uso del coltello nella tradizione dell'est europeo

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Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #30 on: August 31, 2010, 17:53:26 pm »
0
Una mia allieva è Bielorussa, e conosce le zone.
Mi ha detto che i Ceceni con la lama in mano praticamente ci crescono, usano il manico come ciuccio. XD

a parte gli scherzi, mi ha detto che da loro i ragazzi imparano alcune danze che prevedono l'uso dei coltelli locali, essi dimostrano l'abilità e destrezza nel maneggio, nelle feste paesane, per impressionare le giovani, per dimostrarsi capaci nel difendere la famiglia.

E ti pare poco?   :-*

io nella mia vasta ignoranza credo che, tradizione e codifica o meno gente o magari anche un particolare gruppo culturale, che usa il coltello tutti i giorni, non solo per tagliarci la bistecca, ma ad esempio nel lavoro nei campi, nella vita all'aria aperta (come forse può essere un accampamento rom), per lavoro o altro; da un punto di vista "marziale" sia sempre e comunque pericolosa
magari non conosce certe tecniche specifiche per il combattimento o il duello, ma ha una gran famigliarità a maneggevolezza della lama, instintivamente sa come usarla

è solo nelle culture moderne "civilizzate" che si tengono i bambini lontani dai coltelli perchè "se no si fanno male", in realtà diverse, agricole, nomadi e altre, i coltelli li maneggiano da subito, perchè servono
quindi forse, 1- ne hanno meno paura, 2- sono più smaliziati ad usarli

in passato abbiamo avuto più di un esempio dell'uso di oggetti e attrezzi comuni, che all'occorrezza e col tempo sono diventate delle vere e proprie armi (qualcuno ha detto kobudo?)
mio nonno aveva un'officina, si occupava carri e calessi prima e di moto e biciclette poi, ricordo che ogni volta che aveva bisogno di un "aiuto in casi brutti" dal nulla compariva sempre un martello! e credo che anche i grandi campioncini di kali e kobudo in quei momenti non ci avrebbero voluto avere a che fare

questi sono stati solo dei miei personali ragionamenti ad alta voce, ma forse qualche briciola di spunto interessante in mezzo alle cazzate che ho detto c'è

Con le tue briciole di spunti interessanti mi sono fatto il sugo per un'ottima pasta al forno, altrochè!  ;)

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Offline The Spartan

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Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #31 on: August 31, 2010, 18:04:58 pm »
0
Io il mio lo tengo lontano perchè altrimenti ammazza la sorella... :ohiohi:
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Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #32 on: August 31, 2010, 18:22:17 pm »
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Io il mio lo tengo lontano perchè altrimenti ammazza la sorella... :ohiohi:

Ma tu non appartieni a una cultura moderna e civilizzata, quindi fai bene... :D
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Offline The Spartan

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Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #33 on: August 31, 2010, 18:29:35 pm »
0
In realtà si...ma mi avvalgo sempre più del diritto di recesso.... :thsit:
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Offline Gargoyle

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Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #34 on: August 31, 2010, 18:41:30 pm »
0
bello mi piace!
da adesso lo invocherò pure io!
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.


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Tianxian

Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #35 on: August 31, 2010, 19:14:12 pm »
0
BACK IN TOPIC (quasi - non si tratta dei Rom - rumeni, ma di un'altra tradizione zingaresca, o spacciata per tale):

Uno dei regali più apprezzati nella mia (tarda) adolescenza fu il "Manuale del baratero", regalatomi da uno zio militare insieme ad un libretto, dello stesso editore, sulla spada giapponese:

Google mi restituisce questo:
http://www.libreriadellosport.it/libri/manuale-del-baratero.php

Identico alla copia che ho io. E ricordo la sorpresa quando iniziai a studiare aikido, perché tra i passi mostrati nel "Manuale" c'è uno spostamento praticamente identico al tenkan ;)

All'epoca il libretto, sottile sottile, scritto in un italiano che suonava "vecchio", lo amavo proprio. Oggi l'ho un po' ridimensionato, ma lo leggo ancora con affetto.

@Beno: Interessante 'sta cosa delle danze cecene! Puoi portarcene qualche altra info?

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Tianxian

Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #36 on: August 31, 2010, 19:19:03 pm »
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Wa No Seishin

Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #37 on: August 31, 2010, 21:42:46 pm »
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Tianxian

Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #38 on: August 31, 2010, 22:17:22 pm »
0
Per chi legge lo spagnolo:

http://www.scribd.com/doc/23974482/Baratero-Manual

Ehm...a me compare in lingua inglese... :)
LOL hai ragione: pensavo che fosse in spagnolo a causa del titolo... invece solo quello è rimasto originale... :)

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Wa No Seishin

Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #39 on: August 31, 2010, 22:49:20 pm »
0
Per chi legge lo spagnolo:

http://www.scribd.com/doc/23974482/Baratero-Manual

Ehm...a me compare in lingua inglese... :)
LOL hai ragione: pensavo che fosse in spagnolo a causa del titolo... invece solo quello è rimasto originale... :)

Uff, e io che pensavo di avere il computer superfigo che traduce in automatico i pdf... :(


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kortobrakkio

Re: uso del coltello nella tradizione dell'est europeo
« Reply #40 on: August 31, 2010, 22:56:50 pm »
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io nella mia vasta ignoranza credo che, tradizione e codifica o meno gente o magari anche un particolare gruppo culturale, che usa il coltello tutti i giorni, non solo per tagliarci la bistecca, ma ad esempio nel lavoro nei campi, nella vita all'aria aperta (come forse può essere un accampamento rom), per lavoro o altro; da un punto di vista "marziale" sia sempre e comunque pericolosa
magari non conosce certe tecniche specifiche per il combattimento o il duello, ma ha una gran famigliarità a maneggevolezza della lama, instintivamente sa come usarla

è solo nelle culture moderne "civilizzate" che si tengono i bambini lontani dai coltelli perchè "se no si fanno male", in realtà diverse, agricole, nomadi e altre, i coltelli li maneggiano da subito, perchè servono
quindi forse, 1- ne hanno meno paura, 2- sono più smaliziati ad usarli

in passato abbiamo avuto più di un esempio dell'uso di oggetti e attrezzi comuni, che all'occorrezza e col tempo sono diventate delle vere e proprie armi (qualcuno ha detto kobudo?)
mio nonno aveva un'officina, si occupava carri e calessi prima e di moto e biciclette poi, ricordo che ogni volta che aveva bisogno di un "aiuto in casi brutti" dal nulla compariva sempre un martello! e credo che anche i grandi campioncini di kali e kobudo in quei momenti non ci avrebbero voluto avere a che fare

questi sono stati solo dei miei personali ragionamenti ad alta voce, ma forse qualche briciola di spunto interessante in mezzo alle cazzate che ho detto c'è

Post molto interessane che condivido pienamente.
I sistemi-non sistemi nascono o ricevono contributi dalle consuetudini quotidiane;e ciò vale anche per i sistemi disarmati.

Ricordo un mio vecchio compagno di palestra che scoprì che il nonno ottant'enne,ex pastore migrato a Como dalla Calabria 60anni prima,era stato un esperto fenomenale di bastone;erano stati i paesani(di Como)a raccontargli le imprese giovanili del nonno,che mostrava la sua abilità in confronti amichevoli....fra le varie cose,riusciva a "tenere ferma un uomo con la punta del bastone"......va detto che il mio conoscente si fiondò dal nonno a chiedergli di insegnargli ciò che sapeva,ed il nonno alzò le spalle...."vorrei tanto,ma non ricordo più come facevo"....
Cade l'esigenza,decade il "non sistema"o si sclerotizza in forme fisse e inutili(vedi molti stili cinesi).

Ho accennato al metodo dei peruviani di montagna per difendersi;ha funzionato per un amico di un mio maestro che lo ha usato contro ospiti inopportuni(che si erano presi delle libertà non gradite con le figlie)menandone,da solo,tre in una volta;il metodo,tramandatogli dal padre e relativamente comune fra gli indio di montagna,comprende agili passi ispirati agli animali andini che si muovono sulle rocce,per muoversi attorno all'avversario/agli avversari usando le mani in maniera autonoma per due scopi distinti ma armonici:con una mano si copre la vista del opponente usando il classico cappello andino,mentre con l'altra mano,beh,si picchia;mantenendosi mobili,inutile dirlo,difficilmente si viene colpiti.
Chiaramente questo metodo è vivo per gli andini,che lo hanno tratto da generazioni come estensione del loro modo di muoversi,vestirsi,osservare la natura,concepire il confronto,ed in definitiva,vivere;va da se che difficilmente avrebbe lo stesso valore esportato dal suo contesto socio culturale.

Ma riagganciandomi al post,mi sovviene(forse poco opportunamente,ma forse no)un vecchio film con Celentano,mi pare si intitolasse "er più,storia di amore e coltelli";guardacaso i coltellanti erano il barbiere ed il macellaio,gente che insomma,di lame viveva e con esse aveva confidenza;se si guarda il passato medico,si scopre che nei tempi che furono la figura del chirurgo dei fantaccini,in tempi di guerra,era ricoperta guardacaso da barbieri od altri "professionisti"con le lame....sui risultati sorvoliamo pure(conoscenze di anatomia,antisetticità e sterilizzazione,sutura dei vasi,etcetc);ma forse pure nella pellicola si riprendeva qualcosa di effettivamente ispirato a figure del passato.E non a caso.