Microcalcificazioni alla caviglia.

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Offline Bellerofönte

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Re:Microcalcificazioni alla caviglia.
« Reply #15 on: June 21, 2012, 11:29:23 am »
0
Pure per me la prima cosa che cedono x la stanchezza sono le caviglie, basta una minima disattenzione o essere spinto leggermente da un compagno e trac distorsione. L'ultimo punto scritto da nicola proprio non lo sapevo!
È un cane che si morde la coda x chi fa sport ad alta intensità. Bisogna esercitarsi in movimenti corretti oltre la soglia di cedimento ma al contempo si impara errato o.O

Voi NakMuay siete soliti fare corda a piedi nudi ?
"Costantemente mantenersi presenti dentro la propria pelle, esercitarsi, avere una condotta particolare, disprezzare il facile comodo, disprezzare l’inutile lusso, essere uomini raffinati, ma essere uomini fermi. Mantenere la fedeltà della parola. E nel fisico esercitarci a combattere."

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Offline nicola

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Re:Microcalcificazioni alla caviglia.
« Reply #16 on: June 21, 2012, 11:52:35 am »
+1
L'ultimo punto scritto da nicola proprio non lo sapevo!
È un cane che si morde la coda x chi fa sport ad alta intensità. Bisogna esercitarsi in movimenti corretti oltre la soglia di cedimento ma al contempo si impara errato o.O
Tieni conto che io ho da un lato un po' estremizzato, dall'altro ho semplificato per cercare di inquadrare le possibili situazioni.
Tieni conto che un atleta di un certo livello non arriva a "imparare in modo errato", un po' perché conosce bene se stesso dal punto di vista della performance e dei suoi limiti, un po' perché ha già un elevato grado di precisione e perizia tecnica del gesto che gli consentono, nonostante le condizioni di cedimento, di compiere il gesto con sufficiente precisione.
Diciamo che è più un problema legato a sport praticati per hoppby, amatori, principianti e intermedi. Ma è un aspetto da non sottovalutare.
La situazione tipo può essere ad esempio questa: allenamento con prima parte di preparazione fisica molto intensa, prosecuzione con lavoro molto tecnico protratto per molti minuti con molte ripetizioni per esercizio. Alla fine si continua a tirare decine di tecniche oltre soglia, più scoordinati, con minor controllo e bilanciamento, e intanto il cervello impara anche quel movimento fatto in quel modo. Se questo metodo si protrae e diventa prassi, l'atleta impara (inconsciamente) sia il movimento corretto che quello meno corretto che quello scorretto. Quando il movimento dovrà essere eseguito istintivamente, e magari sotto pressione, potrà succedere che il cervello selezioni la tecnica meno corretta (tanto nessuno gli ha mai detto qual era la differenza, visto che gli s'è insegnato che van bene tutte). Se poi la tecnica meno corretta viene eseguita mentre, faccio un esempio a caso, il nostro opponente si sposta, o ci contrasta, o ci anticipa, le variaizoni anche piccole di postura, sommate all'errore commesso nell'esecuzione di quella tecnica, magari provocano un piede messo in fallo e una caviglia che salta.
Guardate ad esempio il match Pacquiao Bradley: Bradley s'è fatto male alla caviglia proprio mentre stavo commentando che tendeva molto a disunirsi e a non controllare i movimenti.
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)

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Offline xjej

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Re:Microcalcificazioni alla caviglia.
« Reply #17 on: June 21, 2012, 12:37:31 pm »
0
Motivo per il quale evitare di fare lavoro fisico troppo intenso prima del lavoro tecnico.
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Offline nicola

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Re:Microcalcificazioni alla caviglia.
« Reply #18 on: June 21, 2012, 13:35:17 pm »
0
Motivo per il quale evitare di fare lavoro fisico troppo intenso prima del lavoro tecnico.

Oh yes, sir.   :thsit:
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Offline Muay Jack

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Re:Microcalcificazioni alla caviglia.
« Reply #19 on: June 21, 2012, 13:52:41 pm »
0
Voi NakMuay siete soliti fare corda a piedi nudi ?

Da noi, solitamente si ma saltiamo sopra i tatami che ammortizzano


Tieni conto che io ho da un lato un po' estremizzato, dall'altro ho semplificato per cercare di inquadrare le possibili situazioni.
Tieni conto che un atleta di un certo livello non arriva a "imparare in modo errato", un po' perché conosce bene se stesso dal punto di vista della performance e dei suoi limiti, un po' perché ha già un elevato grado di precisione e perizia tecnica del gesto che gli consentono, nonostante le condizioni di cedimento, di compiere il gesto con sufficiente precisione.
Diciamo che è più un problema legato a sport praticati per hoppby, amatori, principianti e intermedi. Ma è un aspetto da non sottovalutare.
La situazione tipo può essere ad esempio questa: allenamento con prima parte di preparazione fisica molto intensa, prosecuzione con lavoro molto tecnico protratto per molti minuti con molte ripetizioni per esercizio. Alla fine si continua a tirare decine di tecniche oltre soglia, più scoordinati, con minor controllo e bilanciamento, e intanto il cervello impara anche quel movimento fatto in quel modo. Se questo metodo si protrae e diventa prassi, l'atleta impara (inconsciamente) sia il movimento corretto che quello meno corretto che quello scorretto. Quando il movimento dovrà essere eseguito istintivamente, e magari sotto pressione, potrà succedere che il cervello selezioni la tecnica meno corretta (tanto nessuno gli ha mai detto qual era la differenza, visto che gli s'è insegnato che van bene tutte). Se poi la tecnica meno corretta viene eseguita mentre, faccio un esempio a caso, il nostro opponente si sposta, o ci contrasta, o ci anticipa, le variaizoni anche piccole di postura, sommate all'errore commesso nell'esecuzione di quella tecnica, magari provocano un piede messo in fallo e una caviglia che salta.
Guardate ad esempio il match Pacquiao Bradley: Bradley s'è fatto male alla caviglia proprio mentre stavo commentando che tendeva molto a disunirsi e a non controllare i movimenti.

Grazie Nicola, ora mi sorgono un po di dubbi sulla correttezza della metodologia usate in palestra, visto il riscaldamento pesante che facciamo e lavori tecnici dopo (pure questi ad alta intensità)


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Offline nicola

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Re:Microcalcificazioni alla caviglia.
« Reply #20 on: June 21, 2012, 14:57:59 pm »
0
Senti, io tendenzialmente adotto questo approccio:

Quando ci sono sessioni fisiche poco o mediamente intense, tendo a farle nella prima parte della lezione. La seconda parte della lezione, quella più prettamente tecnica, la adatto rispetto al lavoro precedente (controllando anche quanto sono stanchi i ragazzi), e la doso in base a quello.

Quando ci sono sessioni fisiche molto molto intense, tendo a metterle a fine lezione. Poche volte le ho comunque messe all'inizio, e quando l'ho fatto, nella seconda parte ho inserito lavori con schemi motori semplici, intervallati magari da fasi di riposo in cui più che altro si analizzavano i contesti di combattimento da fermi o si chiacchierava.
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Offline Muay Jack

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Re:Microcalcificazioni alla caviglia.
« Reply #21 on: June 21, 2012, 15:18:31 pm »
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Siamo oltremodo Ot in caso splitta :)

parlerò con il maestro e vedrò se riesco a introdurre varianti sull allenamento proponendo questo approccio e adattandolo a quello che facciamo partendo leggeri e aumentando nel corso della lezione l'intensita insieme alla tecnica