[...]
Voi, nel vostro allenamento, dedicate qualche minuto a provare i colpi d'incontro?
Non quelli fortuiti, ovviamente, ma quelli voluti.
Uno dei pilastri fondativi della mia arte (jkd) è proprio il colpire d'incontro, per cui ci lavoriamo molto spesso. Questo ovviamente non significa che per noi sia diventato facile, visto che è una delle cose più difficili che ci siano.
Come li allenate?
Per avere una buona probabilità di riuscita, tolte alcune capacità innate, secondo me si deve lavorare su questi aspetti:
- lavorare sulla perfezione del gesto tecnico singolo (e quindi: tecnica, tecnica, tecnica, autocorrezione davanti allo specchio, correzione da parte del compagno/istruttore);
- lavorare sulla coordinazione motoria di base (qualsiasi gesto, anche un addominale) e specifica (es.: diretto+calcio)
- applicazione della tecnica in differenti situazioni (prima a vuoto da fermo, poi a vuoto in movimento, poi a vuoto in movimento abbinata ad altre tecniche, poi dopo un lavoro anaerobico lattacido, poi dopo un lavoro aerobico, poi ai focus, poi con compagno collaborativo, poi non collaborativo);
- lavoro specifico sul miglioramento dei tempi di reazione e sulla percezione dell'inizio di un'azione da parte dell'avversario (es.: istruttore di fronte agli allievi, senza preavviso fa un movimento o provoca un rumore, alché i ragazzi devono tirare a vuoto una tecnica cercando di far intercorrere minor tempo possibile tra la percezione dello stimolo e la risposta).
- lavoro specifico sul gesto tecnico per imparare a non "prepararlo" o telegrafarlo.
- Applicazione in sparring.