Colpo di scena: le verdure surgelate potrebbero contenere più sostanze nutritive di quelle fresce acquistate nei supermercati. Colpa del tempo che ortaggi e legumi impiegano prima di raggiungere le nostre tavole. Tra deposito, trasporto e sistemazione sugli scaffali, possono trascorrere anche due settimane prima di riuscire ad assaporarli. A tutto danno di vitamine e nutrienti, fiore all'occhiello di questi alimenti salva salute. A rivelarlo è uno studio del britannico Institute of food research, finanziato, non a caso, da Birds Eye, azienda statunitense leader nel settore degli alimenti da riporre nel congelatore.
La ricerca, riportata su diversi quotidiani britannici tra cui il Telegraph, sottolinea come i prodotti surgelati possano mantenere un elevato contenuto di vitamine e sostanze nutritive se vengono congelati a poca distanza dal punto di raccolta, ovvero accorciando i tempi.
L'80% dei consumatori crede che verdure e legumi freschi venduti nei supermercati vengano riposti negli scaffali in media per 4 giorni. In realtà, possono trascorrere anche nove giorni dal momento dal loro arrivo al supermarket, a cui possono aggiungersi altri 4 in cui rimangono in bella vista nel reparto frutta e verdura. Una volta acquistati, il consumatore può temporeggiare ulteriormente prima di servirli a tavola. Così, nella peggiore delle ipotesi, possiamo arrivare anche a 16 giorni trascorsi dal momento della raccolta. In tal caso, rivela lo studio, i fagiolini possono perdere fino al 45% di sostanze nutritive, broccoli e cavolfiori il 25% e i piselli un piu' modesto 15%. Se la cavano meglio le carote, che perdono il 10% di nutrienti.
«Il contenuto nutrizionale degli ortaggi freschi - commenta sulle pagine del Daily Mail la nutrizionista Sarah Schenker - comincia a deteriorarsi dal primo minuto successivo alla raccolta. Ciò significa che nel momento in cui finiscono nel nostro piatto, anche se crediamo di fare il 'pienone' di vitamine e sostanze nutritive, potrebbe non essere affatto così».
I risultati confermano in parte quelli di uno studio realizzato da ricercatori inglesi della Sheffield Hallam University, che avevano mostrato come i prodotti surgelati non siano in realta' nutrizionalmente inferiori a quelli freschi.
«Dobbiamo tener conto - sottolinea la ricercatrice Charlotte Harden - che può essere sbagliata la convinzione per cui un alimento fresco è sempre migliore del corrispettivo surgelato. I surgelati possono essere nutrizionalmente comparabili o, in alcuni casi, addirittura superiori dal punto di vista nutrizionale». A meno che, come nel caso della first lady Michelle Obama, non si abbia un orto nel proprio giardino o un contadino di fiducia su cui poter contare.