Dalle mie parti si usava "lu frajell", un attrezzo agricolo composto da due bastoni legati tra loro, una sorta di nunchaku -se vogliamo- solo molto più grande che serviva per battere il grano (e i cui bastoni non erano lunghi uguale, ma quello che si impugnava sul metro e venti di lunghezza e quello che batteva circa la metà...).
Da vecchie testimonianze, anche del mio defunto nonno, so che era temibile l'uso de "la 'ngine", il bastone che i pastori usavano per bloccare la zampa della pecora: l'uncino era costituito non tanto da un ramo piegato, quanto da un nodo su cui veniva lasciata una sporgenza di un ramo.
Posso chiedere in giro per il bastone flessibile, che io non conosco (a meno che non sia "la vricia", una sorta di frusta...).
Sapevo dell'esistenza delle manichette, me ne hanno parlato proprio loro, ma non le ho mai viste usare. Speriamo si riesca a recuperare qualcosa, qui in Abruzzo. Purtroppo molte memorie sono andate perdute. Dei trattati chiederò, ma io mi riferivo a quello da passeggio. Per quello lungo si è affidato a Trimigno e pratica alla lettera quello che gli viene insegnato ed a mia volta io apprendo da lui (come detto avrei voluto viaggiare di più, ma non ho proprio potuto...).
Per i nomi dei trattati chiederò, ma credo abbia mutuato qualcosa anche da trattati di scherma. Devo dire che questa pratica mi piace molto, anche se preferirei fosse più impegnativa a livello fisico!
P.s. Non vorrei perseverare in questo mio 3d di presentazione. Magari sarebbe opportuno spostarci in una discussione dedicata! Non vorrei andare contro il regolamento "animando" questa che si trova nella sezione dedicata alle presentazioni...