Raptox chiedeva se l'attacco dei Kata aveva ragione di esistere e perchè
se fa parte di una didattica mi sta bene, no la condivido ma non è assolutamente importante ciò che penso io
domande a cui ho avuto esaurienti risposte da tutti e che come sempre per certi versi condivido e per altri no
rimango dell'idea che una didattica ci vuole, più che altro sono alquanto scettico sulle tempistiche con le quali questa progressione porta a risultati soddisfacenti (per soddisfacenti intendo una relativa sicurezza nel gestire un'attacco da una coltellata)
ovvio che mi riferisco alla realtà da me vissuta e dal contesto che vedo circondarmi agli stage nazionali ad esempio....certo che potrei andare a girare anche in altre palestre ma il tempo è quello che è...e poi infondo è esattamente quello che sto già facendo
Il problema arriva da lontano.
Conosciamo GJ (vedere sezione taiji), allora con questo qui, sei morto ancora prima di iniziare. Il problema non è l'abilità. L'"abilità" serve a chi non vuole ammazzarti, perlopiù, nel budo ti pare che nei kata (o nei settori) si cerchi di tirare per uccidere? No!
Chi attacca (il brutto e cattivo) cerca qualche volta, quando ha il coltello di farti fuori, ma è tutto desemantizzato, un po' artefatto, privo del significato della morte.
Se invece parliamo di "agilità" oppure di movimento originario, autentico, forte, istintivo, interno, dobbiamo fare riferimento al tanden, a l secondo cervello, alla parte intuitiva, ma anche all'origine del vero movimento ecc. ecc.
Questa roba qui però non è parte dell'insegnamento e questa realtà si manifesta da anni.
Leggi un po' qui:
http://judoinfo.com/pdf/Secret_Jujitsu.pdf, verso la fine, addirittura i maestro di ju jitsu non insegnavano come trarre forza dallo shita hara ecc.
Shita hara tra l'altro vuol dire ciò che noi chiamiamo "stomaco" o "palle".
Quando incontri uno a cui manca la sudditanza psicologica, cioè è pronto e disponibile a dare il massimo della sua potenzialità, se hai timori hai già perso.
Le competizioni servono alla gente come me, proprio per ridurre questa condizione di "paura latente", "senso di insufficienza" ecc.
Ma come vale per me vale per molti.
Però ciò che serve davanti ad un coltello non è l'abilità, ma lo Shita hara.
Quando hai attivato quella roba lì hai già vinto con la maggior parte della gente che non ce l'ha.
E' però difficile acquisirlo e poiché non può essere spiegato secondo una modalità occidentale, spesso non se ne parla nemmeno.
Perché i samurai perdevano tempo a meditare, per esempio?
Andrebbe riformulato un po' tutto secondo me.