Perdonami ma veramente nn trovo senso in quest'ultima cosa che hai scritto... a questo punto non vedo il motivo di fare della gare...
Poi scusa prima scrivi che lo sconfiggere l'avversario (perché il concetto espresso mi sembra quello) è: contrario al principio dell'allenamento in coppia (Kumite Shutai per i giapponesofili) che dice che la crescita deve essere bilanciata e non si deve andare avanti senza aiutare il compagno...e poi concludi dicendo: e però in allenamento ci si mena e si mena per fare crescere ...
No non è sconfiggerlo che è contrario. Quello che contravviene, nel caso di una gara di randori di SK, è il dimostrare l'eccessiva abilità rispetto al compagno, che non è avversario. Ripeto nella gara non vince uno dei due ma tutti e tre.
Di fatto l'allenamento dello SK, e quindi anche il randori, è un mezzo per crescere insieme ma se in questa crescita io non mi curo della mia controparte sbaglio. Dal punto di vista di un giudice, che può non conoscere le persone che tirano, il vedere uno estremamente più forte dell'altro fa pensare ad un egoista che se ne frega dei compagni e quindi punisce il gruppo, arbitro e due praticanti, con un voto più basso.
Durante l'allenamento invece, proprio per far crescere il compagno lo spingo ai suoi limiti magari "vincendo" tutti gli scontri e mostrando i suoi errori, più si allenerà più crescerà.
Riguardo al "ci si mena" intendo dire che a seconda del livello dei praticanti le botte sono più o meno pesanti. Se poi si sta studiando qualcosa di particolare si limita tale cosa a velocità e intensità consone per cercare di accellerare fino a velocità "vera" è intensità realistica (per quanto possibile ovviamente)