Ti dico la mia personalissima idea.
La differenza sta nel fatto che si tenti o meno di scovare il Ki come energia utile a "colpire" l'opponente.
A mio parere tempo buttato nel cesso, ma ricerca lecita se fatta in buona fede e non per vendere sfere energetiche alla dragonball agli iscritti.
Altra differenza che noto, ma potrei sbagliare (come sulla prima del resto) sta nell'intensità messa nelle tecniche, cioè nell'ostinazione a forme "dolci" che, a mio avviso, hanno poco a che fare con il concetto di AM.
Personalmente non amo tutto quello che viene messo prima o dopo il nome della disciplina, tanto in Aikido quanto nel Karate (gli stili) o in qualunque AM.
Già in Aikido ci sono problemi legati all'interpretazione data alla disciplina da questo o quel maestro, da chi nega gli atemi o il corpo a corpo, fino a chi nega i sutemi o addirittura lo studio armato, ma ognuno ha delle ragioni, a seconda del periodo di vita del fondatore preso in esame, così come delle varie correnti nate in quel modo.
Il mio modo di intendere è semplice, intendo una AM con tutto ciò che questo comporta, contenente tutto quel bagaglio che permise al fondatore di dargli vita, dal Daito Ryu al JJ, dagli scambi con Kano all'amicizia con Kase e altri Karateka, dalle prime esperienze col Sumo al Kenjutsu eccetera.
Quindi sono assai distante da chi stende il cattivone con la forza del ki.
Ma è solo il modo in cui piace vederlo a me.