Per la prima volta diciannove reperti escono dal Colosseo e vengono esposti nella mostra "Un giorno al Colosseo", organizzata in Germania dalla Società Contemporanea Progetti ed Expona, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
Fregi marmorei con motivi vegetali, un frammento di balaustra raffigurante una cornucopia e i denti aguzzi di un coccodrillo parte di una transenna marmorea, tra gli altri, sono gli straordinari pezzi partiti al seguito della mostra italiana che, alla presenza del Ministero della Cultura tedesco Bernd Neumann, si inaugura domani nel Museo e Parco archeologico di Kalkriese, in Bassa Sassonia.
La mostra, che si avvale della cura scientifica di Rossella Rea, archeologo e Direttore del Colosseo sarà visitabile fino al 13 ottobre 2013; nei successivi tre anni sarà ospitata in varie sedi museali europee, Liechtenstein e Francoforte le prossime tappe. Un giorno al Colosseo si svolge al tempo dei primi duelli fra gladiatori all’interno dell’Anfiteatro romano, all’epoca della sua inaugurazione nell’80 dopo Cristo.
(testo tratto dal Messaggero)
Nella foto si evidenzia la sala principale della mostra dove al centro viene proiettato un video riguardanti i combattimenti di AD dell'anno 2012, in questo caso riconosco l'anfiteatro di Tarragona oltre i miei due Fratres.http://www.haz.de/Nachrichten/Panorama/Fotostrecken-Panorama/Grosse-Gladiatoren-Schau-in-Kalkriese/3c310404Come affermato da alcuni di Voi riguardo ai Gladiatori, confermo: "
abbiamo la fortuna di avere moltissime iscrizioni che riportano sia le cronache dei combattimenti che l'utilizzo della gladiatura nelle palestre per sport".
La percentuale dei duelli potenzialmente mortali, munerarii
(mortali), è bassa rispetto alle ventilationes, prolusiones, con armi hebetes di ferro
(senza filo della lama e con punta arrotondata) o duelli "ad digitum", alla prima ferita, dove la morte non era in alcun modo prevista, di questo si occupa
AD ovviamente come avveniva in antichità, viste le referenziali che portiamo e quello che dimostriamo concretamente per far rivivere una fiamma mai spenta.
http://www.arsdimicandi.net/ad_1_00009e.htmCiononostante i duelli munerarii ci riconsegnano l'esito di ogni singolo scontro: ebbene, nella stragrande maggioranza di questi, le sigle che rivelano il destino dei due combattenti sono la V
(vicit) che sta per il vincitore, e la M
(missus) per lo sconfitto graziato; poche le sigle P
(perit), che indicano la morte dello sconfitto; ancora meno SM
(Stantes missi) che indica la grazia per entrambi.
La percentuale di morte accertata è circa del 10%, se a ciò aggiungiamo che in epoca imperiale il 50% dei gladiatori munerarii erano volontari, cittadini romani, si può capire come il fenomeno andasse ben oltre la gratuita e incivile mattanza di poveracci, non stiamo parlando di supplizi per condannati a morte, di venazioni o quantaltro e da ricordare che la gladiatura era strettamente collegata ad
Ercole con buona probabilità i duelli a morte erano dodici suddivisi in un ampio arco temporale.
Valete.