Collezionare tecniche

Buongiorno a tutti e buona domenica.Dunque,spesso sento parlare in molte discussioni,di collezionismo marziale,o collezionare tecniche.E spesso con toni di critica.É un pò che ci rifletto,e non arrivo ad avere un parere chiaro in merito.
Esamino alcuni casi.
Pratico una certa arte marziale,che amo a tal punto da volerla apprendere così come viene tramandata,in ogni suo dettaglio.In questo caso,non aggiungerò niente di esterno,per quanto efficace,preso da altre tradizioni.
Ma mi chiedo se questo sia il modo di pensare del fondatore di quell arte.Oggi abbiamo la fortuna di poter conoscere e praticare stili poco conosciuti o distanti da noi.Ai tempi dei"fondatori",questi scambi erano rari.Se non impossibili.Il bagaglio di tecniche che forma un determinato stile veniva quindi creato sulla base delle esperienze dei vari capi scuola.Esperienze comunque spesso circoscritte allo stesso ambiente e stesse situazioni.L unica variabile era il fattore umano.Un maestro che non amava una particolare tecnica,avrebbe potuto decidere di non tramandarla,eliminandola dallo stile.
Ma se questi maestri avessero avuto a disposizione i nostri mezzi,e fossero stati in grado di viaggiare e confrontarsi con stili diversi,non avrebbero"collezionato tecniche"?
Altro caso.Voglio diventare un buon combattente in generale.Da ring,per capirci.Stodio la MT per il combattimento in piedi,il BJJ per la lotta a terra.Non sto collezionando tecniche?
l unica visione negativa della cosa che mi viene in mente,è la possibilità di imparare tecniche per il solo gusto di esibirle,senza realmente capire il principio che le governa.

Detto questo,mi viene da pensare che ogni praticante segue un cammino,se vuole veramente migliorare.Non posso considerare un arte infalliubile o corretta solo perchè tradizionale.Il fondatore,in quanto uomo,ha creato quella cosa su se stesso,in base alle sue esperienze,e con l obiettivo di migliorare.
Se colleziono tecniche con questo spirito,sono un vero marzialista,o voglio solo fare il figo in palestra?

Il fondatore,in quanto uomo,ha creato quella cosa su se stesso,in base alle sue esperienze,e con l obiettivo di migliorare

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Se collezionare tecniche significa anche inglobare situazioni e casi non previsti  dal tuo sistema (es. lotta a terra) non solo è utile,ma indispensabile.
E' l'arte che deve cucirsi su di noi e non il contrario.
Se però quel principio,quella tecnica o quella situazione è prevista ,per quanto mi riguarda,non ha senso cercarla altrove.
L'affermare che quella tecnica o principio è inefficace per me significa "non sono in gradi di applicarla" e vuoi per demeriti personali o d'insegnamento la soluzione è sempre e solo una ...allenarla.
Non penso esistano tecniche inapplicabili ( no comment sugli stili interni     ) e nemmeno che qualcuno l'abbia tramandata per il solo gusto della tradizione dello stile.
Dato che a livello didattico è fisiologico che a farla da padrona sia il gesto tecnico, sempre IMHO, bisogna allenare la tecnica in versione "reality based" con gli accorgimenti del caso.
Per alcuni è più semplice prendere da altro,per me si perde il gusto della sfida.
Con tutto questo minestrone che vojo dì ? se credi che nel tuo sistema ci siano dei limiti è lecito prendere da altri, se però il principio o la tecnica c'è è doveroso allenarla fino a quando non diventa applicabile.

 

Come tutte le invenzioni umane, le arti marziali sono servite per colmare dei bisogni. L'am, dal momento in cui viene creata, passa sotto le mani di molti altri maestri che di conseguenza la modificano in base ai loro bisogni e in base al periodo storico, per questo possiamo trovare am o tecniche simili nello stesso territorio. Questo perchè l'una serviva a doversi difendere anche dall'altra.
Se oggi c'è un'alta percentuale di collezionismo, questo di conseguanza può derivare dai bisogni recenti che possono essere tanti, tra cui mma, voglia di imparare più cose, voler essere  preparati in qualsiasi situazione (vedi la corsa al bjj), moda, ecc. A permettere questo scambio, sono i mezzi di comunicazione, cosa che prima era totalmente assente.
Inoltre nn sono poche le arti tradizionali antiche che contemplano l'armato, il disarmato e hanno proiezioni, leve e gestione del combattimento a terra. Quest'ultima nn sarà perfetta come judo, bjj, sambo e quant'altro, ma era quel poco che serviva per potersi difendere, cioè nn arrivare mai a terra, ma se ci arrivo qualcosa so farla.
Per tutti questi motivi le arti marziali erano molto diverse tra loro, perchè diversi sono i territori, i bisogni e l'uso che se ne faceva, e per questo motivo troviamo arti marziali antiche che si difendevano maggiormente dal coltello o dalla lancia o spada, altre con posizioni atte a muoversi nei diversi tipi di terreno sabbioso, fangoso e sterrato, oggi siamo nell'era dell'asfalto e delle mattonelle e forse il bjj potrebbe avere più senzo, visto che rischio meno di combattere nel fango o tra i sassi.
Se oggi si fa collezionismo e si ritengono certe am migliori di altre, forse è perchè per adesso è giusto che sia cosi, in futuro è possibile che si tornerà ad essere più concreti.

"IMHO": gli scontri di una volta erano cruenti e pericolosi, molte arti marziali tradizionali hanno tutto quello che serve per resistere ad uno scontro, senza dover fare minestroni, se davvero bisogna essere al passo coi tempi, bisogna andare al poligono, procurarsi il porto d'armi e pistola compresa, per nn parlare di tutto ciò che sta dietro al dover gestire un'aggressione con arma da fuoco. E questo lo dice uno che di collezionismo ne ha fatto parecchio, bjj compreso. 

Infatti...nn buisogna collezionare...ma selezionare...

Il problema è che di puro, per quanto ce la vogliano vendere diversamente, non c'è nulla.
E' tutto frutto di integrazioni, commistioni e selezioni. Tutto.

Questo fenomeno è esattamente l'analogo della selezione naturale e del continuo ricambio e rimescolamento genetico, ma è analogo anche a tutte le scienze e le arti dell'uomo.
Di immutabile c'è solo a storia, o la fede e tutto ciò che ad essa è collegato. In un mondo imperfetto dove operano esseri imperfetti niente non è migliorabile.

Il problema non è se integrare, ma come integrare.
Il semplice collezionare può essere deleterio (quindi ad una stessa situazione X arrivare a studiare 6 o 7 alternative diverse senza denominatori comuni), ma se la collezione viene poi sfrondata e sintetizzata con criterio, allora io non solo non ci vedo nulla di male, ma la ritengo anzi una fase necessaria per la maturazione del praticante.
Inoltre, di solito i fondatori degli stili adattano l'arte al proprio fisico, e spesso lo fanno più o meno inconsapevolmente tutti gli insegnanti, dunque il solo fatto di essere persone fisicamente differenti da chi insegna già rende necessaria una rimanipolazione ad un livello intermedio per adattare la tecnica al proprio corpo.

No credo poi nell'utilità equivalente di tutti gli stili, non più. Ci sono stili che sono più efficienti, altri meno, e, caso più frequente, in uno stile si possono trovare alcune alternative più valide rispetto ad un altro che sarà più forte in altri ambiti.

Di immutabile c'è solo a storia, o la fede e tutto ciò che ad essa è collegato. In un mondo imperfetto dove operano esseri imperfetti niente non è migliorabile.

Scusami se dissento, ma di immutabile c'è solo l'idiozia umana e le "Uniche cose certe sono la morte e le tasse" (Franklin se non erro).

Io pure mi aggancio alla linea: "Mischiare, ma con criterio"

Dpende secondo me da cosa ci si propone nella propria pratica. Se l'obbiettivo è appunto soddisfare un proprio bisogno bisogna tener conto che il bisogno è soggettivo. Un ragazzo che vuole imparare il JJ come lo facevano i samurai ovviamente non potrà ne vorrà integrare nulla e anzi sarà per lui un problema la valutazione delle fonti. D'altra parte un atleta che sale su un qualsiasi ring può trovare spunti, purchè siano all'interno delle regole, in vari stili...
A suo tempo certamente chi ha fondatouno stile basava lo stile sulla necessità. Ad oggi invece recuperando o mantenendo un vecchio stile si può parlare di rievocazione storica.

io la tecnica che devo apprendere è l'equilibrio ahahah non ce l'ho proprio maledizione 

Beh, dobbiamo sempre partire dal luogo e motivo di nascita della data AM.
In Giappone, all'epoca dei combattimenti per la vita, l'usoi di armi era normale amministrazione, e la vita umana valeva come quella di un bacarozzo, al punto che i Samurai, spesso e volentieri verificavano l'affilatura della katana, taglaindo in due il povero contadino che passava di li.

L'aikido è nato dall'addolcimento del judo e dalla pesantissima scrematura del JJ, perchè nasce con l'idea di essere educativo per le generazioni dell'immediatissimo dopoguerra, bambini nati e cresciuti con l'idea di imparare a combattere al più presto, perchè l'Imperatore vuole che tu vada ad uccidere il nemico.

Poi nelle Filippine, usare bastoni e machete è cosa normale, quindi usarli come arma è la naturale estensione di ciò.
Ovvio quindi che impari ad usare le armi, poi anche a difenderti con il bastone se per caso non hai lame, infine a mani nude se rimani disarmato per qualche motivo.

Oggi, per difendere la casa e la vita, ci si affida all'antifurto elettronico, con o senza rinforzo di cane da guardia, o magari anche con armi da fuoco, semmai ci sia questa esigenza.
Io ho un AMG a pompa in casa, ma non per difendermi, visto che i contro sono troppo soverchianti i pro.

Sempre oggi però, ci si accorge che, per motivi sportivi o di marketing, alcune cose sono state cambiate ed altre addomesticate, infatti pochissimi sanno che il karate prevede delle tecniche da terra.
Pochissimi sanno che il Judo prevede anche percosse, a meno che non abbiano cominciato a praticare molti anni fa.
Quindi alla fine, integrare non è aggiungere o stravolgere ma, per assurdo, è semplicemente un tornare alle origini, origini magari perse lungo il passaggio degli insegnamenti.
Io ho trovato il senso del un passaggio di un kata, durante una lezione di ninjutsu, guarda un po.... ed è pure molto ben diversa dalle "risposte ufficiali", anche quelle delle correnti minoritarie ed ultra tradizionaliste.

io la tecnica che devo apprendere è l'equilibrio ahahah non ce l'ho proprio maledizione 

Prova a fare colpi a vuoto su due pezzi di legno (uno per piede).
Se ti trovi con il sedere per terra, vuol dire che sei fuori equilibrio.

io la tecnica che devo apprendere è l'equilibrio ahahah non ce l'ho proprio maledizione 

io porto il 45 pianta larga, se crepo in piedi, ci resto