Carlo il Saggio, ha postato una perla di saggezza che va riproposta ed inseganta:
"A fare gli eroi, al massimo ci si guadagna una statua su cui cagano i piccioni"
Questo, da oggi, entra a pieno titolo nel mio corso di DP, perchè è sensato, pratico, di facile spiegazione, memorizzazione ed applicazione.
Sì, ma come dice giustamente Max, se tutti se ne fregano si vive in un mondo di merda.
Ed è solo grazie agli "eroi" che, seppr con tante contraddizioni, la società in cui vivamo è ancora accettabile.
Attention, please!
Il senso della mia frase, che come tutte quelle dello stesso genere ha dei tratti surreali e ironici, non vuole essere "fottiamocene, tanto non è toccato a noi", ma piuttosto invitare a fare le cose giuste al momento giusto, guidati dalla logica e non da cose "imparate" nei film (succede succede, oh se succede...)
La prima cosa che insegnano al corso di primo soccorso è: "verificate che la zona sia in sicurezza, perché altrimenti invece di risolvere il problema lo aggravate".
Sapete quanta gente è rimasta folgorata per andare a salvare chi era rimasto attaccato ad un cavo elettrico? Tanta.
Sapente quanti, dalle mie parti, sono morti in cantine e serbatoi interrati precipitandosi a salvare chi era rimasto asfissiato sotto senza immaginare che avrebbero fatto la stessa fine? Tantissimi.
Allora, ripeto, meglio perdere dieci secondi a pensare (per quanto lo si possa fare in condizioni di stress, ma questo è altro discorso) piuttosto che "offrire il petto al nemico in un sublime atto di esemplare eroismo e singolare sprezzo del pericolo".
Il cervello non è solo la più sensibile zona erogena, se ben impiegato è anche il mezzo di soccorso migliore, IMHO.
carlo, che "eroe" è chi sarebbe partito a nuoto dalla riva per salvare i naufraghi della "Costa Concordia", chi nella notte ha coordinato ed agito i soccorsi è "uno che ha fatto il suo dovere".
p.s. ringraziando Steno per la immeritata considerazione che mi riserva, ricordo anche alcune altre frasi che cito spesso (anche queste a volte "esagerate", ma vabbè...)
"Avete coraggio, fratelli? Siete risoluti? Non il coraggio davanti a testimoni, bensì il coraggio degli eremiti e delle aquile, cui non assiste nemmeno un dio.
Anime fredde, muli, ciechi ebbri, io non li chiamo risoluti.
Risoluto è chi ha paura e dalla paura è sospinto; chi vede l’abisso, ma con orgoglio.
Chi vede l’abisso, ma con occhi d’aquila, - chi afferra l’abisso con artigli d’aquila, quegli ha coraggio. "
(Da “Dell’uomo superiore”, in “Così parlò Zarathustra” di F. Nietzsche)
"Gettarsi nel vortice del combattimento e rimanere ucciso non è troppo difficile ed anche il più modesto contadino sa assolvere questo compito. Il coraggio autentico consiste nel vivere quando è giusto vivere e morire quando è giusto morire"
(Mito Mitsukuni, principe giapponese del XVII° secolo)
"Il coraggio è la conoscenza delle cose che un uomo deve temere e di quelle che non gli è lecito temere."
(Platone, "Respublica")