Jon Bluming è nato in Olanda, nel 1933. Riesce a sopravvivere all’inferno della fame del 1943/44 e viene salvato dalla fame e dal dominio nazista dagli anglo-americani. Proprio per questo Bluming sente un debito con i suoi liberatori, e, allo scoppio della guerra di Korea, parte come volontario per dimostrare riconoscenza, tramite il suo appoggio, ai suoi ex-liberatori.
Ferito in azione, viene ricoverato a Tokio, qui scopre il judo e, ritornato in patria, ben presto ne diviene un fervente praticante, guadagnandosi la sua cintura nera in soli 12 mesi!
Riconosciuto 3° dan di judo nel 1957 da Tokio Hirano (in quell’occasione proietterà 75 avversari in 26 minuti, e con l’alluce destro rotto, decide di partire per il Giappone, dopo una breve esperienza come bagnino in Canada che servirà a fargli guadagnare i soldi per il biglietto d’aereo.
In Giappone, dove gli occidentali non sono ben visti, Bluming si fa notare per le sue maniere educate.
Al Kodokan di Tokio, la mecca del judo, in quegli anni l’incontro di judo prosegue immediatamente al suolo, e le immobilizzazioni non contano, si conclude l’incontro per resa dell’avversario tramite soffocamento o leva articolare.
I giapponesi non vogliono mai battere, ma al quinto “snap”, che indica un braccio rotto, seguito dalle urla del judoka, Bluming viene preso in seria considerazione…
In quegli anni studia, con l’aiuto dell’amico Don Draegere, anche bo-jutsu (tecniche di bastone), iai-jutsu e kendo (tecniche di spada giapponese).
Riceve il 4° dan e rientra in Europa, ma problemi di politica federale gli impediscono di partecipare al campionato del mondo a Parigi e ai giochi olimpici.
Deluso da questo trattamento decide di continuare a praticare judo e a insegnarlo, ma di smettere di gareggiare.
Nel 1959 avviene l’incontro con Oyama e Kurosaki.
Sosai Oyama ammira la forza del giovane olandese, e ne intuisce le capacità di combattente, tanto da promuoverlo 6° dan nel 1965. Oyama offre inoltre 100.000 dollari americani a chi possa riuscire a battere Bluming, ma nessuno avrà mai la soddisfazione di vincere quella somma.
Jon Bluming avrà in Oyama un amico e un maestro, ma il suo vero mentore nell’arte del karate sarà Kurosaki.
La nascita del Kyokushin Budokai Nel 1980 Jon Bluming è già da diversi anni al di fuori della federazione mondiale e euopea del Kyokushinkai (anche se quest’ulima è stata da lui creata anni prima), così come Kenji Kurosaki, che per divergenze di vedute con Oyama sull’impostazione del combattimento, aveva fondato nel 1976 la Mejiro Gym, la prima palestra al mondo di kick boxing.
Jon Bluming decide di creare un nuovo gruppo di praticanti di arti marziali.
Lo spirito è giapponese, ma l’organizzazione e l’impostazione del combattimento è occidentale, è nato il Kyokushin Budokai! Oltre al repertorio classico del kyokushinkai, il Kyokushin Budokai prevede lo studio della lotta corpo a corpo, della thai boxe, del free fight, e di qualsiasi altra tecnica che permetta di diventare pù forte e vincere.
Il Kyokushin Budokai è insegnato all’interno dell’International Budo Kai (IBK), che ha come presidente onorario Kenji Kurosaki e come presidente Jon Bluming.
Jon Bluming è: 10°dan di karate 9° dan di judo 4° dan di bo-jutsu 4° dan di iai-jutsu 2° dan di kendo. Nel corso della sua carriera di insegnante ha formato numerosi campioni quali: Sem Schilt (2 volte vincitore del K1, campione dell’UFC, del Pride, del Pancrase e 2 volte campione del Giappone di Daido-Juku) Willem Ruska (campione olimpionico di judo nel 1972) Jan Kallenbach (campione europeo di karate nel 1972) Chris Dolmen (vincitore del 1° campionato del mondo di freefight in Giappone nel 1993)
Tratto da
www.overthelimits.altervista.org