Si, Crux, concettualmente l'idea dell'arma in linea è riconducibile nel caso della sedia le gambe sono le tue punte in linea.
Se una mano è sullo schienale io metterei solo una gamba in linea in modo da esporre meno la mano sulla seduta ma può non essere sempre possibile come nell'uso di uno sgabello o una scaletta a 3-4 pioli ma vabbeh per espressione dell'idea puoi consideare tutte le gambe in linea rispetto all'opponente.
Nel sistema che accennavo infatti un'arma è in linea (diciamo quella più lunga, il machete con espada y daga, ma lo stesso metodo è applicabile,, anzi viene pure meglio anche con due macheti o due bastoni di lunghezza comparabile o con armi improvvisate compatibili) e l'altra appoggiata alla prima amplia il raggio di azione della propria copertura e aiuta a intercettare (quest'ultimo è un concetto simile per le coperture doppie a mani nude nel kali, mi pare che John abbia talvolta nominato una "tecnica" x-shield che è un modo di appplicare la stessa idea).
sull'altra questione in generale chi contrattacca con la sedia ha la difficolta' di scegliere il tempo giusto che e' piu' difficile di base che non attaccare mantenedo l'iniziativa, in questo caso se tu stesso che imposti il tempo/ritmo l'altro deve trovare il tempo giusto all'interno del ritmo che stai facendo (e' una cosa un po' accademica e forse non l'ho scritta un granche' me e' per fare capire che dietro alla mia affermazione vi era un briciolo di ragionamento)
Il gap sfavorevole di tempo è bilanciato per lo "sfasciasedie" dall'ampiezza della copertura e grazie alla semplificazione del gesto l'attacco avversario finisci per intercettarlo praticamente sempre grazie al movimento circolare. L'ampiezza della copertura consente di ampliare il cono d'azione (non so come si chiama nella scherma
) sulla linea direttrice. Il cerchio alla base del cono di copertura può essere tra l'altro sia in senso orario che antiorario senza grosse differenze intercettando comunque la linea d'offesa avversaria (c'è un "angolo cieco" fisiologico per verso di rotazione, in cui resisti meno agli impatti e contraccolpi, ma con la consapevolezza della sua esistenza riesci ad adattarti e a supplire questo punto debole; a distanza di anni non ricordo più benissimo dov'è l'angolo morto ma solo la necessità di adattamento da prendere in considerazione,, dovrei provare un attimo con compagno per ritrovare il punto debole per ogni senso di rotazione).
Bisogna solo prendereci un minimo la mano con la pratica (ci vogliono 10 minuti, per spiegare il concetto e provarlo) ma è semplicissimo e funzionale, nonostante la semplificazione e non sia una panacea per tutto, come ovvio che sia.
Per assurdo il problema dal mio punto di vista è fare in tempo a prendere la sedia o le armi e metterle in linea prima che l'accoltellatore abbia bypassato la sua lunga distanza di applicazione e sia già "dentro".