reattività da corta distanza

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reattività da corta distanza
« on: June 24, 2014, 14:32:00 pm »
+1
c'è anche una più banale palla a elastici.



Comunque gà in passato se non sbaglio avevo parlato di uno studio che aveva dimostrato che da distanza di clinch/ganci corti+montanti il miglior tempo di reazione è più lento della tecnica di braccia che si dovrebbe cercare di evitare.

Mi interessa! Sapresti darmi qualche informazione in più please?  :) (così poi apriamo un thread apposta nella sezione pugilato o nella sezione jkd... ma voi ci finite a distanza di clinch oppure combattere a distanze piromalliane?  :P :sbav: )
« Last Edit: June 25, 2014, 09:43:45 am by nicola »

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Offline nicola

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reattività da corta distanza
« Reply #1 on: June 24, 2014, 14:45:19 pm »
+2
c'è anche una più banale palla a elastici.



Comunque gà in passato se non sbaglio avevo parlato di uno studio che aveva dimostrato che da distanza di clinch/ganci corti+montanti il miglior tempo di reazione è più lento della tecnica di braccia che si dovrebbe cercare di evitare.

Mi interessa! Sapresti darmi qualche informazione in più please?  :) (così poi apriamo un thread apposta nella sezione pugilato o nella sezione jkd...

Mi riferivo a questo caso:

2 contendenti finiscono a distanza di gancio, per intenderci. Non sganassone alla Clemente Russo, per intenderci, ma gancio corto.

uno dei due fa partire un gancio, appunto.
L'altro non vuole prenderlo.
Lasciamo perdere cosa intende fare, per il momento. Immaginiamo soltanto che lui voglia applicare un'azione, non meglio specificata, che gli consenta di non prendere il gancio in pieno volto.

Supponiamo che la sua reazione parta appena comprende che arriva il gancio.
Ecco, il tempo di reazione suo è maggiore del tempo che ci mette il gancio ad arrivare alla sua faccia.


Detta così sembra che da quella distanza non ci sia scampo, ma ovviamente non è così.
Quindi? quindi ditemelo voi...  XD




ma voi ci finite a distanza di clinch oppure combattere a distanze piromalliane?  :P :sbav: )
sì, combattiamo anche a distanza di clinch.
« Last Edit: June 25, 2014, 09:42:20 am by nicola »
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« Reply #2 on: June 24, 2014, 14:52:53 pm »
0
Nicola, ma questa cosa abbisogna di un thread specifico... scegli tu la sezione!  ;)
« Last Edit: June 25, 2014, 09:44:14 am by nicola »

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Re:reattività da corta distanza
« Reply #3 on: June 25, 2014, 09:44:35 am »
+1
eccoci qui.

Possono partire le domande.
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Re:reattività da corta distanza
« Reply #4 on: June 25, 2014, 10:03:57 am »
+4
Spiegami la tua idea che io ti spiego la mia!

Per corta distanza io intendo questa: https://www.youtube.com/watch?v=RruLlViTHpI

Personalmente a corta distanza cerco di non starci mai: ho un fisico longilineo e tendenzialmente i pari peso sono più bassi e compatti, quindi avvantaggiati nel corpo a corpo.
Tuttavia:

- un certo pattern di movimenti quasi "prestabiliti" (movimenti di busto + footwork) applicato al riconoscimento della situazione (della situazione, non del singolo colpo), permette di prevedere o intuire verso che zona arriveranno gli attacchi e quindi di minimizzarli o evitarli;
- uso una parola da chunner: sensibilità tattile. Testa contro testa, con i guantoni a proteggere il viso, a volte si "riesce a sentire" quale mano dell'avversario si stacca dall'avversario per colpire e a metterci una pezza; (un po' come quando nel clinch thai senti che si allontana il bacino dalla parte verso cui sta per tirare una ginocchiata)
- a quella distanza, se si vuole fare la guerra, che guerra sia: si cerca di mettere più colpi dell'avversario sic et simpliciter!
- accorciare la distanza con la testa appiccicandola a quella dell'avversario a volta aiuta a proteggerla;


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Re:reattività da corta distanza
« Reply #5 on: June 30, 2014, 21:44:56 pm »
0
Io prediligo la lunga anche perchè non mi trovo troppo a mio agio nella lotta, ma capita spesso di trovarsi alla corta con gente che si lancia a capofitto sulle gambe e che magari non riuscendo a trovarle cerca la rissa.

Anche io rispondo con pattern prestabiliti che puntano più ad intuizione che non a reali stimoli visivi e in sintesi mi riduco a:
-scarica rapida e uscita angolata, spesso con bob&wave
-clinch ginocchiata(raramente più di una) spinta e come sopra
è pur vero che lavorando sulla lunga capita spesso di farsi prendere dalla foga dimenticandosi di recuperare la distanza quando si entra coi colpi, preferendo macinare pugni.
Nell'mma è praticamente una costante e per lo più si finisce per subire una proiezione dell'avversario.

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Offline nicola

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Re:reattività da corta distanza
« Reply #6 on: July 03, 2014, 22:06:42 pm »
+2
Spiegami la tua idea che io ti spiego la mia!

Per corta distanza io intendo questa: https://www.youtube.com/watch?v=RruLlViTHpI#

Anch'io.


- un certo pattern di movimenti quasi "prestabiliti" (movimenti di busto + footwork) applicato al riconoscimento della situazione (della situazione, non del singolo colpo), permette di prevedere o intuire verso che zona arriveranno gli attacchi e quindi di minimizzarli o evitarli;
- uso una parola da chunner: sensibilità tattile. Testa contro testa, con i guantoni a proteggere il viso, a volte si "riesce a sentire" quale mano dell'avversario si stacca dall'avversario per colpire e a metterci una pezza; (un po' come quando nel clinch thai senti che si allontana il bacino dalla parte verso cui sta per tirare una ginocchiata)

E siamo d'accordo.
L'anno scorso Teri Tom ci ha fatto fare un esercizio che le ha fatto fare un pugile dell'entourage di Holyfield: da corta distanza, le braccia si toccano tipo "chi sao", chi si difende chiude gli occhi, chi attacca, lentissimamente porta vari colpi corti, e chi difende deve pararli. In questo caso il contatto permette di capire che colpo arriverà: come diceva Mad, se io che mi difendo percepisco una spalla che si abbassa e l'altra che si alza mi devo aspettare un montante, se sento il busto che ruota molto mi aspetto un gancio, etc.
E' considerato dal tizio che lo ha fatto vedere a Teri un esercizio di sensibilità per imparare la reattività da corta distanza senza usare solo la vista (che a quella distanza non basta), mentre addirittura questo esercizio lo considerano "da difesa da strada".


- a quella distanza, se si vuole fare la guerra, che guerra sia: si cerca di mettere più colpi dell'avversario sic et simpliciter!
Qui non ti quoto, o almeno questa è solo condizione necessaria. Non sufficiente, altrimenti il prevalere diventa esclusivamente una questione di fisica e di puro culo, mentre anche in questo caso bisogna applicare evasioni, bob, schivate e uscite.


- accorciare la distanza con la testa appiccicandola a quella dell'avversario a volta aiuta a proteggerla;
Vero, a meno che non si cerchi di accorciare per sparare colpi corti ma già con l'idea di farlo uscendo subito (es. gancio e rotazione a uscire, oppure gancio+bob a uscire+ colpo da media distanza per ristabilirsi sulla lunga).
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Re:reattività da corta distanza
« Reply #7 on: July 04, 2014, 00:08:02 am »
0
Intendo dire - e potremmo non essere d'accordo dopo questa precisazione - che un certo tipo di corta distanza e di giochi sulla sensibilità tattica si possono fare solo se entrambi vogliono mantenere quella distanza e star lì a scambiare.
Ovviamente in maniera intelligente, schivando con bob&wave, flessotorsioni e quant'altro, ma senza mai dimenticare che a volte un'efficace difesa è costituita dal fuoco di sbarramento dei proprio colpi.
Perché, come mi pare dica anche tu, un conto è cercare uscite per riacquistare la distanza lunga, un altro per ritornare alla corta ma in una posizione vantaggiosa.

E' comunque una scelta tattica di sacrificio imho, perché nell'infighting piove una notevole quantità di merda e anche i più bravi qualche schizzo se lo prendono (= un mago dell'infighting prende nel corpo a corpo più colpi di quelli che prende un mago dell'outfighting sulla lunga)

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Re:reattività da corta distanza
« Reply #8 on: July 08, 2014, 13:37:50 pm »
+2
Beh, penso sia anche per questo che gli infighters più leggendari erano pure brawler da spavento.

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