondo si usano sempre le gambe è ri-di-co-lo!
Poi, switch mentale alla base a parte, io sostengo che un sistema di combattimento volto alla difesa personale ha come pilastro di base insostituibile un parco tecnico ridotto all'osso...chiamatelo abbandono, evoluzione, cernita, selezione...quel che caxxo vi pare ma se nn c'è questo siamo già nell'ambito del fantasioso.
Io lo chiamo grimaldello :)
E questo dato è vero già se si pensa al singolo praticante e diventa ancor più drammaticamente vero se si pensa di poter elaborare un metodo che si adatti a ogni praticante.
Assolutamente. Il praticante deve adattare se stesso al metodo, se non può, non vuole o non riesce deve trovare un'altra soluzione.
Per riallacciarmi alla frase glissata da qualcuno, il punto nn è che si usano le gomitate...è come le si usa.
Vero.
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Assolutamente. Il praticante deve adattare se stesso al metodo, se non può, non vuole o non riesce deve trovare un'altra soluzione.
Umh... mentre ci penso me la spieghi meglio? Non vorrei aver frainteso...
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L'uomo che si deve adattare è un uomo su cui pende una spada di Damocle...
Un Sistema si adatta all'uomo.
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Per me in fondo la verità anche qui sta nel mezzo...
Il principiante deve adattarsi e condizionarsi usando il metodo/disciplina e tramite questo trovare anche quelle parti/aspetti/tecniche che gli si confanno di più e che quindi costituiscono il modo in cui la disciplina si adatta all'uomo.
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L'uomo che si deve adattare è un uomo su cui pende una spada di Damocle...
Un Sistema si adatta all'uomo.
Prima una precisazione:
"Assolutamente. Il praticante deve adattare se stesso al metodo, se non può, non vuole o non riesce deve trovare un'altra soluzione."
In neretto perché ero d'accordo con te. La seconda parte è invece quello che penso io e non era il seguito dell'"assolutamente".
Infatti sapevo che non saresti stato d'accordo (forse ho poteri di veggenza) :)
Se leggo un libro di taekwondo e mi aggrediscono 2 tizi e cerco di tirare un doppio calcio al volo nel tentativo di adattare il mio corpo allo stile sicuramente la spada di Damocle mi taglierà la testa di netto. Vero.
Quello che vedo nelle palestre sono persone che adattano il loro corpo a uno stile e lo dimostra il fatto che lo stesso corpo farà karate, MT o Wx. Vero.
Nei corsi di DP ho visto la scrematura e tecniche semplici, che non richiedono il saper fare spaccate sagittali, che si adattano a persone con caratteristiche mentali e fisiche diverse. E' il sistema ad adattarsi?. Vero.
In tutti i casi il sistema sarà uno stile adatto alla persona (perché una persona lo ha creato) e, con buona variazione di difficoltà, al quale la persona dovrà adattarsi (mentalmente e fisicamente).
Assolutamente. Il praticante deve adattare se stesso al metodo, se non può, non vuole o non riesce deve trovare un'altra soluzione.
Umh... mentre ci penso me la spieghi meglio? Non vorrei aver frainteso...
"non può, non vuole o non riesce" significa che se, per qualunque motivo, lo stile non si adatta a me e, di conseguenza, io non mi adatto allo stile devo trovare un altra soluzione.
Sul perché mi devo "adattare allo stile adatto a me" sarà tema diciamo trasversale del topic che aprirò sul Grimaldello.
:)
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Grazie, attendo incuriosito :)
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Un adattamento minimo c'è...
Ma noi, ad esempio, se vediamo che una cosa nel mondo nn riesce a 10 persone, la cassiamo di norma...
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Un adattamento minimo c'è...
Ma noi, ad esempio, se vediamo che una cosa nel mondo nn riesce a 10 persone, la cassiamo di norma...
E fate bene. Perché fate DP e apprezzate il "ben fatto" :)
Un sistema che si adatta alle persone per far si che il maggior numero di persone sia in grado di adattarsi al sistema.
E' sempre un rapporto.
Più lo stile si allontana dalle capacità corporee di base di una persona più il numero di persone in grado di adattarsi scende.
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E' sempre un rapporto.
Più lo stile si allontana dalle capacità corporee di base di una persona più il numero di persone in grado di adattarsi scende.
In parte dipende dal talento naturale e in parte dal tempo che si può/vuole dedicare. In tempi moderni non sono in grado di adattarmi a sistemi molto complessi anche per ragioni di tempo che posso dedicare alla pratica.