Ho sempre inteso bolo e golok come termini generici che stanno per il più comune/internazionale termine machete per indicare lame dai 25 ai 70-80 cm, manico escluso. Bolo per indicare i macheti filippini, golok per quelli indomalesi nel Silat. Un po' come baraw (centro-sud delle Filippine) e pisau/pisaw (Indonesia e/o Malesia) per indicare genericamente il coltello.
Poi considero un po' tutte le lame, provenienti dal sud-est asiatico e sopra i 25-30 cm, come macheti, anche se in certi casi sono considerate da qualcuno e forse più giustamente considerabili spade vere e proprie (per esempio nel caso dei/delle ? Kampilan, alcuni bolo meno larghi e più consoni secondo me alle stoccate rispetto al chopping, e pure nel caso delle daab thailandesi).
Avevo sentito che era abbastanza consueto che i foderi fossero in legno e venissero pure usati a supporto del bolo stesso in caso di necessità d'uso marziale.
Sulle varie sottocategorie filippine per i vari tipi di macheti non ne sono molto (né tanto meno per quelle del resto dell'ampia area geografica).
Mi è stato riferito che considerando anche solo l'arcipelago filippino c'è l'imbarazzo della scelta sulle varie tipologie di lame, essendoci un bel melting pot di tradizioni in merito di diverse popolazioni autoctone locali, senza contare poi le influenze esterne (per esempio quelle indomalesi e/o mussulmane per il sud delle Filippine, a cui paiono essere legati per esempio i kriss e i karambit).
Da quanto mi è stato detto, per la varietà di lame l'area geografica pare rischi di superare anche la tradizione italica.
Non credo sia neppure semplicissimo raccapezzarsi sull'argomento da così lontano.
Da un lato come le corrispettive tradizioni marziali anche la cultura locale e artigianale sulle lame rischia di andare persa.
D'altro canto anche le fonti che trovi in Occidente non è affatto detto che siano in grado di farti carpire una visione d'insieme dell'intera gamma e delle relative specificità dei singoli oggetti.
E' comprensibile come per esempio un insegnante di am originario di Cebu conosca le lame in uso nella sua zona ma magari non di altre isole/zone dell'arcipelago con un arsenale molto differente.
Per aggiornamento ed evoluzione non è neppure escluso che per diverse necessità degli allievi contemporanei il maneggio dei bolo in generale abbia un ruolo molto meno rilevante persino nell'insegnamento (a torto o a ragione per molti filippini lo scopo principale della pratica marziale è la dp, di conseguenza nella nostra area geografica i macheti sono presi in considerazione abbastanza poco). Poi ritenendo plausibile che strumenti/armi con caratteristiche molto simili abbiano un maneggio non molto differente, l'approfondimento sulle varie tipologie può essere ritenuto argomento più di contorno/accessorio per finalità combattive e quindi poco trattato.
Pur avendo dovuto procrastinare per il momento l'argomento marziale a favore di altre aree di studio, rimango sempre molto interessato ai bolo, seguo molto volentieri e ingolosito la discussione.