Se votano Berluscon[1]i, no.
Penso che la questione dipenda molto di più dalle scelte (o non scelte) operate dalla politica a livello locale che da quella nazionale.
Sindaci, assessori, consiglieri, ecc. di moltissimi comuni probabilmente non sanno manco cosa è Linux, e se anche lo sapessero non avrebberlo la voglia (e le palle) per smuovere qualcosa in quella direzione. Più facile pensare che i "veri problemi" sono "altri", come al solito.
Spero che almeno nelle poche (sul totale) realtà comunali virtuose italiane qualcuno si adoperi per fare un passo (od anche due) verso il software libero di sua iniziativa.*
Bisogna anche riconoscere che in Europa ed altrove, non è che la situazione sia poi molto diversa dalla nostra, e quello di Monaco per ora resta un caso isolato (sbaglio?).
* Il progetto WiildOS mi sembra già un ottimo modo per far entrare un po' di Linux e di free-software nelle aule scolastiche, anche se, visto che per molti inebetiti amministratori nostrani "Informatica = (Pc x Windows) + (Apple x ipad)", temo che non avrà il ruolo di primo piano che meriterebbe.