insieme A 18,8%
insieme B 23,7%
unione A U B 31,9%
non voglio scrivere formule matematiche ma insomma in soldoni, l'unione di A e B è uguale ad A unito (la parte di B non in comune con A ) ovvero nel nostro caso per sapere la percentuale di sole violenze sessuali e non fisiche basta fare 31,9 - 18,8 per cui 13,1 %
lo stesso procedimento può essere fatto su B per cui abbiamo un 8,2% di donne che hanno subito solo violenza fisica ma non sessuale e 10,6% che ha subito sia violenza fisica che sessuale.
infatti 13,1+8,2+10,6 da 31.9 magia dell'insiemistica!
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Riassunto:
v s 13,1%
v f 8,2%
v f s 10,6%
stupro 4,8%
Cerchiamo di leggere questi dati “aleatori e gonfiati****”.
Poiché credo che durante uno stupro ci sia anche violenza fisica direi che dalla “sola violenza fisica” occorre togliere lo stupro che è considerato a parte (diversamente dovremmo parlare di stupro ipnotico o simile). Avremo cioè che 8,2% - 4,8% = 3,4 % ha subito solo violenza fisica, mentre fisica e sessuale il 10,6%. (il totale è 14%).
Si può vedere come interpretando i dati essi assumano una dimensione diversa e minor entità.
Vedendo la casistica delle violenze prese in esame si può vedere come la violenza:
“Spinta, afferrata,
strattonata, storto un
braccio, tirato i capelli”
Sia preponderante,
mentre “Schiaffeggiata, presa a
calci, a pugni o morsa” ha una percentuale minore di incidenza.
poi abbiamo:
“Colpita con un oggetto
o tirato qualcosa”
ancora meno.
Queste ultime due categorie mi sembrano le più significative perché quelle che potenzialmente sono in grado di fornire lesioni, nel senso che se vado dai carabinieri a raccontare che mi hanno spinto o mollato uno sberlone e non ho un referto del pronto soccorso che riporti lesioni, questi mi dicono di non perdere tempo e di tornarmene a casa.
Il resto sono minacce e altre violenze o minacce di violenza, ma in misura nettamente minore.
Va detto che le percentuali riportate vanno lette pensando, per esempio, che la donna spinta o afferrata, può essere anche stata schiaffeggiata e che ciò può essere avvenuto nell’immediatezza.
Per quanto riguarda le violenze solo sessuali troviamo il dato del 13,10% suddiviso in più categorie.
Preliminarmente non si capisce cosa ci faccia qui “lo stupro” visto che non era stato annoverato fra le violenze sessuali nei dati di riassunto.
Comunque ci troviamo:
lo stupro
il tentato stupro
Rapporti sessuali
indesiderati subiti per
paura delle conseguenze
Forzata ad un'attività
sessuale considerata
umiliante
Forzata ad una attività
sessuale con altre
persone
Dovremmo credere che il 13,10% delle donne ha subito queste violenze SENZA VIOLENZA FISICA, in particolare:
lo stupro
il tentato stupro
Forzata ad un'attività
sessuale considerata
umiliante
Forzata ad una attività
sessuale con altre
persone.
Ma come è possibile SENZA VIOLENZA FISICA il “tentato stupro e/o lo stupro”?
Come si fa a tentare di stuprare una donna senza spingerla, afferrarla, strattonarla ecc.? Mah!
L’unica violenza sessuale plausibile è secondo me
“Rapporti sessuali
indesiderati subiti per
paura delle conseguenze”, ma si finirebbe nel “Minacciata di essere
colpita fisicamente” e quindi nelle violenze fisiche.
Forse ci si riferisce alla minaccia di suicidio o di sabotaggio telefonico degli appuntamenti dal parrucchiere e dall’estetista, fate voi.
Poi va detto che si parla di dati relativi a “quasi tutta la vita”, quindi possiamo pensare ad un’età media di cinquant’anni, cioè tutto quello che è successo in cinquant’anni.
C’e da chiedersi quanti maschi nella propria vita, in “cinquant’anni” non sia mai stato strattonato o non abbia preso una sberla.
Messi lì così questi dati, secondo me, non hanno significato.
Meglio sarebbe stato parlare delle sole lesioni fisiche per esempio, che scendono al 15% di tutte le violenze fisiche ritenute tali dalle intervistate. Quindi il 15% del 14% cioè il 2,1% distribuito in 50 anni, che peraltro è coerente con le considerazioni fatte prima sulle violenze fisiche.
Se rapportiamo i dati alla vita domestica assumono ancor meno valore in vista “delle pari opportunità”; infatti è la convivenza che crea le occasioni di violenza e non una discriminazione nei confronti della donna, infatti se mettiamo due o più maschi insieme in convivenza sono sicuro che otteniamo risultati simili, anzi forse i motivi di attrito sarebbero meno e le violenze sarebbero minori. Si potrebbero testare le violenze fra coppie omosessuali per confortare la mia impressione.
Ora se per pari opportunità s’intende: pari forza fisica o prestanza atletica, bisogna dirlo chiaramente, diversamente bisogna affrontare la questione diversamente, per esempio non creando convivenze e rapporti duraturi. Pensate voi a qualcosa perché a me non viene in mente niente. A meno che il Ministero ce l’abbia con madre natura.
Trattandosi di una commissione regionale per le “pari opportunità”, mi sembra che nello studio manchino totalmente i dati sulla violenza sui maschi.
Evidentemente le “pari opportunità” vengono intese come le opportunità delle femmine, cioè solo per loro.
http://statistica.regione.veneto.it/Pubblicazioni/Violenza_sulle_donne_new.pdf“…Si tratta di un fenomeno estremamente grave, purtroppo in costante aumento anche nelle
sue forme più insidiose – quali la violenza tra le mura domestiche e la violenza contro le
minori.
D'altro canto, è anche un fenomeno cui le istituzioni e la società civile stanno dedicando
una crescente attenzione. Accanto alle politiche repressive e sanzionatorie, è compito
infatti di tutti noi, e in primo luogo delle autorità più vicine ai cittadini, come le Regioni,
far crescere sul territorio la cultura del rispetto dei diritti umani e delle pari opportunità,
nei termini di un reale e concreto rispetto delle donne, della loro dignità, della loro
integrità fisica e morale…”.
Su riferimento alle “minori” e non a “tutti i minori” non faccio commenti, neanche al fatto che debbano esistere delle sanzioni maggiori per la violenza sulle donne di quelle previste per gli uomini. Li lascio a voi.
Per quanto riguarda gli studi sulla violenza subita dalle donne ho un suggerimento da dare al Ministero e ai vari assessorati regionali provinciali e comunali nonché a tutti gli Osservatori sparsi per il paese (e che dissipano risorse) sulle “pari opportunità”, sempre che non sia già stato fatto.
Propongo uno studio sui borseggi, le rapine in saloni di bellezza e dal parrucchiere, per constatare quanto le donne siano vittime di discriminazione in questo Paese.
FRANCAMENTE CREDEVO CHE NELLE CASE CI FOSSE PIÙ VIOLENZA E SONO RINCUORATO DA QUESTO SONDAGGIO.
Avrete notato che non ho parlato della violenza psicologica, è perché mi è venuto da ridere quando ho visto le categorie.
**** Per spiegare faccio un esempio. Se a me telefonassero dicendomi che è in atto un’indagine ISTAT sulla pari opportunità “a fare ferie in Kenya” tra lavoratori dipendenti e dirigenti d’azienda e mi chiedessero, per esempio, se trovo il mio lavoro stressante, cosa pensate che gli risponderei? (Noooooo …….) Fate voi!