Carissimi amici dell’”arte del coltello”.
Mi chiamo ..., sono siciliano precisamente di Siracusa; ho quasi 70 anni e da 55 pratico l’arte della tirata di coltello e bastone. Nel mio paese si praticava in modo clandestino nelle campagne e nelle vecchie masserie.Ero un giovane e nel mio paese sentii parlare d
i un duello, dissero che: “Turidduzzu ammazzò a Nunnu” (era un duello Rusticano, per meglio dire cavalleresco), da allora non se ne parlò più di questa vicenda; avevo circa 10 anni era finito il tempo delle sfide d’onore (cioè cavalleresche) e iniziavano quelle delle pistole e dei fucili che non avevano niente a che fare con l’onore. Il mio maestro mi insegnò che bisognava studiare l’avversario e il terreno dove si svolgeva il duello, se c’erano cespugli, se era sconnesso, se c'erano sassi la posizione del sole e l’espressione del viso da scemo o da duro. Mi parlo di trucchi per fare scoprire l’avversario o per schivarlo, perché il colpo di coltello è solo uno e potrebbe essere mortale; mi disse che lui aveva il colpo segreto. Dopo 40 anni quando era ormai anziano gli chiesi quale fosse “il colpo segreto”, lui rispose in dialetto siciliano: (lossu ra liva) cioè il nocciolo dell’oliva che dalle mie parti si intendeva il proiettile. Il mio maestro, ci tengo a precisare era un uomo di vita e non di malavita, è a lui che devo l’insegnamento dell’eleganza dei movimenti e dell’opportunità di colpire e non farsi colpire; mi diceva in oltre che la forza ce l’hanno i buoi a buon intenditori poche parole, da lui ho imparato”l’ARTE DI MANEGGIARE IL COLTELLO”. Adesso che siamo nell’era moderna in cui ci sono i grandi mezzi di comunicazione (internet) e ci si può spostare facilmente in aereo ho avuto e ho la possibilità di conoscere e comunicare con tante persone che amano l’arte della tirata del coltello e, persone che di arte non ne sanno assolutamente nulla. Molti, sono convinti che nel duello competitivo vince chi colpisce più volte, ma non hanno capito che il colpo a segno è uno. Spesso mi sento dire su internet che la mia scuola trasmessa nei secoli oralmente è solo una danza molto elegante; ma con umiltà dico che è molto efficace. In un’era in cui c’è molta violenza e si usano armi da fuoco mi domando: cosa vogliamo insegnare hai nostri ragazzi? La nostra tradizione cioè: l’arte dell’onesta “TIRATA CAVALLERESCA” fatta in lealtà.