Dizionario minimo del fronte marziale agnostico

  • 66 Replies
  • 11898 Views
*

rockyjoe

Re: Dizionario minimo del fronte marziale agnostico
« Reply #60 on: August 11, 2010, 14:20:42 pm »
0
@Rocky

Certo,ma non bisogna confondere l'efficacia con l'efficienza e l'efficienza del singolo colpo all'interno della strategia di combattimento.

Il pugno biomeccanicamente corretto e' uno, ossia e' quello che esprime la maggiore efficienza come singolo movimento.

Se risulta telefonato ed espone ad un controattacco e' un altro discorso  :)

Che, banalmente, il jab sia piu' debole di un diretto e' palese a tutti, eppure si tirano perche' hanno un preciso motivo strategico  :)
infatti sono d accordissimo.
ma se la biomeccanica rivela qual è il pugno piu efficace,non so se,per usare parole tue,rivela anche il pugno piu efficiente.
mi sembra di aver capito che l efficienza dipende anche dalla strategia che si usa,o dalle circostanze.e se così fosse,se ti ho ben capito,madhatter,un modello biomeccanico ti risolve il problema dell efficacia del singolo gesto,o dell efficienza del singolo movimento,ma non ti risolve i problemi di efficienza legati a strategia tua e dell avversario,e quelli legati alle circostanze.ti ho prarafrasato bene?

ora invece faccio una domanda e mi aspetto la risposta di tutti coloro che hanno approcci biomeccanici,come xiej e madhatter:

un modello biomeccanico si costruisce in astratto?o,partendo dallo studio su un professionista,si elabora attraverso strumenti biomeccanici un analisi dettagliata del suo movimento,ed eventualmente miglioramenti biomeccanici su quel modello?

per xiej:cosa avrebbe potuto scrivere l articolista,che non ha invece scritto?

*

Offline Rev. Madhatter

  • ******
  • 14.974
  • Perchè pratichi?
  • Respect: +6900
  • Pratico: CACC, but still Muay Thai inside.
Re: Dizionario minimo del fronte marziale agnostico
« Reply #61 on: August 11, 2010, 16:07:17 pm »
0
@Rocky

Certo,ma non bisogna confondere l'efficacia con l'efficienza e l'efficienza del singolo colpo all'interno della strategia di combattimento.

Il pugno biomeccanicamente corretto e' uno, ossia e' quello che esprime la maggiore efficienza come singolo movimento.

Se risulta telefonato ed espone ad un controattacco e' un altro discorso  :)

Che, banalmente, il jab sia piu' debole di un diretto e' palese a tutti, eppure si tirano perche' hanno un preciso motivo strategico  :)
infatti sono d accordissimo.
ma se la biomeccanica rivela qual è il pugno piu efficace,non so se,per usare parole tue,rivela anche il pugno piu efficiente.
mi sembra di aver capito che l efficienza dipende anche dalla strategia che si usa,o dalle circostanze.e se così fosse,se ti ho ben capito,madhatter,un modello biomeccanico ti risolve il problema dell efficacia del singolo gesto,o dell efficienza del singolo movimento,ma non ti risolve i problemi di efficienza legati a strategia tua e dell avversario,e quelli legati alle circostanze.ti ho prarafrasato bene?

La biomeccanica individua il pugno piu' efficiente dove la necessita richiesta per tale efficienza e' la massima potenza del colpo con il minor dispendio energetico.

Il risultato e' un pugno telefonato e scoperto.

Allora implementiamo un altro criterio per ottenere l'efficienza:
Oltre a essere potente e poco dispendioso deve essere veloce.

Poi aggiungiamo che deve scoprirsi poco.

Che deve tenere conto della reazione avversaria.

Etc.

Ci troveremo quindi con un insieme di condizioni entro le quali cercare,con studi biomeccanici, la tecnica piu' performante.


Un combattimento,uno scontro, altro non e' che un susseguirsi di insiemi di condizioni.




Poi io di biomeccanica non capisco una mazza, di fisica in generale non capisco mezza mazza...
Il mio criterio cardine non e' il calcolo ma la prova sulla mia pelle =)

Il motivo per cui apprezzo la biomeccanica e' che solitamente i suoi dati sono confermati dalle mazzate che prendo.

Ora tu mi dirai che l'approccio "sensibile" alla questione e' quello caratteristico degli stili tradizionali.
E io diro' che secondo me e' una boiata perche' quelli degli "stili tradizionali" non li ho mai visti mettersi alla prova col solo scopo di prendere mazzate a capire cosa funzioni e cosa no.


E' un po' come dire che la logica formale sia sbagliata perche' e' troppo complicato pensare per stringhe...
E' vero,ma non vuol dire che un pensiero che rispetti tali regole sia sicuramente piu' corretto.


Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

*

rockyjoe

Re: Dizionario minimo del fronte marziale agnostico
« Reply #62 on: August 11, 2010, 16:44:31 pm »
0
@Rocky

Certo,ma non bisogna confondere l'efficacia con l'efficienza e l'efficienza del singolo colpo all'interno della strategia di combattimento.

Il pugno biomeccanicamente corretto e' uno, ossia e' quello che esprime la maggiore efficienza come singolo movimento.

Se risulta telefonato ed espone ad un controattacco e' un altro discorso  :)

Che, banalmente, il jab sia piu' debole di un diretto e' palese a tutti, eppure si tirano perche' hanno un preciso motivo strategico  :)
infatti sono d accordissimo.
ma se la biomeccanica rivela qual è il pugno piu efficace,non so se,per usare parole tue,rivela anche il pugno piu efficiente.
mi sembra di aver capito che l efficienza dipende anche dalla strategia che si usa,o dalle circostanze.e se così fosse,se ti ho ben capito,madhatter,un modello biomeccanico ti risolve il problema dell efficacia del singolo gesto,o dell efficienza del singolo movimento,ma non ti risolve i problemi di efficienza legati a strategia tua e dell avversario,e quelli legati alle circostanze.ti ho prarafrasato bene?

La biomeccanica individua il pugno piu' efficiente dove la necessita richiesta per tale efficienza e' la massima potenza del colpo con il minor dispendio energetico.

Il risultato e' un pugno telefonato e scoperto.

Allora implementiamo un altro criterio per ottenere l'efficienza:
Oltre a essere potente e poco dispendioso deve essere veloce.

Poi aggiungiamo che deve scoprirsi poco.

Che deve tenere conto della reazione avversaria.

Etc.

Ci troveremo quindi con un insieme di condizioni entro le quali cercare,con studi biomeccanici, la tecnica piu' performante.


Un combattimento,uno scontro, altro non e' che un susseguirsi di insiemi di condizioni.




Poi io di biomeccanica non capisco una mazza, di fisica in generale non capisco mezza mazza...
Il mio criterio cardine non e' il calcolo ma la prova sulla mia pelle =)

Il motivo per cui apprezzo la biomeccanica e' che solitamente i suoi dati sono confermati dalle mazzate che prendo.

Ora tu mi dirai che l'approccio "sensibile" alla questione e' quello caratteristico degli stili tradizionali.
E io diro' che secondo me e' una boiata perche' quelli degli "stili tradizionali" non li ho mai visti mettersi alla prova col solo scopo di prendere mazzate a capire cosa funzioni e cosa no.


E' un po' come dire che la logica formale sia sbagliata perche' e' troppo complicato pensare per stringhe...
E' vero,ma non vuol dire che un pensiero che rispetti tali regole sia sicuramente piu' corretto.



sono d accordo con tutto ciò che scrivi.

non parlerò nei termini orientali perchè abbiamo deciso di dare un taglio quanto più possibile scientifico e biomeccanico alla discussione.
mi viene in mente
1)che il pugno al bag alle giostre sfrutta una rincorsa per aumentare la potenza del pugno 2)che esistono i superman punch nella tradizione non solo thailandese

ed entrambi questi pugni superano in potenza,penso possiamo essere d accordo,il pugno mostrato nel sito proposto.questo se si parla di massimizzare la potenza.

ora tu parli di massimizzare velocità e potenza.le tratti come se fossero 2 variabili sconnesse.ma non ritieni quindi possibile aumentare l una aumentando l altra?esiste solo il trade off tra potenza e velocità?o dalla velocità,come penso io,si ricava potenza di colpo?

lascio volutamente da parte il discorso sul vedere cosa funziona e cosa no degli stili tradizionali,proprio perchè non è importante ai fini del discorso,e genera solo flame.
anche se condivido il discorso sulla logica formale

*

Offline Dipper

  • *****
  • 12.859
  • What?
  • Respect: +5647
  • Pratico: Karate - PA
Re: Dizionario minimo del fronte marziale agnostico
« Reply #63 on: August 12, 2010, 08:31:47 am »
0
ora tu parli di massimizzare velocità e potenza.le tratti come se fossero 2 variabili sconnesse.ma non ritieni quindi possibile aumentare l una aumentando l altra?esiste solo il trade off tra potenza e velocità?o dalla velocità,come penso io,si ricava potenza di colpo?
Secondo me il trade off, non è tra velocità e potenza in sè, anche perchè la velocità è strettamente connessa alla potenza, sia che usiamo, per descrivere la potenza del pugno, la formula F=Ma sia m1v1 = m2v2 (sono solo reminescenze di fisica delle superiori e non so nemmeno quale delle due sia più indicata, non lapidatemi se ho detto una scemata :halo:).
Il vero trade off è tra la potenza e la possibilità di recuperare una posizione neutra velocemente. Un cross potente, necessariamente deve essere veloce a parità di massa, ma se lo si affonda, ci vorrà necessariamente più tempo per frenarlo e richiamarlo.
« Last Edit: August 12, 2010, 08:38:22 am by Ryujin »
継続は力なり 空手の修業は一生である
UIPASC
AIF FIPL

*

Offline xjej

  • *****
  • 4.059
  • Respect: +2424
Re: Dizionario minimo del fronte marziale agnostico
« Reply #64 on: August 12, 2010, 08:40:06 am »
0
Ripeto, bisogna tenere conto del fatto che le situazioni sono sistemiche.
Il problema è quando un sistema diventa troppo isolato col rischio che l' eccessiva specializzazione al suo interno faccia perdere di concretezza all' esterno del sistema.
E che ogni gesto ha un suo perchè e che quindi le necessità meccaniche cambiano.
Ma rimangono cose che sono sempre sbagliate ( i.e calciare tenendo il ginocchio della gamba d'appoggio intraruotato )
www.isao-okano.com - Gracie Bergamo


*

rockyjoe

Re: Dizionario minimo del fronte marziale agnostico
« Reply #65 on: August 12, 2010, 12:00:02 pm »
0
Ripeto, bisogna tenere conto del fatto che le situazioni sono sistemiche.
Il problema è quando un sistema diventa troppo isolato col rischio che l' eccessiva specializzazione al suo interno faccia perdere di concretezza all' esterno del sistema.
E che ogni gesto ha un suo perchè e che quindi le necessità meccaniche cambiano.
Ma rimangono cose che sono sempre sbagliate ( i.e calciare tenendo il ginocchio della gamba d'appoggio intraruotato )
su tutto questo siamo d accordo.ma cerchiamo anche di portare avanti,per quanto possibile,il discorso.

per esempio concettualmente,secondo me,uno dovrebbe assumere il piu possibile una guardia(anche se non mi piace questo termine) polivalente,che permetta la messa in atto di quanti piu possibili modelli motori,sia in termini offensivi,sia in termini difensivi(ad esempio difesa da double leg e low kicks).
aggiungo che se dovessi fare una percentuale per me stesso,assegnerei un 60-65% di priorità alla difesa,in genere.ma è una scelta mia.

su una postura polivalente concordi/ate  o preferisci/te una postura specifica che valorizzi sempicemente i punti forti del singolo combattente?

*

Offline Darth Penguin

  • ***
  • 1.040
  • Paladino delle arti marziali Open Source
  • Respect: 0
Re: Dizionario minimo del fronte marziale agnostico
« Reply #66 on: August 26, 2010, 13:49:27 pm »
0
Quote
nelle gare di judo pur di vincere si fa ostruzionismo, si assumono posizioni che marzialmente parlando sono un suicidio

Ecco bravo, tu stai dritto quando io ti prendo che tanto io non sono capace di proiettarti perchè assumi una posizione eretta.
Che vuoi che sia ? Da posizione neutra avrò fatto cosa ? cento-centocinauqantamila  ripetizioni ?
Prima però firmami una liberatoria e compra un paracadute.
A parte il commentare senza avere idea di cosa avviene  durante quello che tu chiami "ostruzionismo" ( parlo di gare fatte da atleti competenti, non quelli che smanacciano perchè loro e chi gli insegna non ha idea di cosa fare ) sono quelle migliaia di ore di sparring con atleti diversi e situazioni diverse che rendono chi fa' sdc adattabile a tutte le situazioni.
Perchè diecimila posizioni diverse  vengono provate, subite, verificate.
Il resto non lo commento per decenza.

xjej
forse però non hai compreso il senso di "posizioni che marzialmente parlando sono un suicidio": spesso nelle gare di judo si vedono atleti che mantengono una posizione piegata in avanti per impedire all'avversario di proiettare. Con le regole del Judo sportivo questo può funzionare, ma se in generale si potesse colpire con un colpo alla nuca o alla schiena, la cosa avrebbe ancora senso?

Non voglio con questo criticare il Judo, che rimane una stupenda disciplina..