L' "io" non esiste, chi dunque si reincarna?
Bella domanda, allora....non è che l'io non esiste, esiste il corpo, esiste quell'aggregato psicologico, il cosidetto ego , che ci serve per interfacciarsi col mondo esterno, e a quanto dicono esistono una serie di corpi, di densità più rarefatta rispetto al corpo materiale.
Secondo la maggior parte delle tradizioni, tutto questo insieme di cose spariscono alla morte fisica, sia il corpo sia tutto il resto che si dissolve nel giro di poco tempo.
Quindi non è esatto pensare che io Prsifal ho avuto vite precedenti o avrò vite future, quello che rinascerà non avrà niente ache fare con me , sarà il cosdetto Spirito, che non è unconcetto personalizzabile, che proverà in altre n occasioni l'esperienza della vita in un corpo materiale, mentre io verrò dissolto nel bardo della morte, in questo caso l'io è da intendersi come un "Io samsarico"
L'unico modo per sfuggire a tutto questo è riuscire, mentre siamo in vita, a costruirci un aggregato in grado di sopravvivere alla morte, quello che alcuni chiamano "anima stante e non cadente", ovviamente tramite percorsi sapienziali che farà si che in quel caso ciò che andrà a rinascere sarà realmente collegato a me, una sorta id zoccolo duro chemisono costruito in vita e che non sparirà alla morte del corpo ma sarà in grado di superare questa fase ritornando poi a nuova vita, in quanto in quel caso lo spirito si "appoggerà"a qualcosa di evoluto già esistente e non dovrà ripartire da zero.
Grossomodo significa arrivare al livello dei Beati della tradizione cattolica....
Questo detto in estrema sintesi....è come un albro con le foglie, ordinariamente , cioè nella maggior parte dei casi la foglia si secca e cade per far posto a nuove foglie, a meno che la foglia non sia stata in grado di trasmutarsi in ramo, di aver acquisito i connotati salienti dell'albero e quindi anche alla caduta della foglia , la coscienza della stessa si sarà traslata ad un piano superiore, il Sè piuttosto che l'io, avendo quindi un supporto più duraturo di quello che ordinariamente ha l'uomo.