Sul fatto che possa essere "riadattato" (integrato, implementato, migliorato o peggiorato) ne sono convinto anch'io.
Su iriminage ti ho espresso la mia opione.
Hai chiesto se il metodo di allenamento mi sembra adeguato e, personalmente e con un paio di note su intensità e volume, ho risposto di si.
Sono anche d'accordo con te sul fatto che siamo qui per discutere ed esprirmere sopratutto opinioni prima ancora che certezze e di certo io non sono portare sano di Verbo.
Ma proprio per questo dobbiamo leggere e ascolare con attenzione tutti
Sinceramente, mio difetto, ho bisogno di non leggere fra le righe quindi se hai un idea specifica di cosa e come sencodo dovrebbe essere migliorato e allenato magari mi faccio un'idea anch'io (noi) più chiara dei tuoi obiettivi.
..CUT DEI VIDEO...
Ebbene, loro, i "maestri" citavano questo esempio per dire che entrambi usano gli stessi principi: guidano la forza verso un obiettivo che decidiamo noi e non l'avversario, il primo "telegrafico" viene guidato quasi interamente da noi, il secondo no, la forza non viene incanalata lungo un cerchio ma lungo un asse. Sempre "loro" dicevano che l'Aikido è incanalare la forza e direzionarla. Il cerchio aiuta a disperderla ma il principio resta, quello che dico io è che se si sostiene questa tesi è gran difficile passare dall'esempio A all'esempio B seguendo l'allenamento attuale proposto senza creare confusione.
D'accordissimo con te se in realtà l'obiettivo è molto più limitato, caso A e sempre e solo caso A. Però qualcuno dovrebbe dire a questi maestri di smetterla di sostenere anche gli esempi B.
L'Aikido al contrario di quanto si possa pensare ha molti esempi B, un nikyo, una shihonage o un kotegaeshi veloce insomma tante tecniche si possono adattare per farle semplici. Ma questo forse non è Aikido e son tutti riadattamenti.
Se così fosse allora bisogna ammettere che a livelli "alti" c'è molta confusione su cosa è veramente l'Aikido e come interpretarlo.
Grazie per gli esempi, penso di aver capito cosa intendi e condivo le risposte di tenchu e ale_ale. Aggiungo alcune considerazioni e ribadisco alcune già dette: i principi (entrare come un triangolo, muoversi come un cerchio e concludere come un quadrato)
sono sempre validi e sono imprenscindibili dalla tecnica. Ora, quando parliamo di Aikikai parlaimo di un certo numero di stili di aikido.
Per esempio il tendoryu è molto "rotondo" e complesso. Tant'è che all'inzio a furia di girare a destra e sinistra per fare una leva c'è gente che è stata arrestata dopo 2 giorni per vagabondaggio.
A parte le battute è uno stile che a volte davvero sembra che senza un gps non ne vieni fuori.
Se invece per esempio pratichi la scuola Cognard (Hirokazu) i movimenti sono molto meno accentuati e più diretti, ma i principi rimangono gli stessi.
Ora, mi sembra di capire che il tema che hai esposto e che sinceramente trovo lecito sia: esiste un modo scientifico di allenare l'aikido in modo che sia più vicino diciamo al modello Steven Segal, brutale, diretto ed efficace, per quanto chiaramente cinematografico? Perché alla fine i principi sono quelli.
Secondo me no e ti spiego perché. Prima di tutto per un motivo che appare evidente dal filmato B. Se tiro una manata di incontro chi subisce la tecnica la subisce passivamente perché nell'aikido NON c'è lo sparring.
C'è uke che attacca e tori che difende e uke non solo deve subire la difesa passivamente, ma la deve pure agevolare altrimenti rimane con le braccia penzoloni.
Quindi quelle entrate, quando vere, possono essere frutto solo dell'esperienza e dell'abititudine a vedere il movimeto dell'avversario e il proprio movimento. Non possono essere allenate prendendo a manate col massimo della forza uno che non si difende (e che non deve difendersi).
Ma l'aspetto più importante è un altro: quello mentale.
Per farti un esempio una sera un ragazzo appartenente alla guardia di finanza che fa aikido scuola Cognard, quindi uno stile con meno fronzoli rispetto altri, mi ha visto tirare contro i pao e mi ha detto (serio) qualcosa del tipo "cazzo sei davvero violento". Ora, vero che questo ragazzo non è un navy seal, ma qualche spacciatore ogni tanto lo arresta. Allora mi ha fatto pensare. Mi ha fatto pensare a quanto gap mentale c'è. Non so se mi spiego...Un ragazzotto di 14 anni che fa pugilato mi avesse visto tirare i pugni sui pao non avrebbe fatto una piega.
Questo si che sarebbe un allenamento utile.
si sta seduti, magari in preghiera o a tavola a bere magari un buon thè ed entra un samurai con la spada e ho solo 2 possibilità: Mi difendo partendo da quella posizione o mi faccio tagliare la testa. E questo concetto vale per tutto il resto.
Questo secondo me rappresenta l'aikido
contestualizzazione lodevole, bravo
Grazie. Un giorno dovremo farci una chiaccherata sul taiji e i rapporti con qiqong dal punto di vista storico e tecnico.