Uno o due focus? Il metodo del M. Luciano Sordini

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Raven81

Uno o due focus? Il metodo del M. Luciano Sordini
« on: August 17, 2010, 14:44:09 pm »
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Ecco un video dove l'allenatore di pugilato di Verginelli spiega come imposta la boxe dei suoi atleti tramite un "particolare" uso dei focus:


Che ne pensate?

A me la cosa lascia quantomeno perplesso.
Non perchè sia un metodo di per sè sbagliato, ma perchè - come dice lo stesso maestro del video - ci sono un sacco di allenatori che ne usano due e fanno benissimo anche così (e.g. Roach con Pacquiao).

Con due focus poi è più facile far lavorare l'atleta sulla difesa, saggiandone la guardia con uno dei due. Oltre al fatto che - ma è una semplice impressione, non sono ancora abbastanza esperto per dare un vero e proprio giudizio - con due focus mi sembra si possa gestire in modo più dinamico l'allenamento dell'atleta.

Opinioni?

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Re: Uno o due focus? Il metodo del M. Luciano Sordini
« Reply #1 on: August 18, 2010, 12:52:12 pm »
+2
Secondo me ha pienamente ragione a metà.

Ha pienamente ragione a dire che un errore comune con due focus è di metterli in maniera tale che non simulino affatto la posizione del volto avversario, falsando anche tutte le combinazioni e di conseguenza gli automatismi (es.: diretto cross gancio). Spesso si mette bene il diretto e troppo spostato il secondo focus per il cross, con conseguente errore che si trasmette al successivo gancio, che deve tornare a colpire il primo focus. idem per altre combinazioni.

Ragione a metà nel senso che i focus si possono mettere correttamente (e da chi li sa usare VENGONO messi correttamente) senza bisogno di usarne uno: basta usare un po' di footwork (così anche chi tiene i focus si allena).
Se chi tiene i focus si muove come un avversario e cerca con piccoli spostamenti di posizionare i focus sempre nella solita posizione (posizione dell'ipotetica testa), allora le combinazioni vengono portate in modo corretto, con i giusti angoli.

Per il resto sono d'accordo con Raven: con due focus (o, a volte, un focus e un guantone, o i focus con il guantone finale) si possono fare un sacco di altre cose che con uno sono impossibili o molto complicate (tirare diretti, ganci, e far schivare; saggiare la guardia, far fare combinazioni anche molto velocemente, etc.).

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Re: Uno o due focus? Il metodo del M. Luciano Sordini
« Reply #2 on: August 20, 2010, 12:52:22 pm »
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Ciò che dice Sordini è pienamente corretto se chi regge i focus/pao sta immobile e ti fa fare un lavoro puramente statico; allora in quel caso i colpi sono viziati.
Tuttavia il reggitore di pao dovrebbe simulare il più possibile un avversario "vero" quindi muoversi con te, portare colpi che testino la tua guardia ecc. I focus non vanno tenuti già pronti: es. se devo tirare jab e gancio destro non devo trovarmi il reggitore che già me li imposta prima (altrimenti con il gancio succede ciò che dice il maestro, ossia che nella realtà andrebbe fuori bersaglio) ma li deve portare (i focus) in tempo "reale".
Anche perchè (parlo dal mio punto di vista di praticante di thai) se io portassi un gancio largo come mostra il maestro quando è al sacco, uno che ha un buon timing mi entra dentro nella guardia con una gomitata o un altro colpo d'incontro che me la ricordo finchè campo.
Il tutto imho.
Saluti
"La sconfitta è un'eleganza per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza"