E' inutile che alzi la voce

Frutto del lavoro di uno psicologo/criminologo, Massimo Picozzi e di una ex-militare ed istruttrice di KM, Catherine Vitinger, è uscito il libro E' inutile che alzi la voce:

Se il Novecento è passato alla storia come il secolo dell'odio, il nuovo millennio si è aperto all'insegna di un'emozione ancor più primitiva: la rabbia. E la rabbia ad armare la mano di quegli uomini che non sopportano il rifiuto di una donna, a trasformare un mediocre studente nell'autore di una strage, a prendere un tizio qualunque, alla guida di un'auto, e mutarlo in una belva primordiale. Ma c'è una rabbia meno clamorosa e più subdola, capace di avvelenare la vita, in casa, sul lavoro, in coda agli sportelli." Piccola o grande che sia, la rabbia in sé è un fatto naturale, è l'ombra inseparabile della nostra quotidianità. È illusorio pensare di eliminarla, fondamentale invece è imparare a comprenderla, in noi stessi e negli altri, a interpretare il suo linguaggio, verbale e fisico, a distinguerla dalle tante altre emozioni che proviamo, per poterla gestire ed elaborare in modo costruttivo. È l'obiettivo di "È inutile che alzi la voce", in cui Massimo Picozzi, noto psichiatra e criminologo, e Catherine Vitinger, esperta di tecniche di difesa e di gestione del conflitto, si misurano con questo spinoso tema. La rabbia, se ben orientata, in certe situazioni ha una funzione positiva, vitale: può aiutarci a far valere i nostri diritti, a trasmettere con forza un messaggio educativo, a impartire istruzioni per fronteggiare prontamente un'emergenza. Esiste, al contrario, una rabbia cieca e folle, che può portare in un attimo a distruggere relazioni...



Dovrebbe dare qualche buona dritta per imparare intanto a gestire e a sfruttare la propria rabbia (che già non è poco) ma anche a saper riconoscere quest'emozione negli altri per intuire i soggetti facili all'ira e gli indizi che possono precedere un vero e proprio scoppio di rabbia.
E in questo la Vitinger è proprio brava, al limite del sesto senso, ma proprio per questo continuo a chiedermi se questo è un suo talento innato o frutto di passate esperienze o se davvero può essere insegnato anche ad altri fino a raggiungere questi livelli.

Si puo' imparare,nemmeno troppo difficilmente.

Il "talento" deriva da apprendimento precoce.
In pratica bambini cresciuti in situazioni difficili imparano a riconosce e gestire le emotzioni degli altri per proteggersi.

I livelli molto alti di empatia "naturale"  vengono pagati con la sofferenza....

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Bella segnalazione, mi appunto subito il titolo e lo metto in lista. 

Si hai ragione, ma se non hai dei trascorsi del genere e ormai hai una tua personalità ben formata, non so quanto sia facile padroneggiare un'abilità del genere ad alto livello.

Ho visto un esercizio con Catherine:
lei resta ferma in mezzo alla palestra, a turno gli altri si avvicinano a lei e decino al momento se attaccarla (in un modo qualsiasi o anche se estrarre un'arma occultata), se passarle solo vicino e tirare dritto o provare a parlarle con qualche scusa.
Lei in 10 casi su 10 riusciva ad anticipare chi pensava di attaccarla, restando invece in condizione di allarme per gli altri ma senza tradire nessuna "reazione".
E' una cosa che mi ha stupito tantissimo.

Com'è anche brava a smontare un soggetto aggressivo o alterato, soltanto con due paroline...

Dipende anche quanto tempo vuoi dedicare allo studio 

Non e' certo roba che si impara leggendo un libro e stop, si legge molto e poi si deve fare un sacco di esercizi, ma vi sono risultati gia' in tempi molto rapidi 
...come tutte le attivita',la curva di apprendimento e' analoga.




Pero' ad esempio,il linguaggio del corpo (che dice molto su attitudini,atteggiamenti e stato emotivo di una persona) si studia con estrema facilita' perche' la teoria e' piuttosto snella e la pratica puo' essere fatta costantemente mentre si osservano le persone nelle interazioni quotidiane. arrivare a livelli decenti e' piuttosto semplice...



Cmq se leggi il libro scrivici una recensione, che ci vorra' del tempo prima che io finisca la pila sul comodino e arrivi a quel punto della lista acquisti in cui c'e' questo libro 

Mad hai assolutamente ragione, è solo che lei mi è sembrata così "oltre" da farmi dubitare che un normale umano possa raggiungere quello stesso livello 

Il libro cercherò di averlo sottobanco autografato, ora inizio l'opera di accerchiamento e riprendo i contatti col suo vice 

Grazie Garg. Interessante 

Mad hai assolutamente ragione, è solo che lei mi è sembrata così "oltre" da farmi dubitare che un normale umano possa raggiungere quello stesso livello 

Il libro cercherò di averlo sottobanco autografato, ora inizio l'opera di accerchiamento e riprendo i contatti col suo vice 

Se ne meni 10 su 10 il risultato ai fini statistici è uguale...

Si, io ci sto arrivando per gradi, inizio a menarli negli spogliatoi mentre si cambiano

Pero' ad esempio,il linguaggio del corpo (che dice molto su attitudini,atteggiamenti e stato emotivo di una persona) si studia con estrema facilita' perche' la teoria e' piuttosto snella e la pratica puo' essere fatta costantemente mentre si osservano le persone nelle interazioni quotidiane. arrivare a livelli decenti e' piuttosto semplice...

Se ti va, consigliami qualche testo snello e comprensibile anche per una persona ignorante come me, possibilmente slegato dal mondo pnl per aspiranti manager rampanti o per aspiranti playboys e basato su basi psichiatriche e neurologiche, piuttosto che su teorie psicologiche.

Quote from: Rev. Madhatter on May 17, 2012, 11:46:20 am

Pero' ad esempio,il linguaggio del corpo (che dice molto su attitudini,atteggiamenti e stato emotivo di una persona) si studia con estrema facilita' perche' la teoria e' piuttosto snella e la pratica puo' essere fatta costantemente mentre si osservano le persone nelle interazioni quotidiane. arrivare a livelli decenti e' piuttosto semplice...

Se ti va, consigliami qualche testo snello e comprensibile anche per una persona ignorante come me, possibilmente slegato dal mondo pnl per aspiranti manager rampanti o per aspiranti playboys e basato su basi psichiatriche e neurologiche, piuttosto che su teorie psicologiche.

Oddio non credo che il linguaggio del corpo possa avere "basi psichiatriche" nella maggior parte dei casi e' neruologico nel senso naturale del termine,ma sempre prettamente psicologico-sociale perche' riguarda l'interpretazione del contesto da parte dell'individuo....

Se hanno fatto qualche ricerca di linguaggio del corpo in ambito di neuroscienze non so, forse qualcosa sull'onda entusiastica dei neuroni specchio,ma non ne conosco.

Cmq io consiglio sempre questo:
http://www.ibs.it/code/9788817023764/pease-allan/perche-mentiamo-con.html

che a parte lo stile raccapricciante delle copertine alla "americana" (anche i lavori divulgativi di ekman sono cosi') e' piuttosto ben fatto, e,sempre alla americana, e' semplice e fluido.
Non-PNL e non per manager o playboy 

Io avevo letto qualcosa di Marco Pacori (o Paccori?), abbastanza semplificato. Giusto per avere un'idea di base 

Oddio non credo che il linguaggio del corpo possa avere "basi psichiatriche" nella maggior parte dei casi e' neruologico nel senso naturale del termine,ma sempre prettamente psicologico-sociale perche' riguarda l'interpretazione del contesto da parte dell'individuo....

Se hanno fatto qualche ricerca di linguaggio del corpo in ambito di neuroscienze non so, forse qualcosa sull'onda entusiastica dei neuroni specchio,ma non ne conosco.

Pardon, mi son espresso male e per un'associazione di idee, probabilmente solo mia oppure approssimativa su basi molto desuete, considero in effetti le neuroscienze come ramo della psichiatria.

Diciamo che la mia espressione dell'intervento precedente era fortemente influenzata dalla mia bassa considerazione della psicologia. 
Forse ho un'immagine della psicologia un po' distorta e fondata su ignoranza ma mi dà l'idea di tanto fumo, poco arrosto e poca scientificità, con tante teorie, parole e astrazione ma pochi numeri concreti per giustificarle.
Per quanto non l'abbia effettivamente studiata e pure per motivazioni di tipo diverso, a posteriori vedo l'averla lasciata all'università (tralasciando dal giudizio la quantità di gnocca in ateneo  ) come una delle poche scelte azzeccatissime della mia vita.

Per ora grazie per i consigli.

Diciamo che la mia espressione dell'intervento precedente era fortemente influenzata dalla mia bassa considerazione della psicologia. 
Forse ho un'immagine della psicologia un po' distorta e fondata su ignoranza ma mi dà l'idea di tanto fumo, poco arrosto e poca scientificità, con tante teorie, parole e astrazione ma pochi numeri concreti per giustificarle.
Per quanto non l'abbia effettivamente studiata e pure per motivazioni di tipo diverso, a posteriori vedo l'averla lasciata all'università (tralasciando dal giudizio la quantità di gnocca in ateneo  ) come una delle poche scelte azzeccatissime della mia vita.

Si vabbe io stavo cercando di disintossicarmi dagli spinoff       vabbe rimando a domani