L’allenamento propriocettivo
Il monitoraggio, così come il training delle capacità propriocettivo, riveste un ruolo determinante al fine di prevenire e ridurre l’insorgenza dei traumi distorsivi alle articolazioni dell’arto inferiore e al fine di migliorare le espressioni di forza reattiva dei muscoli della gamba e del piede, sia nel calcio a cinque sia in tutti gli altri sport di squadra.
L’attenzione della preparazione atletica nei confronti di queste componenti della prestazione trova giustificazione metodologica nelle conoscenze relative alle informazioni che influenzano i circuiti di controllo e gestione del disequilibrio: a differenza di quanto si possa comunemente pensare le afferenti vestibolari non rappresentano i canali di informazione più rapidi, ma addirittura comportano movimenti più imprecisi e violenti (Riva e Trevisson, 2000).
Al controllo vestibolare e posturale, insieme ai propriocettori (fusi neuromuscolare, organi tendinei del Golgi, recettori del Pacini e del Ruffini, terminazioni libere, ecc.), concorrono tutte le afferente sensoriali, comprese quelle cutanee capaci, queste ultime, di surclassare quelle vestibolari grazie a velocità di trasmissione più elevate: 50 metri/secondo delle prime rispetto agli oltre 80 metri/secondo delle seconde (Bessou et al., 1998).