A parte che io indosso un karategì +4, d una cintura con un bonus alla forza... Eh eh... Da quel che giustamente scrivi manca il gamaku, ossia l'apporto muscolare del quale parlato prima e che nei discorsi fatti si è io effetti perso per strada...
EDIT:
allora, finalmente sul PC!!!
veniamo a noi... eh eh!
la teoria di arakaki è secondo me, sulla base di quanto ho appreso negli anni, giusta ma incompleta.
almeno come appare nel primo libro della serie. dovrei comprare gli altri, ma se ne riparla la prossima volta che vado in giappone.
quel che manca in quel primo libro, è una specie di "summa" capace di indicare tuttti gli elementi che concorrono a imprimere "potenza" al colpo.
questi elementi sono secondo me vari, e servono tutti, in minore o maggior misura, a seconda di quel che si fa
per esempio, diciamo che gli elementi fondamentali del colpo di karate (ma anche del movimento...) sono, per dirne alcuni:
1) lo sfruttamento della propria massa corporea
2) lo sfruttamento della forza di gravità
3) la capacità di proiettare sul bersaglio (anzi, oltre di esso) il baricentro immaginario (quello che arakaki chiama, se ben ricordo, CIG)
4) la frustata col koshi (ossia con la parte posteriore di tutto il corpo, a partire dai fianchi e dai piedi, fino alle spalle)
5) il condizionamento osseo (i cosiddetti, impropriamente, calli ossei su nocche, tibie, piede, gomiti, ecc.)
6) la potenza muscolare effettiva (hulk spacca. pete l'uomo colla scappa...)
7) la capacità di armonizzare la contrazione muscolare col movimento e il respiro (muchimi)
il corretto impiego degli arti nella loro parziale o toale estensione (chinkuchi)
9) il giusto controllo delle gambe negli spostamenti (ossia, non lasciare la gamba posteriore "morta" ma nemmeno usare la punta del piede dietro per spingersi senza tuttavia sfruttare i punti 1) e 2) )
questi sono solo alcuni, diciamo i principali.
ora, vediamo il punto 9) che è particolarmente interessante secondo me.
spesso si vedono praticanti muoversi in suriashi usando la spinta del piede dietro e basta. lo si nota spessissimo in un kendo di bassa lega. il risultato è che:
1) o si continua a saltellare in avanti spinti dal proprio stesso peso e dal piede posteriore che "martella" il suolo;
2) o si fa un grande allungo (vedi nel karate), lasciando il piede posteriore in una posizione aperta, debole, trascinandolo praticamente inerte.
in realtà, osservando numerosi maestri, specie nello shotokan, si nota talvolta che il tallone non è propriamente "a terra": si spinge sul sokutei, ossia la parte interna del piede, alzando un pochino il tallone in senso laterale. la cosa si nota anche negli tsuki, specie nel gyakutsuki, e molto bene negli zenkutsudachi.
quindi negli spostamenti si dovrebbe sempre sfurttare la combinazione di massa corporea e forza di gravità, non solo la spinta dei piedi. è il loro combinarsi.
vi invito a guardare questa esemplare esecuzione di nakamura sensei..
Nakamura Tetsuji Sensei at the IOGKF World Budo Sai in Okinawaè un vero maestro nel controllo di questi elementi. è stato lui a tenermi per due giorni a lavorare sul terribile taiotoshi che vi ho mostrato prima, dandomi peraltro la chiave fondamentale per "integrare" quanto dichiara arakaki nel suo libro...