Lame "lunghe" nel sud-est asiatico

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Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« on: December 03, 2012, 18:56:37 pm »
+5
(Ero indeciso se crearlo qui questo 3d o se buttarlo assieme alle AMF vere e proprie, ma visto che non è mia intenzione parlare di tecniche e stili, ma solamente dare uno sguardo ai "ferri del mestiere" penso che qui possa andare bene. In caso contrario sono certo che Giannizzero saprà farmela pagare.)

I vari stili di Kali/Arnis/Escrima e di Silat, prevedono (derivano?) un gran uso di lame lunghe simili a machete.
Vorrei provare ad elencare qui quelle che conosco e spero che gli esperti sappiano suggerirne altre.
(i testi derivano in gran parte da articoli di Bonomelli)

Kriss
Spoiler: show



Caratteristica la lama serpentina a doppio taglio (ma ne esistono anche completamette dritti sundang e ad onde con la parte verso la punta dritta ranti).
I kriss indonesiani hanno dimensioni più simili a coltelli, mentre quelli filippini, raddoppiano la larghezza e a volte triplicano addirittura la lunghezza diventando più simili a vere e proprie spade.
Le versioni indonesiane sono ornate e impreziosite a scopo decorativo in quanto considerato non  solo un'arma/utensile ma anche un simbolo, le versioni filippine diffuse specialmente al sud fra i moros musulmani sono più semplici ed espressamente costruiti per il combattimento.
Non si sa se l'origine sia indiana (un'arma rituale indù) o d'importazione medio-orientale musulmana.
Si ritiene che la sua forma, forse ideata nel III secolo a.C., si ispiri alla coda della razza oppure al serpente mitologico naga.

Barong
Spoiler: show

Arma a filo singolo con lama "a foglia", molto sottile, affilata e bilanciata, è lunga circa 40-45 cm.
Il barong fa parte del costume tradizionale di molti gruppi etnici del sud-est asiatico, che lo portano sull'addome, in un fodero di legno tenuto fermo dal sarong.
L'impugnatura raffigura in modo stilizzato il becco del cacatoa. La decorazione del pomello varia dai modelli più semplici utilizzati per i combattimenti, a quelli più ornati in quelli cerimoniali.
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.

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Offline Gargoyle

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #1 on: December 03, 2012, 19:09:23 pm »
+4
Kampilan
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Lama pesante lunga circa 110 cm ad un solo filo che si allarga sino a formare una doppia punta a forma di "V".
Il pomello ricorda le fauci spalancate di un coccodrillo o la coda di un uccello, spesso in passato questa parte terminale era decorata con capelli neri o tinti di rosso.
Veniva generalmente usato a due mani e secondo la tradizione, doveva poter tagliare un uomo dalla testa all'inguine con un sol colpo; questo la renderebbe l'arma filippina dal maggior potere tagliente.
Generalmente era portato in un fodero fatto di due parti di legno sagomate e tenute insieme da corde.
Si ritiene che la forma a "V" della punta, più o meno regolare e che forma una specie di uncino, aveva la funzione di dare il copo di grazia squarciando la gola o tramite una stoccata.
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.

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Offline Gargoyle

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #2 on: December 03, 2012, 19:55:39 pm »
+4
Bolo
Spoiler: show

Il bolo è l'unica arma da taglio che nasce come strumento da lavoro, soprattutto agricolo.
E' un lungo coltello piuttosto pesante, una specie di machete, usato per aprire sentieri nella vegetazione e per tagliare la canna da zucchero.
E' diventato famoso in combattimento durante il conflitto americano-spagnolo, quando i filippini furono reclutati nei cosiddetti "battaglioni bolo", armati appunto, oltre che di fucili, anche di queste lame.
Questi stessi reparti sono diventati famosi anche durante la II Guerra Mondiale, impiegati contro i giapponesi.
Per la sua origine agricola, il bolo ha una lama non ben definta e la sua forma si distingue in vari modelli:
- il pinute ("candido" in riferimento al riflesso di luce bianca sul filo della sua lama) ha forma stretta ed allungata
Spoiler: show
 
- il matilus noto per la sua proprietà di mantenere a lungo il filo della lama
- il malapad particolarmente largo
- il bolo di Bonifacio è il modello creato da Andrea Bonifacio quando nel 1896 prese il via la rivoluzione contro la Spagna
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.

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Offline Gargoyle

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #3 on: December 03, 2012, 19:58:00 pm »
+3
A proposito di altre armi lunghe, coltellacci e machete, ho sentito parlare anche di golok, klewang, panabas e kuku-macan, ma di questi non ho particolari informazioni. Voi ne sapete di più?
« Last Edit: December 03, 2012, 20:01:45 pm by Gargo Natale »
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.

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Offline Diego

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #4 on: December 04, 2012, 00:45:02 am »
0
Ho sempre inteso bolo e golok come termini generici che stanno per il più comune/internazionale termine machete per indicare lame dai 25 ai 70-80 cm, manico escluso. Bolo per indicare i macheti filippini, golok per quelli indomalesi nel Silat. Un po' come baraw (centro-sud delle Filippine) e pisau/pisaw (Indonesia e/o Malesia) per indicare genericamente il coltello.

Poi considero un po' tutte le lame, provenienti dal sud-est asiatico e sopra i 25-30 cm, come macheti, anche se in certi casi   sono considerate da qualcuno e forse più giustamente considerabili spade vere e proprie (per esempio nel caso dei/delle ? Kampilan, alcuni bolo meno larghi e più consoni secondo me alle stoccate rispetto al chopping, e pure nel caso delle daab thailandesi).

Avevo sentito che era abbastanza consueto che i foderi fossero in legno e venissero pure usati a supporto del bolo stesso in caso di necessità d'uso marziale.

Sulle varie sottocategorie filippine per i vari tipi di macheti non ne sono molto (né tanto meno per quelle del resto dell'ampia area geografica).
Mi è stato riferito che considerando anche solo l'arcipelago filippino c'è l'imbarazzo della scelta sulle varie tipologie di lame, essendoci un bel melting pot di tradizioni in merito di diverse popolazioni autoctone locali, senza contare poi le influenze esterne (per esempio quelle indomalesi e/o mussulmane per il sud delle Filippine, a cui paiono essere legati per esempio i kriss e i karambit).

Da quanto mi è stato detto, per la varietà di lame l'area geografica pare rischi di superare anche la tradizione italica.   :)

Non credo sia neppure semplicissimo raccapezzarsi sull'argomento da così lontano.
Da un lato come le corrispettive tradizioni marziali anche la cultura locale e artigianale sulle lame rischia di andare persa.

D'altro canto anche le fonti che trovi in Occidente non è affatto detto che siano in grado di farti carpire una visione d'insieme dell'intera gamma e delle relative specificità dei singoli oggetti. 
E' comprensibile come per esempio un insegnante di am originario di Cebu conosca le lame in uso nella sua zona ma magari non di altre isole/zone dell'arcipelago con un arsenale molto differente.
Per aggiornamento ed evoluzione non è neppure escluso che per diverse necessità degli allievi contemporanei il maneggio dei bolo in generale abbia un ruolo molto meno rilevante persino nell'insegnamento (a torto o a ragione per molti filippini lo scopo principale della pratica marziale è la dp, di conseguenza nella nostra area geografica i macheti sono presi in considerazione abbastanza poco). Poi ritenendo plausibile che strumenti/armi con caratteristiche molto simili abbiano un maneggio non molto differente, l'approfondimento sulle varie tipologie può essere ritenuto argomento più di contorno/accessorio per finalità combattive e quindi poco trattato.

Pur avendo dovuto procrastinare per il momento l'argomento marziale a favore di altre aree di studio, rimango sempre molto interessato ai bolo, seguo molto volentieri e ingolosito la discussione.


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Offline Sunny K

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #5 on: December 04, 2012, 15:17:57 pm »
0
Posso aggiungere, da quel poco che so:

Ginunting
Spoiler: show


e

Talibong
Spoiler: show


Mi sono state indicate come le "tipiche" del Pekiti Tirsia, e di certo si tratta di "varianti" sul tema come ottimamente indicato da Diego all'inizio del suo post.

Non ho ancora avuto occasione di maneggiarne una, ma di certo figurano nella mia lista di regali post-natalizi[1] (anche molto post-natalizi)
 1. Insieme a questo:
Peace, Unity, Brotherhood.

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Offline Gargoyle

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #6 on: December 04, 2012, 15:55:13 pm »
0
Quello che indichi come Ginunting, mi ricorda una versione, probabilmente più grande, di quello che io intendo per kuku macan:
Spoiler: show

E infatti se non ricordo male, in più di un video l'ho visto in mano proprio al Maestro Leo Gaje.

Mentre il Talibong, molto alla lontana, ma per forma della lama un pochino mi ricorda il Panabas:
Spoiler: show
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Offline Gargoyle

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #7 on: December 04, 2012, 18:34:56 pm »
0
Ah, ovviamente chiunque sappia dove si può prendere un bolo del tipo pinute mi contatti pure in pm  :=)
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.

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Offline cooks71

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #8 on: December 05, 2012, 09:44:53 am »
+1
La questione "lame" dell'arcipelago delle Filippine è abbastanza ostica, esattamente come il tentativo di ricostruire filologicamente altre atre strutture storiche della cultura marziale filippina.

Innanzitutto ricercatori occidentali, hanno sempre fatto abbastanza confusione contaminando oggetti della cultura marziale indonesiana con quella filippina e viceversa. Contaminazioni, effettivamente ci sono state, ma a noi, nei testi elaborati dal 1970 in poi, e soprattutto negli anni '90, sembra che sia tutto nello stesso calderone. E ora come ora è difficilissimo dire cosa è veramente filippino "originale" e cosa non lo è.
Sicuramente tutti gli attrezzi da lavoro da giungla/campi, che sono stati impiegati in maniera efficace in tecniche di combattimento, possono essere annoverati nell'arsenale del kali/arnis/eskrima moderno. Per moderno intendo post-dominazione spagnola. Nel periodo pre-dominazione spagnola c'erano armi ben più specializzate, come il kampilan.

L'uso di coltelli di grandi dimensioni (lama sui 25 cm), da cui derivano la stragrande maggioranza delle interpretazioni del combattimento col coltello filippino, sono già di epoca più recente, diciamo con l'organizzazione delle prime metropoli.
L'uso di lame di dimensioni tali da poter essere occultate è dal 1900 in poi, solo in aree urbane.
In tal senso è illuminante l'ultimissimo libro biografico sul Maestro Sonny Umpad (uscito il mese scorso) che spiega a grandi linee queste cose. http://www.amazon.it/Sonny-Umpads-Eskrima-Teachings-ebook/dp/B007WL3DRC/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1354695508&sr=8-1

Comunque, dal punto di vista della varietà di morfologia delle lame, l'Indonesia prevale sulle Filippine. Infatti la stragrande maggioranza dei design in questo post possono essere ricondotti a lame indonesiane, dato che questi ultimi erano più avvezzi alla lavorazione dell'acciaio (non di molto, ma sempre più dei Filippini). In tal senso rimando all'unico testo enciclopedico sulla materia che è Fighting Arts of Indonesia di Don Draeger, della metà degli anni '60. Probabilmente ci sono dentro degli svarioni madornali, ma nessuno lo ha mai contraddetto, quindi... dobbiamo prenderlo per buono.

Comunque se parlate con qualche Maestro Filippino di Kali, come feci io a suo tempo, si scopre o che hanno una cultura derivante da Tactical Knives (quindi omogenizzata a quella occidentale), oppure proprio non ne sa niente di niente a livello storico, e adatta il suo stile di combattimento a  seconda della lama che si trova in mano (vero spirito delle AM Filippine). Al solito, siamo noi "appassionati" che cerchiamo di ricostruire una storia ad una cultura che per prima era disinteressata a tenerne traccia, in quanto estremamente pragmatica ed orientata al "presente".
Un esempio eclatante di una lama che è diventata "filippina" solo negli ultimi dieci anni è il Karambit.





 
"Great things have small beginnings, sir."
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Offline Andy

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #9 on: December 05, 2012, 10:08:02 am »
0
A proposito di altre armi lunghe, coltellacci e machete, ho sentito parlare anche di golok, klewang, panabas e kuku-macan, ma di questi non ho particolari informazioni. Voi ne sapete di più?

http://zweilawyer.com/2010/09/29/spade-v-il-panabas/


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Offline Gargoyle

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #10 on: December 05, 2012, 10:36:04 am »
0
Grazie Cooks, come al solito sei prezioso.

A proposito di altre armi lunghe, coltellacci e machete, ho sentito parlare anche di golok, klewang, panabas e kuku-macan, ma di questi non ho particolari informazioni. Voi ne sapete di più?

http://zweilawyer.com/2010/09/29/spade-v-il-panabas/

Ero certissimo di aver letto del panabas in un bell'articolo e pure in italiano, ma non ricordavo dove!
Grazie anche a te Andy
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Offline cooks71

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #11 on: December 05, 2012, 10:58:55 am »
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I problemi sono le fonti...
per alcuni i mercanti arabi sembra che nel Sud delle Filippine abbiano importato di tutto, marzialmente parlando.
Per altri solo l'Islam (che è un dato di fatto).
Poi che gli stili di combattimento dei Moros Moros siano radicalmente diversi da quelli del centro e del nord delle Filippine, è verissimo.
Però partiamo dal presupposto che il Kali che si vede in Occidente è quasi nella totalità "Island of Cebu" oriented.
Quindi dal centro.
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Offline Max.Panizzo

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Re:Lame "lunghe" nel sud-est asiatico
« Reply #12 on: December 05, 2012, 16:57:58 pm »
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klewang.....
praticamente una cutlass olandese, importata durante le loro espansioni commerciali...