Ogni scelta, ogni reazione, ci pone la possibilità di muoverci da scimmie o da lupi.
Come nella dieta a zona, secondo cui se hai mangiato malissimo due ore fa, non importa e non devi digiunare, ma solo consumare il tuo prossimo pasto normalmente in zona, allo stesso modo scegliere di ringhiare è sempre possibile, fino alla fine, anche se due ore fa abbiamo fatto le scimmie.
Siamo fatti così, non dobbiamo vederlo come un percorso monastico ed ascetico, essere scimmia, va bene, essere lupo, una scelta di tutti i giorni. Non è che dopo due vole che si sceglie di ringhiare si è lupi e si corre il rischio di tornare scimmie.
Siamo, scimmie, e non c'è nulla di disumano nell'essere vigliacchi, cospiratori, spaventati, sottomessi, socialmente abili nell'inganno e nella menzogna.
Ma possiamo scegliere ad ogni bivio, altrimenti sarebbe una scelta obbligata e saremmo schiavi della parte nuova del cervello, che per altro sa chiedersi chi siamo e da dove veniamo ma non ha risposte se non in fedi cieche e spesso buffamente ingenue.
Sa chiedersi quale sia il senso della vita, ma non saprebbe digerire l'assenza di senso e la ricerca, invece, di un valore della vita.
Sa chiedersi se il tempo e l'universo siano finiti o infiniti, ma non ha risposte.
E' utile, per contrattare al mercato o per fare carriera.
Ma abbiamo un tesoro di evoluzione nascosto dentro, nell'ultimo posto dove andremmo a cercarlo mentre costruiamo sonde per andare su marte o per andare in fondo all'oceano.
Non si tratta di colpire la vita, perché è più forte. Non si tratta di scappare dalla vita, perché è più veloce. Si tratta di andare avanti sotto i suoi colpi, ringhiando, e quando ci atterra, tornare in piedi, ringhiando e sorridendo... ringhiando... sorridendo...che differenza fa?...
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